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SCUOLA/ La cooperazione europea in materia di istruzione: un nuovo quadro strategico
Daniela Fermi lunedì 8 giugno 2009
Il 12 maggio il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato un nuovo quadro strategico per la cooperazione tra i paesi membri per la riforma dei propri sistemi di istruzione e formazione, nell’ambito del quale sono stati anche rivisti alcuni indicatori e livelli di riferimento giàprevisti per il 2010, a fronte dell’evidente impossibilità di realizzare gli obiettivi fissati, visto soprattutto il trend negativo evidenziato anche dall’ultimo rapporto (luglio 2008) e, soprattutto, dai dati PISA 2006 relativi alle competenze dei quindicenni in lettura, matematica e scienze.
Per ciascuno dei cicli in cui si articola il programma saranno adottate alcune aree di priorità; per il primo ciclo (2009-2011), le aree individuate sono quattro, in ciascuna delle quali sono definiti sia gli ambiti in cui proseguire il lavoro di cooperazione, sia gli ulteriori sviluppi da perseguire:
1. Fare dell’apprendimento permanente e della mobilità una realtà
Oltre a implementare il Quadro Europeo delle Qualifiche secondo quanto definito dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio (aprile 2008), è necessario accrescere la mobilità degli studenti in tutti i settori dell’istruzione e della formazione, con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati.
2. Migliorare la qualità e l’efficienza dell’istruzione e della formazione
I temi su cui proseguire le azioni comuni sono l’apprendimento delle lingue, lo sviluppo professionale di insegnanti e formatori, la governance dei sistemi di istruzione e formazione.
Ulteriore impegno è invece richiesto rispetto al tema delle competenze di base in lettura, matematica e scienze, per cui si sollecita di raccogliere e diffondere le buone pratiche e gli esiti degli studi sulle performance in lettura degli allievi e di ricercare modalità per migliorare i livelli di literacy nella UE.
La cooperazione europea dovrebbe inoltre fare in modo che la programmazione in materia di istruzione e formazione tenga in debita considerazione la richiesta di nuove competenze per far fronte al mercato del lavoro.
3. Promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva
Per contrastare l’abbandono prematuro dei percorsi formativi, è necessario rafforzare le misure preventive, consolidare la cooperazione tra i settori dell’istruzione e della formazione ed eliminare gli ostacoli che si frappongono al reinserimento dei drop out nei percorsi formativi.
Le aree in cui ricercare nuove forme di cooperazione sono l’istruzione prescolare, l’istruzione dei migranti e quella degli alunni con bisogni speciali.
4. Promuovere l’innovazione e la creatività, compresa l’imprenditorialità, a tutti i livelli di istruzione e formazione
E’ necessario rafforzare la cooperazione in modo che le competenze chiave trasversali (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio, dicembre 2006) trovino sempre maggiore spazio nella definizione dei curricoli, nella valutazione e nelle qualifiche.
E’ opportuno inoltre promuovere la creatività e l’innovazione sviluppando metodi di insegnamento e apprendimento specifici e rafforzare le partnership per promuovere un efficace “triangolo della conoscenza” (istruzione/ricerca/innovazione).
Al fine di monitorare i progressi realizzati e di evidenziare gli obiettivi raggiunti, per ciascuna area strategica sono individuati per il periodo 2010-2020 indicatori e livelli di riferimento delle prestazioni medie europee (livelli di riferimentoeuropei), costruiti sulla base degli attuali indicatori adottati nel programma di lavoro “Istruzione e Formazione 2010”.
I livelli di riferimento non dovrebbero essere considerati come obiettivi concreti da raggiungere da parte di ciascuno Stato membro; tutti gli Stati sono però invitati a riflettere su come e in che misura essi possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi definiti di comune accordo per tutta l’Unione.
Sono stati concordati i seguenti livelli di riferimento:
Partecipazione degli adulti all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita - viene elevato dall’attuale 12,5% al 15% la percentuale di adulti che dovrebbe prendere parte ad attività di apprendimento permanente.
Studenti con scarsi risultati nelle competenze di base - entro il 2020, la percentuale di studenti quindicenni con scarsi livelli di risultato in lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%.
Istruzione superiore - entro il 2020, la percentuale di adulti di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di diplomi di istruzione superiore (livelli ISCED 5 e 6) dovrebbe essere pari ad almeno il 40%.
Abbandoni - entro il 2020 dovrebbe essere inferiore al 10% la percentuale di adulti di età compresa tra 18 e 24 anni che sono usciti dal sistema di istruzione e formazione senza avere conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore o analoga qualifica.
Istruzione prescolare - entro il 2020, almeno il 95% dei bambini di età compresa tra i quattro anni e l’età di inizio dell’istruzione obbligatoria dovrebbe partecipare all’istruzione prescolare.
Sono state anche individuate tre aree – mobilità, occupabilità e apprendimento delle lingue - per le quali il Consiglio invita la Commissione a proseguire il lavoro di ricerca e a proporre un livello di riferimento entro il 2010 per le prime due aree, entro il 2012 per le lingue.