Per la scomparsa di un Maestro

Per la scomparsa di un Maestro

di Agostina Melucci

 

Tutta la scuola d’Italia, e non solo (pensiamo al Brasile) ha appreso con dolore la notizia della morte di Gianfranco Zavalloni. Avremo sempre in mente la sua persona di intellettuale, di politico, di uomo profondamente buono. Un uomo vero, libero da schemi e capace di verità, dal tratto lieve, gentile e schietto al contempo, presente a tutti nella generosa offerta di sé e delle proprie intuizioni.

Noi lo ricordiamo soprattutto come uomo di scuola. Nato a questa missione come maestro di scuola d’infanzia (fortunati quei bambini!), passò poi presto alla funzione che oggi si vuol chiamare dirigenziale, ma che Egli interpretò sempre come di testimonianza e di orientamento culturale e didattico, una funzione magistrale estesa dai ragazzi agli adulti che lavorano nella scuola, alla intera comunità scolastica e civile. Un vero Maestro, il nome con cui amiamo ricordarlo.

Ricordiamo tutti le sue battaglie: per la natura, vera educatrice dell’umanità, per la giustizia e i diritti dei bambini, per l’arte, in cui si prodigò non solo come promotore di eventi estetici ma anche con la produzione diretta di numerose opere di grande pregio, fino alla riscoperta dell’arte dei burattini. Ricordiamo le sue sacrosante polemiche contro la frenesia didatticistica, l’ansia di risultato ostensibile, le tecnologie usate a sproposito (il suo “movimento contro le fotocopie”) e la sua proposta di una scuola creativa e perciò lenta (vedi La pedagogia della lumaca), serena, a lungo termine autenticamente produttiva.

Ora che Gianfranco scompare dalla vista (ma continueremo a vederlo attraverso i suoi disegni, la sua fattoria, i suoi lavori di artigianato artistico) il Suo insegnamento proseguirà attraverso i suoi testi. Ci piace riprodurre ancora una volta uno dei maggiormente significativi, il Manifesto dei diritti naturali dei bambini:

 

-Il diritto all’ozio, a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti;

-il diritto a sporcarsi, a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti;

-il diritto agli odori, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura;

-il diritto al dialogo, ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare;

-il diritto all’uso delle mani, a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco,

-il diritto ad un buon inizio, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura, il diritto alla strada, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

-il diritto al selvaggio, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

-il diritto al silenzio, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua,

-il diritto alle sfumature, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.

 

Ora Gianfranco è una stella.

 

Agostina Melucci, insieme a Gabriele Boselli e Marina Seganti

 

Decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012

Decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 176*
(in GU n. 242 del 16-10-2012 )

Esecuzione dell’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei persorsi di istruzione e formazione professionale firmata il 28 giugno 2012 tra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana. (12G0198)

(*) ERRATA-CORRIGE
(in GU n. 245 del 19-10-2012)

Comunicato relativo al decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 176, recante: “Esecuzione dell’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale firmata il 28 giugno 2012 tra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana.”. (Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 242 del 16 ottobre 2012). (12A11359)

Il numero “176” di inserzione in Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana, attribuito al decreto del Presidente della Repubblica citato in epigrafe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 242 del 16 ottobre 2012, e’ da intendersi espunto.

Nella formula terminativa finale, riportata alla pagina 5, prima colonna della sopraindicata Gazzetta Ufficiale, dove e’ scritto: “Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.” , leggasi: “Il presente decreto sara’ inviato alla Corte dei conti per la registrazione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.”.

Pertanto il succitato decreto del Presidente della Repubblica e’ da considerare come atto avente natura amministrativa non regolamentare.

—————-

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l’articolo 87 della Costituzione;

Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929 tra la Repubblica italiana e la Santa Sede;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751 e successive modificazioni, relativo all’esecuzione dell’intesa tra l’Autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, recante disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

Visto il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, recante norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53;

Visti i decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89, recanti rispettivamente la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;

Visti il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 7 ottobre 2010, n. 211, recante le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attivita’ e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali, le linee guida per gli istituti tecnici di cui alle direttive 15 luglio 2010, n. 57 e 16 gennaio 2012, n. 4, e le linee guida per gli istituti professionali di cui alle direttive 28 luglio 2010, n. 65 e 16 gennaio 2012, n. 5;

Vista l’intesa firmata il 28 giugno 2012 tra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana, relativa alle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione e formazione;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 27 luglio 2012; Sulla proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;

Decreta:

Piena e intera esecuzione e’ data all’intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale firmata il 28 giugno 2012 fra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana. L’intesa comprende 4 allegati relativi alle indicazioni didattiche distintamente formulate per i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale ed e’ allegata al presente decreto, di cui costituisce parte integrante.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi’ 20 agosto 2012

NAPOLITANO

Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri

Profumo, Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca

Visto, il Guardasigilli: Severino

Registrato alla Corte dei conti l’8 ottobre 2012 Ufficio di controllo sugli atti del MIUR, MIBAC, Min. Salute e Min. Lavoro registro n. 14, foglio n. 54

Allegato 

INTESA TRA IL MINISTERO  DELL'ISTRUZIONE,  DELL'UNIVERSITA'  E  DELLA
  RICERCA E  LA  CONFERENZA  EPISCOPALE  ITALIANA  SULLE  INDICAZIONI
  DIDATTICHE  PER  L'INSEGNAMENTO  DELLA  RELIGIONE  CATTOLICA  NELLE
  SCUOLE DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE E NEI PERCORSI DI ISTRUZIONE
  E FORMAZIONE PROFESSIONALE. 

    Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 

                                  e 

         Il Presidente della Conferenza episcopale italiana 

in attuazione di  quanto  stabilito  dall'Accordo  di  revisione  del
Concordato lateranense tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana del
18 febbraio 1984 (art. 9.2 e Protocollo Addizionale, punto 5, lettera
b), n. 1) e dal punto 1 della successiva  Intesa  tra  la  Conferenza
episcopale italiana e il Ministero  della  pubblica  istruzione  (ora
Ministero dell'istruzione,  dell'universita'  e  della  ricerca)  per
l'insegnamento della  religione  cattolica  nelle  scuole  pubbliche,
firmata il 14 dicembre 1985; 
attesa la  necessita'  di  adeguare  le  indicazioni  didattiche  per
l'insegnamento della religione cattolica nei percorsi di  studio  del
secondo ciclo di istruzione e formazione, quali definiti dal  decreto
legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  e  dai  regolamenti  di  cui  ai
decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87,  88  e
89, nonche' dalle indicazioni per i  licei  di  cui  al  decreto  del
Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 7  ottobre
2010, n. 211, dalle linee guida per gli istituti tecnici di cui  alle
direttive 15 luglio 2010, n. 57 e 16 gennaio 2012, n. 4, dalle  linee
guida per gli istituti professionali di cui alle direttive 28  luglio
2010, n. 65 e 16 gennaio 2012, n. 5, e  da  quanto  stabilito  per  i
percorsi di istruzione e formazione professionale in base all'Accordo
raggiunto nella Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011, recepito
con decreto del Ministro dell'istruzione,  dell'universita'  e  della
ricerca di concerto con il Ministro  del  lavoro  e  delle  politiche
sociali 11 novembre 2011, rep. n. 137; 

                  convengono con la presente Intesa 

di   adottare   a   partire   dall'anno   scolastico   2012-13,   per
l'insegnamento della  religione  cattolica  nei  percorsi  di  studio
statali e paritari del secondo ciclo del sistema di istruzione  e  di
formazione,  le   allegate   indicazioni   didattiche   distintamente
formulate  per  i  licei,  gli   istituti   tecnici,   gli   istituti
professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale. 
    Roma, 28 giugno 2012 

                                        Il Ministro dell'istruzione,  
                                     dell'universita' e della ricerca 
                                                    Profumo           
Il Presidente della Conferenza 
      episcopale italiana 
            Bagnasco
INDICAZIONI DIDATTICHE 
                 PER L'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE 
                     CATTOLICA NEL SECONDO CICLO 
                     DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE 

                                                                 N. 1 

                   Indicazioni per l'insegnamento 
                 della religione cattolica nei licei 
        (In riferimento al D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89 e alle 
      Indicazioni Nazionali dei Licei di cui al D.M. 7 ottobre 
                            2010, n. 211) 

