22 settembre Riforma Istruzione Adulti in 7a Senato

La settima Commissione del Senato riprende l’esame, sospeso nella seconda seduta pomeridiana del 6 luglio, dello Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.

Il relatore PITTONI (LNP) comunica che nel frattempo è giunto il parere del Consiglio di Stato, di cui segnala alcune osservazioni. In primo luogo, è stato rilevato che i criteri concernenti la razionalizzazione e contenimento dei costi appaiono iterativi di prescrizioni già attuate ed è stata segnalata la scarsa incisività dell’atto, dato che l’articolo 11 dello schema si limita a recare, al comma 4, l’abrogazione esplicita dell’articolo 5, comma 1, lettera d), degli articoli 136 e 169 del decreto legislativo n. 297 del 1994, nonché di ogni altra disposizione non legislativa comunque incompatibile con quella del regolamento in oggetto. Al riguardo, rende nota la risposta del Ministero, il quale ha illustrato le modalità di realizzazione degli obiettivi economici fondanti la disciplina adottata, la cui portata si ravvisa negli articoli 3, 9 e 11, commi 8 e 9, dell’atto. Rammenta infatti che, secondo l’articolo 3, ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) possono iscriversi gli adulti in età lavorativa – ovvero da 16 a 65 anni -, anche stranieri, che non hanno assolto l’obbligo di istruzione o non sono in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore. Queste disposizioni si applicano anche ai Centri territoriali permanenti (CTP) e ai corsi serali attualmente funzionanti, ai sensi dell’articolo 11. Si sofferma poi sull’articolo 9, in virtù del quale dall’anno scolastico 2010-2011 l’organico dei docenti ha carattere funzionale ed è definito sulla base della serie storica degli alunni scrutinati (e non di quelli iscritti), di quelli ammessi agli esami finali e di quelli che hanno conseguito una certificazione. Dopo aver specificato che il decreto annuale reca anche i criteri per la determinazione degli organici nella fase transitoria, pone l’accento sull’articolo 11, che estende le disposizioni dell’articolo 9 ai CTP e ai corsi serali attualmente funzionanti, ferma restando la loro cessazione alla data del 31 agosto 2011; gli studenti iscritti proseguiranno il percorso nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA).

Sempre nell’ottica del contenimento dei costi si colloca il ridimensionamento dell’offerta formativa entro l’anno scolastico 2010-2011. Il provvedimento prevede, difatti, che l’istituzione dei Centri avvenga solo in presenza di una corrispondente riduzione di altre autonomie scolastiche, ai fini del rispetto di un’economia di spesa non inferiore a 85 milioni di euro entro l’anno scolastico 2011-2012, come previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009.

Il relatore dà poi conto degli ulteriori rilievi del Consiglio di Stato, secondo il quale lo schema in esame riassume al più alto livello regolamentare prescrizioni che in precedenza erano recate dal decreto ministeriale 25 ottobre 2007, di natura non regolamentare. A giudizio del Consiglio di Stato dunque appare necessario che il regolamento indichi esplicitamente le disposizioni del citato decreto ministeriale travolte dalla nuova disciplina, rimettendo a un successivo atto amministrativo l’elencazione delle ordinanze e circolari non più attuali.

In terzo luogo il Consiglio di Stato si esprime favorevolmente riguardo al contenuto dell’articolo 6, con cui si introduce la valutazione dei partecipanti ai corsi per adulti, finora rimessa ad ordinanze ministeriali, ma necessaria per completare l’assetto didattico dei predetti corsi. Infine, segnala che il Consiglio di Stato ha avanzato alcune proposte emendative che egli recepirà nel parere, unitamente agli ulteriori rilievi eventualmente espressi nel dibattito parlamentare.

