Il 10 dicembre, la 1a Commissione – Affari Costituzionali – del Senato, in sede referente per l’esame del Disegno di Legge di conversione del decreto-legge 5 novembre 2012, n. 188, recante disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane, considerati gli emendamenti e subemendamenti presentati, sui quali sarebbe utile acquisire il parere della Commissione bilancio e, tenuto conto, dell’evoluzione del contesto politico, con procedure istituzionali che condizionano la conclusione della legislatura, delibera di riferire al Presidente del Senato le difficoltà che la Commissione incontra a concludere l’esame in tempo utile affinché il Senato possa trasmettere il provvedimento all’altro ramo del Parlamento ai fini della conversione in legge.
Archivi giornalieri: lunedì 10 Dicembre 2012
La revisione delle classi di concorso
La revisione delle classi di concorso
di Max Bruschi
“Bertoldo . Eccomi dunque pronto, o Re, a essequire quanto hai ordinato. Ma, prima ch’io muoia, io bramo una grazia da te e sarà l’ultima che mi farai più.
Re. Eccomi pronto per fare quello che domandi, ma di’ presto, ché m’hai fastidito con quel tuo longo cianciume.
Bertoldo. Comanda, ti prego, a questi tuoi ministri, che non mi appicchino sin tanto che io non trovo una pianta o arbore che mi piaccia, che poi morirò contento.
Re. Questa grazia ti sia concessa. Su, conducetelo via, né lo sospenderete se non a una pianta che gli piaccia, sotto pena della mia disgrazia. Vuoi altro da me?
Bertoldo. Altro non ti chieggio, e ti rendo grazie infinite.
Re. Orsù, a Dio Bertoldo, abbi pazienza per questa volta.
Non comprese il Re la metafora di Bertoldo, onde costoro lo menarono in un bosco pieno di varie piante, e, quivi non ve n’essendo nissuna che gli piacesse, lo condussero per tutti i boschi d’Italia, né mai poterono trovare pianta, arbore né tronco che gli piacesse; onde, fastiditi dal lungo viaggio e ancora avendo conosciuto la sua grande astuzia, lo slegarono e lo posero in libertà, e ritornati al Re gli narrarono il tutto. Il quale, oltra modo si stupì del gran giudicio e sottile ingegno di costui, tenendolo per uno de’ più accorti cervelli che fossero al mondo”.
Ecco, il grande Giulio Cesare Croce perdonerà, ma la pluriennale vicenda della revisione delle classi di concorso assomiglia, irresistibilmente, al passo citato. In alcune versioni apocrife, si narra addirittura che Bertoldo, condannato comunque a scegliere, tirasse fuori dalla palandrana un alberello di quercia in vaso, soggiungendo: “Sire, per averlo trovato, io lo ho trovato … ma che fretta c’è? Lasciate che cresca, no?”.
Solo che a crescere, in questo caso, non è stato un alberello. Il lungo e tormentato travaglio dello schema di regolamento, approvato in prima lettura dal consiglio dei ministri nel 2009 e variamente modificato, tanto da renderlo irriconoscibile, con l’accompagnamento di confluenze provvisorie a volte alquanto spericolate, risultava, citando Federico De Roberto, sin troppo simile negli esiti al parto di Chiara Uzeda, il “prodotto più fresco della razza dei Viceré”, conservato, con grande cura, in una boccia sotto spirito.
Occorreva ripartire da capo e da nuovi presupposti. E si è provato a farlo. La scelta è stata di dividere nettamente il vecchio dal nuovo, con riguardo da un lato a una impostazione di carattere culturale, in grado di disegnare le nuove classi di concorso a partire dall’assetto dei cicli scolastici; dall’altro alla necessaria tutela degli attuali docenti di ruolo e dei meccanismi di scorrimento delle attuali graduatorie; dall’altro ancora, all’esigenza di rendere il meccanismo di passaggio e di transizione il più semplice possibile.
Partire dall’assetto futuro ha consentito di proporre una rivoluzione copernicana, in grado di ribaltare i presupposti tanto del precedente schema di regolamento, quanto del decreto ministeriale 39/1998 e di rendere possibile un disegno totalmente nuovo, senza che le linee ne fossero ineludibilmente tracciate sulla falsariga del pregresso.
E fermiamoci dunque, innanzitutto, sulla revisione. Le classi di concorso sono state drasticamente ridotte nel numero e corrispondono, ciascuna, a vaste aree disciplinari, funzionali a una ottimale gestione degli organici, dei percorsi di abilitazione, dei concorsi. L’attuale frammentazione non risulta, infatti, più giustificabile a seguito della revisione degli ordinamenti, così come altrettanto obsoleta è, nelle abilitazioni future, la separazione tra “classi liceali” e “classi dell’istruzione tecnica e professionale”.
Abbattuta è stata anche la separazione degli organici degli istituti secondari superiori: istituto unico deve significare organico unico, consentendo una più ampia flessibilità, l’acquisizione di esperienza e competenza, magari contemporanee, sull’intero arco della secondaria di secondo grado, la fine delle incredibili transumanze di insegnati catapultati altrove pur in presenza di spezzoni o cattedre che avrebbero potuto occupare, con indubbi benefici di continuità.
Ulteriore innovazione è costituita (come ha colto bene la CGIL, pure, non si sa perché, contestando la scelta) dall’identificazione tra titolo di accesso alla classe di concorso e abilitazione, mandando in sostanza ad esaurimento le attuali terze fasce di istituto e in soffitta il concetto di “titolo di insegnamento”, foriero di sanatorie e guai. Chi entra in classe, insomma, paritarie comprese, deve comunque e a prescindere possedere lo standard fissato dalla norma: competenze disciplinari, certo, ma anche professionali (trasversali o specifiche), acquisite e verificate da un percorso selettivo in ingresso, in itinere, in uscita.
Ciascuna classe di concorso dell’allegato A ha alle spalle, idealmente, percorsi di laurea magistrale o di diploma accademico di secondo livello, o, in alcuni casi, percorsi misti (completati, beninteso, dal tirocinio formativo attivo) specifici, nella progettazione dei quali ogni istituzione sia chiamata a dare il meglio delle proprie risorse. Tuttavia, la scelta che spetta al livello politico (percorsi ad hoc completati dal TFA, revisione dei titoli di accesso al TFA, doppio canale) è lasciata aperta e demandata a specifico decreto: anche se nel frattempo è preservato, intatto, il valore dei titoli già acquisiti o che nel frattempo lo saranno.
