INACCETTABILE ULTERIORE BLOCCO SCATTI ANZIANITA’

MASCOLO (UGL),
INACCETTABILE ULTERIORE BLOCCO SCATTI ANZIANITA’

(dall’agenzia Adnkronos)

”La storia continua a ripetersi. Pensare ad un ulteriore blocco degli scatti di anzianita’ per il 2013 per i lavoratori della scuola e’ inaccettabile”.

Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo, spiegando che ”da anni i dipendenti della scuola attendono lo sblocco degli scatti di anzianita’, cosi’ come il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria. Cosi’ si continuano solo a penalizzare i lavoratori contribuendo ad aggravare un clima di incertezza che rischia di ripercuotersi anche sulla qualita’ del servizio offerto dalla scuola, sulla quale invece bisognerebbe investire”.

01/03/2013 – Progetto nazionale “Qualità e Merito” – Istruzioni per la valutazione dei Piani di Miglioramento presentati dalle scuole per l’a.s. 2012/2013

Oggetto: PON FSE “Competenze per lo sviluppo” – Obiettivo/Azione A.2 “Definizione di strumenti e metodologie per l’autovalutazione/valutazione del servizio scolastico inclusa l’azione di diagnostica”. Quarta annualità progetto nazionale “Qualità e Merito” – Istruzioni per la valutazione dei Piani di Miglioramento presentati dalle scuole per l’a.s. 2012/2013, ai sensi dell’Avviso prot.AOODGAI/823 del 17/01/2013 e successive note di proroga prot.n. AOODGAI/1673 del 06/02/2013 e prot.n. AOODGAI /2186 del 20/02/2013.

Circolare n. 2484 del 28 febbraio 2013

Concorso a cattedra: ricorsi al Tar Lazio

Concorso a cattedra: ricorsi ANIEF al Tar Lazio contro l’obbligo della prova inglese e l’esclusione dalle prove laboratoriali

Per ANIEF, la legge prevede la prova in lingua straniera solo come facoltativa mentre la prova di laboratorio deve essere annoverata all’interno di quelle per cui è misurato il punteggio finale in 28/40. Pertanto, sono state avviate le iniziative legali per ammettere rispettivamente i candidati che saranno esclusi della primaria e delle classi della scuola superiore A020, A033, A034, A059, A060, A025, A028, C430, A038, A047, A049.

Ancora una volta il Miur in maniera arbitraria viola espressamente quanto previsto dal decreto legislativo 297/94 che all’articolo 400, commi 1-12, disciplina lo svolgimento di tutta la procedura concorsuale: per l’accesso alla scuola elementare, può essere sostenuta una prova facoltativa scritta e orale di accertamento della conoscenza di una lingua straniera; per la scuola superiore, può essere prevista una prova ulteriore grafica o pratica che deve essere valutata congiuntamente alla prova scritta; soltanto al termine di entrambe deve essere conseguito il punteggio complessivo di almeno 28/40. Da Roma, invece, si è deciso di inserire nel bando di concorso (D.D.G. n. 82 del 24 settembre 2012) da una parte (art. 7, c.3) la prova obbligatoria in lingua straniera nelle prove scritte del 1 marzo per la scuola primaria, dall’altra (art. 9, c. 2) di scorporare le prove laboratoriali dalle prove scritte per la scuola superiore per valutare preliminarmente i prime tre quesiti prima dell’accesso alla successiva prova pratica. Entrambe le decisioni sono illegittime, ovvero contra legem, secondo il principio che quod lex dixit vigorem legem habet.

ANIEF, pertanto, invita tutti i candidati che saranno esclusi dall’ammissione agli orali per la scuola primaria per colpa della cattiva valutazione della prova in lingua inglese e tutti i candidati della scuola superiore che non saranno ammessi allo svolgimento della prova laboratoriale a inviare una mail a concorsoacattedra@anief.net al fine di ricevere le istruzioni operative per il ricorso, indicando nell’oggetto, rispettivamente “inglese” per la primaria e “laboratorio” per la superiore entro 10 giorni dalla pubblicazione degli elenchi degli esclusi (o altra comunicazione che attesti la mancata ammissione agli orali) e comunque entro il 31 marzo 2013. La richiesta di sospensione cautelare dei provvedimenti di esclusione e di ammissione con riserva alle prove orali e alle prove laboratoriali sarà notificata al Tar Lazio dopo la pubblicazione degli elenchi regionali degli ammessi che dovrà essere comunicata tempestivamente dai candidati ricorrenti secondo le modalità ricevute.

Le classi di concorso coinvolte

EEEE (scuola primaria)

A020 (discipline meccaniche e tecnologia)
A033 (tecnologia)
A034 (elettronica)
A059 (scienze matematiche e fisiche per le medie)
A060 (scienze naturali)
A025 e A028 (discipline artistiche)
C430 (laboratorio tecnologico per l’edilizia)
A038, A047 e A049 (matematica e fisica)

Partono i licenziamenti dei lavoratori assunti in ruolo per far posto alle stabilizzazioni

La giustizia secondo il Ministero dell’Istruzione:

Partono i licenziamenti dei lavoratori assunti in ruolo per far posto alle stabilizzazioni

 

Sono partite questa settimana le lettere di licenziamento nei confronti di circa 15/20 unità di lavoratori – 5 collaboratori scolastici, 2 assistenti tecnici e vari docenti dei diversi ordini e classi di concorso – tra gli ultimi immessi in ruolo di ciascun profilo e di ciascun ordine di scuola coinvolto. Si tratta di quei lavoratori che, dopo aver atteso per anni l’immissione in ruolo, l’hanno ottenuta, all’inizio di quest’anno scolastico, per lo scorrimento ordinario della graduatoria in cui erano collocati grazie ai punteggi maturati con i titoli culturali e col servizio svolto: un’assunzione a tempo indeterminato conquistata con piena merito, insomma.

