Le prove INVALSI, la certificazione delle competenze e la figlia del parrucchiere

Le prove INVALSI,  la certificazione delle competenze e la figlia del parrucchiere

di Beatrice Mezzina

Solidarietà agli studenti che hanno svolto le prove INVALSI,  soprattutto agli studenti del II anno del Biennio delle Superiori  e quindi anche alla figlia del mio parrucchiere.

La ragazzina in questione mi allieta qualche pomeriggio.  Guardo con lei qualche compito di Italiano in cui ha  difficoltà, le offro aiuto anche nella comprensione, ardua anche per me a volte, di qualche paragrafo di Storia, Geografia, in libri di testo scritti malissimo, non certo in funzione di ragazzini sedicenni. Si sa che i libri di testo hanno come destinatario prevalente gli insegnanti che li adottano.

Qualche volta il padre mi acconcia una messa in piega gratis.

Svagata come tanti  sedicenni, con il pensiero in un “altrove” inconoscibile tanta è la distanza generazionale, tra messaggini e magliette simpatiche, la ragazzina fortunatamente non sa di dibattiti su prove Invalsi, certificazione di competenze; è però attenta ai voti che le assegnano, ha l’occhio alla promozione.

Obiettivi degnissimi.

Quest’anno, il suo secondo anno di scuola superiore, è stata angosciata dall’INVALSI, come dice lei. E’ andata di pomeriggio a scuola per le simulazioni, ha comprato i libercoli circolanti in gran quantità, per la preparazione alle prove. Anche se le prove “vere”, i compiti in classe, quelli che danno i voti “che fanno media” sono di diversa struttura e tipologia, il tema libero, il commento ai “Promessi Sposi” e altro.

Mi ha chiesto: le prove INVALSI hanno un voto? fanno media? Perché le svolgiamo allora?

Ho tentato qualche risposta ma, quando ha saputo che non faranno media, non incideranno sulla sua valutazione, ha rallentato l’attenzione e la cura.

Il giorno della “somministrazione” – una parola da pozione  medica –  ha pensato quindi di non impegnarsi al massimo.

Quando le ho chiesto se avesse saputo rispondere alle richieste sul vecchio Andurro e sua moglie dal testo di Elsa Morante o se ricordasse la poesia di Vittorio Sereni proposta, stentava a ricordare.

Tralascio  la difficilissima  richiesta, anche per me incomprensibile nel settore  Grammatica: Riscrivi nella colonna 2 in ordine decrescente (dal più grande al più piccolo) gli elementi di organizzazione del testo elencati in disordine nella colonna 1. Il primo e l’ultimo sono già scritti.

Tra le indicazioni già scritte la virgola è abbinata divisione in paragrafi e il Punto a Divisione in capitoli. Misterium fidei. Qualcuno me lo spiegi.

Insomma, la sagace ragazzina mi ha riferito che nella classe non hanno fatto molta attenzione, la vigilanza non era serrata, si sono scambiati cenni segreti sulle crocette da inserire, sono usciti tutti contenti, tanto la prova non “faceva media” e le parole degli insegnanti sui punteggi generali della scuola e altre questioni siffatte non li toccavano punto.

Ma non è finita per Lei e per i suoi compagni.

L’altro giorno mi dice che farà le prove per la certificazione delle competenze, quelle di fine obbligo, anche se lei non sa cosa siano.

Mi dice che questa volta le prove “faranno media”, è molto preoccupata, mi chiede come saranno le prove.

Molte scuole di buona volontà si sono attrezzate, lavorando encomiabilmente nei dipartimenti  o in consorzi tra scuole, per formulare prove comuni di fine obbligo per consentire la certificazione delle Competenze, per corrispondere al modello previsto dal D.M. n. 9 del 27.01.2010 certificato delle Competenze di Base acquisite nell’assolvimento dell’Obbligo di Istruzione.

Su questo nodo così importante le scuole, anche quelle volenterose, andavano forse aiutate con un dibattito serio più ampio. Il dibattito sulle competenze poi si è scatenato con le accezioni più inverosimili.

Mi ricordano il libretto di Da Ponte nel Così fan tutte mozartiano in cui il librettista cita Metastasio:

E’ la fede degli amanti
Come l’araba fenice:
Che vi sia, ciascun lo dice;
Dove sia, nessun lo sa.
Se tu sai dov’ha ricetto,
Dove muore e torna in vita,
Me l’addita e ti prometto
Di serbar la fedeltà.

