Tra i banchi con il laptop ''Studiamo e ci sono i giochi''

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Tra i banchi con il laptop ''Studiamo e ci sono i giochi''

Messaggiodi edscuola » 14 settembre 2010, 7:53

da LASTAMPA.it

NUOVE TECNOLOGIE

Tra i banchi con il laptop
"Studiamo e ci sono i giochi"

PATRIZIO ROMANO

VILLARBASSE (Torino)
Un computer per studente? I ragazzi della IV A della scuola elementare Principi di Piemonte a Villarbasse - comune alle porte di Torino - questo sogno lo hanno realizzato. Tutte le mattine i 23 alunni arrivano in classe con il loro laptop color arancio e iniziano le lezioni. «In realtà - dice Margherita Salvatore - questo è il secondo anno che lo usiamo sia a scuola per studiare sia a casa per fare i compiti». Il giudizio? Più che positivo. «Oh bella - commenta candida l’alunna - si fa tutto in un nanosecondo. Poi, con il correttore automatico non si rischiano errori. E la calcolatrice del computer aiuta nei compiti di matematica».

Ma se il piccolo JumPc occupa ogni giorno due ore di lavoro in classe, i ragazzi non smettono di usare penna e quaderni. «Anche se il Pc è più comodo - confida Vittoria Mura -. Scrivi prima e poi ti colleghi a Internet e trovi tutto». Ovvio che i compagni delle altre classi li invidiano un po'. «Vorrebbero averlo anche loro - ammette Antonio Plemone -. E, secondo me, sarebbe anche giusto, specie in quinta». Inoltre, dopo i compiti i ragazzi lo usano per i giochi o per navigare. «Ma i genitori sono tranquilli, possono visitare solo siti sicuri» spiega la direttrice Antonietta Di Martino.

Certo che sulle 30 classi del suo circolo didattico, quella di Villarbasse è l’unica «2.0»: fino ad oggi. «Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco De Sanctis - dice ancora la direttrice -, sull’onda del successo di questa sperimentazione ha coinvolto Regione, Provincia e Comune di Torino per dare ad altre 8 classi elementari e 8 medie dei computer». Non lo dice, ma spera che il suo circolo sia premiato con un’altra iniezione di multimedialità. «Perché iniziando a usare il computer da ragazzi e in classe - dice l’insegnante Stella Carlino - lo si vive come uno strumento per collaborare, non per isolarsi».

I ragazzi, normalmente, usano il computer soprattutto a casa, da soli e con pochi controlli. «Per questo abbiamo un mini corso dedicato ai genitori - sostiene la direttrice -, che spiega come approcciarsi». Senza ansie, ma non senza rete. «Pensi che un alunno è riuscito a disattivare la password di uno dei nostri JumPc - racconta la Di Martino -, ce lo hanno segnalato i genitori. Noi, comunque, periodicamente verifichiamo i siti visitati e quanto tempo lo hanno usato a casa». Computer sì, ma sempre con una supervisione. Intanto le idee non mancano ai giovani multimediali.

«Oltre al blog sul sito del vostro giornale - dichiara Paola Limone, insegnante e coordinatrice del progetto -, abbiamo partecipato a un corso di scacchi in rete». Una nuova generazione divisa tra libri e web. «Non ci si può, oggi, limitare ai testi, all'esposizione orale e ai disegni - continua la Limone -, la multimedialità deve far parte della formazione dei ragazzi di domani». Anche se il libro non è di certo andato in cantina. «Ma quando mai - puntualizza la collega Rosa Marchetto -, anzi hanno scoperto che spesso si fa più in fretta a cercare qualcosa sul libro che su Internet». Però che il computer sarà parte del loro bagaglio scolastico lo confessano due alunni, Andrea Pasquino e Alessia Ruffino: «Il computer? Non smetteremo di usarlo. E' troppo utile e... ci sono i giochi».
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