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Scuola, le supplenze non finiscono mai

Scuola, le supplenze non finiscono mai

Franco Buccino

Repubblica ed. Napoli, 18 marzo2024

Si sono svolte in questi giorni le prove scritte del concorso a cattedre: quasi 375 mila candidati per 45mila posti. Contemporaneamente è arrivata l’ordinanza sulla “mobilità” per il prossimo anno scolastico, è a dire su trasferimenti definitivi o annuali, passaggi di ruolo o di cattedra, assegnazioni provvisorie. Poi verranno le “utilizzazioni” e infine le supplenze annuali, fino al 30 giugno o fino al 31 agosto. Operazioni analoghe anche per il personale Ata, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.

Ad oggi per le supplenze dei docenti siamo a quota 240mila: più di metà sul sostegno, più di metà nel Nord Ovest (Piemonte e Lombardia), i tre quarti sono donne. Altre 60mila supplenze riguardano il personale Ata. Il ministro Valditara nella lunga intervista, nel mese di settembre scorso, a Repubblica  parlava di 130-140mila supplenze annuali: sono più del doppio.

Poi ci sono le supplenze temporanee: spendevamo 800 milioni di euro, di recente siamo passati a oltre un miliardo all’anno. Per supplenze che nel 60% dei casi hanno una durata inferiore ai dieci giorni!

Nonostante il consistente calo della popolazione scolastica, i concorsi e le immissioni in ruolo, purtroppo le supplenze annuali e temporanee aumentano, aumenta il precariato, peggiorano le condizioni economiche del personale. E peggiorano le condizioni, già precarie, delle scuole: carenze di strutture, carenze di spazi, laboratori e palestre.

Spesso ci siamo soffermati sulle cause di queste evidenti contraddizioni. Veniamo ai rimedi. Alcuni interni al sistema scuola, altri compresi in sistemi più ampi.

Il primo rimedio, secondo me, è una profonda revisione della mobilità. Non possono esserci tutti gli anni i “trasferimenti” e tutte le operazioni collegate. E di sicuro non per tutti. Non avviene per nessuna categoria di lavoratori, né pubblica, né privata. E chiaramente la revisione della mobilità riguarda docenti, Ata e dirigenti.

Il secondo rimedio è scuole con un organico autosufficiente. Varie volte si è pensato a organici aggiuntivi, a disposizione delle scuole,collocati sui territori. A livello di singola scuola sembra irrealizzabile. Ci sono le “classi di concorso”, soprattutto nella secondaria: troppe per essere presenti in tutte le scuole. La novità sarebbe quella di creare ambiti disciplinari: veri e propri raggruppamenti di classi di concorso affini. Ai quali si accede con titoli di studio di quell’area, di quell’ambito. Si tien conto anche di seconde lauree, di piani di studio, di specializzazioni, di interessi, di esperienze. All’organico tradizionale della singola scuola si aggiungerebbe un organico snello ed essenziale, ma in grado di coprire tutti gli ambiti disciplinari. Anzi, l’idea è ancora più ambiziosa: quella di una scuola con un unico  organico  più che con due organici, il titolare e l’aggiuntivo. Una scuola che non ha bisogno di supplenti, se non in casi molto particolari. Una scuola che è in rete con altre scuole, con le quali può fare scambi di iniziative didattiche e anche di personale.

Stiamo parlando di scuole autonome. Solo l’autonomia delle singole scuole ci può far risolvere problemi annosi. Si garantirebbe tra l’altro maggiore continuità didattica ai ragazzi e anche, con i notevoli risparmi, una migliore retribuzione del personale.

Valditara: “Impegnati per una formazione tecnica e professionale di eccellenza nei settori strategici”

da OrizzonteScuola

Di redazione

Compiuto un altro importante passo per la realizzazione del Piano Mattei per l’Africa. In occasione della missione istituzionale in Egitto guidata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato un Memorandum di Intesa con il Ministro dell’Istruzione e dell’Istruzione Tecnica egiziano, Reda Hegazy.

Alla luce della centralità che il Piano Mattei riserva al tema dell’istruzione, l’incontro con il Ministro Hegazy e la firma del Memorandum rappresentano un’azione strategica per rafforzare la cooperazione tra l’Italia e l’Egitto e favorire lo sviluppo e la crescita di entrambi i Paesi.

L’Italia si impegna a cooperare con l’Egitto per promuovere una formazione professionale di eccellenza. In particolare, puntiamo a favorire lo sviluppo in Egitto di percorsi tecnico-professionali di qualità e di Its Academy che sono strategici per la crescita economica”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

Occorre partire dalla promozione della conoscenza della lingua italiana per favorire l’acquisizione di competenze tecniche adeguate alle esigenze specifiche del sistema produttivo italiano ed egiziano e assicurare una più forte integrazione”, ha concluso il Ministro.

Il Memorandum persegue l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra il sistema scolastico italiano e quello egiziano, a partire dalla formazione dei docenti di lingua italiana delle scuole secondarie egiziane e gli scambi di studenti e docenti. Facendo leva sulla conoscenza della lingua italiana, la cooperazione nel settore dell’istruzione tecnica e professionale sarà finalizzata all’innalzamento della qualità dei percorsi e delle opportunità di mobilità per l’apprendimento e l’occupazione, consolidando i legami tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, con particolare attenzione ai settori dell’energia, del turismo, dell’industria, della meccatronica, del tessile, dell’agrifood e della salute.

Primo esempio concreto di tale collaborazione sarà l’istituzione, nella Scuola italiana Don Bosco del Cairo, del nuovo percorso che prevede 4 anni di scuola tecnica, seguiti da 2 anni di percorso post-diploma attuati in collaborazione con l’ITS Academy Malignani di Udine. Anche gli studenti egiziani in possesso di un diploma tecnico potranno iscriversi ai percorsi ITS. Grazie al Memorandum sarà possibile non solo incoraggiare l’apprendimento e la mobilità per l’occupazione in Italia dei giovani egiziani, già formati nella lingua e nella cultura italiana, ma anche sostenere le imprese egiziane e le imprese italiane che operano nel nostro Paese e in Egitto.


I docenti idonei dei vecchi concorsi trattati da “invisibili”: mai assunti, presto scalzati dai 70.000 delle selezioni Pnrr e 200mila cattedre sempre a supplenza

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Perché si fanno concorsi nuovi per assumere docenti di ruolo e non si stabilizzano i candidati idonei delle procedure già svolte negli ultimi anni? A chiederlo sono stati i componenti del movimento ‘Idonei 2020 per il ruolo, gli invisibili’: sabato 16 marzo i due portavoce nazionali – Gian Michele Mostardini e Alessandra Torrioni – sono stati ricevuti alla Camera dei Deputati dalla vicepresidente della Commissione cultura Valentina Grippo e da Maria Stella Gelmini, vice presidente vicario del Gruppo parlamentare di “Azione” ed ex ministro dell’Istruzione nell’ultimo Governo Berlusconi.

Mostardini e Torrioni hanno voluto rappresentare le preoccupazioni delle migliaia di persone che hanno definito “parcheggiate” nelle graduatorie di merito del personale docente: il problema, hanno detto ai parlamentari, è che in questi giorni è partito uno dei tre concorsi Pnrr per diventare insegnanti di ruolo; i vincitori, secondo l’attuale disposizione normativa, avranno la precedenza assoluta nelle assunzioni rispetto a chi già ha sostenuto il medesimo concorso (sempre con i parametri europei) ma due anni prima ed è attualmente in graduatoria, avendo maturato il diritto giuridico all’assunzione.

Il movimento chiede una soluzione rapida, che sancisca la difesa del diritto degli idonei 2020 all’assunzione fin dalla prima occasione utile, chiarisca l’impiego di queste graduatorie e stabilisca una volta per tutte il pari scorrimento rispetto a quelle che emergeranno dai nuovi concorsi.

Per completezza, vale la pena ricordare che sono oltre 70.000 gli insegnanti che secondo le previsioni del ministero dell’Istruzione e del Merito dovrebbero essere immessi in ruolo nell’arco di un biennio. Sono tre le procedure selettive che serviranno a questo scopo: la prima è quella in corso e che a breve prevederà lo svolgimento dell’orale; la seconda verrà avviata nel prossimo autunno; la terza sessione concorsuale, invece, è prevista entro le fine del prossimo anno solare.

A rigor di logica, comunque, le cattedre vacanti per assorbirli in ruolo dovrebbero esserci. Nel frattempo, infatti, continua ad essere altissimo il numero di supplenti: quest’anno hanno ancora una volta superato quota 200.000 i contratti annuali con scadenza almeno 30 giugno 2024 e di questi un po’ meno della metà sono in organico di diritto, quindi utili anche per eventuali immissioni in ruolo.


