Consiglio Generale 30 novembre 2012: Documento finale

CONSIGLIO GENERALE
Roma, 30 novembre 2012 – Auditorium Antonianum

Documento finale

Il Consiglio Generale della CISL Scuola, riunito a Roma (Auditorium Antonianum) il 30 novembre 2012, udita la relazione del segretario generale Francesco Scrima sulla situazione politico sindacale, la approva con i contributi emersi dal dibattito nel quale è intervenuto anche il segretario generale della CISL Raffaele Bonanni.

Il Consiglio Generale condivide l’analisi tracciata sulla situazione politico economica del Paese e, in tale contesto, sulle problematiche più direttamente riguardanti l’istruzione e la formazione, su cui in modo particolare si è incentrata l’azione della CISL Scuola, impegnata in questi mesi a contrastare ulteriori interventi di penalizzazione del sistema scolastico e dei suoi operatori e a rivendicare la coerente attuazione delle intese sottoscritte col precedente governo sul piano triennale di assunzioni e sul recupero delle progressioni di anzianità.

Il Consiglio Generale ritiene che l’iniziativa della CISL, in una situazione di perdurante crisi economica, con un governo sostenuto da una maggioranza in cui coesistono forze di diverso e opposto segno politico, essendo ormai imminente la fine della legislatura e di fatto avviata la campagna elettorale per il rinnovo delle Camere, sia stata fin qui condotta in modo coerente con la sua natura di sindacato della solidarietà, dell’autonomia, della coesione e della contrattazione, nonostante le enormi difficoltà di un contesto segnato da forti tensioni e dai ricorrenti tentativi di strumentalizzarle.

La scelta di privilegiare le sedi di confronto e negoziato, fuori da antagonismi sterili e in contrasto con le esigenze di forte coesione sociale che la durezza della crisi e le difficoltà a superarla impongono, si è rivelata la più efficace per far valere il più possibile le ragioni dell’equità nel confronto sulla messa a punto dei provvedimenti assunti dal Governo per fronteggiare l’emergenza economico finanziaria.

Il Consiglio Generale esprime forte preoccupazione per gli effetti che possono derivare da misure di rigore alle quali non si accompagnino provvedimenti finalizzati a rimettere in moto la crescita del Paese, nel momento in cui si pone in modo pressante e drammatico la necessità di dare prospettive alla domanda di lavoro e di piena cittadinanza che esprimono le fasce più deboli e le generazioni più giovani.

In questo senso occorre incalzare non soltanto il Governo in carica, per il breve tempo che rimane alla presente Legislatura, ma tutte le forze politiche, sfidandole a confrontarsi nell’imminente campagna elettorale su progetti di governo chiari e credibili, recuperando così il necessario livello di attenzione, interesse e consenso da parte di una società cui serve una politica all’altezza delle sfide che il Paese è chiamato ad affrontare.

Eliminare la precarietà, creare opportunità di lavoro restano impegni prioritari anche per la nostra categoria, che ha pagato negli ultimi anni un prezzo altissimo alle politiche di risanamento, con una perdita di posti che rende ancor più difficile dare risposte a una domanda di lavoro drammaticamente superiore all’offerta.

1

Al piano triennale di assunzioni, avviato grazie all’iniziativa e alle intese di cui la Cisl Scuola ha saputo essere protagonista, va data prospettiva sia rivendicandone, come finora avvenuto con esiti positivi, la puntuale e coerente attuazione, a partire dall’immediato sblocco delle assunzioni del personale ata, sia sostenendo una politica degli organici rispondente alle esigenze di buon funzionamento delle scuole e sottratta al rischio di ulteriori insostenibili riduzioni.

Il Consiglio Generale, anche in relazione al dibattito avviato in termini più ampi insieme ad altre categorie della Cisl, sul valore sociale del lavoro pubblico, consegna al dibattito della stagione congressuale oggi formalmente avviata il compito di riproporre in termini alti l’attenzione e la riflessione sui temi della crescita di qualità, efficienza, efficacia del sistema di istruzione e formazione, dando così più forza e autorevolezza alla richiesta che la Cisl Scuola pone alla politica perchè ne faccia finalmente terreno di più significative e adeguate scelte di investimento.

Il Consiglio Generale esprime apprezzamento e condivisione per il modo in cui è stata condotta la mobilitazione che ha visto la proclamazione di uno sciopero su obiettivi puntualmente indicati e la sua sospensione in ragione del loro conseguimento.

Rivendica la linearità e la coerenza di comportamenti ispirati alla cultura e alla migliore tradizione del sindacalismo confederale, che ha sempre fatto della mobilitazione e della lotta strumenti, e non fine, della sua azione rivendicativa.

Ritiene che la cancellazione delle norme sugli orari di servizio e l’avvio degli adempimenti necessari a svolgere la trattativa sul recupero delle progressioni di anzianità siano atti concreti di tutela con cui la CISL Scuola, attraverso l’impegno continuo e costante della Segreteria Nazionale, ha saputo ancora una volta dare puntuali risposte alle attese dei lavoratori della scuola, dando in tal modo anche giusta ed efficace finalizzazione alle tante iniziative assunte in queste settimane dal personale docente e ata; al profondo disagio che i lavoratori della scuola stanno vivendo, la Cisl Scuola continuerà a dare voce con grande determinazione, rivendicando sedi adeguate di confronto e di negoziato in cui affrontare e portare a soluzione i tanti problemi che costituiscono oggetto del quotidiano impegno dell’organizzazione a ogni livello.

