Bankitalia: oggi è priorità incentivare gli insegnanti

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Bankitalia: oggi è priorità incentivare gli insegnanti

Messaggiodi edscuola » 25 ottobre 2008, 16:20

da Il Messaggero

Bankitalia: oggi è priorità incentivare gli insegnanti


ROMA (25 ottobre) - La scuola «è oggi una priorità per il nostro paese» e «il miglioramento della qualità del capitale umano richiede quindi interventi importanti sulla scuola e sull'universita», fra i quali la revisione degli «incentivi che guidano l'apprendimento come l'attività di insegnamento». Lo ha detto, nel corso della sua lezione alla 49ma Riunione scientifica della Società Italiana degli Economisti all'Università di Perugia, il vice direttore generale di Bankitalia, Ignazio Visco. Fra le possibili linee di intervento, ha spiegato Visco, secondo quanto si legge nel suo intervento diffuso da Palazzo Koch, «va apprezzato e compensato il merito là dove si manifesta, è necessaria una migliore e più continua valutazione dei programmi, dei metodi e dei risultati, occorrono infrastrutture e ambienti scolastici adeguati e attraenti».

Attualmente, ha spiegato Visco, si sta ingenerando una spirale negativa fra istruzione «inadeguata» e bassi salari. «L'associazione tra un basso livello di istruzione e una bassa remunerazione della stessa suggerisce che anche la qualità dell'istruzione fornita dal nostro sistema scolastico è inadeguata: a un'istruzione di bassa qualità le imprese reagirebbero con un'offerta generalizzata di bassi salari». A livelli talmente bassi, ha proseguito, da «non compensare il costo di un ritardato ingresso nel mercato del lavoro, riducendo l'investimento in istruzione». Il rischio, ha sottolineato Visco, è di «finire in un equilibrio di bassi salari, bassa accumulazione di capitale umano, possibile disoccupazione o sotto-occupazione di coloro che hanno livelli di istruzione più elevati». Già adesso, però, «in Italia il livello medio di istruzione della popolazione è ancora basso, in quantità e in qualità, e inferiore a quello di quasi tutte le economie avanzate», e «anche il rendimento dell'istruzione è relativamente basso nel confronto internazionale».

Fra i fattori che possono spiegare questi risultati, oltre all'incapacità di premiare il merito, c'è «la forte dipendenza dei risultati dalle condizioni iniziali (reddito e livello d'istruzione dei genitori)», che «suggerisce la presenza di vincoli all'ingresso per le fasce di popolazione più svantaggiate». Secondo Via Nazionale, però, «l'attenzione al capitale umano e ai processi della sua formazione è ancora più cruciale in un contesto di crescente immigrazione», come quello attuale. Nel lungo periodo infatti, il malfunzionamento della scuola potrebbe rappresentare un ostacolo al processo di integrazione: fra «le conseguenze negative della forte dipendenza dalle condizioni familiari delle scelte e dei risultati scolastici dei più giovani» ci sarebbe il «rallentamento dello sviluppo del livello medio di istruzione» e «una forte e rapida segmentazione lungo la dimensione della nazionalità, certamente non favorevole al necessario processo di integrazione sociale delle diverse comunità», conclude Visco.
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