Scuole, insufficienti 9 studenti su 10

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Scuole, insufficienti 9 studenti su 10

Messaggiodi edscuola » 14 marzo 2008, 7:35

da Corriere.it

Il record degli iscritti negli istituti professionali. I presidi: colpa delle medie

Scuole, insufficienti 9 studenti su 10

Anche nei licei i «primini» carenti in storia e geografia. In queste condizioni diventa ancora più difficile organizzare corsi di recupero
Milano - Accumulano lacune. Mese dopo mese. Lezione dopo lezione. E non solo in latino e matematica, le più temute dai ginnasiali. I ragazzi delle superiori inciampano anche in storia e geografia. «Colpa delle medie», denunciano i presidi. E il risultato è preoccupante: il 61,65 per cento dei «primini» milanesi totalizza almeno un debito in queste materie, nei licei del centro quasi 7 adolescenti su 10 hanno un debito, e nei professionali si arriva a picchi dell' 80-90 per cento. Milano e gli studenti delle superiori. Quasi il 68 per cento di insufficienti al Berchet, il 70 al Tito Livio, il 71 al classico Manzoni, il 70 allo scientifico Bottoni. Un po' meglio al Parini (35 per cento), all'Allende (50), al Vittorini (50). Alti e bassi. Risultato: secondo i dati del provveditorato, gli iscritti agli istituti cittadini sarebbero in genere più preparati rispetto alla media nazionale (quel disastroso 70 per cento di «debitori» sparsi in tutta Italia), ma le emergenze rimangono.
Primo: i tecnici e i professionali. Lo spiega Raffaele Ciuffreda, a capo dell'istituto Marignoni: «Mentre nei licei il 50 per cento di allievi ha un debito, da noi si arriva al 90. Con un minimo di tre materie insufficienti fino a un massimo di cinque». In queste condizioni, allora, diventa ancora più difficile organizzare i corsi di recupero. «Per questo — continua il preside — abbiamo creato un coordinamento (con Oriani-Mazzini, Cavalieri, Porta, Vespucci, Frisi, Kandinsky) per stabilire strategie comuni». La questione non è semplice: bisogna reclutare gli insegnanti di sostegno, stabilire date di lezioni e verifiche, distribuire le risorse (750 euro lordi per 15 ore di corso).
«Siamo in un mare di guai — confessa Annamaria Indinimeo, dirigente del Kandinsky —: abbiamo oltre l'80 per cento di ragazzi con debito. Chi ha tante insufficienze non riesce a seguire tutti gli incontri di recupero». Raffica di brutti voti anche al tecnico Feltrinelli (380 su 520). Troppa severità? «L'impressione — analizza Innocente Pessina, preside del Berchet — è che a giugno ci saranno meno sfumature: promossi o bocciati». Antonella Pari, che dirige l'alberghiero Vespucci, analizza: «Ma a fine anno saremo più clementi: questo sfinimento di insufficienze diventa insostenibile». Perché anche a giugno bisognerà organizzare i corsi di recupero. Altre lezioni, altri esami. «I ragazzi hanno capito che si devono dare da fare — ammette Agostino Miele, dirigente del Gentileschi e del tecnico Giorgi —: un'intera classe ha già recuperato il debito di matematica ». Forse sono i primi risultati del «ritorno alla severità » invocato dal ministro Giuseppe Fioroni.
«Ma il sistema è angoscioso — osserva Bruna Sinnone del Besta (50 per cento di ragazzi con debiti al liceo, oltre il 70 a ragioneria) — e gli studenti sono stravolti. Almeno nei tecnici bisognava diminuire le ore di lezione». E poi ci sono quelle insufficienze in storia e geografia. «Avvertiamo un impoverimento nel metodo di studio», confessa Clara Magistrelli, preside del Caterina da Siena. Il più preoccupato è Carlo Pedretti, dirigente del classico Parini: «I giovani che arrivano dalle medie hanno condotte per nulla consone alla civiltà di un istituto superiore. E il loro sapere è povero di contenuti». Conclusione: «Nella scuola sono venute meno le spinte ideali. Ma negli adulti, non nei giovani ».
Annachiara Sacchi
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