Il Consiglio Generale, condividendo i criteri e le modalità con cui la Segreteria Nazionale ha impostato la vertenza sul recupero di validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni di anzianità, rivendicando la coerente attuazione delle intese già operanti per l’anno precedente, valutando realisticamente le condizioni di contesto che impongono di integrare le risorse disponibili con l’utilizzo di una quota di quelle contrattuali, considerando oggi prioritario l’obiettivo di salvaguardare per tutti i lavoratori del comparto un elemento strutturale della retribuzione fondamentale, auspica una sollecita e positiva conclusione della trattativa, dando in tal senso pieno mandato alla Segreteria Nazionale.

Roma, 30 novembre 2012

(approvato all’unanimità)

I nuovi iscritti scelgono Uil Scuola

L’Aran certifica i dati relativi al comparto scuola: crescono gli iscritti al sindacati

Di Menna: La nostra azione premiata nelle elezioni Rsu è rafforzata da migliaia di nuove adesioni

 

I numeri parlano chiaro – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – l’azione sindacale non solo non è in crisi ma le persone scelgono il modello di sindacato che sentono più vicino.
E scelgono sempre più Uil Scuola.
Proprio in un periodo difficile – continua Di Menna – la Uil Scuola, sindacato libero, ha rappresentato un riferimento credibile nella sua azione di protesta  e in quella rivolta alla soluzione concreta dei problemi.
I suoi dirigenti e i suoi rappresentanti vengono riconosciuti per la loro disponibilità verso gli altri, per la serietà, per la competenza professionale.
Questo è il modello di sindacato che esce vincente, il modello Uil.
Tra il 2007 e il 2011 per numero di nuovi iscritti, la Uil Scuola risulta al primo posto passando da 65.165  a 72.127  con + 6.962.
Con consensi sempre crescenti stiamo affrontando con determinazione e chiarezza l’attuale complessa fase che richiede un forte impegno per la qualità della scuola pubblica, per una nuova politica di investimenti a favore dell’istruzione, per la valorizzazione e il riconoscimento di un lavoro, quello che si svolge nelle scuole, particolarmente importante per il paese.

Pillole e sprechi d’acqua in Portogallo

PILLOLE E SPRECHI D’ACQUA IN PORTOGALLO

Come docenti-documentalisti ci sentiamo di dover esprimere la nostra opinione sulle “Pillole del sapere”: abbiamo visionato in molti i video circolanti, proviamo quindi ad abbozzare una valutazione “in proprio” sulla loro “fattura”.
La valutazione è rivolta principalmente ai possibili costi di produzione, visto che da Report si evidenziavano costi FARAONICI , rispetto a quella che è, nei fatti, la produzione realizzata (730 mila euro per le Pillole del sapere e per Format prodotti da Interattiva Media, la società di Ilaria Sbressa, moglie di Andrea Ambrogetti, responsabile relazioni istituzionali di Mediaset; si evince un costo unitario di 40.000 € anziché i 1000 stimati dai suoi ex dipendenti).

L’ACQUA
Osserviamo un prodotto operativamente …semplice, realizzato prevalentemente con tutti attori dilettanti, forse volontari, più un “attore NON professionista”. L’aggiunta del cartoon, utile forse per movimentare il montaggio del filmato, altrimenti troppo elementare,  ha richiesto probabilmente un ORDINARIO intervento di animazione grafica al computer.
Ecco la struttura del filmato.
1. adulto e bambini sdraiati supini sull’erba (!?!) : lui spiega ai piccoli scolari ed è un semplice dialogare [sequenza  inquadrature: elementare]
2. adulto che intervista adulta: lui potrebbe essere riconosciuto come ” non professionista”;  lei purtroppo non può nemmeno definirsi un’ …attrice: è una persona che parla come può….  Dunque è una banale intervista in cui si spiega qualcosa sull’acqua …proprio come in una ordinaria chiacchierata con scolari: non si capisce dove sia il “valore aggiunto” rispetto ad una lezione + visita guidata;  il tutto con riprese amatoriali.
3. Brevissimi spezzoni di cartoon e grafica vivacizzano il prodotto. Tutto da dimostrare però che non si tratti di materiali …pescati qua e là in qualche parte del globo (come ipotizza l’intervista anonima restituitaci da Report): la materia è infatti universalmente trattata…
Tirando le somme gli attori-adulti sembrerebbero due. Più qualche bambino (comparse?).
– Il lavoro : soggetto, regia, fotografia, montaggio,  sembrerebbe in prima analisi produzione non impegnativa né onerosa:  lezioni fuori dall’aula, più un breve cartoon.
– Il cast: abbiamo detto all’osso e senza impiego di professionisti.
– Il contenuto scientifico: carente; anche se è semplicemente UNA pillola c’è chi saprebbe fare molto di più (gli stessi docenti! E senza …esternalizzare!)
Riportiamo per confronto e conforto quanto scritto dalla responsabile della biblioteca della Scuola Media “Pasquale Tola” di Sassari (http://www.scuolamediatola.it).
“I progetti sull’acqua realizzati nella mia scuola in questi ultimi 13 anni consistono in approfondite ricerche bibliografiche, a partire dalla nostra Biblioteca d’istituto, per continuare con quella comunale e con Archivio Storico di Sassari, dove i ragazzi hanno potuto ammirare un manoscritto del ‘700 e conosciuto, grazie alle sapienti spiegazioni del Direttore, la storia scritta della prima rete idrica della nostra città.
Quindi visite guidate alle antiche fonti, come la fontana del Rosello e quella, antichissima, della chiesa di Santa Maria, con annessi lavatoi ed abbeveratoi per gli animali da pascolo. I docenti e i ragazzi, autori dei vari progetti (un altro sull’inquinamento e sul risparmio dell’acqua, accompagnati  anche da segnalibri che illustrano esempi pratici per evitare gli sprechi) hanno lavorato un intero anno scolastico per documentarsi, selezionare, rielaborare i contenuti e arricchirli di disegni.  Alla fine ne sono scaturiti degli opuscoli corredati di video amatoriali realizzati dai docenti e dagli stessi ragazzi.
Preziosissimo “Materiale grigio”, frutto del pregevole lavoro dei nostri migliori professori e dell’impegno serio e costante degli alunni, che sanno ora davvero molto sull’acqua, dalle sue origini allo scempio dei veleni della modernità, e che non hanno affatto bisogno di banalità di 3 o 13 minuti di video. Hanno invece necessità di esperienza sul campo, di tempo e metodo per la rielaborazione personale e creativa di ciò che hanno scoperto ed imparato; soprattutto, hanno bisogno della sapiente guida dei loro bravi docenti.
Materiale prodotto gratis, durante le ore curriculari, attraverso tutte le discipline coinvolte (Lettere, Scienze, Arte, Tecnologia, Musica…), spendendo solo qualche euro per la carta, la stampante, gli anelli per la rilegatura, la copertina, qualche c.d. vergine.
Quotidianità  delle nostre scuole, che producono cultura.”

