CONCORSO A CATTEDRA

CONCORSO A CATTEDRA – Alla lunga il Miur sconfessa Profumo e dà ragione all’Anief: in arrivo una graduatoria con validità triennale. L’amministrazione si è accorta che i vincitori del concorso rischiavano di rimanere precari!

 

Sulla necessità di realizzare una graduatoria dei candidati risultati idonei al concorso a cattedra per 11.542 nuovi docenti, valida per tre anni fino al prossimo concorso, il Miur finalmente scopre le carte e dà ragione all’Anief.  A seguito delle crescenti polemiche sorte negli ultimi giorni per la subentrata scarsità di posti utili per le immissioni in ruolo, a causa dell’introduzione-lampo della riforma delle pensioni Monti-Fornero, l’amministrazione finalmente rinsavisce e decide di rispettare la normativa vigente sui vincitori di concorso stabilita dal Testo Unico 297/1994.

 

Il ripensamento del Ministero – commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – è arrivato perché a fronte dell’esiguo numero di prossimi pensionamenti, i vincitori del concorso rischiavano paradossalmente di rimanere senza posto di lavoro. L’Anief se ne era accorta in tempi non sospetti, presentando ricorso nel settembre scorso. Immediatamente dopo la pubblicazione del bando di concorso”.

 

Se le intenzioni annunciate nelle ultime ore dal capo dipartimento Lucrezia Stellacci dovessero realizzarsi, saremmo di fronte ad una bocciatura della decisione del suo “superiore”, il ministro Francesco Profumo, che aveva indicato la necessità di non determinare alcuna graduatoria per non rischiare di creare ulteriore precariato.

 

Poiché i vincitori di un concorso pubblico – continua il presidente dell’Anief – non possono essere preventivati all’origine, il Miur ha deciso di praticare una selezione durissima, elevando il risultato minimo delle preselezioni e delle prove oltre il consentito. E poi evitando di introdurre la graduatoria di merito prevista dalla normativa vigente. L’evidenza dei fatti ha però ora anticipato quello che avrebbero deciso i giudici: salvo ripensamenti, la graduatoria finalmente ci sarà. E rimarrà in vita sino all’estate del 2015”.

 

8° SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE

8° SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE
Udine, Cagliari, Firenze, Pescara, Cosenza, Palermo, Potenza, Roma
maggio 2013

VII Premio Buone Pratiche nella scuola “Vito Scafidi”

VII Premio Buone Pratiche nella scuola “Vito Scafidi”: il 23 aprile a Roma la cerimonia di premiazione

Centoventi scuole in corsa per la VII edizione del Premio Buone Pratiche per la sicurezza e la salute a scuola “Vito Scafidi”, con progetti sulla sicurezza scolastica e del territorio, l’educazione al benessere, l’educazione alla cittadinanza attiva. La cerimonia ufficiale di consegna del Premio, promosso dalla Scuola di Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna nazionale IMPARARESICURI, si terrà a Roma il prossimo 23 aprile, dalle ore 9,30 alle ore 13,30 presso il Cnel, Sala del Parlamentino, Viale Lubin 2.
In allegato il programma definitivo dell’evento.
Fra i progetti pervenuti, la giuria decreterà i vincitori e menzionati nelle tre seguenti categorie:
LA SICUREZZA A SCUOLA E SUL TERRITORIO intesa come conoscenza e adozione di comportamenti corretti in caso di emergenza all’interno dell’edificio scolastico e all’esterno (rischi naturali, incendio, industriale, ecc.); prevenzione di bullismo e vandalismo; tutela dell’ambiente; sicurezza stradale; utilizzo delle tecnologie e dei social network;
L’EDUCAZIONE AL BENESSERE intesa come educazione ad un’alimentazione corretta, ad attività motorie e sportive adeguate, all’assunzione di stili di vita sani; alla prevenzione sull’uso di droghe, alcol, fumo, gioco d’azzardo;
L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA intesa come promozione di esperienze di volontariato e di percorsi educativi riguardanti la solidarietà, la convivenza civile, la legalità, l’inclusione sociale verso soggetti deboli quali disabili, stranieri, anziani, poveri, ecc. e la cura dei beni comuni.

