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L’anno di formazione e prova dei neo-dirigenti scolastici

L’anno di formazione e prova dei neo-dirigenti scolastici

Francesco G. Nuzzaci

I. Introduzione

La semplificazione apportata al Regolamento e al conseguente Bando concorsuale ha sostituito all’autonomo, articolato e selettivo corso di formazione il periodo di formazione e prova, inserito nel primo anno dell’incarico dirigenziale e strutturato alla stregua del medesimo istituto previsto, e consolidato, per i docenti.

E, sostanzialmente, la Bozza diramata dal MIUR, e sulla quale occorrerà sentire i sindacati, ne ricalca i requisiti: almeno sei mesi di servizio effettivamente prestato nell’anno scolastico, la sua sospensione nel caso di malattia o negli altri casi previsti dalla legge e dagli accordi collettivi (che, soli, consentono il rinnovo o la proroga alla scadenza); con l’eccezione dell’impossibilità di essere ripetuto una seconda volta in caso di esito negativo (cui segue, pertanto, la restituzione al ruolo di provenienza).

Qualora dovessero manifestarsi gravi lacune nell’esercizio della funzione dirigenziale in corso del periodo di formazione e prova, il dirigente preposto all’USR dispone prontamente visita ispettiva.

II. Le finalità del periodo di formazione e prova

Formazione e prova, congiuntamente considerate, intendono sviluppare, rafforzare e verificare le competenze professionali del dirigente scolastico osservate nell’azione svolta presso le istituzioni scolastiche di assegnazione.

Gli inerenti contenuti coincidono, in larga parte e con alcune varianti lessicali, con quelli già previsti dal Bando e studiati per il superamento delle varie fasi concorsuali. Riguardano le Attività di accompagnamento (articolo 4, Bozza), e le Attività di formazione (susseguente articolo 5), entrambe organizzate dall’USR sulla base delle linee generali definite dal MIUR e potendosi avvalere della piattaforma INDIRE.

Al riguardo si ritiene che nel percorso dell’anno di formazione e prova, una qualche utilità possa ancora conservarla l’essenziale testo di P. ANNESE e F.G. NUZZACI, Concorso a dirigente scolastico: la prova orale, NLD Concorsi, 2018.

Le prime – Attività di accompagnamento – sono correlate al calendario degli adempimenti previsti e concernenti:

  1. l’avvio dell’anno scolastico (l’assegnazione dei docenti dell’organico dell’autonomia, il Piano annuale delle attività, i primi collegi dei docenti, le procedure per l’individuazione e la nomina del personale a tempo determinato, l’assegnazione dei docenti di sostegno, la definizione dell’orario);
  2. l’organizzazione degli incarichi (organigramma, funzioni strumentali, deleghe);
  3. la collaborazione con il DSGA: crediamo – se ci è permesso di sottolinearlo – sin dalla negoziazione della Direttiva di massima, destinata a perimetrarne l’azione e a fungere, altresì, da fondamento – oltre alle dirette responsabilità prescritte ex lege – della fisiologica rendicontazione a colui che è l’esclusivo responsabile legale dell’istituzione scolastica, Pubblica amministrazione ex art. 1, comma 2, D. Lgs. 165/01;
  4. l’avvio e la gestione della contrattazione d’istituto;
  5. organizzazione dell’anno di formazione dei docenti neo immessi in ruolo (nomina tutor, Comitato di valutazione, azioni specifiche del DS, patto di sviluppo professionale, gestione delle eventuali criticità);
  6. la sicurezza (nomina RSPP, DVR, formazione del personale);
  7. la gestione contabile dell’istituzione scolastica, redazione del Programma annuale e del Conto consuntivo;
  8. la gestione delle fasi relative alle iscrizioni (presentazione dell’offerta formativa, definizione dell’accoglibilità, procedure on line, continuità, passaggi di informazioni e della documentazione);
  9. la programmazione degli organici (previsione del fabbisogno, definizione dell’organico dell’autonomia, gestione del sovrannumero e della mobilità: operazioni – anch’esse da evidenziare – non delegabili, restando ferma la diretta responsabilità del dirigente scolastico);
  10. la gestione delle prove INVALSI e dei loro esiti;
  11. la definizione e l’attribuzione del bonus ai docenti;
  12. gli scrutini intermedi e finali, gli esami di Stato.

