Il Miur ha dato il via all'anagrafe degli studenti

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Il Miur ha dato il via all'anagrafe degli studenti

Messaggiodi edscuola » 9 agosto 2010, 17:19

da LASTAMPA.it

Il Miur ha dato il via all'anagrafe degli studenti

La Gelmini chiede agli istituti dati sensibili e sugli esiti scolastici

ROMA
A cinque anni dalla sua approvazione legislativa, il Miur ha dato il via all’anagrafe degli studenti: attraverso il decreto ministeriale n. 74, firmato dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, tutte le scuole italiane, a partire dalla primaria, dovranno comunicare i dati “sensibili” e del percorso scolastico e formativo, compreso l’apprendistato, riguardanti oltre 6 milioni di alunni e studenti.

Le informazioni richieste da viale Trastevere, che danno compimento al decreto legislativo n. 76/2005, sono diverse: si va dai dati anagrafici degli alunni e studenti, comprensivi di codice fiscale, alla frequenza e al percorso scolastico, fino agli spostamenti da un istituto all’altro, agli esiti di fine anno, “con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e agli esami di qualifica”, all’individuazione di coloro che abbandonano gli studi e a tutte le dinamiche individuali che hanno a che vedere con i processi educativi.

L’anagrafe degli studenti, nata con lo scopo di favorire la realizzazione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e alla vigilanza sull’assolvimento di tale obbligo, trova compimento dopo il via libera del Garante per la protezione dei dati personali. Nel decreto ministeriale 74/2010 il ministro Gelmini inquadra l’iniziativa come “strumento di supporto alla realizzazione del successo scolastico e formativo degli studenti e di sostegno alla qualificazione del sistema di istruzione e formazione”.

Il ministro dell’Istruzione assicura, inoltre, che i dati acquisiti saranno utilizzabili dai propri uffici di statistica ed in ogni caso sempre “in forma anonima” e con il preciso “fine di monitorare l’evasione dell’obbligo di istruzione, gli abbandoni scolastici, la irregolarità di frequenza e ogni altro fenomeno riconducibile alla cosiddetta dispersione scolastica, al fine di predisporre opportune azioni di prevenzione”.
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