 

In queste ore, l’Ufficio scolastico regionale e provinciale stanno comunicando ad alcuni di loro, assunti per ultimi in quest’anno scolastico o nel precedente, che il rapporto di lavoro si interrompe, perché devono far posto a quei colleghi, ancora a tempo determinato, che avevano presentato ricorso contro l’abuso del lavoro precario da parte del MIUR che, avvalendosene a piene mani, ha tenuto, e continua a tenere, migliaia di lavoratori in condizioni di precarietà per anni (più di 3), nonostante questi occupino, ormai stabilmente, posti vacanti.

 

Il MIUR, dunque, ritiene che il riconoscimento del diritto alla stabilizzazione per un lavoratore non può avvenire se non a discapito di altri lavoratori. Il tentativo, evidente anche in questo caso, è di mettere gli uni contro gli altri, di dividere i lavoratori e di impedire che insieme possano rivendicare e ottenere la stabilizzazione di tutti coloro che ne abbiano diritto per merito o per sentenza passata in giudicato del Giudice del lavoro.

Contro questa inaudita condotta, preannunciata da una circolare interna, la FLC CGIL di Puglia e Bari hanno inviato, già 15 giorni fa, agli uffici periferici dell’Amministrazione scolastica una lettera di diffida con la quale si invitano USR e USP a desistere da questo comportamento, minacciando di aprire un nuovo contenzioso a tutela dei lavoratori licenziati che non hanno alcuna colpa che legittimi la revoca del contratto. Si aggiunga, peraltro, che per rispettare le sentenze definitive, l’Amministrazione sta comunicando ad altre decine di lavoratori già in ruolo lo slittamento della decorrenza giuridica della propria nomina provocando gravi conseguenze giuridiche ed economiche anche a danno di tanti docenti e ATA che, pur non perdendo il ruolo, saranno comunque penalizzati.

 

La FLC CGIL non potrà che difendere, con le proprie risorse e il proprio ufficio legale, tutti quei lavoratori che riceveranno in questi giorni le comunicazioni di questo assurdo licenziamento o dello slittamento della nomina. Giornate straordinarie di accoglienza di questi lavoratori gravemente danneggiati sono già state fissate dal nostro sindacato (martedì, mercoledì e giovedì pomeriggio presso la nostra sede di Japigia) per poter agire con urgenza e rapidità per ristabilire i diritti violati dal MIUR che ha scelto ancora una volta la strada complicata e onerosa del contenzioso coi lavoratori, piuttosto che quella più ragionevole ed economica del rispetto dei diritti.

 

Claudio Menga

Segr. Gen. FLC CGIL Bari

Bari. 11/02/2013

Al Dott. Ruggiero Francavilla Vice Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Via Castromediano, 123 70126 Bari direzione-puglia@istruzione.it

Al Dottor MarioTrifiletti Dirigente A.T. Provincia di Bari Via Re David, 178/H 70126 Bari usp.ba@istruzione.it

Oggetto: Nota USR Puglia AOODRPU-775/13. DIFFIDA

Fatto

In data 29 gennaio 2013, perveniva al Dirigente dell’Ufficio VII – Ambito territoriale per la provincia di Bari, dott. Mario Trifiletti, una nota a firma del Vicedirettore Generale USR Puglia, dott. Ruggero Francavilla, avente ad oggetto: “Contenzioso seriale su stabilizzazione personale precario”.

In suddetta nota:

1. opportunamente si fa osservare che, se passate in giudicato, le sentenze in primo grado, laddove favorevoli ai ricorrenti, non possono che essere eseguite, stante la prevedibile soccombenza; dell’amministrazione scolastica;

2. Subito dopo, tuttavia, si fa osservare che per le immissioni in ruolo sussiste il limite dell’inviolabilità del contingente annualmente autorizzato dal MEF e dal Dipartimento della Funzione pubblica;

3. Successivamente, al punto b) la nota recita “con riguardo al personale con contratto a tempo determinato, la S.V. dovrà procedere a licenziare l’ultimo assunto in ruolo nell’anno scolastico indicato in sentenza e, quindi, disporre il differimento delle nomine secondo le modalità innanzi descritte.”

4. Situazione certamente meno penalizzante, ma tuttavia rilevante, è relativa all’attribuzione della nomina in ruolo con decorrenza giuridica indicata in sentenza e, in ragione dell’enunciato rispetto del contingente per le immissioni in ruolo assegnato per ciascun anno scolastico, al conseguente differimento “a scalare” dell’anno scolastico di decorrenza della nomina in ruolo per i lavoratori assunti in passato (tipologia sub a) , con conseguenze che potrebbero pregiudicare i diritti giuridici ed economici, maturati col compimento delle ricostruzioni di carriera, di una platea ancor più vasta di personale, pur non direttamente travolta dal licenziamento (tipologia sub b).

Il contenuto della nota citata e, in particolare quanto esposto al precedente punto 3, non è assolutamente condivisibile dalle scriventi, anche in ragione delle argomentazioni che seguono.

Diritto

A prescindere da disquisizioni sulla la fondatezza o meno della tesi espressa da una sentenza comunque passata in giudicato, intendiamo soffermarci su quanto previsto al punto b) della predetta nota in quanto si tocca un punto assolutamente rilevante che possiamo riassumere con il seguente quesito:

è legittimo l’atteggiamento di una pubblica amministrazione che, sia pur in via di autotutela, revochi la sottoscrizione, regolarmente perfezionata, di un contratto di assunzione a tempo indeterminato di un proprio dipendente?

