Riforma Gelmini, alla prova nelle superiori

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Riforma Gelmini, alla prova nelle superiori

Messaggiodi edscuola » 13 settembre 2010, 15:01

da LASTAMPA.it

Riforma Gelmini, alla prova nelle superiori

Ma non ci sono i soldi per i corsi di recupero
FLAVIA AMABILE

ROMA
«Una giornata storica», l’ha definita il ministro Mariastella Gelmini. E’ l’inizio dell’anno scolastico in gran parte d’Italia e il ministro ricorda che, a partire da oggi, «viene completamente ridisegnata la struttura della scuola superiore, all`insegna della chiarezza e della modernità». Promette maggiore «collegamento tra scuola e lavoro, più attenzione alle materie scientifiche, più inglese e rilancio dell’istruzione tecnica e professionale. Questa è una riforma che ha deciso di puntare sugli studenti e sul loro futuro».

E saranno 592.601 gli studenti iscritti alle prime classi della scuola superiore per il nuovo anno scolastico 2010-2011 e che usufruiranno della nuova riforma. I Licei, accorpati a sei indirizzi, vedono il Liceo scientifico, senza il latino, in testa nelle iscrizioni con 114.593 alunni, il classico con 42.018 iscritti, il linguistico con 33.779, il Liceo delle scienze umane con 26.970, l’artistico con 22.815. Una delle novità principali della riforma è rappresentata dai 37 Licei musicali che partono al completo, così come i coreutici, con un totale di 1.226 iscritti.

Gli Istituti Tecnici, riorganizzati in due settori e 11 indirizzi ed i professionali in 5 settori e 6 indirizzi sono cresciuti in modo significativo. L’Istituto Tecnico, settore tecnologico ha 101.623 iscritti, l’istituto professionale 94.764.
La nuova riforma dovrà fare a pugni con i tagli e i fondi che le scuole denunciano di non avere o di avere con il contagocce. Ad esempio i fondi per i corsi di recupero dimezzati nel giro di due anni. Lo scorso anno i corsi, che sono obbligatori per gli studenti in difficoltà alla fine del primo quadrimestre, sono stati garantiti ma soltanto dietro il pagamento di una cifra anche di 50 o 60 euro in molte scuole per mancanza di fondi. Da ottobre allora la Rete degli Studenti ha attivato un servizio di corsi autogestiti, tenuti dagli studenti appena diplomati o laureati. Saranno gratuiti e si terranno in decine di centri italiani, da Torino a Palermo passando per Roma, Milano e tutte le città del Veneto. Saranno del tutto gratuiti e gli studenti-professori daranno il loro aiuto in forma volontaria. Un po’ come quello che già accade da quattro anni, ma solo in rete, su siti come Skuola.net che offrono aiuto a chi ne ha bisogno rispondendo a domande dubbi di ogni tipo facendo affidamento su uno staff di circa dodici persone scelte tra studenti ma anche tra professori universitari e professionisti.

Oltre alla riforma della scuola superiore sono in programma anche le nuove indicazioni nazionali che, secondo il ministero, riformano organicamente, per la prima volta dal 1923, i contenuti dell’istruzione liceale.

Per la scuola superiore, vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze e viene potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Inoltre, una materia del 5° anno sarà insegnata in inglese.

Nel prossimo anno scolastico, rende noto il ministero, le classi a tempo pieno, grazie all’eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275. Per quanto riguarda le immissioni in ruolo, con il nuovo anno scolastico, sottolineano da viale Trastevere, sono stati assunti 10 mila nuovi docenti e 6 mila unità di personale Ata. Entro il 2010, inoltre, sarà bandito un nuovo concorso per diventare presidi, che prevede 3.000 nuovi posti.

Tra le novità di quest’anno, anche i 50 giorni come limite massimo di assenze per non essere bocciati. Inoltre, il ministero assicura che in tutti gli ordini di scuola saranno presenti le «Lim» (lavagne interattive multimediali). Entro la fine dell’anno scolastico saranno oltre 40 mila le classi che ne usufruiranno e 300 mila insegnanti saranno formati all’utilizzo delle nuove tecnologie.
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