Non solo per profitto: una riflessione sulla valutazione

Non solo per profitto: una riflessione sulla valutazione

Centro studi Gilda: convegno nazionale, Venezia, 2 maggio 2013

Dopo la recente approvazione del sistema di valutazione nazionale si riapre il dibattito sulle problematiche inerenti non solo la modalità e le procedure della valutazione delle istituzioni scolastiche, ma il senso stesso degli obiettivi che il sistema scolastico italiano intende porre in essere. Ciò determina importanti effetti sulla professionalità dei docenti e sugli ambiti stessi della libertà dell´insegnamento tutelata dall´art. 33 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Partendo dall´analisi della filosofa e sociologa statunitense Martha Nussbaum, con particolare riferimento al libro intitolato “Non per profitto, perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica”, il Centro Studi della Gilda degli Insegnanti e l´Associazione Docenti art.33 organizzano un convegno/seminario per iniziare un percorso di analisi critica sui modelli di offerta formativa e di valutazione del sistema educativo che, lungi dagli aspetti prettamente sindacali, intende mettere in discussione alcuni paradigmi di natura tecnocratica che sembrano informare le scelte politiche in ambito scolastico dei principali paesi europei e occidentali.

Il Convegno si terrà a Venezia il giorno 2 maggio 2013 presso l´Aula Magna dell´I.S.S. “F.Algarotti” Cannaregio n° 351 dalle ore 9.30 -13.30.

Il Convegno è riconosciuto dal MIUR (nota Prot.n.AOODGPER 3566 dell´11 aprile 2013).

15/04/2013 – Obiettivo/Azione F3 Anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 Impegno finanziario

Oggetto: PON/POR “Competenze per lo sviluppo” – Obiettivo/Azione F3 “Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti” – Anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 – Piano Azione Coesione. Impegno finanziario.

Autorizzazioni Calabria e Comunicazione all’USR Calabria
Autorizzazioni Campania e Comunicazione all’USR Campania
Autorizzazioni Puglia e Comunicazione all’USR Puglia
Autorizzazioni Sicilia e Comunicazione all’USR Sicilia

 

Scomparse quasi 2mila scuole

da LaStampa.it

Scomparse quasi 2mila scuole

E’ la denuncia della Flc-Cgil apparsa in uno studio sui dati Miur degli ultimi cinque anni
flavia amabile

Scomparse quasi duemila scuole, oltre novemila classi in meno e un taglio di più di 80mila professori sono i dati messi in evidenza dalla Flc-Cgil sui dati del Miur degli ultimi cinque anni in uno studio chiamato ‘La demolizione della scuola pubblica’.

A fronte della riduzione complessiva di 81.614 docenti – spiega il sindacato – abbiamo avuto un aumento di oltre 90.000 alunni in più, che avrebbe dovuto determinare un incremento di circa 9.000 docenti in più. Con oltre 90.000 alunni in più si sarebbero dovute creare non meno di 4.500 classi in più (con media di 20 alunni per classe), invece ne sono state tagliate oltre 9.000. Il risultato sono l’aumento vertiginoso classi pollaio, ‘spesso anche oltre il tetto massimo previsto per norma’.

Si taglia ovunque, – 28.032 posti nella primaria – 22.616 nella secondaria di primo grado – 31.464 nella secondaria di secondo grado, eccetto la scuola dell’infanzia dove le sezioni registrano un piccolo aumento + 518. Ma le nuove sezioni aperte sono solo in orario antimeridiano, il tempo pieno è sempre meno garantito.

Per il personale tecnico amministrativo il calo è del 17,5 % dei posti in cinque anni, vale a dire 43.878 posti in meno: in altri termini meno sicurezza, meno servizi, meno laboratori.  Anche le istituzioni scolastiche sono state consistentemente ridotte di quasi il 20%, cioè sono scomparse quasi 2000 scuole.

Di fronte a queste cifre, Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, ‘chiede alla politica tutta che si faccia carico delle emergenze della scuola italiana e chiede che si avvii un piano di investimenti che consenta di invertire questo drammatico trend. Più risorse, più scuola, più insegnanti e personale ATA= più qualità, livelli di istruzione più alti’.