Così come, per la prima volta, è stabilito un percorso ordinamentale per la “tabella C”. Occorre parlar chiaro: se gli insegnanti tecnico pratici sono previsti dagli ordinamenti (e lo sono, e la scelta avrebbe potuto essere diversa), è doveroso offrire loro una strada per il conseguimento dell’abilitazione ordinamentale, punto e stop, senza trascinare una situazione che, per lustri, ha visto incredibilmente la categoria in balia di sanatorie e riservati.
E aggiungo, per il futuro si spera prossimo: sarebbe errato perseguire una impossibile standardizzazione dei livello dei titoli di accesso (laurea, laurea magistrale, percorso di ITS, etc.) ai percorsi di abilitazione al posto di una sacrosanta valutazione caso per caso del bagaglio di conoscenze e competenze disciplinari e della definizione degli standard in uscita. Spesso domando agli allievi degli alberghieri se preferirebbero avere come insegnante Gordon Ramsey, Buddy Valastro, Alessandro Borghese o qualche signor nessuno purché laureato… come ho sentito con le mie orecchie proporre da un sé dicente esperto. Inutile dire quali sono le risposte.
Ulteriore e rilevante novità, la trasformazione, nella secondaria, del sostegno in classe di concorso. Disposizione che intende perseguire una qualificazione del servizio offerto ai disabili e alle classi e porre un freno a un mercato simoniaco che ha fatto di una funzione delicatissima, in troppi casi, una sorta di pagamento di indulgenze per un più rapido accesso alla cattedra.
Quanto alla gestione dell’hic et nunc, le situazioni da regolare sono sostanzialmente due. La prima, riguarda per così dire lo “straordinario”: in sostanza, i soprannumeri e gli esuberi. Ora, l’articolo 14, commi da 17 a 21, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, ha inglobato ed elevato al rango di norma primaria le disposizioni che, in precedenza, erano state previste all’articolo 4 del vecchio schema di regolamento in materia di utilizzazioni del personale docente in esubero, togliendo in sostanza di mezzo l’unica ragione che, agli occhi del ministero dell’economia e delle finanze, poteva giustificarne l’adozione.
C’è, in aggiunta, nel decreto una norma specifica che riguarda le situazioni “di fatto” venutesi a creare a seguito delle sperimentazioni e tutela, senza se e senza ma, le posizioni degli attuali titolari. E’ previsto, infatti, che “i docenti con incarico a tempo indeterminato attualmente titolari di insegnamenti attribuiti, ai sensi del presente decreto, a una diversa classe di concorso, mantengono le attuali sedi e cattedre o posti di titolarità. Qualora risultino perdenti posto, hanno diritto alla mobilità per gli stessi insegnamenti nella stessa tipologia di percorso”.
La seconda situazione riguarda la gestione delle attuali graduatorie. Si è scelto di canalizzare le classi di concorso attualmente vigenti nelle nuove attraverso l’uso di sottocodici, in modo da fissare la loro confluenza negli insegnamenti dei nuovi ordinamenti del secondo ciclo di istruzione.
Gli allegati B e D sono stati predisposti tenendo come punto di partenza il DM 39/1998, il DM 22/2005 e una puntuale verifica dei titoli di accesso, rapportandoli ai nuovi ordinamenti. Occorreva, soprattutto, allineare le competenze e le conoscenze specifiche previste dalle previgenti classi di concorso ai traguardi (obiettivi di apprendimento, pecup) posti ai nuovi insegnamenti. In tal modo, pur ampliando le possibilità di mobilità all’interno del sistema e pur rendendo più flessibile la gestione del personale docente, è assicurato un immutato livello qualitativo. Nei casi in cui nessuna abilitazione/idoneità prevista dal previgente ordinamento sia stata ritenuta in grado di garantire l’intero novero degli insegnamenti attribuiti alla nuova classe di concorso, gli insegnamenti sono stati ripartiti tra più sottocodici.
Il tutto, ovviamente, dovrà essere attivato all’atto di aggiornamento delle graduatorie, con norme amministrative delicate, in particolare sul calcolo dei punteggi, ove sarà necessario partire per tempo e con grande equanimità. Si può discutere a lungo sulla trasformazione delle attuali GAE, e sussistono pro e contro. C’è però un punto (di diritto) sfuggito ai più. Le graduatorie ad esaurimento hanno maturato, nel tempo, alcune caratteristiche che in parte, grazie alle sentenze della magistratura e alle spesso inefficaci pezze a colore politico-amministrative, hanno superato o mutato la volontà del legislatore, a dire la verità non compiutamente espressa all’epoca della “chiusura”. Risultano, di fatto, “chiuse” a nuovi ingressi. Ma non risultano in alcun modo “ibernate”. E’ possibile cioè aggiornare periodicamente i punteggi, mutare addirittura la provincia… e siccome nessuna norma le vincola a particolari codici, risulta fattibile riaggregarle sulla base dei nuovi sottocodici.
Quanto alla transizione, la questione riguarda il valore dei titoli attualmente posseduti e il loro impiego nel nuovo ordinamento. La soluzione più praticabile e più equa è sembrata essere, anche, la più semplice. In sostanza, il possesso di una abilitazione nelle classi vecchie confluite nelle nuove consente di accedere alle prove concorsuali per il “pacco completo”, così come il possesso di un titolo di studio dà diritto a partecipare alle prove di accesso ai percorsi di tirocinio formativo attivo sulle nuove classi di concorso. E’ stata messa in primo piano, insomma, la libertà del singolo di curare, come meglio crede, la propria preparazione, anziché allestire macchinose procedure di allineamento “quo ante” con la conseguente acquisizione coatta (e, presumibilmente, selvaggia) di crediti formativi universitari o accademici, o a procedure di riqualificazione sempre possibili in itinere, ma che l’esperienza ha mostrato essere inversamente proporzionali tra impegno e risultato in termini di acquisizione delle competenze didattiche e disciplinari. Anteporre, nel Paese dei certificati, la competenza reale a quella cartacea, non è di poco conto.