Ebbene, queste prove di accertamento delle competenze, almeno per l’Italiano e per quelle che ho visto, ricalcano le prove INVALSI, molto sull’accertamento delle competenze di lettura e di grammatica, poco sulle abilità di scrittura, pochissimo sull’ascolto e sul parlato, per la maggior parte strutturate per facilitare la correzione.

Con qualche svarione (capita se si lavora affannosamente a fine anno) come quando si chiede ai poveri ragazzini di fare l’analisi logica di una frase (ora si chiamano pomposamente Competenze morfosintattiche): X e Y, gli unici due sopravvissuti, fuggivano per sottrarsi all’annientamento  chiedendo di individuare la principale e le due subordinate (sic, purtroppo).

Dove sono le raccomandazioni  di alcuni testi di legge (Direttiva MIUR 15.07.2010 n.57 – Linee guida Istituti Tecnici e Direttiva 28.07.2010 n. 65 – Linee guida Istituti Professionali) che parlano di Insegnare per sviluppare competenze, con attenzione all’ ambiente di lavoro, alla didattica laboratoriale e, per valutare le competenze sviluppate parlano di pluralità di prove e informazioni,  di significatività delle prove, di attenzione ai processi?

Tutto questo la figlia del mio parrucchiere non lo sa e non sa nemmeno come saranno le prove, vuol sapere da me come si deve preparare. Queste fanno media.

Solidarietà ai ragazzi. Sono l’ultimo anello, debole, di tremende fibrillazioni nella scuola reale.

 

Guida alla lettura della circolare sulle adozioni dei libri di testo

Guida alla lettura della circolare sulle adozioni dei libri di testo

di Enrico Maranzana

Sono molti a pensare che il ritorno all’insegnamento tradizionale, alla buona vecchia scuola sia la via maestra, da percorrere per ridarle la dignità perduta: non è così.

Un atteggiamento conservativo che è la conseguenza di riferimenti concettuali immutabili e intangibili e, in particolare, di un vocabolario rimasto vincolato ai tipici parametri dei primi anni del secolo scorso. Le conseguenze di tale fissità si possono accertare sfogliando i POF: la trasmissione della conoscenza ne costituisce l’asse portante.

La lettura della circolare sull’adozione dei libri di testo del 2012 offre l’occasione sia per mettere a fuoco le resistenze frapposte al cambiamento, sia per indicare la via all’ammodernamento del servizio scolastico.

Giornata della lettura

Giornata della lettura

di Rossana Stiuso

Il giorno 17 Maggio 2012, come programmato, gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “G. Palatucci” -Quadrivio di Campagna (Sa)-, più assidui alla lettura, hanno partecipato, nella biblioteca scolastica, ad un “Meeting sulla lettura”, dalle ore 10,30 alle ore 12,30, organizzato dalla funzione strumentale, prof.ssa Stiuso Rossana.

Incontro con Vinicio Ongini

Incontro con Vinicio Ongini

di Mario Coviello

Giovedì 7 giugno 2012, alle ore 17,00, nella bibliomediateca “ A. Malanga dell’Istituto Comprensivo di Bella( Potenza), lo scrittore Vinicio Ongini presenterà il suo libro, edito da Laterza, “ Noi domani , un viaggio nell’Italia multiculturale” .

Nel 2010 risultavano iscritti alla scuola italiana 673.800 stranieri, il 7,5% del totale, segnando una crescita complessiva del 7,0% nell’ultimo anno e dell’81,1% rispetto al 2005.

Frequentano l’I.C. di Bella, su 462 iscritti, oltre 40 alunni  provenienti dal Marocco, Romania, Albania, India, Pakistan.Da 16 anni la scuola di Bella è una scuola a colori che cerca di dare di più a chi ha di meno.