A detta delle scriventi OO.SS. nulla legittima la pretesa dell’U.S.R. di Puglia e dell’A.T. di Bari a dar corso agli effetti della sentenza passata in giudicato per il tramite di rimozione di una situazione soggettiva legittimamente acquisita da chi ha già regolarmente sottoscritto il contratto di lavoro a tempo indeterminato con le suddette amministrazioni. La nullità di un tale atto deriva:

1. dall’art. 4 comma 2 D.lgs 29/93 (ora art. 5 comma 2 D.lgs 165/01) laddove statuisce che “nell’ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all’art. 2 comma 1 le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti la gestione dei rapporti di lavoro sono assunte dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro”;

2. da una nota del MIUR- Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria prot. 14873 del 8.7.2004 secondo cui “ l’autotutela è un concetto tipico di diritto amministrativo (si manifesta come uno dei principi fondamentali di questa branca del Diritto) e come tale non è asportabile nel diritto privatistico. Per tali motivi è da negare la possibilità di attività di autotutela dell’Amministrazione nell’ambito del rapporto dilavoro contrattualizzato, i cui atti di gestione non sono atti amministrativi, bensì atti di diritto privato. L’amministrazione nella gestione del rapporto di lavoro, agisce con i poteri e la capacità del privato datore di lavoro; è fuor di dubbio, pertanto, che nelle prerogative manageriali non può essere ricompreso il potere di autotutela in senso proprio “;

Ciò vuol dire che alla P.A. ormai resta precluso l’esercizio di poteri autoritativi. In altre parole il cosiddetto potere di agire in autotutela ha oggi spazi assolutamente limitati non potendo spingersi esso sino a violare diritti acquisiti dai terzi in buona fede. Infatti già la Cassazione a Sez Un. 26 luglio 1993 n. 8347 stabiliva: “una volta che la volontà dell’ente e quella del concorrente si siano trasfuse in un atto di autonomia privata, come appunto il contratto di impiego, evocare il principio dell’autotutela significherebbe neutralizzare e porre nel nulla la rilevanza giuridica ed il conseguente regime di disciplina dell’assetto negoziale di interessi”. In altre parole: il modello di rapporto, quale appunto delineato all’indomani della contrattualizzazione del pubblico impiego, impone alla PA di agire nel pieno rispetto dell’assetto negoziale conferito al rapporto.

L’operato che la nota dell’USR Puglia citata in oggetto prefigura, si tradurrebbe inoltre nella violazione dei più basilari principi propri del nostro ordinamento giuridico che costituiscono conquiste di civiltà giuridica irrinunciabili quali quello della tutela dei terzi, dell’apparenza del diritto, della rilevanza della buona fede, del formalismo giuridico, della certezza del diritto. E infatti:

1. sul punto efficacemente il Consiglio Stato sez. VI nella pronuncia del 30 maggio 2003 evidenzia come “… sarebbe infatti incongruo che l’annullamento di un atto amministrativo potesse intervenire con efficacia caducante su una serie di atti giuridici privatistici senza apprezzamento alcuno delle posizioni soggettive che i paciscenti hanno tenuto nel contrarre”;

2. non di meno esso comporterebbe un’inammissibile violazione della regola della vincolatività degli obblighi assunti dalle parti con la sottoscrizione del contratto, quale sancito dall’art. 1372 c.c.;

3. non ultima rileva la lesione del principio dell’affidamento riposto dal soggetto nella certezza dei rapporti giuridici già regolarmente perfezionati giusto allora il monito espresso dalla Corte Costituzionale nella pronuncia n.525 del 2000: “l’affidamento del cittadino sulla certezza giuridica – essenziale elemento dello Stato di diritto – non può essere leso da disposizioni retroattive che trasmodino in un regolamento irrazionale di situazioni sostanziali fondate su leggi anteriori”.

Da ultimo ricordiamo che già il T.A.R. Lazio, sez. Latina, 15 ottobre 1997, n. 977 sul merito aveva sentenziato: “la risoluzione del contratto di lavoro a tempo indeterminato stipulato con un docente, disposta dal provveditore agli Studi in via di autotutela è illegittima, presupponendo un’ottica provvedimentale incompatibile con il nuovo modello di rapporto di lavoro delineato dal D.L.vo 3 febbraio 1993 n. 29 e successive modificazioni e con la conseguente privatizzazione del pubblico impiego”.

Da ultimo proprio il caso prefigurato dalla nota in oggetto dell’USR di Puglia ha già trovato inequivocabile soluzionegiusta sentenza del T.A.R. Napoli Campania sez. V 17 dicembre 2001 n. 5478 che nel merito recita: “Qualora datore di lavoro sia la p.a., la regolamentazione del rapporto di pubblico impiego comporta per essa l’assoggettamento ad obblighi e doveri vincolativi che escludono o limitano, in larga misura, l’esercizio di poteri discrezionali nello svolgimento del rapporto di pubblico impiego. Ciò non comporta, tuttavia, che la p.a. difetti, sul piano prettamente privatistico, della capacità negoziale di transigere in materia, ma semmai implica che l’inosservanza di una disposizione inderogabile determina l’illegittimità degli eventuali atti o comportamenti adottati in contrasto con la normativa. Tale illegittimità può, ovviamente, formare oggetto, nelle forme previste dall’ordinamento, di contestazioni da parte dei soggetti che ne abbiano interesse ovvero di provvedimenti di autotutela (purché, in quest’ultimo caso, sussista un interesse pubblico specifico, adeguatamente motivato, alla rimozione dell’atto). Nondimeno l’illegittimità delle procedure amministrative propedeutiche alla conclusione del contratto non si riverbera nella successiva fase negoziale come causa di nullità assoluta o di automatica caducazione del contratto stipulato in forza di un provvedimento meramente illegittimo (che non sia precedentemente annullato o sospeso), né può comportare una potestà dell’amministrazione di sciogliere, in via unica ed autoritativa, una pattuizione contrattuale già assunta negozialmente.” (T.A.R. Napoli Campania sez. V 17 dicembre 2001 n. 5478).

le SS. LL. a non dare applicazione a quanto previsto dalla nota citata in oggetto e a non adottare provvedimenti amministrativi lesivi delle tutele e delle prerogative contrattuali dei lavoratori interessati;

invitano altresì

le SS. LL. a ritirare, qualora già disposto,

– il licenziamento dei lavoratori individuati a seguito dell’adozione del provvedimento in oggetto;

– e a procedere all’assegnazione di una nuova decorrenza di immissione in ruolo ai lavoratori assunti in precedenza.