Concorsi: ammessi in massa. E ora 350 mila prove orali da sostenere

da Tuttoscuola

In base ai dati ufficiali della prova scritta del concorso di infanzia e primaria, svolta la settimana scorsa, il numero dei candidati che hanno superato la prova e potranno accedere direttamente all’orale sono stati 44.615 su 55.676 (80,1%) presenti alla prova.

Rispetto ai 69.101 candidati che avevano presentato domanda di partecipazione al concorso di infanzia e primaria, oltre 13 mila non si sono proprio presentati alla prova, mentre circa 11 mila non l’hanno superata. Insomma dei 69 mila ai nastri di partenza sono ancora in gara – e dovranno essere esaminati all’orale – in quasi 45 mila (circa due su tre).

Se si considera che mediamente per i suddetti concorsi ogni candidato ha presentato poco meno di due domande di partecipazione (esattamente 1,7 domande a testa), le commissioni di concorso potrebbero essere impegnate ad esaminare complessivamente circa 75mila candidati, alcuni dei quali per due, tre o fino a quattro tipologie tra posti comuni e posti di sostegno sia per il concorso di scuola dell’infanzia che per quello di scuola primaria.

Per quanto riguarda il concorso di scuola secondaria per il quale le prove scritte sono tuttora in corso, una prima comunicazione ministeriale ha riferito che nei primi quattro turni di prove hanno superato lo scritto 113.543 candidati su 130.252 presenti (l’87,2%).

Per la secondaria è opportuno tenere presente anche l’elevato numero di candidati (303.687) che hanno presentato 437.351 domande (in media circa 1,4 a testa).

Da questi esiti parziali della prova scritta, sta emergendo, come e più di quanto avvenuto per il concorso di infanzia e primaria, un’elevata percentuale di ammessi, tanto che potrebbe risultare attendibile una stima finale di ammessi di poco inferiore a due terzi, quantificabile, pertanto, intorno a 200 mila persone.

Se il dato finale sarà confermato, le commissioni di concorso potranno essere impegnate ad esaminare complessivamente circa 280 mila candidati, alcuni dei quali per due, tre o fino a quattro tipologie tra posti comuni e posti di sostegno.

Tra infanzia-primaria e secondaria i candidati ancora in gioco dopo lo scritto potrebbero essere 245 mila, e le prove orali da sostenere ben 355 mila.

Il concorso che non seleziona

da Tuttoscuola

“Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone?”. L’ammissione in massa all’orale nel concorso per docenti richiama alla mente un vecchio, surreale indovinello. Tra i quiz dell’ultimo concorso per insegnanti non ci sono domande come questa. Ma in alcuni casi, poco ci manca.

Di fronte a 158.158 ammessi su 185.928 candidati (tasso di ammissione: 85%) che la scorsa settimana hanno affollato migliaia di scuole – con uno sforzo organizzativo non indifferente – per la prova scritta del concorso a cattedre previsto dal Pnrr, i casi sono due: o il livello medio di preparazione dei candidati è altissimo, oppure l’“asticella” dei quiz della prova scritta è stata posta a livello ginocchia.

Il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara non ha dubbi: “L’alta percentuale di ammessi all’orale testimonia la preparazione dei futuri componenti di una classe docente che verrà selezionata anche in base all’attitudine all’insegnamento”. Ma i commenti di chi ha sostenuto la prova (50 domande a risposta chiusa) fanno pensare alla seconda ipotesi, a prescindere dalla preparazione dei candidati che in molti casi può essere stata elevata (ma certo non è stata granché sollecitata). Quel che è certo è che ora si scaricano sulla macchina organizzativa della prova orale numeri monstre, di cui parliamo separatamente.

C’è chi ha risposto a tutte le domande in un quarto d’ora (il tempo a disposizione era di 100 minuti) conseguendo il punteggio pressoché massimo. Da tantissime testimonianze raccolte emerge che alcune domande erano banali. Ma soprattutto che la struttura delle quattro risposte era tale da poterne escludere con certezza almeno due, mentre delle restanti due una pur verosimile aveva spesso un dettaglio che portava a individuare l’ultima risposta come quella “da accendere”.

Qualche esempio? Dal tam tam delle chat rimbalzano alcuni quesiti e relative risposte chiuse tra cui scegliere (seguiti da un nostro commento), che non si possono non definire imbarazzanti, se si ha in mente che un concorso ha il delicato compito di individuare la classe docente da cui dipenderà la formazione delle generazioni di domani, e che dovrebbe contribuire a risollevare il prestigio e l’autorevolezza di questa straordinaria professione.

Domanda: “Quale tra i seguenti non è un organo collegiale?

Risposte possibili:

  1. Collegio docenti
  2. Consiglio di interclasse
  3. Consiglio di intersezione
  4. Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF)

Il PTOF è un documento, non è un organo…

Vediamone altre:

Domanda: “Chi è l’autore della riforma della scuola del 1923

Risposte possibili:

  1. Luigi Berlinguer
  2.  Tina Anselmi
  3. Aldo Moro
  4. Giovanni Gentile

No comment.

Domanda: “Il pedagogista Piero Bertolini afferma che ‘l’educatore non ha che un mezzo per comunicare all’educando un certo valore o un certo modo di intendere e di impostare la vita, il metterli in pratica’. Che cosa sta affermando?”

Risposte possibili:

  1. Il valore pedagogico del discorso retorico
  2. Il valore pedagogico della semplicità nello spiegare i concetti più difficili
  3. Il valore pedagogico dell’indottrinamento
  4. Il valore pedagogico dell’esempio e della testimonianza

Non occorre aver studiato il pensiero del pedagogista e filosofo dell’educazione torinese per rispondere correttamente.

Domanda: “Da chi è redatto il Piano Didattico Personalizzato (PDP)?

Risposte possibili:

  1. Dalla famiglia
  2. Dallo studente
  3. Dall’azienda sanitaria
  4. Dalla scuola

Chi potrebbe redigere un piano didattico?

Domanda: “Un evento stressante:”

Risposte possibili:

  1. Ha effetto solo durante l’adolescenza
  2. Ha lo stesso effetto su tutti gli alunni
  3. Può avere effetti solo nel contesto familiare
  4. Può avere effetti diversi in base alle caratteristiche degli alunni

Bisogna aver studiato pedagogia per individuare la risposta giusta?

Domanda: “Nelle attività didattiche è possibile utilizzare immagini o fotografie prodotte da altri e reperite online. Cosa è però necessario fare?

Risposte possibili:

  1. E’ bene ricordarsi di eliminare i credits in fondo, per non rovinarne l’estetica
  2. E’ sufficiente scaricarle e inserirle nella propria presentazione
  3. E’ possibile farne uno screenshot, anche se il sito su cui sono ospitate non permette di scaricarle
  4. Verificare se ne è concesso il riuso e citarne la fonte

Crediamo di non sbagliare nel ritenere che un quiz del genere possa essere appropriato per testare le competenze di cittadinanza digitale di un alunno della scuola media, mentre non è sufficiente a valutare le competenze professionali di un suo insegnante.

Se e quando il ministero dell’istruzione e del merito pubblicherà integralmente i quesiti delle prove scritte dei concorsi che si stanno svolgendo in questi giorni, si potrà capire meglio.

Ad oggi, a parte casi estremi come quelli che abbiamo riportato, quel che emerge dall’ascolto di tanti candidati dopo la prova è che chi ha un minimo di preparazione e magari ha fatto qualche lezione in una scuola (ricordiamo che è prevista una riserva del 30% dei posti per chi ha più di tre anni di servizio negli ultimi dieci) ha avuto ben pochi problemi a passare (non c’è quindi scrematura dei migliori). Ma quel che è peggio, è che la formulazione delle domande e soprattutto delle risposte è tale che utilizzando la logica si poteva rispondere correttamente a molti quesiti non solo senza essere profondi conoscitori della materia, ma anche senza saperne quasi nulla. Del resto diversi candidati hanno ammesso di avere affrontato il concorso senza preparazione, ottenendo risultati insperati grazie ad una facilità disarmante delle prove. E ricordiamo che non si tratta di una prova preselettiva ma di una delle due prove del concorso, il cui punteggio concorre all’esito finale della selezione.

L’indice è puntato soprattutto sulle quattro risposte al quesito. In molti dei 50 quesiti della prova scritta tre delle quattro risposte presentate erano palesemente sbagliate, consentendo al candidato di scegliere la risposta ad excludendum, pur non conoscendo la risposta esatta. Insomma, anche se non sai, puoi arrivare alla risposta giusta. E così potrebbe aver passato lo scritto anche chi non ha la preparazione necessaria per ambire al delicato ruolo di insegnante.

