Nota 31 ottobre 2011, Prot.n. 7691

Nota 31 ottobre 2011, Prot.n. 7691

 

Oggetto: Sessione 2011 – Apertura funzione “Rilevazione oneri scuole” compensi esami Stato abilitazione esercizio libera professione di geometra, periti industriali, periti agrari e agrotecnici

Nota 31 ottobre 2011, Prot.n. MPIAOODGRUREG.UFF./ 17247

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali

Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali

 

 

Al Dirigenti

dell’Amministrazione Centrale e Periferica

LORO SEDI

 

Gabinetto del Ministro

SEDE

 

Oggetto: Portale PERLA PA – Curricula vitae dirigenti – Applicazione art. 5, comma 2 della legge 4 novembre 2010, n. 183 – Sollecito compilazione curricula e trasmissione agli operatori autorizzati

 

Con riferimento alle note dello scrivente prot.n.13445 del 6/9/2011 e prot.n. 14429 del 23/9/2011, nel ribadire che esse non riguardano i dirigenti scolastici, si sollecitano i dirigenti dell’Amministrazione Centrale e Periferica, che non avessero ancora provveduto, a compilare il proprio curriculum vitae tramite la procedura messa a disposizione dal Dipartimento della Funzione Pubblica (all’indirizzo: http://www.magellanopa.it/dirigenti2009/) e a trasmettere i file risultanti agli operatori autorizzati.

 

A tal fine si allegano:

1) indicazioni per la compilazione del curriculum e per il salvataggio corretto dei dati

2) elenco degli operatori dell’Amministrazione centrale e periferica autorizzati al ricevimento degli stessi e al successivo inserimento nella banca dati pubblica nel portale PERLA PA.

 

Si ricorda che, secondo l’art.5, comma 2 della legge 183/2010, cui si deve dare applicazione, “La mancata comunicazione o aggiornamento dei dati è comunque rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti”.

Si segnala l’urgenza.

 

f.to IL DIRETTORE GENERALE

Antonio Coccimiglio

 

Avviso 31 ottobre 2011

Avviso 31 ottobre 2011

Oggetto: Esercizio finanziario 2011 – Adempimenti connessi pagamento competenze accessorie tramite cedolino unico

28 ottobre Idonei Prova preselettiva Concorso DS

Concluse le correzioni delle prove pre-selettive del Concorso per 2.386 posti di Dirigente scolastico. Dei 42.158 candidati previsti hanno partecipato alla prova solo 33.531. Di questi 9.113, poco più del 27%  risultano idonei ed accedono alle prove scritte.

Di seguito l’elenco degli idonei regione per regione:

REGIONE Partecipanti Idonei  Posti
n. %
ABRUZZO 999 315 32 68
BASILICATA 565 149 26 42
CALABRIA 1.854 451 24 108
CAMPANIA 5.539 1.484 27 224
EMILIA ROMAGNA 1.726 492 28 153
FRIULI – VENEZIA GIULIA 404 122 30 43+3
LAZIO 3.784 925 24 215
LIGURIA 616 225 35 72
LOMBARDIA 3.195 969 30 355
MARCHE 765 220 29 53
MOLISE 259 62 23 16
PIEMONTE 1.557 461 30 172
PUGLIA 3.258 895 27 236
SARDEGNA 969 261 27 87
SICILIA 3.946 971 25 237
TOSCANA 1.675 440 26 112
UMBRIA 526 148 28 35
VENETO 1.894 523 27 155
TOTALE 33.531 9.113 27 2.386


Nota 28 ottobre 2011, Prot. MPI-AOODGAI/12199

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la programmazione

Direzione Generale Per Gli Affari Internazionali

Direttore Generale

 

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali

 

Al Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione per la Provincia di

TRENTO

 

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana

BOLZANO

 

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua ladina

BOLZANO

 

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

BOLZANO

 

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione autonoma Valle d’Aosta

LORO SEDI

 

Oggetto: Concorso riservato agli studenti delle scuole di secondo grado A.S. 2011/12

 

In occasione della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la Direzione Generale per gli Affari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Ambasciata di Svizzera in Italia, in coincidenza con l’avvio del nuovo anno scolastico, danno inizio ad un secondo progetto didattico multimediale “Italia – Svizzera: la storia dal 1861 al 2011”.

L’ iniziativa gode dell’AltoPatronato del Presidente della Repubblica Italiana e della Presidente della Confederazione Svizzera e la sua progettazione si è avvalsa del prezioso contributo culturale dei docenti del Liceo Classico Albertelli di Roma.

Il progetto, che si svolgerà durante l’anno scolastico in corso, invita gli studenti (classi 3a, 4a e 5a ) delle scuole superiori italiane a partecipare ad un video – concorso. I filmati dovranno essere realizzati sviluppando gli argomenti trattati nelle schede didattiche pubblicate sul sito www.italiasvizzera150.it.

Questo progetto multimediale desidera raccontare ai ragazzi 150 anni di storia comune esistita fra i due Paesi. I brevi filmati dovranno essere frutto dell’originalità e della creatività degli studenti e risultare il prodotto di attività didattiche coordinate dal docente in classe.

Le opere dovranno quindi ispirarsi a una delle seguenti tematiche trattate sul sito:

 

L’italiano in Svizzera

Gli scrittori della Svizzera italiana

Il federalismo

Scambi in tempi difficili

Migrazioni

Le relazioni economiche

Le vie di trasporto

La frontiera comune

Le Alpi

L’Italia vista dalla Svizzera

 

I vincitori del concorso saranno nominati da una Giuria nazionale designata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale Affari Internazionali e dall’ Ambasciata di Svizzera in Italia. La Giuria nazionale nominerà un gruppo vincitore per ognuna delle cinque macro-aree tematiche. I vincitori nominati dalla Giuria nazionale avranno diritto come premio a un viaggio culturale in Svizzera, della durata di cinque giorni e che si realizzerà nel primo semestre 2012. In considerazione dell’ alto valore educativo del concorso si invitano le SS LL a voler diffondere nelle scuole la presente iniziativa e si prega voler comunicare entro il 10 novembre il nominativo del referente regionale, che provvederà a mantenere proficui rapporti di collaborazione con le scuole che parteciperanno al video-concorso, ad uno dei seguenti recapiti della Segreteria Tecnica del Direttore Generale: tel. 065849/2679, fax 0658493381, email: irene.deangeliscurtis@istruzione.it

