GILDA Lamezia: 18 o 24 ore non sono la stessa cosa

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GILDA Lamezia: 18 o 24 ore non sono la stessa cosa

Messaggiodi edscuola » 27 ottobre 2012, 8:39

18 o 24 ore non sono la stessa cosa

L’orario di lavoro frontale dagli insegnanti è stato articolato nel tempo, in virtù della professione svolta non certamente per privilegio.
Perché gli insegnanti, come scriveva nel 1913 L. Einaudi non sono venditori di fiato: “la merce fiato perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità”... “La scuola, a volerla fare sul serio, con intenti educativi, logora”.
Infatti gli insegnanti sono una categoria a rischio di burnout. Uno studio condotto da Lodolo D’Oria, dimostra che l'inidoneità degli insegnanti è causata da patologie psichiatriche in oltre il 60% dei casi (il 70% delle quali appartengono all'area ansioso-depressiva). Alcune categorie professionali sono esposte al rischio di burnout, patologie psichiatriche e persino oncologiche, a causa dello stress psicofisico cui sono sottoposte. Tra queste vi sono le cosiddette helping profession che includono gli insegnanti. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato come il burnout (esaurimento psicofisico; atteggiamento cinico; frustrazione; perdita di controllo degli impulsi) può essere accompagnato o seguito da patologie psichiatriche o da forme tumorali conseguenti all’immunodepressione da stress cronico. Tra le helping profession, la più esposta risulta essere quella degli insegnanti. La letteratura scientifica internazionale infatti riconosce che i docenti risultano oltremodo esposti alla usura psicofisica conseguente al rischio di Stress da Lavoro Correlato di un lavoro di relazione.
Questo si ricava da una breve ricerca circa la professione di insegnante.
Ed allora aumentare le ore frontali di insegnamento a cosa porterà?
Ogni classe in più assegnata, non comporta solo l’aumento di ore frontali, ma una quantità di lavoro sommerso, (preparazione delle lezioni, di esercitazioni, di compiti, di correzione di elaborati, di incontri con le famiglie, di acquisizione di notizie sugli allievi) che aggrava notevolmente il carico di lavoro.
L’Italia deve decidere se l’ISTRUZIONE PUBBLICA, è una funzione essenziale dello Stato o se una società evoluta né può fare almeno.
L’educazione, l’istruzione, la formazione dei figli oltre che dai genitori passa attraverso la figura professionale dell’insegnante, che ogni giorno per almeno 200 giorni all’anno, per almeno 15 anni, vi provvede.
Per una scuola efficiente ed efficace, l’opinione pubblica si deve far carico di una classe docente con un adeguato carico di lavoro. Non si chiedono privilegi, ma solo di poter lavorare serenamente. Basta con le riforme, i tagli, le continue innovazioni calate dall’alto. Si chiede solo un ambiente di lavoro tranquillo ed accogliente.
Di lavorare in PACE.

Prof. Antonino Tindiglia
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