Vinicio Ongini ha insegnato nella scuola elementare dal 76 all’86 ed è assegnato al Ministero dell’ Istruzione dal 1996. Presta servizio presso l’Ufficio VI, Immigrazione, orientamento e lotta all’abbandono scolastico della Direzione generale per lo Studente. Si occupa delle problematiche sulla scolarizzazione di alunni stranieri e rom. Ha partecipato fin dall’inizio all’organizzazione del nuovo ufficio per l’integrazione degli alunni stranieri  ed ha coordinato il gruppo tecnico che ha contribuito alla redazione della C.M. nr. 24, 1 marzo 2006, “ Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”.È stato l’ideatore della didattica dei “personaggi ponte”, una metodologia di lettura “multiculturale” di alcuni personaggi della letteratura per l’infanzia. Ha organizzato progetti di scaffali e biblioteche multiculturali per enti locali e scuole e programmi di formazione alla lettura. Ha scritto: Una classe a colori. Manuale per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, A. Vallardi,Roma, 2009; Lo scaffale multiculturale, Mondadori, 1999; Il mondo nel pallone. Lo sport e l’educazione interculturale,Unicef, 2001; Chi vuole fiabe,chi vuole? Voci e narrazioni di qui e d’altrove, a cura di, Idest, Firenze, 2002; Le altre Cenerentole. Il giro del mondo in 80 scarpe, Sinnos, 2009.

Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Chi è Vinicio Ongini ?

Sono un “maestro” prestato al Ministero dell’Istruzione. Sono anche un mancino, un grande lettore ( nel senso che leggo molto ), un ex giocatore di calcio ( 11 anni, pulcini della Cremonese), sono miope con le lenti a contatto e viaggiatore (per l’Italia), esperto di salami e “paesologo”, come dice lo scrittore poeta irpino Franco Arminio inventore della Paesologia.

Raccontaci della tua vita e della tua passione per la scrittura.

Ho insegnato in una classe multiculturale, a Roma, alla fine degli anni ottanta e all’inizio degli anni novanta, con un mio alunno filippino ho scritto un libro (la sua storia) in italiano e in tagalog. Questo libro è diventato il primo di una collana di libri bilingui, “I mappamondi”, introduzione di Tullio De Mauro, la prima collana di libri bilingui per ragazzi  nelle lingue degli immigrati.

Avevo studiato letteratura per l’infanzia  e così ho unito l’esperienza multiculturale della scuola  e il tema della lettura e delle biblioteche. Il mio interesse per le fiabe e le narrazioni è diventato “ a colori”.

Qual è il ricordo più bello del tuo lavoro di maestro?

Il ricordo più bello del mio lavoro di maestro è l’incontro con i bambini all’inizio della mattina, il formarsi della classe, anzi dell’”agorà” del mattino, il bisogno di raccontare da parte di alcuni, la sorpresa nel sentire le loro interpretazioni, anche di fatti drammatici. Sono convinto che bisogna dare più spazio alla parola e all’ascolto, la scuola è, può essere ancora, un insostituibile luogo di democrazia, anche in prima elementare.

Cosa hai portato al Ministero dell’Istruzione del tuo mestiere di maestro elementare?

Nel mio lavoro al Ministero, venendo dalla scuola elementare, ho portato soprattutto l’insofferenza per la burocrazia, per l’aria fritta di tanti progetti, il bisogno di parlare e scrivere in modo chiaro. Ma la burocrazia è quasi invincibile, ci vorrebbe l’astuzia di Ulisse, al Ministero, e tanti maestri e professori o dirigenti scolastici presi dalla prima linea. Dico sempre, per esempio, che non si può parlare di “intercultura” con una mamma preoccupata perchè nella classe di sua figlia ci sono troppi stranieri…Bisogna trovare le parole giuste.

Perché gli alunni stranieri sono una risorsa per la scuola pubblica italiana?

Gli alunni stranieri sono una risorsa perché a volte sono più plurilingui degli italiani, perché alcuni di loro si impegnano di più degli italiani (le loro famiglie investono di più sulla scuola), perché a volte ci costringono a confrontarci con idee diverse di scuola e di famiglia. Gli immigrati e i loro figli possono essere un “evidenziatore” dei nostri modelli e stili educativi. E non è poco: avercelo un evidenziatore! Ho scritto un decalogo sui “vantaggi” possibili della scuola multiculturale, pubblicato sul sito dell’editrice Laterza, dopo l’uscita del mio libro Noi Domani.

Perché ami tanto lo scrittore  Italo Calvino?