Nelle more, le scriventi fanno riserva di tutelare nelle sedi e nei modi opportuni i lavoratori interessati.

Cordiali saluti.

Paolo Peluso FLC CGIL PUGLIA

Claudio Menga FLC CGIL BARI

ESAMI DI MATURITA’, GILDA: PER I COMMISSARI INTERNI RETRIBUZIONE INADEGUATA

ESAMI DI MATURITA’: PER I COMMISSARI INTERNI RETRIBUZIONE INADEGUATA

“La retribuzione per i membri interni delle commissioni d’esame degli esami di maturità sono totalmente inadeguati rispetto al compito delicato e professionalmente impegnativo svolto dai docenti”. La Gilda degli Insegnanti punta l’indice contro la circolare 7321/2012 con cui il ministero dell’Istruzione ha deciso unilateralmente di ridurre i compensi assegnati ai commissari interni, prevedendo pagamenti aggiuntivi soltanto se operano su più commissioni e non, come stabilito dalla precedente nota del 2007, anche nel caso in cui esercitino la loro funzione in due classi della stessa commissione.

“Riteniamo inaccettabile questo comportamento dell’amministrazione – conclude la Gilda – e chiediamo un incontro urgente al Miur per discutere del problema, invitando viale Trastevere a rivedere la circolare e a ripristinare la precedente retribuzione per i commissari interni”.

Assente ingiustificato – Perché le barriere a scuola non hanno giustificazione

IX Giornata Nazionale UILDM

Assente ingiustificato – Perché le barriere a scuola non hanno giustificazione
Dal 18 al 31 marzo invia un sms o chiama il numero 45508
Contribuisci a realizzare nelle scuole italiane una piena inclusione sociale

La Giornata Nazionale UILDM, dedicata all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, torna dal 18 al 31 marzo prossimi sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Anche in questa occasione protagoniste della manifestazione saranno le Farfalle della Solidarietà, i peluche ripieni di ovetti di cioccolato che verranno distribuiti, assieme a materiale informativo sull’Associazione e sulle malattie neuromuscolari, da migliaia di volontari presso i banchetti presenti in tante città italiane, a fronte di un contributo minimo di 5 euro. Nello stesso periodo, inoltre, sarà possibile sostenere l’iniziativa mandando un sms o chiamando il numero 45508.

Attualmente in Italia entrare e circolare all’interno delle scuole per una persona con disabilità è un’impresa ancora difficile, poiché le barriere sono presenti pressoché ovunque. Come emerge dal X Rapporto Sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva (2012), vi sono scalini all’ingresso nel 14% delle scuole monitorate, l’ascensore è assente nel 54% degli edifici e non funziona nel 14% di quelli che ne sono dotati; le barriere architettoniche interessano il 14% degli ingressi principali, il 18% delle mense, il 13% dei laboratori, il 12% dei cortili, l’11% delle aule e dei laboratori multimediali, l’8% delle palestre. Nel 34% delle scuole non esistono bagni per persone con disabilità e, dove ci sono, nel 7% dei casi presentano barriere architettoniche.

 

Assente ingiustificato è la campagna sull’accesso e la qualità della vita degli studenti con disabilità nelle scuole, promossa dalla UILDM in stretta collaborazione con Cittadinanzattiva per favorire azioni concrete di sussidiarietà – mettendo in pratica l’articolo 118 della Costituzione – finalizzate alla piena inclusione sociale dei giovani con disabilità.

Concretamente, la Giornata UILDM 2013 è tesa all’abbattimento degli ostacoli e delle barriere che impediscono la regolare frequenza scolastica, attraverso il finanziamento di interventi e modifiche strutturali agli edifici e l’acquisto di sussidi didattici, e una diffusa sensibilizzazione sul tema. Tutto questo a partire dal monitoraggio in un numero significativo di istituti scolastici sul territorio nazionale, condotto da equipe miste di volontari adeguatamente formati della UILDM e di Cittadinanzattiva, protagonista da anni della campagna Impararesicuri.
Alla pagina web http://bit.ly/V8zx39 i dettagli della campagna.

 

Le Sezioni Provinciali UILDM, le Assemblee Territoriali di Cittadinanzattiva e, con loro, i preziosi collaboratori di Fondazione Telethon, storico partner UILDM, sono già al lavoro. Anche quest’anno, infine, sostengono l’iniziativa gli Amici dell’Associazione Reiki RAU.

Proroga blocco contratti collettivi non può essere condivisa

Aree dirigenziali e comparti: la proroga del blocco dei contratti collettivi non può essere condivisa

La ventilata ipotesi di una proroga ulteriore del blocco della contrattazione collettiva (fino a tutto il 2014) nelle aree dirigenziali e nei comparti delle Amministrazioni Pubbliche non può essere condivisa.
Dirigenti, professionisti, quadri, impiegati, tecnici e ausiliari delle Pubbliche Amministrazioni hanno già pagato un conto salato sul versante retributivo e su quello di una consistente riduzione delle dotazioni organiche.
Peraltro, l’assunzione di un provvedimento unilaterale da parte di un Governo in carica solo per l’ordinaria amministrazione, rappresenterebbe una grave scorrettezza politica e istituzionale nei riguardi dell’esecutivo che si formerà a seguito della recente consultazione elettorale.
E’ auspicio della Federazione scrivente che, subito dopo l’insediamento del nuovo Governo, si apra sull’argomento un confronto di merito con le Parti sociali.

