Tribunale di Roma: accolti altri sei ricorsi

Tribunale di Roma: accolti altri sei ricorsi ANIEF

 

Scorpacciata natalizia di sentenze positive per l’ANIEF: accoglimento totale e retrodatazione giuridica ed economica del ruolo per sei nostri iscritti cui il Giudice del Lavoro ha definitivamente riconosciuto il pieno diritto all’inserimento “a pettine” nelle graduatorie ad esaurimento delle province prescelte e all’immissione in ruolo spettante anche dal 1° settembre 2009.

 

Il Giudice del Lavoro accoglie senza riserve i ricorsi patrocinati sul territorio dall’Avv. Salvatore Russo – che con professionalità e impegno sempre partecipe ha ottenuto per l’ANIEF questo ulteriore successo – e dichiara il diritto dei nostri iscritti ad essere immessi in ruolo secondo il criterio del “merito” e del punteggio posseduto nelle graduatorie ad esaurimento valide per il biennio 2009/2011.

 

La sentenza del Tribunale di Roma, che riunisce le cause di sei nostri iscritti, richiama ripetutamente quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con Sentenza n. 41/11 ottenuta dai legali ANIEF e sottolinea soprattutto che “la scelta operata dal legislatore con la legge n. 124 del 1999, istitutiva delle graduatorie permanenti, è quella di individuare i docenti cui attribuire le cattedre e le supplenze secondo il criterio del merito”;nel dare pieno accoglimento alle richieste dei ricorrenti, inoltre, non dimentica di ribadire ancora che il MIUR collocando “in coda” nelle Graduatorie 2009/2011 e “utilizzando il mero dato formale della maggiore anzianità di iscrizione nella singola graduatoria provinciale per attribuire al suo interno la relativa posizione, introduce una disciplina irragionevole che – limitata all’aggiornamento delle graduatorie per il biennio 2009-2011 – comporta il totale sacrificio del principio del merito posto a fondamento della procedura di reclutamento dei docenti”. Condanna, infine, alle spese legali l’Amministrazione soccombente, per un totale di 5.000 Euro.

 

L’ANIEF augura ai propri iscritti, che con serenità e costante fiducia si sono affidati e continuano ad affidarsi alle capacità e all’esperienza del nostro sindacato e dei nostri legali, un felice anno nuovo da trascorrere con l’ormai raggiunta consapevolezza che il diritto trionfa sempre e che il merito, finché l’ANIEF continuerà a vigilare, non potrà mai essere relegato “in coda”.

 

Istat, triplicato in dieci anni il numero di laureati che lasciano l’Italia

da La Repubblica

Istat, triplicato in dieci anni il numero di laureati che lasciano l’Italia

Le principali mete dei “cervelli” italiani sono la Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia, che ne “assorbono” il 44%. Fuori Europa, i giovani sono attirati da Stati Uniti e Brasile

ROMA – Negli ultimi 10 anni, dal 2002 al 2011 è quasi triplicato in numero dei giovani laureati italiani che ha lasciato il Paese verso mete più appetibili, mentre è diminuita l’emigrazione italiana classica, quella fatta di lavoratori con appena la licenza media. Le principali mete dei “cervelli” italiani sono la Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia, che ne “assorbono” il 44%. Fuori Europa, i giovani sono attirati da Stati Uniti e Brasile.

Secondo il rapporto Istat “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”, il numero degli emigranti italiani con 25 anni e più oscilla nell’ultimo decennio tra 29 e 39 mila unità. Ma l’istituto di statistica ha rilevato come si “sia modificata la distribuzione dei flussi in uscita rispetto al titolo di studio posseduto: la quota di laureati passa dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011, mentre la quota di emigrati con titolo fino alla licenza media passa dal 51% al 37,9%”. Nello stesso periodo, il numero di italiani che si è iscritto dall’estero è diminuito da oltre 35 mila a 22 mila unità. Anche per gli iscritti risulta in aumento la quota dei laureati, dal 13,7% al 25,9%, mentre diminuisce quella di coloro in possesso di titolo fino alla licenza media, dal 66,7% al 48%.

Nel 2011 il saldo migratorio risulta negativo sia per gli individui in possesso di titolo di studio fino alla licenza media (-5 mila 200) sia per i diplomati (-6 mila 300) e sia infine per i laureati: sono infatti 10 mila 600 i laureati che lasciano il Paese e circa 5 mila 800 quelli che vi rientrano Le principali mete di destinazione sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, messe insieme, assorbono il 44% degli emigrati di 25 anni e più. Al di fuori dell’Europa ci si reca soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. Se si considerano i soli cittadini laureati la graduatoria dei Paesi di destinazione si modifica e vede al primo posto, in valore assoluto, il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati, seguito da Svizzera (11,8%), Germania (11%) e Francia (9,5%).
Sul fronte dei rientri in patria, Germania e Svizzera sono i principali Paesi di provenienza. Dall”analisi del profilo dei laureati emerge che dopo la Germania (12,8% dei ritorni) si collocano il Regno Unito (11%), gli Stati Uniti (9,6%) e la Francia (7,6%).

Cresce il numero dei laureati che lasciano l’Italia

da lastampa.it

Cresce il numero dei laureati che lasciano l’Italia

Le principale meta di destinazione è la Germania
roma

Cresce il numero dei laureati che lasciano l’Italia, dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011 e la meta preferita è il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati.

 

E’ il quadro tracciato dal report Istat 2011 sulle migrazioni internazionali e interne della popolazione residente.

 

Il numero degli emigranti italiani con 25 anni e più oscilla nell’ultimo decennio tra 29 e 39 mila unità. E l’istituto sottolinea come si sia modificata la distribuzione dei flussi in uscita rispetto al titolo di studio posseduto: la quota di laureati passa dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011, mentre la quota di emigrati con titolo fino alla licenza media passa dal 51% al 37,9%.

 

Nel medesimo periodo, il numero di italiani che si iscrive dall’estero diminuisce da oltre 35mila a 22mila unità. Anche per gli iscritti risulta in aumento la quota dei laureati, dal 13,7% al 25,9%, mentre diminuisce quella di coloro in possesso di titolo fino alla licenza media, dal 66,7% al 48%. Nel 2011 il saldo migratorio risulta negativo sia per gli individui in possesso di titolo di studio fino alla licenza media (-5 mila 200) sia per i diplomati (-6 mila 300) e sia infine per i laureati: sono infatti 10 mila 600 i laureati che lasciano il Paese e circa 5 mila 800 quelli che vi rientrano.

 

Le principali mete di destinazione sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, messe insieme, assorbono il 44% degli emigrati di 25 anni e più.

 

Al di fuori dell’Europa ci si reca soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. Se si considerano i soli cittadini laureati la graduatoria dei Paesi di destinazione si modifica e vede al primo posto, in valore assoluto, il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati, seguito da Svizzera (11,8%), Germania (11%) e Francia (9,5%).

 

Sul fronte dei rientri in patria, Germania e Svizzera sono i principali Paesi di provenienza. Dall’analisi del profilo dei laureati emerge che dopo la Germania (12,8% dei ritorni) si collocano il Regno Unito (11%), gli Stati Uniti (9,6%) e la Francia (7,6%).

Ma che fine hanno fatto le immissioni in ruolo Ata 2012-2013?

da Tecnica della Scuola

Ma che fine hanno fatto le immissioni in ruolo Ata 2012-2013?
di Lucio Ficara
Tra le faq del Miur, troviamo quella che pone la seguente domanda: “Ci sono notizie in merito alle immissioni in ruolo del personale ATA previste dal programma triennale di immissioni in ruolo e bloccate per l’a.s. 2012/2013?”.
La risposta a questa domanda, da parte del Miur è stata la seguente: “La richiesta per l’immissione in ruolo relativa del personale ATA per oltre 5.000 posti è stata più volta avanzata al MEF e al MFP, ma la relativa autorizzazione non è mai pervenuta perché non è stata ancora definita la procedura per il passaggio nei ruoli degli assistenti amministrativi e tecnici dei docenti inidonei e di quelli titolari delle classi di concorso C999 e C555, come previsto dalla legge n.135 di conversione del D.L. n. 95/2012.
Appena verranno definite le modalità di passaggio dei citati docenti ed il numero dei posti da accantonare sulle disponibilità presenti in organico di diritto 2012-13, esito a cui si sta lavorando con un tavolo paritetico MIUR,MEF e MFP, si procederà alle immissioni in ruolo del personale ATA anche in corso d’anno, partendo dai collaboratori scolastici, con decorrenza giuridica dal 1 settembre 2012”.
Apprendiamo con stupore che a scioglimento delle camere avvenuto e davanti ad un governo dimissionario e con la campagna elettorale alle porte, anzi già in pieno fermento, si cincischi su cose così serie ed importanti, che coinvolgono il destino di migliaia di persone.
Confidiamo nel buon senso, nel periodo elettorale, affinché si trovi una soluzione dignitosa per il personale docente inidoneo all’insegnamento per gravi problemi di salute e il contemporaneo inserimento in ruolo dei 5000 Ata

Scuola pubblica o statale?

da Tecnica della Scuola

Scuola pubblica o statale?
di R.P.
La legge 62 del 2000 parlava di sistema pubblico articolato in scuola statale e scuola privata paritaria. Con il passare degli anni il termine “scuola pubblica” è diventato oggetto di un animato dibattito politico e culturale.
Uno dei temi che ricorre sempre più frequentemente nel dibattito politico sul sistema scolastico è quella della “difesa della scuola pubblica”.
“Da sinistra” lo slogan viene utilizzato soprattutto per ribadire la necessità che i finanziamenti statali si concentrino sulla scuola statale (o addirittura riguardino esclusivamente questo settore).
In realtà il termine “scuola pubblica” contiene un equivoco di fondo che risale almeno all’anno 2000 quando venne approvata le
legge 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”.
Il primo comma dell’articolo 1 stabilisce che “il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali”.
Il terzo comma recita:
“Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap”.
E, se si va a leggere il ricco dibattito che si svolse sia al Senato sia alla Camera, si ha la conferma che i parlamentari, di maggioranza e di opposizione, erano ben convinti che per sistema pubblico si dovesse intendere l’intero sistema scolastico comprensivo di scuola statale e scuola non statale paritaria.
Tra l’altro, la lettura degli atti parlamentari, riserva anche qualche piccola sorpresa. Come per esempio quella relativa alla posizione espressa al Senato da Piergiorgio Bergonzi che nel 1996 era stato eletto nelle liste del Partito di Rifondazione Comunista e che all’epoca del dibattito faceva parte della componente Comunista del Gruppo Misto.
Bergonzi sostenne che la proposta della maggioranza “costituisce un giusto compromesso, che rispetta la Costituzione ed evita la degenerazione del sistema scolastico in sistema privatizzato, ed i comunisti daranno pertanto il loro appoggio”. Le cronache raccontano che questo intervento riscosse l’applauso non solo degli altri Comunisti del Gruppo Misto ma anche le congratulazioni dei senatori DS.
Il termine “scuola pubblica” nasce insomma nell’equivoco ed è del tutto normale che ancora oggi sia al centro del dibattito politico sul sistema scolastico nazionale.