IL PORTOGALLO

Anche riguardo alla “pillola” sul Portogallo possiamo fare alcune considerazioni:
è un incrocio tra dimostrazione in Power point e lezione frontale, i contenuti infatti sono esposti in sequenza ed in modalità marcatamente schematica, spoglia degli esempi concreti e delle “amichevoli” animazioni che consentano una full immersion e che sfruttino le opportunità del mezzo espressivo.
Si tratta di scenari piatti, involuti e poveri di caratterizzazione.
La comunicazione oltretutto staziona per tempi insufficienti.
L’eccesso di informazioni e contenuti, a volte complessi, viene proposto frettolosamente senza nessun supporto se non quello di immagini rapide, come in uno… spot pubblicitario.
Richiederebbe poi un grande lavoro di integrazione da parte del docente, costringendolo a trattare più temi, tutti assieme pena il rischio di lasciare grossi buchi.
Insomma alla fine del filmato, sul Portogallo si ricorda veramente molto poco.

CONCLUSIONI
Ma, al di là del format e della messa in opera, viene da chiedere quale dovrebbe essere la destinazione di uso di questi filmati: normale fruizione in classe o piuttosto fruizione volontaria, suppletiva, privata, a casa?
E in più: queste PILLOLE sono una spesa utile e decisiva per un miglioramento della offerta didattica della scuola? Ne è giustificata l’onerosità (quand’anche prodotti magistralmente) in un periodo di “mannaie” finanziarie?
A tutt’oggi non risulta che le persone COINVOLTE abbiano veramente smontato le ipotesi di addebiti, che ci ha coraggiosamente e professionalmente consegnato la trasmissione di indagine e denuncia  di Rai 3. Le risposte giunte dai vertici riguardo a questa operazione non ci appaiono sistematiche né CALZANTI verso i dubbi sulla correttezza e sulle giuste procedure. Dubbi che rimangono ancora pesantemente sospesi. Le repliche a “difesa” tendono prevalentemente ad orientare il cittadino sull’ASSENZA di REATI; questo sarà da verificare (c’è la Commissione…). Però il criterio della correttezza amministrativa e pure politica non è anch’esso importante? O addirittura prevalente? L’operare secondo procedure “non fantasiose” è un dovere.
L’utilizzare gli organismi collegiali costituiti apposta per valutare è un imprescindibile obbligo: comitati, tavoli, commissioni altrimenti per cosa li paghiamo?
Ma soprattutto: quando da posizioni apicali si decide di firmare un atto, anche se si ritiene non di propria competenza, a quel punto si è assunta una grossa e piena RESPONSABILITA’ altrimenti sarebbe una semplice ”p.p.v.” – per presa visione.

30 novembre DLvo certificazione competenze in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 30 novembre, approva, in via preliminare, un Decreto Legislativo relativo alla Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge n. 92 del 2012

SISTEMA NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Su proposta dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con gli altri Ministri competenti, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, un provvedimento sul Sistema nazionale di certificazione delle competenze, in attuazione della riforma del mercato del lavoro per la crescita (legge n. 92 del 2012).