Benedetta “tappa valutativa”

Benedetta “tappa valutativa”

 di Adriana Rumbolo

 

Penso che quasi a tutti almeno una volta è stato suggerito , in tante situazioni, di contare fino a dieci prima di prendere una decisione.

Saggio buonsenso.

Poi  Damasio , grande neuroscienziato , ha scritto nella sua opera ,”Alla ricerca di Spinoza”, Ed,Adelphi, :”in effetti uno degli scopi fondamentali dell’educazione è interporre una tappa valutativa non automatica fra oggetti causativi e risposte emozionali”.

Così facendo, cerchiamo di dare una forma alla nostre reazioni spontanee, allineandole alle esigenze di una data cultura

Fra natura e cultura l’accordo non è mai semplice

Mi sembra che Ungaretti in un suo commento sul tema disse anche che” la civiltà ha un approccio spesso graffiante e aggressivo sulla natura”

E’ l’aspetto più difficile e  che quest ‘approccio comincia a mettere radici molto ,molto presto

Un giorno ,una giovane mamma,  avvicinò il grande scrittore Victor Hugo e gli chiese: “Ho un bambino di cinque giorni? Quando cominciare la sua educazione?”

Rispose Victor Hugo “E’ già tardi!”

Il cervello infantile si sviluppa prevalentemente  dopo la nascita, per questo si presta ad essere influenzato dalle interazioni genitore-figlio

Alla nascita il cervello del bambino è ancora incompleto soprattutto quello superiore

I neonati dispongono di 200 miliardi di cellule celebrali, tra le quali esistono però pochissime connessioni a livello del cervello superiore

Tali connessioni saranno in gran parte responsabili dell’intelligenza emotiva e sociale del proprio figlio ed è proprio attraverso queste connessioni che si può esercitare  l’ influenza genitoriale

“Alcuni adulti rimangono fermi, per vari problemi,  allo sviluppo emozionale dei primi anni  di vita”

In un disegno fatto da uno  studente più grande, (si trova  nel blog “Chi ha paura delle neuroscienze” “relazionare con le emozioni”,archivio,settembre 1) drammaticamente è rappresentata  la condizione  finale di un ragazzo  che non ha potuto conoscere e sperimentare le proprie emozioni : rimarrà  un bambino  triste e rabbioso ,collerico  imprigionato   nella   sagoma di un adulto che non avendo una personalità ben strutturata  può adattarsi  a qualsiasi ruolo anche a quello dell’apparente” buono”.

Ecco l’importanza della “tappa valutativa” che potremmo chiamare il direttore  dell’orchestra emotiva  perchè  divenga  più  produttiva e ci protegga da risposte  emotive allo sbando.

Gli educatori siano sempre attenti  affinché  la tappa valutativa diventi nei bambini un necessaria abitudine,  come prendere l’ombrello quando si teme che pioverà.

Scatti anzianità 2013: gravità inaudita se il blocco venisse confermato

da Tecnica della Scuola

Scatti anzianità 2013: gravità inaudita se il blocco venisse confermato
di Pasquale Almirante
Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, dice che se il blocco degli scatti di anzianità per il 2013 venisse confermato sarebbe di una gravità inaudita e minaccia dure azioni sindacali. Ma il testo del decreto sembra ormai quasi sicuro
“È molto strano che circoli una bozza di decreto ministeriale riguardante ulteriori blocchi dei contratti e degli scatti di anzianità relativi al 2013 mentre si attende l’insediamento del nuovo governo. Se la notizia venisse confermata, sarebbe molto grave, considerato anche che i docenti sono ancora in attesa del pagamento degli scatti del 2012 nonostante l’impegno assunto dal governo con una legge. A un atto di gravità così inaudita, non potrebbe che corrispondere un’azione sindacale altrettanto dura”.
Questa la dichiarazione di Di Meglio, mentre si va facendo sempre più certo il blocco degli stipendi del personale del Pubblico impiego e quindi anche dei lavoratori della scuola.
Se fosse confermato, l’emanazione del decreto ministeriale farebbe scattare le previsioni della legge sulla “spending review” con cui verrebbero sospesi gli effetti dei contratti e congelate le retribuzioni per tre milioni di dipendenti pubblici, compresi gli scatti di anzianità per il 2013 nei confronti del settore della scuola.
Gli stipendi dunque verrebbero congelati fino al 2014 per causa del decreto sulla ‘spending review’ che adesso verrebbe confermato anche da un decreto ministeriale da parte dei ministeri dell’Economia e della Funzione Pubblica e che, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere pubblicato a giorni.
Il testo “ufficioso”, e quindi non certo, del decreto è stato pubblicato da alcune agenzie di stampa e che, a causa della sua enormità, è stato ripreso da altri giornali: “Non si dà luogo senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche”.
Oltre dunque alla sospensione delle previsioni contrattuali, per il personale, “non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall’anno 2011”.
Nel provvedimento, che, ripetiamo, sarebbe in via di pubblicazione, vengono fissate anche le modalità di calcolo relative all’indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 e ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali.
Ma sempre nello stesso testo si leggerebbe ancora: “Non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2013 e 2014. Con riferimento al triennio contrattuale 2015-2017 l’indennità di vacanza contrattuale, calcolata secondo le modalità e i parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigenti in materia, è corrisposta a decorrere dal 2015”.
Il decreto ministeriale prevede anche, e da qui nasce il comunicato della Gilda-Unams, il blocco degli scatti di anzianità per il 2013 per i lavoratori della scuola.
Il provvedimento proroga infatti per l’anno in corso le disposizioni contenute nel decreto 78 del 2010 secondo cui “per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola gli anni 2010, 2011, 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti” dai contratti in vigore.
Delle reazioni dei sindacati, sui precisi punti del blocco degli stipendi e della vacanza contrattuale, abbiamo dato conto sul nostro sito, ma poco è stato detto da parte loro sull’eventuale disconoscimento degli scatti di anzianità che, come è noto, hanno bisogno annualmente di un decreto apposito da parte, sia del ministro del tesoro e sia del Miur, ma a condizione che i risparmi sulla scuola lo consentano e se la Corte dei Conti dà il suo benestare.