Cui prodest? La Costituzione prevede che nel pubblico impiego si acceda per concorso. E in tanti abbiamo sempre sostenuto che si devono fare i concorsi. Sì, ma fatti bene. Con il giusto livello di selezione (intesa come accertamento delle qualità necessarie a ricoprire quel ruolo), altrimenti hanno poco senso. E attenzione, non è una scusa per non fare i concorsi (come in tanti vorrebbero), ma un serio motivo per organizzarli meglio.

Il vero punto è: quale preparazione ci aspettiamo per salire in cattedra? Il resto è una conseguenza, e se le prove sono queste, vengono molti dubbi.

I numeri monstre della prova orale: immissioni in ruolo a settembre a rischio

da Tuttoscuola

Almeno 350 mila prove orali da sostenere, tenuto conto che molti candidati hanno presentato più domande (per posti comuni e posti di sostegno, su più gradi di scuola). Ci vorranno circa mille tra commissioni e sottocommissioni, con almeno 4 o 5 mila tra commissari e segretari di commissione (e, virtualmente, altrettanti sostituti pronti a intervenire in caso di assenza dei titolari).

Prima ancora di incontrare i candidati ammessi alla prova orale, i componenti delle commissioni e sottocommissioni saranno impegnati in un duro lavoro di predisposizione delle prove.

Infatti, oltre a predisporre per ciascun candidato un test didattico specifico per una lezione simulata (comunicato 24 ore prima e da svolgere in 15 minuti per il concorso di infanzia e primaria o in 22-23 minuti per quello di secondaria), i commissari dovranno anche predisporre i quesiti da porre ai candidati, nella misura del triplo dei candidati da esaminare (da sorteggiare all’inizio della prova e da svolgere in un tempo uguale a quello riservato alla trattazione della lezione simulata).

Le tracce estratte saranno escluse dai successivi sorteggi.

Se ogni commissione/sottocommissione sarà impegnata ad esaminare mediamente circa 350 candidati, dovrà anche predisporre preventivamente 350 test di lezione simulata e 1.050 quesiti. Ci vorrà molto tempo.

Obiettivi di Accessibilità PA

L’articolo 9, comma 7 del decreto-legge n. 179/2012 stabilisce che entro il 31 marzo di ogni anno le pubbliche amministrazioni (art. 1, c. 2, decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) sono obbligate a pubblicare nel proprio sito web gli obiettivi di accessibilità per l’anno corrente.

L’Agenzia per l’Italia Digitale con la Circolare n. 1/2016, ha definito le modalità di pubblicazione degli obiettivi di accessibilità da parte delle pubbliche amministrazioni.

Con riferimento al “luogo” della pubblicazione degli obiettivi, si precisa che la delibera ANAC numero 50/2013 prescrive che essi vadano inseriti nella sezione “Amministrazione trasparente – Altri contenuti – Accessibilità e Catalogo di dati, metadati e banche dati”. Gli obiettivi possono risultare anche nella pagina “Accessibilità” del sito web istituzionale o in altre pagine esplicative dedicate. La pubblicazione deve essere effettuata nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196).

Prove INVALSI 2023/2024

Anno scolastico 2023/2024

Lettera Presidente INVALSI 25 ottobre 2023
Rilevazioni nazionali degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2023-24 (prove INVALSI 2024)

Dal 15 novembre al 7 dicembre 2023 sono aperte le iscrizioni alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2023-24 (prove INVALSI 2024)


Calendario delle somministrazioni

II primaria (prova cartacea)

  • Italiano: martedì 7 maggio 2024
  • Prova di lettura solo Classi Campione: martedì 7 maggio 2024
  • Matematica: giovedì 9 maggio 2024

V primaria (prova cartacea)

  • Inglese: lunedì 6 maggio 2024
  • Italiano: martedì 7 maggio 2024
  • Matematica: giovedì 9 maggio 2024

III secondaria di primo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione: giovedì 4, venerdì 5, lunedì 8, martedì 9 aprile 2024
    In questa finestra la scuola sceglie tre giorni per svolgere le prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto).
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da giovedì 4 aprile 2024 a martedì 30 aprile 2024
  • Sessione suppletiva: dal 27 maggio 2024 al 6 giugno 2024.

II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano e Matematica: lunedì 13, martedì 14, mercoledì 15 maggio 2024
    In questa finestra la scuola sceglie due giorni per svolgere le prove di Italiano, Matematica.
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano e Matematica: da lunedì 13 maggio 2024 a venerdì 31 maggio 2024

V secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione: venerdì 1, lunedì 4, martedì 5, mercoledì 6 marzo 2024
    In questa finestra la scuola sceglie tre giorni per svolgere le prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto).
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da venerdì 1 marzo 2024 a mercoledì 27 marzo 2024
  • Sessione suppletiva: dal 27 maggio 2024 al 6 giugno 2024.

L’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI), nell’ambito della realizzazione delle proprie attività effettua rilevazioni nazionali sugli apprendimenti delle alunne e degli alunni in italiano, matematica e inglese in coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo, le Linee guida, i Regolamenti e il Quadro comune di riferimento Europeo per le lingue. Le rilevazioni degli apprendimenti contribuiscono al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche e forniscono strumenti utili al progressivo miglioramento dell’efficacia dell’azione didattica. È necessario conoscere il sistema nel suo complesso e fornire puntuali riscontri per avviare processi di confronto a livello di singola istituzione scolastica. La valutazione attraverso strumenti standardizzati contribuisce ad assicurare una lettura oggettiva dei contesti; è opportuno che questo tipo di esperienza si integri con puntuali interventi valutativi interni che consentono l’individuazione di specifici bisogni e priorità locali. L’articolo 1 del Decreto legislativo 62/2017 pone l’attenzione sull’oggetto della valutazione e cioè “il processo formativo e i risultati di apprendimento” e sulle finalità della valutazione in prima istanza “formativa ed educativa”, al fine di concorrere “al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo” degli studenti e delle studentesse. La lettura oggettiva dei contesti è assicurata dalla partecipazione delle istituzioni scolastiche “alle rilevazioni nazionali dei livelli di apprendimento ai fini della valutazione del sistema nazionale di istruzione e della qualità del proprio servizio”.

Mobilità 2024/2025

Calendario Mobilità

a cura di Dario Cillo


Mobilita@edscuola.com

Mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2024/2025 (MIM)

Mobilità

Termine presentazione domandeTermine acquisizione domandeDiffusione risultati
Personale Docente (1 – 2)26 febbraio – 16 marzo23 aprile17 maggio
Personale Educativo (3)28 febbraio – 19 marzo24 aprile22 maggio
Personale ATA (4)8 – 25 marzo6 maggio27 maggio
Personale IRC (5)21 marzo – 17 aprile30 maggio
NB: Sono indicate in rosso le date che hanno subito variazioni

(1 – Scuola Infanzia e Primaria) Il dirigente scolastico competente provvede, entro i 15 giorni successivi al termine fissato dall’O.M. per la presentazione delle domande di mobilità, alla formazione e pubblicazione all’albo dell’istituzione scolastica delle relative graduatorie comprendenti gli insegnanti titolari su scuola nel rispetto della disciplina prevista per la protezione dei dati personali. (art. 19, c. 4, CCNI)

(2- Scuola Secondaria) I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano e affiggono all’Albo, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, le graduatorie per l’individuazione dei soprannumerari in base alla sopracitata tabella con le precisazioni concernenti i trasferimenti d’ufficio, tenendo presente che debbono essere valutati soltanto i titoli in possesso degli interessati entro il termine previsto per la presentazione della domanda di trasferimento. (art. 21, c. 3, CCNI)

(3) Il dirigente scolastico competente, provvede – entro 10 giorni dalla data di pubblicazione della tabella organica – alla formazione e pubblicazione, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, all’albo della direzione delle graduatorie relative al personale educativo interessato al fenomeno delle soppressioni. (art. 31, c. 4, CCNI)

(4) I dirigenti scolastici, entro i 15 giorni successivi alla scadenza delle domande di trasferimento, formulano, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, e affiggono all’albo le graduatorie per l’individuazione dei perdenti posto. (art. 45, c. 5, CCNI)

(5) Gli insegnanti di religione cattolica che si vengano a trovare in posizione di soprannumero rispetto alle dotazioni organiche di ogni singola diocesi sono individuati sulla base della graduatoria articolata per ambiti territoriali diocesani, predisposta dall’Ufficio scolastico regionale competente, di cui alla successiva specifica ordinanza ministeriale. (art. 27, c. 7, CCNI)


Il 22 febbraio presentata l’informativa sull’annuale Ordinanza Ministeriale relativa alle operazioni di mobilità per l’a.s. 2024/25.

