Scuole Padova: DDL Stabilità

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

Scuole Padova: DDL Stabilità

Messaggiodi edscuola » 7 novembre 2012, 18:55

LICEO SCIENTIFICO “FERMI” – PADOVA LETTERA AL MINISTRO

Signor Ministro,
le scriviamo pubblicamente per chiederle di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre.
Per noi insegnanti il radicale cambiamento dell’orario è anche un problema sindacale, è anche un
drammatico caso di incremento della disoccupazione ma è, in primo luogo e soprattutto, una questione morale.
Per questo siamo indignati, perché riteniamo che Lei, Signor Ministro, ci abbia insultato, proponendo le sei ore in più di orario. Non importa come finirà, l’offesa rimarrà e Lei deve assumersi la responsabilità di aver contribuito in modo decisivo all’affossamento della dignità degli insegnanti e della scuola stessa.
Aggiungere ad un lavoratore, qualsiasi lavoratore, sei ore in più significa dirgli due cose:
La prima: finora non hai lavorato, finora hai rubato una parte del tuo stipendio.
La seconda: il tuo lavoro conta così poco che se anche aggiungi 6 ore non cambia nulla, quello che fai è talmente insignificante che il come lo fai ci è del tutto indifferente.
Non esiste una terza possibilità e tutte e due quelle implicite nella richiesta di fare sei ore in più sono estremamente offensive.
Come Lei sa il contratto degli insegnanti prevede tre momenti di lavoro: 1 Orario di insegnamento: 18 ore settimanali
2 Attività collegiali: 80 ore annuali
3 Funzioni dovute (orario senza vincoli)
Su questa terza voce si esercita l’ipocrisia. Comprende tutto quello che rende realmente possibile il funzionamento della scuola, lo svolgimento delle lezioni, l’imparare da parte degli studenti. Può esistere una scuola in cui i compiti non vengano corretti, in cui le lezioni vengano improvvisate, in cui non ci sia programmazione, in cui non esistano verbali, in cui non si svolgano scrutini, in cui i compiti a casa vengano ignorati, in cui chi insegna non apra libro da trent’anni? Chiaramente e senza eccezioni no.
Dire che un insegnante lavora 18 ore, come lei sembra avallare, è come dire che un avvocato lavora solo quando è in tribunale; che un magistrato lavora solo quando tiene pubblicamente un processo, che un docente universitario lavora 120 ore all’anno e cioè solo quando fa lezione, che un giornalista lavora solo quando scrive. Si finge di dimenticare, cioè, il lavoro sommerso che c’è dietro quello pubblicamente visibile: ed è dal lavoro sommerso che dipende la qualità del lavoro del magistrato, dell’avvocato, del giornalista, del docente universitario e dell’insegnante.
Le ricerche effettuate (ci sono Signor Ministro) dicono che dietro ogni ora insegnata ce n’è almeno un’altra per tutto il resto: non solo cose fondamentali, Signor Ministro, come la preparazione, la valutazione, la progettazione; anche attività banali come fare le fotocopie. E’ tempo lavoro, funzione dovuta e quindi non discrezionale, non facoltativa. Lavoro in parte svolto a casa, parte a scuola, parte in altri luoghi, non ha nessuna importanza. Aggiungere sei ore in alcuni casi significherà aggiungerne quindi dodici, da 36 a 48, contro ogni legge dello stesso stato che lo impone, contro l’ Europa irresponsabilmente evocata.
Ci sono insegnanti che lavorano meno, Signor Ministro? Certamente sì, c’è di tutto. Chi non fa niente non è spaventato, ci creda, da sei ore in più. Farà niente per sei ore in più. Chi lavora seriamente potrà scegliere se provare comunque a sostenere la qualità del suo lavoro anche contro quanto suggerisce il suo stesso datore di lavoro oppure semplicemente rinunciare. E di questo le famiglie, gli studenti, il Ministro dovrebbero preoccuparsi. E molto.
Il sacrificio non è chiesto a noi, è chiesto ai cittadini. La scuola in Italia, lo dovrebbe sapere, funziona ancora perché la maggior parte degli insegnanti crede nella funzione che svolge. Lei ci invita a non crederci più. Possiamo anche acconsentire, ma sia ben chiaro che la responsabilità è tutta Sua.