Concludendo: ogni intervento sulle classi di concorso, storicamente, provoca il silenzio dei soddisfatti e la reazione di chi, a torto o a ragione, si sente in qualche modo defraudato o danneggiato dal nuovo assetto. A volte, si tratta di rimostranze ben motivate (e che comunque hanno visto, contrapposte, altrettante ragioni); altre volte, della difesa di situazioni di fatto acquisite nella maniera più varia (sino ad alcune paradossali situazioni, assolutamente misteriose nel perché, nel percome, nel chi: come può un docente di pittura o scultura insegnare, senza altro titolo, discipline audiovisive e multimediali?). Altre volte ancora ci si intestardisce su casi particolari, anziché sulla filosofia generale. Eppure, sarebbe importante che il dibattito, breve ma intenso, affronti i diversi livelli del provvedimento che ho cercato di indicare, correggendo ciò che c’è da correggere e spiegando pubblicamente perché occorra farlo.
Il Tribunale di Castrovillari conferma il divieto di spostamento delle RSU
Il sindacato SAB si era visto costretto ad adire al Giudice dopo che, pur avendo regolarmente accreditato gli organi statutari sindacali, comprese le RSU elette nelle varie scuole, nelle elezioni di marzo ’12, l’ATP di Cosenza, per alcune di queste, non aveva emesso provvedimenti di mantenimento sulla sede dove prestavano servizio al momento delle elezioni, servizio mantenuto anche dopo essere state elette.
In particolare, non confermava i docenti Curia Serafina di Rossano, eletta nell’I.C. di Villapiana, Montesano Maria, di Cosenza eletta nell’IPSIA di Sant’Agata d’Esaro dell’I. Omn.vo di Malvito e lo Giudice Daniele eletto c/o il Liceo Scientifico di Castrovillari, per quest’ultimo, addirittura veniva disattesa precedente ordinanza emessa dal medesimo Tribunale.
A seguito di tale comportamento dell’ATP di Cosenza, il SAB si vedeva costretto a presentare nuovo ricorso ex art. 28 Statuto dei Lavoratori chiedendo al Giudice la rimozione degli effetti di tale comportamento previa dichiarazione della condotta antisindacale tenuta dal medesimo.
Il Giudice, una volta chiarito la sussistenza del requisito essenziale dell’azione di repressione della condotta antisindacale, delineati i confini di tali azioni e sgombrato il campo dai dubbi di ammissibilità della stessa, richiamando a tal fine la norma che si ritiene violata, posta a tutela delle prerogative sindacali, ovvero l’art. 22 della legge n. 300/70 , accoglie in pieno il ricorso del SAB.
Nel merito, la predetta normativa, nel condizionare il trasferimento del dirigente delle rappresentanze sindacali aziendali da un’unità produttiva ad un’altra alla preventiva acquisizione del nulla osta dell’associazione sindacale di appartenenza, tende a garantire la libera esplicazione dell’attività sindacale e la piena esecuzione del mandato sindacale nell’ambiente di lavoro in seno al quale il dirigente è stato investito della carica direttiva e, contestualmente, ad escludere che sull’attività sindacale possa ingerire il datore di lavoro, limitandone od ostacolandone lo svolgimento in via mediata attraverso artificiose determinazioni organizzative.
Né può ritenersi che disposizioni di contratto collettivo possano apportare deroghe o escludere l’applicazione del predetto art. 22 di cui deve evidenziarsi l’inderogabilità, stante il carattere fondamentale delle prerogative sindacali che la norma mira ad assicurare, essendo indubitabile che la tendenziale inamovibilità del dirigente sindacale presso l’unità produttiva, nell’ambito della quale è stato eletto (salvo casi di nulla osta al trasferimento rilasciato dal sindacato di appartenenza), è garanzia di buon funzionamento della r.s.a. e, di rimando, di libera esplicazione dell’attività sindacale che, altrimenti, verrebbe concretamente ed apertamente impedita.
Da qui riconoscere l’antisindacalità della condotta tenuta dall’amministrazione scolastica e la rimozione degli effetti nei confronti dei predetti docenti con la condanna di parte resistente al pagamento in favore del ricorrente delle spese del procedimento liquidate in euro 1.000,00, oltre iva e cpa come per legge.
Il SAB si ritiene soddisfatto di tale altra decisione, in aggiunta alle precedenti emesse dai Tribunali di Cosenza, Paola, Rossano e dello stesso Castrovillari, che hanno visto sempre soccombere la perseveranza dell’ATP di Cosenza, anche per il pagamento delle spese che, complessivamente, ora assommano ad oltre 6.000,00 euro più iva e cpa; tanto è lo Stato che paga!
F.to Prof. Francesco Sola
Segretario Generale SAB
Riorganizzazione Miur in arrivo il nuovo regolamento
da TuttoscuolaNews
Riorganizzazione Miur in arrivo il nuovo regolamento
La spending review prevista dalla legge n.135/2012 opera su ambiti precisi e con finalità determinate: politiche del personale, riorganizzazione delle amministrazioni, riduzione della spesa per beni e servizi. In questa visione rientrano l’uso appropriato delle risorse pubbliche, la valorizzazione della qualità dei servizi , la semplificazione burocratica e dei livelli di governo. La concretizzazione di questi obiettivi postula un processo attuativo graduale ma irreversibile verso il cambiamento affinché la previsione normativa possa produrre i risultati voluti.
Lo schema di DPCM di riorganizzazione del Miur in corso di perfezionamento non sembra però orientato al recupero dell’efficacia ed efficienza dell’azione di gestione amministrativa, che imporrebbe un’organizzazione più semplice e chiara.
La riorganizzazione del Miur avrebbe dovuto porsi l’obiettivo di costruire un centro di governo in grado di assicurare l’unitarietà e la coerenza del sistema d’istruzione, riservandosi le funzioni di indirizzo e di programmazione, di valutazione del sistema scolastico, di determinazione degli organici del personale.
In questa prospettiva l’Accordo Quadro di attuazione del Titolo V, per il settore istruzione, avrebbe posto le premesse per la definizione qualitativa della spesa inerente al complesso delle attività erogate per garantire il diritto all’istruzione. Ma l’intesa tecnica sui contenuti dell’Accordo tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti definita nel lontano 20110, non è stata mai portata nella sede politica della Conferenza Unificata: da anni la burocrazia l’ha bloccata.