Perché Calvino si chiamava Italo. Non è già un omaggio all’Italia? E poi Calvino è nato a Cuba ( per questo i genitori lo hanno chiamato italo!). Ma soprattutto il libro

Fiabe italiane può essere letto o riletto e “usato”oggi come un libro che parla del tema del nostro tempo. Come tenere insieme le diversità locali e regionali e l’unità del Paese? Calvino lo ha fatto raccogliendo le tante diverse fiabe locali ( molte di esse appartenevano a raccolte dialettali ) nella cornice comune della lingua italiana. Insomma un libro interculturale!

Cosa sono i personaggi ponte e perché sono importanti per la nostra scuola multiculturale?

I personaggi ponte sono personaggi, figure, oggetti narrativi che appartengono a culture diverse, del Nord e del sud d’Italia, o del Nord e del Sud del mondo. Personaggi che uniscono, che hanno più cittadinanze, più identità. Per questo possono essere aiutanti didattici, perché servono ad unire le differenze di una classe , parlano a tutti, contribuiscono ad abbassare l’enfasi sulle appartenenze etniche. Il “folletto” per esempio, personaggio delle fiabe, appartiene, con nomi e caratteristiche diverse , alle tradizioni e al folclore del Sud , del Nord e di tanti diversi Paesi.

Qual è l’aspetto più significativo della scuola multiculturale italiana che racconti nel tuo libro “ Noi domani “ ?

L’aspetto più significativo della scuola multiculturale italiana è che contiene elementi e indicazioni sul futuro del nostro Paese. È, nel suo piccolo, un laboratorio dell’Italia che verrà, ci mette alla prova con le sue complessità, a volte ci disorienta ma così ci offre anche un’occasione di cambiamento. Un utile spaesamento.

Da anni  visiti le scuole italiane che conosci profondamente come dimostri nei tuoi libri. Com’è ? Di cosa ha bisogno?

C’è stanchezza e affanno negli insegnanti ma anche più creatività e voglia di fare di quanto si immagini, quindi è in grado di dare risposte, soprattutto se la politica sapesse valorizzare e raccogliere le tante esperienze di “resistenza”, nonostante la crisi, che vengono dalle scuole.

Secondo te, come sono oggi gli insegnanti ? Credi che siano in grado di dare risposte adeguate alla necessità di formazione dei giovani ?

C’è ancora passione negli insegnanti, certo non in tutti, ma il loro lavoro è forse diventato più difficile, si trovano, come ha detto un dirigente scolastico emiliano, nella condizione dei “ salmoni del San Lorenzo”, devono nuotare controcorrente, perché ciò che si fa o si cerca di fare  a scuola, è l’opposto di quello che fa la società: individualismo, scorciatoie, raccomandazioni… Ho notato differenze tra insegnanti del Nord  e del Sud d’Italia, come se a Sud , nonostante le maggiori difficoltà , o forse proprio per queste, ci fosse più utopia, più sogni, anche nella scuola. Forse è un atteggiamento più mediterraneo, un “ pensiero meridiano”, come lo definisce il sociologo Franco Cassano.

Per fare bene l’insegnante quali capacità bisogna avere ?

Penso che una dote importante per chi fa il mestiere di insegnante sia l’empatia, la capacità e  la curiosità di  ascoltare e interagire con gli allievi. Trasmettendo il gusto di imparare piuttosto che tante nozioni.

Concludiamo con le parole della prefazione al libro  di Tullio De Mauro “Vinicio Ongini va al concreto e viaggia attraverso le scuole italiane documentando difficoltà, scacchi e successi della scuola multiculturale. Chi, dall’informazione corrente, è frastornato da notizie di casi di xenofobia farebbe bene a seguirlo nel suo viaggio, a leggere i suoi concreti e suggestivi ‘casi di studio’. Se un rimprovero si può muovere alla nostra scuola è che non sempre essa è ben consapevole di quanto ha fatto, sa fare e fa per l’intero Paese. Il libro di Ongini, tra gli altri meriti, può essere d’aiuto, può stimolare il giusto orgoglio della nostra scuola pubblica”.

Se volete capire meglio l’Italia di oggi e quella di domani, se amate la scuola italiana e credete nel suo futuro e in quello delle giovani generazioni, Vi consigliamo questo libro.

Nota 1 giugno 2012, MIURAOODGOS/3420

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Uff. II

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

p.c.

Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione

Al Capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

Al Gabinetto dell’On. Ministro

S E D E

 

OGGETTO: Problem Posing&Solving per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali e le Linee Guida relative agli insegnamenti della Matematica e dell’Informatica dei nuovi Licei, Istituti Tecnici e Professionali.

Questa Direzione Generale, nell’ambito della propria attività istituzionale, ha promosso una serie di iniziative dirette a sostenere le molteplici innovazioni che hanno interessato in particolare gli ordinamenti dell’istruzione secondaria di secondo grado. Tra queste iniziative, un aspetto di rilievo assume la realizzazione del progetto indicato in epigrafe che con la presente nota si intende avviare.

Lo scopo del progetto, infatti, è quello di concorrere a concretizzare il cambiamento prospettato a livello normativo con il passaggio dai “programmi ministeriali d’insegnamento” alle Indicazioni Nazionali per i Licei e alle Linee Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali. Un cambiamento che affida al docente una più libera gestione dei saperi e l’autonoma progettazione degli itinerari didattici più idonei al conseguimento dei risultati di apprendimento che Indicazioni e Linee Guida declinano e fissano per l’intero territorio nazionale.

Il progetto mira, pertanto, ad attivare, nell’ottica interdisciplinare della cultura del problem posing&solving, un confronto collettivo su percorsi innovativi per l’acquisizione di precise conoscenze, abilità e competenze riconducibili all’ambito degli insegnamenti della matematica e dell’informatica – già peraltro abbinati nelle classi del primo biennio dei Licei (con l’eccezione dell’opzione delle scienze applicate) – e mira altresì a elaborare e utilizzare su ampia scala specifiche prove di verifica che rendano comparabili gli esiti dell’apprendimento realizzato.

Tale scelta di ambito è motivata dal fatto che si registrano, rispetto alle situazioni dei paesi più avanzati, notevoli carenze in termini culturali ed operativi nei livelli più maturi di utilizzo dell’informatica, con particolare riferimento alle capacità di lavorare in contesti di calcolo e simulazione per affrontare problemi applicativi, essendo la conoscenza della “computer science”, infatti, cosa assai diversa dal saper utilizzare funzioni di navigazione su Internet, partecipazione a social network e comunicazione con Messenger, Skype, ecc…

Il progetto – che ha tra i principali soggetti proponenti l’AICA, il CNR, l’Università e il Politecnico di Torino – è pensato come un servizio da offrire ai docenti quale sostegno al loro lavoro quotidiano; uno strumento per realizzare occasioni d’incontro e di riflessione collettiva, sia in presenza che in rete, nonché per favorire l’innovazione didattica e la crescita professionale dei docenti. Fondamentale è al riguardo la prevista realizzazione di una piattaforma software per la registrazione degli obiettivi di apprendimento condivisi e posti a traguardo dell’azione didattica, dei percorsi didattici progettati, delle prove di verifica utilizzate, delle modalità di valutazione e dei suoi risultati, quale utile e unificante riferimento nazionale per scuole, docenti e studenti.

Gli obiettivi operativi possono essere così sintetizzati:

  • Sviluppare uno spazio di formazione integrata che interconnetta logica, matematica e informatica.
  • Costruire una cultura “Problem posing&solving” investendo, nell’ampio dominio applicativo degli insegnamenti disciplinari, anche d’indirizzo, una attività sistematica fondata sull’utilizzo degli strumenti logico- matematico-informatici nella formalizzazione, quantificazione, simulazioni ed analisi di problemi di adeguata complessità.
  • Assicurare una crescita della cultura informatica della docenza chiamata ad accompagnare la trasformazione promossa.
  • Adottare una quota significativa di attività in rete con azioni di erogazione didattica, tutoraggio, autovalutazione.

Il progetto, è focalizzato sul SECONDO BIENNIO (di cui il 2012/13 sarà l’anno d’avvio) e la sua organizzazione operativa prevede il coinvolgimento di 110 istituti d’istruzione secondaria di secondo grado con funzioni di “poli” delle reti territoriali. Gli istituti che assolveranno a tale compito, saranno individuati dai rispettivi UU. SS. RR. nel numero riportato nella tabella1 (allegata) e cortesemente comunicati entro l’8 giugno 2012 a: caterina.spezzano@istruzione.it e margherita.felcinelli@istruzione.it

Le fasi di realizzazione del progetto per l’a.s. 2012/013 sono le seguenti:

• Presentazione del piano a Uffici Scolastici Regionali, Istituzioni Scolastiche, Associazioni disciplinari, Università, Esperti ( 14 GIUGNO).