Linee generali e competenze 
    L'insegnamento   della   religione   cattolica   (Irc)   risponde
all'esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il  valore  della
cultura religiosa e il contributo che i  principi  del  cattolicesimo
offrono  alla  formazione  globale  della  persona  e  al  patrimonio
storico, culturale e civile del popolo italiano. Nel  rispetto  della
legislazione  concordataria,  l'Irc  si  colloca  nel  quadro   delle
finalita' della scuola con una proposta formativa specifica,  offerta
a  tutti  coloro  che  intendano   avvalersene.   Contribuisce   alla
formazione con particolare riferimento  agli  aspetti  spirituali  ed
etici dell'esistenza, in vista di un inserimento  responsabile  nella
vita civile e sociale, nel mondo universitario e del  lavoro.  L'Irc,
partecipando allo sviluppo  degli  assi  culturali,  con  la  propria
identita' disciplinare, assume  il  profilo  culturale,  educativo  e
professionale  dei  licei;  si  colloca   nell'area   linguistica   e
comunicativa,  tenendo  conto  della  specificita'   del   linguaggio
religioso e della portata relazionale di ogni espressione  religiosa;
offre un contributo specifico sia nell'area metodologica, arricchendo
le opzioni epistemologiche per l'interpretazione della  realta',  sia
nell'area logico-argomentativa, fornendo  strumenti  critici  per  la
lettura  e  la  valutazione  del  dato   religioso,   sia   nell'area
storico-umanistica, per gli effetti  che  storicamente  la  religione
cattolica ha prodotto e produce nella  cultura  italiana,  europea  e
mondiale; si collega, per la ricerca di significati e  l'attribuzione
di senso, all'area scientifica, matematica e tecnologica. 
    Lo  studio  della  religione   cattolica   promuove,   attraverso
un'adeguata  mediazione  educativo-didattica,  la  conoscenza   della
concezione cristiano-cattolica del mondo e della storia, come risorsa
di senso per la comprensione di se', degli  altri  e  della  vita.  A
questo scopo l'Irc affronta la questione universale  della  relazione
tra Dio e l'uomo, la comprende attraverso la  persona  e  l'opera  di
Gesu' Cristo e la confronta con la testimonianza della  Chiesa  nella
storia. In tale  orizzonte,  offre  contenuti  e  strumenti  per  una
riflessione sistematica sulla complessita' dell'esistenza  umana  nel
confronto  aperto  fra   cristianesimo   e   altre   religioni,   fra
cristianesimo e altri sistemi  di  significato.  L'Irc,  nell'attuale
contesto multiculturale, mediante la propria proposta,  promuove  tra
gli studenti la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo,
educando all'esercizio della liberta' in una prospettiva di giustizia
e di pace. 
    I contenuti disciplinari, anche  alla  luce  del  quadro  europeo
delle qualifiche, sono declinati in competenze e obiettivi  specifici
di apprendimento articolati in conoscenze e abilita',  come  previsto
per l'istruzione generale superiore nei  licei,  suddivise  in  primo
biennio, secondo biennio e quinto anno. 
    E' responsabilita' del docente di religione  cattolica  declinare
queste indicazioni  in  adeguati  percorsi  di  apprendimento,  anche
attraverso  possibili  raccordi  interdisciplinari,  valorizzando  le
particolari   sensibilita'   e   le   peculiari    opportunita'    di
approfondimento  legate  ai  diversi  percorsi  liceali:   artistico,
classico, linguistico, musicale  e  coreutico,  scientifico  e  delle
scienze umane. 
    Al termine del primo biennio, che  coincide  con  la  conclusione
dell'obbligo di istruzione e quindi assume  un  valore  paradigmatico
per  la  formazione  personale  e  l'esercizio  di  una  cittadinanza
consapevole, lo studente sara' in grado di: 
    costruire un'identita' libera e responsabile,  ponendosi  domande
di senso nel confronto  con  i  contenuti  del  messaggio  evangelico
secondo la tradizione della Chiesa; 
    valutare il contributo sempre attuale della tradizione  cristiana
allo sviluppo della  civilta'  umana,  anche  in  dialogo  con  altre
tradizioni culturali e religiose; 
    valutare la dimensione religiosa della vita umana a partire dalla
conoscenza della Bibbia e della persona di Gesu' Cristo, riconoscendo
il senso e il significato del linguaggio religioso cristiano. 
    Al termine dell'intero percorso  di  studio,  l'Irc  mettera'  lo
studente in condizione di: 
    sviluppare un maturo senso critico e  un  personale  progetto  di
vita, riflettendo  sulla  propria  identita'  nel  confronto  con  il
messaggio cristiano, aperto all'esercizio  della  giustizia  e  della
solidarieta' in un contesto multiculturale; 
    cogliere la presenza e l'incidenza del cristianesimo nella storia
e nella cultura per una lettura critica del mondo contemporaneo; 
    utilizzare  consapevolmente  le  fonti  autentiche   della   fede
cristiana, interpretandone  correttamente  i  contenuti,  secondo  la
tradizione della Chiesa, nel confronto aperto ai contributi di  altre
discipline e tradizioni storico-culturali. 
Obiettivi specifici di apprendimento 
    Gli  obiettivi  specifici  di  apprendimento,  come   le   stesse
competenze, nello spirito delle indicazioni  e  dell'autonomia  delle
istituzioni  scolastiche,  sono  essenziali  e  non  esaustivi;  sono
declinati  in  conoscenze  e   abilita',   non   necessariamente   in
corrispondenza tra loro, riconducibili in vario modo a  tre  aree  di
significato:   antropologico-esistenziale;    storico-fenomenologica;
biblico-teologica. 
Primo biennio 
Conoscenze 
    In relazione alle competenze sopra descritte e in continuita' con
il primo ciclo di istruzione, lo studente: 
    riconosce  gli  interrogativi  universali  dell'uomo:  origine  e
futuro del mondo e dell'uomo, bene e male, senso della vita  e  della
morte, speranze e paure dell'umanita', e le risposte che  ne  da'  il
cristianesimo, anche a confronto con altre religioni; 
    si rende conto, alla luce della rivelazione cristiana, del valore
delle relazioni  interpersonali  e  dell'affettivita':  autenticita',
onesta', amicizia, fraternita', accoglienza, amore,  perdono,  aiuto,
nel contesto delle istanze della societa' contemporanea; 
    individua  la  radice  ebraica  del  cristianesimo  e  coglie  la
specificita' della proposta cristiano-cattolica,  nella  singolarita'
della rivelazione di Dio Uno e Trino,  distinguendola  da  quella  di
altre religioni e sistemi di significato; 
    accosta i testi e le categorie piu' rilevanti dell'Antico  e  del
Nuovo Testamento:  creazione,  peccato,  promessa,  esodo,  alleanza,
popolo di Dio, messia, regno di  Dio,  amore,  mistero  pasquale;  ne
scopre le peculiarita' dal  punto  di  vista  storico,  letterario  e
religioso; 
    approfondisce la conoscenza della  persona  e  del  messaggio  di
salvezza di Gesu' Cristo, il suo stile di vita, la sua relazione  con
Dio e con le persone, l'opzione  preferenziale  per  i  piccoli  e  i
poveri, cosi' come documentato nei Vangeli e in altre fonti storiche; 
    ripercorre gli eventi principali  della  vita  della  Chiesa  nel
primo millennio  e  coglie  l'importanza  del  cristianesimo  per  la
nascita e lo sviluppo della cultura europea; 
    riconosce il valore etico della vita umana come la dignita' della
persona, la  liberta'  di  coscienza,  la  responsabilita'  verso  se
stessi, gli altri e il mondo, aprendosi alla ricerca della verita'  e
di un'autentica giustizia sociale e all'impegno per il bene comune  e
la promozione della pace. 
Abilita' 
    Lo studente: 
    riflette sulle proprie esperienze personali e  di  relazione  con
gli  altri:  sentimenti,  dubbi,  speranze,  relazioni,   solitudine,
incontro, condivisione, ponendo domande di senso nel confronto con le
risposte offerte dalla tradizione cristiana; 
    riconosce il valore  del  linguaggio  religioso,  in  particolare
quello cristiano-cattolico, nell'interpretazione della realta'  e  lo
usa nella spiegazione dei contenuti specifici del cristianesimo; 
    dialoga con posizioni religiose e culturali diverse dalla propria
in un clima di rispetto, confronto e arricchimento reciproco; 
    individua  criteri  per  accostare   correttamente   la   Bibbia,
distinguendo  la  componente  storica,  letteraria  e  teologica  dei
principali  testi,  riferendosi  eventualmente  anche   alle   lingue
classiche; 
    riconosce l'origine e la natura della Chiesa e le forme  del  suo
agire nel mondo quali l'annuncio, i sacramenti, la carita'; 
    legge, nelle forme di espressione artistica  e  della  tradizione
popolare,  i  segni  del  cristianesimo  distinguendoli   da   quelli
derivanti da altre identita' religiose; 
    coglie la valenza delle  scelte  morali,  valutandole  alla  luce
della proposta cristiana. 
Secondo biennio 
Conoscenze 
    Come approfondimento delle conoscenze e abilita' gia'  acquisite,
lo studente: 
    approfondisce, in una riflessione sistematica, gli  interrogativi
di senso piu' rilevanti:  finitezza,  trascendenza,  egoismo,  amore,
sofferenza, consolazione, morte, vita; 
    studia  la  questione  su  Dio  e  il  rapporto  fede-ragione  in
riferimento alla  storia  del  pensiero  filosofico  e  al  progresso
scientifico-tecnologico; 
    rileva, nel cristianesimo, la centralita' del mistero pasquale  e
la corrispondenza del Gesu' dei Vangeli con  la  testimonianza  delle
prime comunita' cristiane codificata  nella  genesi  redazionale  del
Nuovo Testamento; 
    conosce il rapporto  tra  la  storia  umana  e  la  storia  della
salvezza, ricavandone il modo cristiano  di  comprendere  l'esistenza
dell'uomo nel tempo; 
    arricchisce il proprio  lessico  religioso,  conoscendo  origine,
significato e attualita' di alcuni  grandi  temi  biblici:  salvezza,
conversione, redenzione, comunione, grazia, vita eterna, riconoscendo
il  senso  proprio  che  tali  categorie  ricevono  dal  messaggio  e
dall'opera di Gesu' Cristo; 
    conosce lo sviluppo storico della Chiesa  nell'eta'  medievale  e
moderna, cogliendo sia il contributo allo sviluppo della cultura, dei
valori  civili  e  della  fraternita',  sia  i  motivi  storici   che
determinarono divisioni, nonche' l'impegno a ricomporre l'unita'; 
    conosce, in un contesto di pluralismo  culturale  complesso,  gli
orientamenti della Chiesa sul  rapporto  tra  coscienza,  liberta'  e
verita' con particolare riferimento  a  bioetica,  lavoro,  giustizia
sociale, questione ecologica e sviluppo sostenibile. 
Abilita' 
    Lo studente: 
    confronta orientamenti e risposte cristiane  alle  piu'  profonde
questioni della condizione umana, nel quadro di differenti  patrimoni
culturali e religiosi presenti in Italia, in Europa e nel mondo; 
    collega, alla luce del cristianesimo, la storia umana e la storia
della salvezza, cogliendo il senso dell'azione di  Dio  nella  storia
dell'uomo; 
    legge pagine scelte dell'Antico e del Nuovo Testamento applicando
i corretti criteri di interpretazione; 
    descrive l'incontro del messaggio  cristiano  universale  con  le
culture particolari e gli effetti  che  esso  ha  prodotto  nei  vari
contesti sociali; 
    riconosce in opere artistiche, letterarie e sociali i riferimenti
biblici e religiosi che ne sono all'origine  e  sa  decodificarne  il
linguaggio simbolico; 
    rintraccia, nella testimonianza cristiana di figure significative
di  tutti  i  tempi,  il  rapporto  tra  gli   elementi   spirituali,
istituzionali e carismatici della Chiesa; 
    opera  criticamente  scelte  etico-religiose  in  riferimento  ai
valori proposti dal cristianesimo. 
Quinto anno 
Conoscenze 
    Nella fase conclusiva del percorso di studi, lo studente: 
    riconosce il ruolo della religione nella societa' e ne  comprende
la natura in  prospettiva  di  un  dialogo  costruttivo  fondato  sul
principio della liberta' religiosa; 
    conosce l'identita' della religione cattolica in  riferimento  ai
suoi documenti fondanti, all'evento centrale della nascita,  morte  e
risurrezione di Gesu' Cristo e alla prassi di vita che essa propone; 
    studia il rapporto della Chiesa con il mondo  contemporaneo,  con
riferimento ai totalitarismi del Novecento e al loro crollo, ai nuovi
scenari religiosi, alla globalizzazione e migrazione dei popoli, alle
nuove forme di comunicazione; 
    conosce le principali novita' del Concilio ecumenico Vaticano II,
la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia, le
linee di fondo della dottrina sociale della Chiesa. 
Abilita' 
    Lo studente: 
    motiva le proprie scelte di vita, confrontandole con  la  visione
cristiana, e dialoga in modo aperto, libero e costruttivo; 
    si confronta con gli  aspetti  piu'  significativi  delle  grandi
verita'   della   fede   cristiano-cattolica,   tenendo   conto   del
rinnovamento promosso  dal  Concilio  ecumenico  Vaticano  II,  e  ne
verifica gli effetti nei vari ambiti della societa' e della cultura; 
    individua, sul piano etico-religioso, le potenzialita' e i rischi
legati  allo  sviluppo  economico,   sociale   e   ambientale,   alla
globalizzazione e alla multiculturalita',  alle  nuove  tecnologie  e
modalita' di accesso al sapere; 
    distingue la  concezione  cristiano-cattolica  del  matrimonio  e
della famiglia: istituzione, sacramento, indissolubilita',  fedelta',
fecondita', relazioni familiari ed educative, soggettivita' sociale. 

