Gelmini: I tagli agli organici compensati dai pensionamenti

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Gelmini: I tagli agli organici compensati dai pensionamenti

Messaggiodi edscuola » 7 ottobre 2010, 6:37

da tuttoscuola.com

Gelmini: ''I tagli agli organici compensati dai pensionamenti''

Bisogna "pensare alla valorizzazione del corpo insegnante" insistendo su un sistema che "premi gli insegnanti migliori". "No" allo stesso trattamento "tra insegnanti buoni e insegnanti cattivi".Così il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, nel corso di un'informativa in aula al Senato. Nel suo intervento il ministro ha difeso il governo dall'accusa di avere tagliato eccessivamente i posti, di aver trascurato il problema dei precari e di aver ignorato la questione del sovraffollamento.

Per quest'anno, ha spiegato il ministro, "la sfida è stata ancora più impegnativa, visto che è entrata in vigore una riforma organica che ha cambiato il volto della scuola superiore". Secondo "una analisi oggettiva, contenuta nel libro bianco redatto durante il precedente governo, risulta evidente a tutti - ha aggiunto la Gelmini - una sproporzione nella gestione delle risorse fra l'impiego del 97% delle medesime per le spese correnti e solo il 3% per la qualità e gli investimenti".

Precisazioni anche sui tagli. "A fronte dei 42 mila tagli previsti dall'anno precedente, nel 2009 ben 32 mila posti erano legati a pensionamenti. I posti ridotti sono stati 10 mila. Anche per quest'anno ci sono stati tagli per 25 mila posti, ma i pensionamenti sono stati 23 mila. Per un totale di duemila posti tagliati, che non sono pochi, ma sono frutto di una manovra assolutamente sopportabile e indispensabile per invertire il trend di crescita della pianta organica non proporzionato al numero di posti richiesto dalla scuola italiana".

"Non neghiamo - ha spiegato il ministro - che ci sono dei problemi, ma questo non è addebitabile alla finanziaria che ha previsto il piano di razionalizzazione della scuola. E' frutto di tanti anni in cui la scuola è stata trattata come ammortizzatore sociale. Attribuire a questo governo la presenza di 220mila precari e altre 300 mila persone presenti senza abilitazione credo sia una cosa non vera che non aiuta il raggiungimento di una coesione sociale che è di competenza di ciascuno di noi".
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