Fioroni: «Non sono esami di riparazione»

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Fioroni: «Non sono esami di riparazione»

Messaggiodi edscuola » 17 ottobre 2007, 19:16

da Il Messaggero

Fioroni: «Non sono esami di riparazione»
cambiano solo i tempi del recupero

ROMA (17 ottobre) - Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha precisato che non c'è stata «nessuna reintroduzione degli esami di riparazione, ma una rimodulazione dei tempi per il recupero dei debiti formativi». Fioroni, rispondendo al question time della parlamentare dell'Ulivo Manuela Guizzoni, ha anche spiegato che è obbligatorio per le scuole organizzare i corsi di recupero, per i quali sono stati stanziati circa 200 milioni di euro ed è stata prevista una retribuzione di 50 euro l'ora per i docenti che terranno i corsi. Anche professori esterni alla scuola potranno essere chiamati ad insegnare nei corsi di recupero.

Il ministro ha risposto a quelle che considera «informazioni distorte» e «strumentalizzazioni prive di fondamento», ricordando che gli esami di riparazione come si facevano un tempo - con commissione esaminatrice, prove prescritte e spese per le ripetizioni a carico delle famiglie - sono stati abrogati nel 1995 e sarebbero potuti essere ripristinati soltanto con una legge. Ora, invece, il ministro ha sottolineato che le verifiche vanno effettuate nel corso dell'anno e, a giugno, il consiglio di classe deciderà se quelle lacune sono state colmate. A settembre, poi, prima dell'avvio del nuovo anno scolastico, i professori faranno un'altra verifica per decidere se il debito è stato superato e se l'alunno può passare alla classe successiva.

L'accusa di Calderoli. Il Senato ha approvato quasi all'unanimità un ordine del giorno del leghista Roberto Calderoli, che impegna il governo a riferire sul decreto che reintroduce gli esami di riparazione per poi «prendere eventuali necessarie iniziative». Il senatore Calderoli ha accusato il ministro di «aver reintrodotto, chiamandoli in forma diversa, gli esami di riparazione attraverso un semplice atto amministrativo», mentre ci sarebbe voluta una specifica legge. «Questa mattina in Senato - ha detto Calderoli- è stato approvato il mio ordine del giorno che sottolinea l'improprietà dell'intervento del ministro Fioroni e riporta la materia nella sede competente, ovvero il Parlamento, con probabile sospiro di sollievo da parte di tanti studenti».

La replica. «Calderoli parla impropriamente, nessuno ha ripristinato esami di riparazione, ma solo obbligo recupero debiti», ha detto il viceministro della Pubblica istruzione, Mariangela Bastico. «Il decreto ministeriale numero 80 che definisce le modalità e i tempi di recupero dei debiti scolastici - ha continuato la Bastico - tratta esclusivamente il recupero dei debiti, in ottemperanza con quanto previsto dalla nuova legge di riforma degli esami di Stato del 2007, che prevede che per l'ammissione di uno studente all'esame di Stato sia necessario il recupero dei debiti contratti negli ultimi tre anni di scuola superiore». Inoltre, dal ministero fanno sapere di essere contrari a un'apposita legge, come ha sollecitato Calderoli, per ripristinare gli esami di riparazione perché «il recupero dei debiti comporta, invece, la necessità di accompagnare i ragazzi sin dal primo quadrimestre, attraverso corsi di recupero organizzati dalla scuola nelle materie in cui sono carenti».

Gli studenti. Gli studenti si sono riuniti in una riunione straordinaria del Forum delle associazioni studentesche. Il Movimento studenti di Azione Cattolica ha invocato «chiarezza e garanzie» sul tipo di verifiche da predisporre, sui soggetti esterni alla scuola a cui affidare eventualmente i corsi di recupero, sulle difficoltà organizzative relative a risorse economiche e organico. «Ci auguriamo - dicono gli studenti - che la questione dei debiti non sia stata risolta solo con questo decreto. Riteniamo urgente, accanto alla riflessione sul recupero dei debiti, una riflessione sull'insegnamento e sulla formazione degli insegnanti». L'Unione degli studenti ha, invece, invitato il Parlamento a non strumentalizzare gli alunni. Nell'ordine del giorno di Calderoli hanno visto, infatti, «una volontà da parte di alcune fazioni politiche di destra a strumentalizzare le nostre richieste e i nostri bisogni».
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