Archivi categoria: Governo e Parlamento

Autonomia differenziata

Il 14, 21 febbraio, 4, 12, 14, 15, 20 e 21 marzo 2024 la 1ª Commissione della Camera, in sede referente, esamina il DdL A.C. 1665, Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (Non sono previste votazioni)

Il DdL A.C. 1665 è stato assegnato alla 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali) della Camera in sede referente il 26 gennaio 2024.

Il 23 gennaio, con 110 voti favorevoli, 64 contrari e tre astensioni, il Senato ha approvato il DdL A.S n. 615 d’iniziativa governativa, collegato alla manovra, sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, incardinato nella seduta di martedì 16 gennaio nel testo proposto dalla 1a Commissione che ne aveva concluso l’esame martedì 21 novembre dando mandato ai relatori.

Valutazione del comportamento

Il 19 e 20 marzo 2024 la 7a Commissione del Senato, in sede referente, esamina il DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

L’esame del DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, in 7a Commissione del Senato, prosegue in sede referente. Gli emendamenti approvati il 12 marzo 2024 sono trasmessi alla Commissione affari costituzionali e alla Commissione bilancio per i prescritti pareri.

Il 10, 17, 23, 24, 30 gennaio, 7, 13, 14, 29 febbraio e 5 marzo 2024 la 7a Commissione del Senato, in sede redigente, esamina il DdL 924-bis, Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti, risultante dallo stralcio disposto dal Presidente del Senato, comunicato all’Assemblea il 22 novembre 2023, dell’articolo 3 del disegno di legge n. 924, d’iniziativa governativa.
Il 29 febbraio viene presentato l’emendamento governativo 1.0.1000: fissato per martedì 5 marzo alle ore 11 il termine per la presentazione di subemendamenti al medesimo emendamento.

Il 10 gennaio il relatore illustra le disposizioni del disegno di legge in titolo, specificando che esso risulta dallo stralcio dell’articolo 3 dell’Atto Senato n. 924 deliberato nella seduta dell’Assemblea n. 128 del 22 novembre 2023. Fa presente innanzitutto che il disegno di legge, composto di un solo articolo, reca l’aggiornamento della disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti. In particolare, esso persegue l’obiettivo di ripristinare la cultura del rispetto nell’ambiente scolastico, riaffermando l’autorevolezza dei docenti e riportando serenità nei rapporti tra studenti e docenti. A tal fine – prosegue il relatore – il disegno di legge in esame incide su un provvedimento normativo fondamentale in materia di valutazione del comportamento di alunne e alunni, studentesse e studenti, vale a dire il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 (“Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107″), nonché sulla legge 20 agosto, 2019, n. 92 (“Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”). Tra le modifiche introdotte, segnala la disposizione in materia di attribuzione del credito scolastico, ai sensi della quale il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico, spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale, potrà essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato sia pari o superiore a nove decimi. Richiama conclusivamente l’attenzione sulla previsione sulla base della quale, nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, dovrà essere promossa – oltre all’educazione stradale, all’educazione alla salute e all’educazione al volontariato – la cittadinanza attiva e solidale.

Psicologo scolastico

Il 30 gennaio, il 6, 27 febbraio e 5 marzo 2024 la 7a Commissione della Camera prosegue l’esame delle proposte di legge C. 247​ Marocco, C. 520​ Di Lauro e C. 1108​ Scarpa, recanti istituzione della figura professionale dello psicologo scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado

Filiera formativa tecnologico-professionale

Il 13 febbraio ed il 4 marzo 2024 la 7a Commissione della Camera esamina in sede referente il DdL A.C. 1691​ del Governo, giò approvato dal Senato, Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.

L’Aula del Senato, il 31 gennaio 2024, con 101 voti favorevoli, 41 contrari e cinque astensioni ha licenziato per la Camera il ddl d’iniziativa governativa, collegato alla manovra, sull’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale (A.S. 924).

Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge governativo che riforma l’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2. “Il via libera di oggi segna una tappa fondamentale di una riforma che serve ai nostri giovani e al Paese. Ringrazio il Presidente della Commissione Istruzione, Roberto Marti, la relatrice, Ella Bucalo, il Sottosegretario Paola Frassinetti e tutta la maggioranza parlamentare per aver sostenuto il disegno di legge, apportando integrazioni certamente migliorative. Ringrazio anche le Regioni per l’importante contributo dato”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Si tratta di una riforma molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo e in cui questo governo crede fortemente”, prosegue il Ministro. “Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, che potrà contare sul potenziamento delle discipline di base e sull’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti; sul maggior raccordo fra scuola e impresa, ma anche sulla maggiore internazionalizzazione e ricerca. Non si tratta dunque di ridurre di un anno i programmi alle superiori ma di avere programmi rivisti e potenziati su 4 anni, mantenendo inalterato il numero dei docenti e dunque avendo più insegnanti per classe. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive”.


La 7a Commissione del Senato il 21 dicembre ha approvato il disegno di legge governativo che riforma l’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2. La Commissione ha conferito mandato alla relatrice a riferire favorelmente all’Assemblea sul disegno di legge come modificato dalla Commissione.


Ringrazio il Presidente della Commissione Istruzione, Roberto Marti, la relatrice, Ella Bucalo, la Sottosegretaria Paola Frassinetti, tutta la maggioranza parlamentare e le Regioni per l’importante lavoro che è stato fatto in questa tappa fondamentale dell’iter di approvazione del ddl. Un ringraziamento anche a quelle forze di opposizione che hanno collaborato in modo costruttivo alla riforma”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Si tratta di una riforma ambiziosa”, prosegue Valditara, “molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo e in cui questo governo crede fortemente. Avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, grazie al potenziamento delle discipline di base e all’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti; sarà più forte il raccordo fra scuola e impresa, si punterà molto anche sull’internazionalizzazione e sulla ricerca. Il nostro obiettivo è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive. Valorizziamo lo straordinario capitale umano rappresentato dai nostri giovani, diamo al sistema Paese la possibilità di correre”.

Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale

Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento
delle studentesse e degli studenti


Il DdL è stato presentato al Senato il 27 ottobre 2023, dal 30 novembre 2023 è in corso l’esame in 7a Commissione Senato.


Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione di lunedì 18 settembre 2023, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge volto all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

Il testo, tra l’altro:

  • istituisce, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la filiera formativa tecnologico-professionale costituita dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS Academy, dai percorsi di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore; anche le regioni potranno aderire alla filiera formativa tecnologica;
  • prevede la creazione di un’unica offerta di istruzione e formazione, anche mediante la possibilità di costituire le reti (campus), a cui potranno aderire, oltre alle istituzioni formative sopra citate, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, le Università, gli istituti AFAM, e anche altri soggetti pubblici o privati: all’interno delle reti sono assicurati passaggi orizzontali e verticali tra i percorsi;
  • prevede, quale principale novità, che la filiera formativa consenta il completamento del percorso di studi tecnico-professionali in quattro anni. Gli studenti in possesso di un diploma professionale conseguito a seguito di un percorso di durata almeno quadriennale potranno iscriversi direttamente ai percorsi ITS Academy, a seguito di validazione INVALSI;
  • prevede, per gli studenti in possesso del diploma professionale conseguito a conclusione di un percorso di durata quadriennale, la possibilità di sostenere l’esame di Stato senza esame preliminare.

Inoltre, in merito alla disciplina relativa alla valutazione del comportamento degli studenti, si prevede che nella scuola secondaria di primo grado la valutazione sia espressa in decimi e, nel caso di valutazione del comportamento inferiore a sei decimi, che il consiglio di classe deliberi la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi. Per la scuola secondaria di secondo grado, in caso di giudizio pari a sei decimi, il Consiglio di classe assegnerà allo studente un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame di Stato. Analogamente a quanto avviene per il primo ciclo, nel caso di valutazione del comportamento inferiore a sei decimi, il Consiglio di classe dovrà deliberare la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi. Infine, il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti dello scrutinio finale sarà attribuito soltanto se il voto di comportamento sia pari o superiore a nove decimi.


Inoltre, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, è stato approvato, in esame preliminare, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo alla riorganizzazione dei due ministeri, che risponde alla necessità di razionalizzarne l’assetto organizzativo e di garantire un efficace svolgimento delle funzioni di direzione attribuite all’autorità politica.


Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato il disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

“Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa: secondo i dati Unioncamere Excelsior, dalla meccatronica all’informatica serviranno da qui al 2027 almeno 508mila addetti, ma Confindustria calcola che il 48% di questi sarà di difficile reperimento. A settembre 2023 questo dato ha già raggiunto quota 48% (+ 5 punti rispetto al 43% di un anno fa, nel 2019 era il 33%). ll disegno di legge approvato oggi ha l’obiettivo di trasformare questi numeri allarmanti in una grande opportunità per i nostri giovani”.

“Inoltre, la riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo, una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto”, ha concluso il Ministro.

Tutela della sicurezza del personale scolastico

L’Assemblea del Senato il 28 febbraio ha approvato definitivamente il DdL 905 – Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il relatore ha illustrato il testo, sottolineando l’importanza di contrastare i gravi episodi che hanno danneggiato l’autorevolezza degli insegnanti e il principio del rispetto per la persona. Il provvedimento si articola su due fronti: uno di monitoraggio e sensibilizzazione e l’altro di intervento penalistico-sanzionatorio. L’articolo 1 istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, incaricato di analizzare segnalazioni di violenza e promuovere iniziative preventive. L’articolo 2 affida al Ministro dell’istruzione l’incarico di promuovere iniziative di sensibilizzazione sull’importanza del rispetto per il lavoro del personale scolastico mentre l’articolo 3 istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico. Gli articoli 4, 5 e 6 prevedono inasprimenti delle pene per atti di violenza o minaccia contro il personale scolastico. Infine, l’articolo 7 reca la clausola di invarianza finanziaria.


“Bene l’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge di iniziativa della Lega, primo firmatario Rossano Sasso, sulla sicurezza del personale scolastico. Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica”.

Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, dopo l’approvazione del ddl 905 sulla tutela della sicurezza del personale scolastico.

Decreto Legge Attuazione PNRR

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione di lunedì 26 febbraio 2024, ha approvato un decreto legge relativo a disposizioni urgenti finalizzate a garantire l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Lo schema di DL introduce disposizioni in materia di:

  • governance per il PNRR e il PNC
    • incrementa, per gli anni 2024/2026, la dotazione economica del Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia; inoltre, autorizza la spesa per la realizzazione degli interventi non più finanziati con le risorse del PNRR per gli anni 2024/2029;
    • disciplina il monitoraggio – al 31 dicembre 2023 – degli interventi finanziati con risorse PNRR e prevede l’attivazione di poteri sostitutivi in caso di ritardi e inerzie da parte dei soggetti attuatori e disciplina le azioni di recupero nel caso di omesso o incompleto conseguimento degli obiettivi finali dei programmi e interventi PNRR, accertato dalla Commissione europea; attribuisce al Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea, a tal fine integrato, le attività di prevenzione e contrasto alle frodi e agli altri illeciti sui finanziamenti connessi al PNRR; 
    • incrementa la composizione della Struttura di missione per il PNRR, istituita presso la Presidenza del Consiglio;
    • consente la nomina di appositi Commissari straordinari: Commissario straordinario per accelerare la realizzazione di nuovi posti letto per universitari; Commissario straordinario per gli interventi di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità̀ organizzata non più finanziati con risorse PNRR; Commissario per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura;
    • prevede misure di rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori; l’incremento della dotazione organica del Ministero dell’agricoltura, nonché la possibilità per il medesimo Ministero di avvalersi di esperti in materia di analisi e valutazione delle politiche pubbliche; l’incremento della dotazione organica del Ministero della Salute, di un posto di funzione dirigenziale di livello generale nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto del Ministro; misure in favore del Ministero del turismo (possibilità di avvalersi di  società direttamente o indirettamente controllate dallo Stato operanti nel settore dei servizi informatici); misure in materia di personale del Ministero dell’Interno (riduzione anzianità di servizio per accedere alla qualifica di viceprefetti e divieto di comando, distacco o altre assegnazioni per il personale civile dell’Interno);
    • incrementa il fondo per le assunzioni a tempo indeterminato del personale in servizio presso gli Uffici speciali per la ricostruzione;
    • consente alle regioni ed enti locali di ricorrere all’indebitamento per finanziare operazioni di ricapitalizzazione e capitalizzazione di società a partecipazione pubblica aventi ad oggetto la realizzazione di infrastrutture pubbliche, qualora le perdite, anche ultrannuali risultino complessivamente assorbite in un piano economico finanziario approvato dall’Autorità competente;
    • istituisce presso ciascuna Prefettura – Ufficio territoriale di Governo – una cabina di coordinamento presieduta dal Prefetto o da un suo delegato, con il compito di definire un piano di azione per l’efficace attuazione dei programmi e degli interventi previsti dal PNRR in ambito provinciale; 
    • prevede misure per il CNEL: aumento della dotazione organica; inserimento del Presidente CNEL tra i membri della cabina di regia PNRR; attribuzione di nuove funzioni (il Consiglio è la sede per l’Italia del Comitato nazionale per la produttività di cui alla raccomandazione del Consiglio della UE); 
  • accelerazione e snellimento delle procedure per l’attuazione del PNRR e del PNC:
    • si introducono ulteriori misure di semplificazione delle procedure finanziarie per l’utilizzo delle risorse PNRR con la previsione di un’anticipazione, alle amministrazioni interessate, del 30% del costo dei singoli interventi da effettuare; si prevede inoltre che le amministrazioni titolari di interventi non più finanziati sul PNRR, provvedano al recupero delle somme già erogate, prevedendo un meccanismo che consenta anche con compensazioni finanziarie la realizzazione degli interventi; si prevede che le procedure semplificate per gli interventi PNRR continuino ad applicarsi ai procedimenti in corso, anche con riguardo agli interventi di cui all’allegato al decreto-legge n. 77 del 2021 non più finanziati con risorse PNRR; si prevede che, nel limite delle risorse disponibili, continuino ad applicarsi le disposizioni relative al rafforzamento e al supporto della capacità amministrativa, al reclutamento di personale, al conferimento di incarichi, nonché alle semplificazioni dei procedimenti amministrativi e contabili previste dalla legislazione vigente per il PNRR; si prevede che per gli interventi non più finanziati dal PNRR e PNC restino confermate le assegnazioni per l’incremento dei prezzi dei materiali purché gli interventi siano integralmente finanziati a valere su risorse a carico delle amministrazioni e siano aggiornati i cronoprogrammi; si introducono misure per il trasferimento delle funzioni dei Commissari alla struttura di missione ZES;
    • si prevedono misure in materia di istruzione e merito per garantire il raggiungimento di obiettivi PNRR relativi ai target sull’istruzione tecnico-pratica, sulla formazione continua degli insegnanti, sugli istituti tecnici professionali, nonché sulla riorganizzazione della Scuola di alta formazione dell’istruzione; 
    • si prevedono misure in materia di università e ricerca, in particolare al fine di accelerare e snellire le procedure per la creazione di alloggi e residenze per studenti universitari e in materia di riconoscimento dei crediti formativi, nonché in materia di istruzione post universitaria; ai fini della ricostruzione di carriera e dell’inquadramento dei ricercatori, dei dirigenti di ricerca e dei professori (assunti mediante chiamata e procedura selettiva), si prevede il riconoscimento del periodo di servizio maturato presso l’università di provenienza con un trattamento economico non inferiore a quello attribuito presso la stessa;
    • si introducono misure in materia di sport relative alla riprogrammazione delle risorse per la realizzazione di palestre e di snellimento delle procedure di appalto; 
    • si prevedono misure in materia di digitalizzazione, con modifiche al Codice dell’amministrazione digitale; in particolare, si istituisce il “Sistema di portafoglio digitale italiano (Sistema IT-Wallet)”, quale soluzione di portafoglio digitale pubblico (cd. IT-Wallet pubblico; l’Agenzia per l’Italia Digitale adotta le linee guida disciplinanti gli standard tecnologici e le soluzioni tecniche ed organizzative; la responsabilità per la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura organizzativa e tecnologica necessaria per l’attuazione del Sistema 1T Wallet è affidata alla società PagoPA S.p.A. e all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato; la disciplina (compresa la tipologia di servizi che possono essere oggetto di remunerazione e dei soggetti privati accreditati in qualità di erogatori di servizi, incluse le relative indicazioni di costo) è demandata a uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri o dell’autorità politica delegata in materia di innovazione digitale, adottati di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, sentito il Garante per la protezione dei dati personali. I diritti di opzione per l’acquisto dell’intera partecipazione azionaria detenuta dallo Stato nella PAGOPA (società in house della Presidenza del Consiglio dei Ministri) sono attribuiti in misura maggioritaria a all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e, in misura minoritaria, a POSTE spa; si prevede che anche per PAGOPA non trovino applicazione le disposizioni in materia di: ricorso alle convenzioni-quadro e al mercato elettronico delle pubbliche amministrazioni e di utilizzo della rete telematica e in materia di ricorso agli strumenti di acquisto e negoziazione della Consip S.p.a. per gli acquisti di beni e servizi informatici e di connettività.
    •  la revisione dei processi di dematerializzazione documentale, nonché la previsione che, per tali finalità il dipartimento per la trasformazione digitale si avvalga dell’Istituto Poligrafico dello Stato, che, a sua volta, può avvalersi di concessionari di pubblici servizi; 
    • si introducono misure per il reclutamento e la stabilizzazione di personale nell’amministrazione della giustizia, il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNRR e incentivi al personale; inoltre, si provvede a modificare la disciplina in materia di pignoramento di crediti verso terzi, avviare la digitalizzazione del casellario giudiziario e introdurre modifiche in tema di giustizia riparativa;
    • nelle more dell’aggiornamento del contratto di programma con RFI -parte investimenti- per il 2022-2026, si prevede che con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti , di concerto con il MEF, si rimodulino le fonti di finanziamento degli interventi ferroviari ricompresi nella M3-C1 del PNRR e alla ricognizione delle risorse nazionali che si rendono disponibili a seguito della rimodulazione PNRR per le misure di competenza del MIT, da finalizzare all’aggiornamento per il 2024 del contratto di programma con RFI– parte investimenti;
  • in materia di lavoro:
    • sono previste misure in materia di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare; misure per il rafforzamento dell’attività di accertamento e contrasto delle violazioni in ambito contributivo; misure di potenziamento del personale ispettivo in materia di lavoro (Ispettorato Nazionale del Lavoro, Nucleo dei Carabinieri, INPS e INAIL) per i controlli relativi alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
    • Intervenendo in materia di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare, si introducono sia disposizioni di carattere preventivo-incentivante (ad esempio, subordinando l’erogazione di benefici normativi e contributivi all’assenza di violazioni della disciplina in materia di lavoro e legislazione sociale, nonché introducendo una premialità in favore di datori di lavoro che dimostrino comportamenti virtuosi nella gestione dei rapporti di lavoro) sia disposizioni di natura repressiva (sanzioni penali – in luogo delle sanzioni amministrative, frutto di una precedente depenalizzazione, per le ipotesi di somministrazione fraudolenta di lavoratori, utilizzazione illecita di lavoratori, somministrazione abusiva con sfruttamento di minori);
    • si prevede l’estensione del regime di solidarietà nell’obbligazione retributiva e contributiva, verifica di congruità del costo della manodopera negli appalti pubblici e privati;
    • si introduce un esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di lavoro domestico (che possieda un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) in corso di validità, non superiore a euro 6.000) nel limite massimo di importo di 3.000 euro su base annua, in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani, con una età anagrafica di almeno ottanta anni, già titolari dell’indennità di accompagnamento;
    • si introduce un nuovo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi (c.d. patente a crediti), obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito di cantieri edili. 