Seggi elettorali, i diritti del personale della scuola

da Tecnica della Scuola

Seggi elettorali, i diritti del personale della scuola
di L.F.
Quali diritti ha il personale della scuola, che volesse impegnarsi in un seggio nella prossima tornata elettorale prevista per il 24 e 25 febbraio 2013?
Come capita spesso, in queste tornate di voto politico, alcuni docenti e personale Ata saranno impegnati nelle operazioni elettorali per esercitare il ruolo di Presidente di seggio, Scrutatore e per svolgere la funzione di rappresentante di lista. Al lavoratore con contratto a tempo indeterminato e determinato, anche se supplente di breve periodo con incarico assegnato dal dirigente scolastico, individuato a svolgere ruoli nei seggi elettorali per le elezioni politiche, per quelle regionali, provinciali comunali , ai sensi dell’art. 119 del T.U. n. 361/57, modificato dalla L. n. 53/90, e dell’art. 1 della legge 29/1/1992, n. 69, è riconosciuto il diritto di assentarsi per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio.
Si ricorda che tale tipo di assenza è da considerarsi attività lavorativa a tutti gli effetti. Il personale scolastico, che è componente di seggio elettorale oppure rappresentante di lista, ha anche diritto a recuperare le giornate non lavorative di impegno ai seggi, come per esempio la domenica, con giorni di recupero da concordare con il dirigente scolastico, in rapporto anche alle esigenze di servizio. Sarebbe auspicabile che il recupero avvenga nel giorno successivo alla conclusione delle attività di seggio, ma se questo non è possibile, nella settimana appena successiva alle elezioni.

Congedo per l’assistenza da parte del coniuge convivente di soggetto con handicap

da Tecnica della Scuola

Congedo per l’assistenza da parte del coniuge convivente di soggetto con handicap
di Lara La Gatta
Solo le patologie invalidanti (e non l’età) legittimano la richiesta di fruizione del congedo in esame da parte di soggetti diversi dal coniuge stesso
Nel rispondere ad un interpello dell’Anci, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha espresso il proprio parere sulla portata applicativa dell’art. 42, comma 5, D.Lgs. n. 151/2001 concernente il congedo del coniuge convivente per l’assistenza al soggetto portatore di handicap.
Con interpello n. 43 del 21 dicembre 2012 il Ministero è, in particolare, intervenuto sulla corretta interpretazione del concetto di “patologie invalidanti del coniuge convivente” quale ipotesi che legittima la richiesta di fruizione del congedo in esame da parte di soggetti diversi dal coniuge stesso. Lo specifico caso sul quale il Ministero è chiamato ad esprimersi riguarda la possibilità di considerare l’età avanzata del coniuge convivente – superiore agli 80 anni – quale fattispecie presuntiva di uno stato invalidante, ovvero se, anche in quest’ultima circostanza, sia comunque necessaria una certificazione medica attestante l’eventuale stato patologico.
Secondo la normativa vigente, il diritto a fruire dei congedi in questione può essere goduto da un soggetto diverso dal precedente “titolare” solo in ragione delle ipotesi tassativamente indicate dal Legislatore, fra le quali, oltre alla “mancanza” e al “decesso”, rientra quella legata alla presenza di “patologie invalidanti”, che sono quelle indicate all’art. 2, comma 1, lett. d), del decreto interministeriale n. 278/2000.
Per il Ministero, l’età avanzata del titolare del diritto non costituisce un requisito sufficiente per legittimare il godimento del congedo da parte di altri soggetti titolati, se no il Legislatore l’avrebbe chiaramente previsto, come nel caso dei 3 giorni di permesso mensile di cui all’art. 33 della L. 104/92, per i quali conta anche il requisito anagrafico (“i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i sessantacinque anni di età…)”.
E’ quindi di tutta evidenza che la legge consente l’ampliamento della platea dei familiari legittimati a fruire del congedo di cui all’art. 42, comma 5, solo in presenza di una delle situazioni individuate dal medesimo decreto, comprovate da idonea documentazione medica. Ciò in quanto i soggetti affetti da tali patologie si ritiene non siano in grado di prestare un’adeguata assistenza alla persona in condizioni di handicap grave. E l’età avanzata non rientra tra le situazioni previste.

Indennità di funzioni superiori di Dsga

da Tecnica della Scuola

Indennità di funzioni superiori di Dsga
di L.L.
Su Noi Pa il nuovo sottocodice per l’assegno tabellare
CODICE ASSEGNO
SOTTOCODICE ASSEGNO
DESCRIZIONE
CODICE QUALIFICA
IMPORTO MENSILE LORDO
622
KA3
FUNZ.SUP.DSGA ART.11 BIS CCNI 2010 – KA03
KA03
448,09
L’attribuzione dell’indennità esclude la corresponsione dei benefici della prima e seconda posizione economica, ex art. 2 della sequenza contrattuale, ai sensi dell’art. 62 del CCNL 29 novembre 2007 (compenso per la valorizzazione professionale ATA, codice assegno 386).

Continua la fuga dei laureati italiani: +15,7% in nove anni

da Tecnica della Scuola

Continua la fuga dei laureati italiani: +15,7% in nove anni
Secondo l’Istat le nazioni dove i nostri laureati trovano le migliori condizioni sono: Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia. Fuori dall’Ue: Stati Uniti e Brasile
Sempre in aumento il numero dei laureati che lascia l’Italia; secondo l’Istat, che rende noto il report 2011 sulle migrazioni internazionali e interne della popolazione residente, i nostri giovani sarebbero passati dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011 e la meta preferita è il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati.
Il numero degli emigranti italiani con 25 anni e più oscilla nell’ultimo decennio tra 29 e 39 mila unità. E l’istituto sottolinea come si sia modificata la distribuzione dei flussi in uscita rispetto al titolo di studio posseduto: la quota di laureati passa dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011, mentre la quota di emigrati con titolo fino alla licenza media passa dal 51% al 37,9%.
Nel medesimo periodo, il numero di italiani che si iscrive dall’estero diminuisce da oltre 35mila a 22mila unità.
Anche per gli iscritti risulta in aumento la quota dei laureati, dal 13,7% al 25,9%, mentre diminuisce quella di coloro in possesso di titolo fino alla licenza media, dal 66,7% al 48%.
Nel 2011 il saldo migratorio risulta negativo sia per gli individui in possesso di titolo di studio fino alla licenza media (-5 mila 200) sia per i diplomati (-6 mila 300) e sia infine per i laureati: sono infatti 10 mila 600 i laureati che lasciano il Paese e circa 5 mila 800 quelli che vi rientrano.Le principali mete di destinazione sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, messe insieme, assorbono il 44% degli emigrati di 25 anni e più. Al di fuori dell’Europa ci si reca soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. Se si considerano i soli cittadini laureati la graduatoria dei Paesi di destinazione si modifica e vede al primo posto, in valore assoluto, il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati, seguito da Svizzera (11,8%), Germania (11%) e Francia (9,5%).
Sul fronte dei rientri in patria, Germania e Svizzera sono i principali Paesi di provenienza. Dall’analisi del profilo dei laureati emerge che dopo la Germania (12,8% dei ritorni) si collocano il Regno Unito (11%), gli Stati Uniti (9,6%) e la Francia (7,6%).

Programmi sulla scuola: quanta semplificazione!

da Tecnica della Scuola

Programmi sulla scuola: quanta semplificazione!
di R.P.
Nelle diverse “Agende” sulla scuola si intravede molta semplificazione dei problemi. Secondo il M5S basterà aumentare le risorse, per Monti bisogna spingere l’acceleratore sulla questione del merito e della valutazione. Ma i problemi sono un po’ più complessi.
Nell’ “agenda” di Grillo la scuola è al quattordicesimo posto, dopo la legge anticorruzione (al primo posto), l’abolizione dei contributi pubblici a partiti e giornali e le misure per il rilancio della piccola e media impresa (tredicesimo posto), ma prima della informatizzazione e semplificazione dello Stato e l’accesso gratuito alla rete.
Ma non è solo una questione di priorità.
Le idee del M5S sulla scuola (stando almeno all’Agenda) sono piuttosto semplicistiche; il punto 14 del documento è infatti assai sintetico e recita esattamente così: “Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili come la Tav”.
Che i problemi del nostro sistema scolastico siano legati alle risorse messe in campo è fuori dubbio, ma la questione è molto più complessa, perché altrimenti non si spiegherebbe il ritardo storico del nostro sistema nei confronti di quelli di altri Paesi.
Anche in tempi passati, e cioè prima della lunga “stagione dei tagli”, la nostra scuola non era in grado di competere con quella di altre nazioni e questo sta ad indicare che il problema delle risorse è solo una delle molteplici ragioni del nostro ritardo.
D’altra parta la questione scolastica tende ad essere semplificata un po’ da tutti gli schieramenti politici. Nell’Agenda Monti si indicano alcune “parole d’ordine” che però non vengono declinate in modo adeguato e che non si capisce bene in che modo possano essere concretamente perseguite.
Nel corso della campagna elettorale ci sarà modo di sapere qualcosa di più su come i diversi schieramenti intendano contribuire concretamente a risollevare le sorti di un sistema scolastico che sembra ormai davvero molto prossimo al collasso.

Test con domande a risposta aperta

da Tecnica della Scuola

Test con domande a risposta aperta
di Aldo Domenico Ficara
Un cavallo di battaglia di molti concorsi sono le “domande a risposta aperta”. In questa tipologia di test non ci sono le risposte predeterminate, ma il candidato è libero di esporre i concetti richiesti nel modo che più gli aggrada
Talora le commissioni esaminatrici indicano che ogni soluzione non deve superare un certo numero di righe, oppure viene consegnato ai partecipanti un prestampato nel quale sotto ogni domanda è già riportato lo spazio massimo a disposizione. La motivazione è la necessità di accorciare i tempi di correzione, rimandando all’orale gli approfondimenti.
In altri concorsi è già accaduto che il grado di difficoltà incontrato in sede di prova orale sia stato molto più elevato, provocando una brutta sorpresa per chi aveva superato una prima facile fase selettiva. E’ bene perciò stare attenti, attendendosi un livello più elevato di difficoltà passando di prova in prova. Per fare una buona prova su uno scritto con “domande a risposta aperta” è bene seguire tra le tante cose anche i consigli proposti dalla Università degli Studi di Milano.

• Una scrittura chiara e leggibile è una forma di rispetto verso il docente.
• Non usare troppi incisi e/o incisi eccessivamente lunghi: rendono poco fluida la lettura.
• Anche in questo caso è importante prestare attenzione alle istruzioni del docente e leggere attentamente quelle eventualmente annotate sul test, prima di iniziare a scrivere.
• Quando un collega pone una domanda, può essere molto utile ascoltare la risposta del docente, anche per evitare di richiedere le stesse cose.
• Portare i testi che è ammesso consultare nel corso dell’esame (vocabolario, dizionario dei sinonimi e contrari).
• Identificare il punto centrale del quesito, per rispondere precisamente.
• Elaborare una sintesi di quanto è utile scrivere nella risposta: i punteggi non sono forniti in base al numero di parole, ma alla capacità di esprimere i concetti chiave in modo chiaro e conciso, quindi:

– individuare i concetti principali;
– ricavarne una scaletta;
– rimanere aderenti al tema;
– se si includono più dettagli, assicurasi che siano pertinenti alla domanda;
– rileggere le domande e verificare se le si è interpretate accuratamente.

• Meglio iniziare dai quesiti su cui ci si sente preparati e lasciare per ultimi gli altri.
• Quando non si sa proprio cosa rispondere, è a volte meglio non rispondere affatto invece di scrivere banalità di senso comune. Piuttosto usare il tempo rimanente per approfondire le risposte ad altre domande.
• Rispettare le terminologie specifiche e usarle nel modo appropriato.

Ministro, ricordati di Alice!

Ministro, ricordati di Alice!

 di Claudia Fanti

Nell’interregno tra un governo che muore e uno ancora non nato, si può sognare qualcosa che non c’è?

Si può chiedere tutto, si può credere che l’impossibile si realizzi, si può perfino pensare di aver vissuto un brutto sogno, si può raccontarsela fino a dimenticare…

E quando qualcosa di antico si vuol far largo a livello di coscienza, la si scaccia come si fa con una zanzara.

E il gioco è bell’ e fatto: si aprono gli spazi più larghi e impensabili…si materializza tutta una lista di idee candidate (in clima di candidature, mi paiono proprio le prime) a ribaltare sistemi, formule, leggi, regole, finanche la burocrazia.

