"In Italia le scuole private peggiori"

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"In Italia le scuole private peggiori"

Messaggiodi edscuola » 12 dicembre 2007, 9:12

da LASTAMPA.it

"In Italia le scuole private peggiori"

FLAVIA AMABILE

ROMA
Pensavate che gli studenti italiani fossero dei somari? Quelli delle scuole private lo sono molto di più. I dati del rapporto Ocse-Pisa (ovvero, la relazione sulla bravura degli studenti dei Paesi Ocse) ha fotografato un quadro impietoso di come si studi in media all’interno delle scuole. E degli oltre 21 mila quindicenni presi in considerazione, il 4% al momento dell’indagine era iscritto in istituti privati.
La differenza emersa in matematica è pari a 11 punti dei parametri internazionali utilizzati: quota 462 per gli adolescenti delle scuole statali, 451 per i compagni iscritti nelle classi delle scuole private. Distanza che diventa ancora più profonda quando si vanno a considerare le materie scientifiche: 476 contro 462. Gli studenti ritrovano un po’ di dignità quando si tratta della lettura (comprensione e produzione di testi scritti): la differenza è di appena 3 punti, ma comunque a favore degli studenti che affollano le scuole pubbliche.

Meglio l’Azerbaijan
Nel resto del mondo parlare di scuole private significa riferirsi a istituti molto qualificati i cui studenti sono per definizione più preparati. In Italia è il contrario. Bastano loro, gli alunni delle private con il loro 4% rispetto al totale, ad abbassare la media nazionale. Sulle conoscenze scientifiche dove i risultati italiani sono già poco brillanti, questo significa rendere il distacco quasi un abisso. In Germania gli studenti delle private ottengono in Matematica quasi 40 punti in più dei compagni delle statali. Stesso discorso per il Regno Unito (dove il distacco passa a 75 punti) o in Spagna: più 25 punti a favore degli alunni delle private.
Insomma, gli studenti delle scuole pubbliche italiane sono più preparati di quelle private. Ma è soprattutto dal confronto internazionale che i ragazzi ne escono con le ossa rotte. Sulle 48 nazioni di cui l’Ocse ha pubblicato i risultati disaggregati tra scuole pubbliche e private, gli italiani che pagano per studiare sono più somari in matematica degli uruguaiani o degli israeliani e di poco superiori ai cileni. Posti da fanalino di coda anche quando si tratta della lettura o della literacy scientifica: le scuole private in Azerbaijan e in Giordania sono molto più competitive.

Fioroni al contrattacco
Proprio ieri il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha dato il via libera a una stretta sulle scuole paritarie per evitare il loro proliferare incontrollato. Dopo molte limature ha portato in Consiglio dei ministri uno schema di regolamento che disciplina le convenzioni con le scuole primarie paritarie. Il gestore assume alcuni impegni. Per esempio: mantenere un numero minimo di 10 alunni per classe convenzionata; affidare il coordinamento delle attività didattiche ed educative a un soggetto in possesso di titoli culturali e professionali non inferiori a quelli previsti per il personale docente che opera nella scuola pubblica; indicare la presenza di alunni con particolari difficoltà di apprendimento indicando il numero di ore di insegnamento integrativo necessarie.
L’Ufficio scolastico regionale, dal canto suo, si impegna a corrispondere al gestore il contributo annuo nella misura fissata dal decreto del ministro della Pubblica Istruzione. I contributi annuali sono di norma corrisposti in rate semestrali.
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