Iscrizioni, niente proroghe. Il Miur: ora tocca alle scuole

da Tecnica della Scuola

Iscrizioni, niente proroghe. Il Miur: ora tocca alle scuole
di Alessandro Giuliani
Per il momento non hanno avuto seguito le richieste di proroga della scadenza per via della mancata presentazione di diverse decine di migliaia di domande alle prime classi di primarie, medie e superiori. A viale Trastevere sembrerebbero già proiettati alla fase successiva del processo: la terza ed ultima. Con le segreterie didattiche chiamate già dal 1° marzo a verificare le schede di ogni singolo alunno coinvolto.
Mentre da più parti si continua a chiedere una proroga alla scadenza sulle iscrizioni alle classi prime delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo, l’ultima a farlo è stata l’Anief a poche ore dalla chiusura delle operazioni, il Miur sembrerebbe già proiettato alla fase successiva del processo. La terza ed ultima. E ciò malgrado nella serata del 27 febbraio erano ancora 1.508.057 le domande registrate (comprese quelle riguardanti le scuola paritarie) e 1.490.672 quelle trasmesse e completate. Quindi quasi 200mila in meno rispetto alle attese.
Da parte del dicastero di viale Trastevere non sembrerebbero tuttavia preoccuparsi di questo dato. Le attenzioni sono rivolte già sulle modalità che permetteranno l’entrata in scena delle scuole. Dal 1° marzo e fino al 10 marzo prossimo, infatti, si legge nella comunicazione ufficiale firmata dal capo dipartimento, Giovanni Biondi, “le scuole di partenza (primo ciclo), statali e paritarie, provvedono, attraverso la funzione “Gestione iscrizioni – Alunni classi conclusive” a verificare lo stato delle iscrizioni dei propri alunni frequentanti l’ultimo anno di corso (quinto anno scuola primaria e terzo anno scuola secondaria di primo grado) ed indicare nelle schede di ogni singolo alunno “la scelta della prosecuzione dell’obbligo alternativa al percorso scolastico”, effettuata dalle famiglie per quegli alunni che intendono proseguire presso scuole non paritarie, corsi di istruzione e formazione regionale o altre forme di istruzione (come, per esempio, l’istruzione parentale e l’apprendistato)”.
Il Miur ha anche comunicato che “per quanto riguarda le iscrizioni on line, si specifica che le domande nello stato “incompleta” e “restituita alla famiglia” non potranno essere trattate dalle istituzioni scolastiche destinatarie delle iscrizioni, in quanto non inoltrate dalle famiglie. Per questa ragione, prima della scadenza del termine del 28 febbraio, le scuole di partenza avranno cura di contattare puntualmente le famiglie interessate affinché provvedano a completare le domande, inoltrarle oppure annullarle. Al riguardo, questo Ufficio ha già provveduto, in data 22 febbraio 2013, ad inviare una e-mail alle famiglie con in carico domande di iscrizione sospese, per il dovuto sollecito”. Resta da capire se tutte le scuole abbiano ottemperato alle indicazioni del Ministero: anche in questo caso, infatti, il tempo è scaduto.
Tutte le scuole destinatarie delle iscrizioni, statali e paritarie, dovranno poi, a partire dalla stessa data e per lo stesso periodo (dal 1° al 10 marzo) “operare con le seguenti funzioni: acquisizione delle iscrizioni on line per conto delle famiglie che non hanno potuto provvedere direttamente, attraverso il canale riservato alle scuole, presente sul SIDI, cui si accede cliccando sul banner “Iscrizioni On Line – link all’applicazione”; inoltro (d’ufficio) delle domande rimaste sospese (seppure sollecitate alle famiglie ritardatarie) che si visualizzano nello stato “In lavorazione” e in quello “Restituita alla famiglia”, previo contatto ed autorizzazione delle famiglie interessate”.
Il passaggio successivo (dall’11 marzo), prevede che, come negli anni precedenti, tutte le scuole possano “monitorare le iscrizioni ed eseguire il download delle iscrizioni on line verso i sistemi locali (al momento, le informazioni più significative sono disponibili all’interno dell’area “Gestione iscrizioni” in formato csv, xls, pdf). Contemporaneamente, verranno aperte nel SIDI le funzioni per l’accettazione e lo smistamento delle iscrizioni acquisite, a cura delle scuole statali di arrivo. Per le scuole non statali (paritarie e non) verranno aperte sul SIDI le funzioni per l’iscrizione diretta”, specifica sempre il dicastero di viale Trastevere.
Le iscrizioni dirette saranno possibili anche per le scuole statali una volta che avranno concluso le operazioni di accettazione e smistamento, ovvero a partire dal 20 marzo. Si ricorda che l’inserimento dell’iscrizione diretta implica l’immediata accettazione della domanda. “Ad ogni operazione della scuola con le nuove funzionalità (inoltro d’ufficio, accettazione, smistamento) il sistema produce una comunicazione automatica per e-mail verso le famiglie, che vengono così tenute aggiornate sull’iter delle domande on line”.
Rimane comunque sempre da capire quale sarà il destino di quel 5-10 per cento che sembrerebbe non aver inoltrato le domande nei tempi previsti.