E così si “ricomincia” a vedere un piccolo cittadino o una cittadina in erba che entra come Alice nel Paese delle Meraviglie aprendo la porta di una scuola che l’accoglie insegnandole quanto siano preziosi il suo diritto di sbagliare, la libertà individuale, la curiosità, la voglia di esplorare, l’esigenza di giocare, il rispetto per sé e per gli altri, la storia personale e collettiva, il desiderio del bello, la possibilità di interpretare il mondo per mezzo della grazia dell’arte e della matematica, con quella del corpo nello spazio, con l’inclinazione a confrontarsi e a entrare in relazione con i compagni e gli amici per collaborare e a volte confliggere…

Ecco che la mente segue virtualmente, in un mondo ancora impensato dalla politica e dai ministri, Alice, al maschile o al femminile non importa,  nel suo cammino di crescita aperta alla conoscenza e vede il suo entrare in relazione, fin dal primo momento, in un ambiente in cui non c’è misura, non c’è ansia, non c’è necessità né di bastone né di carota, semplicemente relazione in apprendimento dentro spazi ricchi di stimoli concreti e astratti, con insegnanti guide e mediatori al tempo stesso, sapienti e ignoranti al tempo stesso, ammiragli e compagni di viaggio al tempo stesso, pronti ad ammettere sbagli e a rivedere posizioni. Un mondo equilibrato, dimentico del tempo vicino o lontano fatto di loculi ricolmi di registri, tabelle, griglie, voti, relazioni burocratiche di consiglio, pacchi di verifiche e contoverifiche…

Alice saluta, si rivolge a tutti, e tutti si rivolgono a lei/lui annunciando che si useranno le mani per costruire, per raffinare i gesti, si scopriranno versi, operazioni logiche, marchingegni scientifici, calcoli straordinari, argomentazioni intorno a questo o a quello, che si coltiveranno fiori, alleveranno cuccioli, ci si allenerà in palestra, si farà teatro con il corpo e la voce…Alice salta, si siede, danza, suona, scrive, conta, usa colori…e il tutto gomito a gomito con compagne e compagni in un clima in cui si crea, si copia senza imbarazzo per non copiare più un’altra volta, ci si sostiene quando pare di non farcela, e si ricambia la sapiente cortesia per far sì che la comunità e i singoli diano il massimo e crescano nel paese delle meraviglie. Alice insegnerà ai benpensanti che il paese delle meraviglie esiste eccome! E chiuderà gli orecchi e i pugni per difendere la sua scuola buona e laboriosa contro i cinici e i disillusi, contro quelli che non cambiano mai, che vedono il mondo diviso in buoni e cattivi, in bravi e meno bravi, in normodotati, iperdotati e ipodotati, perché Alice sa che fuori la realtà in gran parte uccideva le ragazze, escludeva dal lavoro i disabili, allontanava i senzatetto, faceva la carità per salvarsi l’anima, chiudeva la porta ai malati e ai miserabili. Alice sa quanta paura ha il mondo del futuro fatto da cittadini come lei e dai suoi compagni. Ma sa pure che lei sarà il futuro ecosolidale, socialmente utile, economicamente onlus, sa che lei andrà a infilare il bastone della sua cultura negli ingranaggi di tante rotelle ben oleate, in quegli ingranaggi che triturano l’uguaglianza, la speranza, i sogni, i desideri, la cultura, le ambizioni, le potenzialità di chi appartiene alla serie zeta.

Caro ministro, che ancora non sei tale, ricordati di Alice e sappi pensare in grande, un grande che non è fatto di grandi cose costose, ma di libertà di azione, di sperimentazione, di autonomia reale delle singole scuole affinché esse crescano e, liberando la propria inventiva e originalità, producano mirabilia. Caro ministro, lascia che la scuola vada oltre il regime dell’azienda, pensala al di sopra, pensala un po’ folle, per nulla irregimentata, dalle fiducia, abbi coraggio. Sii diverso da ogni altro ministro della storia, pensala in grande, non fare che essa divenga un carnaio di centinaia e centinaia di persone gerarchizzate, dispiega la tua fiducia, sii grande e fai volare lo spirito di iniziativa di tanti e tante che vogliono misurarsi con idee di organizzazioni e gestioni inimmaginate, serviti dei docenti che ancora vivono ai margini della scuola con l’angoscia del precariato, non umiliare la loro professionalità giovane e compressa, gioca anche tu a fare Alice.

Scuola: le iscrizioni, un momento importante

Scuola: le iscrizioni, un momento importante
La scadenza per presentazione delle domande per l’anno scolastico 2013/2014 è il 28 febbraio 2013. Il fascicolo curato dalla FLC CGIL per informare le scuole, i genitori e i docenti.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e dalla Ricerca ha emanato il 17 dicembre 2012 la circolare n. 96per le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2013/2014. Le iscrizioni per tutti gli ordini di scuola si aprono il 21 gennaio e scadono il 28 febbraio 2013.

La novità di quest’anno è la modalità esclusivamente on line. ​Questo non vale per la scuola dell’infanzia, per i Corsi per l’istruzione
degli Adulti, né per le scuole paritarie, salvo quelle che vogliano aderire a questa modalità.
Si prevede così di semplificare le procedure e di ridurre i costi.
Pur ritenendo importante la semplificazione delle procedure, crediamo che le iscrizioni abbiano una valenza che va oltre gli aspetti burocratici e rappresentino un momento importante del rapporto tra scuola e famiglia e segnaliamo con preoccupazione  il carico di lavoro in più che l’introduzione di questa innovazione comporta per gli istituti scolastici e segnatamente per le segreterie.

Bisognerà vigilare sul funzionamento del sistema on line e sulla sua efficacia, per evitare che insieme alla dematerializzazione delle procedure perdano corpo anche i diritti dei soggetti implicati, ovvero che tutti ricevano tutte le informazioni necessarie, che vengano tenute in debito conto le scelte e le opzioni delle famiglie, che vi sia effettiva trasparenza nelle procedure, che no si verifichino discriminazioni.

Le iscrizioni 2013/2014 chiudono anche una legislatura che sarà ricordata come pesantissima per la scuola pubblica. Il patto tra Stato e cittadini relativo al diritto all’istruzione, sancito nella nostra Costituzione è stato umiliato negli ultimi cinque anni dai Governi che si sono succeduti.

È tempo di cambiare marcia e dare ai bambini e alle bambine e ai ragazzi e alle ragazze un futuro diverso. Questo futuro passa dalla scuola e dalla sua capacità di essere volano di crescita economica e motore di democrazia nel nostro paese.

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Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

SCUOLA: ISCRIZIONI 2013/2014
UN MOMENTO IMPORTANTE

INDICE

Premessa

  1. Un momento importante: le iscrizioni
  2. Le iscrizioni on line
  3. Scuola dell’infanzia
  4. Scuola primaria
  5. Scuola secondaria di primo grado
  6. Obbligo di istruzione
  7. Scuola secondaria di secondo grado
  8. Istruzione e formazione professionale
  9. Istruzione per gli adulti
  10. Insegnamento della religione cattolica (IRC) e attività alternative
  11. Alunni con cittadinanza non italiana
  12. Alunni con disabilità
  13. Alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
  14. Educazione parentale
  15. Tutto quello che mi serve sapere di Robert Fulghum

Fascicolo a cura di Gianna Fracassi, Diana Cesarin, Gigi Caramia, Anna Fedeli In redazione Fabio Mancini
Chiuso in redazione il 27 dicembre 2012

PREMESSA

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e dalla Ricerca ha emanato il 17 dicembre 2012 la circolare n. 96 per le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2013/2014.

Questa circolare sulle iscrizioni chiude una legislatura pesantissima per la scuola pubblica di questo paese. Infatti dal 2008 ad oggi, passando dal governo Berlusconi al governo Monti, la scuola è stata saccheggiata in termini di risorse professionali e finanziarie. Le cosiddette riforme epocali dell’ex ministro Gelmini in realtà hanno determinato un impoverimento in termini di qualità della scuola italiana come ci segnalano gli esiti di importanti rilevazioni internazionali, quali recentemente PIRLS e TIMSS per la scuola del primo ciclo.

È evidente che il grido di dolore della scuola e del sistema della conoscenza in generale dovrà essere ascoltato da chi si candida a guidare il paese nei prossimi cinque anni. Occorre quindi cambiare il segno delle politiche messe in campo sulla scuola, investendo in conoscenza.

La FLC CGIL ha da tempo messo in campo proposte che vanno in questa direzione:

  •   organico funzionale stabile e pluriennale che garantisca il tempo scuola richiesto dalle famiglie e nel contempo permetta la stabilizzazione del personale precario;
  •   piano quinquennale per la generalizzazione della scuola dell’infanzia e garanzia dei modelli orari e organizzativi di qualità nella scuola primaria;
  •   innalzamento dell’obbligo di istruzione e rafforzamento degli organici nel biennio della scuola secondaria.Le iscrizioni sono un momento importante per la scuola e per le famiglie: è il momento in cui si rinnova un patto tra Stato e cittadini relativo al diritto all’istruzione, sancito nella nostra Costituzione.
    Crediamo che questo patto, umiliato negli ultimi cinque anni dai Governi che si sono succeduti, debba essere rafforzato.È tempo di cambiare marcia e dare ai bambini e alle bambine e ai ragazzi e alle ragazze un futuro diverso. Questo futuro passa dalla scuola e dalla sua capacità di essere volano di crescita economica e motore di democrazia nel nostro paese.Domenico Pantaleo

    Segretario generale FLC CGIL

UN MOMENTO IMPORTANTE: LE ISCRIZIONI

In tema di iscrizioni, quest’anno la grande novità è il passaggio definitivo alla procedura on line. È uno dei casi in cui si procede alla cosiddetta dematerializzazione, ovvero si passa dal cartaceo alla digitalizzazione. Si prevede così di semplificare le procedure e di ridurre i costi. E infatti si tratta di un provvedimento inserito nella “spending review”. La FLC CGIL, pur ritenendo importante la semplificazione delle procedure, ritiene che le iscrizioni abbiano una valenza che va oltre gli aspetti burocratici e rappresentino un momento importante del rapporto tra scuola e famiglia.

Bisognerà vigilare sul funzionamento del sistema on line e sulla sua efficacia, per evitare che insieme alla dematerializzazione delle procedure perdano corpo anche i diritti dei soggetti implicati, ovvero occorre assicurarsi che tutti ricevano tutte le informazioni necessarie, che vengano tenute in debito conto le scelte e le opzioni delle famiglie, che vi sia effettiva trasparenza nelle procedure, che non si verifichino discriminazioni.

Per queste ragioni anche quest’anno la FLC CGIL offre alle scuole e alle famiglie un contributo di informazioni e commenti.

Le iscrizioni per tutti gli ordini di scuola si aprono il 21 gennaio e scadono il 28 febbraio 2013

LE ISCRIZIONI ON LINE

A partire da quest’anno, quindi, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali avverranno esclusivamente on line. Questo non vale per la scuola dell’infanzia, per i Corsi per l’istruzione degli Adulti, né per le scuole paritarie, salvo quelle che vogliano aderire a questa modalità. In questo modo si dà attuazione a quanto previsto dalla cosiddetta spending review (art. 7 comma 28 del decreto legge n. 95/2012, convertito dalla legge n. 135/2012)

In linea di principio la FLC CGIL non è contraria alla digitalizzazione di alcune operazioni. Nel caso delle iscrizioni bisogna però tener conto di tre aspetti:

  1. a. occorre evitare che la scelta di procedere on line si traduca nei fatti nella discriminazione dei soggetti non dotati di tecnologie informatiche o della capacità di utilizzarle;
  2. il carico di lavoro che l’introduzione di questa innovazione comporta per gli istituti scolastici e segnatamente per le segreterie. Nonostante in prospettiva sia ragionevole attendersi un alleggerimento del carico di lavoro, in virtù della digitalizzazione di alcune procedure, le scuole dovranno attivarsi sia per garantire comunque, anche con mezzi non digitali, le informazioni che sono tenute a dare, debbono garantire un servizio di supporto tecnico per le famiglie che ne abbisognano. Questo avviene in una situazione che vede le segreterie già sottodimensionate nell’organico e afflitte da molestie burocratiche di vario genere.
  3. iscrivere i propri figli ad una scuola non è solo compilare un modulo on line.