Di seguito il calendario per la presentazione delle domande:

  • Personale docente: dal 26 febbraio 2024 al 16 marzo 2024
  • Personale educativo: dal 28 febbraio 2024 al 19 marzo 2024
  • Personale ATA: dall’8 marzo 2024 al 25 marzo 2024 
  • Insegnanti di religione cattolica: dal 21 marzo 2024 al 17 aprile 2024 

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha sottoscritto il 21 febbraio il Contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità del personale della scuola per l’anno scolastico 2024/2025, in un clima di proficua collaborazione con le organizzazioni sindacali di categoria.
L’accordo ha permesso di integrare il CCNI vigente per applicare già ai trasferimenti del prossimo anno scolastico le novità introdotte dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), sottoscritto in via definitiva il 18 gennaio scorso. In questo modo sarà data attenzione alle esigenze familiari del personale della scuola e, in particolare, alle situazioni soggettive di chi ha figli minori di 12 anni o ai cosiddetti caregiver, cioè coloro che prestano assistenza e cura a familiari disabili.
È stato raggiunto un importante risultato – ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara – ampliando le tutele per il personale con esigenze familiari e di assistenza e ponendo le basi per una più ampia revisione del prossimo contratto integrativo, con l’obiettivo di valorizzare le tante professionalità impegnate nel campo dell’innovazione didattica”.


Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie

Tipo di personaleTermine presentazione domande
Personale Docente
Personale Educativo
Personale IRC
Personale ATA

Io qui sottoscritto. Testamenti di Grandi Italiani

“Io qui sottoscritto. Testamenti di Grandi Italiani”

Convitto Palmieri – Piazzetta di Giosuè Carducci, Lecce
Ingresso libero

Inaugurazione venerdì 1° marzo alle ore 15,30 – Sala Teatrino del Convitto Palmieri.

Storia, letteratura, politica, teatro, imprenditoria, religione rivisitati attraverso le ultime volontà di personaggi come Cavour, Garibaldi, De Nicola, Manzoni, D’Annunzio, Pirandello, Verdi, Marconi, Caruso, Papa Paolo VI. Sono alcuni dei nomi dei grandi personaggi che hanno fatto la storia d’Italia, le cui ultime volontà sono state riscoperte dal Notariatoe messe a disposizione del grande pubblico attraverso la mostra: Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani” – realizzata dalConsiglio Nazionale del Notariato – una raccolta di documenti che narra l’Italia da un punto di vista inedito, quello dei testamenti di politici, imprenditori, artisti che hanno reso grande il nostro Paese. Un patrimonio culturale conservato negli Archivi e nei Musei d’Italia, che difficilmente è possibile visionare.

Dal 2 al 24 marzo la mostra Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani” arriva a Lecce –Convitto Palmieri –  Piazzetta di Giosuè Carducci.

In questa edizione è prevista anche la partecipazione attiva dei giovani attraverso un percorso formativo e di accompagnamento alla mostra espositiva rivolto agli studenti di alcune scuole del territorio, che ha come scopo quello di sensibilizzare gli studenti alla cultura della legalità, al valore della memoria, attraverso i documenti degli Archivi di Stato e il sistema delle fonti, evocare nei giovani i valori trasmessi alle generazioni future attraverso la lettura e l’approfondimento dei testamenti dei Grandi Italiani, la conoscenza della funzione del Notaio come prevenzione e contrasto ai fenomeni della illegalità.

Il Collegio Notarile di Lecce, in collaborazione con il Liceo Palmieri di Lecce, il Liceo Banzi di Lecce e il Liceo Quinto Ennio di Gallipoli, ha organizzato, già nei mesi trascorsi, incontri con gli studenti incentrati sull’elaborazione di temi aventi ad oggetto la memoria, la giustizia e la legalità, invitando i ragazzi a predisporre un proprio testamento spirituale.

La mostra – nata a Roma in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e riproposta a Genova, Imperia, Mantova, Milano, Modena, Piacenza, Torino, Palermo, Firenze, Bologna, Sassari e Brescia e che ha accolto oltre 40mila visitatori – è un itinerario inedito e rivelatore, perché ogni testamento racconta, del suo autore, non solo la situazione familiare ed economica, ma soprattutto l’animo, le scelte morali, civili, le propensioni e il carattere. In una panoramica di carte, ma soprattutto di emozioni ad esse affidate, a mettersi in mostra è dunque il nostro Paese, nelle sue diverse voci, in un’ottica del tutto nuova, meno tradizionale e accademica.  

Per l’edizione di Lecce sono stati recuperati i testamenti di Grandi Salentini quali la nobildonnaGiulia Starace, che col suo testamento olografo costituì la Fondazione “Le Costantine” alla quale destinò tutto il suo patrimonio; Michele De Pietro, illustre avvocato del Foro Leccese, fermo oppositore del fascismo e grande repubblicano, che fu Ministro di Grazia e Giustizia; Liborio Romano, che svolse un ruolo significativo nel corso del Risorgimento Italiano e venne nominato Ministro dell’Interno; Sigismondo Castromediano, grande uomo politico che ebbe un ruolo fondamentale nella modernizzazione della città di Lecce, ponendo le fondamenta di una delle meraviglie del Salento: Il Museo Provinciale di Lecce “Sigismondo Castromediano”.

Gli archivi notarili e di Stato, distribuiti in tutto il territorio italiano, sono pertanto i custodi della memoria e della storia, individuale e collettiva. Mantengono traccia delle attività economiche, patrimoniali, politiche e culturali nel corso della storia delle famiglie, dei paesi e delle città di tutta Italia. Una fonte preziosa per lo studio della storia del nostro paese che i notai contribuiscono ad alimentare con i loro atti e documenti. Uscendo dall’oscurità degli archivi, nei quali sono custoditi e tutelati, ma soprattutto dai rigori dello stereotipo, i testamenti dimostrano così la loro vitalità e la forza della loro funzione.

INFO:

L’inaugurazione della mostra è prevista per venerdì 1° marzo alle ore 15,30, presso la Sala Teatrino del Convitto Palmieri.

Ingresso libero lunedì – sabato, dalle ore 8 alle 20

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Nota di approfondimento.

Cavour, Garibaldi, Verdi, Manzoni, Agnelli, Ferrari ma anche Verga, Pirandello, D’Annunzio, De Nicola, Deledda, Colombo.Sono alcuni dei nomi dei grandi personaggi che hanno fatto la storia d’Italia, le cui ultime volontà sono state estratte dagli Archivi notarili e gli Archivi di Stato di tutta Italia e raccolte, dal Consiglio Nazionale del Notariato e dalla Fondazione del Notariato, in occasione della mostra: “Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani”. Una raccolta di documenti che racconta l’Italia da un punto di vista inedito, quello dei testamenti di politici, imprenditori, artisti che hanno reso grande il nostro Paese.

La mostra, organizzata nel 2012 in collaborazione con l’Unità Tecnica di Missione 150 della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Roma Capitale, ha rappresentato uno sforzo collettivo di tante istituzioni: dagli Archivi notarili distrettuali agli Archivi di Stato sino ai Musei nazionali, e si è collocata nella serie di grandi eventi pubblici collegati ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia. 

Per l’occasione l’esposizione era stata realizzata a Roma, esuccessivamente riproposta negli anni, con grande successo, in diverse città in Italia e non solo: Mantova, Milano, Modena, Piacenza, Roma, Torino, Berlino, Genova, Palermo, Bologna, Firenze, Imperia, Sassari, Brescia e Lecce.

Un’esposizione che negli anni è diventata una vera e propria mostra itinerante perché ad ogni inaugurazione si arricchisce dei personaggi illustri di ciascuna città, facendo riscoprire le storie e le identità culturali locali.

In una panoramica di carte, ma soprattutto emozioni ad esse affidate, a mettersi in mostra è dunque il nostro Paese, nelle sue diverse voci, in un’ottica del tutto nuova, meno tradizionale e accademica.

Non si parla, infatti, solo di aspetti politici di tanti personaggi del nostro Risorgimento, ma anche degli aspetti più intimi e personali.

Il valore storico dei testamenti nel tempo.

Il testamento oltre ad essere un atto mediante il quale una persona manifesta la propria volontà e dispone dei propri diritti per il tempo in cui avrà cessato di vivere, spesso racconta, del suo autore, non solo la situazione familiare ed economica, ma soprattutto l’animo, le scelte morali, civili, le propensioni e il carattere. Quando il privato diventa pubblico c’è sempre un atto notarile a sancirlo. È proprio il caso dei testamenti.