UilScuola: Invertire il trend delle basse retribuzioni nella scuola

da Tecnica della Scuola

UilScuola: Invertire il trend delle basse retribuzioni nella scuola
Per la UilScuola, che ha diffuso un comunicato, è inaccettabile l’ipotesi di blocco delle retribuzioni e dei contratti fino al 2014. La questione sarà posta con forza, a governo insediato. Le risorse vanno trovate eliminando sprechi e privilegi
A parlare è il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, che, rispetto all’ipotesi di blocco delle retribuzioni e del rinnovo dei contratti fino al 2014, aggiunge: “le basse retribuzioni degli insegnanti e del personale della scuola sono una delle questioni da affrontare con il nuovo Governo. Una misura che la Uil Scuola definisce del tutto inaccettabile.
Da 4 a 10 mila euro in meno è questo il divario, rispetto alla media tra lo stipendio di un insegnante italiano, a inizio e a fine carriera, rispetto ai suoi colleghi degli altri paesi dell’Unione europea.
Al massimo della carriera, dopo 35 anni, un docente di scuola superiore in Italia arriva a guadagnare quasi 39 mila euro lordi l’anno ( la media Ue è di quasi 49 mila) un tedesco ne guadagna 63 mila, uno spagnolo 48 mila, un francese 47 mila.
Anche la questione del rinnovo del contratto, per il triennio 2014 -2016, andrà collocata all’interno di una nuova centralità della scuola pubblica.
Un piano triennale di adeguamento degli stipendi, ormai non più sostenibili per una professione così importante attraverso un riequilibrio del rapporto tra spesa per l’istruzione e spesa pubblica, individuando risorse con l’eliminazione di sprechi e privilegi.

L’Anief chiede la proroga delle iscrizioni on line

da Tecnica della Scuola

L’Anief chiede la proroga delle iscrizioni on line
“Lasciare fuori dalla scuola decine di migliaia di alunni per motivi puramente burocratici sarebbe assurdo”. Così un comunicato Anief commenta l’intenzione del Ministero dell’Istruzione di non concedere proroghe alla scadenza delle iscrizioni on line prevista per la mezzanotte di oggi
In base a quanto riferito dalla stesso Miur alla stampa, nella serata di ieri erano 1.508.057 le domande registrate (comprese quelle riguardanti le scuola paritarie) e 1.490.672 quelle trasmesse e completate. Poiché sino ad oggi abbiamo assistito a una media di 40mila iscritti al giorno, è altamente improbabile che in ventiquattrore possa regolarizzare le loro domanda d’iscrizione una quantità di utenti cinque volte maggiore. E anche se ci fosse questa volontà, il sistema telematico predisposto dal Ministero dell’Istruzione non sarebbe in grado di fronteggiare le troppe richieste.
Secondo l’Anief, quindi, non vi è altra scelta: concedere agli alunni, sembrerebbe in prevalenza appartenenti a famiglie straniere e interessati a corsi negli istituti professionali, una proroga per regolarizzare la loro iscrizione. Anche pochi giorni sarebbero sufficienti.
“Qualsiasi nuova procedura, soprattutto se di tipo informatizzato, necessita di un periodo di ‘passaggio’, durante il quale viene messa in atto una gestione organizzativa di tipo flessibile”, spiega il presidente nazionale dell’Anief. “Anche perché – continua Pacifico – non bisogna dimenticare che stiamo parlando di un diritto garantito costituzionalmente. Sarebbe davvero un autogol clamoroso, tra l’altro, non venire incontro a coloro che per tanti motivi ancora non si sono iscritti, dal momento che l’Unione Europea sta muovendo delle continue critiche nei confronti dell’Italia a causa dell’alto tasso di abbandono scolastico”.
“Non permettere a così tanti alunni, probabilmente oltre 100mila, di non trovare una collocazione per il prossimo anno sarebbe una scelta davvero infelice. Non si può educare una popolazione, sostenendo che gli italiani devono imparare a rispettare le scadenze, come ha fatto di recente il ministro Profumo, penalizzando i giovani e il loro futuro. Il Miur – conclude Pacifico – ci ripensi e conceda questa proroga”.

Nuovo blocco dei contratti? Dura protesta sindacale

da tuttoscuola.com

Nuovo blocco dei contratti? Dura protesta sindacale
 

Notizie di agenzia non confermate hanno riferito di un decreto ministeriale in corso di emanazione che prevederebbe la proroga di un altro anno del blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, compresi quelli della scuola.

Dura la reazione sindacale. Abbiamo già riferito della presa di posizione della Uil-scuola, che ha definito l’ulteriore blocco contrattuale per il 2014” come ”inaccettabile e da contrastare”.

”Un’altra proroga al blocco dei contratti pubblici sarebbe inaccettabile”. Questo il secco commento rilasciato in una nota dai segretari generali Fp e Scuola della Cisl, Giovanni Faverin e Francesco Scrima, sull’ipotesi circolata in questi giorni di congelare i contratti dei dipendenti pubblici fino al 2014. ”Non un atto dovuto, ma un atto sbagliato che colpirebbe il bersaglio sbagliato”, attaccano Faverin e Scrima, puntando il dito contro ”gli sprechi e la cattiva organizzazione” e sottolineando come ”dal 2006 in 5 anni il numero dei dipendenti pubblici e’ calato del 7,5%, nella scuola il calo e’ stato ancora più marcato. Le retribuzioni sono ferme dal 2010. Mentre la spesa pubblica continua a crescere”.

Secondo i due segretari sindacali, ”tre anni di blocco sono già un tempo intollerabile, che pesa come un macigno sui bilanci di famiglie colpite dalla crisi. Basta pensare che nella scuola gli stipendi sono già nettamente più bassi che nel resto del mondo, e nel pubblico impiego la media della retribuzione netta è di 26.600 euro all’anno, ma, escludendo i dirigenti, si passa a poco più di 20mila per i ministeri, meno di 22mila per le autonomie locali, a 23mila per la sanità. Bloccare queste retribuzioni è inaccettabile, soprattutto quando stipendi e prebende di posizioni apicali, dirigenza non contrattualizzata, corpi diplomatici continuano pesare sui contribuenti con retribuzioni a sei cifre”.