La compilazione del modulo di iscrizione è l’atto finale di un percorso. L’iscrizione, per poter essere espressione di una scelta davvero libera, consapevole e correttamente orientata, deve potersi basare su un’adeguata informazione in merito all’istituto scolastico scelto, al suo piano dell’offerta formativa, ai tanti aspetti della sua identità oltre che della sua attività.

Per agevolare le iscrizioni LE SCUOLE…

  • Curano il proprio modulo di iscrizione sul portale SIDI;
  • Personalizzano il modulo ed eventualmente lo aggiornano sino alla data di apertura delle iscrizioni per chiarire bene le possibilità offerte dal POF;
  • Rendono disponibile il modello di domanda alle famiglie attraverso l’applicazione internet “Iscrizioni on line” (a cui si può accedere dal sito web del MIUR);
  • Aggiornano tutte le informazioni e le rendono disponibili, sia utilizzando la funzione SIDI “Scuola in chiaro”, sia in altre forme;
  • Offrono a tutte le famiglie occasioni di confronto ed interlocuzione, in vista delle iscrizioni;
  • Individuano in anticipo, in collaborazione con gli Enti Locali, le condizioni per l’accoglimento delle domande;
  • Organizzano un servizio di supporto per le famiglie sprovviste di strumentazione e competenze informatiche;
  • Definiscono, prima della data di apertura delle iscrizioni, i criteri di precedenza nella ammissione in caso di richieste superiori alle disponibilità, tramite un’apposita delibera del Consiglio di Istituto. Tali criteri, devono senz’altro rispondere a principi di ragionevolezza, come si legge nella CM; ma soprattutto debbono rispondere al principio di non discriminazione;
  • Dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle domande, le scuole valutano le domande e procedono all’accettazione. Se necessario contattano le famiglie per ricevere chiarimenti o concordare aggiustamenti;
  • Segnalano le domande non accolte al sistema. Il sistema provvede a smistare la domanda ad altro istituto, rispettando le preferenze indicate dalla famiglia nel modulo di iscrizione.

Per iscrivere i ragazzi alle scuole prescelte LE FAMIGLIE…

  • Individuano la scuola che le interessa;
  • Registrano e inviano la domanda di iscrizione attraverso il sistema “iscrizioni on line” o attraverso il servizio di supporto attivato dalla scuola di provenienza;
  • Possono indicare uno o due altri istituti scolastici di proprio gradimento dove indirizzare la domanda nel caso non possa essere accolta nell’istituto prescelto;
  • Ricevono dal sistema informazioni costanti sui passaggi della domanda d’iscrizione da una scuola all’altra sino all’accettazione finale;
  • In caso di genitori separati o divorziati, se l’affidamento non è congiunto, la domanda di iscrizione presentata on line deve essere perfezionata presso la scuola entro l’avvio dell’anno scolastico.SE NON C’È POSTO E LA DOMANDA NON VIENE ACCOLTA…Sarà direttamente il sistema, su segnalazione della scuola prescelta, a smistare le domande non accolte ad altro istituto rispettando le preferenze indicate dalla famiglia nel modulo di iscrizione.
    È evidente che, quando si verifica il caso di domande eccedenti rispetto alla disponibilità di un singolo istituto, si crea una situazione molto delicata, nella quale possono verificarsi scorrettezze e discriminazioni nei confronti dei soggetti più deboli. Una situazione cui riservare grande attenzione. Sarà necessario valutare tutte le domande pervenute sulla base dei criteri predefiniti dal Consiglio di Istituto, stilare una graduatoria, segnalare al sistema le domande eccedenti, garantire alle famiglie comunicazione tempestiva e una corretta gestione della ricerca di un altro istituto a cui iscrivere l’alunno rimasto escluso.SCUOLA DELL’INFANZIA

    Le bambine e i bambini hanno diritto a una scuola pensata e realizzata per loro, a loro misura. Autorevoli ricerche scientifiche hanno dimostrato che le persone che hanno usufruito di una buona scuola dell’infanzia hanno esiti migliori sul piano dell’apprendimento ma anche sul piano lavorativo e sociale.

    A causa dei tagli, quelli all’istruzione oltre a quelli alla finanza locale, la scuola dell’infanzia è stata spesso sacrificata ad altre priorità e la cura educativa dovuta ai piccoli tende a trasformarsi in mera assistenza, in conseguenza dell’aumento del numero dei bambini per sezione.

    È necessario mantenere vive e presenti le ragioni di una scuola dell’infanzia di qualità. Le iscrizioni possono essere l’occasione

  • per presentare ai genitori le motivazioni profonde del progetto educativo della scuola e la sua organizzazione
  • per illustrare le caratteristiche e il valore del tempo disteso delle 40 ore, di ambienti e luoghi appositamente pensati per le diverse fasce di età, a garanzia di un percorso didattico e pedagogico a misura di bambini e nel rispetto dei loro tempi di maturazione e di crescita. Sarebbero proprio da evitare, invece, prolungamenti di orario oltre le 40 ore, perché inevitabilmente si ridurrebbero ulteriormente le già scarse possibilità di momenti di compresenza
  • per informare sulle difficoltà che comporta un ingresso anticipato nella scuola dell’infanzia per bambini tra i due e i tre anni. Si tratta infatti di una fase particolarmente delicata dello sviluppo infantile che presenta esigenze specifiche sia in relazione al rapporto con gli adulti, sia sul versante dell’organizzazione degli spazi, dei tempi, dei materiali e degli arredi. Tutti elementi che è sempre più difficile garantire in una scuola dell’infanzia impoverita.

I bambini e le bambine tra i due e tre anni potrebbero trovare un contesto a loro adatto nelle sezioni primavera. Questo servizio vive un momento difficilissimo per la mancata erogazione di 12 milioni di euro che il MIUR, maggior finanziatore delle sezioni primavera, avrebbe dovuto corrispondere per il 2012. La FLC CGIL è impegnata, insieme alla CGIL perché si superi questa situazione e perché al più presto si attivino le procedure per giungere alla nuova intesa nazionale triennale visto che quella vigente sta per scadere. La FLC CGIL è impegnata altresì a promuovere il rispetto degli standard di funzionamento e di qualità, oltre ai diritti dei lavoratori impiegati in questa esperienza.

Per valorizzare la scuola dell’infanzia la FLC CGIL ha elaborato il documento Le 10 idee per la scuola dell’infanzia.

Le iscrizioni alla scuola dell’infanzia

  • Possono iscriversi: le bambine e i bambini che hanno compiuto i tre anni entro il 31 dicembre 2013.
  • Iscrizione anticipata: è consentita alle bambine e ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile 2014.I bambini nati entro il 30 aprile 2014 possono essere accolti solo se:
  • le liste d’attesa sono esaurite e vi sono posti disponibili
  • i locali e le dotazioni della scuola sono tali da rispondere alle esigenze di bambini inferiori ai tre anni
  • il collegio dei docenti ha fatto una valutazione pedagogica e didattica circa i tempi e le modalità di accoglienza.Nel caso il numero di iscrizioni superi il numero dei posti disponibili, hanno priorità di accoglienza le domande delle bambine e dei bambini che compiono i tre anni entro il 31 dicembre 2013.
    A differenza di quanto accadeva nel passato, anche l’iscrizione nelle scuole situate in comuni montani, in piccole isole e in piccoli comuni è possibile, alle condizioni descritte, solo ai nati entro il 30 aprile 2014 (oltre naturalmente ai nati entro dicembre 2013).L’orario di funzionamentoL’orario di funzionamento della scuola dell’infanzia è, di norma, pari a 40 ore settimanali; su richiesta delle famiglie l’orario può essere ridotto a 25 ore settimanali o elevato fino a 50

    A chi va presentata la domanda

    La domanda va presentata entro il 28 febbraio 2013 alla scuola prescelta. Si utilizza il modello cartaceo allegato alla circolare che, benché la circolare non lo dica esplicitamente, potrà essere “personalizzato” dalla scuola, in analogia con quanto avviene nella scuola primaria. Le modalità di iscrizione alle scuole dell’infanzia potranno essere organizzate in collaborazione con gli enti locali per garantire una gestione coordinata delle liste di attesa.

SCUOLA PRIMARIA

La scuola primaria di oggi è ben diversa quella che conoscevamo fino a pochi anni fa. Quel patrimonio di esperienza, di “buone pratiche” e di elaborazione rischia di essere smantellato. Dopo i Regolamenti Gelmini, ci sono meno insegnanti, classi più numerose, meno tempo scuola. Portare avanti una didattica di qualità è sempre più difficile.

Una buona didattica, una relazione educativa di qualità richiedono tempo. Tempo per ascoltare i bambini, tempo perché possano esprimersi ed interagire fra loro, tempo perché si possano rispettare stili cognitivi e caratteristiche individuali, tempo per elaborare i contenuti attraverso una pluralità di stimoli, di linguaggi, di attività, tempo per rispettare i ritmi individuali. 24, ma anche 27 ore settimanali sono poche.

È importante che i genitori esprimano con chiarezza la richiesta di una scuola che garantisca la qualità dell’apprendimento.
È auspicabile, quindi, che le scelte si concentrino sulle 30 e sulle 40 ore.
Oltre a “personalizzare” i moduli sui quali effettuare l’iscrizione, è quanto mai opportuno che le singole scuole informino dettagliatamente i genitori in modo da sottoporre alla loro scelta non solo un monte ore settimanale, ma anche gli elementi portanti del progetto educativo: attività individualizzate o di piccolo gruppo da effettuarsi attraverso momenti di compresenza (adeguatamente motivati e programmati), numero massimo di docenti che intervengono nella classe, progettazione di attività di laboratorio, uscite nel territorio e quant’altro.

Per quanto riguarda gli anticipi è opportuno invitare i genitori interessati a riflettere e a tenere in debito conto le indicazioni e gli orientamenti forniti dai docenti delle scuole dell’infanzia frequentate dai propri figli.
Il nostro paese non può fare a meno di una scuola primaria di qualità. A questo proposito, può essere utile diffondere anche in occasione delle iscrizioni, il documento elaborato dalla FLC CGIL Le 10 idee per una scuola di primaria importanza.

Le iscrizioni alla scuola primaria

L’iscrizione alla prima classe va fatta on line.
Devono iscriversi alla prima classe le bambine e i bambini che compiono i sei anni entro il 31 dicembre 2013. È consentita l’iscrizione alle bambine e ai bambini che compiono i sei anni entro il 30 aprile 2014. È bene però che in proposito i genitori si avvalgano anche dei suggerimenti forniti dai docenti della scuola dell’infanzia.

L’orario di funzionamento

I genitori esprimono le loro richieste riguardo all’orario settimanale che può essere articolato in:

24 ore

L’adozione del modello di 24 ore settimanali si rende possibile solo in presenza di un numero di domande che consenta la formazione di una classe.

27 ore

30 ore

L’accoglimento delle opzioni fino a 30 ore settimanali o per il tempo pieno è subordinato all’esistenza delle risorse di organico e alla disponibilità di adeguati servizi, circostanze queste che, in base agli elementi in possesso delle singole scuole, dovranno essere portate a conoscenza dei genitori all’atto dell’iscrizione.

40 ore (tempo pieno)

A chi va presentata la domanda

Nel sito “www.iscrizioni.istruzione.it” sarà disponibile il modulo di domanda che ogni istituto scolastico ha potuto preventivamente “personalizzare”.
La domanda va compilata on line entro il 28 febbraio 2013.
Per le famiglie che ne abbiano necessità la scuola di provenienza assicura un servizio di supporto tecnico.