Inoltre:

  • si introducono disposizioni in materia di investimenti infrastrutturali, anche relativi a piccole opere, nonché misure per i piani urbani delle città metropolitane, per i progetti di rigenerazione urbana e per la prevenzione dei rischi idrogeologici; inoltre, si prevede l’istituzione del “Piano transizione 5.0” che concede agevolazioni fiscali nella forma del credito d’imposta alle imprese che investono in tecnologie innovative;
  • si introducono misure urgenti per assicurare la continuità operativa degli impianti ex Ilva; disposizioni in materia di riduzione dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni; disposizioni in materia di controlli sugli interventi di efficientamento energetico, prevedendo che il MASE pubblichi sul proprio sito l’elenco delle asseverazioni relative alla fruizione delle detrazioni fiscali in materia di ecobonus per l’efficienza energetica e sismabonus;
  • si introducono misure in materia di salute, e, in particolare, si rafforzano il ruolo e le competenze di Agenas nell’attuazione del progetto PNRR riguardante il Fascicolo Sanitario Elettronico e si consente il riutilizzo della piattaforma creata per la verifica del Green Pass, validata a livello europeo, anche per altre e future certificazioni sanitarie. Sono inserite, inoltre, una disposizione in materia di trattamento di dati personali relativi alla Salute e misure in materia di interventi sulle infrastrutture ospedaliere. 

Nel nuovo decreto legge PNRR, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, sono presenti, su proposta del Ministero dell’Istruzione e del Merito, le seguenti misure, riassumibili in quattro punti:

1)  Semplificazioni per gli ITS Academy: venendo incontro alle richieste delle regioni e delle fondazioni, sarà consentita una maggiore flessibilità per il fondo di finanziamento nazionale, il cui utilizzo sarà possibile per un maggior numero di finalità (sedi esistenti, spese di gestione, ecc). Per la durata del PNRR, inoltre, le regioni saranno esentate dall’obbligo di cofinanziamento, in virtù dell’assegnazione dei fondi previsti dalla misura del PNRR “sviluppo e riforma degli ITS”, che prevede un investimento complessivo di 1,5 miliardi per gli ITS Academy.

2) Misure conseguenti al rinvio dell’entrata a regime della riforma del reclutamento e altre semplificazioni:

– Organico PNRR e Agenda Sud: con questa misura si agevolerà la proroga dei contratti ATA finanziati a valere sulle risorse PNRR, prevedendo che i pagamenti possano avvenire in modo centralizzato tramite NOIPA.

– Percorsi di specializzazione: si armonizza il quadro normativo relativo all’accesso ai percorsi di specializzazione sui posti di sostegno per la Scuola secondaria di I e II grado, alla luce della riforma del reclutamento dei docenti, prevedendo che per l’accesso non sia più necessario il possesso di altra abilitazione.

– Sistema di orientamento: si valorizza il consiglio di orientamento, rilasciato dalle istituzioni scolastiche agli alunni della classe terza della Scuola secondaria di I grado, demandando a un decreto del Ministro l’adozione di un modello unico nazionale di consiglio di orientamento, da integrare nell’E-Portfolio.

– Facoltà assunzionali: si prevede la possibilità che, con decreto del MIM di concerto con il MEF, si consenta l’anticipazione delle assunzioni anche relative alle annualità successive. Questo strumento consentirà di gestire eventuali disallineamenti tra le facoltà assunzionali e gli obiettivi intermedi del PNRR.

3) Istituti tecnici e professionali: si agevola il processo di riforma dell’istruzione tecnica (avviato con il decreto-legge n. 144/2022).

4) Scuola di alta formazione: si superano le difficoltà di funzionamento della Scuola di alta formazione dell’istruzione e, al contempo, si stabilisce un raccordo maggiore con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, facendo conseguire, in tal modo, anche un risparmio di risorse.

Bullismo e cyberbullismo

Il 22 febbraio l’Aula del Senato ha approvato all’unanimità il ddl n. 866, di delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, incardinato nella seduta di mercoledì 21 febbraio con la relazione sul testo proposto dalle Commissioni riunite 2a e 10a, che torna alla Camera.

Le Commissioni riunite 2a e 10a, martedì 20 febbraio, hanno concluso l’esame, avviato il 31 gennaio, del ddl n. 866, di delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, conferendo mandato al relatore a riferirne all’Assemblea nel testo proposto dalle Commissioni.

Il 20 febbraio la 2a Commissione del Senato esamina il DdL A.S. 866, Delega al Governo in materia di bullismo e cyberbullismo.

Il 6 febbraio la 7a Commissione del Senato ha espresso parere favorevole alle 2ª e 10ª Commissioni riunite sul DdL A.S. 866, Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

Nella seduta di mercoledì 31 gennaio, le Commissioni riunite 2a e 10a hanno avviato, con la relazione del sen. Berrino, l’esame del ddl recante delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo (A.S. 866), approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Dori e Valentina D’Orso; Pittalis e altri; Maschio e altri.

Milleproroghe

L’Assemblea del Senato, mercoledì 21 febbraio, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando in via definitiva il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 215/2023, sulle disposizioni urgenti in materia di termini normativi (A.S. 1027), nel testo licenziato dalla Camera.