L’Italia dimostra così di rispondere alle sollecitazioni rivolte dall’Unione europea ai Paesi membri perché, in un periodo di crisi economica globale, si dotino degli strumenti legislativi che consentano al maggior numero di persone, in particolare ai giovani in cerca di prima occupazione e ai giovani NEET, di far emergere e far crescere il grande capitale umano rappresentato dalle competenze che le persone acquisiscono in contesti non formali e informali, soprattutto sul lavoro, nella vita quotidiana e nel tempo libero. Questo patrimonio è ancora sommerso in Italia, a differenza di altri Paesi dell’Ue.

La certificazione delle competenze comunque maturate dalle persone è considerata dall’Ue un elemento strategico di innovazione e valorizzazione del patrimonio culturale e professionale delle persone, per la crescita sociale ed economica di ogni Paese. Anche per la flexicurity.

Il provvedimento contiene norme generali e livelli essenziali delle prestazioni riguardanti:

– l’individuazione e la validazione degli apprendimenti acquisiti dalle persone, in modo intenzionale, in contesti non formali – ovvero al di fuori delle istituzioni scolastiche e formative e dell’università – nelle imprese, nel volontariato, nel servizio civile nazionale, nel privato sociale e, in contesti informali, ovvero nella vita quotidiana e nel tempo libero;

– la struttura del sistema nazionale di certificazione delle competenze, con l’indicazione dei soggetti pubblici che ne fanno parte, con funzioni di regolamentazione dei relativi servizi negli ambiti di propria competenza (“Enti titolari”), e dei soggetti pubblici e privati autorizzati o accreditati (“enti titolati”) per l’erogazione di tali servizi;

– l’istituzione del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, accessibile e consultabile per via telematica. La mancanza del repertorio ha costituito, sino ad oggi, un grave problema anche per l’orientamento dei giovani e degli adulti;

– gli standard degli attestati e dei certificati, in modo che essi siano spendibili a livello nazionale e dell’Ue (cosa che oggi avviene solo per i titoli di studio e per le abilitazioni professionali relative a professioni regolamentate);

– gli standard delle procedure di identificazione, valutazione e attestazione delle competenze;

– gli standard di sistema (misure di informazione, requisiti professionali degli operatori, accesso agli atti, ecc.);

– la dorsale informativa unica che assicurerà a ogni persona, attraverso l’interoperabilità dei sistemi informativi, di avere, in rete, “lo zainetto” digitale delle sue competenze;

– il monitoraggio e la valutazione del sistema nazionale di certificazione delle competenze.

Il provvedimento completa un “pacchetto di innovazioni” per innalzare i livelli di istruzione e formazione delle persone adulte che, entro il mese di dicembre, sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni, città e Autonomie locali, comprendente anche uno specifico accordo per l’orientamento permanente degli adulti, e un’intesa per la costruzione di reti territoriali per l’apprendimento permanente, di cui faranno parte scuole, università, centri territoriali per l’istruzione degli adulti, camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura, imprese e loro rappresentanze datoriali e sindacali.

 

Concorso a cattedra: chiesto elenco numerato test e risposte esatte

Concorso a cattedra: ANIEF chiede al Miur l’elenco numerato dei test e le risposte esatte

 

Il 29 novembre ANIEF ha inviato una richiesta ufficiale al Ministero per ottenere l’intera batteria dei test e le relative risposte corrette per le preselezioni del concorso a cattedra.

Come già rilevato dal nostro sindacato, infatti, non solo è pochissimo il tempo prima delle preselezioni, ma soprattutto sono troppo numerosi i problemi legati alla scelta del Miur di far conoscere ai candidati i 3.500 quiz della prova preselettiva e le risposte esatte esclusivamente attraverso l’esercitatore on line.

Visto che in rete già circolano versioni “ufficiose” della batteria completa dei quiz e delle risposte, ANIEF ritiene che sia un preciso dovere del Ministero fornire quella ufficiale.

Parlamento: presentati gli emendamenti sui precari Afam

Parlamento: presentati gli emendamenti sollecitati anche da ANIEF sui precari Afam

 

 

In VII commissione si votano gli emendamenti 7.01 e 7.05 Zazzera (IDV) e 7.022 di tutto il PD al ddl Asciutti (a.c. 4822), già approvato dal Senato. Anief invita tutti i deputati ad approvare la modifica.

 

Gli emendamenti analoghi al disegno di legge recante la valorizzazione del sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale, introducono un articolo aggiuntivo che, se approvato, trasformerà in graduatorie ad esaurimento ai fini dell’attribuzione degli incarichi di supplenza e di ruolo le graduatorie di cui all’art. 2bis della legge 143/2004. Il personale inserito nelle graduatorie d’istituto con 3 anni di incarico presso le istituzioni di alta formazione artistica sarà inserito in tali graduatorie, mentre il Miur provvederà ad elaborare una ricognizione di tutti i posti vacanti e disponibili.

 

L’Anief, dopo essere stata contattata nei mesi scorsi da un gruppo di precari Afam, ha contribuito all’elaborazione legislativa della modifica proposta che auspica sia approvata la prossima settimana in Commissione per sanare un’evidente vacatio legis, oggi non più tollerabile.

Profumo: “Basta riforme a scuola”

da TGCOM24

Profumo: “Basta riforme a scuola”

“Ce ne sono già state fin troppe”

La scuola deve diventare “sempre più luogo di formazione, non di informazione”. A sostenerlo è il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, secondo il quale la scuola italiana non ha bisogno di nuove riforme, “avendone già avute fin troppe”, ma di una “oliatura” di meccanismi comunque funzionanti. Questo, ha concluso, “almeno sino a quando il Paese, oggi in una situazione finanziaria molto difficile, non starà meglio”.