Assemblea dei docenti del Liceo Scientifico Statale “Enrico Fermi” di Padova

LICEO SCIENTIFICO “FERMI” – PADOVA MOZIONE

Padova, 27 ottobre 2012

Oggetto:
o Al Dirigente scolastico del Liceo scientifico “E. Fermi” di Padova
o Al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

DICHIARAZIONE DI SOSPENSIONE DELLE A TTIVITA ' NON OBBLIGATORIE

I sottoscritti docenti del “Fermi”, riuniti in assemblea sindacale lunedì 22 ottobre 2012, hanno deliberato all' unanimità il seguente documento:
•Il Governo con la legge di stabilità per l' anno 2013 vuole imporre l' aumento di sei ore dell' orario di lezione dei docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado a parità di stipendio. La norma si configura come un vero e proprio abuso che lede i diritti sindacali, “straccia” il CCNL della scuola e umilia, costituendo un pericoloso precedente, la condizione universale del lavoratore,costretto, nel caso di approvazione della legge, ad aumentare significativamente il proprio orario di lavoro senza alcuna retribuzione.
•La norma risulta inoltre offensiva rispetto alla professionalità che i docenti hanno saputo dimostrare in questo periodo di difficoltà crescente per la scuola: riduzione dell' orario scolastico per gli studenti, aumento degli alunni per classe, riduzione degli organici e delle risorse economiche complessive.
•La norma contestata dimentica che la funzione docente, come riconosciuto nel CCNL, implica, oltre all' orario frontale di lezione, anche il lavoro necessario allo svolgimento della lezione stessa e della valutazione / formazione dell' alunno: preparazione delle lezioni, predisposizione e correzione degli elaborati scritti, rapporti individuali con le famiglie e partecipazione a tutte le attività collegiali che permettono il funzionamento della scuola.
Per manifestare il profondo sdegno che tale proposta ha suscitato tra gli insegnanti e far emergere la grande quantità di lavoro sommerso che i docenti svolgono già, per tutto il tempo del dibattito parlamentare per l' approvazione della legge, i docenti si asterranno da tutte le attività aggiuntive non obbligatorie o sospenderanno quelle già intraprese, riservandosi, inoltre, di mettere in atto ulteriori azioni di protesta ritenute utili.
Invitano anche i colleghi non presenti all'assemblea a sottoscrivere questo documento.