Perché? Semplice: riorganizzare il quadro delle competenze significa perdere il potere che deriva dall’amministrare risorse pubbliche. Questo è il costo che si chiede quando si vuole cambiare. Ma i vertici del Miur non hanno voluto sostenere il “costo”, valutato eccessivamente oneroso.
“«Meritocrazia valore di destra» L’idea che la sinistra deve rottamare”
da Il Corriere della Sera
“«Meritocrazia valore di destra» L’idea che la sinistra deve rottamare”
di Roger Abravanel
Creare una nuova sinistra non richiede solo di «rottamare» alcuni dei politici come vorrebbero in molti, ma anche alcune vecchie idee. La prima, e forse la più importante, è stata la risposta data al moderatore del dibattito di Sky tra i contendenti alle primarie che chiedeva a Bersani se fosse «in favore di più meritocrazia». Al che il segretario del Partito democratico ha risposto «va bene più meritocrazia, ma anche più eguaglianza». Il che sottintende che la competizione va bene per i vertici della politica e della economia, ma se estesa alle masse dei lavoratori e degli studenti può portare, per esempio, a licenziamenti di massa e alla perdita del «diritto allo studio». Ne deriva che l’unico modo efficace per ridurre la diseguaglianza è quello di ridistribuire la ricchezza dai ricchi ai poveri.
Nulla di nuovo. Per la sinistra italiana la meritocrazia resta un valore «di destra» e l’egalitarismo continua a restare il principio fondante, contrariamente alle sinistre nordeuropee che da più di vent’anni lo hanno fatto evolvere nella ricerca delle pari opportunità. L’idea era semplice: se uno va avanti solo se è bravo e non perché è furbo o raccomandato da qualcuno che gli deve un favore, la mobilità sociale aumenta perché anche un povero meritevole può salire sull’«ascensore sociale».
Questo sistema di valori è in realtà pienamente accettato dalla sinistra italiana che ha lottato negli ultimi anni molto di più della destra contro i privilegi anticoncorrenza e il non rispetto delle regole. Eppure resta sospettosa quando l’idea della competizione spinta viene estesa dall’élite alle masse. Questo avviene per due motivi. Primo, «il bisogno»: il lavoratore che fa male il proprio lavoro meriterebbe di essere licenziato ma «ha bisogno» del posto di lavoro (per mantenere una moglie che non lavora e i figli precari); e quindi resta l’articolo 18. Secondo: il «diritto acquisito»: il precario della scuola ha acquisito il diritto al posto fisso e quindi è giusto opporsi al primo concorso dopo 10 anni che lo mette in competizione con la nuova generazione di insegnanti. È ovvio perché questi due motivi valgono solo per le masse e non per il top: Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani non hanno né il «bisogno» né il «diritto» di diventare presidenti del Consiglio e quindi si accetta una competizione accanita. Ma non si accetta per milioni di lavoratori e studenti. E neanche Matteo Renzi, che pure ha preso posizioni coraggiose e anche controproducenti su pensioni e politica estera ha osato esprimersi chiaramente a favore di una meritocrazia più diffusa su temi come il lavoro e la scuola: ha dichiarato di voler adattare il giusto modello della flexsecurity di Pietro Ichino (quasi scomunicato dal Partito democratico) ma non ha parlato della meritocrazia individuale e, relativamente alla scuola, ci si sarebbe aspettata più enfasi nel sostenere l’esigenza di valutare gli insegnanti per migliorare la qualità dell’insegnamento dove è meno buona.
Il problema è che la sinistra italiana non si rende conto che rispettare i «bisogni» e i «diritti acquisiti» perpetua la spaventosa ineguaglianza della società italiana che abbiamo già descritto nelle pagine di questo quotidiano. Se non si può licenziare un lavoratore che lavora male (proteggendolo con ammortizzatori sociali orientati a reinserirlo rapidamente nel mondo del lavoro), aumenterà l’attuale apartheid tra 12 milioni di lavoratori di fatto inamovibili a livello individuale e 9 milioni licenziabili senza vincolo alcuno.
Se il «diritto allo studio» protegge insegnanti mediocri, ciò va a scapito degli studenti con meno mezzi per i quali la scuola è la unica vera chance di azzerare i privilegi della nascita; continuerà in Italia la discriminazione tra gli studenti del Nord che hanno scuole di livello europeo e quelli del sud che l’Ocse misura essere a livello dell’Uruguay e della Thailandia. Se la sinistra da un lato lotta giustamente contro la corruzione nella sanità, ma dall’altro protegge indiscriminatamente chi ci lavora, in alcune regioni del Centro Sud con sprechi assurdi, incompetenza e pessimo livello di servizio, l’ineguaglianza della qualità del servizio sanitario pubblico tra alcune regioni del Nord e altre del Centro Sud è destinata ad aumentare, in particolare adesso che non si può ricorrere più alla spesa pubblica.
La mancanza di meritocrazia ci ha resi più ineguali, nonostante la pretesa di essere una società basata sulla solidarietà. Ma è anche la principale causa della stagnazione economica degli ultimi 25 anni. L’apartheid del lavoro, oltre a essere ingiusto, ha distrutto la produttività, perché il precario bravo raramente riceve dalle imprese gli investimenti in formazione e in sviluppo professionale, che alla fine ci rimettono in produttività. E l’immettere ogni anno molto meno studenti eccellenti (un terzo) delle società nordeuropee con scuole capaci di seguire i più lenti ma anche di valorizzare i più bravi, non creerà la classe dirigente per fare ripartire l’economia del nuovo millennio.
Convincersi che la meritocrazia porta a più eguaglianza e conseguentemente «rottamare» tanti tabù della vecchia sinistra sarà essenziale a Pier Luigi Bersani per convincere gli elettori del Pd che hanno votato per Matteo Renzi a votare per lui alle prossime elezioni e a vincerle. Ma soprattutto sarà essenziale per governare un Paese fermo da 25 anni.