• Nomina da parte di ciascun Ufficio Scolastico Regionale di un Gruppo tecnico ristretto per seguire le attività previste dal progetto a livello territoriale (GIUGNO).

• Predisposizione delle azioni di diffusione dell’iniziativa e dell’informazione in rete e di forum interattivi per il coinvolgimento dei docenti nella condivisione di problemi significativi, dei percorsi d’insegnamento e della banca di item per la verifica degli apprendimenti (LUGLIO – SETTEMBRE).

• Incontro dei Comitati tecnici e preparazione dei seminari residenziali rivolti ai docenti delle scuole individuate come poli (LUGLIO).

• Incontri residenziali – uno al Nord, uno al Centro/ Sud – della durata di due giornate e mezza ( 20 ore ), che si terranno dal 4 al 6 e dal 10 al 12 SETTEMBRE 2012. A ciascuno di essi parteciperanno 80 docenti distribuiti in 4 gruppi di lavoro.

• Attuazione, nel periodo compreso tra ottobre 2012 e aprile 2013, di attività di Project Work coerente con le Indicazioni e le Linee Guida.

• Incontri residenziali – uno al Nord, uno al Centro/Sud – della durata di due giornate e mezza ( 20 ore) con la partecipazione degli stessi docenti distribuiti, per ciascun incontro, in quattro gruppi. Il programma degli incontri prevede: l’analisi della rete di conoscenze e di abilità individuate, il confronto delle esperienze realizzate e dei risultati ottenuti nella somministrazione delle prove di verifica. I seminari si terranno nel mese di APRILE/MAGGIO 2013.

• Stesura di un report finale sui risultati ottenuti e sua diffusione agli UU. SS. RR (GIUGNO 2013).

Le finalità del progetto sono tali da interessare e poter coinvolgere sul piano pedagogico e didattico tutti i docenti, contribuendo così ad instaurare un clima di partecipazione collettiva all’impegno formativo. Una tale finalità dovrà essere perseguita con successo mediante il concorso sinergico dell’intera Amministrazione, nella sua articolazione centrale e periferica. A tal fine è convocato per il giorno 14 giugno 2012, presso la Sala della Comunicazione del MIUR, un incontro, il cui programma dettagliato sarà comunicato con successiva nota, di presentazione del progetto al quale si auspica la presenza di rappresentanti degli UU. SS. RR. – incaricati dalle SS. LL, eventualmente attingendo al personale che ha già seguito o sta seguendo iniziative negli ambiti disciplinari della Matematica e dell’Informatica – e delle scuole individuate come poli territoriali.

Nel rimanere a disposizione per ogni ulteriore necessità di informazioni (ci si può anche rivolgere a: 06/58493230 e 06/58493632) si invitano le SS. LL. a favorire la più capillare diffusione della presente iniziativa presso gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado.

 

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Carmela Palumbo

—————————————

Ripartizione regionale Istituti d’Istruzione Secondaria

 

 

Regione

Licei (escluso Liceo

Scientifico)

Liceo Scientifico

Istituti Tecnici

Istituti Professionali

 

Piemonte

2

2

2

1

Lombardia

3

3

3

2

Veneto

2

2

2

1

Friuli Venezia Giulia

1

1

1

1

Liguria

1

1

1

1

Emilia Romagna

2

1

2

2

Toscana

2

1

2

1

Umbria

1

1

1

1

Marche

1

1

1

1

Lazio

3

2

2

1

Abruzzo

1

1

1

1

Molise

1

1

1

1

Campania

3

3

3

2

Puglia

2

1

2

2

Basilicata

1

1

1

1

Calabria

1

1

1

1

Sicilia

3

2

3

2

Sardegna

1

1

1

1

 

 

 

 

TOTALE

31

26

30

23

         

Nota 1 giugno 2012, MIURAOODGSSSI prot. n. 2634/RU/U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi

 

Ai Dirigenti/Coordinatori delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie

e p.c.

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento

Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano

Loro Sedi

 

Oggetto: Anagrafe Alunni – verifica delle posizioni anagrafiche.