Avviandosi alla conclusione,svolge alcune considerazioni di natura finanziaria. Il provvedimento concorre infatti all’attuazione dell’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, cui sono stati ascritti, complessivamente, risparmi non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012. La relazione tecnica allegata a quel decreto-legge affermava che detti obiettivi dovranno realizzarsi mediante l’adozione di un piano triennale (2009-2011) che preveda interventi strutturali, tra cui quelli disposti dal provvedimento in esame, finalizzati al conseguimento delle economie indicate al comma 6. La medesima relazione puntualizza che la riduzione della spesa di personale, conseguente alla riconduzione ai nuovi orari settimanali, viene calcolata prendendo come parametro lo stipendio iniziale di un insegnante della scuola di primo grado o laureato della scuola secondaria di secondo grado, come determinato dal contratto collettivo nazionale 2006-2009.

Con riferimento agli articoli da 1 a 11 del provvedimento in titolo, osserva quindi che la relativa relazione tecnica non espone dati ed elementi a sostegno dell’effettiva possibilità di costituire 150 CPIA e altrettanti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali amministrativi senza ulteriori spese a carico del bilancio dello Stato. Rileva in proposito che, in base alla relazione tecnica, l’istituzione dei CPIA nel numero previsto è subordinata alla realizzazione di «ulteriori economie» rispetto a quelle conseguenti alla razionalizzazione della rete scolastica. A tale riguardo giudica importante precisare l’entità e la modulazione temporale sia dell’onere ascrivibile alla creazione delle nuove autonomie scolastiche sia delle «ulteriori economie» da conseguire per garantire l’invarianza della spesa. Segnala inoltre che non sono indicate le tipologie di spesa da comprimere per conseguire detti ulteriori risparmi. Tenuto conto che, nel caso in cui dette economie, ulteriori rispetto a quelle previste dal piano programmatico di cui all’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, non dovessero essere realizzate, non si potrebbe dare seguito alla disposizione contenuta nell’articolo 1, reputa essenziale acquisire elementi di valutazione circa l’effettiva praticabilità di tali riduzioni di spesa.

Il seguito dell’esame è rinviato.

Avviso 22 settembre 2010

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica

Ufficio V

A seguito di quesiti pervenuti a questa Direzione si chiarisce che, riguardo al paragrafo della nota prot. n. 6408 del 13 settembre 2010 -’Sessione 2010 esami di Stato abilitazione esercizio professioni’- relativo alle autorizzazioni all‘uso del mezzo proprio, in base alla normativa vigente ( D.L. 31 maggio 2010, n. 78 , convertito con Legge 30 luglio 2010, n. 122), dette autorizzazioni all’uso del mezzo proprio possono essere rilasciate esclusivamente qualora la sede da raggiungere non sia servita in alcun modo da mezzi di trasporto pubblico.

IL DIRETTORE GENERALE

Mario G. DUTTO

22 settembre Direttiva Fondo OF 2010 in 7a Senato

Il 22 settembre la settima Commissione del Senato esprime parere favorevole, con osservazioni e condizioni, allo Schema di direttiva per l’anno 2010 concernente gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, recante l’istituzione del fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 231

La Commissione, esaminato, ai sensi dell’articolo 2, della legge 18 dicembre 1997, n. 440, lo schema di direttiva in titolo,

registra con rammarico che quest’anno lo stanziamento complessivo è ulteriormente sceso rispetto all’anno precedente (da 140,5 milioni di euro a circa 129), pur dovendosi rilevare che la riduzione non è pesante come l’anno passato (quando era diminuito di 45 milioni);

ritiene del resto inevitabile che, nella difficilissima congiuntura economica in atto, i sacrifici siano imposti a tutti i comparti e dunque anche all’offerta formativa delle scuole;

prende atto con favore che il Ministero non si è limitato a recepire passivamente i tagli, ma ha cercato di elaborare indicazioni più stringenti per ciascun settore di intervento, in coerenza con la riforma scolastica in corso, e di ridistribuire le ridotte risorse, concentrando l’impegno sui comparti giudicati più strategici, fra cui la formazione del personale della scuola, il supporto tecnologico e la valutazione degli apprendimenti;

valuta positivamente gli interventi prioritari individuati dalla direttiva, quali: l’ampliamento dell’offerta formativa; la formazione e il sostegno all’innovazione; la scuola digitale; il miglioramento dell’offerta formativa nelle scuole paritarie; l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap o ospedalizzati; l’istruzione post-secondaria e per gli adulti; la valutazione degli apprendimenti; la promozione, il sostegno e la documentazione dell’innovazione;

con riferimento al primo obiettivo (ampliamento dell’offerta formativa):