Gli alunni interni alla scuola saranno iscritti d’ufficio alle classi successive.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La secondaria di I grado è l’unico segmento del sistema educativo ad avere subito per intero, a partire dall’anno scolastico 2010/2011, le conseguenze del riordino voluto dall’ex ministro Gelmini.
È, pertanto, un osservatorio privilegiato, da un lato, per informare studenti e famiglie delle novità introdotte e, dall’altro, per verificare se le decisioni politiche di questi quattro anni abbiano avuto ricadute positive sull’offerta formativa erogata agli studenti.

Le iscrizioni alla scuola secondaria di primo grado

Ogni singola istituzione scolastica, all’atto dell’iscrizione, mette a disposizione delle famiglie il proprio Piano dell’offerta formativa (P.O.F.) recante le articolazioni e le scansioni dell’orario settimanale delle lezioni e delle attività (inclusa l’eventuale distribuzione dei rientri pomeridiani) e la disponibilità dei servizi di mensa.

Devono essere iscritti alla classe prima della scuola secondaria di primo grado gli alunni che abbiano conseguito l’ammissione o l’idoneità a tale classe.
Iscrizioni alle classi successive. Gli alunni interni saranno iscritti d’ufficio. Gli alunni esterni (istruzione familiare o frequenza di una scuola non statale e non paritaria), per iscriversi alle classi successive alla prima, devono sostenere l’esame di idoneità prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Gli indirizzi di studio

All’atto dell’iscrizione i genitori possono scegliere tra gli indirizzi di studio di ordinamento: indirizzo normale e/o indirizzo musicale.
Corsi ad indirizzo musicale
La volontà di frequentare i corsi di ordinamento ad indirizzo musicale va espressa all’atto dell’iscrizione alla classe prima. La frequenza delle attività previste per lo studio di uno strumento è consentita a coloro che superino l’apposita prova predisposta dalla scuola. A tal proposito le scuole possono scegliere una delle seguenti opzioni:

  • effettuare la prova orientativo-attitudinale prima del 28 febbraio 2012, al fine di consentire l’iscrizione entro i tempi ordinariamente previsti dalla circolare 96/12
  • effettuare la prova dopo il 28 febbraio in tempo utile affinché, nel caso di mancato superamento della prova medesima o di carenza di posti disponibili, la famiglia possa presentare entro il 10 marzo 2013 una nuova istanza di iscrizione, eventualmente anche ad altra scuola.Tenuto conto che, indipendentemente dall’organizzazione del corso musicale, classe unica o alunni provenienti da più classi, il numero degli studenti frequentanti ogni anno di corso deve essere pari a quello previsto dai criteri generali per la formazione di una classe, è necessario che la scuola renda noto anticipatamente il numero di posti disponibili.L’orario di funzionamentoIn base a quanto previsto dal regolamento (DPR 89/09), i genitori possono esprimere le loro richieste riguardo all’orario settimanale che può essere articolato in:

30 ore

N.B.: Nei corsi ad indirizzo musicale l’insegnamento dello strumento è aggiuntivo rispetto alle 30 ore settimanali ed il relative monte ore è definito dal POF della istituzione scolastica.

36 ore (tempo prolungato) (elevabili fino a 40)

L’accoglimento delle opzioni per i modelli orari di tempo prolungato è subordinato alla esistenza delle risorse di organico e alla disponibilità di adeguati servizi.
N.B.: L’indirizzo musicale è presente esclusivamente nel “modello” a 40 ore.

A chi va presentata la domanda

La domanda va presentata entro il 28 febbraio 2013 esclusivamente on line e direttamente alla scuola prescelta. Le famiglie possono indicare, in subordine, fino ad un massimo di altri due istituti di proprio gradimento. L’accoglimento della domanda di iscrizione da parte di una delle istituzioni scolastiche indicate nel modulo on line rende inefficaci le altre opzioni.

Negli istituti comprensivi l’iscrizione alla scuola secondaria di I grado non avviene d’ufficio. Anche in questo caso le famiglie devono utilizzare la procedura di iscrizione on line. Tuttavia gli alunni provenienti dalle scuole primarie dello stesso istituto comprensivo hanno priorità rispetto agli alunni provenienti da altri istituti.

OBBLIGO DI ISTRUZIONE

La legge finanziaria 2007 ha stabilito che l’istruzione sia impartita per almeno dieci anni, che l’età per l’accesso al lavoro sia elevata da quindici a sedici anni e che una volta conseguito il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l’adempimento dell’obbligo di istruzione debba consentire l’acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore.

Una norma molto importante, che ha avvicinato il nostro paese all’Europa e che aveva il compito di favorire il reale allargamento dei diritti e delle opportunità a tutti i ragazzi, al di là delle diverse condizioni di partenza, rappresentando il primo passo verso l’obbligo fino a 18 anni, rivendicazione storica della FLC CGIL.

Nel 2008 però, a pochi mesi dall’insediamento del Governo Berlusconi, questa disposizione ha subito una prima modifica. La legge 133/08 infatti ha stabilito che l’obbligo di istruzione si possa assolvere anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Alla fine del 2010 il colpo mortale all’obbligo: la legge 183/10, il cosiddetto collegato al lavoro, infatti, ha abbassato ancora di più l’asticella prevedendo l’assolvimento “anche nei percorsi di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione” a partire dai 15 anni. Il Testo Unico sull’Apprendistato (TUA), emanato con DLgs 167/11, ha confermato questa scelta. Come se tutto ciò non bastasse, il MIUR, con una impostazione ribadita nella circolare del 17 dicembre 2012, ha contemplato la possibilità di adempiere all’obbligo di istruzione anche attraverso l’istruzione parentale.

In poco più di tre anni si è proceduto ad una certosina opera di smontaggio, finalizzata a svuotare di significato e di concreti effetti l’elevamento dell’obbligo da 8 a 10 anni. A partire dalla cosiddetta “riforma” della secondaria di secondo grado che ha prodotto nei fatti una divaricazione tra i percorsi dei licei, da un lato, e dei tecnici e professionali dall’altro, dalle grandi incertezze sulla messa a regime dei percorsi di Istruzione e formazione professionale, alla norma sull’apprendistato, per terminare con l’istruzione parentale.

Formalmente il comma 622 della legge finanziaria 2007 non è stato abrogato così come il Regolamento sull’obbligo, ma è chiaro che il quadro che abbiamo di fronte rappresenta un arretramento fortissimo del nostro sistema di istruzione.
Ecco sinteticamente il quadro della situazione:

Dove

Come

Riferimenti normativi

Scuola secondaria di secondo grado

Con il conseguimento dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore

Legge finanziaria 296/2006 comma 622

Istruzione e Formazione Professionale

Percorsi di durata triennale e quadriennale finalizzati al conseguimento dei titoli di qualifica e di diploma professionale

Legge 133/08 art. 64

Accordo Conferenza Stato- Regioni 29 aprile 2010

Intesa Conferenza Unificata 16 dicembre 2010

Accordo Conferenza Stato- Regioni 27 luglio 2011

Accordo Conferenza Stato- Regioni 19 gennaio 2012

Apprendistato**

Il contratto triennale di apprendistato per l’espletamento del diritto dovere di istruzione e di formazione può essere stipulato a partire dai 15 anni ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale

DLgs 167/11, Testo Unico sull’apprendistato: art. 3, comma 1

Accordo Conferenza Stato- Regioni 15 marzo 2012

Accordo Conferenza Stato- Regioni 19 aprile 2012

Istruzione parentale

I genitori possono provvedere, o privatamente o direttamente, all’istruzione dei ragazzi in obbligo
Il minore è tenuto a sostenere, ogni anno, l’esame di idoneità”.

Nota prot. 781 del 4 febbraio 2011

CM 96/12 punto 2.B)

L’elevamento dell’obbligo di istruzione e, di conseguenza, dell’età minima di accesso al lavoro, nell’ambito di percorsi caratterizzati da qualità dell’offerta formativa, pari dignità ed equivalenza formativa, unitarietà curricolare, è sempre stata una delle idee portanti della CGIL Scuola prima e della FLC CGIL poi.

La difesa della normativa sull’obbligo di istruzione rappresenta, inoltre, lo snodo fondamentale, sia nell’immediato che in prospettiva, riguardo all’architettura complessiva e alla qualità del sistema educativo, alla definizione degli organici del personale della scuola, alla “ristrutturazione” degli ordinamenti, alle politiche di investimento sia sulla professionalità del personale che sulle strutture.

La complessità dei problemi che la scuola ha di fronte pone a tutti gli operatori del settore, alla politica, ai sindacati, alle famiglie la necessità di una nuova progettualità anche in tema di obbligo di istruzione.
Di seguito gli elementi che per la FLC CGIL sono imprescindibili in tema di obbligo di istruzione:

  • innalzamento dell’obbligo di istruzione a 18 anni
  • rafforzamento degli organici del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado;
  • forte raccordo tra il primo ciclo di istruzione e il biennio successivo (continuità e unitarietà del curricolo dell’obbligo di istruzione)
  • declinazione, per tutte le tipologie di percorsi, dei saperi e delle conoscenze in riferimento agli assi culturali e alle competenze chiave di cittadinanza
  • piani di studio che devono prevedere, in tutti i percorsi, non meno di tre quarti dell’orario complessivo, nel primo anno, e non meno di due terzi, nel secondo anno, riferite a discipline comuni
  • competenza preminente dello Stato nell’emanazione della normativa secondaria sull’obbligo di istruzione nonché sulla verifica e certificazione delle competenze raggiunte dagli studenti
  • interventi educativi che consentano di raggiungere sia gli obiettivi comuni per tutti, sia di coltivare le inclinazioni di ciascuno. A tal fine è necessario avere un adeguato tempo scuola e un organico funzionale, stabile e pluriennale
  • utilizzo intensivo ed esteso della didattica laboratoriale anche mediante un profondo ripensamento nell’uso e nella progettazione degli spazi “fisici” della scuola
  • potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro
  • investimento di ingenti risorse nella formazione e/o aggiornamento finalizzate:

o al rafforzamento delle competenze pedagogico-didattiche e psico-relazionali dei docenti impegnati nella scuola secondaria di I grado e nel primo biennio del secondo ciclo nonché delle competenze relative all’orientamento

o all’utilizzo intensivo ed esteso della didattica laboratoriale anche mediante un profondo ripensamento nell’uso e nella progettazione degli spazi “fisici” della scuola.

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Con l’a.s. 2013/14 il riordino della secondaria di II grado della Gelmini si applicherà dalle classi prime alle classi quarte. Si estenderanno, pertanto, gli effetti determinati dalla riduzione del tempo scuola e degli spazi per le attività di laboratorio.
Il 2013 è anche l’anno di presentazione al Parlamento, da parte del Ministro dell’istruzione pro- tempore, dei rapporti di monitoraggio triennali dell’attuazione del riordino, previsti dai regolamenti dei licei (DPR 89/10), degli istituti tecnici (DPR 88/10) e degli istituti professionali (DPR 87/10). La FLC CGIL utilizzerà anche questi rilevanti appuntamenti per chiedere ai decisori politici una profonda inversione di rotta su tutte le politiche inerenti il secondo ciclo educativo.

Le iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado

Ogni singola istituzione scolastica, all’atto dell’iscrizione, mette a disposizione delle famiglie il proprio Piano dell’offerta formativa (P.O.F.) recante le articolazioni e le scansioni dell’orario settimanale delle lezioni e delle attività.
Possono essere iscritti alla classe prima della scuola secondaria di secondo grado gli alunni che abbiano conseguito la promozione o l’idoneità a tale classe.