                                                                 N. 2 

           Linee guida per l'insegnamento della religione 
                  cattolica negli istituti tecnici 
        (In riferimento al D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88, alle 
     Linee Guida per gli Istituti Tecnici di cui alla Direttiva 
         n. 57 del 15 luglio 2010 e alla Direttiva n. 4 del 
                          16 gennaio 2012) 

                     Area di istruzione generale 
                  Settori: Economico e Tecnologico 

    L'insegnamento   della   religione   cattolica   (Irc)   risponde
all'esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il  valore  della
cultura religiosa e il contributo che i  principi  del  cattolicesimo
offrono  alla  formazione  globale  della  persona  e  al  patrimonio
storico, culturale e civile del popolo italiano. Nel  rispetto  della
legislazione  concordataria,  l'Irc  si  colloca  nel  quadro   delle
finalita' della scuola con una proposta formativa specifica,  offerta
a  tutti  coloro  che  intendano   avvalersene.   Contribuisce   alla
formazione con particolare riferimento  agli  aspetti  spirituali  ed
etici dell'esistenza, in vista di un inserimento  responsabile  nella
vita sociale, nel mondo universitario e professionale. L'Irc, con  la
propria identita' disciplinare, assume le linee generali del  profilo
culturale, educativo e professionale  degli  istituti  tecnici  e  si
colloca nell'area di istruzione generale, arricchendo la preparazione
di base e lo sviluppo degli assi culturali, interagendo  con  essi  e
riferendosi in particolare all'asse dei linguaggi per la specificita'
del linguaggio religioso nella lettura della realta'. 
    Il  docente  di  religione  cattolica,   attraverso   un'adeguata
mediazione educativo-didattica, contribuisce  a  far  acquisire  allo
studente i seguenti risultati  di  apprendimento  comuni  a  tutti  i
percorsi: agire in base ad  un  sistema  di  valori  coerenti  con  i
principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti
e ispirare i propri comportamenti personali e sociali; utilizzare gli
strumenti  culturali  e  metodologici   acquisiti   per   porsi   con
atteggiamento  razionale,  critico  e  responsabile  di  fronte  alla
realta',  ai  suoi  fenomeni  e  ai  suoi  problemi,  anche  ai  fini
dell'apprendimento permanente; riconoscere le linee essenziali  della
storia delle idee, della cultura, della  letteratura,  delle  arti  e
orientarsi  agevolmente  fra  testi   e   autori   fondamentali   con
riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico,  tecnologico
ed economico; stabilire  collegamenti  tra  le  tradizioni  culturali
locali,  nazionali  ed  internazionali,  sia   in   una   prospettiva
interculturale sia ai fini della mobilita' di  studio  e  di  lavoro;
riconoscere il  valore  e  le  potenzialita'  dei  beni  artistici  e
ambientali,  per  una  loro  corretta  fruizione  e   valorizzazione;
collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni  tecnologiche  in
una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della
storicita' dei saperi;  cogliere  l'importanza  dell'orientamento  al
risultato, del lavoro per obiettivi e della  necessita'  di  assumere
responsabilita'  nel  rispetto   dell'etica   e   della   deontologia
professionale; saper  interpretare  il  proprio  autonomo  ruolo  nel
lavoro di gruppo; essere consapevole del valore sociale della propria
attivita', partecipando attivamente alla vita civile  e  culturale  a
livello locale, nazionale e comunitario (D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88,
Allegato A, paragrafo 2.1). 
    In  particolare  lo  studio   della   religione   cattolica,   in
continuita' con il primo ciclo di istruzione, promuove la  conoscenza
della concezione cristiano-cattolica del mondo e della  storia,  come
risorsa di senso per la comprensione di se', degli altri, della vita.
A  questo  scopo,  l'Irc  affronta  la  questione  universale   della
relazione tra Dio e l'uomo, la  comprende  attraverso  la  persona  e
l'opera di Gesu' Cristo e la confronta  con  la  testimonianza  della
Chiesa nella storia. In tale orizzonte, offre contenuti  e  strumenti
per una lettura critica del rapporto  tra  dignita'  umana,  sviluppo
tecnico,  scientifico,  ed  economico,  nel  confronto   aperto   tra
cristianesimo e altre religioni, tra cristianesimo e altri sistemi di
significato.  Nell'attuale  contesto  multiculturale,   il   percorso
scolastico  proposto  dall'Irc  favorisce  la  partecipazione  ad  un
dialogo aperto e costruttivo, educando all'esercizio  della  liberta'
in una prospettiva di giustizia e di pace. 
    I contenuti disciplinari, anche  alla  luce  del  quadro  europeo
delle qualifiche, sono declinati in competenze e obiettivi  specifici
di apprendimento articolati in conoscenze e abilita',  come  previsto
per gli istituti tecnici, suddivise in primo biennio, secondo biennio
e quinto anno. 
    E' responsabilita' del docente di religione cattolica  progettare
adeguati  percorsi   di   apprendimento,   con   opportuni   raccordi
interdisciplinari,   elaborando   queste   indicazioni   secondo   le
specifiche esigenze formative dei diversi indirizzi  del  settore  di
riferimento: economico, tecnologico.