 

Per ulteriori informazioni:

Consultare il sito web

http://www.italiasvizzera150.it/index.cfm

Contattare

SEGRETERIA NAZIONALE ORGANIZZATIVA DEL CONCORSO

Ambasciata di Svizzera in Italia – Maria Chiara Donvito

Tel. 06 809 57 341 – mail: concorso@italiasvizzera150.it

 

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Marcello Limina

 

Ordinanza Consiglio di Stato 28 ottobre 2011, n. 4814

N. 04814/2011 REG.PROV.CAU.

N. 08228/2011 REG.RIC.

 

REPUBBLICA ITALIANA

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

 

ORDINANZA

 

sul ricorso numero di registro generale 8228 del 2011, proposto da:

XXXXXo, rappresentato e difeso dagli avv. Luca Russo, Gianluca Moriani, Sabrina Facciorusso, con domicilio eletto presso Gianluca Moriani in Roma, via G. Nicotera 29;

contro

Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e della Ricerca, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentato e difeso dalla Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici in Roma, alla Via dei Portoghesi n. 12, è domiciliato per legge;

Istituto Scuola Primaria Paritaria “Casa Famiglia”, non costituitosi in giudizio;

per la riforma della ordinanza cautelare del T.A.R. dell’ EMILIA-ROMAGNA – Sezione Staccata di PARMA – SEZIONE I n. 00337/2011, resa tra le parti, concernente GIUDIZIO DI NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA.

 

Visto l’art. 62 del codice del processo amministrativo;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Visto l’atto di costituzione in giudizio di Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e della Ricerca;

Vista la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di reiezione della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado;

Viste le memorie difensive;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 28 ottobre 2011 il Consigliere Fabio Taormina e udito per l’ appellante l’ avvocato Moriani;

Rilevato che con il provvedimento impugnato in primo grado l’alunno iscritto alla seconda, sez. A, della scuola primaria paritaria ‘Casa famiglia’ di Parma non è stato valutato idoneo alla classe successiva;

Vista l’ordinanza appellata, con cui il TAR ha respinto la domanda cautelare, formulata dei genitori dell’alunno, in considerazione della ‘discrezionalità del corpo docente’;

Visto l’atto di appello, con cui sono state riproposte le censure formulate in primo grado, riguardanti la sussistenza di profili di eccesso di potere nel giudizio posto a base della valutazione di inidoneità;

Rilevato che l’appello cautelare, all’evidenza assistito dal requisito del periculum in mora, risulta fondato, in relazione alla circostanza che la valutazione complessiva dell’alunno alla fine del primo quadrimestre era pienamente sufficiente (l’unica insufficienza, peraltro lieve riguardava l’italiano, laddove l’alunno aveva riportato il punteggio di 5), e che anche gli elaborati dallo stesso redatti e contenuti nei quaderni esibiti erano stati costantemente valutati in senso positivo;

Rilevata la palese contraddittorietà dei medesimi punteggi riportati al termine del primo quadrimestre, rispetto alla contestuale valutazione complessiva di parziale raggiungimento degli obiettivi;

Rilevato che dalla documentazione acquisita emerge che la valutazione finale di inidoneità ha attribuito rilievo preminente al comportamento indisciplinato ed immaturo, già segnalato al termine del primo quadrimestre, ma che non ha impedito l’attribuzione dei punteggi pienamente sufficienti (tranne il cinque in italiano, come sopra evidenziato);

Rilevato che un giudizio di non idoneità alla promozione nella classe successiva non può basarsi su un rilievo preminente di un comportamento ritenuto indisciplinato e che – malgrado vi sia stato un abbassamento dei voti al termine del secondo quadrimestre – nessuna delle insufficienze riportate nella votazione finale risulta grave (avendo l’alunno riportato il punteggio di 5 in tutte le materie);

Considerato che, sulla base della documentazione acquisita, i giudizi numerici e quelli analitici, posti a base della valutazione di inidoneità, non hanno costruito un quadro valutativo coerente, già al termine del primo quadrimestre e anche al termine del secondo;

Rilevato inoltre che la medesima valutazione negativa non ha evidenziato come la permanenza nella classe di appartenenza per un anno ulteriore aiuterebbe il bambino a superare i suoi disagi, ovvero fornirebbe una opportunità di crescita, ciò che invece si sarebbe dovuto complessivamente considerare in sede amministrativa;

Rilevato che va accolta la domanda cautelare riproposta in questa sede e che, conseguentemente, appare doveroso sottoporre l’alunno ad una nuova valutazione e che va attribuita la relativa competenza organizzativa al Dirigente dell’Ufficio Scolastico competente per la provincia di Parma, che può da subito disporre, in attesa della nuova valutazione, che la frequentazione dell’alunno abbia luogo presso un’altra classe della seconda elementare ovvero presso un’altra scuola del distretto, previo consenso dei genitori;

Considerato che tale ulteriore valutazione, comunque da svolgersi a cura di un corpo docente diversamente composto rispetto a quello che ha espresso il giudizio negativo di non ammissione oggetto di impugnazione, avverrà all’esito della frequentazione da parte dell’alunno della classe seconda elementare, individuata dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico competente per la provincia di Parma, decorso il termine di dieci giorni o quello maggiore ritenuto da questi strettamente necessario, all’esito del quale il corpo docente dovrà esprimere, anche eventualmente avvalendosi delle ‘prove Invalsi’, il giudizio complessivo in ordine alla possibilità che l’alunno sia ammesso a frequentare, nell’anno in corso, la classe terza elementare;

Considerato che, ove la predetta valutazione dia esito positivo, a cura del medesimo Dirigente Scolastico l’alunno verrà avviato alla frequentazione della classe terza elementare dell’Istituto Scuola Primaria Paritaria “Casa famiglia’, ovvero di un’altra classe terza, individuata d’accordo con i genitori;

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie l’appello (Ricorso numero: 8228/2011) e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare in primo grado disponendo gli incombenti di cui alla motivazione che precede.

Ordina che a cura della segreteria la presente ordinanza sia trasmessa al Tar per la sollecita fissazione dell’udienza di merito ai sensi dell’art. 55, comma 10, cod. proc. amm.