Studio del Governo: senza dl sulle Province è caos. A rischio le scuole
da Tecnica della Scuola
Studio del Governo: senza dl sulle Province è caos. A rischio le scuole | ||
Più costi per i Comuni e quindi per i cittadini. Senza il dl sulla riduzione delle Province si blocca la riorganizzazione dello Stato. Da periodo incertezza, nasce il problema per l’esercizio delle funzioni fondamentali per cittadini. | ||
“La mancata conversione del dl sulle Province comporterebbe una situazione di caos istituzionale. Tra le conseguenze, oltre ai mancati risparmi, la lievitazione dei costi a carico di Comuni e Regioni e il blocco della riorganizzazione periferica dello Stato”. Lo afferma uno studio del governo che l’ANSA è in grado di anticipare, secondo il quale, sempre per la mancata conversione, comporterà “un periodo di incertezza per l’esercizio di funzioni fondamentali per i cittadini (come manutenzione di scuole superiori e strade, gestione rifiuti, tutela idrogeologica e ambientale)”. E se questo è lo studio che il governo ha diramato e di cui l’agenzia Ansa dà notizia, il Pdl, Popolo della libertà, porrà in aula al Senato, mercoledì prossimo, la pregiudiziale di incostituzionalità sul decreto legge di riordino delle Province. Lo ha detto all’ANSA uno dei due relatori della legge, Filippo Saltamartini del Pdl. Se dovesse essere approvata, il provvedimento del Governo andrebbe riscritto. Sull’esito di questa mossa, Saltamartini non si sbilancia: “bisogna aspettare mercoledì perché all’interno della pregiudiziale bisogna capire se la costituzionalità della riforma delle Province passa tramite la Consulta o se a decidere saremo noi in Parlamento. Potremmo decidere o di bocciare decreto legge, oppure di farlo passare in attesa della pronuncia della Corte costituzionale” la quale, ha ricordato, dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalle Regioni (contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che all’articolo 23 ha di fatto ‘svuotato’ le competenze delle Province e ne ha modificato il sistema elettorale, ndr). “Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto o meno – ha aggiunto Saltamartini – insomma la poniamo ma potremmo rinunciare al voto. E’ un’opzione. Che dipende dalla ricaduta che la bocciatura del decreto avrebbe sul piano politico”. “Come relatore – ha precisato Saltamartini – ho cercato di migliorare il decreto del Governo, così come ha fatto l’altro relatore, Enzo Bianco”. Lunedì prossimo in Commissione affari costituzionali del Senato saranno votati gli emendamenti: alcuni sono firmati dai due relatori, “altri sono stati aggiunti da me e non sono condivisi da Bianco e viceversa”. Su questi ultimi, depositati ieri in commissione, si possono fare modifiche fino a mezzogiorno di lunedì. Gli emendamenti, secondo Saltamartini, “prevedono modifiche leggere e non annullano il provvedimento: si aggiungono solo poche province”. “Io – ha aggiunto – le avrei abolite tutte, perché questa storia dell’accorpamento mette in conflitto i territori e non risolve il problema dei costi e della funzionalità. E poi c’é la questione del mantenimento delle prefetture e delle questure nelle regioni più colpite dalla criminalità organizzata: io e Bianco siamo d’accordo sul fatto che bisogna tener conto della funzionalità degli apparati di sicurezza”. |
A giorni le preiscrizioni alle superiori, ma la tendenza è per l’istruzione tecnica
da Tecnica della Scuola
A giorni le preiscrizioni alle superiori, ma la tendenza è per l’istruzione tecnica | ||
di Pasquale Almirante | ||
Secondo il Censis la tendenza delle iscrizioni sarebbe orientata verso gli Istituti professionali e tecnici a danno dei licei che perderebbero ancora consensi. Ma c’è pure l’artigianato che ritorna: sarti, calzolai, ebanisti, intagliatori di legno. Con la crisi si ritorna alle origini | ||
Il momento più delicato per un adolescente è il passaggio dalla secondaria di primo grado a quella di secondo grado proprio perché dalla scelta dell’indirizzo di studio dipenderà il suo futuro sia lavorativo e sia sociale. A giorni, tra gennaio e febbraio, inoltre si aprono le preiscrizioni e a parte le diverse pubblicità che si fanno le scuole per attirare alunni, tra saloni dell’orientamento e spot multimediali con incontri più o meno proficui coi futuri docenti, l’ultimo rapporto del Censis conferma che i ragazzi scelgono sempre più percorsi di formazione tecnica, mentre un’impresa su 4, il 22,4%, non riesce a trovare qualifiche tecniche di alta specializzazione. Ma quando queste specializzazioni ci sono e sono soprattutto reperibili sul mercato riescono a coprire circa centomila nuovi posti di lavoro. Se dunque le iscrizioni nei licei hanno fatto registrare, lo scorso anno, un calo dell’1,9% sul totale degli studenti, l’istruzione tecnica e professionale è stata scelta da più di uno studente su due, pari cioè al 53,4%, contrariamente a quanto è avvenuto negli ultimi 10 anni, allorchè gli istituti tecnici e professionali avevano perso oltre centomila alunni. Fin’oltre il 2007 infatti l’idea comune era quella della preparazione ad ampio spettro di interesse e di conoscenze, perchè basata sul principio della flessibilità lavorativa, per cui lo studente neo diplomato avrebbe dovuto essere pronto ad adeguarsi a qualsiasi tipologia di lavoro o di impiego. La scelta quindi liceale appariva la migliore per questo motivo, anche se nella maggioranza dei casi significava pure una sorta di successiva scelta obbligata per l’università che era agognata pure come prospettiva di promozione sociale. L’emergenza occupazione di questi anni con ogni probabilità è stata decisiva nel convincere molte famiglie del valore pratico ed utilitaristico dell’istruzione e di una preparazione che aprisse subito le porte del mercato del lavoro piuttosto che attendere improbabili, anche se forse più gratificanti, lavori futuri. Secondo l’Unioncamere che ha curato con il ministero del Lavoro uno studio sulle tendenze del mercato, riferisce Il Messaggero, le 407mila assunzioni già programmate dalle imprese riguarderanno circa 166mila diplomati (il 40,9%), 50mila qualifiche professionali (il 12,3%) e circa 132mila persone prive di titolo di studio specifico (il 32,3%), mentre la restante parte (il 14,5%) i laureati. Ragionieri, meccanici e specializzati nell’indirizzo turistico-alberghiero i diplomi più richiesti. Per gli indirizzi amministrativo-commerciale, infatti, si