Sono diverse le disposizioni in materia di istruzione contenute nel provvedimento:

  • si proroga agli anni scolastici 2024-2025 e 2025-2026 la definizione, con ordinanze del Ministro dell’istruzione e del merito, della disciplina relativa alle graduatorie provinciali per le supplenze e al successivo conferimento delle supplenze stesse per il personale docente ed educativo (articolo 5, comma 2, lettera a);
  • si proroga dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024 l’obbligo per il Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) di rendere i pareri di propria competenza nel termine abbreviato di 7 giorni dalla richiesta da parte del Ministro dell’istruzione e del merito, decorso inutilmente il quale si può prescindere dal parere (articolo 5, comma 2, lett. b);
  • si novella la legge n. 107 del 2015, prevedendo: a) che le Regioni, per il solo anno scolastico 2024/2025, provvedano al dimensionamento della rete scolastica, entro e non oltre il 5 gennaio 2024, con modalità che derogano la disciplina vigente; b) che, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la facoltà di richiesta della concessione dell’esonero o del semi esonero dall’insegnamento sia riconosciuta anche alle istituzioni scolastiche oggetto di accorpamento a seguito del dimensionamento della rete scolastica (articolo 5, comma 3);
  • si prevede che le facoltà assunzionali già autorizzate in favore del Ministero dell’istruzione e del merito, non utilizzate alla data del 31 dicembre 2023 a seguito dello scorrimento delle graduatorie nazionali per le assunzioni di 14 unità di personale dell’Area funzionale III, posizione economica F1, di cui al concorso bandito con decreto del Ministero dell’istruzione del 22 luglio 2021, n. 61, destinate all’ufficio scolastico regionale per il Friuli-Venezia Giulia, siano prorogate fino al 31 dicembre 2024 per le assunzioni in ruolo presso il medesimo ufficio scolastico regionale (articolo 5, comma 3-quinques, introdotto nel corso dell’esame in sede referente);
  • si interviene in materia di graduatorie e ammissione agli esami di Stato. In particolare:
  • si prevede che le graduatorie a esaurimento di cui al D.L. 97/2004, a decorrere dal 2024/2025, e le graduatorie per le supplenze siano aggiornate con cadenza biennale, anziché triennale (art. 5, comma 3-bis introdotto in sede referente);
  • si prevede che dal primo aggiornamento delle graduatorie triennali di circolo e di istituto del personale amministrativo, tecnico e ausiliario successivo alla sua data di entrata in vigore, si applichi anche ai casi di primo inserimento nelle graduatorie il termine annuale per l’acquisizione della certificazione internazionale di alfabetizzazione informatica (art. 5, comma 3-ter introdotto in sede referente);
  • si proroga al 2023/2024 la deroga alla necessità di possedere il requisito concernente lo svolgimento dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento per l’ammissione agli esami di Stato del secondo ciclo, sia per i candidati interni che esterni (art. 5, comma 3-quater introdotto in sede referente).

CCNL Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/2021

Contratti:


È stato firmato il 18 gennaio 2024, all’ARAN, nella sua versione definitiva, con le Organizzazioni sindacali il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il Comparto Istruzione e Ricerca 2019/2021.

Questo importante risultato, che si è potuto raggiungere anche grazie allo stanziamento aggiuntivo di 300 milioni di euro ottenuto dal Ministro Giuseppe Valditara, consente di riconoscere al personale della scuola dei significativi incrementi retributivi mensili: 124 euro per il personale docente, 96 euro per il personale ATA e 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA).

“È un passo concreto di una politica di valorizzazione del personale della scuola, che vogliamo fortemente e che sarà ulteriormente incrementata grazie al recente stanziamento nella legge di bilancio 2024 di importanti risorse da destinare al rinnovo del CCNL scuola 2022/2024”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

all’ARAN, nella sua versione definitiva, con le Organizzazioni sindacali il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il Comparto Istruzione e Ricerca 2019/2021.

Questo importante risultato, che si è potuto raggiungere anche grazie allo stanziamento aggiuntivo di 300 milioni di euro ottenuto dal Ministro Giuseppe Valditara, consente di riconoscere al personale della scuola dei significativi incrementi retributivi mensili: 124 euro per il personale docente, 96 euro per il personale ATA e 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA).

“È un passo concreto di una politica di valorizzazione del personale della scuola, che vogliamo fortemente e che sarà ulteriormente incrementata grazie al recente stanziamento nella legge di bilancio 2024 di importanti risorse da destinare al rinnovo del CCNL scuola 2022/2024”, dichiara il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.


Il 19 dicembre il Consiglio dei ministri ha autorizzato il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo a esprimere il parere favorevole del Governo in merito all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del personale del comparto Istruzione e ricerca – Periodo 2019-2021, sottoscritta dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e dalle Confederazioni e organizzazioni sindacali di categoria il 14 luglio 2023.


È stato raggiunto il 14 luglio, presso l’ARAN, l’accordo con le Organizzazioni sindacali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21.


La definizione del contratto fa seguito al risultato dell’accordo politico sottoscritto tra il Ministro e i Sindacati lo scorso 22 novembre che, oltre a rendere subito erogabili gli aumenti, ha messo a disposizione della contrattazione collettiva tra ARAN e Organizzazioni sindacali, per il rinnovo del CCNL del comparto Istruzione, risorse finanziarie aggiuntive, stanziate dalla legge di bilancio per l’anno 2022 sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), pari a 300 milioni di euro. Ciò ha contribuito a determinare un aumento medio per il personale docente pari a 124 euro al mese.

Con ulteriori provvedimenti è stata riconosciuta al personale precario docente e Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.

Si sono inoltre concretizzati gli impegni dell’accordo politico di novembre, riconoscendo un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro.

A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il FMOF.

In merito alle attività, recentemente introdotte, che vedono protagonisti i tutor e gli orientatori, sono state recepite dal contratto che le inquadra come funzioni professionali e le riconduce nella contrattazione dando seguito a un preciso impegno preso in tal senso dal Ministero.

Nel contratto è stato dato un importante riconoscimento anche al personale ATA. Infatti, è stato possibile prevedere un riordino delle aree relative al personale ATA delle istituzioni scolastiche, offrendo concrete opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182.000 dipendenti. Grazie all’input del Ministro Valditara si è riusciti a reperire le risorse finanziarie necessarie per un incremento sostanziale delle relative posizioni economiche.

