Le iscrizioni nelle scuole dopo la riforma

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Le iscrizioni nelle scuole dopo la riforma

Messaggiodi edscuola » 29 marzo 2010, 8:41

da LASTAMPA.it

Le iscrizioni nelle scuole dopo la riforma
A CURA DI FLAVIA AMABILE

ROMA
Il 26 marzo si sono chiuse le iscrizioni per le scuole superiori. Quanto ha pesato la riforma sulle scelte per il prossimo anno?
Per il momento quasi nulla. I cambiamenti non sono ancora del tutto noti alla maggioranza delle famiglie. E quindi ci si dovrebbe orientare ancora almeno per i prossimi due anni seguendo le linee di tendenza attuali.

Vale a dire?
Si sta assistendo ad una lieve ma costante flessione delle iscrizioni per i licei. Sembrano invece in lieve recupero tecnici e professionali, indirizzi che in una fase erano poco amati dalle famiglie. Nel 1995-96 il 40 per cento dei ragazzi usciti dalla scuola media sceglieva l’istruzione tecnica ma dieci anni la scelta era ristretta a poco più del 33%. I dati non sono ufficiali ma nell’ultimo anno scolastico ha scelto l’istruzione tecnica il 34,2% degli studenti e il sito Tuttoscuola prevede che «dovrebbe esservi un ulteriore incremento portando la scelta dei nuovi tecnici verso il 35% dei ragazzi interessati».

E negli altri tipi di scuola?
Nei licei c’è stato un boom nei primi anni del Duemila. Ora ci troviamo di fronte a un leggero calo. Nel 2009/10 sono stati il 9,5 per cento i ragazzi che si sono iscritti al primo anno dei classici, più di un punto in meno rispetto a quattro anni prima. E sarebbero stati il 21,3 per cento i ragazzi che hanno scelto i licei scientifici contro il 22,1 per cento del 2006. Più o meno in leggera crescita invece per gli ex istituti magistrali che hanno toccato quest’anno il massimo con il 7,8 per cento di ragazzi che li hanno scelti. Anzi, di ragazze, visto che da sempre le donne sono la maggioranza degli iscritti in questa scuola. L’ultimo dato ufficiale conferma che su dieci alunni delle magistrali più di otto sono donne.

E nei licei?
Anche nei licei le donne stanno conquistando la maggioranza. In particolare al liceo classico dove rappresentano il 69 per cento, percentuale in aumento nel tempo. Il liceo scientifico, invece, è l’unico tipo di scuola in cui ci si trova in una situazione di quasi parità.

Chi prevale nei tecnici e nei professionali?
Da sempre sono istituti frequentati in maggioranza da maschi. Nei tecnici superano le ragazze con un 3 a 2, sono infatti il 64,5 per cento degli iscritti e addirittura il 66 per cento se si vanno a considerare le iscrizioni dei primi due anni. Negli istituti professionali il distacco è inferiore: sono il 56 per cento degli iscritti, e il 58 per cento se si considerano i ragazzi che frequentano i primi due anni.

Secondo un sondaggio di Skuola.net il 20 per cento ha aspettato l’ultima settimana per iscriversi. La riforma ha disorientato le famiglie?
Quasi due milioni di studenti si sono iscritti automaticamente alle classi seconde, terze, quarte e quinte, ma erano circa 600 mila a dover optare fra le diverse scelte delle superiori, una decisione molto difficile perché gli indirizzi non sono ancora adesso del tutto definiti. La data ultima della scadenza per le iscrizioni è stata posticipata dal Miur per due volte ed alcuni sindacati - in articolare quelli di base, ma anche la Flc-Cgil e la Gilda - continuano a chiedere il posticipo della riforma al 2011. Anche perché ad oggi l’iter di approvazione della riforma della scuola superiore, approvata in seconda lettura dal Cdm ad inizio febbraio, non è stato ancora completato.

La riforma partirà nel 2010/11 in tutta Italia?
La provincia autonoma di Bolzano ha già annunciato di voler chiedere il rinvio di un anno perché «c’è stato poco tempo» per preparare le famiglie alle novità. E anche in Sicilia l’opposizione ha avanzato una richiesta simile.

Il ministero ha pubblicato una «guida» per aiutare ragazzi e famiglie.
Per i parlamentari dell’opposizione quella guida è «un vero scandalo». Lo hanno sostenuto due esponenti della Commissione Cultura di Montecitorio, Rosa De Pasquale e Manuela Ghizzoni che hanno sottolineato che «la diffusione di questo documento il giorno prima della scadenza delle iscrizioni lo rende del tutto inutile, cioè a dire carta straccia, e di fatto nulla di più di uno spot elettorale. Del resto - aggiungono le due parlamentari - questa amara verità è ammessa dallo stesso ministero che scrive: «Il testo di questa guida è una versione divulgativa e potrebbe subire variazioni. Per le notizie definitive leggete il sito». E, in tempi di crisi e tagli ai fondi alle scuole le due parlamentari hanno chiesto al ministro Gelmini di spiegare ai genitori costretti a pagare «tasse occulte per garantire ai figli comunque un’istruzione» la scelta «di usare soldi pubblici per spot elettorali».
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