Le seconde – Attività di formazione – sono disposte, di norma, per gruppi di 25 dirigenti, ove possibile ripartiti per grado di istituzione scolastica, al fine di favorire la dimensione laboratoriale degli incontri, a carattere eminentemente pratico e basati sullo studio di caso, sullo scambio di problematiche professionali e di buone prassi, sul problem solving.

La loro durata minima è di 50 euro in presenza e afferiscono alle seguenti aree, con eventuali innovazioni normative oggetto di specifici momenti formativi:

  1. ordinamenti didattici, con riferimento alla tipologia dell’istituzione scolastica di assegnazione (peculiarità degli indirizzi e relative indicazioni nazionali o linee guida, esercizio degli istituti dell’autonomia scolastica nelle articolazioni presenti nel D.P.R. 275/99 e alla predisposizione e revisione dei documenti dell’autonomia: PTOF, RAV, PdM;
  2. organizzazione della didattica e degli ambienti di apprendimento;
  3. gestione amministrativa e contabile;
  4. gestione delle risorse umane e strumentali;
  5. gestione del clima relazionale;
  6. gestione del contenzioso.

Mette conto annotare che une si affiancano alle altre, contestualmente costituendo il substrato materiale della valutazione del neo-dirigente scolastico.

III. La messa in prova del neo-dirigente scolastico

L’articolo 3 della Bozza ascrive alla valutazione il compito di verificare la padronanza degli standard professionali essenziali dei dirigenti scolastici nella prospettiva delle competenze di cui al comma 93 della legge 107/15, che compendia ed esplicita quanto figurante nell’articolo 25 del D. Lgs. 165/01 e, in parte qua, nel D.P.R. 80/13 (Regolamento sul sistema nazionale di valutazione e formazione), nonché nel D.P.R. 62/13 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici), nella Direttiva MIUR n. 11 del 18.09.14 (Priorità strategiche del SNV per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16, 2016/17), infine nella Direttiva MIUR n. 36 del 18.08.16 (Valutazione dei dirigenti scolastici).

La predetta padronanza degli standard professionali essenziali è riferita, in particolare, agli ambiti appresso elencati e per ognuno di essi facendo la Bozza corrispondere le richieste competenze: ovvero l’attitudine di usare consapevolmente un sapere (conoscenze)e un saper fare (abilità o capacità) al di fuori del luogo e dello scopo immediato in cui/per cui essi sono stati acquisiti.

La competenza perciò va oltre la dimensione prettamente cognitiva, coinvolgendo gli aspetti affettivi (come la disponibilità ad impegnarsi), motivazionali (la spinta ad agire per ottenere un risultato soddisfacente o qualificante), sociali (apertura al confronto, al rispetto dei diversi punti di vista, alla collaborazione); oltre che un equilibrio mentale nel controllo dello stress, altrimenti contagioso: in definitiva, si richiede di azionare il buon senso.

In questo significato plurale essa – lo si ricorda – è già considerata nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, declinante le otto competenze-chiave, ora sostituita dalla nuova versione del 22 maggio 2018.

Questi, dunque, gli ambiti:

  1. possesso ed esercizio delle competenze gestionali ed organizzative finalizzate alla correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale. Ai fini della verifica sono valutate le capacità di ottemperare alle attività gestionali connesse con l’incarico dirigenziale e alle procedure previste dalla normativa vigente, ivi compresi gli atti di pertinenza del dirigente scolastico, nonché la correttezza nella gestione delle risorse economiche, finanziarie e strumentali;
  2. possesso ed esercizio delle competenze di gestione delle risorse umane. Ai fini della verifica sono valutate le capacità di utilizzo e sviluppo professionale delle risorse umane a disposizione e di gestione delle relative procedure, lo svolgimento delle funzioni dirigenziali concernenti il periodo di formazione e di prova del personale neoassunto o in tirocinio, il corretto esercizio dell’eventuale azione disciplinare;
  3. possesso ed esercizio delle competenze concernenti i rapporti con la comunità scolastica e con i referenti istituzionali. Ai fini della verifica sono valutate la capacità di gestione degli organi collegiali, delle relazioni sindacali, dei rapporti tra istituzione scolastica, famiglie, comunità e istituzioni di riferimento;
  4. possesso ed esercizio delle competenze concernenti l’analisi della realtà scolastica di assegnazione, nonché di correlata progettazione delle iniziative volte al suo miglioramento. Ai fini della verifica sono valutate le capacità di analisi del contesto, delle esigenze e delle aspettative della comunità educante, a partire dal RAV e dal PTOF, la capacità di gestione complessiva del PdM.