In questa direzione il contratto prevede di:

– attivare gli sviluppi professionali verticali dal profilo A al profilo di Operatore, anche per favorire un’attività qualificata di assistenza alle esigenze degli alunni con disabilità. L’intervento è stato effettuato utilizzando le risorse finanziarie contrattuali previste (0,55% della massa salariale pari a 36,9 milioni di euro annuali);

– semplificare le procedure per accedere alle posizioni economiche attraverso un percorso più veloce di formazione e valutazione per l’inserimento in una graduatoria con validità triennale. Al fine di garantire la formazione al personale ATA per l’attribuzione delle posizioni economiche, il Ministero ha inoltre sostenuto un emendamento al DL PA 2 che prevede lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive;

– attribuire nuove posizioni economiche orizzontali. Infatti, a fronte di una situazione attuale che vede l’attribuzione di 56.103 posizioni economiche per un valore lordo Stato totale, per 13 mensilità, pari a 66.944.857,50 euro, sono state rese disponibili per la contrattazione risorse aggiuntive per finanziare l’attribuzione di ulteriori posizioni economiche e/o di eventuali rivalutazioni economiche pari a 72.031.852,50 euro lordo Stato;

istituire un nuovo ordinamento dei profili professionali che consentirà di valorizzare il personale ATA e le figure apicali dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) attraverso una nuova area di funzionari ai quali sarà possibile attribuire un incarico triennale di “elevata qualificazione professionale” (con un incremento della retribuzione pari a 60 euro mensili), eliminando l’area C (a oggi mai utilizzata) e, in fase transitoria, la possibile stabilizzazione in quest’area, degli attuali assistenti amministrativi facenti funzione che abbiano svolto per almeno tre anni il ruolo di DSGA nelle scuole, mediante procedure selettive riservate. Gli attuali DSGA di ruolo manterranno il diritto ad avere attribuito un incarico di elevata qualificazione sino alla cessazione.

Legge di bilancio

Nella seduta di venerdì 29 dicembre l’Assemblea della Camera, con 200 voti favorevoli e 112 contrari, ha approvato il disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.

In Aula alla Camera, dal 28 dicembre, la discussione generale e l’esame del disegno di legge ” Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026″.

Venerdì 22 dicembre l’Aula del Senato ha approvato, con 109 voti favorevoli, 72 contrari e due astensioni, il ddl di Bilancio 2024 (A.S. 926) che passa all’esame della Camera, avendo prima dato il via libera all’emendamento n.1.9000 interamente sostitutivo della prima sezione del ddl di bilancio 2024, sull’approvazione del quale il Governo aveva posto la questione di fiducia (112 voti favorevoli, 76 contrari e tre astensioni), e alla Nota di variazioni al bilancio.

Il ddl di bilancio 2024 (A.S. 926) è in Aula il 20 dicembre con la relazione sul testo proposto dalla 5a Commissione. Nella seduta di giovedì 21, l’Assemblea ha esaminato la seconda sezione del disegno di legge.

Il disegno di legge di bilancio 2024 (A.S. n. 926), dopo l’esame della 5a Commissione, passa all’esame dell’Assemblea del Senato.


Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 16 ottobre 2023, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).

Il disegno di legge è in linea con l’approccio prudente, responsabile e realistico dei precedenti provvedimenti economici.

Nel rispetto delle regole europee e alla luce della delicata situazione economica, influenzata negativamente dalla spinta dell’inflazione, dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in Medio Oriente, le misure contenute nel provvedimento sono concentrate nella riduzione della pressione fiscale a sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono previsti, inoltre, il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e misure in favore delle famiglie numerose e per la natalità.

Taglio cuneo fiscale – Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro).

Rinnovo contratti P.A– Cinque miliardi per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono circa 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario.

Sanità – Previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi per l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse PNRR e 300 milioni riconosciuti alla Regione Siciliana) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026. Tra le misure previste, una indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa. Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario. Per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea, si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del SSN, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari.

Famiglie e bonus natalità – In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Confermata la carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti. Si aggiunge un altro mese di congedo parentale, retribuito al 60 per cento, per i genitori con figli fino ai 6 anni.

Rafforzato il bonus asili nido – Si aumenta il fondo per il bonus di oltre 150 milioni di euro.

Canone Rai – Diminuisce il canone Rai, da 90 a 70 euro all’anno. Alla riduzione corrisponde un’integrazione del finanziamento della Rai per le spese relative agli investimenti. La dotazione complessiva subisce, quindi, una lieve modifica in linea con i tagli previsti per i ministeri (da 440 a 420 milioni).

Lavoro – Confermata la detassazione dei premi di produttività al 5 per cento e dei fringe benefit fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri (i benefici potranno essere riconosciuti anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.

Imprese – Rinviata fino al 1° luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax.  Per le imprese e per sostenere gli investimenti privati sarà previsto un credito d’imposta per l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno.

Pensioni – Alcune revisioni riguarderanno l’APE: l’innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini; requisiti diversi per le donne e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere al lavoro.

Infrastrutture e autonomie – La manovra assicura le risorse necessarie per avviare i lavori di costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e diversi investimenti a vantaggio delle Regioni (50 milioni), enti territoriali (per la progettazione 100 milioni) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038).

Investimenti e garanzie pubbliche – Approvato il piano che riforma la gestione delle garanzie pubbliche, che ha l’obiettivo di indirizzare lo strumento su investimenti anche sociali che garantiscano un alto valore aggiunto come quelli nelle infrastrutture strategiche e per la transizione tecnologica, verde e digitale delle imprese. L’obiettivo è trasformare le garanzie in leve per investimenti fortemente addizionali e per coinvolgere gli investitori privati.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Di seguito alcune tra le principali misure.

Anticipo rinnovo contratti pubblici – Si dispone, per il mese di dicembre 2023, l’incremento, a valere sull’anno 2024, dell’indennità di vacanza contrattuale per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, salva l’effettuazione di eventuali successivi conguagli.

Edilizia universitaria – Si istituisce un fondo, nello stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca, finalizzato a sostenere gli studenti della formazione superiore e a incrementare la disponibilità di alloggi e posti letto per gli studenti fuori sede mediante l’acquisizione del diritto di proprietà o, comunque, l’instaurazione di un rapporto di locazione o altra forma di godimento a lungo termine o il rinnovo a lungo termine di contratti di locazione già in essere da parte di soggetti pubblici e privati in relazione ad immobili adibiti a residenze universitarie, in considerazione della rimodulazione del target M4C1-28 – Riforma 1.7 del PNRR.