Tagli, ecco come hanno costruito le classi pollaio

da Tecnica della Scuola

Tagli, ecco come hanno costruito le classi pollaio
di Alessandro Giuliani
Un dettagliato report della Flc-Cgil mette in evidenza come negli ultimi 5 anni a fronte di un incremento di 90mila alunni siano stati tagliati quasi altrettanti docenti e 43mila Ata. Tranne che all’infanzia, le cattedre sono state cancellate ovunque: 28mila nella primaria, 22mila alle medie e 31 alle superiori. Col dimensionamento scomparse quasi 2.000 scuole. Il leader Mimmo Pantaleo si appella ai politici: si facciano carico delle emergenze, serve un piano d’investimenti.
E’ davvero impietoso il quadro numerico sui tagli al personale della scuola pubblica tracciato dalla Flc-Cgil: secondo una serie di dettagliate tabelle, il sindacato ha riassunto quanto accaduto nell’ultimo quinquennio.
Il dato più allarmante, anche perché contraddittorio, è quello che al sostanzioso aumento degli alunni (+90.000 alunni) non è stato dato seguito alcun incremento di docenti. Anzi. I dati in possesso del sindacato indicano che sono spariti quasi altrettanti insegnanti: ben 81.600.
“Con oltre 90.000 alunni in più – spiega la Flc-Cgil – si sarebbero dovute creare non meno di 4.500 classi in più (con media di 20 alunni per classe), invece ne sono state tagliate oltre 9.000. La conseguenza è evidente: le cosiddette classi pollaio sempre più numerose, spesso anche oltre il tetto massimo previsto per norma”.
Il sindacato confederale ricorda che, se si eccettua la materna, si è andato a mettere mano in tutti i settori scolastici: “si taglia ovunque, – 28.032 posti nella primaria – 22.616 nella secondaria di primo grado – 31.464 nella secondaria di secondo grado, eccetto la scuola dell’infanzia dove le sezioni registrano un piccolo aumento +518”.
La “sforbiciata” non ha esentato il personale amministrativo: “-17,5 % dei posti in cinque anni”, pari a “43.878 posti in meno: ciò significa meno sicurezza, meno servizi, meno laboratori”.
E non manca uno sguardo anche alla razionalizzazione: infatti “sono state consistentemente ridotte di quasi il 20%, cioé scomparse quasi 2.000 scuole”.
Il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, ha detto alla luce di questi dati allarmanti la Flc Cgil “chiede alla politica tutta che si faccia carico delle emergenze della scuola italiana e chiede che si avvii un piano di investimenti che consenta di invertire questo drammatico trend. Nel sud occorre garantire l’estensione del tempo pieno e della scuola dell’infanzia, l’innalzamento qualitativo dell’offerta formativa, un piano di edilizia scolastica e una decisa azione per contrastare l’evasione dell’obbligo scolastico“.
Pantaleo ha quindi rivendicato “più risorse, più scuola pubblica, più insegnanti e personale ATA, più qualità, più equità, livelli di istruzione più alti devono essere obiettivi prioritari per il Paese. Proseguiremo nei prossimi giorni la nostra campagna per la qualità della scuola pubblica statale dimostrando ciò che si può mettere immediatamente in campo nel breve e medio periodo e dando così continuità – ha concluso il leader della Flc-Cgil – alle iniziative dei giorni scorsi: dall’appello per la scuola dell’infanzia al presidio del personale precario”.

