Scuola, scelta fai-da-te per le superiori

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Scuola, scelta fai-da-te per le superiori

Messaggiodi edscuola » 15 gennaio 2009, 23:56

da Milano la Repubblica.it

Scuola, scelta fai-da-te per le superiori
"Ma uno su quattro non arriva al diploma"

Si avvicina la data limite per le iscrizioni: solo l'8 per cento dei ragazzi ascolta i consigli dei docenti sulla strada da seguire dopo le medie
di Franco Vanni

Studenti impegnati negli esamiSolo otto studenti su cento seguono le indicazioni degli insegnanti delle medie su quale scuola scegliere alle superiori. Si iscrivono a un liceo piuttosto che a un altro, a un istituto tecnico o professionale, in base ad altri criteri: l'ambizione dei genitori, i consigli degli amici, il passaparola. E spesso sbagliano: a Milano, su cento iscritti al primo anno, 28 - cioè più di uno su quattro - non raggiungono il diploma. È la prova che la scelta del percorso di studi rimane un punto dolente del nostro sistema scolastico. Lo dicono i numeri del rapporto dell'istituto statistico Cisem della Provincia, che ha presentato la Guida Iter 2008. Un volume stampato in 43mila copie che sarà distribuito in questi giorni nelle scuole medie; altro strumento per guidare i ragazzi nella scelta sono, già ora, gli undici sportelli per l'orientamento distribuiti fra città e hinterland. Intanto il tempo stringe: entro il 28 febbraio le famiglie dovranno scegliere dove iscrivere i figli.

LA GUIDA

L'orientamento.
Lo spaccato che esce dal rapporto Cisem sulle scelte degli studenti mostra una differenza marcata in base alla condizione sociale dei genitori. Un esempio: fra i ragazzi con padre operaio solo lo 0.9 per cento si iscrive al liceo classico, percentuale che sale al 9 fra i figli di professionisti. Dati che per l'assessore provinciale all'Istruzione, Giansandro Barzaghi, "testimoniano la situazione di una scuola che non sa superare le barriere di classe, e che ancora non consente una vera mobilità sociale". Trasversale a tutta la società milanese è invece l'alto livello di indecisione sulla scelta dell'indirizzo di studi e dell'istituto in cui iscrivere i figli, fatta in media un mese prima del termine ultimo. Cioè in questi giorni.

I rischi.
Per Giorgio Giovannetti, coordinatore di Cisem Scuola, "una scelta frettolosa, fatta in base a motivazioni traballanti e poco definite, aumenta le probabilità di abbandono degli studi alle superiori". Il rischio maggiore sembra essere l'ambizione di mamma e papà che non tengono conto delle abilità e delle inclinazioni dello studente. "I genitori dovrebbero evitare di forzare le scelte del ragazzo — continua Giovannetti — la frustrazione di chi non riesce a sostenere un percorso di studi troppo difficile può portare all'abbandono". In caso di famiglie facoltose, la prospettiva cambia: "Chi può permetterselo tende a spostare i figli in un istituto privato, anche durante l'anno scolastico", dice Francesco dell'Oro, responsabile dell'orientamento del Comune.

La dispersione.
Il dato degli studenti che non arrivano al diploma in provincia di Milano (28 per cento) è più preoccupante rispetto alla stima Istat sull'intera Lombardia, dove a lasciare sono 20 studenti su cento. Ma la situazione appare in miglioramento, seppur lento: secondo i rapporti Cisem, nel 2001 fra Milano e provincia a lasciare la scuola era il 31,7 per cento degli iscritti. Per Annamaria Dominici, direttore scolastico regionale, il progressivo miglioramento "è segno di un sempre maggiore sviluppo professionale dei docenti e della conseguente soddisfazione degli alunni e delle famiglie". Ma guardando al futuro la Dominici mette in guardia: "Bisogna evitare il disorientamento delle famiglie di fronte alle numerose novità che vengono introdotte in questi mesi nel mondo della scuola". Una su tutte: la ridefinizione degli indirizzi degli istituti tecnici, per cui si attende il decreto attuativo dal ministero dell'Istruzione.

La guida.
La guida Iter 2008 nei prossimi giorni sarà distribuita a tutti i 30mila studenti di terza media del Milanese. Le restanti 13mila copie saranno date ai ragazzi di prima e seconda che ne faranno richiesta. Nell'introduzione si passano in rassegna i problemi e le peculiarità caratteriali del periodo dell'adolescenza, dalla trasformazione sessuale alla definizione della personalità. Poi si passa all'analisi dei programmi delle singole scuole: trecento pagine di tabelle, cartine, indirizzi e numeri di telefono. Una delle sezioni della guida è dedicata agli undici centri per l'orientamento sparsi per la provincia. Se ne fornisce l'elenco (disponibile anche sul sito milano.repubblica.it) e si spiegano i servizi offerti. Oltre a potere richiedere tutto il materiale informativo, ai centri è anche possibile avere la consulenza di uno psicologo esperto nei processi di crescita.

Gli sportelli.
A Milano gli sportelli sono due e ricevono su appuntamento: uno è aperto presso l'istituto professionale Preto in via Litta Modigliani, l'altro al centro scolastico Puecher in via Dini, in zona piazza Abbiategrasso. Un particolare programma, chiamato "Nonunodimeno" è dedicato all'orientamento degli studenti stranieri.
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