Misure per le scuole dell’infanzia paritarie – Si incrementa, per l’anno 2023, il contributo statale alle scuole dell’infanzia paritarie previsto dalla legge di bilancio per il 2022.


“La legge di bilancio di quest’anno stanzia 5 miliardi di euro a decorrere dal 2024 per rinnovare i contratti del pubblico impiego: una parte consistente di tali risorse andrà al comparto istruzione, che conta circa 1,2 milioni di lavoratori. Un risultato di cui, in un contesto finanziario complicato, siamo particolarmente orgogliosi, perché consente di tutelare e valorizzare i salari di tutto il personale scolastico con aumenti significativi, e di farlo in tempi rapidi, come avevamo chiesto”, così Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, al termine del Consiglio dei Ministri riunitosi nella mattinata di oggi.

“Il primo atto assunto all’inizio del mio mandato a ottobre scorso è stato proprio quello di rinnovare il contratto della scuola, che era scaduto nel 2021, con l’impegno a rinnovare in tempi celeri anche il successivo triennio. Grazie allo sforzo dell’intero governo, la legge di bilancio ha stanziato le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo”. “Dirigenti, docenti e personale Ata svolgono un ruolo decisivo per la crescita dei nostri giovani e per lo sviluppo del Paese. Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto confermano la centralità che la scuola riviste per il governo nel sistema Italia. Autorevolezza e rispetto”, prosegue Valditara, “passano innanzitutto dal riconoscimento economico”.

Milleproroghe in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 28 dicembre 2023, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di termini normativi.

Al fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa e di adottare misure organizzative essenziali per l’efficienza e l’efficacia dell’azione delle pubbliche amministrazioni, il testo prevede la proroga di termini di prossima scadenza, in diversi ambiti.

Per quanto riguarda l’ambito “Istruzione e merito”:

  • proroga per l’anno 2024 il termine relativo ai progetti Accademia dei Lincei;
  • per il solo anno scolastico 2024/2025, stabilisce che le Regioni provvedano al dimensionamento della rete scolastica, entro e non oltre il 5 gennaio 2024, con determinate modalità e la possibilità, per le medesime Regioni, di attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5 per cento del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi; prevede, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la possibilità di richiedere la concessione dell’esonero o del semi esonero dall’insegnamento anche per le istituzioni scolastiche oggetto di accorpamento a seguito del dimensionamento della rete scolastica.

Nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete scolastica, frutto della riforma PNRR del dimensionamento, abbiamo previsto che i dirigenti scolastici titolari di più sedi possano essere supportati da docenti facenti funzioni vicarie per le sedi oggetto di dimensionamento. Una scelta che da un lato conferma quanto da noi sempre detto, cioè che nessun plesso con la riforma del dimensionamento sarà chiuso, e che dall’altro consentirà di avere un servizio più capillare, a vantaggio di famiglie e territori, rispetto a quanto accadeva con la precedente organizzazione che vedeva un dirigente titolare su una sede scolastica e reggente sulle altre”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo il Consiglio dei Ministri di oggi che ha approvato il dl Milleproroghe, recante anche alcune misure specifiche per la scuola. Il dl proroga al 5 gennaio il termine ultimo del 30 dicembre per l’approvazione da parte delle Regioni dei piani di dimensionamento consentendo alle stesse, se lo vorranno, di avvalersi di un temporaneo meccanismo di flessibilità sugli accorpamenti: per il solo anno scolastico 2024-2025, infatti, sarà possibile incrementare il numero di autonomie scolastiche fino a un massimo del 2,5% rispetto al contingente definito dal Decreto 127 del 2023. Con questa ulteriore soglia, e la nuova scadenza del 5 gennaio 2024 per provvedere al dimensionamento, si renderà dunque possibile a tutte le Regioni di adottare i piani in tempo per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024-2025. Il meccanismo di flessibilità potrà essere utilizzato anche dalle Regioni che hanno già deliberato il dimensionamento. Poiché gli obiettivi di dimensionamento indicati per il triennio dal decreto 127 del 2023 non possono essere modificati, essendo questo un preciso adempimento del PNRR, l’eventuale incremento temporaneo di autonomie scolastiche per il prossimo anno scolastico dovrà essere riassorbito nel corso delle due annualità seguenti. Per l’istituzione della figura dei vicari è previsto un investimento di 21 milioni di euro annui. Per la flessibilità organizzativa la spesa sarà di 3,6 milioni di euro per il 2024 e di 7,4 milioni per il 2025. “Con queste misure confermiamo l’attenzione concreta alle esigenze delle scuole e dei territori, nel rispetto degli adempimenti previsti dal PNRR”, ha commentato il Ministro Valditara.


Il Consiglio dei Ministri, nella medesima seduta, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ha approvato una deliberazione motivata, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che autorizza il Ministro ad adottare un decreto ministeriale recante “Disposizioni in merito alla fase transitoria, della durata di tre anni, dalla data di entrata in vigore della legge 15 luglio 2022 n. 99” – PNRR-M4C1, Riforma 1.2 “Riforma del sistema di formazione terziaria (ITS)”.

Contrasto della violenza sulle donne

Pubblicata nella GU Serie Generale n. 275 del 24-11-2023 la Legge 24 novembre 2023, n. 168, Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica


Con 157 voti favorevoli l’Assemblea del Senato ha approvato definitivamente il ddl n. 923 recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.


Mercoledì 22 novembre 2023, alle ore 11.00, nella Sala Koch del Senato, i ministri dalla Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e della Cultura Gennaro Sangiuliano tengono una conferenza stampa per presentare iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne.

Elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione di venerdì 3 novembre 2023, ha approvato un disegno di legge costituzionale per l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri e la razionalizzazione del rapporto di fiducia.

La riforma costituzionale ha l’obiettivo di rafforzare la stabilità dei Governi, consentendo l’attuazione di indirizzi politici di medio-lungo periodo; consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo del corpo elettorale nella determinazione dell’indirizzo politico della Nazione; favorire la coesione degli schieramenti elettorali; evitare il transfughismo e il trasformismo parlamentare.

