Consiglio Nazionale dei Chimici: Comunicato 28 agosto 2008

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Consiglio Nazionale dei Chimici: Comunicato 28 agosto 2008

Messaggiodi edscuola » 30 agosto 2008, 9:09

Decreto Legge 25/06/2008 n. 112 e insegnamento della Chimica nella scuola Secondaria di secondo grado

Il Consiglio Nazionale, chiede che, in sede di stesura del piano programmatico di interventi e di predisposizione dei regolamenti attuativi da parte del Ministero dell’Istruzione, vengano tenute in debita considerazione le seguenti richieste:
- non venga effettuata nessuna riduzione oraria riguardante l’area scientifica;
- venga disposto che l’insegnamento della chimica come materia a sé stante, laboratoriale e non opzionale, avvenga a partire dal primo biennio di tutte le scuole secondarie superiori;
- l’insegnamento della chimica venga affidato a docenti in possesso della necessaria formazione professionale ed accademica e cioè laureati in Chimica, Chimica Industriale o in CTF.
- vengano evitati controproducenti accorpamenti tra distinte e diverse discipline scientifiche.



Testo lettera: ( dal link http://www.chimici.it/cnc/fileadmin/nov ... .08.08.pdf )



CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI

PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA



SEGRETERIA: Piazza San Bernardo, 106 – 00187 ROMA – Tel. 06.47883819 – Fax 06.47885904 – cnc@chimici.it – cod. Fisc. 80409880582 – p.IVA: 09388731003

SEDE LEGALE: via Arenula 71 (Ministero della Giustizia) – 00186 Roma



Prot.: 575/08/cnc/fta Roma 8 Agosto 2008



Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

On. Maristella Gelmini

Al Sottosegretario dell’Istruzione, Universtà e Ricerca

On. Giuseppe Pizza

Ai Direttori Generali, Dirigenti e Funzionari del

Ministero dell’Istruzione

Al Ministero dell’Economia e delle Finanze



Oggetto: Decreto Legge 25/6/2008 n. 112 e insegnamento della Chimica nella Scuola Secondaria di

secondo grado



On. le Ministro



Questo Consiglio Nazionale dei Chimici visto il decreto legge 112 del 2008, coordinato con le modifiche introdotte da Senato e Camera con la legge di conversione ed in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale evidenzia quanto segue.



L’art. 64 del Decreto in oggetto al comma 3 dispone che: “il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza Unificata di cui all’art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1977, n. 281 e previo parere delle commissioni parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario, predispone, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, un piano programmatico di interventi volti ad una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili, che conferiscano una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico”;



Al comma 4 la norma in questione prevede che: “per l’adozione del piano di cui al comma 3, su proposta del Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanza, sentita la Conferenza Unificata…..., vengano emanati entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del Decreto in esame, uno o più regolamenti” con i quali si proceda “ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri”:



a. razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell'impiego

dei docenti;

b. ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei

piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e

professionali;(…)”



Allo stato attuale la qualità dell’insegnamento delle discipline scientifiche non è in condizioni di eccellenza. Per quanto riguarda la Chimica, a nostro parere, ciò deriva dal fatto che questa disciplina viene affidata in troppi casi non ai docenti della laureati in Chimica, Chimica Industriale o Chimica e Tecnologia Farmaceutica, (afferenti alla Classe di Concorso A013) ma ai docenti “di scienze” della Classe di Concorso A060 o altre classi, per la quasi totalità privi della connotazione culturale necessaria per un efficace e corretto insegnamento delle materie chimiche.



Non si può sottacere che in un Paese tecnologicamente avanzato, lo studio della Chimica è sorgente di sviluppo umano e di progresso, e sta alla base di importantissime e strategiche attività produttive, fondamentali nell'economia mondiale del futuro.

La Chimica è necessaria base e fondamento sia per lo studio delle scienze naturali e biologiche che per lo studio, conoscenza e manipolazione dei materiali ed è un necessario strumento di conoscenza di importanti e non più sottovalutabili problematiche ambientali, energetiche, di igiene e sicurezza, sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni. La diffusa ignoranza in materia di discipline chimiche lascia spazio all’affermazione di improvvisati ed interessati profeti di sventure che trovano facile esca nelle paure dei cittadini privi delle necessarie conoscenze scientifiche



I docenti laureati in Chimica, Chimica Industriale e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche della Classe di Concorso A013, che hanno in media nel loro curriculum di studi oltre 20 esami di discipline chimiche, molti dei quali laboratoriali, oltre ad una tesi sperimentale di un anno, sono in grado ed in numero sufficiente a garantire l’insegnamento della chimica in condizioni di sicurezza e di serena rappresentazione della verità scientifica.



Tutto quanto sopra premesso questo Consiglio Nazionale, anche alla luce del notevole calo del

numero di iscritti alle facoltà scientifiche in generale, ed ai corsi di laurea in chimica in particolare,

chiede che, in sede di stesura del piano programmatico di interventi e di predisposizione dei

regolamenti attuativi da parte del Ministero dell’Istruzione, vengano tenute in debita considerazione

le seguenti richieste:



- non venga effettuata nessuna riduzione oraria riguardante l’area scientifica, già finora troppo sottovalutata e per niente valorizzata, contrariamente all’orientamento del resto della Comunità Europea come dimostrano i disastrosi risultati in campo scientifico evidenziati dal rapporto OCSE-PISA;



- venga disposto che l’insegnamento della chimica come materia a sé stante, laboratoriale e non opzionale, avvenga a partire dal primo biennio di tutte le scuole secondarie superiori.

L’insegnamento della chimica venga affidato a docenti in possesso della necessaria formazione professionale ed accademica e cioè laureati in Chimica, Chimica Industriale o in CTF.



- vengano evitati controproducenti accorpamenti tra distinte e diverse discipline scientifiche.



Deferenti ossequi.



Il Presidente

Prof. Chim. Armando Zingales
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