prevedono quasi 40mila posti di lavoro (messi a disposizione dalle imprese). Mentre per il meccanico più di 15mila e per il turistico-alberghiero oltre 9mila. Rispetto a 2011, in salita è l’indirizzo socio-sanitario (con quasi 7mila assunzioni), a scapito degli informatici e degli elettrotecnici. Riguardo alle qualifiche professionali: l’indirizzo turistico-alberghiero è in testa con la previsione di oltre 10mila assunzioni. A seguire l’indirizzo socio sanitario (circa 8.500 posti di lavoro), il meccanico (7.600 assunzioni) e quello edile (5.500 opportunità). Ma c’è un’altra realtà che si sta facendo strada. E’ quella dell’artigianato che ritorna. In un anno, sono aumentati di 50mila gli iscritti alla formazione professionale organizzata dalle Regioni. C’è richiesta di sarti, calzolai, ebanisti, intagliatori di legno. Le imprese artigiane crescono nonostante la crisi (2% in un anno) con novità nella green economy e attenzione al mondo delle griffe. Si risponde alla crisi anche tornando all’antico. |
Conflittualità in crescita nel settore scuola: regolamentare gli scioperi
da Tecnica della Scuola
Conflittualità in crescita nel settore scuola: regolamentare gli scioperi | ||
Nel settore della scuola e dell’istruzione “il tasso di conflittualità collettiva è in netto aumento”: l’allarme arriva da Roberto Alesse, presidente dell’Autorità garante sugli scioperi. | ||
Per Roberto Alesse, presidente dell’Autorità, dice: “gli accordi sottoscritti nel settore risalgono a circa dieci anni fa e mi chiedo se, con il consenso dei sindacati, non sia possibile ragionare insieme per migliorare alcune disposizioni”. E il presidente dell’Autorità cerca di spronare la parti ad accordi di riforme condivise: “Gli accordi sottoscritti risalgono a circa dieci anni fa. Molte cose sono cambiate da allora e mi domando se, con il consenso dei sindacati e dell’Aran, non sia possibile ragionare insieme, in termini di miglioramento di alcune disposizioni”. “Penso, in particolare, all’evidente difficoltà che i dirigenti scolastici si trovano ad affrontare, nel momento in cui gli insegnanti non sono tenuti a dare, salvo comunicazione volontaria, notizia della eventuale adesione a uno sciopero. Se il personale non docente ha l’obbligo di notificare la propria adesione entro quattro giorni dalla proclamazione di sciopero, in modo da consentire al dirigente di informare adeguatamente le famiglie e predisporre un contingente adeguato per la continuità del servizio (almeno cinque giorni prima dello sciopero, dice l’accordo), il personale docente non è tenuto a fornire tale comunicazione, di guisa che, in assenza di dati certi, il responsabile dell’istituto non può che deliberare la sospensione dell’attività didattica, vale a dire di tener chiusa la scuola”. “La posta in gioco è alta, la sfida impegnativa, ma il diritto allo studio è un principio troppo importante per non curare ogni dettaglio idoneo a renderlo più incisivo ed effettivo”. |
Dal Tar Molise annullamento delle prove concorso DS: si teme un effetto domino
da Tecnica della Scuola
Dal Tar Molise annullamento delle prove concorso DS: si teme un effetto domino | ||
di Lucio Ficara | ||
Dopo lo stop delle assunzioni lombarde dovuto alla nota e triste questione delle buste trasparenti e alla sospensione del concorso in Calabria, per presunte gravi irregolarità, arriva l’annullamento per “gravi irregolarità” del Tar Molise del concorso molisano | ||
Un concorso, quello per dirigente scolastico, bandito nel 2011, che non trova pace e fa emergere tutte le sue criticità organizzative. Dopo lo stop delle assunzioni lombarde dovuto alla nota e triste questione delle buste trasparenti e alla sospensione del concorso in Calabria, per presunte gravi irregolarità, arriva l’annullamento per “gravi irregolarità” del Tar Molise del concorso molisano. Una decisione che potrebbe portare all’annullamento della selezione anche in altre regioni. Si teme fortemente un effetto domino che potrebbe invalidare buona parte dei concorsi regionali per DS. Infatti in buona parte degli uffici scolastici regionali interessati dal concorso per il reclutamento di circa 2.386 dirigenti scolastici, attraverso l’accesso agli atti e il riscontro di presunte e gravi incompatibilità nelle commissioni , continuano a colpi di carta bollata i ricorsi che sollevano vizi giuridici già accertati con la sentenza del Tar Molise. Il danno prodotto, da questa sentenza, nella regione Molise, è proporzionale al basso numero dei vincitori. Infatti per 16 posti messi a concorso dal Miur in Molise sono risultati vincitori soltanto 11 candidati su 259 che hanno partecipato alle prove perselettive. Si ricorda che dopo il test di preselezione soltanto il 23% era stato ammesso alle prove scritte, che si è ridotto al 4,3% alla fine dell’intera partita concorsuale. La commissione giudicatrice del concorso DS Molise ha ritenuto idonei soltanto 11 candidati: cinque in meno dei posti disponibili. I timori sempre più crescenti e consistenti di un effetto domino di questa sentenza, sono il vero problema, che soprattutto per la questione lombarda destano molte preoccupazioni. È molto probabile che in gennaio arriveranno, in coincidenza di una vacanza governativa del Paese, altre sentenze che potrebbero annullare altre prove concorsuali di altre regioni, in primis Calabria e Lombardia. Un concorso iniziato con la fuga di notizie dei test di preselezione che prima della pubblicazione ufficiale sul sito del Miur già erano divulgati in rete, che è continuato con le polemiche dovute agli errori degli item, pieni di test ambigui e con più di una risposta corretta, test evidentemente sbagliati, che ha costretto il ministero a cancellarne, ad una settimana dalla prova, un migliaio, che adesso si sta concludendo con la coda amara delle sentenze di annullamento. |
Nota MEF 10 dicembre 2012, Prot.n. 0107034
Nota MEF 10 dicembre 2012, Prot.n. 0107034
Alle Ragionerie Territoriali dello Stato
LORO SEDI
OGGETTO: Quesiti in ordine all’esercizio, da parte dell’Assistente amministrativo, delle funzioni del Direttore dei servizi generali ed amministrativi delle istituzioni scolastiche, mediante sostituzione, reggenza, incarico od utilizzazione provvisoria, ex art. 11-bis del CCNI per gli anni scolastici 2010/11 e 2011/12. lndennità di direzione parte fissa. Indennità di reggenza. Indennità per l’espletamento di funzioni superiori.