Alla scuola serve più orientamento

da Il Sole 24 Ore

Alla scuola serve più orientamento

La crisi sta cambiando le scelte dei ragazzi. Ci si iscrive meno all’università e usciti dalla scuola si punta subito a un impiego stabile (e non importa se poco coerente con il percorso di studi fatto). L’indagine sui diplomati 2012 realizzata da AlmaDiploma, che verrà presentata oggi al ministero dell’Istruzione, mette in luce almeno due aspetti, su cui riflettere. Il primo è che il 42% dei neo diplomati è pentito del percorso di scuola superiore fatto; e c’è una quota di indecisi troppo alta (16%). E ciò si ripercuote sull’università: al primo anno si perde per strada il 18% delle matricole. L’Italia non può più permettersi un simile spreco di risorse umane; e ha ragione il ministro Profumo a voler anticipare l’attività di orientamento prima della fine della scuola superiore. Per aiutare i ragazzi a capire bene la strada da intraprendere, senza perdere tempo prezioso. C’è poi da capire perchè il 24% dei neo diplomati, se potesse tornare indietro, compirebbe studi che preparino meglio al mondo del lavoro. Di qui l’importanza di rivedere l’offerta formativa, rivalutando, in particolare, gli istituti tecnici e professionali, che rappresentano anche i settori in cui è più forte il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Con aziende che cercano, ma non trovano. Eppure negli indirizzi tecnici il 35% dei diplomati intervistati da AlmaDiploma vorrebbe solo lavorare, una percentuale che sale addirittura al 53% nei percorsi professionali. C’è da annodare, e meglio, filiere produttive e filiere formative; e trovare forme di collaborazioni più strette tra scuola, università e mondo del lavoro. Per ridurre un altro “spread”, oggi soprattutto non più tollerabile.

De Benedetti: “Usare per la scuola i soldi delle missioni militari”

da Repubblica.it

De Benedetti: “Usare per la scuola i soldi delle missioni militari”

Il presidente onorario della Cir al dibattito organizzato da MicroMega: “L’elemento di competitività è il sapere. Su questo bisogna investire, invece di spendere soldi per portare soldati all’estero in missioni che non ci possiamo permettere”. E sull’Ilva si è dichiarato d’accordo sul sequestro conservativo: “Ma le spese poi le deve pagare Riva”. Sul lavoro: “detassare i primi tre anni di assunzione”

Risparmiare in spese militari cancellando anche la missione di pace in Afghanistan e investire questi soldi nella scuola e nel sapere per costruire il futuro.
E’ quanto ha affermato l’industriale Carlo De Benedetti affrontando uno dei nodi che serve per creare competitività nel sistema Italia, intervenendo in  un dibattito organizzato da MicroMega sui temi di attualità.  “So di dire una bestemmia ma lo dico lo stesso – ha affermato – in un Paese come il nostro invece che spendere soldi per attività militari e in missioni all’estero che non ci possiamo permettere, come quella in Afghanistan, se investissimo nel sapere evidentemente costruiremmo il nostro futuro”.
De Benedetti ha ricordato che nel mondo su 3 miliardi di persone in età lavorativa ce ne sono 1,2 che stanno cercando lavoro. “Qual’è in questo contesto l’elemento di competitività – ha detto – è il sapere. Non i soldi ma la testa. E su questo bisogna investire”.
De Benedetti ha quindi risposto ad alcune domande relative ai nodi che pesano sullo sviluppo del Paese. “Il costo del lavoro assolutamente no”, ha detto mettendo invece in risalto l’irrilevanza che l’Italia e l’Europa hanno nella nuova geografia politica e economica del mondo.
Su questo punto De Benedetti ha disegnato un cambiamento che sposta il peso del mondo verso l’Est e verso gli Stati Uniti. “Dieci anni fa – ha portato ad esempio – la Borsa italiana capitalizzava due volte quella della Corea del Sud, ora quest’ultima è quattro volte quella italiana”.
L’ingegnere ha parlato anche della situazione dell’Ilva. “Farei un sequestro conservativo, ridurrei la capacità produttiva e aggiornerei l’impianto. Poi direi ai Riva ‘prendi l’impianto e paga o altrimenti lo vendo’ “. “Magari dico banalità, ma la responsabilità di costruire quell’impianto è stata dello Stato, con l’Italsider, – ha detto De Benedetti – poi Riva è stato abilissimo a comprarlo e a farci i soldi”.
“Vorrebbe fare un esproprio proletario?” gli ha chiesto il direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais. “Chiamatelo come vi pare ma lo Stato ha la responsabilità di risanare e poi di chiedere a Riva di pagare il conto. Se lo fa bene altrimenti lo mette in vendita”.
Nel corso del dibattito De Benedetti ha anche accennato all’impegno che i Riva hanno avuto nell’acquisto di Alitalia, tema su cui era intervenuto anche Landini per evidenziare “una commistione di interessi”. “Concordo con Landini – ha detto De Benedetti – non conosco Riva ma se è il primo azionista di Alitalia, con soldi buttati nel gabinetto, lo ha fatto per benevolenza politica. Magari per far chiudere gli occhi su quello che faceva in acciaieria”.
Sul tema del lavoro, De Benedetti ha lanciato la sua proposta: Togliere i contributi ai datori di lavoro e le tasse ai lavoratori nei primi tre anni di assunzione. “Per me la precarietà non dovrebbe esistere – ha sostenuto – tutti dovrebbero avere lo stesso contratto ma per i neoassunti bisognerebbe prevedere nei primi tre anni nessun contributo e nessuna imposta. Le aziende risparmierebbero così sul costo del lavoro e i lavoratori avrebbero un vantaggio sul salario. Ma in questi tre anni si potrebbe licenziare liberamente. Credo che però un imprenditore dopo aver allevato un buon artigiano o dipendente non lo fa poi andar via”.
De Benedetti ha detto di aver parlato della sua idea ad un ministro “ma mi ha detto che così il contratto sarebbe troppo rigido mentre a me sembra che ci sarebbe molta flessibilità. Inoltre – ha aggiunto De Benedetti – “sarebbe a costo zero e, alla fine, anche se non ci sarebbero tasse e contributi, lo stato incasserebbe la maggior Iva dovuta ai consumi dei nuovi salari”. Secondo De Benedetti tra i vantaggi di questo sistema ci sarebbe quello “di far sentire tutti i lavoratori uguali con lo stesso trattamento”.