Anche qui si è dell’avviso di potersi raccomandare la consultazione del nostro Frammenti d’un dizionario per neo-dirigenti scolastici (Luglio 2019), le cui voci prescelte seguono, ad un tempo, un approccio pragmatico, nel senso della loro funzionalizzazione alle concrete decisioni hic et nunc, e metacognitivo, nel senso di riuscire ad utilizzare coordinate, metodiche o canoni interpretativi, per così dire dotati di valenza universale, al di fuori del singolo caso concreto – in qualche modo –  risolto: che poi trattasi di un’altra definizione di competenza.

La Direzione generale per il personale scolastico, di concerto con la Direzione generale agli ordinamenti e alla valutazione, metterà a punto gli indicatori (e descrittori?) per la valutazione dei neodirigenti, ragionevolmente potendosi supporre che corrisponda all’obbligo prima dell’attivazione del percorso di formazione e prova.

IV. Le procedure

Per rapida sintesi e nell’ordine, l’intero dispositivo del periodo di formazione e prova può rendersi nei seguenti termini:

  1. ad inizio anno scolastico l’USR designa un dirigente esperto tutor, che segue di regola tre dirigenti scolastici neoassunti nelle attività di accompagnamento, con funzioni di ascolto, consulenza e collaborazione per migliorare la qualità e l’efficacia della (loro) azione dirigenziale. Visita le scuole dei dirigenti assegnati almeno due volte nell’anno scolastico. Redige la relazione sul neodirigente seguito sulla base degli indicatori sopra menzionati, che poi presenterà al Nucleo di valutazione di cui, nella circostanza, farà parte integrante;
  2. sempre l’USR, infatti, assegna ai Nuclei di valutazione i dirigenti scolastici neoassunti – al momento non si sa quanti Nuclei e quanti saranno i dirigenti in formazione e prova per ciascuno di essi – formati da un dirigente tecnico che li presiede (in mancanza da un dirigente scolastico) e da un dirigente scolastico. Ogni Nucleo compie almeno una visita in presenza nell’istituzione scolastica di servizio di ciascun dirigente neoassunto, davanti al quale questi sostiene un colloquio finale che prende avvio dalla presentazione del tutor e prosegue sulla documentazione contenuta nel Portfolio professionale, da compilare secondo le tempistiche indicate dall’Amministrazione.
    L’assenza al colloquio, ove non motivata da impedimenti inderogabili e per una sola volta, non preclude l’obbligatoria espressione del parere;
  3. all’esito del colloquio, il Nucleo si riunisce per la formulazione del predetto parere dopo che il tutor avrà presentato le risultanze emergenti dall’attività di accompagnamento svolta (ante). Il coordinatore del Nucleo compila quindi una relazione per ogni dirigente neoimmesso in ruolo assegnato, comprensiva delle attività di formazione, delle risultanze delle visite e di ogni altro elemento informativo o evidenza utile all’espressione del parere, inviandola entro il mese di giugno al dirigente dell’USR;
  4. il dirigente dell’USR formalizza la valutazione dei dirigente in anno di formazione e prova anche eventualmente acquisendo ulteriori elementi conoscitivi e potendo sempre discostarsi dal parere del Nucleo con atto motivato.
    Se il giudizio è favorevole ha luogo il provvedimento motivato di conferma in ruolo, diversamente si ha la risoluzione del contratto e si avvia la procedura per la ricollocazione nel ruolo di provenienza (ante).
    Il tutto è comunicato all’interessato entro il termine dell’anno scolastico di riferimento.