LICEO SCIENTIFICO “CORNARO” – PADOVA MOZIONE

ASSEMBLEA SINDACALE del 26/10/2012

L’assemblea dei docenti del Liceo Cornaro, riunita oggi, 26 ottobre 2012, ha deciso di aderire alle seguenti iniziative di protesta contro il DDL di stabilità per l’anno 2013 approvato dal Consiglio dei Ministri e attualmente in discussione in Parlamento, in linea con quanto deciso anche in altre scuole della provincia:
1. SOSPENSIONE DI TUTTE LE A TTIVIT A ’ NON OBBLIGA TORIE (cioè eccedenti le 18 ore di insegnamento). Per tutto il tempo del dibattito parlamentare previsto per la approvazione della suddetta legge di stabilità, i docenti si asterranno da tutte le attività aggiuntive non obbligatorie o sospenderanno quelle già intraprese. Procederanno perciò a sospendersi da tutti gli incarichi attualmente ricoperti. Tali incarichi includono ovviamente i progetti del POF (viaggi di istruzione e scambi culturali inclusi), nonché i coordinamenti di classe e di dipartimento e la funzione di segretari verbalizzanti.
2. COMUNICHERANNO TALE DECISIONE a studenti e genitori del Liceo Cornaro, con l’invio di un documento tramite il registro elettronico e la sua lettura nei prossimi Consigli di classe di novembre. Per favorire un confronto costruttivo con tali componenti e illustrare le ragioni di una così grave decisione, che implica la sospensione di progetti del POF già approvati e di attività anche laboratoriali che fanno parte integrante dell’identità culturale, oltre che dell’offerta formativa del Liceo Cornaro, individueranno momenti di incontro, anche in forma di assemblee aperte o di autogestioni, da tenersi a scuola nei prossimi giorni.
3. INV IER ANNO:
• comunicazione in forma di diffida agli organi di stampa: il lavoro degli insegnanti non si risolve nelle 18 (o
più) ore di lezione frontale, ma implica un impegno orario per lo meno equivalente per la preparazione delle lezioni, per la predisposizione e correzione degli elaborati, per l’elaborazione di materiali che a vario titolo concorrono alla didattica e alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti;
• appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai membri delle Commissioni Cultura dei due rami del Parlamento contro le misure sulla scuola e sugli insegnanti contenute nel DDL di stabilità approvato dal Consiglio dei Ministri;
• richiesta di dimissioni del Ministro dell’Istruzione per la manifesta dequalificazione della professione docente e dell’intera istruzione pubblica che emerge dalle sue dichiarazione e dal suo operato.
Di quanto sopra verrà data comunicazione alle OO.SS. di categoria e agli organi di stampa locali. Per le modalità di sospensione dagli incarichi viene allegato un fac simile, da completare con i propri dati e consegnare in Segreteria per il protocollo.
Padova, 26 ottobre 2012
I docenti del Liceo Cornaro

LICEO delle SCIENZE SOCIALI “DUCA D’AOSTA” – PADOVA MOZIONE

Oggi 31 ottobre 2012 l'assemblea sindacale dei docenti del Duca D'Aosta di Padova, preso atto delle modalità con cui il governo cerca, in modo unilaterale e arbitrario, di modificare di fatto il contratto nazionale (e che sono modalità offensive, da cui si evincono la scarsissima stima e la mancanza di conoscenza della realtà della professione docente e della stessa scuola pubblica),
intende opporsi a questa misera rappresentazione della propria funzione, che sembrerebbe esaurirsi nelle sole ore di lezione frontale, mentre scompare del tutto la mole di lavoro al di fuori dell'orario frontale di cattedra, necessaria per preparare e rendere efficace l'attività didattica formativa.
Per dimostrare la propria estrema indignazione l'assemblea sindacale decide di SOSPENDERE TUTTE LE ATTIVITA' AGGIUNTIVE previste dal POF e che non possano svolgersi entro le ore frontali con tutti gli studenti, ad eccezione dei collaboratori del D.S, dei delegati del D.S. alla succursale, degli addetti alla Sicurezza.
Ciò si tradurrà in:
→ blocco dei viaggi d’istruzione, degli stage, delle uscite didattiche
→ sospensione dell’attività di coordinatore di classe e di dipartimento
→ sospensione dei progetti che prevedano finanziamenti del FIS per i docenti e che non prevedano l’esaurirsi
dell’attività nelle sole ore di lezione
→ ritiro della partecipazione all’EXPO Scuola
→ ritiro della disponibilità a sostituire i colleghi assenti
→ sospensione di corsi di recupero e sportelli didattici
→ sospensione della partecipazione a commissioni deliberate dal Collegio. Oltre a queste forme di lotta il personale docente della scuola aderisce/propone:
− organizzazione di una giornata di autogestione della scuola insieme agli studenti, durante la quale docenti e Ata svolgano attività didattica alternativa spiegando agli studenti e alle famiglie la gravità dell'attacco in corso alla scuola pubblica e l'importanza della sua difesa;
− organizzazione di giornate nelle quali i docenti si fermano a scuola al pomeriggio per la correzione degli elaborati scritti degli studenti delle proprie classi, per evidenziare la quantità di lavoro sommerso non retribuito svolto dagli insegnanti;
− ogni forma efficace di comunicazione e informazione a studenti e famiglie delle cause e delle conseguenze del blocco;
− organizzazione di una assemblea cittadina insieme a studenti, genitori e cittadini, possibilmente in occasione delle giornate dell’EXPO Scuola, altrimenti in giornata da definire.
Il blocco descritto qui sopra verrà attuato fino al completo ed effettivo ritiro negli atti parlamentari della
proposta governativa di svolgere 24 ore di lezione, anche se tale incremento di orario unilateralmente deciso dal
Governo venisse ripresentato sotto forme diverse.