Negli studi notarili si conservano e formano ogni giorno idocumenti che raccontano le storie, le difficoltà, le scelte economiche di italiani. Quando il notaio cessa dall’esercizio gli atti, i repertori ed i registri che prima erano vengono depositati nell’archivio notarile del distretto ove lo stesso esercitava. Dopo cento anni dal deposito, tutti i documenti vengono versati, negli archivi di Stato, che svolgono il compito di custodia delle fonti documentarie.

Gli archivi notarili e di stato, distribuiti in tutto il territorio italiano, sono pertanto i custodi della memoria e della storia, individuale e collettiva. Mantengono traccia delle attività economiche, patrimoniali, politiche culturali nel corso della storia delle famiglie, dei paesi e delle città di tutta Italia. Una fonte preziosa per lo studio della storia del nostro paese che i notai contribuiscono ad alimentare con i loro atti e documenti.

Uscendo dall’oscurità degli archivi, nei quali sono custoditi e tutelati, ma soprattutto dai rigori dello stereotipo, i testamenti dimostrano così la loro vitalità e la forza della loro funzione. 

Le storie, oltre i testamenti.

Dei “lasciti” raccolti dal Notariato ed esposti in occasione della mostra itinerante gli aspetti più emozionanti sono proprio quelli legati all’esistenza fisica del documento. 

La carta, più o meno antica e ingiallita, il colore della scrittura, la calligrafia che rispecchia il carattere della persona e a volte incerta, la mano tremante del de cuius per paura del futuro o per l’avanzare della malattia. Accade, per esempio, nel codicillo testamentario che Giuseppe Garibaldi firmò il giorno prima di morire e oggi visibile grazie al restauro, a cura della Fondazione del Notariato, del faldone in cui era contenuto. Ad emozionare inoltre è la firma posta a conclusione di ogni documento, firma che rende autentiche e immortali le parole e le volontà.

Gran parte di questi documenti sono molto sintetici una decina di righe in tutto, per dire l’essenziale, come per esempio il testamento di Giovanni Verga, in altri casi non solo ricostruiscono ambienti e legami familiari ma tratteggiano la personalità dei loro autori. Luigi Pirandello, ad esempio, volle tutelare soprattutto la sua immagine di uomo semplice. Chiese di essere trasportato con un “carro di infima classe, quello dei poveri” senza che “ne parenti ne amici” lo seguissero: “bruciatemi. E il mio corpo, appena arso, sia lasciato disperdere, perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me”.

Un’intenzione del tutto lontana da quella di Gabriele D’Annunzio, nel cui testamento si ritrovano le passioni e i tratti del Vate degli italiani, preoccupato di tutelare e mantenere il Vittoriale come monumento alla sua memoria. D’annunzio si affidò alla carta per assicurarsi che i suoi scritti venissero custoditi nel Vittoriale degli italiani, chiamando in causa anche il suo “fratello d’Armi” Benito Mussolini.

Basta leggere qualche riga delle ultime volontà di Giuseppe Verdi, ad esempio, per rendersi conto di quanto il maestro fosse, insieme, oculato amministratore, giusto datore di lavoro, generoso musicista e liberale cittadino. Attraverso i testamenti di Verdi ed Alessandro Manzoni si possono ricostruire le attività sociali e culturali e gli ideali che li hanno portati alle massime vette culturali del secolo. 

Aspetti filantropici si riscontrano in Cavour, convinto che la proprietà – seppure sacra e intangibile – andasse mitigata da una carità legale ossia dalla tassazione delle rendite dei ricchi per aiutare i poveri. Lasciò parte dei suoi averi alla città per la costruzione di un asilo. Le prove di generosità fanno eco a quello che Cavour scrisse nel suo diario: “In tutte le relazioni della vita, in tutti i paesi del mondo bisogna vivere con gli oppressi: metà dei sentimenti e delle idee mancano a coloro che sono ricchi e potenti”.

A volte si tratta di volontà non rispettate dai posteri, come nel caso del testamento di Enrico de Nicola. Nonostante la sua volontà, espressa esplicitamente nel testamento, di non voler essere commemorato, portano il nome di Enrico De Nicola numerose strade, piazze e istituzioni pubbliche in tutta Italia. A Napoli un busto che lo ritrae si trova a Castel Capuano e gli è stata intitolata la piazza antistante il tribunale, mentre a Roma il viale che costeggia Piazza dei Cinquecento. 

Testamenti ricchi di dettagli e minuziose istruzioni non solo relative ai beni ma anche alla sepoltura: “Il mio cadavere sarà cremato con la legna di Caprera e con un pizzico di cenere, chiuso in un’urna di granito, collocata nella tomba delle mie bambine…La mia salma vestirà camicia rossa” lasciò scritto Giuseppe Garibaldi.

Enzo Ferrari, l’8 gennaio 1984 su carta intestata dell’azienda di Maranello, fu lapidario nel redigere il suo testamento a quattro anni e mezzo dalla morte che giungerà nell’agosto 1988: «Con il presente revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria. Istituisco erede universale i tutti i miei beni mio figlio PieroFerrari».

Dietro ogni atto testamentario c’è la possibilità anche di leggere le idee di autonomia e libertà, cogliere l’onestà intellettuale degli autori.

Vibra di presentimenti il testamento spirituale di un grande uomo, l’Avv. Giorgio Ambrosoli, nell’eroica solitudine nel compimento del proprio dovere. Ad Ambrosoli toccò liquidare le banche di Sindona e fu per questo oggetto di pressioni e di tentativi di corruzione. Non cedette, pur sapendo di correre notevolissimi rischi. “Qualunque cosa succeda” scriveva nel 1975 in una lettera alla moglie, “tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo (…)”

La sera dell’11 luglio 1979 Ambrosoli fu assassinato da un sicario arrivato dagli Stati Uniti. “Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto. Abbiano coscienza dei loro doveri verso sé stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa. Riuscirai benissimo ne sono certo perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro. Francesca dovrà essere più forte, più dura, più pronta ma è una dolcissima bambina e crescerà benone. Filippo – che mi è carissimo perché forse è quello con il carattere più difficile e simile al mio – dovrà essere più morbido, meno freddo ma sono certo che diventerà un ottimo ragazzo e andrà benone nella scuola e nella vita. Umberto non darà problemi: ha un carattere tale ed è così sveglio che non potrà che crescere bene. Sarà per te una vita dura ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi.”

Tra i testamenti vi sono anche due lettere dell’editore modenese ebreo Angelo Fortunato Formiggini, uomo attento e curioso, dotato di un particolare senso dell’humor, che decise di lanciarsi dalla Ghirlandina di Modena in seguito alla promulgazione delle leggi razziali.

Il 4 luglio 1938, infatti, viene pubblicato il manifesto “Il Fascismo e i problemi della Razza” col quale il regime annuncia il programma delle leggi razziali, promulgate tra il settembre ed il novembre del 1938, dalle quali il Formiggini fu duramente colpito sotto il profilo del lavoro editoriale ed economico, ma soprattutto nella sfera umana e spirituale.

Angelo Fortunato Formiggini, “modenese di sette cotte”, come ha voluto fosse scolpito nella targa di dedica della sua “Biblioteca del ridere” e dei suoi Archivi alla Biblioteca Estense di Modena, e “italiano sette volte”, sente la sua esclusione dal suo mondo di editore e da una cittadinanza fortemente sentita come una iniqua condanna a morte, che lucidamente esegue, con lo spirito che ne ha segnato la vita. Nella lettera alla moglie: “Ecco: me ne vado. Sta’ certa che l’ultimo mio pensiero sarà per la mia famiglioletta. Grazie per la vostra devozione e per la vostra fedeltà. Estrema raccomandazione: siate rassegnati alla mia sorte, non fate recriminazioni. Non guastatemi le uova nel paniere. Per sempre vostro. Papà”

L’importanza storica dei testamenti è dimostrata da quello di Cristoforo Colombo. 

Egli apre il suo testamento con «Siendo yo nacido in Genova», ovvero «essendo io nato a Genova». Compilato il 22 febbraio 1498 in quella che oggi è Panama (per questo la lingua utilizzata è lo spagnolo), questo documento, recuperato in occasione della tappa genovese dell’esposizione, dovrebbe mettere definitivamente fine a polemiche e discussioni che vanno avanti da secoli: Colombo era genovese, non spagnolo, non portoghese. Nemmeno savonese.

I testamenti femminili, una storia di emancipazione.

Non poteva mancare in questo scenario l’attenzione ai testamenti femminili: una miniera d’informazioni sulla strada dell’emancipazione femminile sono proprio i lasciti testamentari.