Esposto al Tribunale di Roma, Procura della Repubblica

“Duecentosettantuno candidati al “Corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali”, bandito con decreto del Direttore Generale per il Personale Scolastico n. 1259 del 2017 del 23 novembre 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 24 novembre 2017, rappresentati dagli avvocati Pierpaolo Dell’Anno e Giuseppe Murone, hanno presentato, in data 17 aprile 2019, un esposto alla Procura della Repubblica di Roma avente ad oggetto circostanze relative all’espletamento dello stesso. L’esposto sottopone all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria plurime violazioni regolamentari, ridondanti in vantaggio di pochi in danno di tanti, essenzialmente afferenti al mancato espletamento della prova in data unica e in contemporanea, alla divulgazione in tempi diversi dei quadri di riferimento, alla diversa formulazione dei quesiti rispetto a quelli stabiliti dal bando di concorso, ai criteri di attribuzione delle prove nel procedimento di correzione, ai criteri di abbinamento codice/candidato, alle diverse percentuali di ammessi Regione per Regione, alle effettive modalità di espletamento della prova scritta nelle diverse sedi e ai differenti controlli ivi espletati, alla composizione e ai mutamenti delle commissioni esaminatrici, ai corsi di formazione, alle possibili fughe di notizie e al software Cineca. Gli esponenti hanno richiesto, allo stregua di ogni opportuno approfondimento investigativo, anche di carattere tecnico, e previa acquisizione di ogni utile incartamento concorsuale, che venga svolta ogni più incisiva indagine volta ad accertare le eventuali responsabilità penali correlabili alle violazioni e ai vantaggi in oggetto. Ciò allo scopo di comprendere le ragioni per le quali si sia inteso connotare di permeante oscurità un concorso pubblico improntato per legge ai parametri di legalità e trasparenza e determinare evidenti e inaccettabili disparità di trattamento tra i candidati. Gli esponenti intendono fornire il proprio contributo agli inquirenti nell’accertamento della verità, anche per il tramite dell’espletamento di attività investigativa difensiva, e desiderano estendere a quanti si trovano nella stessa posizione la possibilità di costituire voce unica e condivisa”.

Concorso Dirigenti Scolastici

Concorso Dirigenti Scolastici

a cura di Dario Cillo

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 10 agosto, autorizza il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ad assumere 285 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2016/2017.


Il Consiglio dei Ministri, nel corso delle riunioni del 6 e del 27 agosto, autorizza l’assunzione, rispettivamente, di 258 e 336 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2015/2016.

Con Decreto Ministeriale 27 agosto 2015, AOOUFGAB 635, viene delineata la procedura relativa alla copertura dei posti vacanti di dirigente scolastico ai sensi dell’articolo 1, comma 92, della legge 13 luglio 2015, n. 107

Con Decreto Ministeriale 20 luglio 2015, AOOUFGAB 499, sono indicate le modalità di svolgimento di un corso intensivo di formazione e della relativa prova scritta finale ovvero della sessione speciale di esame di cui, rispettivamente, all’articolo 1, commi 87 e 90, della legge 13 luglio 2015, n. 107

Nuovo Concorso DS: L’art. 6, c. 6, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, proroga al 31 marzo 2015 il termine previsto dall’art. 1, c. 2-ter, della legge 5 giugno 2014, n. 87, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58, per il bando del corso-concorso nazionale per il reclutamento dei dirigenti scolastici per la copertura delle vacanze di organico delle regioni per le quali si è esaurita la graduatoria.


REGIONE

POSTI

IDONEI

ASSUNTI
2012

ASSUNTI
2013

ASSUNTI
2014

ABRUZZO

68

122

0

36

25

BASILICATA

42

62

22

16

7

CALABRIA

108

98

0

32

43

CAMPANIA *

224

657

0

0

101**

EMILIA ROMAGNA

153

166

153

0

5

FRIULI – VENEZIA GIULIA

46

34

23

11

0

LAZIO

215

239

77

64

86

LIGURIA

72

77

69

3

4

LOMBARDIA *

355

523

0

0

162

MARCHE

53

48

29

14

4

MOLISE

16

11

0

0

11

PIEMONTE

172

200

172

0

20

PUGLIA

236

218

35

89

43

SARDEGNA

87

75

16

22

23

SICILIA *

237

176

0

181

39

TOSCANA *

112

137

106

6

23**

UMBRIA

35

43

28

7

8

VENETO

155

176

115

40

16

TOTALE

2.386

2.812

845

521

620

____________________________________________________

**NB: il MEF, con Nota 26 agosto 2014, Prot. n.18345, autorizza l’assunzione di 620 nuovi dirigenti scolastici; le nomine in Campania e Toscana avverranno in corso d’anno scolastico 2014-2015

Lo stato dei lavori delle Commissioni:


Il cruscotto del Dirigente scolastico

Il cruscotto del Dirigente scolastico

di Vincenzo Campisi

 

Introduzione

In questo contributo presento un ipertesto che contiene una serie di strumenti, testati sul campo, che, mi auguro, possa contribuire a snellire parte del lavoro quotidiano del Dirigente scolastico (d’ora in poi DS), consentendogli di recuperare tempo prezioso per esercitare un ruolo attivo nel processo di insegnamento-apprendimento attuato nella scuola di cui è a capo.

La vigente normativa impone al DS l’espletamento di una serie tale di incombenze burocratiche che doveri inderogabili, quali supportare i docenti nella progettazione di percorsi didattici significativi e riflettere criticamente sul processo di insegnamento-apprendimento, potrebbero non essere svolti in modo efficace, per oggettiva mancanza di tempo.