Le tipologie di scuola

Si può scegliere l’iscrizione ad una delle diverse tipologie di istituti di istruzione secondaria di II grado previsti dai regolamenti relativi ai nuovi ordinamenti dei licei (DPR 89/10), degli istituti tecnici (DPR 88/10) e degli istituti professionali (DPR 87/10) e, nell’ambito di quest’ultimi, se attivati, l’iscrizione ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) finalizzati all’acquisizione delle qualifiche e dei diplomi professionali.

Licei

  • liceo classico
  • liceo scientifico
  • liceo scientifico con opzione scienze applicate
  • liceo artistico (Arti figurative, Architettura e Ambiente, Design, Audiovisivo e Multimediale, Grafica, Scenografia)
  • liceo linguistico
  • liceo musicale e coreutico
  • liceo delle scienze umane
  • liceo delle scienze umane con opzione economico-sociale

Istituti tecnici

settore economico

  • Amministrativo, finanza e marketing
  • Amministrativo, finanza e marketing, articolazione “Relazioni internazionali per il Marketing”
  • Amministrativo, finanza e marketing, articolazione “Sistemi informativi aziendali”
  • Turismo

settore tecnologico

  • Meccanica, Meccatronica ed Energia, articolazione “Meccanica e meccatronica”
  • Meccanica, Meccatronica ed Energia, articolazione “Energia”
  • Trasporti e Logistica, articolazione “Costruzione del mezzo”
  • Trasporti e Logistica, articolazione “Conduzione del mezzo”
  • Trasporti e Logistica, articolazione “Logistica”
  • Elettronica ed Elettrotecnica, articolazione “Elettronica”
  • Elettronica ed Elettrotecnica, articolazione “Elettrotecnica”
  • Elettronica ed Elettrotecnica, articolazione “Automazione”
  • Informatica e Telecomunicazioni, articolazione

“Informatica”

  • Informatica e Telecomunicazioni, articolazione “Telecomunicazioni”
  • Grafica e Comunicazione
  • Chimica, Materiali e Biotecnologie, articolazione “Chimica e materiali”
  • Chimica, Materiali e Biotecnologie, articolazione “Biotecnologie ambientali”
  • Chimica, Materiali e Biotecnologie, articolazione “Biotecnologie sanitarie”
  • Sistema Moda, articolazione “Tessile, abbigliamento e moda”
  • Sistema Moda, articolazione “Calzature e moda”
  • Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, articolazione “Produzioni e trasformazioni”
  • Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio”
  • Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, articolazione “Viticoltura ed enologia”
  • Costruzioni, Ambiente e Territorio, articolazione Costruzioni, Ambiente e Territorio
  • Costruzioni, Ambiente e Territorio, articolazione “Geotecnico”

Istituti professionali

settore servizi

  • Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
  • Servizi socio-sanitari, articolazione “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico”
  • Servizi socio-sanitari, articolazione “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico”
  • Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, articolazione “Enogastronomia”
  • Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, articolazione “Servizi di sala e di vendita”
  • Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, articolazione “Accoglienza turistica”
  • Servizi commerciali

settore industria e artigianato

  • Produzioni artigianali ed industriali, articolazione “Industria”
  • Produzioni artigianali ed industriali, articolazione “Artigianato”
  • Manutenzione e Assistenza tecnica

A chi va presentata la domanda

La domanda va presentata entro il 28 febbraio 2013 esclusivamente on line e direttamente alla scuola prescelta. Le famiglie possono scegliere fino a tre indirizzi di studio presenti nell’istituto, indicandone l’ordine di preferenza.
Le famiglie possono indicare, in subordine, fino ad un massimo di altri due istituti di proprio gradimento. Qualora la domanda non possa essere accolta nella scuola di prima scelta per mancanza di posti, il sistema di iscrizioni on line comunicherà alla famiglia, via posta elettronica, di aver inoltrato la domanda di iscrizione verso l’istituto indicato in subordine. In ogni caso il sistema di iscrizioni on line comunicherà, via posta elettronica, l’accettazione definitiva della domanda da parte di una delle scuole indicate. L’accoglimento della domanda di iscrizione da parte di una delle istituzioni scolastiche indicate nel modulo on line rende inefficaci le altre opzioni.

Iscrizioni ai licei musicali e coreutici

L’iscrizione al percorso del liceo musicale e coreutico è subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali o coreutiche (DPR 89/10 art. 7 comma 2).
A tal proposito le scuole possono scegliere una delle seguenti opzioni:

  • effettuare la prova orientativo-attitudinale prima del 28 febbraio 2012, al fine di consentire l’iscrizione entro i tempi ordinariamente previsti dalla circolare 96/12
  • effettuare la prova dopo il 28 febbraio in tempo utile affinché, nel caso di mancato superamento della prova medesima o di carenza di posti disponibili, la famiglia possa presentare entro il 10 marzo 2013 una nuova istanza di iscrizione, eventualmente anche ad altra scuola.Iscrizioni alle terze classi degli istituti tecnici e professionaliPer la prima volta gli studenti che frequentano il secondo anno del primo biennio degli istituti tecnici dovranno presentare una specifica domanda di iscrizione, in modalità cartacea, entro il 28 febbraio 2013, per la scelta definitiva del percorso di studi. In particolare possono richiedere l’iscrizione ad un qualsiasi indirizzo o articolazione dello specifico settore, “economico” o “tecnologico”, frequentato nel biennio e presente nell’offerta formativa del proprio istituto scolasticoPer gli studenti che frequentano il secondo anno del primo biennio degli istituti professionali che intendono proseguire il percorso di studi corrispondente all’indirizzo o articolazione già frequentato, l’iscrizione alla classe terza è disposta d’ufficio.
    Nel caso in cui lo studente intenda iscriversi ad un diverso settore/indirizzo e/o articolazione rispetto a quello frequentato, è necessario presentare una specifica domanda, in modalità cartacea, entro il 28 febbraio 2013, tenendo presente le seguenti limitazioni:
  • gli studenti che frequentano uno degli indirizzi/articolazioni del settore “Industria e Artigianato”, hanno la possibilità di richiedere l’iscrizione ad altro indirizzo/articolazione presente all’interno del medesimo settore;
  • gli studenti che frequentano una delle articolazioni previste per l’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” (settore Servizi) hanno la possibilità di richiedere l’iscrizione ad altra articolazione dello stesso indirizzo.Iscrizioni alle opzioni del triennio degli istituti tecnici e professionaliCon due decreti interministeriali del 24 aprile 2012, emanati ai sensi dei regolamenti di riordino degli istituti professionali (art. 8 comma 4 lett. c) del DPR 87/10) e degli istituti tecnici (art. 8 comma 4 lett. d) del DPR 88/10, ) sono stati definiti gli “ambiti, criteri e modalità per l’ulteriore articolazione delle aree di indirizzo (…) in un numero contenuto di opzioni incluse in un apposito elenco nazionale”.Le opzioni si riferiscono esclusivamente al secondo biennio e quinto anno degli Istituti Tecnici e Professionali e l’attivazione è subordinata al loro inserimento nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa che ogni Regione dovrà adottare per l’a. s. 2013/14
    Per iscriversi a tali percorsi è necessario presentare apposita domanda, in modalità cartacea, entro il 28 febbraio 2013, tenendo presente le seguenti specificazioni:
  • gli studenti del secondo anno del primo biennio degli Istituti Tecnici del settore “Tecnologico” hanno la possibilità di richiedere l’iscrizione ad una delle opzioni previste all’interno del medesimo settore, indipendentemente dall’indirizzo frequentato;
  • gli studenti che frequentano il secondo anno di uno degli indirizzi degli Istituti Professionali possono chiedere l’iscrizione alle opzioni corrispondenti all’indirizzo frequentato.

Istituti Professionali

Indirizzo: Manutenzione e assistenza tecnica
Opzione: APPARATI, IMPIANTI E SERVIZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVILI

Indirizzo: Manutenzione e assistenza tecnica
Opzione: MANUTENZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO

Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali – Articolazione: Industria
Opzione: ARREDI E FORNITURE D’INTERNI

Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali – Articolazione: Industria
Opzione: PRODUZIONI AUDIOVISIVE

Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali – Articolazione: Artigianato
Opzione: PRODUZIONI ARTIGIANALI DEL TERRITORIO

Indirizzo: Produzioni industriali e artigianali – Articolazione: Artigianato
Opzione: PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI

Indirizzo: Servizi commerciali
Opzione: PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA

Indirizzo: Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
Opzione: GESTIONE RISORSE FORESTALI E MONTANE

Indirizzo: Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
Opzione: VALORIZZAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI DEL TERRITORIO

Indirizzo: Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera – Articolazione: Enogastronomia
Opzione: PRODOTTI DOLCIARI ARTIGIANALI E INDUSTRIALI

Istituti Tecnici

Indirizzo: Chimica, materiali e biotecnologie – Articolazione: Chimica e materiali
Opzione: TECNOLOGIE DEL CUOIO

Indirizzo: Costruzione, ambiente e territorio – Articolazione: Costruzione, ambiente e territorio
Opzione: TECNOLOGIE DEL LEGNO NELLE COSTRUZIONI

Indirizzo: Grafica e comunicazione
Opzione: TECNOLOGIE CARTARIE

Indirizzo: Meccanica, meccatronica ed energia – Articolazione: Meccanica e meccatronica
Opzione: TECNOLOGIE DELL’OCCHIALE

Indirizzo: Meccanica, meccatronica ed energia – Articolazione: Meccanica e meccatronica
Opzione: TECNOLOGIE DELLE MATERIE PLASTICHE

Indirizzo: Trasporti e logistica – Articolazione: Costruzioni del mezzo
Opzione: COSTRUZIONI AERONAUTICHE

Indirizzo: Trasporti e logistica – Articolazione: Costruzioni del mezzo
Opzione: COSTRUZIONI NAVALI

Indirizzo: Trasporti e logistica – Articolazione: Conduzione del mezzo
Opzione: CONDUZIONE DEL MEZZO AEREO

Indirizzo: Trasporti e logistica – Articolazione: Conduzione del mezzo
Opzione: CONDUZIONE DEL MEZZO NAVALE

Indirizzo: Trasporti e logistica – Articolazione: Conduzione del mezzo
Opzione: CONDUZIONE DI APPARATI E IMPIANTI MARITTIMI

Iscrizioni alle classi successive

Gli alunni interni saranno iscritti d’ufficio ad esclusione di coloro che frequentano nel corrente anno scolastico 2012/13 il secondo anno di un istituto tecnico o professionale (cfr i paragrafi “Iscrizioni alle terze classi degli istituti tecnici e professionali” e “Iscrizioni alle opzioni del triennio degli istituti tecnici e professionali“).

Gli alunni esterni (istruzione familiare o frequenza di una scuola non statale e non paritaria), per iscriversi alle classi successive alla prima, devono sostenere l’esame di idoneità.

Trasferimento di iscrizione

Ad iscrizione avvenuta e comunque prima dell’inizio delle lezioni, la famiglia può decidere di optare per altro istituto e/o indirizzo di studi.
In questo caso la procedura è la seguente:

  • presentazione di apposita e motivata istanza sia al dirigente scolastico della scuola di iscrizione che a quello della scuola di destinazione.
  • accoglimento della domanda di trasferimento da parte del dirigente della scuola di destinazione
  • nulla osta del dirigente della scuola di iscrizione da rilasciare all’interessato e alla scuola di destinazionePrevia verifica dell’avvenuta nuova iscrizione, le scuole interessate provvederanno ad apportare le relative rettifiche sull’anagrafe.
    Durante i primi mesi di frequenza della classe prima di un percorso di studio della secondaria di II grado, è possibile richiedere il trasferimento a diverso indirizzo di studi della stessa o di altra scuola.In questo caso le istituzioni scolastiche, dopo attenta valutazione delle singole situazioni, concederanno il relativo nulla osta.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Premessa

La legge 53/03 e il DLgs 226/05 disegnano il seguente ordinamento del sistema educativo del II ciclo:

  • Il sistema dell’istruzione secondaria superiore (Licei, Istituti Tecnici, Istituti Professionali).
  • Il sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).Il capo III del DLgs 226/05, nel disegnare i percorsi dell’IeFP, individua due specifici percorsi formativi:
  • Percorso triennale che si conclude con il conseguimento di un titolo di qualifica professionale
  • Percorso di durata almeno quadriennale che si conclude con il conseguimento del diploma professionale.