Un esempio di impegno civile è, per esempio, quello di Giulia Colbert marchesa di Barolo erede universale del ricchissimo marito. “Penso con somma soddisfazione che ella farà certamente delle mie sostanze quel buon uso che è da lungo tempo scopo dei nostri comuni e incessanti desideri» scriveva nel 1838. Il testamento, così, non era solo un atto notarile legato al mondo degli affari e dei beni terreni, ma diventava anche uno strumento per l’erede anche nei suoi comportamenti futuri. E così sarà. La marchesa, già in vita chiamata «Madre dei poveri», proseguì nell’opera intrapresa insieme al marito e diede un grande contributo alla riforma carceraria, avvalendosi della sua posizione. Si prodigò per la promozione della donna e per la difesa della fede cattolica nella Torino risorgimentale. L’Opera

Pia Barolo, tutt’oggi esistente a Torino, è un’Istituzione di assistenza e beneficenza, creata il 22 settembre 1856 con testamento segreto da Giulia.

Lina Cavalieri, soprano e attrice cinematografica, definita la “donna più bella del mondo”, ebbe una vita di eccessi. È difficile distinguere la verità dalle leggende che, in parte, lei stessa favorì e fece circolare per mantenere viva la fama. Poi, in contraddizione con la sua esistenza glamour e fastosa volle un funerale semplice e scrisse nel suo testamento: “Desidero essere sepolta in Roma presso i miei adorati genitori ed intendo che i miei funerali siano semplicissimi e improntati a quella sincerità che esula sempre dalle cerimonie fastose”.

Per le donne il testamento stava a significare in qualche modo una volontà, un’occasione, l’ultima e spesso l’unica per affermare una volontà indipendente dalle consolidate logiche familiari. Di fronte al testamento queste donne erano sole e libere di decidere.Oggi sembra una ovvietà, ma allora non era così automatico perché le donne erano ancora sotto la tutela familiare prima e maritale poi. Anche in questo tipo di documenti, dunque, si riflette il cammino verso l’identità individuale femminile diventando un canale attraverso cui tramandare valori e tradizioni. 

In conclusione, si tratta di un viaggio affascinante alla scoperta delle vicende umane, attraverso rimandi a cultura, arte e storiache il Notariato ha voluto condividere con il grande pubblico. Le mostre, infatti, hanno raccolto oltre 20mila visitatori, tra cui moltissimi studenti proprio grazie al coinvolgimento di scuole e università. Obiettivo del Notariato è far conoscere a tutti, soprattutto agli adulti del futuro, un patrimonio culturale che altrimenti sarebbe difficile visionare e che ha lasciato un segno nella storia italiana.

GLI ILLUSTRI SALENTINI:

Tra i testamenti degli illustri salentini quello di Sigismondo Castromediano, “il duca bianco”, duca di Morciano e marchese di Cavallino, patriota, archeologo e letterato, è stato un personaggio di grande rilevanza nel panorama culturale e politico dell’Italia meridionale: la sua eredità continua ad essere celebrata e apprezzata, soprattutto per il suo contributo alla valorizzazione e alla promozione della cultura salentina. Pose le fondamenta di quello che sarebbe poi diventato una delle meraviglie del Salento, il Museo Provinciale di Lecce “Sigismondo Castromediano”, il primo ad essere pensato e istituito in Puglia.  “Ordino e voglio, che, fra un mese dal mio decesso fosse dato in dono e consegnato in mio nome al Museo Provinciale di Lecce, il busto in marmo che mi rappresenta … Gli abiti rimasti e la catena che vestivo e trascinavo per amor di patria e di libertà, nelle più disumane galere dei Borboni … Le mie decorazioni di Commendatore e di grande Ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia … Il mio orologio di fabbrica italiana… la medaglia che mi ricorda Deputato al 1° Parlamento Italiano … Infine il gigantesco teschio umano attribuito dal volgo a Chiliano de Liburgo, primo stipite della casa Castromediano…Ordino, voglio e prescrivo nel modo più assoluto che i funerali fossero modestissimi e senza pompa veruna…”

Nel testamento di Giulia Starace si può leggere “…dispongo che con tutto quanto è di mia proprietà a Casamassella, Comune di Uggiano-la-Chiesa (Lecce) e cioè i terreni fabbricati delle Costantine – e in parte anche i terreni di Kalamuri a Otranto, venga costituita una Fondazione avente ad oggetto e scopo un Centro animato da un piccolo gruppo di persone preparate a svolgere una attività agricola biodinamica, o …una attività di assistenza sanitaria e sociale a domicilio e anche una pedagogica e artigianale. Tutto ciò secondo i metodi più atti a favorire una sana crescita intellettuale e morale dell’essere…”

Giulia Starace appartenente a una famiglia salentina di cultura progressista e liberale, rappresenta un esempio importante nella storia dell’emancipazione femminile del primo Novecento e nella storia economica di un territorio del profondo sud. L’impegno e il suo lavoro per il del benessere e la cooperazione sociale, della preservazione della cultura locale e di tutela dell’ambiente, è confluito appunto nel progetto della Fondazione “Le Costantine” oggi luogo in cui lavoro, ospitalità e cura si coniugano secondo un sapere antico e allo stesso tempo moderno.

Michele De Pietro avvocato, giurista e senatore della Repubblica. promotore di un’importante riforma del Codice di Procedura Penale volta ad adeguarne le disposizioni e gli istituti ai principi costituzionali. Riservò molta attenzione e dedizione anche alla sua patria natale, Cursi, partecipando costantemente alla vita della comunità. Alla stessa donò un proprio immobile perché vi nascesse una scuola materna e un terreno per l’ampliamento del cimitero. “…Quanto a me, avrei voluto attestarle – riferito alla moglie – la mia devozione con la istituzione di erede universale. Essa non me lo permette: anzi me lo vieta, e io le ubbidisco. E ubbidisco a lei anche nel redigere queste disposizioni di ultima volontà nello spirito da lei raccomandatomi: con giustizia e carità: come mi sforzerò di fare…”

Global Money Week

“Proteggi il tuo denaro, metti al sicuro il tuo futuro”è il tema della dodicesima edizione della Global Money Week che quest’anno ha l’obiettivo di sottolineare l’importanza di adottare un approccio responsabile e informato nell’utilizzo di servizi e strumenti finanziari online.
Su richiesta dell’OCSE e per conto della Banca d’Italia, il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin), di cui il Ministero dell’Istruzione e del Merito fa parte, coordina la Global Money Week, una settimana dedicata alla sensibilizzazione sulla cultura finanziaria.
Il Comitato Edufin invita pertanto associazioni, istituzioni, fondazioni, pubbliche amministrazioni, università e ogni altra organizzazione che voglia impegnarsi nel campo dell’educazione finanziaria, a partecipare alla manifestazione con iniziative di sensibilizzazione indirizzate ai giovani.
Sul sito del Comitato Edufin www.quellocheconta.gov.itfino al 28 febbraio è possibile presentare le candidature per organizzare eventi e iniziative in tutta Italia.
È a cura del Comitato l’attività di riconoscimento delle proposte provenienti da soggetti pubblici o privati, meritevoli di essere incluse nel programma della Global Money Week. Saranno accolte tutte le candidature che rispettino i requisiti previsti nelle Linee Guida disponibili sul sito del Comitato.
I progetti approvati saranno raccolti in un calendario ufficiale della GMW e ne verrà data comunicazione alle scuole.

Didacta Italia 2024

La Fiera è in programma alla Fortezza da Basso di Firenze, dal 20 al 22 marzo.
320 eventi fra workshop immersivi e seminari.
Novità assoluta di questa edizione: Didacta si apre alle Università.

Sono aperte le iscrizioni agli eventi formativi di Didacta Italia 2024, che si svolgerà come ogni anno a Firenze, alla Fortezza da Basso, dal 20 al 22 marzo. La manifestazione, giunta alla settima edizione, è il più importante appuntamento fieristico dedicato all’innovazione didattica.

Didacta Italia è, nel panorama italiano e non solo, un appuntamento in grado di offrire ai docenti un’esperienza formativa completa e di qualità, grazie anche all’opportunità di usufruire, durante i workshop e i seminari, di materiali tecnologici innovativi di ultimissima generazione.

Il programma scientifico presenta un ampio ventaglio di attività che vanno dalla scuola 0-6 fino ai percorsi post diploma per un totale di 320 eventi formativi – 120 workshop e 200 seminari – rivolti a docenti, dirigenti e personale del mondo scolastico. Grazie alla presenza di Istituzioni e aziende, Didacta Italia intende favorire il dibattito sul mondo dell’istruzione tra gli enti, le associazioni, gli imprenditori, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e l’ambito accademico.

