Scuola, allarme dei sindacati: 143mila tagli

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Scuola, allarme dei sindacati: 143mila tagli

Messaggiodi edscuola » 6 agosto 2008, 21:25

da Il Messaggero

Scuola, allarme dei sindacati: 143mila tagli
Il ministro: a settembre le proposte del governo


ROMA (6 agosto) - Riunione di quasi quattro ore oggi tra il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini e i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Associazione Presidi). Tema dell'incontro lo scenario che la manovra ha disegnato per il settore dell'istruzione. Scenario che prevede tagli per miliardi nel triennio (tenendo conto che alla fine gli anni effettivi saranno due): in particolare 143 mila posti di lavoro in meno, riduzioni di scuole nei piccoli centri. Il ministro ha annunciato che i primi giorni di settembre presenterà la sua proposta, capace di emdiare tra la necessità di tagliare, di razionalizzare e di rilanciare. Per un mese, poi, incontri con sindacati, regioni, associazioni per cercare di arrivare ad una «ricetta» condivisa che dovrebbe sfociare nel regolamento, la cui approvazione è prevista dalla legge finanziaria entro 45 giorni.

Critici i sindacati. Enrico Panini (Flc-Cgil) ha fatto sapere che si opporrà fermamente all'applicazione della manovra finanziaria che porterà a tagli alla scuola per 100 mila professori e 43 mila Ata: «in pratica un taglio del 10%, che significa la dismissione della scuola pubblica». Secondo Francesco Scrima, segretario generale di Cisl Scuola «viene confermata la penalizzazione della scuola» spiegando che i tagli «non sono razionalizzazioni, sono dismissioni del sistema pubblico di istruzione che comporterà, tra l'altro, la scomparsa della scuola in tanti piccoli comuni». Il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, ha definito «proficuo», l'incontro con il ministro: «A partire da settembre è stato fissato un serrato calendario di incontri per l'intero mese per individuare misure che puntino sulla innovazione e sulla di qualità del sistema. Due cose abbiamo messo fortemente in evidenza: non si può pensare di garantire la qualità del sistema scolastico riducendo la spesa per l'istruzione e che non si può più procedere con il sistema dei tetti di spesa senza tenere conto di quella che è la situazione reale delle scuole».
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