La circolare fornisce istruzioni per l’iscrizione ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) realizzati in regime di sussidiarietà dagli Istituti Professionali Statali (IPS), così come definito dall’Intesa in Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010. Con gli accordi sottoscritti in conferenza Stato Regioni il 27 luglio 2011 e il 19 gennaio 2012 i percorsi dell’IeFP sono stati messi a regime, a partire dall’a.s. 2011/2012.

Elenco delle qualifiche professionali di IeFP
(Accordi in Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio 2011 e del 19 gennaio 2012)

OPERATORE DELL’ABBIGLIAMENTO

OPERATORE DELLE CALZATURE

OPERATORE DELLE PRODUZIONI CHIMICHE

OPERATORE EDILE

OPERATORE ELETTRICO

OPERATORE ELETTRONICO

OPERATORE GRAFICO
Indirizzo 1: Stampa e allestimento Indirizzo 2: Multimedia

OPERATORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI

OPERATORE DELLE LAVORAZIONI ARTISTICHE

OPERATORE DEL LEGNO

OPERATORE DEL MONTAGGIO E DELLA MANUTENZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO

OPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE
Indirizzo 1: Riparazioni parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo Indirizzo 2: Riparazioni di carrozzeria

OPERATORE MECCANICO

OPERATORE DEL BENESSERE Indirizzo 1: Acconciatura Indirizzo 2: Estetica

OPERATORE DELLA RISTORAZIONE Indirizzo 1: Preparazione pasti Indirizzo 2: Servizi di sala e bar

OPERATORE AI SERVIZI DI PROMOZIONE E ACCOGLIENZA Indirizzo 1: Strutture ricettive
Indirizzo 2: Servizi del turismo

OPERATORE AMMINISTRATIVO – SEGRETARIALE

OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA

OPERATORE DEI SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI

OPERATORE DELLA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE

OPERATORE AGRICOLO
Indirizzo 1: Allevamenti animali
Indirizzo 2: Coltivazioni arboree, erbacee e ortofloricole Indirizzo 3: Silvicoltura e salvaguardia dell’ambiente

OPERATORE DEL MARE E DELLE ACQUE INTERNE

ISCRIZIONI AI PERCORSI DI IeFP

In base all’accordo del 16 dicembre 2010 gli studenti al termine del I ciclo di istruzione possono iscriversi ad uno dei seguenti percorsi di IeFP erogati dagli IPS in regime di sussidiarietà:

Offerta sussidiaria integrativa: gli studenti si iscrivono alla classe prima di uno degli indirizzi quinquennali degli istituti professionali e contestualmente chiedono di poter conseguire, al termine del terzo anno, una delle 22 qualifiche professionali afferenti al percorso quinquennale prescelto secondo le confluenze definite dall’accordo del 16 dicembre 2010 e del 19 gennaio 2012, ma non allegate alla circolare 96/12.

L’attivazione di questa “offerta” è stata definita con specifici accordi territoriali stipulati tra ciascuna Regione e il competente Ufficio Scolastico Regionale. Questa tipologia di offerta è stata scelta da quasi tutte le regioni ad esclusione della Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Offerta sussidiaria complementare: in base agli accordi territoriali, gli istituti professionali attivano classi che hanno gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP determinati da ciascuna Regione nel rispetto dei LEP definiti dal DLgs 226/05. In questo caso gli studenti chiedono esclusivamente l’iscrizione a percorsi per il conseguimento delle qualifiche professionali.

Questa tipologia di offerta è stata scelta dalla Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

In Sicilia sono state attivate entrambe le tipologie di offerta sussidiaria.

ATTENZIONE! Gli istituti professionali possono accogliere le iscrizioni a entrambi i corsi sussidiari di IeFP solo se il relativo percorso risulterà attivato nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa regionale.

Nelle Regioni nelle quali esiste un’offerta formativa regionale di istruzione e formazione professionale, che si avvale anche dei Centri di formazione professionale accreditati (sia in capo agli enti locali, sia in capo al privato sociale), le modalità di iscrizione a questi percorsi saranno definiti dalle singole Regioni. In ogni caso la scuola secondaria di I grado frequentata dallo studente interessato a tali percorsi è tenuta a registrare la scelta delle famiglie utilizzando le specifiche funzioni del SIDI.

L’ISTRUZIONE PER GLI ADULTI

Per quanto riguarda i percorsi di istruzione per adulti, in attesa della pubblicazione del Regolamento che ridefinisce questo settore, la circolare si riserva di fornire ulteriori istruzioni. Nel frattempo il termine di scadenza per effettuare le iscrizioni resta fissato, di norma al 31 maggio 2013.
Tale dicitura consente di applicare alla tempistica delle iscrizioni quella flessibilità che deve caratterizzare il settore dell’istruzione degli adulti per far fronte alle tante e diverse esigenze alle quali è chiamato a rispondere.

INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA (IRC) E ATTIVITÀ ALTERNATIVE

Per l’insegnamento della religione cattolica e le attività alternative, la circolare prevede che la facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai genitori (o dagli studenti negli istituti di istruzione secondaria superiore), al momento dell’iscrizione, mediante la compilazione di apposita richiesta, secondo la versione on line del modello allegato alla circolare

La scelta ha valore per l’intero corso di studi e, comunque, in tutti i casi in cui sia prevista l’iscrizione d’ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno successivo entro il termine delle iscrizioni.
La scelta relativa alle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica trova concreta attuazione attraverso diverse opzioni:

  • attività didattiche e formative
  • attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente
  • libera attività di studio e/o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per studenti delle superiori)
  • non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.La scelta delle attività alternative è operata on line mediante il relativo modello. Si ricorda che tale allegato deve essere compilato dagli interessati entro i tempi di avvio delle attività didattiche, per consentire agli organi collegiali la programmazione di inizio d’anno.Il momento delle iscrizioni è l’occasione per dare una informazione corretta e puntuale ai genitori e agli studenti: è un diritto di ognuno scegliere se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica e pertanto è una scelta che va fatta in totale libertà. È altresì un diritto richiedere le attività alternative. Se i genitori, o gli studenti, scelgono attività didattiche e formative o se scelgono attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente, l’Amministrazione ha il dovere di garantire il personale necessario per consentirle.ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA

    La circolare 96/12 ribadisce che per gli alunni con cittadinanza non italiana si applicano le stesse procedure di iscrizione previste per gli alunni con cittadinanza italiana.
    Rimanda poi alle indicazioni contenute nella circolare 2/10, tristemente nota per aver cercato di porre il tetto del 30% alle presenze di alunni “stranieri” nelle classi. Quella circolare, espressione di una logica xenofoba e discriminatoria è sostanzialmente inapplicabile per molte ragioni di ordine oggettivo.

    In ogni caso la circolare 96/12 specifica che i limiti massimi di presenza nelle singole classi di studenti con cittadinanza non italiana vanno posti in relazione alla loro conoscenza della lingua italiana. La palla torna quindi agli organi collegiali della scuola autonoma che hanno la titolarità sui criteri per la formazione delle classi.

    Le scuole italiane sono sempre state luogo di accoglienza e di integrazione. La FLC CGIL continuerà a contrastare qualsiasi iniziativa, che tenti di utilizzare le ambiguità della CM 2/10 per introdurre nella scuola italiana intollerabili approcci ideologici e discriminatori.

ALUNNI CON DISABILITÀ

Anche le iscrizioni degli alunni con disabilità vanno effettuate nella modalità on line, ma i genitori devono anche presentare alla scuola prescelta la certificazione rilasciata dalla A.S.L. di competenza corredata dal profilo dinamico-funzionale.

È importante che le famiglie, al momento delle iscrizioni, abbiano conoscenza e certezza che l’integrazione e l’istruzione degli alunni disabili rappresenta un diritto fondamentale tutelato dalle leggi italiane ed internazionali e non può essere limitato, come dimostrano anche i risultati dei numerosi ricorsi presentati, in questi anni, dai genitori su indicazione della FLC CGIL. Va ricordato che la Corte Costituzionale si è pronunciata nel febbraio 2010 sul diritto all’istruzione del disabile con la sentenza n. 80 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge 24 dicembre 2007, n. 244 nella parte in cui fissava un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno.

Nella circolare 96/12 viene anche specificato che gli alunni con disabilità ultradiciottenni, non in possesso del diploma di licenza conclusivo del primo ciclo e che non frequentano una scuola secondaria di secondo grado, hanno diritto a frequentare i corsi per adulti.

ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)

I genitori degli alunni con DSA, oltre ad effettuare l’iscrizione alla scuola prescelta in modalità on line, devono presentare alla scuola prescelta la diagnosi rilasciata ai sensi della legge 170/10 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e secondo quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni del 24 luglio 2012.

EDUCAZIONE PARENTALE

Anche nel nostro paese è consentito ai genitori provvedere direttamente all’obbligo di istruzione dei figli tramite la cosiddetta “istruzione parentale”.
Per istruzione parentale si intende la possibilità per i genitori di provvedere, o privatamente o direttamente, all’istruzione dei ragazzi in obbligo scolastico. I genitori devono dimostrare di avere capacità “tecnica od economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità”. La materia è normata dagli articoli 111 e 112 del testo unico della scuola, DLgs 297/94, che limita questa possibilità esclusivamente fino al conseguimento della licenza media. In questo quadro le circolari sulle iscrizioni emanate antecedentemente al 2011 stabilivano che:

  • il dirigente scolastico competente ha l’onere di accertare la fondatezza dell’annuale dichiarazione sulla capacità tecnica ed economica dei genitori
  • il minore è tenuto a sostenere, ogni anno, l’esame di idoneità.È una scelta che, in linea di principio e per tante ragioni soprattutto di ordine psicopedagogico la FLC CGIL non può condividere.In ogni caso per la scuola primaria e secondaria di primo grado le famiglie che intendono avvalersi dell’istruzione parentale devono presentare istanza direttamente alla scuola statale, primaria o secondaria di primo grado, più vicina precisando di possedere le competenze tecniche e i mezzi materiali per poter provvedere, in proprio o mediante frequenza di una istituzione non statale non paritaria, all’istruzione del proprio figlio. Sulla base di tale istanza, il dirigente dell’istituzione scolastica autorizza l’assolvimento dell’obbligo di istruzione nella modalità dell’istruzione parentale. Per le classi successive alla prima, gli alunni soggetti all’educazione parentale debbono sostenere l’esame di idoneità prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Alla perplessità di ordine psicopedagogico prima accennate si aggiungono altre ragioni di contrarietà quando il ricorso all’istruzione parentale si prolunghi oltre il conseguimento del titolo di studio al termine del primo ciclo.
Lo scorso anno il MIUR con una nota integrativa, n. 781 del 4 febbraio 2011, alla circolare sulle iscrizioni 2011/2012, sulla base di una “interpretazione logico sistematica” della normativa sull’obbligo di istruzione (legge 296/06 comma 622, e art. 3 commi 2 e 3 del DM 139/07) e di un parere espresso dal Consiglio di Stato, stabiliva che l’istruzione parentale può essere effettuata fino ai 16 anni con il conseguimento dei saperi e delle competenze relativi ai primi due anni di istruzione secondaria superiore. Tale impostazione è stata confermata nella circolare 96/12.