Dispone che a cura della Segreteria la presente ordinanza sia comunicata con urgenza ed anche via fax alle parti ed al Dirigente dell’Ufficio Scolastico competente per la provincia di Parma.

Compensa tra le parti le spese della presente fase cautelare.

La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 28 ottobre 2011 con l’intervento dei magistrati:

Luigi Maruotti, Presidente

Maurizio Meschino, Consigliere

Claudio Contessa, Consigliere

Fabio Taormina, Consigliere, Estensore

Giulio Castriota Scanderbeg, Consigliere

 

 

L’ESTENSORE

 

IL PRESIDENTE

 

DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 31/10/2011

IL SEGRETARIO

(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

 

Circolare Ministeriale 27 ottobre 2011, n. 97

Circolare Ministeriale 27 ottobre 2011, n. 97
MIURAOODGOS prot. n. 7120 R.U./U

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
e, p.c. Al Capo di Gabinetto
SEDE
Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione
SEDE
Al Capo del Dipartimento per la Programmazione
SEDE
Ai Direttori Generali degli Uffici dell’Amministrazione Centrale
SEDE
Ai Dirigenti Scolastici delle Istituzioni scolastiche di istruzione secondaria superiore statali e paritarie
LORO SEDI
Ai Presidenti delle Giunte Regionali
LORO SEDI

Oggetto: Assegnazione risorse finanziarie da destinare alle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria statali e paritarie per gli studenti che hanno conseguito il diploma nell’anno scolastico 2010/2011 con la votazione di 100 e l’attribuzione della lode.

Decreto Direttore Generale 25 ottobre 2011

Parere Conferenza Unificata 27 ottobre 2011

CONFERENZA UNIFICATA

Parere sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante: “Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei licei, a norma dell’articolo 3, comma 2, del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89”.
Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
Repertorio atti n.103/cu del 27 ottobre 2011

LA CONFERENZA UNIFICATA

Nella odierna seduta del 27 ottobre 2011:

VISTO l’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 il quale dispone che il Presidente del Consiglio dei Ministri può sottoporre alla Conferenza Unificata, anche su richiesta delle autonomie regionali e locali, ogni altro oggetto di preminente interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunità montane;
VISTO il D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89 il quale prevede, all’articolo 3, comma 2, che, alla riorganizzazione dei percorsi delle sezioni bilingue, delle sezioni ad opzione internazionale, di liceo classico europeo, di liceo linguistico europeo e ad indirizzo sportivo, si provvede con distinto regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n.400, e successive modificazioni;
VISTA la nota n. 6630 del 10 ottobre 2011 con la quale il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha trasmesso lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante: “Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei licei, a norma dell’articolo 3, comma 2, del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89”, approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione dell’a settembre 2011, e diramato, il 12 ottobre 2011, alle Regioni e agli Enti locali;
VISTA la nota n. 6822 DAGL 51024/10.3.95 del 19 ottobre 2011, con la quale il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha comunicato che il prospetto concernente il piano di studi (Allegato A) del citato provvedimento conteneva un errore materiale relativo ai soli totali del prospetto medesimo e, pertanto, il suddetto Dipartimento ha trasmesso la nuova tabella del citato piano di studi, in sostituzione della precedente versione, che è stata diramata alle Regioni e agli Enti locali con nota del 20 ottobre 2011;
CONSIDERATO che, per l’esame del provvedimento è stata convocata una riunione, a livello tecnico, il 19 ottobre 2011, nel corso della quale ; rappresentanti delle Regioni hanno precisato che, da un primo esame del provvedimento, non risultano rilievi, riservandosi comunque di rappresentare eventuali osservazioni a seguito della riunione della competente Commissione delle Regioni;
CONSIDERATO che i rappresentanti dell’UPI, anche a nome dell’ANCI, hanno chiesto alcune modifiche al testo e, in particolare, la previsione, all’articolo 4, comma 1, lett. c), del testo, delle Province e dei Comuni, quali enti che possono stipulare convenzioni con Istituzioni scolastiche, statali o paritarie, ai fini di dare il proprio apporto alla realizzazione di specifici obiettivi legati alla formazione ed all’attività sportiva e l’inserimento delle Province, alla lett. a) del citato articolo 4, comma 1, tra gli Enti che, oltre il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) ed il Comitato Italiano Paraolimpico (CIP), possono stipulare apposite convenzioni con gli Uffici scolastici regionali in materia di rapporti tra le Istituzioni scolastiche interessate ed i soggetti associati al CONI ed al CIP o da essi riconosciuti;
CONSIDERATO che, al riguardo, i rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, hanno ritenuto di potere accogliere la prima richiesta relativa alla lett. c), riservandosi una verifica per quanto concerne quella di cui alla lett. a);
VISTA la nota n. 3971 del 21 ottobre 2011 con la quale il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Ufficio legislativo, a seguito di quanto intervenuto nella citata riunione tecnica del 19 ottobre 2011, ha trasmesso la nuova formulazione dell’articolo 4 del provvedimento in argomento, che recepisce le richieste emendative dell’ANCI e dell’UPI e che è stata inviata, in pari data, alle Regioni e agli Enti locali;
RILEVATO che nella odierna seduta di questa Conferenza, le Regioni, l’ANCI e l’UPI hanno espresso parere favorevole sul provvedimento in esame con la riformulazione dell’articolo 4 trasmessa in data 21 ottobre 2011;

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE

ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei licei, a norma dell’articolo 3, comma 2, del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89”, nel testo trasmesso dal Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con note n. 6630 del 10 ottobre 2011 e n. 6822 del 19 ottobre 2011, con la nuova formulazione dell’articolo 4 trasmessa, con nota n. 3971 del 21 ottobre 2011 dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Il Segretario
Cons. Ermenegilda Siniscalchi

Il Presidente
On.le Dott. Raffaele Fitto

Nota 26 ottobre 2011, Prot. n. AOODGPER.8778

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Ufficio VI

 

Alla Direzione Generale

per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione

SEDE

 

Oggetto: Direttiva n. 90/03 articolo 6. Enti accreditati e Associazioni qualificate in via definitiva. Richiesta messa in linea attività di formazione a. s. 2011-2012

 

Si fa seguito alla nota prot. n. 6425 del 3 agosto 2011, con la quale gli Enti Accreditati/Qualificati, in via definitiva, sono stati invitati a trasmettere all’ufficio scrivente le iniziative di formazione programmate per l’a. s. 2011-2012.