Primo biennio

Lo studente al termine del biennio sarà messo in grado di maturare le seguenti competenze specifiche:

costruire un’identità libera e responsabile, ponendosi domande di senso nel confronto con i contenuti del messaggio evangelico secondo la tradizione della Chiesa;

valutare il contributo sempre attuale della tradizione cristiana allo sviluppo della civiltà umana, anche in dialogo con altre tradizioni culturali e religiose;

valutare la dimensione religiosa della vita umana a partire dalla conoscenza della Bibbia e della persona di Gesù Cristo, riconoscendo il senso e il significato del linguaggio religioso cristiano.

Conoscenze

– Interrogativi universali dell’uomo, risposte del cristianesimo, confronto con le altre religioni;
– natura e valore delle relazioni umane e sociali alla luce della rivelazione cristiana e delle istanze della società contemporanea;

– le radici ebraiche del cristianesimo e la singolarità della rivelazione cristiana del Dio Uno e Trino;
– la Bibbia come fonte del cristianesimo: processo di formazione e criteri interpretativi;

– eventi, personaggi e categorie più rilevanti dell’Antico e del Nuovo Testamento;
– la persona, il messaggio e l’opera di Gesù Cristo nei Vangeli, documenti storici, e nella tradizione della Chiesa;

– gli eventi principali della storia della Chiesa fino all’epoca medievale e loro effetti nella nascita e nello sviluppo della cultura europea;
– il valore della vita e la dignità della persona secondo la visione cristiana: diritti fondamentali, libertà di coscienza, responsabilità per il bene comune e per la promozione della pace, impegno per la giustizia sociale.

Abilità

– formulare domande di senso a partire dalle proprie esperienze personali e di relazione;
– utilizzare un linguaggio religioso appropriato per spiegare contenuti, simboli e influenza culturale del cristianesimo, distinguendo espressioni e pratiche religiose da forme di fondamentalismo, superstizione, esoterismo;

– impostare un dialogo con posizioni religiose e culturali diverse dalla propria nel rispetto, nel confronto e nell’arricchimento reciproco;
– riconoscere le fonti bibliche e altre fonti documentali nella comprensione della vita e dell’opera di Gesù di Nazareth;

– spiegare origine e natura della Chiesa e le forme del suo agire nel mondo: annuncio, sacramenti, carità;
– leggere i segni del cristianesimo nell’arte e nella tradizione culturale;

– operare scelte morali, circa le problematiche suscitate dallo sviluppo scientifico-tecnologico, nel confronto con i valori cristiani.

Secondo biennio e quinto anno

Lo studente al termine del corso di studi sarà messo in grado di maturare le seguenti competenze specifiche:

  •  sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria identità nel confronto con il messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà in un contesto multiculturale;
  •  cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nelle trasformazioni storiche prodotte dalla cultura umanistica, scientifica e tecnologica;
  •  utilizzare consapevolmente le fonti autentiche del cristianesimo, interpretandone correttamente i contenuti nel quadro di un confronto aperto ai contributi della cultura scientifico-tecnologica.

Secondo biennio

Conoscenze

– Questioni di senso legate alle più rilevanti esperienze della vita umana;
– linee fondamentali della riflessione su Dio e sul rapporto fede-scienza in prospettiva storico-culturale, religiosa ed esistenziale;

– identità e missione di Gesù Cristo alla luce del mistero pasquale;
– storia umana e storia della salvezza: il modo cristiano di comprendere l’esistenza dell’uomo nel tempo;

– analisi storica, letteraria e religiosa di testi dell’Antico e del Nuovo Testamento;
– elementi principali di storia del cristianesimo fino all’epoca moderna e loro effetti per la nascita e lo sviluppo della cultura europea;

– ecumenismo e dialogo interreligioso; nuovi movimenti religiosi;
– orientamenti della Chiesa sull’etica personale e sociale, sulla comunicazione digitale, anche a confronto con altri sistemi di pensiero.

Abilità

– Impostare domande di senso e spiegare la dimensione religiosa dell’uomo tra senso del limite, bisogno di salvezza e desiderio di trascendenza, confrontando il concetto cristiano di persona, la sua dignità e il suo fine ultimo con quello di altre religioni o sistemi di pensiero;

– collegare la storia umana e la storia della salvezza, ricavandone il modo cristiano di comprendere l’esistenza dell’uomo nel tempo;

– analizzare e interpretare correttamente testi biblici scelti;
– ricostruire, da un punto di vista storico e sociale, l’incontro del messaggio cristiano universale con le culture particolari;

– ricondurre le principali problematiche derivanti dallo sviluppo scientifico- tecnologico a documenti biblici o religiosi che possano offrire riferimenti utili per una loro valutazione;

– confrontarsi con la testimonianza cristiana offerta da alcune figure significative del passato e del presente anche legate alla storia locale;

– confrontare i valori etici proposti dal cristianesimo con quelli di altre religioni e sistemi di significato.

Quinto anno

Conoscenze

– Ruolo della religione nella società contemporanea: secolarizzazione, pluralismo, nuovi fermenti religiosi e globalizzazione;

– identità del cristianesimo in riferimento ai suoi documenti fondanti e all’evento centrale della nascita, morte e risurrezione di Gesù Cristo;

– il Concilio Ecumenico Vaticano II come evento fondamentale per la vita della Chiesa nel mondo contemporaneo;
– la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia; scelte di vita, vocazione, professione;

– il magistero della Chiesa su aspetti peculiari della realtà sociale, economica, tecnologica.

Abilità

– Motivare, in un contesto multiculturale, le proprie scelte di vita, confrontandole con la visione cristiana nel quadro di un dialogo aperto, libero e costruttivo;

– individuare la visione cristiana della vita umana e il suo fine ultimo, in un confronto aperto con quello di altre religioni e sistemi di pensiero;

– riconoscere al rilievo morale delle azioni umane con particolare riferimento alle relazioni interpersonali, alla vita pubblica e allo sviluppo scientifico e tecnologico;

– riconoscere il valore delle relazioni interpersonali e dell’affettività e la lettura che ne dà il cristianesimo;
– usare e interpretare correttamente e criticamente le fonti autentiche della tradizione cristiano-cattolica.

     N. 3 

           Linee guida per l'insegnamento della religione 
               cattolica negli istituti professionali 
        (In riferimento al D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, alle 
       Linee Guida per gli Istituti Professionali di cui alla 
      Direttiva n. 65 del 28 luglio 2010 e alla Direttiva n. 5 
                        del 16 gennaio 2012) 

                     Area di istruzione generale 
              Settori: Servizi; Industria e artigianato 

