Pc a scuola, ecco come i Presidi ci sono riusciti

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Pc a scuola, ecco come i Presidi ci sono riusciti

Messaggiodi edscuola » 27 ottobre 2012, 9:23

da Skuola.Net

Pc a scuola, ecco come i Presidi ci sono riusciti

Tre dirigenti scolastici a confronto per capire come è possibile rendere le scuole al passo con le nuove tecnologie

di: Cristina.M – 26 ottobre 2012

Come abbiamo visto, c’è un grande ritardo circa l’informatizzazione delle scuole, ma qual è il problema? In Italia esistono esempi eccellenti di scuole che sono all’avanguardia e noi di Skuola.net abbiamo intervistato i Dirigenti scolastici di tre di questi istituti e abbiamo chiesto loro di parlarci delle innovazioni adottate.

I PRESIDI INTERROGATI – Gli Istituti sono: l’I.T.C.G. Luca Pacioli di Crema (Dirigente scolastico prof. Giuseppe Strada), l’Ikaros di Bergamo (Rettore Diego Sempio) e il Polo Professionale “L. Scarambone” di Lecce (Dirigente scolastico prof. Dario Cillo), ognuno dei quali ha attuato uno specifico progetto di informatizzazione che vi descriviamo.

• I.T.C.G. Luca Pacioli – “Progetto 1X1 Un computer per ogni studente”. I contenuti di alcune discipline sono interamente consultabili attraverso il computer ed interattivi grazie ad internet e la scuola è interamente wireless. Inoltre, spiega il professor Strada, “Le comunicazioni e lo scambio di contenuti all’interno delle varie community avvengono attraverso la “nuvola” concordata con Google”.

• Ikaros – Il Rettore dell’Istututo, Diego Sempio, ha affermato: “Nella nostra scuola i servizi informatici sono stati inseriti da diversi anni sia con i laboratori informatici dedicati (abbiamo corsi specificatamente su profili informatici) che trasversali per l’uso dell’informatica di base in tutti i percorsi formativi. Ogni sede è stata inoltre dotata di lavagne multimediali (LIM). Nell’ultimo anno il servizio si è ampliato con l’introduzione dell’iPad e la dotazione di reti wireless per il collegamento a internet da ogni punto delle scuole”.

• Polo professionale Scarambone – Il professor Cillo ci ha elencato le innovazioni introdotte:
- Computer (netbook, notebook, ipad) per ogni alunno;
- Computer desktop per l’insegnante in ogni classe (PC/Mac);
- Rete WiFi in tutto l’Istituto e Rete didattica WiFi in ogni classe;
- Monitor/Televisore 50’’/55’’ in ogni classe direttamente collegato alla rete didattica;
- LIM e videoproiettore in ogni classe;
- Card per la gestione ed il recovery dei netbook/notebook/ipad in ogni classe;
- Pen-drive e/o Directory-Cloud per ogni studente per il salvataggio dei dati;
- Ogni macchina contiene tutto il software di base per le applicazioni più diffuse (office, grafica, editing, video…) e tutti i libri adottati in formato ebook. Produciamo, infatti, autonomamente i libri di testo per tutte le discipline in collaborazione con circa 30 scuole distribuite in Italia (Progetto Bookinprogress). I libri sono consegnati all’iscrizione agli alunni anche in formato cartaceo;
- Abbiamo inoltre adottato una piattaforma per la formazione a distanza (www.scarambone.it/moodle/), per lo scrutinio/gestione della didattica via web e stiamo realizzando video lezioni per ogni disciplina in streaming.

CHI HA PAGATO? – Diverse sono le modalità di finanziamento di questi progetti, ma in tutti i casi in cui è stato richiesto il contributo delle famiglie per l’acquisto dei supporti informatici, i Dirigenti scolastici hanno assicurato che la spesa sostenuta è stata compensata dal risparmio sull’acquisto dei libri di testo.

CHE STRANO AVERE IL PC IN CLASSE! – I Presidi hanno descritto le reazioni sia degli studenti sia dei prof all’introduzione delle nuove tecnologie per la didattica. Diego Sempio riferisce: “Le due maggiori difficoltà riguardano gli allievi che fanno all’inizio fatica a vedere nell’iPad anche uno strumento di lavoro e i docenti che devono affrontare un cambiamento radicale nel loro metodo di insegnamento”. Di “normali resistenze al nuovo da un lato ed una tendenza a sopravvalutare l’aspetto ludico del processo dall’altra” parla, invece, Dario Cillo.

STUDIARE CON PC E IPAD CONVIENE – Gli effetti positivi ci sono davvero? Tutti i Presidi consultati sono attenti a non fare dichiarazioni frettolose e premature, ma ognuno di loro ha potuto notare dei benefici. “Un maggiore interesse e coinvolgimento degli studenti nella didattica con l’uso delle nuove tecnologie” è l’impressione riferita dal prof. Dario Cillo che comunque assicura: “Abbiamo però scelto di non abbandonare i vecchi strumenti, ritenendo che, allo stato attuale, sia preferibile adottare soluzioni che relazionino e facciano interagire la ‘vecchia didattica analogica’ con quella ‘digitale e multimediale’“. Per Diego Sempio finora è stato possibile notare “un miglioramento nella lettura e, soprattutto, nel prendere appunti”, mentre Giuseppe Strada commenta che “C’è sicuramente maggiore partecipazione e condivisione. Maggiori stimoli all’approfondimento grazie alla interattività delle Unità di Apprendimento”.

LO STUDENTE PIÙ BRAVO DEL PROF CON IL PC – Altro punto sul quale abbiamo indagato è come se la sono cavata i prof con pc e iPad. Dalla nostra indagine è risultato che circa l’8% degli studenti ritiene che i loro insegnanti non sappiano utilizzare il pc e il 4% che non siano capaci di far funzionare la LIM.
Giuseppe Strada, per ovviare alle difficoltà di utilizzo dei supporti informatici da parte dei prof, riferisce che la scuola che dirige ha avviato “Corsi interni di formazione e periodici richiami”, così come anche il professor Diego Sempio che parla di “corsi di formazione sia sull’uso delle nuove tecnologie in ambito didattico che sull’utilizzo specifico del tablet. Tablet che è stato consegnato ai docenti diversi mesi prima della sua introduzione in classe”. Mentre il professor Cillo ha riferito che “La gran parte degli insegnanti – trattandosi di corsi a carattere aziendale/informatico – aveva già una sua formazione di base. Sono proprio loro ad interagire con i meno ‘informatizzati’ in termini di aggiornamento/auto-formazione. Abbiamo in progetto, però, la realizzazione di specifici progetti in tal senso privilegiando, ovviamente, la formazione in termini di applicazione delle nuove tecnologie alla didattica piuttosto che la mera e generica formazione a carattere informatico”.
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