Ai fini della pubblicazione sia su internet che su intranet, si trasmette l’elenco delle iniziative di formazione programmate per il periodo settembre – dicembre 2011 relativo ai seguenti Soggetti:

 

A.R.Co.S. – Associazione romana di Counseling socioanalitico e delle Scienze Umane

ADR – Associazione Docenti di Religione

AIAS – Associazione Italiana fra Addetti alla Sicurezza

AIMC – Associazione Italiana Maestri Cattolici

ANFFAS-ONLUS – Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale

Associazione Focolare Maria Regina Onlus

C.A.S.T. Alimenti s.r.l.

Centro Culturale Sportivo ASTERIA

Centro Italiano Opere Femminili Salesiane/Scuola Figlie di Maria Ausiliatrice – CIOFS/Scuola FMA

Centro Studi ITARD

CERIPE – Centro Ricerca Pedagogica

CNOS/Scuola – Centro Nazionale Opere Salesiane/Scuola

Collegium Scriptorium Fontis Avellanae

DA – Società Dante Alighieri

DIESSE – Didattica ed Innovazione Scolastica

Editrice La Scuola

Edizioni ARTEBAMBINI s.n.c. di Mauro Speraggi e Paola Maria Ciarcia

ENAC – Ente Nazionale Canossiano

FIDAE – Federazione Italiana di Attività Educative

Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea

Fondazione Intercultura Onlus

GISCEL – Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’educazione Linguistica

I.R.Ps. – Istituto di Ricerche Psicosomatiche e Psicoterapeutiche

ISSR – Istituto Superiore di Scienze Religiose

Istituto Benalba per l’Aggiornamento e la Formazione

Laboratorio Formazione

LANDIS – Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia

Legambiente Scuola e Formazione

Lingue Senza Frontiere

MATER Società Consortile a.r.l.

NEOL s.r.l.- Didacta.com

OPPI – Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti

Pro Civitate Christiana

RCS Libri S.p.A.

SINTEMA s.r.l.

SIPP – Società Italiana di Psicologia e Pedagogia

STUDIODELTA s.r.l.

UISP – Unione Italiana Sport per tutti

UNIDAF – Unione Italiana Docenti Aggiornamento e Formazione

UCLES – University of Cambridge Local Examinations Syndicate

 

IL DIRIGENTE

F.to Maurizio Piscitelli

Lettera Presidente Consiglio e 39 punti UE

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

LETTERA ALL’EUROPA 26 ottobre 2011

 

PREMESSA

 

L’Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo. Quest’estate il Parlamento italiano ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. Sono state così create le condizioni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all’aumentato avanzo primario, il nostro debito scenderà.

 

Tuttavia, siamo consapevoli della necessità di presentare un piano di riforme globale e coerente.

 

La situazione italiana va letta tenendo in debita considerazione gli equilibri più generali che coinvolgono l’intera area europea. Mesi di tensioni sui mercati finanziari e di aggressioni speculative contro i debiti sovrani sono, infatti, il segnale inequivocabile di una debolezza degli assetti istituzionali dell’area euro.

 

Per quel che riguarda l’Italia, consapevoli di avere un debito pubblico troppo alto e una crescita troppo contenuta, abbiamo seguito sin dall’inizio della crisi una politica attenta e rigorosa.

 

Dal 2008 ad oggi il nostro debito pubblico è cresciuto, in rapporto al Pil, meno di quello di altri importanti paesi europei. Inoltre, la disciplina da noi adottata ha portato a un bilancio primario in attivo. Situazione non comune ad altri Paesi.

 

Se problemi antichi, come quello del nostro debito pubblico, danno luogo oggi a ulteriori e gravi pericoli, ciò è soprattutto il segno che la causa va cercata non nella loro sola esistenza, ma nel nuovo contesto nel quale ci si è trovati a governarli.

 

A. I FONDAMENTALI DELL’ECONOMIA

 

Il Governo italiano ha risanato i conti pubblici e conseguirà l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Il debito pubblico in rapporto al PIL è stato ricondotto su un sentiero di progressiva riduzione.

 

Nel 2014 avremo un avanzo di bilancio (corretto per il ciclo) pari allo 0,5% del PIL, un avanzo primario pari al 5,7% del PIL e un debito pubblico al 112,6% del PIL. Per realizzare questo obiettivo sono state approvate durante l’estate in tempi record due importanti manovre di finanza pubblica che comporteranno una correzione del deficit tendenziale nel quadriennio 2011-2014 pari rispettivamente a 0,2%, 1,7%, 3,3% e 3,5% del PIL. Nel 2011 si prevede un avanzo primario consistente pari allo 0,9% del PIL. Nonostante l’aumento delle spese per il servizio del debito, questo consentirà la riduzione del rapporto debito/PIL già nel 2012. I dati relativi ai primi otto mesi dell’anno in corso sono coerenti con questi obiettivi.

 

È doveroso segnalare che la nuova serie dei conti nazionali indica che nel 2010 il Pil italiano è cresciuto dell’1,5% e non dell’1,3% e, nei due anni della crisi, il Pil si è ridotto meno di quanto prima stimato (-1,2% invece di -1,3% nel 2008 e -5,1% invece di -5,2% nel 2009).

 

Come conseguenza della revisione contabile operata da Eurostat il rapporto deficit/Pil, che è stato confermato a 4,6% per il 2010, è praticamente allineato a quello della Germania, rivisto dal 3,3% al 4,3%. Si noti, inoltre, che l’Eurostat ha rettificato al rialzo anche i rapporti deficit/Pil della Francia (dal 7% al 7,1%), della Spagna (dal 9,2% al 9,3%), della Grecia (dal 10,5% al 10,6%) e del Portogallo (dal 9,1% al 9,8%).

 

In conclusione, nel 2010 l’Italia aveva, insieme alla Germania, il comportamento largamente più virtuoso in termini di indebitamento netto in rapporto al Pil.

 

B. CREARE CONDIZIONI STRUTTURALI FAVOREVOLI ALLA CRESCITA

 

Siamo ora impegnati nel creare le condizioni strutturali favorevoli alla crescita. Il Governo ritiene necessario intervenire sulla composizione del bilancio pubblico per renderla più favorevole alla crescita.