Nella tre giorni di fiera i docenti potranno partecipare a seminari e workshop nell’aula dell’Intelligenza Artificiale, nelle due aule immersive e nell’area dedicata al metaverso. Inoltre, è stato organizzato il dipartimento 0-6, un ambiente per la prima infanzia, arredato ed attrezzato a ‘misura di bambino’. Gli altri dipartimenti riguardano il settore artistico, le biblioteche scolastiche innovative, gli istituti professionali alberghieri e gli Istituti Tecnologici Superiori.

Come in ogni edizione di Didacta, sarà presente il Ministero dell’Istruzione e del Merito con un ricco ventaglio di proposte all’interno del programma scientifico oltre che con un’ampia Arena dove sono previsti altri eventi formativi e nella quale i docenti e dirigenti scolastici potranno ricevere informazioni su progetti e iniziative del Ministero.

A Didacta sarà inoltre possibile visitare una ricca sezione espositiva con le principali aziende della filiera della scuola e dell’istruzione: dal settore della cancelleria e dell’editoria alle tecnologie informatiche, dall’educazione ambientale e motoria agli arredi scolastici e alla refezione. Fra gli espositori anche numerose istituzioni nazionali e internazionali, strutture scientifiche e culturali, università, scuole, associazioni, imprese, fondazioni e musei.

Per partecipare agli eventi formativi è necessario consultare il programma scientifico (fieradidacta.indire.it/) e selezionare le attività interessate, completando la procedura con l’acquisto del biglietto direttamente sul portale, anche utilizzando la carta del docente. Il costo del biglietto è di 16, 25 e 30 euro, in base al numero dei giorni (da uno a tre). È possibile prenotare un massimo di due eventi formativi al giorno che possono essere: 2 seminari, 2 workshop, 1 seminario e 1 workshop, oltre alla partecipazione illimitata ad incontri di enti e aziende.

Novità assoluta di quest’anno è l’apertura di Didactaal mondo dell’Università, con un padiglione interamente dedicato agli atenei italiani.

All’interno di quest’area è presente un’aula riservata a incontri, dibatti, formazione e scambio di buone pratiche a cui i docenti e il personale del mondo accademico potranno partecipare. Tra le tematiche affrontate, l’intelligenza artificiale, le soft skills, la didattica innovativa, il blended learning, le disabilità e le pari opportunità. Il programma degli eventi formativi è organizzato da una trentina di Universitàe il CINECA, con il coordinamento del Ministero dell’Università e della Ricerca e della CRUI(Conferenza dei rettori delle università italiane).

Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito di Fiera Didacta Italia.
È inoltre previsto uno spazio espositivo nel quale saranno presenti stand del Ministero dell’Università e della CRUI, oltre a quelli di diversi Atenei, e dove professori e ricercatori avranno modo di confrontarsi e fare rete.
Tra le iniziative, una particolare attenzione sarà rivolta all’Erasmus in Italia, il programma sulla mobilità giovanile promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che offre l’opportunità agli studenti universitari italiani di frequentare corsi specifici in altri atenei della Penisola.

Didacta Italia è organizzata da Firenze Fiera con la partnership scientifica di INDIRE e in collaborazione con Didacta International. La mostra propone un programma di altissimo livello coordinato dal Prof. Giovanni Biondi, avvalendosi di un Comitato organizzatore composto da: Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero dell’Università e della Ricerca, Regione Toscana, Comune di Firenze, Unioncamere, Camera di Commercio di Firenze, ITKAM e Destination Florence Convention & Visitors Bureau.

www.didactaitalia.it
#didacta24


Gli appuntamenti a Fiera Didacta Italia per la dimensione internazionale dell’istruzione

Firenze, 12 marzo 2024 – Le opportunità di mobilità e cooperazione offerte dal Programma Erasmus+arricchiscono FIERA DIDACTA ITALIA, il più importante appuntamento fieristico in Italia sull’innovazione nel mondo della scuola, in programma dal 20 al 22 marzo nella Fortezza da Basso, a Firenze. La manifestazione, giunta alla settima edizione, offre ai docenti un’esperienza formativa completa e di qualità, grazie anche all’opportunità di usufruire, durante workshop e seminari, di materiali tecnologici innovativi di ultima generazione.

L’Agenzia Erasmus+ INDIRE sarà presente con il suo staff nello stand al piano attico del Padiglione Spadolini W03, per fornire informazioni e orientamento sulle opportunità europee del Programma Erasmus+ per il mondo della scuola. Al contempo organizza, sempre nello stand, anche una serie di appuntamenti rivolti non solo al mondo della scuola, ma anche ai settori dell’istruzione superiore (università, ITS) e dell’educazione degli adulti.

Mercoledì 20 marzo

“Erasmus Skillset: competenze in mobilità”, dalle 17.00 alle 18.00. Il workshop è realizzato in collaborazione con Fondazione GaragErasmus ed è dedicato all’anno Europeo delle Competenze 23/24 con lo scopo di far emergere l’importanza della partecipazione all’esperienza formativa all’estero nell’ottica dell’inserimento professionale e della realizzazione personale. Durante l’incontro Valentina Presa, Direttrice del Segretariato per la Fondazione garagErasmus, presenterà i dati sullo sviluppo delle competenze nel periodo di mobilità all’estero e nell’occasione saranno forniti agli studenti e alle studentesse alcuni consigli pratici su come mettere in risalto queste competenze durante il loro percorso educativo e professionale. L’incontro si rivolge agli alunni e allo staff delle scuole superiori di II grado, agli studenti universitari e degli Istituti Tecnologici Superiori.

Info: https://exhibitor.fieradidacta.it/eventi/3879-erasmus-skillset-competenze-in-mobilita

Giovedì 21 marzo

“MarERASMUS: I progetti Erasmus+ per le professioni del mare. Dialogo e Alleanza tra Scuola, Istituzioni e Mondo del lavoro”, dalle 10:30 alle 11:30. Presentazione dell’iniziativa promossa da INDIRE e dell’Agenzia nazionale Erasmus+ in collaborazione con Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (AdSP – MTS) “MarERASMUS” con la presentazione a cura dei responsabili dell’AdSP – MTS del protocollo “forMARE”. Durante l’incontro saranno presentate anche le iniziative formative PCTO “MarePORT” e ITS “TECLOG- Tecnico della Logistica e dell’Intermodalità”; la presentazione dei risultati del progetto “Ports & Skills” e le attività del Progetto “NeXtraInPortS”(entrambi progetti realizzati nell’ambito del programma Erasmus+ 2021-2027). Intervengono la Presidente dell’INDIRE, Cristina Grieco e Sara Pagliai, Coordinatrice di Erasmus+ INDIRE, che presenterà gli strumenti per costruire un progetto Erasmus+ 2021,2027: opportunità per gli istituti scolastici, scadenze, attività possibili per docenti, staff ed alunni.

“garagErasmus – il network professionale della Generazione Erasmus”, dalle 15:30 alle 16:30. Presentazione della Fondazione garagErasmus, che rappresenta l’unico network professionale della Generazione Erasmus riconosciuto dalla Commissione Europea. Durante l’evento, verranno presentate da Valentina Presa, Direttrice del Segretariato della Fondazione garagErasmus, le attività organizzate da garagErasmus insieme e per la Generazione Erasmus, tra cui attività come il progetto The Plus of Erasmus realizzato in collaborazione con l’Agenzia Erasmus+ INDIRE che ha lo scopo di supportare gli studenti Erasmus e Internazionali nello sviluppo di competenze linguistiche, interculturali e professionale per supportarli nel loro inserimento nel mondo del lavoro.

Info: https://exhibitor.fieradidacta.it/eventi/3890-garagerasmus-il-network-professionale-della-generazione-erasmus

“S𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐒𝐓𝐄(𝐀)𝐌 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐞 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢”, ore 12:00-13:30, in collaborazione con il  Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci e CPIA 1 Roma. Il workshop presenta due esperienze di insegnamento delle STE(A)M tramite situazioni pratiche e immersione in contesti reali che stimolano i discenti adulti a pensare in modo critico, a risolvere problemi, a valorizzare le differenze e a muoversi nella società come cittadini attivi e partecipi.

La prima nasce nel progetto Erasmus+ sviluppato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci con cinque paesi partner. Le azioni previste dal progetto riguardano la formazione di educatori, operatori del terzo settore, ricercatori ed esperti a livello nazionale ed europeo e la co-creazione e sperimentazione di attività educative e inclusive ai cambiamenti climatici basate sul dialogo e l’ascolto e rivolte a cittadini adulti svantaggiati. La seconda esperienza è quella del CPIA 1 di Roma, squadra in gara dell’edizione 2023 di EPALE EduHack sul tema della cittadinanza e dell’occupabilità. Le docenti del CPIA 1 di Roma illustreranno loro esperienza nel social hackathon e in altre sfide di apprendimento funzionali all’acquisizione delle STE(A)M per un’utenza particolarmente fragile portatrice di necessità e potenzialità da porre in risalto attraverso una didattica inclusiva e costruttiva.