Il DS deve infatti occuparsi di didattica, sicurezza, organizzazione della Scuola, gestione finanziaria, attività contrattuale e negoziale, gestione dei locali scolastici, gestione della privacy…[1]

Il DS passa buona parte delle sue giornate a leggere e-mail, circolari ministeriali e documenti di varia tipologia, la maggior parte dei quali, però, non riguarda la didattica. Possono così capitare situazioni in cui i docenti siano molto più aggiornati in didattica del DS e questo è un non senso se diamo per buono l’assunto che chi è a capo di una organizzazione deve essere molto esperto nel settore di cui si occupa quella organizzazione. Se la scuola è un’organizzazione che ha come mission produrre apprendimenti, il Capo d’Istituto non può non essere un esperto in processi di apprendimento e, in particolare, nell’organizzazione dei setting di apprendimento.

Il DS dovrebbe essere esperto di pedagogia, didattica, docimologia… non di gestione finanziaria, di attività negoziale, di edilizia scolastica, di normativa sulla sicurezza…

Forse sarebbe opportuno fare un passo indietro nel tempo e ripensare alla vecchia figura del Direttore didattico e demandare al Direttore amministrativo le principali incombenze burocratiche (aumentando a quest’ultimo lo stipendio, ovviamente, già oggi intollerabilmente basso per la mole di lavoro che svolge).

Mi limito a queste poche considerazioni sulla figura del Capo di Istituto, che andrebbe profondamente ridisegnata, poiché scopo di questo contributo è quello di fornire una sorta di cruscotto che possa velocizzare l’espletamento degli adempimenti di routine e consentire al DS di recuperare quanto più tempo possibile da dedicare all’organizzazione pedagogica della Scuola.

Guida all’uso del cruscotto

Al cruscotto si accede aprendo la cartella compressa “CRUSCOTTO DS” e cliccando sul file “indice cruscotto DS”.

Il cruscotto è strutturato in due sezioni: “Documenti” e “Scadenziario”.

La sezione “Documenti” contiene un elenco di possibili documenti che ogni scuola deve avere cura di aggiornare, comunicare e far valutare a tutti i portatori di interesse. Ha il solo scopo di aiutare il Capo d’istituto a verificare la presenza e la comunicazione di alcuni importanti documenti che vengono prodotti in ambito scolastico. Gli elenchi, distinti per tipologia di documento, sono strutturati sotto forma di lista di controllo, offrendo, così, la possibilità di riportare, per ogni documento, la data dell’ultima revisione, la tipologia e la data della comunicazione, il giudizio sul gradimento ricevuto, se, ovviamente, è stato monitorato. Molti dei documenti proposti, se inseriti nel sito web dell’istituto, possono contribuire a dare un’immagine piuttosto ampia di come una scuola funzioni e operi. Ogni scuola, ovviamente, potrà aggiungere alcuni documenti o eliminarne altri, se lo riterrà opportuno. L’elenco dei documenti proposti non ha infatti alcuna ambizione di esaustività.

La sezione “Scadenziario”, pensata per un Istituto comprensivo, è una sorta di lista di controllo dei documenti di routine da trasmettere periodicamente al personale scolastico.

In entrambe le sezioni, sono proposti alcuni esempi di documenti che hanno solo valore esemplificativo; ogni DS potrà eliminare o aggiungere tutti i documenti che ritiene necessari e modificarne la tempistica che, in base alle disposizioni ministeriali, può cambiare.

Gli esempi proposti sono documenti prodotti nella scuola in cui lavoro e, pertanto, non hanno alcuna pretesa di scientificità. Scopo del cruscotto è infatti fornire uno strumento di lavoro per il DS e pertanto può essere utilizzato e modificato nel modo in cui si ritiene opportuno.

Un consiglio: prima di inserire i dati nei vari file del cruscotto, copiare la cartella “CRUSCOTTO DS” e rinominarla “CRUSCOTTO DS A.S. 2014-2015”: a fine anno scolastico, l’intera cartella andrà copiata e incollata nell’archivio presente nella sezione “Documenti”.

CRUSCOTTO DS

 


 

[1] Per avere un’idea, peraltro parziale, dei doveri del DS, si rimanda alla lettura di Marco Graziuso, Avvio del nuovo anno scolastico: adempimenti, in “Scuola & Amministrazione”, n. 7-8, luglio-agosto 2014, pp. 24-44.