Il testo opera su cinque versanti:

  1. introduce un meccanismo di legittimazione democratica diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, eletto a suffragio universale con apposita votazione popolare che si svolge contestualmente alle elezioni per le Camere, mediante una medesima scheda. Si prevede, inoltre, che il Presidente del Consiglio sia eletto nella Camera per la quale si è candidato e che, in ogni caso, sia necessariamente un parlamentare;
  2. fissa in cinque anni la durata dell’incarico del Presidente del Consiglio, favorendo la stabilità del Governo e dell’indirizzo politico; 
  3. garantisce il rispetto del voto popolare e la continuità del mandato elettorale conferito dagli elettori, prevedendo che il Presidente del Consiglio dei ministri in carica possa essere sostituito solo da un parlamentare della maggioranza e solo al fine di proseguire nell’attuazione del medesimo programma di Governo. L’eventuale cessazione del mandato del sostituto così individuato determina lo scioglimento delle Camere;
  4. affida alla legge la determinazione di un sistema elettorale delle Camere che, attraverso un premio assegnato su base nazionale, assicuri al partito o alla coalizione di partiti collegati al Presidente del Consiglio il 55 per cento dei seggi parlamentari, in modo da assicurare la governabilità;
  5. supera la categoria dei senatori a vita di nomina del Presidente della Repubblica, precisando che i senatori a vita già nominati restano comunque in carica.

Il testo si ispira a un criterio “minimale” di modifica della Costituzione vigente, in modo da operare in continuità con la tradizione costituzionale e parlamentare italiana e da preservare al massimo grado le prerogative del Presidente della Repubblica, figura chiave dell’unità nazionale.

Condizione disabilità e LEP in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione di venerdì 3 novembre 2023, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della legge 22 dicembre 2021, n. 227.

1. Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base e di accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione ed attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato (decreto legislativo – esame preliminare)

Il decreto interviene con norme relative alla definizione della condizione di disabilità, all’accertamento di tale condizione, alla revisione dei suoi processi valutativi di base, alla valutazione multidimensionale della disabilità e alla realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato della persona con disabilità. L’obiettivo è di assicurare il riconoscimento della condizione di disabilità, per rimuovere gli ostacoli e per attivare i sostegni utili, alle persone con disabilità, al pieno esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, delle libertà e dei diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, liberamente scelti.

Il provvedimento si inquadra nel programma di riforme che, a partire dalla Riforma 1.1 della Missione 5, Componente 2, del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR), prevede l’attuazione di una specifica normativa in materia di disabilità, intitolata “Legge quadro per le disabilità”.

Il decreto risulta particolarmente innovativo rispetto all’attuale contesto normativo in particolare sotto cinque aspetti:

  1. nell’introdurre le definizioni di disabilità, della condizione di disabilità e della persona con disabilità, si prende le mosse dalla nuova prospettiva della “disabilità” non derivante più dalla mera visione medica dell’impedimento determinato dalla malattia o patologia ma intesa quale risultato dell’interazione tra persone con compromissioni e barriere comportamentali e ambientali che impediscono o limitano la partecipazione nei diversi contesti di vita;
  2.  l’adozione dal 1° gennaio 2025 della classificazione internazionale delle malattie (lCD) dell’Organizzazione mondiale della sanità e della classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF): il loro utilizzo congiunto fornisce un quadro più ampio e significativo della salute delle persone;
  3. il procedimento unitario (e unificato) di valutazione di base, affidato all’INPS dal 1° gennaio 2026, finalizzato alla certificazione che accerti la sussistenza della condizione di disabilità, unificato al processo dell’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordocecità, degli alunni con disabilità, degli elementi utili alla definizione della condizione di non autosufficienza. Il procedimento è attivato da un certificato medico introduttivo ed è distinto dalla successiva valutazione multidimensionale volta alla predisposizione di un progetto di vita della persona con disabilità;
  4. il procedimento di valutazione multidimensionale per la predisposizione del progetto di vita: all’esito della valutazione di base, la persona con disabilità può chiedere di avviare il procedimento di valutazione multidisciplinare. Si tratta di una valutazione bio-psico-sociale, effettuata da un’unità di cui fa parte anche la persona con disabilità e che, partendo dagli esiti della valutazione di base, li arricchisce con particolare riferimento al concreto contesto sociale in cui la persona svolge la propria vita. Si tratta di un fondamentale strumento di coordinamento di tutto l’insieme di misure e interventi rivolti alla persona. La presenza nella unità di valutazione anche di soggetti delle istituzioni ed enti assistenziali coinvolti nella fase attuativa rende il progetto di vita un vero e proprio patto di corresponsabilità;
  5. il diritto all’accomodamento ragionevole, con la previsione di un procedimento consistente in modifiche e adattamenti ritenuti necessari, purché non eccessivi o sproporzionati, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio dei diritti civili e sociali.

Si prevede per tutto l’anno 2025 una fase di sperimentazione, con l’applicazione a campione delle disposizioni sia in materia di valutazione di base che relativamente alla valutazione multidimensionale, finalizzata anche all’aggiornamento delle definizioni, dei criteri e delle modalità di accertamento.

2. Istituzione della Cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni in favore delle persone con disabilità, in attuazione della delega conferita al Governo dalla legge 22 dicembre 2021, n. 227 (decreto legislativo – esame preliminare)

Il decreto introduce disposizioni volte a definire, anche con il supporto della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in favore delle persone con disabilità.

A tale fine si prevede l’istituzione di una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui fanno parte, oltre ai ministri competenti per materia, un delegato della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, il Presidente della Conferenza delle Regioni, il Presidente dell’ANCI e i Presidenti delle Federazioni maggiormente rappresentative delle Associazioni in materia di disabilità.

La Cabina di regia effettua la preventiva ricognizione delle prestazioni essenziali delle persone con disabilità, elabora linee guida per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni; riconosce il progetto individuale di vita come livello essenziale delle prestazioni; verifica le modalità di integrazione dei LEP con i livelli essenziali di assistenza (LEA); assicura il coordinamento e la piena effettività della normativa riguardante sussidi, incentivi e agevolazioni per le persone con disabilità, anche con riguardo alle tutele previste dalla normativa in materia di invalidità civile. Nelle more dell’individuazione dei LEP, la Cabina di regia individua concrete modalità – anche promuovendo collaborazioni tra pubblico, privati e terzo settore – per prevedere e garantire obiettivi di servizio. Inoltre, concorre a determinare gli indirizzi di impiego delle risorse destinate alla definizione e all’attuazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, secondo i principi di sussidiarietà e differenziazione e in base ai modelli territoriali si assistenza integrata. Infine, assicura il raccordo con la Cabina di regia per la determinazione dei LEP istituita presso la Presidenza del Consiglio.