Concorso, è fatta. Sarà per pochi

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Concorso, è fatta. Sarà per pochi

Messaggiodi edscuola » 25 settembre 2012, 9:01

da ItaliaOggi

Concorso, è fatta. Sarà per pochi
Alessandra Ricciardi

A leggere la ripartizione a livello regionale, e per singola disciplina, delle 11.542 cattedre messe a gara ci si rende conto di come il prossimo concorso, atteso da 13 anni, scontenterà tanti aspiranti nuovi prof. E non quelli che vorrebbero partecipare e non potranno perché non abilitati (sono circa 300 mila), ma perché i posti disponibili a volte si contano sulle dita di una sola mano.

Scegliere, potendolo fare, la classe di concorso e la regione potrà dunque essere decisivo in una partita che punta a coprire in due anni la metà delle cattedre che saranno liberate dai prossimi pensionamenti su cui pesano i requisiti più restrittivi decisi con la riforma Fornero. A fronte di aspettative che invece sono cresciute a dismisura e che fanno stimare prudenzialmente al ministero almeno 160 mila concorrenti. Ma fonti sindacali fanno stime molto più sostanziose, dalle 300 a 500 mila. La tabella di ripartizione delle cattedre, con il decreto di indizione della gara, la tabella di valutazione dei titoli e i programmi di studio, di cui ItaliaOggi anticipa sul proprio sito le ultime bozze a ieri disponibili, sono attesi per oggi in Gazzetta Ufficiale: salvo sorprese dell'ultima ora, si tratta della GU 4° serie speciale, del 25 settembre 2012, n. 75. Il ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, sembra dunque aver vinto la sua personale gara a indire il concorso a tempi di record, nel giro di un solo mese dall'autorizzazione del consiglio dei ministri, superando le resistenze dei sindacati e le rigidità dell'amministrazione. É però preferibile che i candidati non si facciano troppe illusioni: 1411 le cattedre da coprire per la scuola dell'infanzia, il top delle disponibilità in Campania, con 278 posti, seguita dalla Sicilia a quota 246. La parte del leone la fa la scuola primaria: 3502 cattedre, Campania in testa a tutti con il 15% delle disponibilità. Poi cominciano le note dolenti delle medie e delle superiori. Per A059, Matematica e Scienze alla media, sono disponibili 410 posti, 10 in Abruzzo, 6 in Liguria, 8 nelle Marche, peggio per le discipline Economico-aziendali: 6, il minimo, in Abruzzo, Friuli e Puglia. Per meccanica, sono 26 posti in 4 regioni: Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto. Per l'ambito disciplinare A025 e A028, Disegno e arte per medie e superiori, la Sardegna ha un posto per la prima e 5 per la seconda classe, la Lombardia 5 per la prima e due per la seconda. Poche cattedre per gli aspiranti prof di Filosofia e storia: l'ambito disciplinare 7, che accorpa medie e superiori, segnala 11 posti per la Calabria, 34 per la Campania e 35 per il Lazio, 7 in Piemonte, solo alle superiori, così come in Toscana. E per Matematica alle medie: 5 posti in Calabria, 12 in Lombardia, 6 in Sicilia, 4 in Toscana, 3 in Veneto. L'ambito più nutrito è il n. 4, con A043, italiano storia e geografia alle medie, e A050, materie letterarie alle superiori: complessivamente 2.437.

Per tutti i candidati un test preselettivo nazionale da farsi al pc: una batteria di 50 domande a risposta multipla, per le quali i candidati avranno a disposizioni 50 minuti, comprendente prove di comprensione del testo (18 quesiti), capacità logica (18 quesiti), conoscenza di una lingua straniera (a scelta del candidato – 7 quesiti) e di competenze informatiche (7 quesiti). I quesiti saranno estrapolati con modalità casuale dal tra quelli che saranno messi a disposizione dei concorrenti tre settimane prima della prova.

Chi supera il test preselettivo è ammesso alla prova scritta (unica nazionale), che consisterà in quesiti di carattere disciplinare a risposta aperta con griglia nazionale di valutazione. Le domande vanno presentate alla direzione scolastica della regione scelta a partire dal 6 ottobre. I test di ingresso a fine novembre. Intanto al ministero stanno ancora ultimando gli ultimi dettagli: i decreti sulla composizione delle commissioni giudicatrici, il ministro vorrebbe criteri più restrittivi per la scelta dei commissari. La sola laurea non basterà.
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