La FLC CGIL ha chiesto al MIUR che questa parte della circolare venga eliminata. L’interpretazione “logico sistematica” appare infondata, oltre al fatto che il parere citato del Consiglio di Stato non sembra pertinente con l’argomento.
Inoltre, tutta la normativa emanata dal 2010 in poi sul secondo ciclo del sistema educativo, declina in maniera assai differenziata i saperi e le competenze da raggiungere al termine dell’obbligo d’istruzione. Conseguentemente, già nel primo biennio sono presenti, in diversi segmenti del sistema educativo, competenze tecnico pratiche che è possibile acquisire solo utilizzando il minore in attività sostanzialmente lavorativa. Basti pensare ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale o ad alcuni indirizzi e/o articolazione dell’istruzione professionale. È, pertanto, fondato il timore che si possa utilizzare l’istruzione parentale come possibile grimaldello per un ulteriore abbassamento dell’età di accesso dei giovani al lavoro.

TUTTO QUELLO CHE MI SERVE SAPERE di Robert Fulghum

La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l’ho imparata all’asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell’infanzia.

Queste sono le cose che ho appreso:

Dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po’ e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così. I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure.
Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: GUARDARE.
Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l’amore, l’igiene alimentare, l’ecologia, la politica e il vivere assennatamente.

Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile.

Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti, l’intera umanità prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l’hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.

Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.

Legge di stabilità: insufficiente a sostenere il Paese

La Cisl sulla legge di stabilità: insufficiente a sostenere il Paese

Più la difesa di interessi corporativi e localistici che un vero sostegno al Paese. Così la Cisl sulla legge di stabilità. L’equità fiscale resta obiettivo prioritario anche nel confronto col nuovo governo.

La legge di stabilità, passata da 210 a 544 commi, è lo specchio fedele di un Parlamento italiano più propenso a difendere i propri interessi corporativi e localistici piuttosto che affrontare in maniera seria e responsabile i problemi del paese“. Così afferma una nota della segreteria confederale della CISL, che sui contenuti del provvedimento ha anche predisposto una scheda di lettura.

Nella legge stabilità” – si legge ancora nella nota – “ci sono poche luci e molte ombre, come in tutte le leggi di bilancio approvate dal Parlamento negli ultime anni. Purtroppo le misure anti crisi risultano ancora insufficienti a sostenere il paese nella difficile congiuntura economica e finanziaria, considerata l’esiguità delle risorse stanziate (meno di mezzo punto percentuale di Pil)”.

Per la Cisl sono certamente fatti positivi l’introduzione della Tobin Tax (la tassa sulle transazioni valutarie) e la detassazione del salario di secondo livello, due provvedimenti coerenti con le richieste della Cisl, che sono stati fortemente osteggiati durante l’iter parlamentare, da destra e da sinistra. Sono state anche recuperate le risorse per gli ammortizzatori in deroga e per i contratti di solidarietà, sui quali la Cisl ha fortemente spinto per una soluzione che tranquillizza migliaia di lavoratori a rischio di licenziamento.

L’aspetto più negativo della legge di stabilità sono i provvedimenti in materia fiscale perché le risorse inizialmente previste dal Governo per ridurre il carico fiscale dei lavoratori dipendenti e pensionati sono state modificate dal Parlamento, producendo al contrario una riduzione dei benefici per le famiglie senza figli, gli incapienti ed i pensionati. Sono state del tutto vanificate le proposte del Governo sulla riduzione dell’Irpef. Una vera beffa per i cittadini italiani di cui il Parlamento si è reso responsabile per puro calcolo elettorale.

Uno studio approfondito e dettagliato sui veri effetti della manovra approvata dal Parlamento per le famiglie, i lavoratori e i pensionati è stato predisposto dal dipartimento della Cisl per le politiche fiscali. “Il Parlamento ha cancellato, per puro calcolo elettorale, i vantaggi della riduzione dell’Irfep per i lavoratori, le famiglie senza figli, gli incapienti ed i pensionati” – sostiene Raffaele Bonanni – “avvantaggiando invece solo le imprese che ottengono sgravi importanti anche sull’ Irap. Si tratta di una vera beffa per i contribuenti che non riceveranno alcun beneficio fiscale nei prossimi anni“.

“Ecco perchè la Cisl, durante la campagna elettorale” – sottolinea ancora Bonanni – “incalzerà tutti i partiti sul tema della ineludibilità della riforma fiscale, rivedendo anche la tassazione sulla prima casa, riforma fiscale che rimane oggi lo strumento indispensabile per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese. Non faremo sconti a nessuno su questo tema, fino a quando non raggiungeremo l’obiettivo di una sistema fiscale che faccia pagare di più a chi guadagna di più e pagare meno tasse a chi possiede di meno” .
Più la difesa di interessi corporativi e localistici che un vero sostegno al Paese. Così la Cisl sulla legge di stabilità. L’equità fiscale resta obiettivo prioritario anche nel confronto col nuovo governo.

La legge di stabilità, passata da 210 a 544 commi, è lo specchio fedele di un Parlamento italiano più propenso a difendere i propri interessi corporativi e localistici piuttosto che affrontare in maniera seria e responsabile i problemi del paese“. Così afferma una nota della segreteria confederale della CISL, che sui contenuti del provvedimento ha anche predisposto una scheda di lettura.

Nella legge stabilità” – si legge ancora nella nota – “ci sono poche luci e molte ombre, come in tutte le leggi di bilancio approvate dal Parlamento negli ultime anni. Purtroppo le misure anti crisi risultano ancora insufficienti a sostenere il paese nella difficile congiuntura economica e finanziaria, considerata l’esiguità delle risorse stanziate (meno di mezzo punto percentuale di Pil)”.

Per la Cisl sono certamente fatti positivi l’introduzione della Tobin Tax (la tassa sulle transazioni valutarie) e la detassazione del salario di secondo livello, due provvedimenti coerenti con le richieste della Cisl, che sono stati fortemente osteggiati durante l’iter parlamentare, da destra e da sinistra. Sono state anche recuperate le risorse per gli ammortizzatori in deroga e per i contratti di solidarietà, sui quali la Cisl ha fortemente spinto per una soluzione che tranquillizza migliaia di lavoratori a rischio di licenziamento.

L’aspetto più negativo della legge di stabilità sono i provvedimenti in materia fiscale perché le risorse inizialmente previste dal Governo per ridurre il carico fiscale dei lavoratori dipendenti e pensionati sono state modificate dal Parlamento, producendo al contrario una riduzione dei benefici per le famiglie senza figli, gli incapienti ed i pensionati. Sono state del tutto vanificate le proposte del Governo sulla riduzione dell’Irpef. Una vera beffa per i cittadini italiani di cui il Parlamento si è reso responsabile per puro calcolo elettorale.

Uno studio approfondito e dettagliato sui veri effetti della manovra approvata dal Parlamento per le famiglie, i lavoratori e i pensionati è stato predisposto dal dipartimento della Cisl per le politiche fiscali. “Il Parlamento ha cancellato, per puro calcolo elettorale, i vantaggi della riduzione dell’Irfep per i lavoratori, le famiglie senza figli, gli incapienti ed i pensionati” – sostiene Raffaele Bonanni – “avvantaggiando invece solo le imprese che ottengono sgravi importanti anche sull’ Irap. Si tratta di una vera beffa per i contribuenti che non riceveranno alcun beneficio fiscale nei prossimi anni“.

“Ecco perchè la Cisl, durante la campagna elettorale” – sottolinea ancora Bonanni – “incalzerà tutti i partiti sul tema della ineludibilità della riforma fiscale, rivedendo anche la tassazione sulla prima casa, riforma fiscale che rimane oggi lo strumento indispensabile per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese. Non faremo sconti a nessuno su questo tema, fino a quando non raggiungeremo l’obiettivo di una sistema fiscale che faccia pagare di più a chi guadagna di più e pagare meno tasse a chi possiede di meno” .

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 302

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale  n. 302 del 29-12-2012
Sommario

 


DECRETI PRESIDENZIALI

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 settembre 2012
Modifica al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2007 (Fondi annualita’ 2005), relativo all’assegnazione di risorse finanziarie alla regione Marche, ai sensi dell’articolo 32-bis del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326. (12A13497)
Pag. 1

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

 

MINISTERO DELLA SALUTE
DECRETO 13 dicembre 2012
Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario «Karma 85». (12A13486)
Pag. 6
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 5 dicembre 2012
Sostituzione del rappresentante CNA nella Commissione speciale degli Artigiani del Comitato provinciale INPS di Taranto. (12A13459)
Pag. 9
DECRETO 7 dicembre 2012
Determinazione, per l’anno 2013, delle retribuzioni convenzionali di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398. (12A13461)
Pag. 10
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO
DECRETO 12 dicembre 2012
Rinnovo della designazione della societa’ LA.P.I. S.p.a., in Prato, per l’esecuzione delle procedure di valutazione della conformita’ dell’equipaggiamento marittimo. (12A13498)
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MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
DECRETO 16 novembre 2012
Criteri e procedure tecniche per l’iscrizione al Registro nazionale di varieta’ di sorgo, erba sudanese e loro ibridi. (12A13462)
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DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

 

AGENZIA DELLE ENTRATE
DETERMINA 12 dicembre 2012
Accertamento del periodo di mancato funzionamento dell’Ufficio di Alessandria – Servizi di pubblicita’ immobiliare di Novi Ligure. (12A13460)
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PROVVEDIMENTO 13 dicembre 2012
Accertamento del periodo di mancato funzionamento dell’Ufficio provinciale di Siena. (12A13673)
Pag. 74
PROVVEDIMENTO 13 dicembre 2012
Accertamento del periodo di mancato funzionamento dell’Ufficio provinciale di Pisa. (12A13674)
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AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
DETERMINA 7 dicembre 2012
Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale «Dexdor» (dexmedetomidina), autorizzata con procedura centralizzata europea dalla Commissione europea. (Determina n. 730/2012). (12A13500)
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AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
DELIBERA 28 dicembre 2012
Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parita’ di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica fissate per i giorni 24 e 25 febbraio 2013. (Delibera n. 666/12/CONS). (12A13708)
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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 

AGENZIA DELLE ENTRATE
COMUNICATO
Elenco dei Comuni per i quali e’ stata completata l’operazione di aggiornamento della banca dati catastale eseguita sulla base del contenuto delle dichiarazioni presentate nell’anno 2012 agli organismi pagatori, riconosciuti ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli. (12A13387)
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AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Comunicato di rettifica relativo all’estratto della determinazione n. 687/2012 del 20 novembre 2012, recante l’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Pravastatina Pfizer». (12A13501)
Pag. 139
COMUNICATO
Rettifica del comunicato 30 ottobre 2012, relativo al medicinale «Retacrit» (12A13502)
Pag. 139
AUTORITA’ DI BACINO DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
COMUNICATO
Avviso di deposito per la consultazione del Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del sottobacino del fiume Fella. (12A13483)
Pag. 139
COMUNICATO
Avviso di deposito per la consultazione del Progetto di Prima Variante al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Livenza. (12A13484)
Pag. 139
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
COMUNICATO
Comunicato concernente il ruolo dei dirigenti, aggiornato al 1° gennaio 2012 (12A13384)
Pag. 139
COMUNICATO
Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di alcuni immobili siti nel Comune di Terralba. (12A13499)
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MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ fiduciaria e di organizzazione e revisione contabile di aziende, rilasciata alla Societa’ «Italfiduciaria S.r.l.», in Noventa Vicentina. (12A13458)
Pag. 140
REGIONE TOSCANA
COMUNICATO
Variazione dell’aliquota dell’addizionale regionale IRPEF (12A13672)
Pag. 140

SUPPLEMENTI ORDINARI

 

LEGGE 24 dicembre 2012, n. 228
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilita’ 2013). (12G0252)   (Suppl. Ordinario n. 212)
LEGGE 24 dicembre 2012, n. 229
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015. (12G0251)   (Suppl. Ordinario n. 212)
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 dicembre 2012
Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2013. (12A13503)   (Suppl. Ordinario n. 213)