 

Con la nota MIURAOODGSSSI prot. n. 2033/RU/U del 3 maggio u.s. si è richiamata l’attenzione sul nuovo scenario normativo nel quale si colloca l’Anagrafe Nazionale degli Studenti ponendo in risalto l’inderogabile esigenza del puntuale aggiornamento dei dati presenti nel SIDI.

La nota MIURAOODGSSSI prot. n. 2456/RU/U del 23 maggio ha illustrato il calendario delle attività previste per la conclusione dell’anno scolastico, finalizzate, a raccogliere e rilevare le informazioni sugli scrutini, gli esiti e gli esami di Stato degli Studenti.

Si segnalano, di seguito le attività necessarie per arrivare agli appuntamenti annunciati con una base anagrafica corretta:

 

Verifica degli alunni frequentanti: è opportuno verificare che siano riportati sul SIDI tutti gli eventi di uscita e di entrata dalla scuola (ritiri, trasferimenti …) in modo che il numero dei frequentanti sia corretto; porre particolare attenzione al corretto inserimento degli alunni provenienti da altra scuola (trasferimenti in corso d’anno);

Correzione delle posizioni anagrafiche registrate con il codice fiscale “fittizio”: tale situazione è da considerarsi temporanea, pertanto deve essere tempestivamente corretta nel momento in cui la scuola viene a conoscenza del codice fiscale dell’alunno;

Verifica dei codici fiscali “non validati” dall’Agenzia delle Entrate: in presenza di alunni con codice fiscale “non validato” dall’Agenzia delle Entrate è necessario che la scuola verifichi con l’interessato o con la famiglia, la corretta trascrizione nel SIDI dei dati anagrafici. Nel caso in cui la documentazione confermi quanto riportato nel SIDI è opportuno segnalare il caso all’Ufficio di Statistica che provvederà ad effettuare ulteriori controlli.

 

Si ricorda che in caso di presenza di codici fiscali “da validare” non occorre alcuna modifica da parte della scuola in quanto si tratta di codici fiscali che devono ancora essere sottoposti alla verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le attività di verifica sopra elencate assumono particolare importanza per gli studenti che si accingono a sostenere l’esame di Stato, anche ai fini dell’integrazione delle basi dati dei diplomati con quelle delle immatricolazione alle Università, secondo quanto previsto dalla legge 4 aprile 2012, n. 35.

 

Il Direttore Generale

Emanuele Fidora

 

Nota 1 giugno 2012, Prot.MIURAOODGSSSI n. 2650/RU/U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica

e

Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi

 

Ai Presidenti delle Commissioni giudicatrici degli esami di Stato delle scuole secondarie di secondo grado

 

Oggetto: Esami di Stato e nuove procedure digitali.

 

Il corrente anno scolastico verrà ricordato come un anno importante per la digitalizzazione di numerose procedure che accompagnano e preparano i vari processi a carico dell’Amministrazione e delle istituzioni scolastiche. Ciò risulta particolarmente evidente per il settore degli esami di Stato delle scuole secondarie di secondo grado, ove la modalità telematica ha assunto un ruolo preminente già a partire dal corrente anno scolastico e che, a partire dal prossimo, sarà l’unica modalità di gestione e di trasmissione dei dati nel processo degli “Esami di Stato”.

Tra le iniziative intraprese, molte quelle da citare: dalla trasmissione delle domande di partecipazione alle commissioni d’esame, da parte dei dirigenti scolastici e dei docenti aspiranti alla nomina, possibile solo su Polis, attraverso la modalità delle Istanze On Line, all’invio delle tracce delle prove scritte per via telematica (cosiddetto “Plico telematico”), al nuovo applicativo “Commissione web” che integra il lavoro delle segreterie scolastiche con quello delle commissioni d’esame realizzando un processo di semplificazione e modernizzazione della Scuola. Ècon riguardo a quest’ultimo aspetto che si invitano i Presidenti delle Commissioni giudicatrici degli esami di Stato a voler favorire l’utilizzo, nello svolgimento delle attività connesse, del software “Commissione web”, accessibile dal sito web del Ministero, nella specifica sezione “Esami di Stato”, oppure altro software equivalente, per superare definitivamente, a partire dal prossimo anno, l’utilizzo di modelli cartacei.

 

Il Direttore Generale

Carmela Palumbo

 

Il Direttore Generale

Emanuele Fidora