No ai tagli, salvate le scuole di montagna

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No ai tagli, salvate le scuole di montagna

Messaggiodi edscuola » 17 ottobre 2008, 21:08

da LASTAMPA.it

"No ai tagli, salvate le scuole di montagna"


In programma una manifestazione delle Comunità. Solo in Piemonte si cancelleranno 220 istituti su 260


MAURIZIO TROPEANO

TORINO
«Chiudere una scuola di montagna è come commettere un omicidio. Non possiamo accettarlo». Lido Riba, presidente dell’Unione delle Comunità Montane del Piemonte, drammatizza la discussione sull’applicazione del decreto Gelmini sul ridimensionamento scolastico. Il ministro si sgola nell’affermare che non ci saranno tagli e la Lega Nord, per bocca del capogruppo Roberto Cota e della parlamentare Elena Maccanti, parlano di allarmismi ingiustificati. Una simulazione del gruppo di lavoro interistituzionale per le scuole di montagna, però, disegna uno scenario diverso: ci sono 41 scuole montane con meno di 12 alunni che, «se non saranno modificati i parametri per la formazione delle classi, non potranno continuare ad esistere a partire dal prossimo anno scolastico», si legge nel documento.

L’«operazione di salvataggio», dunque, parte dalla scuola elementare Galilei di Grondona (Al) e dagli istituti di altri 40 piccoli comuni abbarbicati sulle Alpi piemontesi, soprattutto nelle province di Cuneo e Torino. Anche perché i tagli avrebbero un effetto collaterale immediato sulle «pluriclassi», cioè una sezione delle elementari frequentata da allievi di età diversa. «Non un vezzo campanilistico ma una necessità derivante dalle difficoltà dei trasporti». Su questi «presidi del territorio», per dirla con Riba, si abbatterà anche l’innalzamento del numero massimo di alunni (minimo 8 massimo 18, ora i limiti sono 6 e 10 alunni). L’effetto? Gli alunni che saranno trasferiti oltre a percorrere chilometri per raggiungere la nuova scuola si ritroveranno in edifici di altri Comuni con pochi spazi per accoglierli.

E secondo il governo «i costi per i trasporti e l’adeguamento edilizio saranno a carico degli enti locali. Oltre al danno anche la beffa», spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero. Già perché la Regione, fin dai tempi del governo del centrodestra, ha investito per la sopravvivenza delle scuole di montagna molte risorse: più o meno 1 milione all’anno.

Ma il nocciolo dell’operazione dimensionamento è legato all’applicazione del piano programmatico che punta al superamento delle «attuali situazioni relative a plessi e sezioni staccate con meno di 50 allievi». La presidente, Mercedes Bresso, e l’assessore Pentenero, hanno calcolato in 816 (comprese le 41 nella prima lista) il numero delle scuole a rischio: 266 materne ed elementari; 512 sedi scolastiche di materne, elementari e medie accorpati all’interno di istituti comprensivi; 5 scuole medie e 33 scuole superiori.

Quante sopravviveranno? La decisione finale spetta ad un’intesa tra governo e Regioni. Trattativa in salita visto che la riunione di ieri è finita a pesci in faccia. Una cosa è certa: nel breve periodo - come sostiene la Lega Nord - le scuole di montagna saranno risparmiate. Il taglio, però, ci sarà perché il piano operativo prevede un progressivo adeguamento agli standard in tempi medio-lunghi. Secondo la simulazione saranno «180 i comuni montani piemontesi che perderanno la materna o l’elementare».

Alla fine dell’operazione verrebbero tagliate circa 220 scuole montane sulle 260 esistenti. Un «taglio intollerabile». Da qui la decisione di trasformare l’annuale assemblea dell’Unione delle Comunità Montane in programma il 23 e il 24 ottobre ad Asiago in uno strumento per difendere «le nostre scuole. Organizzeremo decine di autobus», aggiunge Riba.

Nel breve periodo, dunque, il rischio tagli si concentrerà nei paesi delle aree collinari e nei piccoli comuni della pianura padana piemontese. Dalla Langhe alle colline moreniche di Ivrea. Un esempio? Nell’Istituto comprensivo di Diano d’Alba ci sono 12 plessi, otto distribuiti in sei comuni hanno meno di 50 allievi. Discorso analogo vale per l’Ic di Biandrate nel Novarese: su 15 plessi, 9 hanno meno di 50 alunni.
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