– sottolinea con soddisfazione il recepimento di alcune indicazioni avanzate dalla Commissione l’anno scorso, tra cui il fatto che le iniziative nazionali devono essere svolte nel rispetto delle esigenze e delle particolarità locali e che i progetti volti a rafforzare l’apprendimento della lingua italiana devono riservare specifica attenzione alla crescente presenza di alunni stranieri nelle scuole;

– condivide le misure aggiuntive, come i progetti finalizzati a tutelare le diversità linguistiche e culturali, nel rispetto dei principi di democrazia e tolleranza, nonché il sostegno all’editoria elettronica;

– prende atto dell’inserimento dei programmi relativi ad Olimpiadi multidisciplinari tra studenti del primo ciclo e delle scuole superiori, precedentemente afferenti ad un distinto obiettivo (valorizzazione delle eccellenze);

– concorda con la volontà del Ministero di far confluire le iniziative concernenti le cosiddette “educazioni trasversali” (alimentare, stradale, alla salute) in azioni il più possibile unitarie fra Dicasteri onde ottimizzare le risorse e realizzare al contempo interventi più incisivi;

in ordine al secondo obiettivo (formazione e sostegno all’innovazione), condivide che le iniziative di supporto al personale scolastico siano legate prioritariamente al processo di riforma in atto, con particolare riferimento alla formazione in lingua inglese dei docenti di scuola primaria;

prende atto che non vi siano cambiamenti al terzo obiettivo (la scuola digitale) nè all’obiettivo legato al potenziamento dell’offerta formativa nelle scuole paritarie;

esprime rammarico per la soppressione dell’obiettivo relativo alla valorizzazione delle eccellenze: in proposito, pur riconoscendo che i summenzionati progetti connessi all’organizzazione di Olimpiadi multidisciplinari sono stati inglobati nella prima sezione di interventi (ampliamento dell’offerta formativa), manifesta dubbi sull’opportunità di tale scelta, tanto più che, oltre alle Olimpiadi multidisciplinari, la sezione comprendeva anche altre misure di valorizzazione del merito ad esempio attraverso procedure oggettive di valutazione finalizzate all’erogazione di borse di studio agli studenti e l’avvio di progetti pilota per la valutazione delle competenze;

in merito alle risorse, registra una evidente contraddizione fra la contrazione da 11 a 4 milioni di euro dei fondi destinati fra l’altro all’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria e l’affermazione di principio a favore di un potenziamento della formazione in lingua inglese dei docenti di tale segmento formativo;

giudica positiva la crescita degli stanziamenti dedicati alla valutazione degli apprendimenti (da 1,5 a 5 milioni di euro) e all’innovazione (da 1 a 3 milioni); quanto a quest’ultimo obiettivo, concorda sull’estensione degli interventi alla ricerca inerente i processi di trasformazione degli ambienti di apprendimento anche attraverso l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche, dei libri digitali, degli ambienti interattivi.

Sulla base di queste premesse, esprime parere favorevole con la seguente condizione:

si richiede che nella prossima manovra finanziaria vi sia un incremento del Fondo per l’offerta formativa, destinato fra l’altro alla formazione degli insegnanti per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria, in modo che a tali iniziative sia assicurata la peculiarità che meritano rispetto ai più generici interventi di formazione del personale docente;

e con le seguenti osservazioni:

1. nonostante le limitate risorse finanziarie a disposizione, si invita l’Esecutivo a valutare l’opportunità di reintrodurre l’obiettivo legato alla valorizzazione delle eccellenze, onde assicurare non solo iniziative a breve termine ma anche e soprattutto progetti di più ampio respiro;

2. pur condividendo la necessità di razionalizzare gli stanziamenti rivolti alle “educazioni trasversali” a carico delle diverse Amministrazioni statali, in nome di una maggiore unitarietà, si segnala l’assoluta esigenza di non abbassare la guardia rispetto all’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva e di tenere quindi questi settori al riparo rispetto ai tagli.