Ciak in classe: “Vi racconto l’identità

da LASTAMPA.it

Ciak in classe: “Vi racconto l’identità di un altro diverso da me”

«To.do dire, fare… guardare il cinema» al Bodoni diventa un diario fotografico

chiara priante
torino

Ciak in classe. Torino conferma il suo ruolo di capitale del cinema, già tra i banchi di scuola. In queste settimane, mentre la città è in fibrillazione per il Tff, oltre cento studenti sono impegnati in un progetto, unico a livello italiano, firmato Sottodiciotto. È il secondo anno che il festival dedicato ai ragazzi, al via il 9 dicembre, promuove 3 workshop in istituti superiori con professionisti del cinema, grazie al progetto «TO.Do: dire, fare… guardare il cinema», finanziato dalla Presidenza del Consiglio-Dipartimento Gioventù.

 

«L’iniziativa si sta rivelando d’indubbio valore, offre agli allievi l’opportunità di sperimentare sul campo competenze e attitudini e di confrontarsi con professionisti» spiega la neo-direttrice del festival, Lia Furxhi. Si parte dall’istituto Bodoni-Paravia dove da più d’un mese si lavora a un singolare progetto di fotografia. Quaranta studenti delle quarte, sotto la guida di Simone Martinetto, hanno analizzato il tema di Sottodiciotto 2012, l’identità, attraverso il workshop fotografico «Chi sei tu? – Diari per gli occhi». «Ogni partecipante da un mese sta seguendo la vita quotidiana d’una persona di sesso opposto: un genitore, il fidanzato, un’amica, un conoscente» spiega Mario Galleana, docente di fotografia al Bodoni. Un marcare a uomo che produrrà foto-racconti esposti al Massimo durante il festival: «Immagini reali che vanno oltre le foto perfette di cui oggi siamo saturi e che favoriscono la conoscenza più profonda dell’altro».

 

Ma non solo il Bodoni è coinvolto. Luca Pastore e Alessandro Cocito della casa di produzione Legavideo stanno realizzando con 45 ragazzi – IV A e IV B del Dipartimento audiovisivi dello Steiner – un corto che sarà presentato nella serata inaugurale. Coordinati dagli insegnanti Vittoria Castagneto, Vito Martinelli, Paolo Maria Pedullà, Armando Rubino e Luca Toselli, i ragazzi pensano all’elaborazione del soggetto, alla regia, al montaggio, s’occupano di aspetti produttivi e organizzativi.

 

La terza iniziativa coinvolge la III L del Gioberti in un workshop di scrittura giornalistica e critica cinematografica con Emiliano Morreale. Il laboratorio si concretizzerà, durante il festival, in un blog con recensioni e interviste dei ragazzi. L’obiettivo è far conoscere meglio il mondo del cinema, direttamente dalle voci dei protagonisti, ma dare anche concrete opportunità di lavoro. «Alcuni studenti dello Steiner che l’anno scorso hanno seguito il workshop con Daniele Gaglianone e Ladis Zanini, sono stati chiamati sul set del nuovo film della Rossofuoco, la casa di produzione di Davide Ferrario» dice, con orgoglio, Lia Furxhi.