Mozione approvata a larga maggioranza dall’assemblea sindacale (componente docenti) del Duca d’Aosta, svoltasi il 31 ottobre 2012.

ISTITUTO COMPRENSIVO XIV – “GALILEI” – PADOVA MOZIONE

Al Dirigente Scolastico del XIV I.C. “Galileo Galilei” di Padova Al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Oggetto: DICHIARAZIONE DI SOSPENSIONE DELLE A TTIVITA ' NON OBBLIGA TORIE

I sottoscritti docenti del XIV I.C. “Galileo Galilei” di Padova, riuniti in assemblea sindacale martedì 30 ottobre 2012, hanno deliberato all' unanimità il seguente documento:

•Il Governo con la legge di stabilità per l' anno 2013 vuole imporre l' aumento di sei ore dell' orario di lezione dei docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado a parità di stipendio. La norma si configura come un vero e proprio abuso che lede i diritti sindacali, “straccia” il CCNL della scuola e umilia, costituendo un pericoloso precedente, la condizione universale del lavoratore, costretto, nel caso di approvazione della legge, ad aumentare significativamente il proprio orario di lavoro senza alcuna retribuzione.
•La norma risulta inoltre offensiva rispetto alla professionalità che i docenti hanno saputo dimostrare in questo periodo di difficoltà crescente per la scuola: riduzione dell' orario scolastico per gli studenti, aumento degli alunni per classe, riduzione degli organici e delle risorse economiche complessive.
•La norma contestata dimentica che la funzione docente, come riconosciuto nel CCNL, implica, oltre all' orario frontale di lezione, anche il lavoro necessario allo svolgimento della lezione stessa e della valutazione / formazione dell' alunno: preparazione delle lezioni, predisposizione e correzione degli elaborati scritti, rapporti individuali con le famiglie e partecipazione a tutte le attività collegiali che permettono il funzionamento della scuola.
Per manifestare il profondo sdegno e l’estrema indignazione che tale proposta ha suscitato tra gli insegnanti e far emergere la grande quantità di lavoro sommerso che i docenti quotidianamente svolgono l’ASSEMBLEA DECIDE DI SOSPENDERE, per tutto il tempo del dibattito parlamentare necessario per l' approvazione della legge, le attività aggiuntive previste dal POF che non possono svolgersi entro le 18 ore frontali, sia sul piano della loro progettazione che su quello della loro attuazione. Nello specifico i docenti metteranno in atto quanto segue:
-Sospensione delle funzioni strumentali;
-Sospensione delle commissioni (compresa referente mensa);
-Sospensione dei viaggi e gite di istruzione;
-Sospensione dell’attività progettuale (compreso il Vivipadova e attività che prevedano l’intervento di esperti esterni); -Sospensione delle ore di sostituzione dei colleghi assenti;
L’assemblea si impegna comunque a garantire l’attività didattica curricolare entro le 18 ore frontali di tutti gli studenti, che in questa situazione sono parte lesa, visto che si attenta al loro diritto all’istruzione, sancito dalla Costituzione. Inoltre i docenti non cesseranno per ora di lavorare oltre le 18 ore frontali per preparare lezioni e verifiche e per correggerle (e valutarle).
Invitano anche i colleghi non presenti all'assemblea a sottoscrivere questo documento
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