Per info e iscrizioni: https://tinyurl.com/DidactaSTEMadu

Venerdì 22 marzo

“CLIL, Plurilinguismo, Erasmus+”, dalle 10:30 alle 12:00. La metodologia CLIL è crescita in Italia soprattutto grazie ad Erasmus+ e a numerosi progetti europei, scambi, mobilità di docenti e studenti. Il seminario intende focalizzare: a) le ultime proposte attivate a livello ministeriale (Linee guida per l’internazionalizzazione, Azioni PNRR per il multilinguismo); b) le iniziative innovative sviluppate a livello regionale con i corsi di perfezionamento CLIL, il Festival CLIL; c) esempi di buone pratiche CLIL organizzate dalle scuole in Erasmus+ e in eTwinning. Interverranno: Gisella Langé, Ispettrice Tecnica di Lingue Straniere, DGOSVI, MIM; Diana Saccardo, Dirigente Tecnica per le lingue straniere e l’internazionalizzazione, DGOSVI, MIM; Patrizia Abate, Dirigente Tecnica, USR per la Sicilia, MIM; Catia Santini, Docente comandata Gruppo supporto PNRR, USR per il Piemonte, MIM; Licia Arcidiacono, docente, IC “A. Gabelli”, Misterbianco (CT); Maria Concetta Marinelli, docente, IC Ripalimosani (CB); Francesca Coramusi, docente, Istituto Omnicomprensivo Statale “Fanfani – Camaiti” , Pieve Santo Stefano (Arezzo). I partecipanti saranno invitati a contribuire al dibattito con le loro esperienze.

Info: https://exhibitor.fieradidacta.it/eventi/3883-clil-plurilinguismo-erasmus

“ITS a Great Opportunity: alla scoperta degli ITS”, dalle ore 14:00 alle 15:00 Durante l’incontro verrà presentato il progetto realizzato dalla Fondazione garagErasmus in collaborazione con l’Agenzia Erasmus+ INDIRE dedicato alla scoperta degli ITS e della loro offerta internazionale. Punto di forza dell’iniziativa, che verrà presentata da Valentina Presa, Direttrice del Segretariato della Fondazione garagErasmus, è il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse degli ITS che saranno ambasciatori del progetto all’interno delle scuole superiori e che metteranno in luce i vantaggi degli ITS delle opportunità internazionali proposte per gli studenti e per le studentesse. Questo incontro sarà l’occasione di presentare il panorama degli ITS che propongono una formazione internazionale e darà l’avvio al progetto con il lancio della campagna di selezione degli Ambassador.

Info:https://exhibitor.fieradidacta.it/eventi?filterName=ITS+a+Great+Opportunity%3A+alla+scoperta+degli+ITS&filterTarget=&filterCategory=&filterType=&filterUniversity=&activeDate=0

“𝐀𝐥𝐥𝐞𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 – 𝐑𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐞𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐢”, ore 15:30-17:00, in collaborazione con RIDAPFORMA.Azione Giove In Formatica ARCI Regione Piemonte EDAForum. Nel workshop si approfondirà lo stato dell’arte della Raccomandazione Upskilling Pathways – Percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti. Quali soggetti, istituzioni e organizzazioni possono contribuire alla sua migliore implementazione? Grazie all’esperienza del progetto Erasmus+ Partner UP, riscopriamo il valore delle alleanze tra i diversi soggetti e stakeholder chiave dell’apprendimento delle persone adulte, così da dare attuazione ai percorsi di identificazione e valutazione degli apprendimenti non formali e informali.

Per info e iscrizioni: https://tinyurl.com/alleanzeDidacta

Eventi formativi eTwinning a Didacta, la più grande community delle scuole europee:

Saranno 2 i workshop sulla didattica eTwinning in programma in questa edizione della Fiera, organizzati dall’Unità nazionale eTwinning INDIRE e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ed entrambi validi per il rilascio di attestato di frequenza attività formativa:

La community delle scuole eTwinning e la piattaforma ESEP – 21 marzo 2024, ore 11:30 – 13:00, Sala: Immersiva I4 – Spadolini Inferiore.eTwinning è la più grande community di scuole in Europa, con oltre un milione di docenti registrati dal 2005, inizio dell’Azione finanziata dalla Commissione Europea. Si tratta di una piattaforma dedicata agli insegnanti e alle scuole di 44 paesi (non solo europei) dove è possibile collaborare a distanza e svolgere attività di formazione e sviluppo professionale. Nel corso di questo workshop gli esperti dell’Unità eTwinning Italia presenteranno la piattaforma ESEP in cui si sviluppa la community eTwinning, approfondendo le sue varie sezioni, con particolare attenzione alla gestione del profilo, alla ricerca di un partner e alla fondazione di un progetto eTwinning, con accesso alla classe virtuale dedicata, il TwinSpace. Una buona parte del workshop sarà dedicata ad una esercitazione pratica che necessita la preventiva registrazione in ESEP e anche in eTwinning.
I partecipanti dovranno portare il proprio pc. Interverranno Alexandra Tosi, Giulia Felice, Konstantinos Ladopoulos – Unità nazionale eTwinning INDIRE.
Info e iscrizionehttps://fieradidacta.indire.it/eventi_2024/la-community-delle-scuole-etwinning-e-la-piattaforma-esep/

AI@eTwinning: Progetti Multilingue e STEM nell’era dell’Intelligenza Artificiale – 21 marzo 2024, ore 15:30 – 17:00, Sala: Immersiva I8 – Intelligenza Artificiale – Nazioni
Coerentemente con la linea d’investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” della Missione 4 del PNRR – con il duplice obiettivo di promuovere attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione, e di potenziare le competenze multilinguistiche di studenti e docenti – il workshop immersivo/esperienziale, esplorerà il rapporto tra AI e eTwinning. Partendo dall’utilizzo della piattaforma eTwinning e della metodologia project based learning verrà sperimentata l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nei processi di apprendimento/insegnamento per potenziare le attività di progetto, rendendole più interattive e coinvolgenti tramite l’uso di questa tecnologia e la condivisione di best practices e sperimentazioni europee , anche con l’obiettivo di favorire gli scambi interculturali, le competenze linguistiche e la mobilità virtuale di docenti e studenti con Erasmus+. Interverranno Alexandra Tosi – Rappresentante Unità nazionale eTwinning; Immacolata Grimaldi – Ministero dell’Istruzione e del Merito; Jessica Niewint Gori – Ricercatrice e Tecnologa INDIRE.
Info e iscrizionehttps://fieradidacta.indire.it/eventi_2024/aietwinning-progetti-multilingue-e-stem-nellera-dellintelligenza-artificiale/

Il sito ufficiale di Fiera Didacta Italia: https://fieradidacta.indire.it/it/


Disponibile il programma completo degli eventi organizzati dal MIM in occasione di Didacta Italia 2024, il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione nel mondo della scuola che si terrà dal 20 al 22 marzo a Fortezza da Basso, Firenze.

La nuova piattaforma Unica, il metaverso, l’uso dell’Intelligenza Artificiale in ambito didattico, il PNRR Istruzione, le riforme in atto, le novità per l’orientamento, il Piano Nazionale Scuola Digitale. Sono alcuni dei temi al centro delle iniziative del MIM a Didacta, dove si parlerà anche di sport, discipline STEM, robotica, Educazione civica.

Il Ministero accoglierà i docenti e il personale scolastico in uno spazio espositivo, posizionato quest’anno all’interno del Padiglione Spadolini, dove sarà allestita un’Arena per eventi e seminari. Ci saranno, poi, desk informativi e tavoli tematici per approfondimenti e ulteriori attività laboratoriali realizzate dalle Direzioni Generali del Ministero. Sarà inoltre possibile consultare le ultime pubblicazioni ministeriali e ricevere informazioni dal personale dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico sulle più importanti procedure e le novità per il mondo scuola.

Autonomia differenziata

Il 14, 21 febbraio, 4, 12, 14, 15, 20 e 21 marzo 2024 la 1ª Commissione della Camera, in sede referente, esamina il DdL A.C. 1665, Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (Non sono previste votazioni)

Il DdL A.C. 1665 è stato assegnato alla 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali) della Camera in sede referente il 26 gennaio 2024.

Il 23 gennaio, con 110 voti favorevoli, 64 contrari e tre astensioni, il Senato ha approvato il DdL A.S n. 615 d’iniziativa governativa, collegato alla manovra, sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, incardinato nella seduta di martedì 16 gennaio nel testo proposto dalla 1a Commissione che ne aveva concluso l’esame martedì 21 novembre dando mandato ai relatori.