Si trasmette, per opportuna conoscenza, la nota con la quale l’IGOP ha fornito indicazioni e chiarimenti con riferimento al trattamento giuridico ed economico spettante al personale indicato in oggetto.
Rassegna Stampa 8 – 10 dicembre 2012
Nota 10 dicembre 2012, Prot. MIURIAOODGOS n. 8158 /R.U.U.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Uff.II
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
Oggetto: Concorso nazionale “GlassTellers”
Assovetro (Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro) e CO.RE.VE. (Consorzio Recupero Vetro), in collaborazione con il MIUR, promuovono il Concorso nazionale “GlassTellers” rivolto alle classi IV e V di Scuola Primaria e I, II di Scuola Secondaria di I grado, statali e paritarie.
Il Concorso verte sulla narrazione di storie relative alle diverse tematiche inerenti il vetro e il suo riciclaggio e nella ideazione di una proposta di copertina illustrata, che esprima il contenuto della storia medesima.
La storia deve costituire prosecuzione creativa dell’incipit letterario scritto da Cristina Comencini e disponibile da gennaio 2013 sul sito www.glasstellers.com
È possibile richiedere gratuitamente un kit didattico formativo/informativo, che illustra le caratteristiche del vetro, la versatilità del materiale e le possibili utilizzazioni, al seguente indirizzo email scrivi@glasstellers.com
La richiesta del kit costituisce automatica iscrizione al Concorso.
Ulteriori informazioni sono reperibili nel Regolamento del Concorso che si allega.
IL DIRETTORE GENERALE
Carmela PALUMBO
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REGOLAMENTO DEL CONCORSO
Tema del Concorso
Il Concorso, promosso da Assovetro e Co.Re.Ve. nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto da Assovetro con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è finalizzato alla produzione di elaborati inerenti “I contenitori in vetro”.
Si richiede di sviluppare, in forma narrativa, le seguenti tematiche:
SALUTE – L’uomo usa i contenitori in vetro (bottiglie e barattoli) da tempo immemorabile perché il vetro è affidabile e duraturo, perché protegge e mantiene sano e inalterato quanto conserva al suo interno. E…mantiene sani anche noi!
AMBIENTE – Il futuro è nelle nostre mani e dipende da noi la tutela dell’ambiente, riciclando correttamente e consapevolmente e scegliendo materiali eco-compatibili. …il vetro è nostro amico da sempre!
DESIGN – L’Italia è il paese del design, della creatività, del gusto: queste nostre grandi ricchezze trovano espressione anche nel vetro, un materiale flessibile, adattabile, resistente e bello. Il vetro riflette nelle sue caratteristiche la nostra storia nazionale e le nostre tradizioni.
RICICLO – Conservare, proteggere, mantenere al riparo, contenere, durare, rinnovarsi, trasformarsi, fondersi, rinascere: tutti sinonimi della parola vetro. In ogni contenitore in vetro (bottiglia o barattolo) c’è una storia che nasce… per continuare…! Il vetro, infatti, può essere riciclato infinite volte.
Partecipanti
Possono partecipare al Concorso le classi Quarte e Quinte della Scuola Primaria e le classi Prime e Seconde della Scuola Secondaria di I grado italiane, statali e paritarie.
La partecipazione è relativa alla classe non ai singoli componenti.
Modalità di partecipazione
Il lavoro consiste nella stesura di una storia e nella ideazione di una proposta di copertina illustrata che esprima il contenuto della storia medesima.
La storia deve costituire prosecuzione creativa dell’incipit letterario scritto da Cristina Comencini – regista, sceneggiatrice e scrittrice di chiara fama – e disponibile sul sito www.glasstellers.com
Tutte le classi che richiedano il kit gratuito possono ritenersi automaticamente iscritte al Concorso e potranno quindi, a loro discrezione, inviare i propri elaborati senza alcuna azione successiva.
Idoneità degli elaborati
Saranno accettati e sottoposti al parere della giuria gli elaborati che presentino le seguenti specifiche tecniche:
Contenuto: racconto letterario, di genere a scelta, su uno o più dei temi proposti.
Lunghezza: max 30.000 battute spazi inclusi.
Formato: elettronico DOC o PDF per i testi, JPG o PDF per le copertine. L’invio degli elaborati sarà consentito esclusivamente in formato elettronico all’indirizzo e-mail: scrivi@glasstellers.com
Accesso alla selezione per la premiazione
Scuole Secondarie di Primo Grado
Le classi della Scuola Secondaria devono inviare almeno un elaborato per ciascun tema al fine di essere ammesse alla selezione finale in vista della premiazione.
Scuola Primaria
Le classi Quarte e Quinte della Scuola Primaria devono inviare almeno un elaborato su uno dei temi indicati al fine di essere ammesse alla selezione finale in vista della premiazione.
Non c’è limite al numero di elaborati che ciascuna classe può inviare.
Scadenza
Il termine ultimo per la presentazione dei lavori è il 30 Aprile 2013
Valutazione
L’Editore, ogni mese, selezionerà alcuni elaborati pervenuti che saranno pubblicati sul sito web www.glasstellers.com
Tutti gli elaborati di ciascuna classe giudicati idonei saranno sottoposti all’insindacabile valutazione della Giuria di qualità, composta da un gruppo di giornalisti ed esperti in comunicazione, che esprimerà il proprio parere secondo tre criteri principali:
A) attinenza ai temi proposti;
B) stile della narrazione;
C) originalità.
Gli elaborati provenienti dai due cicli scolastici sono valutati separatamente e concorrono in due distinte categorie (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado), per ciascuna delle quali sono previsti i premi come indicato nella sezione apposita del presente regolamento.
La decisione della Giuria è insindacabile.
Premi
Alle scuole
1° classificato: PC portatile
2° classificato: stampante a colori
3° classificato: biblioteca composta da n. 30 libri
Alle classi
1° classificato: iPad 16 Gb
2° classificato: scanner a colori 3° classificato: tavoletta grafica
Agli alunni delle classi
1° classificato: fino a 30 lettori iPod Shuffle
2° classificato: fino a 30 abbonamenti a rivista Focus Junior 3° classificato: fino a 30 chiavette USB da 4 Gb
Premi incentivo alla classe
Ogni mese, da febbraio ad aprile, le prime 10 classi che invieranno i propri elaborati, riceveranno un premio per la classe (libri).