 

Con questo obiettivo il Governo intende operare su quattro direttrici nei prossimi 8 mesi:

 

– Entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all’attività economica, così da consentire, in particolare nei servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori;

– Entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese;

– Entro 6 mesi, l’adozione di misure che favoriscano l’accumulazione di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l’efficacia;

– Entro 8 mesi, il completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione.

 

Nei prossimi 4 mesi è, ad ogni modo, prioritario aggredire con decisione il dualismo Nord-Sud che storicamente caratterizza e penalizza l’economia italiana. Tale divario si estrinseca in un livello del Pil del Centro-Nord Italia che eguaglia il livello delle migliori realtà europee, e quello del Mezzogiorno, che è collocato in fondo alla graduatoria europea.

 

A riguardo, l’esecutivo è intenzionato a utilizzare pienamente i fondi strutturali, impegnandosi in una loro revisione globale, inclusi quelli per lo sviluppo delle infrastrutture, allo scopo di migliorarne l’utilizzo e ridefinirne le priorità in stretta collaborazione con la Commissione Europea.

 

Tale revisione consentirà un’accelerazione, una riconsiderazione delle priorità dell’uso dei Fondi e una regia rafforzata, dove l’Italia è disposta a chiedere un sostegno tecnico alla commissione europea per la realizzazione di questo ambizioso obiettivo. Il programma straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno è definito in maniera evocativa “Eurosud” e nasce dalla convinzione che la crescita del Sud è la crescita dell’Italia intera.

 

Il Governo, quindi, definirà ed attuerà la revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi

strutturali 2007-2013. Tale revisione risponde alle Raccomandazioni del Consiglio del 12 luglio

2011 sul Programma Nazionale di Riforma dell’Italia.

 

Esso si basa su una più forte concentrazione dei Programmi sugli investimenti maggiormente in grado di rilanciare la competitività e la crescita del Paese, segnatamente intervenendo sul potenziale non utilizzato nel Sud, e su un più stringente orientamento delle azioni ai risultati (istruzione, banda larga, ferrovie, nuova occupazione). Tale revisione potrà comportare una riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei programmi comunitari.

 

Le risorse resesi disponibili a seguito di questa riduzione saranno programmate attraverso un percorso di concertazione tra il Ministro delegato alle politiche di coesione, il Commissario europeo competente e le regioni interessate basato su una cooperazione rafforzata con la Commissione europea attraverso un apposito gruppo di azione.

 

Tale piano d’azione sarà definito entro il 15 novembre 2011.

 

La creazione delle condizioni strutturali per la crescita dell’intero Paese passa inevitabilmente per la

revisione delle politiche di:

 

a. promozione e valorizzazione del capitale umano;

b. efficientamento del mercato del lavoro;

c. apertura dei mercati in chiave concorrenziale;

d. sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione;

e. semplificazione normativa e amministrativa;

f. modernizzazione della pubblica amministrazione;

g. efficientamento e snellimento dell’amministrazione della giustizia;

h. accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia;

i. riforma dell’architettura costituzionale dello Stato.

 

a. Promozione e valorizzazione del capitale umano

 

L’accountability delle singole scuole verrà accresciuta (sulla base delle prove INVALSI), definendo per l’anno scolastico 2012-13 un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti; si valorizzerà il ruolo dei docenti (elevandone, nell’arco d’un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale relativo); si introdurrà un nuovo sistema di selezione e reclutamento.

 

Si amplieranno autonomia e competizione tra Università. Si accrescerà la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall’ANVUR e si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di iscrizione, con l’obbligo di destinare una parte rilevante dei maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avvierà anche uno schema nazionale di prestiti d’onore.

 

Da ultimo, tutti i provvedimenti attuativi della riforma universitaria saranno approvati entro il 31 dicembre 2011.

 

b. Efficientamento del mercato del lavoro

 

È prevista l’approvazione di misure addizionali concernenti il mercato del lavoro.

 

1. In particolare, il Governo si impegna ad approvare entro il 2011 interventi rivolti a favorire l’occupazione giovanile e femminile attraverso la promozione: a. di contratti di apprendistato contrastando le forme improprie di lavoro dei giovani; b. di rapporti di lavoro a tempo parziale e di contratti di inserimento delle donne nel mercato del lavoro; c. del credito di imposta in favore delle imprese che assumono nelle aree più svantaggiate.

 

2. Entro maggio 2012 l’esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro a. funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell’impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato; b. più stringenti condizioni nell’uso dei “contratti para-subordinati” dato che tali contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato.

 

c. Apertura dei mercati in chiave concorrenziale

 

Entro il 1° marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell’Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verrà generalizzata, la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali.

 

Le principali disposizioni contenute nella bozza di disegno di legge sulla concorrenza riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e dell’assicurazione obbligatoria sui veicoli. Le misure relative al mercato assicurativo sono state definite all’interno di una proposta di legge di iniziativa parlamentare, che è già stata approvata dalla camera dei deputati ed è attualmente all’esame del senato. Le misure concernenti i mercati della distribuzione carburanti sono state integralmente inserite nel Decreto Legge n.98/2011 e pertanto sono già in vigore. Si è preferito adottare uno strumento legislativo quale il decreto che garantisce l’immediata efficacia degli interventi. nel medesimo decreto legge sono state inserite anche altre disposizioni di apertura dei mercati e liberalizzazioni, tra cui si ricorda in particolare la liberalizzazione in via sperimentale degli orari dei negozi. Nel frattempo, fra i primi in Europa, l’Italia ha aperto alla concorrenza il mercato della distribuzione del gas: sono stati adottati e saranno a breve pubblicati nella gazzetta ufficiale i regolamenti che disciplinano le gare per l’affidamento della distribuzione del gas in ambiti territoriali più ampi dei comuni.

 

Già con il Decreto Legge n. 138/2011 sono state adottate incisive misure finalizzate alla liberalizzazione delle attività d’impresa e degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali. In particolare già si prevede che le tariffe costituiscano soltanto un riferimento per la pattuizione del compenso spettante al professionista, derogabile su accordo fra le parti. Il provvedimento sullo sviluppo conterrà recherà altre misure per rafforzare l’apertura degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali.