Il Miur chiarisce l’uso del simulatore con 4 faq

da Tecnica della Scuola

Il Miur chiarisce l’uso del simulatore con 4 faq
Così come anticipato dalla nostra testata, il Ministero ha fornito alcune delucidazioni sulle prove: non sarà possibile utilizzare alcuni tablet. Attivata anche la sezione per la segnalazione degli errori
Queste le faq del Ministero sul simulatore
N. 24 – Posso avere l’elenco di tutti i quesiti in formato pdf con tutte le risposte esatte?
No, non è possibile avere l’archivio dei quesiti in formato elettronico ma è possibile prepararsi alla prova preselettiva solo attraverso il simulatore al fine di evitare che l’esercitazione si trasformi in un puro esercizio mnemonico.
N. 25 – Posso vedere l’esito del test indipendentemente dal risultato conseguito?
Sì, il sistema consente di visualizzare le risposte date indipendentemente dal risultato ottenuto.
N. 26 – Al termine dell’esercitazione è possibile visualizzare le risposte?
Sì, il simulatore restituisce l’elenco delle risposte date, evidenziando la risposta in verde, se corretta e in rosso, se errata.
N. 27 – Non riesco ad avviare il simulatore con il mio tablet.
Il simulatore non è utilizzabile da alcuni tablet in quanto non tutti i dispositivi consentono di scaricare ed installare Java.
N. 28 – Non riesco ad aprire i moduli delle domande presenti nel simulatore.
Per aprire i moduli è necessario installare la versione aggiornata del Plugin Java disponibile sul link del sito scuola in chiaro nella sezione esercitatore e attivare nel browser “consenti popup per questo indirizzo”
Tutte le faq sul concorso
Inoltre dal 29 novembre è stata attivata il modulo per la segnalazione degli errori. I candidati potranno indicare sia il malfunzionamento dell’eseritatore che l’eventuale domanda errata, indicandone il codice così come proposto nell’esercitatore

Concorso a cattedra, il Miur modifica il simulatore. Ma le proteste continuano

da Tecnica della Scuola

Concorso a cattedra, il Miur modifica il simulatore. Ma le proteste continuano
di A.G.
Ora al termine dell’esercitazione appaiono tutte le risposte fornite: corrette e errate (le prime in verde, le seconde in rosso). Solo che, continuando a mancare il “librone” contenente tutti i 3.500 quiz in modo consequenziale, quando la risposta è errata non si riesce ancora a risalire a quella esatta. Per farlo, i candidati sono costretti a sottoporsi alla sessione completa almeno un’altra volta. Intanto il tempo passa e la prova ufficiale si avvicina. ULTIMA NOVITA’: ci i può esercitare anche senza codice fiscale
Un passo avanti è stato fatto. Ma i 321mila candidati al concorso a cattedra si aspettavano sicuramente di più. Sono queste le prime reazioni alla decisione del ministero dell’Istruzione di venire incontro alle loro proteste per modificare il simulatore on line contenente, all’interno dei 70 “pacchetti” da 50 domande ciascuno, tutti i 3.500 quiz a risposta multipla che il 17 e 18 dicembre saranno utilizzati per la preselezione.
Dai Forum che trattano di scuola, tanti dei diretti interessati non nascondono la soddisfazione per aver indotto il Miur a non limitarsi (come era stato deciso inizialmente) a pubblicare solo l’esito numerico delle risposte fornite.
Ora, invece, al termine di ogni sessione di 50 esercizi appare una scritta contenente le seguenti informazioni (di volta in volta completate automaticamente dal software sulla base delle risultanze derivanti dall’esercitazione): Modulo selezionate, Risposte esatte, Risposte sbagliate, Risposte errate, Punteggio, Test completato in. Seguono, all’interno di un riquadro, le 50 domande (riportate per esteso ed identificate con il “codice originario”).
Sotto ad ogni domanda, sono posizionate le risposte prescelte dall’aspirante docente che si è sottoposto alla verifica preparatoria: le risposte corrette sono evidenziate in verde, quelle sbagliate in rosso.
Il problema, ed ora entrano in ballo gli scontenti, è che, al contrario di quello che era trapelato poche ore prima, il candidato che non ha indicato l’item corretto continua a non conoscere con immediatezza qual’era la risposta su cui avrebbe dovuto far cadere la preferenza. L’unico modo per saperlo è sottoporsi di nuovo a quella sessione di prove. Consapevole che la domanda a cui non si è riusciti a rispondere correttamente verrà sicuramente riproposta. Dovrà però stare attento a memorizzarla mentalmente (non è possibile copiare o stampare nulla di quello che appare sullo schermo), perché sarà posizionata diversamente. E se il candidato non riuscirà a rispondere ancora bene, dovrà sottoporsi alla sessione addirittura una terza volta. Considerando che questa procedura andrebbe seguita per 50 volte, c’è davvero poco tempo da perdere. Soprattutto perché i giorni a disposizione sono davvero pochi.
Insomma, chi ha a cuore il passaggio alle prove selettive vere e proprie farebbe bene a dedicare molte ore al giorno agli esercizi proposti dal Miur via internet. Infine. dal 29 novembre chiunque potrà esercitarsi senza essersi iscritto preventivamente al sitema Polis e aver presentato la domanda al concorso. Il codice fiscale infatti, non è più necessario per accedere al simulatore.