Non meno dura la reazione della Cgil-scuola che, per bocca del suo segretario generale, Pantaleo, ha dichiarato:

“Il governo Monti non blocchi ulteriormente i contratti e gli stipendi dei lavoratori pubblici. Un Governo al termine del suo mandato, e bocciato sonoramente dal voto popolare, non può continuare a colpire le condizioni di lavoro in tutti i comparti pubblici”.

Secondo Pantaleo “si pone una questione democratica, perché un atto di tale rilevanza per le condizioni dei lavoratori dovrebbe essere discusso con le organizzazioni sindacali e attraverso una piena assunzione di responsabilità da parte del Parlamento. Nei settori della conoscenza peggiorano quotidianamente le condizioni di lavoro, diminuisce il potere d’acquisto dei salari e sono drammatiche le conseguenze dei tagli. Per queste ragioni occorre cambiare strada rinnovando i contratti nazionali e tornando a investire su scuola, università, ricerca e afam. Ma tutto questo non può essere affrontato da un Governo in scadenza e senza più alcuna credibilità”.

Sicilia, niente sostegno per i disabili, Miur condannato

da tuttoscuola.com

Sicilia, niente sostegno per i disabili, Miur condannato
 

Il ministero dell’Istruzione è stato condannato dal Tar della Sicilia per non avere assicurato l’insegnante di sostegno agli alunni disabili. Il caso riguarda sei scuole delle province di Palermo e Agrigento. I genitori avevano presentato ricorso perché agli studenti non era stato assicurato un adeguato sostegno nel percorso didattico e formativo.

Le misure compensative previste dalla legge erano state ridotte a causa dei tagli a un livello che il Tar ha ritenuto inadeguate rispetto al pieno esercizio del diritto allo studio.

Il ministero dovrà assicurare il servizio e risarcire le famiglie con un rimborso di mille euro per ogni mese in cui il sostegno è venuto a mancare.

La scuola ha una febbre da cavallo. Curiamola!

La scuola ha una febbre da cavallo. Curiamola!

di Enrico Maranzana

Eugène N. Marais ha investito la sua vita nell’osservazione delle formiche bianche. Sorprendente la sua sintesi: Il termitaio è l’essere vivente. Le termiti, raggruppate rispetto alla loro specializzazione, costituiscono gli organi dell’animale.

Una seconda, significativa informazione è presente nel resoconto della sua attività: l’intero formicaio scompare se la regina viene soppressa.

L’analogia col mondo scolastico è molto, molto stretta:

  • la scuola è un complesso unitario, finalizzato, che interagisce con l’ambiente in cui é  immerso, composto da parti sinergicamente collegate.

Si tratta della concezione veicolata dalla nomenclatura utilizzata dalla legge: non più “scuola” ma “SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE”.

  • il preside dirige e coordina le attività dell’istituzione: funzioni essenziali per la vita e l’efficacia del servizio scolastico. Le sue attribuzioni riguardano, primariamente, la stesura degli ordini del giorno degli organismi collegiali. In tal modo, vincolando la loro attività, li obbliga ad assumere le responsabilità previste dal mandato loro conferito.

Il dirigente scolastico indica COSA deve essere fatto e l’organismo collegiale elabora e indica COME conseguire il risultato. [CFR in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole”].

In base a tali proposizioni è stato messo a punto un termometro, sotto forma di questionario, per rilevare lo stato di salute di una scuola.

La finalità del sistema scolastico è definita dall’art. 2 della legge 53/2003: “E’ promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

 

1° questione

Il Pof esplicita, sotto forma di competenze generali, la finalità del sistema?

Si tratta del punto di convergenza di tutte le attività: attiene al nesso scuola-società.

 

2° questione

Il Pof mostra come le competenze generali siano state analizzate per identificarne le componenti?

Sono state enucleate le corrispondenti capacità per identificare l’architrave della “Programmazione dell’azione educativa”?

 

3° questione

Il Pof indica come si socializza l’esito del Feed-back, procedimento prescritto dai decreti delegati del 1974, pilastro portante la “Programmazione dell’azione educativa”?

 

4° questione

Il paragrafo valutazione del POF descrive le modalità d’accertamento delle capacità e delle competenze, le finalità del Sistema scolastico?

 

5° questione

Il Pof illustra come il Consiglio di istituto abbia elaborato “I criteri generali della programmazione educativa” per portare a unità tutti gli insegnamenti facendoli convergere verso traguardi comuni?

 

6° questione

Il Pof incasella l’insegnamento delle singole materie come fase finale della progressione Formazione-Educazione-Istruzione?

 

7° questione

Il Pof prevede una struttura organizzativa che comprenda un organismo che affianchi i docenti chiamati a nuove responsabilità: progettare “occasioni di apprendimento” per la promozione di competenze, generali e specifiche?  [CFR in rete: “La professionalità dei docenti: un campo inesplorato”]

 

8° questione

Il Pof descrive il sistema informativo della scuola che veicola messaggi atti a sincronizzare i processi scolastici?

 

9° questione

Il Pof prevede un glossario che eviti ogni ambiguità comunicativa?

Un repertorio che sgorghi dall’interno dell’istituzione, funzionale all’orientamento del sistema: il governo dei processi di apprendimento.

E’ stato evitato l’errore del Miur che acriticamente ha copiato le definizioni elaborate in sede europea senza tener conto che queste rispondevano all’esigenza della libera circolazione dei lavoratori e non della promozione di capacità e di competenze?  [CFR in rete “Competenze: poche idee ben confuse”]

 

10° questione

La progettazione, “sostanza dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”, è il centro gravitazionale intorno a cui ruota il Pof?  [CFR in rete “Valutare la democraticità di una scuola”]