 

Sempre in materia di ordini professionali, nella manovra di agosto, in tema di accesso alle professioni regolamentate, è stato previsto che gli ordinamenti professionali debbano garantire che l’esercizio dell’attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l’effettiva possibilità di scelta degli utenti nell’ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Inoltre, già in sede di conversione della manovra di luglio (DL n. 98/2011) è stato previsto che il Governo, sentita l’Alta Commissione per la Formulazione di Proposte in materia di Liberalizzazione dei Servizi, elaborerà proposte per la liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche da presentare alle categorie interessate. Dopo 8 mesi dalla conversione del decreto legge, tali servizi si intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolato.

 

Verranno rafforzati i presidi a tutela della concorrenza nel campo dei servizi pubblici locali, con l’introduzione a livello nazionale di sistemi di garanzia per la qualità dei servizi nei comparti idrico, dei rifiuti, dei trasporti, locali e nazionali e delle farmacie comunali, seguendo rispettivamente questa sequenza temporale 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi e 12 mesi.

 

Per quanto riguarda la riforma dei servizi pubblici locali che il Governo italiano – riprendendo quanto già previsto dall’articolo 23 bis del DL 112/2008 – ha approvato nella manovra di agosto 2011 escludendo il settore idrico a seguito di un referendum popolare. Con le disposizioni che si intende varare si rafforza il processo di liberalizzazione e privatizzazione prevedendo che non è possibile attribuire diritti di esclusiva nelle ipotesi in cui l’ente locale affidante non proceda alla previa verifica della realizzabilità di un sistema di concorrenza nel mercato, ossia di un sistema completamente liberalizzato. Inoltre, viene previsto un ampliamento delle competenze dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nonché un sistema di benchmarking al fine di assicurare il progressivo miglioramento della qualità di gestione e di effettuare valutazioni comparative delle diverse gestioni.

 

d. Sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione

 

Entro il 2011, al fine di favorire la crescita delle imprese il Governo prevede di utilizzare la leva fiscale per agevolare la capitalizzazione delle aziende, con meccanismi di deducibilità del rendimento del capitale di rischio. Verranno potenziati gli schemi a partecipazione pubblica di venture capital e private equity, preservando la concorrenza nei relativi comparti.

 

Il Governo trasformerà le aree di crisi in aree di sviluppo, rendendo più semplice ed efficace la procedura per definire i programmi di rilancio, che potranno essere finanziati anche con risorse comunitarie.

 

Forte impegno dell’esecutivo verso le PMI, destinando loro il 50% delle risorse non utilizzate ogni anno del Fondo Rotativo per il Sostegno alle imprese e per gli investimenti in ricerca.

 

Questi interventi – insieme al Contratto di Sviluppo, già operativo – rientrano a pieno titolo nell’ambito del riordino generale degli incentivi contenuto nello Statuto delle Imprese, che diventerà legge nelle prossime settimane.

 

Per garantire la liquidità delle imprese si prevede un sistema di certificazione di debiti delle Pubbliche Amministrazioni locali nei confronti delle imprese stesse al fine di consentire lo sconto e successivo pagamento da parte delle banche, in conformità alle procedure di calcolo Eurostat e senza impatto addizionale sull’indebitamento della Pubblica Amministrazione.

 

e. Semplificazione normativa e amministrativa

 

Il Governo incentiva la costituzione di “zone a burocrazia zero” in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, anche attraverso la creazione dell’U.L.G. – Ufficio Locale dei Governi quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi.

 

Il Governo mira a semplificare la costituzione del bilancio delle S.r.l., la digitalizzazione del deposito dell’atto di trasferimento delle quote delle società e lo snellimento in materia di vigilanza delle società di capitali e degli organi di controllo.

 

I rapporti con la pubblica amministrazione diventeranno più snelli grazie alla completa sostituzione dei certificati con delle autocertificazioni, mentre le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione resteranno valide solo nei rapporti tra privati.

 

I controlli sulle imprese si ispireranno a criteri di semplicità e proporzionalità, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni che possano recare intralcio al normale esercizio delle attività imprenditoriali.

 

Da ultimo, per quanto riguarda la semplificazione amministrativa verrà completata nei prossimi 6 mesi la strategia di revisione della regolamentazione settoriale, elaborando proposte puntuali di semplificazione dei procedimenti e monitorandone gli effetti. Verrà rafforzata e accelerata l’attuazione del programma di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi derivanti da obblighi di tipo informativo previsti da leggi statali (MOA). Inoltre, ove la disciplina sia di fonte regionale e locale, verranno rafforzati ed estesi gli incentivi previsti dalla manovra estiva per i procedimenti amministrativi relativi all’avvio e alla svolgimento dell’attività d’impresa. L’obiettivo è quello di migliorare il posizionamento dell’Italia nella graduatoria internazionale relativa al Doing Business, nei prossimi 3 anni.

 

f. Modernizzazione della pubblica amministrazione

 

La pubblica amministrazione è un volano fondamentale della crescita. Stiamo creando le condizioni perché la pubblica amministrazione sia pronta ad accompagnare la ripresa, svolgendo una funzione di servizio allo sviluppo e non di zavorra burocratica. Ecco perché la semplificazione, la trasparenza e la meritocrazia sono fondamentali. Un tassello rilevante è costituito dalla piena attuazione della Riforma Brunetta della pubblica amministrazione, in particolar modo dalle misure che rafforzano il ruolo della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (istituita nel dicembre del 2009) e le cui competenze saranno integrate con il disegno di legge in materia di anticorruzione, già approvato dal Senato, e attualmente all’esame della Camera dei Deputati. Esso rappresenta un passaggio importante per la completa implementazione della riforma della pubblica amministrazione in quanto individua una nuova governance per l’attività di prevenzione e contrasto della corruzione, affidando le funzioni alla Commissione e individuando con estrema puntualità le modalità di accrescimento del livello di trasparenza della pubblica amministrazione.

 

Per rendere più efficiente, trasparente, flessibile e meno costosa la pubblica amministrazione tanto a livello centrale quanto a livello degli enti territoriali (oltre al vigente blocco del turnover del personale) renderemo effettivi con meccanismi cogenti/sanzionatori: a. la mobilità obbligatoria del personale; b. la messa a disposizione (Cassa Integrazione Guadagni) con conseguente riduzione salariale e del personale; c. il superamento delle dotazioni organiche.

 

Contestualmente all’entrata in vigore della legge costituzionale recante l’abolizione e la razionalizzazione delle province è prevista l’approvazione di una normativa transitoria per il trasferimento del relativo personale nei ruoli delle regioni e dei comuni.

