Prof noiosi? Sui siti delle scuole la parola passa agli ...

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Prof noiosi? Sui siti delle scuole la parola passa agli ...

Messaggiodi edscuola » 22 gennaio 2009, 0:31

da Repubblica.it

Centinaia gli interventi. Da Trento e Bologna i nuovi vincitori
E prosegue il campionato tra i 5mila istituti di RepubblicaScuola

Prof noiosi? Sui siti delle scuole la parola passa agli studenti

Chiedono l'uso delle nuove tecnologie per rendere le lezioni più avvincenti
I migliori dalla media da Vinci di Bologna e dal Liceo Classico Giovanni Prati di Trento

Qualcuno suggerisce un maggior numero di intervalli, altri chiedono ai professori un po' più di "verve". Molti dicono che è tempo di fare ricorso, più diffusamente, a strumenti tecnologici, come lavagne interattive e computer, per catturare l'attenzione e sfruttare tutte le potenzialità degli studenti. Altri ancora si lamentano del fatto che pochi credono alle loro parole. Studiano molto, ma davanti a voti insufficienti, i genitori finiscono sempre per prestare più attenzione a quello che dicono i professori, perché "non sono mai in casa" e "non sanno che ci facciamo in quattro per andare bene". Gli studenti hanno le idee chiare quando si deve provare a parlare del legame che tiene unite le lezioni, i modi per catturare l'attenzione, la distrazione, l'apprendimento e i voti.

Per la quarta tappa del campionato di Repubblica@Scuola, gli autori degli articoli premiati sono Giorgia Angelica Chatzidakis, per le medie inferiori, e Davide Geat per le medie superiori.

Giorgia, che studia alla Scuola Media Leonardo da Vinci di Bologna, scrive dei "minuti infiniti, le ore lunghissime e noiose, specialmente quelle che precedono un intervallo o l'uscita da scuola". Sa benissimo che il compito dei docenti non è quello di divertire, lo stesso però è innegabile che "rendere le ore più piacevoli sarebbe gradito". Sa benissimo che è sbagliato addossare tutte le colpe, alternativamente, ai docenti o agli studenti svogliati. Parlarne, però, è necessario. Perché è necessario cambiare il metodo utilizzato oggi. Anche se non è molto ottimista, visto che "dalle cose che succedono oggi, la scuola non sembra migliorare, anzi".


Per Davide, studente del Liceo Classico Giovanni Prati di Trento, è ormai tempo di introdurre nelle scuole le tecnologie e pensare a compensi correlati alla qualità dei professori. "Televisione, computer e lavagne interattive, attività pratiche - scrive Davide - visite a musei o a luoghi di interesse didattico, programmi di studio adeguati alle potenzialità degli studenti ed abbandono delle lezioni solo frontali".

Insoddisfatti, divertiti, ironici, delusi e ottimisti comunque. Tanti gli interventi degli studenti di medie inferiori e superiori di ogni parte d'Italia. Per cocco97, "è ora di cambiare. Si dovrebbero fare più uscite, più gite, più progetti". E racconta di "avere imparato meglio la storia di Messina da video che abbiamo visto in classe, che studiando sulla scheda che ci ha lasciato la maestra". Per funghina "le lezioni stanno diventando sempre più monotone. Assomigliano al lavoro degli operai nelle catene di montaggio agli inizi del '900".

Bettyboop, con scanzonata ironia, nega che i giovani siano disinteressati alle lezioni. "Non scambiamo biglietti, sperimentiamo un altro mezzo di comunicazione". E quando si fa riferimento al fatto che copiano troppo spesso, risponde che stanno semplicemente eliminando "i nostri dubbi" e afferma che "non ridacchiamo, siamo solo felici". Per warlock il problema è tutto negli intervalli: "durano poco, e cosa più importante ce n'è uno solo in un giorno". Così propone più pause, un'integrazione più efficace di materie complesse e leggere e qualche ora in più di educazione fisica.

Colturanda confessa che "la scuola sarebbe più bella e meno monotona se ci facesse lezione Mary Poppins o se il libro di geografia si trasformasse in Mister Fogg". Ma poi ammette che basterebbe molto meno (o molto di più). "Basterebbe semplicemente che quelle persone che ogni mattina vengono nelle nostre classi facessero lezioni con più passione, cercando di coinvolgerci di più, facendoci incuriosire e cercando di non presentarsi ai nostri occhi come professore o professoressa, ma come un amico o come un'amica".

Ma non è solo colpa dei docenti. Alcuni ragazzi confessano che molto si deve anche a loro. Gemellesca86 dice che "anche noi abbiamo le nostre responsabilità". Malizia23, che dapprima si chiede "come si può stare attenti cinque giorni per sette ore al giorno? Per noi alunni è praticamente impossibile", alla fine confessa che si deve essere obiettivi e domanda "come fanno i professori a sopportarci tutto il giorno. Ma vi rendere conto più di 20 alunni da domare? E' un'impresa praticamente impossibile."
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