    L'insegnamento   della   religione   cattolica   (Irc)   risponde
all'esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il  valore  della
cultura religiosa e il contributo che i  principi  del  cattolicesimo
offrono  alla  formazione  globale  della  persona  e  al  patrimonio
storico, culturale e civile del popolo italiano. Nel  rispetto  della
legislazione  concordataria,  l'Irc  si  colloca  nel  quadro   delle
finalita' della scuola con una proposta formativa specifica,  offerta
a  tutti  coloro  che  intendano   avvalersene.   Contribuisce   alla
formazione globale della persona  con  particolare  riferimento  agli
aspetti  spirituali  ed  etici  dell'esistenza,  in   vista   di   un
inserimento responsabile nella vita sociale, nel mondo  universitario
e professionale. L'Irc, con la propria identita' disciplinare, assume
le linee generali del profilo culturale,  educativo  e  professionale
degli istituti professionali e si  colloca  nell'area  di  istruzione
generale, arricchendo la preparazione di base  e  lo  sviluppo  degli
assi culturali, interagendo con essi  e  riferendosi  in  particolare
all'asse dei linguaggi per la specificita' del  linguaggio  religioso
nella lettura della realta'. 
    Il  docente  di  religione  cattolica,   attraverso   un'adeguata
mediazione educativo-didattica, contribuisce  a  far  acquisire  allo
studente i seguenti risultati  di  apprendimento  comuni  a  tutti  i
percorsi: agire in riferimento ad un sistema di valori, coerenti  con
i principi della Costituzione, in base ai quali essere  in  grado  di
valutare  fatti  e  orientare  i  propri  comportamenti  personali  e
sociali; utilizzare gli strumenti culturali e metodologici  acquisiti
per  porsi  con  atteggiamento   razionale,   critico,   creativo   e
responsabile nei confronti della realta', dei  suoi  fenomeni  e  dei
suoi  problemi,  anche   ai   fini   dell'apprendimento   permanente;
riconoscere le  linee  essenziali  della  storia  delle  idee,  della
cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi  agevolmente  fra
testi e autori fondamentali, a partire  dalle  componenti  di  natura
tecnico-professionale correlate ai settori di riferimento;  stabilire
collegamenti  tra  le  tradizioni  culturali  locali,  nazionali   ed
internazionali, sia in una prospettiva  interculturale  sia  ai  fini
della mobilita' di studio e di lavoro; riconoscere  il  valore  e  le
potenzialita'  dei  beni  artistici  e  ambientali,   comprendere   e
utilizzare   i    principali    concetti    relativi    all'economia,
all'organizzazione, allo svolgimento dei processi  produttivi  e  dei
servizi; utilizzare i  concetti  e  i  fondamentali  strumenti  delle
diverse discipline per comprendere la realta'  ed  operare  in  campi
applicativi; utilizzare strategie orientate al risultato,  al  lavoro
per obiettivi e  alla  necessita'  di  assumere  responsabilita'  nel
rispetto dell'etica e della  deontologia  professionale;  partecipare
attivamente alla vita sociale e culturale a livello locale, nazionale
e comunitario. (D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87,  Allegato  A,  paragrafo
2.1). 
    In  particolare  lo  studio   della   religione   cattolica,   in
continuita' con il primo ciclo di istruzione promuove  la  conoscenza
della concezione cristiano-cattolica del mondo e della  storia,  come
risorsa di senso per la comprensione di se', degli altri, della vita.
A  questo  scopo,  l'Irc  affronta  la  questione  universale   della
relazione tra Dio e l'uomo, la  comprende  attraverso  la  persona  e
l'opera di Gesu' Cristo e la confronta  con  la  testimonianza  della
Chiesa nella storia. In tale orizzonte, offre contenuti  e  strumenti
per una lettura critica del rapporto  tra  dignita'  umana,  sviluppo
sociale  e  mondo  della  produzione,  nel   confronto   aperto   tra
cristianesimo e altre religioni, tra cristianesimo e altri sistemi di
significato.  Nell'attuale  contesto  multiculturale,   il   percorso
scolastico  proposto  dall'Irc  favorisce  la  partecipazione  ad  un
dialogo aperto e costruttivo, educando all'esercizio  della  liberta'
in una prospettiva di giustizia e di pace. 
    I contenuti disciplinari, anche  alla  luce  del  quadro  europeo
delle qualifiche, sono declinati in competenze e obiettivi  specifici
di apprendimento articolati in conoscenze e abilita',  come  previsto
per gli istituti professionali, suddivise in primo  biennio,  secondo
biennio e quinto anno. 
    E' responsabilita' del docente di religione cattolica  progettare
adeguati  percorsi  di  apprendimento,  anche  attraverso   opportuni
raccordi interdisciplinari, elaborando queste indicazioni secondo  le
specifiche esigenze formative dei diversi indirizzi  del  settore  di
riferimento: servizi; industria e artigianato.

Primo biennio

Lo studente al termine del biennio sarà messo in grado di maturare le seguenti competenze specifiche:

  •  costruire un’identità libera e responsabile, ponendosi domande di senso nel confronto con i contenuti del messaggio evangelico secondo la tradizione della Chiesa;
  •  valutare il contributo sempre attuale della tradizione cristiana allo sviluppo della civiltà umana, anche in dialogo con altre tradizioni culturali e religiose;
  •  valutare la dimensione religiosa della vita umana a partire dalla conoscenza della Bibbia e della persona di Gesù Cristo, riconoscendo il senso e il significato del linguaggio religioso cristiano.

Conoscenze

– Interrogativi universali dell’uomo, risposte del cristianesimo, confronto con le altre religioni;
– natura e valore delle relazioni umane e sociali alla luce della rivelazione cristiana e delle istanze della società contemporanea;

– le radici ebraiche del cristianesimo e la singolarità della rivelazione cristiana di Dio Uno e Trino nel confronto con altre religioni;
– la Bibbia come fonte del cristianesimo: processo di formazione e criteri interpretativi;

– eventi, personaggi e categorie più rilevanti dell’Antico e del Nuovo Testamento;
– la persona, il messaggio e l’opera di Gesù Cristo nei Vangeli, documenti storici, e nella tradizione della Chiesa;

– elementi di storia della Chiesa fino all’epoca medievale e loro effetti sulla cultura europea;
– il valore della vita e la dignità della persona secondo la visione cristiana: diritti fondamentali, libertà di coscienza, responsabilità per il bene comune e per la promozione della pace, impegno per la giustizia sociale.

Abilità

– Formulare domande di senso a partire dalle proprie esperienze personali e di relazione;
– utilizzare un linguaggio religioso appropriato per spiegare contenuti, simboli e influenza culturale del cristianesimo, distinguendo espressioni e pratiche religiose da forme di fondamentalismo, superstizione, esoterismo;
– impostare un dialogo con posizioni religiose e culturali diverse dalla propria nel rispetto, nel confronto e nell’arricchimento reciproco;
– riconoscere le fonti bibliche e altre fonti documentali nella comprensione della vita e dell’opera di Gesù di Nazareth;
– spiegare origine e natura della Chiesa e le forme del suo agire nel mondo: annuncio, sacramenti, carità;
– leggere i segni del cristianesimo nell’arte e nella tradizione culturale;
– operare scelte morali, circa le esigenze dell’etica professionale, nel confronto con i valori cristiani.

Secondo biennio e quinto anno

Lo studente al termine del corso di studi sarà messo in grado di maturare le seguenti competenze specifiche:

  •  sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria identità nel confronto con il messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà in un contesto multiculturale;
  •  cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nelle trasformazioni storiche prodotte dalla cultura del lavoro e della professionalità;
  •  utilizzare consapevolmente le fonti autentiche del cristianesimo, interpretandone correttamente i contenuti nel quadro di un confronto aperto al mondo del lavoro e della professionalità.

Secondo biennio

Conoscenze

– Questioni di senso legate alle più rilevanti esperienze della vita umana;
– linee fondamentali della riflessione su Dio e sul rapporto fede-scienza in prospettiva storico- culturale, religiosa ed esistenziale;

– identità e missione di Gesù Cristo alla luce del mistero pasquale;
– storia umana e storia della salvezza: il modo cristiano di comprendere l’esistenza dell’uomo nel tempo;

– senso e attualità di alcuni grandi temi biblici: Regno di Dio, vita eterna, salvezza, grazia;
– elementi principali di storia del cristianesimo fino all’epoca moderna e loro effetti per la nascita e lo sviluppo della cultura europea;

– ecumenismo e dialogo interreligioso; nuovi movimenti religiosi;
– orientamenti della Chiesa sull’etica personale e sociale, sulla comunicazione digitale, anche a confronto con altri sistemi di pensiero.

Abilità

– Impostare domande di senso e spiegare la dimensione religiosa dell’uomo tra senso del limite, bisogno di salvezza e desiderio di trascendenza, confrontando il concetto cristiano di persona, la sua dignità e il suo fine ultimo con quello di altre religioni o sistemi di pensiero;

– collegare la storia umana e la storia della salvezza, ricavandone il modo cristiano di comprendere l’esistenza dell’uomo nel tempo;
– analizzare e interpretare correttamente testi biblici scelti;

– ricostruire, da un punto di vista storico e sociale, l’incontro del messaggio cristiano universale con le culture particolari;
– ricondurre le principali problematiche del mondo del lavoro e della produzione a documenti biblici o religiosi che possano offrire riferimenti utili per una loro valutazione;

– confrontarsi con la testimonianza cristiana offerta da alcune figure significative del passato e del presente anche legate alla storia locale;
– confrontare i valori etici proposti dal cristianesimo con quelli di altre religioni e sistemi di significato.

Quinto anno

Conoscenze

– Ruolo della religione nella società contemporanea: secolarizzazione, pluralismo, nuovi fermenti religiosi e globalizzazione;
– identità del cristianesimo in riferimento ai suoi documenti fondanti e all’evento centrale della nascita, morte e risurrezione di Gesù Cristo;

– il Concilio Ecumenico Vaticano II come evento fondamentale per la vita della Chiesa nel mondo contemporaneo;
– la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia; scelte di vita, vocazione, professione;

– il magistero della Chiesa su aspetti peculiari della realtà sociale, economica, tecnologica.

Abilità

– Motivare, in un contesto multiculturale, le proprie scelte di vita, confrontandole con la visione cristiana nel quadro di un dialogo aperto, libero e costruttivo;

– individuare la visione cristiana della vita umana e il suo fine ultimo, in un confronto aperto con quello di altre religioni e sistemi di pensiero;
– riconoscere il rilievo morale delle azioni umane con particolare riferimento alle relazioni interpersonali, alla vita pubblica e allo sviluppo scientifico e tecnologico;

– riconoscere il valore delle relazioni interpersonali e dell’affettività e la lettura che ne dà il cristianesimo;
– usare e interpretare correttamente e criticamente le fonti autentiche della tradizione cristiano- cattolica.