 

g. Efficientamento e snellimento dell’amministrazione della giustizia

 

Proseguendo sulla linea delle misure definite in estate, verranno rafforzati il contrasto della litigiosità e la prevenzione del contenzioso (anche attraverso la costituzione presso il Ministero della Giustizia di un gruppo tecnico che individui situazioni a forte incidenza di litigiosità e proponga specifici interventi di contrasto). Entro il 30 aprile 2012 verrà completato il progetto in corso presso il Ministero della Giustizia per la creazione di una banca dati centralizzata per le statistiche civili e per quelle fallimentari. Verranno rafforzati i meccanismi incentivanti per gli uffici virtuosi di cui alla Legge n. 111 del 2011. L’obiettivo è quello della riduzione della durata delle controversie civili di almeno il 20 per cento in 3 anni.

 

h. Accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia

 

Oltre alla realizzazione degli investimenti già concordati con le società concessionarie, il Governo solleciterà una maggiore partecipazione degli investitori privati, definendo entro il 31 dicembre 2011 standard contrattuali tipo che facilitino il ricorso al project financing, con una più chiara ed efficiente allocazione dei rischi tra le parti e accrescendo le certezze sulla redditività dell’opera e la prevenzione di comportamenti di tipo monopolistico nella determinazione dei pedaggi. Verrà rafforzata la qualità della programmazione finanziaria pubblica, definendo obiettivi pluriennali di spesa e concentrando le risorse su progetti considerati strategici.

 

Il Governo è impegnato nella definizione nelle prossime 10 settimane di alcune opere immediatamente cantierabili, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che potranno beneficiare, a titolo di contributo al finanziamento, della defiscalizzazione (IRAP, IRES) a vantaggio dei concessionari dell’opera stessa. Inoltre sono previste una serie di semplificazioni e velocizzazioni nelle procedure di approvazione dei progetti da parte del CIPE e la suddivisione degli appalti in lotti funzionali per garantire alle PMI un accesso facilitato.

 

Si prevede lo sblocco degli investimenti privati grazie alla semplificazione delle procedure relative ai contratti di programma dei maggiori aeroporti italiani. Infine, sono previste norme mirate all’ottimizzazione delle gestioni negli impianti portuali e di semplificazione in materia di trasporto eccezionale su gomma.

 

Da ultimo, è in corso di predisposizione una garanzia “reale” dello Stato (attraverso propri beni immobili, e non solo di natura finanziaria) per i mutui prima casa di giovani coppie, prive di contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questo garantirà un nuovo impulso al mercato immobiliare e alle nuove famiglie.

 

i. Riforma dell’architettura costituzionale dello Stato

 

Il Governo italiano è impegnato in un processo di complessiva riforma costituzionale. Essa riguarda tanto l’assetto costituzionale dei poteri, quanto la cornice normativa volta a promuovere le condizioni di sviluppo del mercato e una disciplina più rigorosa delle finanze pubbliche.

 

Pur nella complessità del processo di revisione costituzionale l’Italia intende giungere all’approvazione della prima lettura di tali disegni di legge costituzionale entro i prossimi 6/12 mesi.

 

In particolare, quanto alla riforma dello Stato, si tratta dei seguenti provvedimenti:

 

a. Disegno di legge (già approvato in prima lettura alla Camera) sulla modifica dell’elettorato attivo e passivo per l’elezione al Parlamento nazionale al fine di garantire una maggiore partecipazione giovanile alla vita politica.

 

b. Due disegni di legge (all’esame del Parlamento) di riforma complessiva dell’organizzazione dei vertici delle istituzioni politiche, con particolare riferimento alla riduzione significativa del numero dei parlamentari, all’abolizione delle province, alla riforma in senso federale dello Stato, alla maggiore efficienza dei meccanismi decisionali e al rafforzamento del ruolo dell’esecutivo e della maggioranza.

 

Sul secondo versante, relativo alla disciplina del mercato e al rigore della finanza pubblica, si prevede:

 

a. Un disegno di legge (la cui approvazione è in corso proprio in questi giorni presso la Camera dei deputati) di riforma degli articoli della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonché alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell’efficienza e del merito.

 

b. Un disegno di legge sull’introduzione del vincolo di pareggio di bilancio sul modello già seguito in altri ordinamenti europei.

 

A tal fine si deve ricordare che l’articolo 138 della Costituzione Italiana impone che le leggi costituzionali ad intervallo non minore di tre mesi. Quindi, anche con la massima celerità possibile, le riforme costituzionali richiedono dei tempi minimi imprescindibili.

 

Le conseguenti leggi attuative saranno successivamente attuate senza indugio, non essendovi vincoli temporali nell’ambito della Costituzione.

 

C. UNA FINANZA PUBBLICA SOSTENIBILE

 

Le pensioni

 

Nella attuale legislatura la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi.

 

Grazie al meccanismo di aggancio dell’età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010 (art. 12 commi 12-bis e 12-ter, DL 78/2010, come modificato con art. 18 comma 4, DL 98/2011), il Governo italiano prevede che il requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026.

 

Sono già stati rivisti i requisiti necessari per l’accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all’evoluzione della speranza di vita.

 

La delega fiscale e assistenziale previdenziale

 

Il provvedimento di iniziativa governativa è già all’esame del Parlamento e sarà approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con tempi compatibili all’emanazione dei provvedimenti delegati entro il 2012. Comunque, anche al fine di accrescere la fiducia degli investitori, nel rispetto del percorso di risanamento programmato, il Governo ha fornito, con la Legge 148 del 14 settembre 2011, le risorse che saranno reperite con l’esercizio della delega per la riforma dei sistemi fiscale e assistenziale sulla base degli attuali regimi di favore fiscale e delle sovrapposizioni fra agevolazioni e conseguenti inefficienze ad oggi individuate. Tali risorse ammontano ad almeno 4 miliardi di euro nell’anno 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2014.

 

Contestualmente, per dare massima garanzia sul rispetto dei saldi è stata introdotta una clausola di salvaguardia. La clausola prevede che, in caso di ritardo nell’attuazione della delega oltre il 30 settembre 2012, le agevolazioni fiscali vigenti saranno ridotte del 5% per l’anno 2012 e del 20% a decorrere dal 2013. In alternativa, anche parziale, si è stabilita la possibilità di disporre con decreto del Presidente del consiglio, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, la rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa l’accisa.