Graduatorie di circolo e di istituto e posti di sostegno

da Tecnica della Scuola

Graduatorie di circolo e di istituto e posti di sostegno
di Lara La Gatta
Il Miur pubblica alcuni chiarimenti ad integrazione di una precedente nota
Con la nota n. 8879 del 23 novembre il Miur aveva risposto ai quesiti ricevuti circa il mantenimento o meno, su posto di sostegno, del supplente privo di specializzazione nominato “in attesa dell’avente titolo”, nei casi in cui la carenza di aspiranti forniti di titolo di specializzazione permanga, sia nella scuola sia in tutte le altre istituzioni scolastiche della provincia, anche dopo la pubblicazione degli elenchi definitivi di sostegno di seconda e terza fascia. Al riguardo, venivano le disposizioni precedentemente impartite con le note 9379 del 15 novembre 2011 e 20893 del 31 ottobre 2007, secondo cui, in carenza assoluta di aspiranti specializzati, i dirigenti scolastici, in considerazione della particolare tutela della continuità didattica in favore degli alunni disabili, provvederanno alla conferma definitiva sui predetti posti di sostegno del docente privo di titolo già in servizio sui posti in questione con contratto in attesa dell’avente titolo.
Con la successiva nota prot. n. 9039 del 28 novembre 2012 il Miur fa seguito alla precedente nota e chiarisce che le disposizioni di conferma su posti di sostegno del personale privo di titolo già in servizio sui posti stessi con contratto in attesa dell’avente titolo riguardano, ovviamente, i docenti a suo tempo individuati come destinatari in quanto inclusi nella prima fascia delle graduatorie di circolo e di istituto vigenti per il corrente anno scolastico.
Per gli stessi posti, invece, ricoperti da supplenti eventualmente attinti dalle precedenti graduatorie di II e III fascia si dovrà precedere all’attribuzione di nuovi contratti a titolo definitivo scorrendo integralmente le nuove graduatorie definitive.

Il Ds non decide l’orario scolastico

da Tecnica della Scuola

Il Ds non decide l’orario scolastico
di Giovanni Sicali
Il dirigente scolastico non ha il potere di disattendere le delibere del consiglio di istituto concernenti l’orario scolastico…fino a prova contraria
Fino a prova contraria il Testo Unico per le scuole italiane non è stato abrogato ed è legge. La delibera per la determinazione dell’orario scolastico compete quindi al Consiglio di Istituto (vero Governo della scuola), sentito il parere del collegio dei docenti. Il Ds, che “dirige” ma non “governa” la scuola, provvede alla formulazione dell’orario e alla sua estensione. La forma è sostanza e il rispetto delle procedure di legge è importantissimo, tranne che la scuola italiana non venga intesa dai dirigenti scolastici come affare privato o un’azienda di cui si è plenipotenziari o addirittura luogo dove la democrazia è interdetta perché il dirigente si ritiene sovrano assoluto con poteri dittatoriali. Così recita il Testo Unico (D.L.vo 16 aprile 1994, n. 297): Art. 7 – Il collegio dei docenti (…) c.2. b) formula proposte al direttore didattico o al preside per (…) la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto; Art. 10 – Attribuzioni del consiglio di istituto (…) c. 3. Il consiglio di circolo o di istituto ha potere deliberante, nelle seguenti materie: (…) c) adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; Art. 396 – Funzione direttiva (…) c. 2. Al personale direttivo spetta: (…) d) procedere alla formulazione dell’orario, sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo o d’istituto e delle proposte del collegio dei docenti. Così da parte del Legislatore viene garantita la democrazia tra le mura scolastiche con buona pace di Montesquieu e la sua divisione dei poteri. In linguaggio terra terra: il procedimento è caratterizzato da tre fasi. Nella prima fase, il consiglio di istituto detta le regole per la compilazione dell’orario e la relativa scansione settimanale. Dopo di che il collegio dei docenti dà un parere tecnico sulla relativa attuazione. Infine, il dirigente scolastico vi dà attuazione con un provvedimento, che deve essere informato ai criteri dettati dal consiglio di istituto, avuto riguardo alle valutazioni fornite dal collegio. Tutti i lavoratori della conoscenza e gli utenti della scuola pubblica e privata sono tenuti al rispetto delle norme scolastiche. La Legge non ammette ignoranza. Nessuno escluso.

Il Miur corregge simulatore, sedi e date di nascita dei candidati al concorsone

da Tecnica della Scuola

Il Miur corregge simulatore, sedi e date di nascita dei candidati al concorsone
La Flc-Cgil dice che è merito delle sue proteste se il Miur è intervenuto sul simulatore dei test, ripubblicato le sedi delle prove e aggiustato le date di nascita. Tuttavia gli inviti a mettere ordine nel caos erano partiti anche dal nostro sito. Verifichino i candidati periodicamente il calendario.
Nella serata di ieri, 28 novembre, il Miur ha ripubblicato le sedi delle prove preselettive correggendo anche le date di nascita dei candidati, che nella precedente pubblicazione risultavano errate a causa di un disallineamento degli archivi. Ma ancora balbettante tuttavia risulta, sottolinea Flc, il simulatore dove al termine dell’esercitazione vengono indicate le risposte esatte e quelle errate, ma non è possibile rivedere le domande per individuare gli errori commessi. “Inoltre non è possibile terminare la simulazione prima dei 50 minuti se si è scelto di non rispondere a qualche domanda, cosa invece esplicitamente prevista.” Ma soprattutto, dice il sindacato, c’è il rischio che la procedura sia giudicata illegittima perché non sono rispettati i 20 giorni previsti dal bando per la pubblicazione della batteria dei test con le relative risposte esatte. Proprio oggi, si impegna la Flc-Cgil, si chiederà al ministero di rendere disponibili le batterie dei test con le relative risposte esatte, mentre si consiglia ai candidati di verificare periodicamente il calendario in considerazione di eventuali ulteriori modifiche.