N. 4 

      Linee guida per l'insegnamento della religione cattolica 
          nell'istruzione e formazione professionale (IeFP) 
        (In riferimento all'articolo 18, comma 1, lettera c), 
                        del d.lgs. n. 226/05) 

                             Competenze 
         in esito all'insegnamento della religione cattolica 

    L'insegnamento   della   religione   cattolica   (Irc)   risponde
all'esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il  valore  della
cultura religiosa e il contributo che i  principi  del  cattolicesimo
offrono  alla  formazione  globale  della  persona  e  al  patrimonio
storico, culturale e civile del popolo italiano. Nel  rispetto  della
legislazione  concordataria,  l'Irc   e'   una   proposta   formativa
specifica, offerta a tutti coloro che intendano avvalersene. 
    Nei percorsi di  istruzione  e  formazione  professionale  (IeFP)
l'Irc  offre  contenuti  e  strumenti  per  la  formazione  personale
arricchita   dal   confronto   sistematico    con    la    concezione
cristiano-cattolica del mondo e  della  vita  che  possa  qualificare
anche l'esercizio professionale;  affronta  la  questione  universale
della relazione tra Dio e l'uomo, la comprende attraverso la  persona
e l'opera di Gesu' Cristo e la confronta con la  testimonianza  della
Chiesa  nella  storia.  Nell'attuale  contesto   multiculturale,   il
percorso formativo proposto dall'Irc favorisce la  partecipazione  ad
un  dialogo  aperto  e  costruttivo,  educando  all'esercizio   della
liberta' in una prospettiva di promozione  della  giustizia  e  della
pace in vista di un inserimento responsabile nella vita sociale e nel
mondo del lavoro. 
    L'offerta  formativa  dell'Irc  e'   declinata   in   competenze,
conoscenze  e  abilita',  distintamente   per   il   primo   biennio,
corrispondente alla conclusione dell'obbligo di istruzione, alla fine
del triennio di qualifica e alla  fine  del  quadriennio  di  diploma
professionale. 
    L'Irc  e'  declinato  in  adeguati  percorsi  di   apprendimento,
progettati anche attraverso possibili collaborazioni  con  gli  altri
formatori, elaborando queste indicazioni in funzione delle specifiche
esigenze delle diverse figure professionali.

Primo biennio

Al termine del primo biennio l’allievo è messo in grado di:

  •  costruireun’identitàliberaeresponsabile,ponendosidomandedisensonelconfronto con i contenuti del messaggio evangelico secondo la tradizione della Chiesa;
  •  valutare il contributo sempre attuale della tradizione cristiana allo sviluppo della civiltà umana, anche in dialogo con altre tradizioni culturali e religiose;
  •  valutare la dimensione religiosa della vita umana a partire dalla conoscenza della Bibbia e della persona di Gesù Cristo, riconoscendo il senso e il significato del linguaggio religioso cristiano.

Conoscenze

– Interrogativi universali dell’uomo e le risposte del cristianesimo, confronto con le altre religioni; – natura e valore delle relazioni umane e sociali alla luce della rivelazione cristiana e delle istanze della società contemporanea;

– le radici ebraiche del cristianesimo e la singolarità della rivelazione cristiana di Dio Uno e Trino nel confronto con altre religioni;
– elementi essenziali del linguaggio religioso, in particolare quello cristiano-cattolico e nozioni fondamentali per accostare in maniera corretta il testo biblico;

– la persona, il messaggio e l’opera di Gesù Cristo; brani scelti dei Vangeli;
– la realtà attuale della Chiesa a partire dalla sua storia;

– il valore della vita e la dignità della persona secondo la visione cristiana: diritti fondamentali, libertà di coscienza, responsabilità per il bene comune e per la promozione della pace, impegno per la giustizia sociale.

Abilità

– Formulare domande di senso a partire dalle proprie esperienze personali e di relazione;
– utilizzare un linguaggio religioso appropriato per spiegare contenuti, simboli e influenza del cristianesimo nell’arte e nell’artigianato, distinguendo espressioni e pratiche religiose da forme di fondamentalismo, superstizione, esoterismo;

– impostare un dialogo con posizioni religiose e culturali diverse dalla propria nel rispetto, nel confronto e nell’arricchimento reciproco;
– riconoscere le fonti bibliche e altre fonti documentali nella comprensione della vita e dell’opera di Gesù di Nazareth;

– spiegare origine e natura della Chiesa e le forme del suo agire nel mondo: annuncio, sacramenti, carità;
– leggere i segni del cristianesimo nell’arte e nella tradizione culturale;

– operare scelte morali, circa le esigenze dell’etica professionale, nel confronto con i valori cristiani.

Qualifica professionale

Con il conseguimento della qualifica professionale l’allievo sarà messo in grado di:

  •  sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria identità nel confronto con il messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà;
  •  cogliereisegnidelcristianesimoeillorosignificatonellaculturaenelletradizioniin relazione alla propria figura professionale;
  •  confrontarsi, in relazione alla propria figura professionale, con i principi del Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa.

Conoscenze

– Questioni di senso legate alle più rilevanti esperienze della vita umana;
– linee fondamentali della riflessione su Dio e centralità del mistero pasquale nel cristianesimo;

– principali criteri di interpretazione della Bibbia e grandi temi biblici: Regno di Dio, vita eterna, salvezza, grazia;
– il rapporto della religione cattolica con le altre religioni e con i nuovi movimenti religiosi;

– orientamenti della Chiesa sull’etica personale e sociale e il loro fondamento biblico.

Abilità

– Impostare domande di senso e spiegare la dimensione religiosa dell’uomo tra senso del limite, bisogno di salvezza e desiderio di trascendenza, confrontando il concetto cristiano di persona con quello di altre religioni o sistemi di pensiero;

– analizzare e interpretare correttamente testi biblici scelti;
– ricondurre le principali problematiche del mondo del lavoro e della produzione a documenti biblici o religiosi che possano offrire riferimenti utili per una loro valutazione;

– confrontarsi con la testimonianza cristiana offerta da alcune figure significative del passato e del presente anche legate alla storia locale;
– riconoscere il valore etico del servizio trovandone la radice nei principi evangelici, applicandolo allo specifico dell’esperienza professionale.

Diploma professionale

Con il conseguimento del diploma professionale l’allievo sarà messo in grado di:

  •  delineare la propria identità, maturando un senso critico nel confronto con il messaggio cristiano, in vista di un progetto di vita per l’affermazione della giustizia e della solidarietà in un contesto multiculturale
  •  cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nella storia e nella cultura, per una lettura consapevole del mondo del lavoro e della società contemporanea;
  •  utilizzareconsapevolmentelefontiautentichedelcristianesimo,interpretandone correttamente i contenuti nel quadro di un confronto aperto al mondo del lavoro e della professionalità.

Conoscenze

– Identità del cristianesimo in riferimento ai suoi documenti fondanti e all’evento centrale della nascita, morte e resurrezione di Gesù Cristo;
– la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia; scelte di vita, vocazione, professione;

– il magistero della Chiesa su aspetti peculiari della realtà sociale, economica, tecnologica.

Abilità

– Motivare, in un contesto multiculturale, le proprie scelte di vita, confrontandole con la visione cristiana nel quadro di un dialogo aperto, libero e costruttivo;

– individuare la visione cristiana della vita umana e il suo fine ultimo, in un confronto aperto con quello di altre religioni e sistemi di pensiero;
– riconosce, sul piano etico, potenzialità e rischi dello sviluppo scientifico e tecnologico;

– riconoscere il valore delle relazioni interpersonali e dell’affettività e la lettura che ne dà il cristianesimo.


Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e’ stato redatto dall’amministrazione competente per materia, ai sensi dell’art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e’ operato il rinvio. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti.

Note alle premesse:

L’articolo 87 della Costituzione conferisce, tra l’altro, al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i regolamenti.

La legge 25 marzo 1985, n. 121 (Ratifica ed esecuzione dell’accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede) e’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 10 aprile 1985, n. 85, S.O.

Il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751 (Esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 dicembre 1985, n. 299.

La legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O.

Il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 novembre 2005, n. 257, S.O.

Il decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2010, n. 87 (Norme per il riordino degli istituti professionali, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 15 giugno 2010, n. 137, S.O.

Il decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2010, n. 88 (Norme per il riordino degli istituti tecnici, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 15 giugno 2010, n. 137, S.O.

Il decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2010, n. 89 (Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 15 giugno 2010, n. 137, S.O.

Il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 7 ottobre 2010, n. 211 (Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attivita’ e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all’articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 dicembre 2010, n. 291, S.O.

La direttiva 15 luglio 2010, n. 57, emanata dal Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca (Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici a norma dell’articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 22 settembre 2010, n. 222, S.O.

La direttiva 16 gennaio 2012, n. 4, emanata dal Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca (Adozione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti tecnici a norma dell’articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88 – Secondo biennio e quinto anno) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 30 marzo 2012, n. 76, S.O.

La direttiva 28 luglio 2010, n. 65, emanata dal Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca (Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali a norma dell’articolo 8, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 22 settembre 2010, n. 222, S.O.

La direttiva 16 gennaio 2012, n. 5, emanata dal Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca (Adozione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti professionali a norma dell’articolo 8, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 – Secondo biennio e quinto anno) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 30 marzo 2012, n. 76, S.O.

Decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 175

Decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 175
(in GU n. 242 del 16-10-2012 )

Esecuzione dell’intesa tra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata il 28 giugno 2012. (12G0197)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l’articolo 87 della Costituzione;

Vista la legge 25 marzo 1985, n. 121, recante ratifica ed esecuzione dell’accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che approva modificazioni al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede;

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751, concernente l’esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 202, concernente l’esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, che modifica l’intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva in Italia con decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751;

Viste le comunicazioni rese dal Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in data 25 giugno 2012;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 26 giugno 2012, con la quale il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e’ stato autorizzato a sottoscrivere un’intesa, definita con la Conferenza episcopale italiana, in materia di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche;

Vista la nuova intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche firmata il 28 giugno 2012 fra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana;

Sulla proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca;

Decreta:

Piena e intera esecuzione e’ data all’intesa fra il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata il 28 giugno 2012, che modifica l’intesa del 14 dicembre 1985 di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751, gia’ modificata con decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 202. L’intesa e’ composta di 4 articoli ed e’ allegata al presente decreto, di cui costituisce parte integrante.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi’ 20 agosto 2012

NAPOLITANO

Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri

Profumo, Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca

Visto, il Guardasigilli: Severino

Registrato alla Corte dei conti l’8 ottobre 2012 Ufficio di controllo sugli atti del MIUR, MIBAC, Min. Salute e Min. Lavoro, registro n. 14, foglio n. 55

Allegato 

INTESA PER L'INSEGNAMENTO  DELLA  RELIGIONE  CATTOLICA  NELLE  SCUOLE
                              PUBBLICHE 

                    IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, 
                  DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA 

quale autorita' statale che  sovraintende  al  sistema  educativo  di
istruzione e di formazione, previa deliberazione  del  Consiglio  dei
Ministri adottata nella riunione del 26 giugno  2012  a  norma  della
legge 23 agosto 1988, n. 400, 

                                  e 

                   IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA 
                         EPISCOPALE ITALIANA 

che, debitamente autorizzato, agisce a nome della  Conferenza  stessa
ai sensi dell'art. 5 del suo statuto e a norma del can. 804, par.  1,
del Codice di diritto canonico; 
    Vista  l'Intesa  del  14  dicembre  1985,  resa  esecutiva  nella
Repubblica italiana con d.P.R. 16 dicembre 1985, n. 751, e modificata
con l'intesa del 13 giugno 1990, resa esecutiva con d.P.R. 23  giugno
1990, n. 202; 
    Visto il decreto  legislativo  16  aprile  1994,  n.  297,  e  in
particolare gli articoli 309 e 310; 
    Ritenuto di aggiornare i profili di qualificazione  professionale
degli insegnanti di religione cattolica, adeguandoli ai nuovi criteri
degli ordinamenti accademici; 
    In attuazione dell'art. 9, n. 2, dell'accordo tra la Santa Sede e
la Repubblica Italiana del 18 febbraio 1984 che apporta modificazioni
al Concordato Lateranense e che continua ad  assicurare,  nel  quadro
delle  finalita'  della  scuola,   l'insegnamento   della   religione
cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni  ordine  e
grado; 

                            Determinano: 