 

In breve, qualora la delega non fosse esercitata entro il 30 settembre 2012 o le nuove disposizioni fiscali e assistenziali non siano in grado di garantire un sufficiente effetto positivo sul deficit (almeno 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014), si avrà una riduzione automatica delle agevolazioni fiscali che garantirà comunque il raggiungimento degli obiettivi di risparmio. Viceversa, se la delega verrà esercitata entro il termine e le nuove disposizioni garantiranno effetti di risparmio almeno pari a quelli previsti, non si procederà dunque al taglio automatico delle agevolazioni.

 

Le dismissioni

 

Entro il 30 novembre 2011, il Governo definirà un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico che prevede almeno 5 miliardi di proventi all’anno nel prossimo triennio.

 

Previo accordo con la Conferenza Stato-Regioni, gli enti territoriali dovranno definire con la massima urgenza un programma di privatizzazione delle aziende da essi controllate. I proventi verranno utilizzati per ridurre il debito o realizzare progetti di investimento locali.

 

La razionalizzazione della spesa pubblica

 

Il Governo ribadisce l’impegno a definire entro il 31 dicembre 2011 il programma per la riorganizzazione della spesa previsto dalla Legge 14 settembre 2011, n. 148, in particolare per quanto riguarda: l’integrazione operativa delle agenzie fiscali; la razionalizzazione di tutte le strutture periferiche dell’amministrazione dello Stato e degli enti della previdenza pubblica in modo da creare sinergie e ottimizzare l’uso delle risorse; il coordinamento delle attività delle forze dell’ordine; la razionalizzazione dell’organizzazione giudiziaria nel suo complesso in modo da accelerare i tempi della giustizia civile; e la riorganizzazione della rete consolare e diplomatica. Il Governo attuerà i primi interventi dal 1° gennaio 2012 e darà conto dei progressi realizzati con cadenza trimestrale.

 

Debito pubblico

 

Entro il 31 dicembre 2011, il governo affiderà l’elaborazione di un piano organico per l’abbattimento del debito attraverso anche le dismissioni ad una commissione ristretta di personalità di prestigio, in collaborazione con gli enti territoriali e con le principali istituzioni economiche e finanziarie nazionali ed internazionali.

 

Il costo degli apparati istituzionali

 

Il Governo riconosce la necessità di rafforzare gli interventi volti a ridurre i costi degli apparati istituzionali. In particolare, verrà perseguita entro il 2012, una razionalizzazione e soppressione delle provincie e la riallocazione delle funzioni delle Province alle Regioni o ai Comuni, in modo da assicurare un significativo snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi rappresentativi. Verrà rafforzato il regime di incompatibilità fra le cariche elettive ai diversi livelli di governo.

 

Il pareggio di bilancio

 

Il disegno di legge di riforma della Costituzione in materia di pareggio di bilancio è già all’esame della Camera dei Deputati. L’obiettivo è quello di una sua definitiva approvazione entro la metà del 2012.

 

Con le modifiche introdotte con la Legge n.39/2011 alla “Legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009) è stata rivista la normativa relativa alle coperture finanziarie delle leggi a vantaggio del rafforzamento della relativa disciplina fiscale. In particolare, per la copertura degli oneri correnti della legge di stabilità è stata circoscritta la possibilità di utilizzare il miglioramento del risparmio pubblico, escludendo la possibilità di finanziare con tali risorse nuove o maggiori spese correnti.

 

Definire le ulteriori misure correttive eventualmente necessarie

 

Il Governo monitorerà costantemente l’andamento dei conti pubblici. Qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il Governo interverrà prontamente.

 

L’utilizzo del Fondo per esigenze indifferibili sarà vincolato all’accertamento, nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con l’obiettivo per l’indebitamento netto del prossimo anno.

 

D. CONCLUSIONI

 

Siamo sicuri che, con l’impegno di tutti, scaturito dalla consapevolezza che ci troviamo a fronteggiare problemi che riguardano l’intera Unione e la tenuta stessa della moneta comune, dunque problemi non circoscrivibili a questa o quella debolezza o forza nazionali, consegneremo ai giovani un’Europa più forte e più coesa.

 

Linee guida nazionali Autismo

Linee guida nazionali
Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti

Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Indice
Introduzione
Premessa
Definizione e caratteristiche del disturbo
Epidemiologia
Eziopatogenesi
Prognosi
Considerazioni finali
Metodi
Percorso di elaborazione delle linee guida
Chi ha elaborato la linea guida
Fasi di sviluppo della linea guida
Costituzione del panel multidisciplinare di esperti
Adozione/adattamento di linee guida
Revisione sistematica della letteratura
Formulazione delle raccomandazioni
Revisione esterna
Aggiornamento
Struttura del documento
Disponibilità del documento integrale
Interventi non farmacologici
Risultati ricerca di letteratura
Interventi mediati dai genitori
Interventi comunicativi
Supporto per le abilità comunicative
Interventi per la comunicazione sociale e l’interazione
Programmi educativi
Interventi comportamentali e psicologici strutturati
Programmi intensivi comportamentali
Interventi per comportamenti specifici
Terapia cognitivo comportamentale
Auditory integration training
Musicoterapia
Problemi del sonno
Comunicazione facilitata
Interventi biomedici e nutrizionali
Diete di eliminazione di caseina e/o glutine
Integratori alimentari
Melatonina
Terapia con ossigeno iperbarico
Altri trattamenti
Interventi farmacologici
Risultati ricerca di letteratura
Premessa
Antipsicotici
Risperidone
Aripiprazolo
Olanzapina
Aloperidolo
Altri antipsicotici
Stimolanti del sistema nervoso centrale
Metilfenidato
Atomoxetina
Naltrexone
Secretina
Antidepressivi
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)
Venlafaxina
Chelazione
Altri trattamenti
Interventi precoci
Risultati ricerca di letteratura
Premessa
Sintesi delle prove
Analisi delle prove
Raccomandazioni
Modelli di fornitura dei servizi
Risultati ricerca di letteratura
Sintesi delle prove
Analisi delle prove

Data di pubblicazione: ottobre 2011
Data di aggiornamento: ottobre 2015
Data di creazione: 25.10.2011