I premi saranno consegnati durante l’evento di premiazione, che avrà luogo entro il 31 maggio 2013
Questioni legali ed etiche
Assovetro e Co.Re.Ve. si riservano il diritto di modificare il presente Regolamento ed i premi in qualsiasi momento. Qualsiasi comunicazione relativa ad eventuali variazioni verrà pubblicata sul sito www.glasstellers.com e sarà valida dalla data di pubblicazione.
Gli elaborati devono presentare un linguaggio corretto, privo di qualsivoglia elemento potenzialmente offensivo o contrario al buon gusto e al pudore, o comunque in grado di offendere la sensibilità di altri individui.
Gli elaborati non devono contenere affermazioni, fatti, informazioni o citazioni che possono nuocere o danneggiare persone o gruppi di persone.
Gli scritti non devono contenere affermazioni, fatti, informazioni o citazioni che possono incoraggiare la persecuzione di individui per razza, opinione, nazionalità, sesso, professione o credo. Non devono altresì incoraggiare il crimine o incoraggiare a infrangere la legge.
Squalifica dell’elaborato
Assovetro e Co.Re.Ve. possono decidere di squalificare un elaborato se questo non è stato presentato entro il termine di scadenza, se non rispetta le specifiche tecniche richieste o se infrange qualsiasi norma del presente regolamento.
Proprietà
Tutti i materiali pervenuti si intendono di esclusiva proprietà di Assovetro e Co.Re.Ve. che potranno utilizzarli per la realizzazione di successive iniziative, dandone comunicazione agli autori interessati.
Roma, 1 ottobre 2012
Avviso 10 dicembre 2012, Prot. n.8126
Avviso 10 dicembre 2012, Prot. n.8126
Valorizzazione delle eccellenze – Scadenza dei termini per la presentazione delle domande di accreditamento e per la presentazione delle proposte di gara da parte dei soggetti interessati ad ottenere il riconoscimento delle competizioni nel Programma annuale di promozione delle eccellenze per gli studenti delle scuole secondarie superiori
Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 287
Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 287 del 10-12-2012 |
Sommario |
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LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI |
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DECRETI PRESIDENZIALI |
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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 novembre 2012 | |||
Scioglimento del consiglio provinciale di Asti e nomina del commissario straordinario. (12A12778) | Pag. 46 |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 novembre 2012 | |||
Scioglimento del consiglio comunale di Giugliano in Campania e nomina del commissario straordinario. (12A12820) | Pag. 47 |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 novembre 2012 | |||
Scioglimento del consiglio comunale di Barletta e nomina del commissario straordinario. (12A12821) | Pag. 47 |
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DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI |
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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE |
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
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DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’ |
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AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO |
DETERMINA 26 novembre 2012 | |||
Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale per uso umano «Incivo» (telaprevir). (Determina n. 713/2012). (12A12815) | Pag. 64 |
DETERMINA 26 novembre 2012 | |||
Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale per uso umano «Victrelis» (boceprevir). (Detrmina n. 714/2012). (12A12816) | Pag. 65 |
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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI |
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AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Difosfonal» con conseguente modifica stampati. (12A12781) | Pag. 68 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Moticlod» con conseguente modifica stampati. (12A12783) | Pag. 68 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Climaclod» con conseguente modifica stampati. (12A12789) | Pag. 69 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Osteostab» con conseguente modifica stampati. (12A12790) | Pag. 70 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ticlapsor» con conseguente modifica stampati (12A12796) | Pag. 71 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Neomercurocromo» con conseguente modifica stampati. (12A12797) | Pag. 71 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Brumixol» con conseguente modifica stampati. (12A12798) | Pag. 72 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Pranoflog» con conseguente modifica stampati. (12A12800) | Pag. 72 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ciclolux» con conseguente modifica stampati. (12A12801) | Pag. 73 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Cefacloro ABC» con conseguente modifica stampati. (12A12804) | Pag. 74 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Etazim» con conseguente modifica stampati. (12A12805) | Pag. 74 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ticlopidina Pensa» con conseguente modifica stampati. (12A12806) | Pag. 74 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Antigreg» con conseguente modifica stampati. (12A12808) | Pag. 75 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Ticlodone» con conseguente modifica stampati. (12A12810) | Pag. 75 |
COMUNICATO | |||
Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Osteonorm» con conseguente modifica stampati. (12A12813) | Pag. 76 |
COMUNICATO | |||
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Perviette» (12A12817) | Pag. 77 |
COMUNICATO | |||
Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Erresolv» (12A12818) | Pag. 77 |
AGENZIA PER L’ITALIA DIGITALE – GESTIONE EX-DIGITPA |
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE |
COMUNICATO | |||
Annuncio di una richiesta di referendum (12A12978) | Pag. 77 |
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI |
COMUNICATO | |||
Modifica della circoscrizione territoriale del Vice Consolato onorario in Volos (Grecia) (12A12828) | Pag. 77 |
COMUNICATO | |||
Limitazione delle funzioni del titolare del Consolato onorario in Conakry (Guinea) (12A12829) | Pag. 77 |
COMUNICATO | |||
Limitazione delle funzioni del titolare del Vice Consolato onorario in San Juan de los Morros (Venezuela). (12A12830) | Pag. 78 |
COMUNICATO | |||
Ristrutturazione della rete consolare onoraria greca. (12A12831) | Pag. 78 |
COMUNICATO | |||
Rilascio di exequatur (12A12844) | Pag. 79 |
COMUNICATO | |||
Rilascio di exequatur (12A12845) | Pag. 79 |
COMUNICATO | |||
Rilascio di exequatur (12E12846) | Pag. 79 |
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE |
COMUNICATO | |||
Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 30 novembre 2012 (12A12976) | Pag. 79 |
COMUNICATO | |||
Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 3 dicembre 2012 (12A12977) | Pag. 80 |
Contrattatto Collettivo Nazionale Integrativo n. 2/2012
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Comparto Ministeri – Personale delle aree funzionali
Contrattazione Collettiva Nazionale Integrativa n. 2/2012
FUA – Fondo Unico di Amministrazione 2011
Sottoscritto definitivamente il 10 dicembre 2012