    Con la presente intesa gli specifici  contenuti  per  le  materie
previste dal punto 5, lettera b), del protocollo addizionale relativo
al medesimo accordo. 
1. Indicazioni  didattiche   per   l'insegnamento   della   religione
  cattolica. 
    1.1. Premesso che l'insegnamento  della  religione  cattolica  e'
impartito, nel rispetto della liberta'  di  coscienza  degli  alunni,
secondo  indicazioni  didattiche  che  devono  essere  conformi  alla
dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle  finalita'  della
scuola, le modalita' di adozione delle indicazioni didattiche  stesse
sono determinate da quanto segue. 
    1.2. Le indicazioni didattiche per l'insegnamento della religione
cattolica sono adottate per ciascun ordine  e  grado  di  scuola  con
decreto del Presidente della Repubblica,  su  proposta  del  Ministro
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca previa  intesa  con
la Conferenza  episcopale  italiana,  ferma  restando  la  competenza
esclusiva di quest'ultima a definirne la conformita' con la  dottrina
della Chiesa. 
    Con  le  medesime  modalita'  potranno  essere  determinate,   su
richiesta  di  ciascuna  delle  Parti,  eventuali   modifiche   delle
indicazioni didattiche. 
2. Modalita'  di  organizzazione  dell'insegnamento  della  religione
  cattolica. 
    2.1. Premesso che: 
      a) il  diritto  di  scegliere  se  avvalersi  o  non  avvalersi
dell'insegnamento della religione cattolica  assicurato  dallo  Stato
non deve determinare alcuna  forma  di  discriminazione,  neppure  in
relazione ai criteri per la  formazione  delle  classi,  alla  durata
dell'orario scolastico  giornaliero  e  alla  collocazione  di  detto
insegnamento nel quadro orario delle lezioni; 
      b) la scelta operata  su  richiesta  dell'autorita'  scolastica
all'atto dell'iscrizione ha effetto per l'intero anno scolastico  cui
si riferisce e per i successivi anni di corso  nei  casi  in  cui  e'
prevista  l'iscrizione  d'ufficio,  fermo   restando,   anche   nelle
modalita' di applicazione, il  diritto  di  scegliere  ogni  anno  se
avvalersi  o  non   avvalersi   dell'insegnamento   della   religione
cattolica; 
      c)  e'  assicurata,  ai  fini  dell'esercizio  del  diritto  di
scegliere se avvalersi o non avvalersi, una  tempestiva  informazione
agli   interessati   da   parte   del   Ministero    dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca sulla  disciplina  dell'insegnamento
della religione cattolica; 
      d) l'insegnamento della religione  cattolica  e'  impartito  ai
sensi  del  punto  5,  lettera  a),  del  protocollo  addizionale  da
insegnanti   riconosciuti   idonei   dalla    competente    autorita'
ecclesiastica; le modalita' di organizzazione dell'insegnamento della
religione cattolica nelle  scuole  pubbliche  sono  determinate  come
segue: 
    2.2.  Nelle  scuole  secondarie  di  primo   e   secondo   grado,
l'insegnamento della religione cattolica e'  organizzato  attribuendo
ad esso, nel  quadro  dell'orario  settimanale,  le  ore  di  lezione
previste dagli ordinamenti didattici  attualmente  in  vigore,  salvo
successive intese. 
    La  collocazione  oraria  di  tali  lezioni  e'  effettuata   dal
dirigente scolastico sulla  base  delle  proposte  del  Collegio  dei
docenti, secondo il normale  criterio  di  equilibrata  distribuzione
delle  diverse  discipline  nella   giornata   e   nella   settimana,
nell'ambito della scuola e per ciascuna classe. 
    2.3. Nelle scuole primarie sono organizzate specifiche e autonome
attivita'  di  insegnamento  della  religione  cattolica  secondo  le
indicazioni didattiche di cui al punto l. A  tale  insegnamento  sono
assegnate complessivamente due ore nell'arco della settimana. 
    2.4. Nelle scuole dell'infanzia  sono  organizzate  specifiche  e
autonome  attivita'  educative  in  ordine   all'insegnamento   della
religione cattolica nelle forme definite secondo le modalita' di  cui
al punto l. 
    Le  suddette  attivita'   sono   comprese   nella   progettazione
educativo-didattica della scuola e organizzate, secondo i criteri  di
flessibilita' peculiari della  scuola  dell'infanzia,  in  unita'  di
apprendimento da realizzare, anche con raggruppamenti di piu' ore  in
determinati periodi, per un ammontare  complessivo  di  sessanta  ore
nell'arco dell'anno scolastico. 
    2.5. L'insegnamento della religione  cattolica  e'  impartito  da
insegnanti  in  possesso  di  idoneita'  riconosciuta  dall'ordinario
diocesano e da esso non revocata, nominati, d'intesa con  l'ordinario
diocesano, dalle competenti  autorita'  scolastiche  ai  sensi  della
normativa statale. Ai fini  del  raggiungimento  dell'intesa  per  la
nomina e l'assunzione  dei  singoli  docenti  l'ordinario  diocesano,
ricevuta comunicazione dall'autorita' scolastica delle esigenze anche
orarie relative all'insegnamento in ciascuna istituzione  scolastica,
propone i nominativi delle persone ritenute idonee e in possesso  dei
titoli di qualificazione professionale di cui al successivo punto 4. 
    2.6. Nelle scuole  dell'infanzia  e  nelle  scuole  primarie,  in
conformita' a quanto disposto dal n. 5, lettera  a),  secondo  comma,
del protocollo addizionale, l'insegnamento della religione cattolica,
nell'ambito di ogni  istituzione  scolastica,  puo'  essere  affidato
dall'autorita'  scolastica,  sentito  l'ordinario   diocesano,   agli
insegnanti  della  sezione  o  della  classe  riconosciuti  idonei  e
disposti  a  svolgerlo,  i  quali   possono   revocare   la   propria
disponibilita' prima dell'inizio dell'anno scolastico. 
    2.7.  Il  riconoscimento  di  idoneita'  all'insegnamento   della
religione cattolica ha  effetto  permanente  salvo  revoca  da  parte
dell'ordinario diocesano. 
    2.8. Gli insegnanti incaricati di religione cattolica fanno parte
della componente docente  negli  organi  scolastici  con  gli  stessi
diritti  e  doveri  degli  altri  insegnanti  ma   partecipano   alle
valutazioni periodiche e finali solo  per  gli  alunni  che  si  sono
avvalsi dell'insegnamento della  religione  cattolica,  fermo  quanto
previsto dalla  normativa  statale  in  ordine  al  profitto  e  alla
valutazione per tale insegnamento. Nello scrutinio finale,  nel  caso
in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a
maggioranza, il voto espresso dall'insegnante di religione cattolica,
se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. 
3. Criteri per la scelta dei libri di testo. 
    3.1. Premesso che i  libri  per  l'insegnamento  della  religione
cattolica, anche per quanto concerne la scuola primaria,  sono  testi
scolastici e come tali soggetti, a tutti  gli  effetti,  alla  stessa
disciplina prevista per gli altri libri di testo, i  criteri  per  la
loro adozione sono determinati come segue: 
    3.2.  I  libri  di  testo  per  l'insegnamento  della   religione
cattolica, per essere adottati nelle scuole, devono essere  provvisti
del   nulla   osta   della   Conferenza   episcopale    italiana    e
dell'approvazione  dell'ordinario  competente,  che   devono   essere
menzionati nel testo stesso. 
    3.3. L'adozione dei  libri  di  testo  per  l'insegnamento  della
religione cattolica e' deliberata dall'organo scolastico  competente,
su proposta dell'insegnante di religione,  con  le  stesse  modalita'
previste per la scelta dei libri di testo delle altre discipline. 
4. Profili per la qualificazione professionale  degli  insegnanti  di
  religione. 
    4.l. L'insegnamento  della  religione  cattolica,  impartito  nel
quadro delle finalita' della scuola, deve avere dignita' formativa  e
culturale pari a quella delle altre  discipline.  Detto  insegnamento
deve essere impartito in conformita' alla dottrina  della  Chiesa  da
insegnanti riconosciuti  idonei  dall'autorita'  ecclesiastica  e  in
possesso di qualificazione professionale adeguata. 
    4.2. Per l'insegnamento della religione cattolica si richiede  il
possesso di uno dei titoli di qualificazione professionale di seguito
indicati: 
    4.2.1.  Nelle  scuole  secondarie  di  primo  e   secondo   grado
l'insegnamento della religione cattolica puo' essere affidato  a  chi
abbia almeno uno dei seguenti titoli: 
      a) titolo accademico (baccalaureato, licenza  o  dottorato)  in
teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche,  conferito  da  una
facolta' approvata dalla Santa Sede; 
      b)  attestato  di  compimento  del  regolare  corso  di   studi
teologici in un seminario maggiore; 
      c) laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso  un
istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede. 
    4.2.2.  Nelle  scuole  dell'infanzia  e  nelle  scuole   primarie
l'insegnamento della religione cattolica puo' essere impartito: 
      a)  da  insegnanti  in  possesso   di   uno   dei   titoli   di
qualificazione di cui al punto 4.2.1.; 
      b)  da  sacerdoti,  diaconi  o   religiosi   in   possesso   di
qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale  italiana  in
attuazione del can. 804, par. 1, del Codice  di  diritto  canonico  e
attestata dall'ordinario diocesano. 
    L'insegnamento della religione  cattolica  puo'  essere  altresi'
impartito, ai sensi del punto 2.6,  da  insegnanti  della  sezione  o
della classe purche' in possesso di uno specifico master  di  secondo
livello per l'insegnamento della religione cattolica approvato  dalla
Conferenza episcopale italiana. 
    4.2.3. La Conferenza episcopale italiana  comunica  al  Ministero
dell'istruzione, dell'universita'  e  della  ricerca  l'elenco  delle
facolta' e degli istituti che rilasciano i titoli  di  cui  al  punto
4.2.1. e provvedono  alla  formazione  accademica  di  cui  al  punto
4.2.2., nonche' delle  discipline  ecclesiastiche  di  cui  al  punto
4.2.1., lettera a). 
    4.3. I titoli di qualificazione professionale indicati  ai  punti
4.2.1.  e  4.2.2.  sono  richiesti  a  partire  dall'anno  scolastico
2017-2018. 
    4.3.1. A decorrere dall'entrata in vigore della presente intesa e
fino al termine dell'anno scolastico 2016-2017, l'insegnamento  della
religione cattolica puo' essere affidato, fermo il riconoscimento  di
idoneita' di cui al punto 2.5.: 
      a) nelle scuole di ogni ordine e grado: 
        a.1) a coloro che siano in possesso di un diploma  accademico
di magistero in scienze religiose rilasciato, entro l'ultima sessione
dell'anno accademico 2013-2014, da un istituto superiore  di  scienze
religiose approvato dalla Santa Sede; 
        a.2) a coloro che siano in  possesso  congiuntamente  di  una
laurea di II livello dell'ordinamento universitario italiano e di  un
diploma di scienze  religiose  rilasciato,  entro  l'ultima  sessione
dell'anno accademico 2013-2014, da un istituto di  scienze  religiose
riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana; 
      b) nelle scuole dell'infanzia e primarie: 
        b.1) a coloro che siano in possesso di un diploma di  scienze
religiose rilasciato, entro l'ultima  sessione  dell'anno  accademico
2013-14, da un  istituto  di  scienze  religiose  riconosciuto  dalla
Conferenza episcopale italiana; 
        b.2) agli insegnanti della sezione o della classe che abbiano
impartito l'insegnamento della religione cattolica  continuativamente
per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio 2007-2012; 
        b.3) a coloro che abbiano frequentato nel corso dell'istituto
magistrale  l'insegnamento  della  religione  cattolica   e   abbiano
impartito l'insegnamento della religione cattolica  continuativamente
per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio 2007-2012. 
    4.3.2. A far data dall'anno scolastico 2017-2018,  sono  in  ogni
caso  da  ritenere  dotati  della   qualificazione   necessaria   per
l'insegnamento  della  religione  cattolica   gli   insegnanti   che,
riconosciuti idonei dall'ordinario  diocesano,  siano  provvisti  dei
titoli di cui al punto  4.3.1.  e  abbiano  anche  prestato  servizio
continuativo per almeno un  anno  nell'insegnamento  della  religione
cattolica entro il termine dell'anno scolastico 2016-17. 
    Sono altresi' fatti salvi i  diritti  di  tutti  coloro  che,  in
possesso dei titoli di qualificazione  previsti  dall'intesa  del  14
dicembre 1985, come successivamente  modificata,  entro  la  data  di
entrata in vigore della presente intesa, abbiano  prestato  servizio,
nell'insegnamento della religione  cattolica,  continuativamente  per
almeno un anno scolastico dal 2007-2008. 
    4.4.  Per  l'aggiornamento  professionale  degli  insegnanti   di
religione  in  servizio  la  Conferenza  episcopale  italiana  e   il
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della  ricerca  attuano
le necessarie forme di collaborazione  nell'ambito  delle  rispettive
competenze e disponibilita', fatta salva la competenza delle  regioni
e  degli  enti  locali  a  realizzare  per  gli  insegnanti  da  essi
dipendenti analoghe forme di collaborazione  rispettivamente  con  le
Conferenze episcopali regionali o con gli ordinari diocesani. 
    Nell'addivenire alla presente intesa le Parti convengono che,  se
si  manifestasse  l'esigenza   di   integrazioni   o   modificazioni,
procederanno alla stipulazione di una nuova intesa. 
    Parimenti, le Parti si impegnano  alla  reciproca  collaborazione
per l'attuazione,  nei  rispettivi  ambiti,  della  presente  intesa,
nonche'  a  ricercare  un'amichevole  soluzione  qualora   sorgessero
difficolta' di interpretazione. 
    Le Parti si  daranno  reciproca  comunicazione,  rispettivamente,
dell'avvenuta emanazione e  dell'avvenuta  promulgazione  dell'intesa
nei propri ordinamenti. 
      Roma, 28 giugno 2012 

                                        Il Ministro dell'istruzione,  
                                     dell'universita' e della ricerca 
                                                  Profumo             

Il Presidente della Conferenza 
      episcopale italiana 
            Bagnasco

 


 

Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e’ stato redatto dall’amministrazione competente per materia, ai sensi dell’art.10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con d.P.R. 28 dicembre 1985, n.1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e’ operato il rinvio. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Note alle premesse: – L’art. 87 della Costituzione conferisce, tra l’altro, al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i regolamenti. – La legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O. – Il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751 (Esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche) e’ pubblicato nella Gazz. Uff. 20 dicembre 1985, n. 299. – Il decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 202 (Esecuzione dell’intesa tra l’autorita’ scolastica italiana e la Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, che modifica l’intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva in Italia con decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751) e’ pubblicato nella Gazz. Uff. 25 luglio 1990, n. 172.