Bachelet (Pd), rilanciare l’autonomia scolastica con le leggi esistenti

da Tecnica della Scuola

Bachelet (Pd), rilanciare l’autonomia scolastica con le leggi esistenti
All’istruzione sono dedicate tre delle ottanta pagine redatte dai saggi di Napolitano: si parla di riduzione dell’abbandono scolastico, rilancio del tempo pieno, alternanza scuola-lavoro, scuola digitale, educazione alla salute. Giovanni Bachelet, della direzione del Pd, esamina sia il lavoro dei “Saggi” e sia la pubblicazione del ministro Fabrizio Barca dove si parla di istruzione
In che modo un nuovo Governo e il nuovo Parlamento potrebbero risollevare le sorti della scuola italiana? Anche prima di conoscere l’esito del voto mi ero convinto che tanto la lentezza del processo legislativo, quanto la motivata esasperazione della scuola, consigliassero una partenza soft, un approccio amministrativo e non legislativo necessario a riconquistare la fiducia, rilanciare la partecipazione e cosí preparare il terreno alle necessarie riforme legislative (come quella della governance, dei cicli scolastici, dello stato giuridico e del reclutamento di dirigenti, docenti, ATA). Dopo il voto, di fronte a una legislatura che si annuncia breve e difficile, l’unica ricetta praticabile per il rilancio della scuola italiana appare a maggior ragione basata sulla Costituzione e sulle leggi esistenti: sfruttarne le potenzialità e, anzitutto, rispettarle. Il ripristino della legalità, anche a scuola, è infatti il primo passo per uscire dal caos ed evitare il tangibile rischio di regresso verso il sottosviluppo. Nella scuola sono ormai molte le illegalità flagranti: dall’accorpamento forzato in istituti comprensivi con dimensioni minime dettate dal centro senza il concerto delle Regioni (ripetutamente bocciato dalla Corte Costituzionale), alle molte cause perse dal Miur di fronte ai Tar (per l’insufficiente sostegno ai diversamente abili o per lo “spezzatino” utilizzato per le 40 ore del tempo pieno nella scuola primaria, ad esempio), alle illegalità croniche, come i crediti dello Stato verso le scuole (una media di 100mila euro a istituto) o gli edifici scolastici fuori norma (circa la metà). A nessuna di queste emergenze i Governi Berlusconi e Monti hanno posto rimedio: nemmeno a quelle determinate da provvedimenti giudiziari, in barba al dlgs 165/2001 che (art.61) impone al Governo procedure d’urgenza per ottemperarvi. Certo in tutti gli esempi fatti restituire legalità implica, nell’immediato, risorse da reperire. Si tratta però, nella maggior parte dei casi, di impegni straordinari e transitori che, nel lungo periodo, determinano risparmi. Il superamento del “disordine costituito” di un Ministero che non riesce a programmare il fabbisogno di docenti, per oltre dieci anni non fa concorsi e continua a coprire molti posti vacanti e disponibili con personale a tempo determinato produrrebbe infatti, a regime, il risparmio di importanti risorse umane e finanziarie dissipate nel caotico accavallarsi di ordini e contrordini all’inizio di ogni anno scolastico, nel continuo alternarsi di insegnanti sulla stessa classe, nel gigantesco contenzioso giuridico che ogni illegalità porta con sé, nei gironi danteschi delle graduatorie: fenomeni, questi, sconosciuti nel resto del mondo civile.
1. Rispettare la legalità implicherebbe, per il nuovo Governo, uno stile amministrativo europeo che, in Italia, risulterebbe piú rivoluzionario di ogni riforma epocale. Un esempio? il Ministero, previsto in modo affidabile il fabbisogno, dovrebbe ogni anno immettere in ruolo (secondo le regole vigenti, fino a che non ce ne saranno di nuove) un numero di insegnanti abilitati corrispondente ai posti vacanti e disponibili. Un altro esempio? il Ministero dovrebbe rispettare l’obbligo di bandire regolarmente nel tempo i concorsi per l’accesso al ruolo e le selezioni per i corsi di abilitazione degli insegnanti, spezzando finalmente –come pareva volesse fare Profumo, finché non ha sfasciato tutto con il Tfa speciale– l’iniqua spirale di precariato e sanatorie che incombe come una maledizione sulla scuola italiana. Oltre al ripristino della legalità, per rilanciare e rimotivare la scuola, preparando il terreno (politico, culturale, sociale) alle riforme legislative da avviare dopo i primi cento giorni (che riguardano governance, cicli scolastici, stato giuridico, reclutamento), esistono altri atti governativi possibili a legislazione invariata. Quali? 2. Si potrebbe anzitutto rifinanziare la legge 440/1997, crollata negli ultimi anni a un terzo del valore nominale del 2001. Se questo rifinanziamento fosse sostanziale, il 20% e 30% di offerta didattica aggiuntiva prevista dai nuovi regolamenti delle superiori si trasformerebbero da presa in giro in opportunità; sarebbero possibili molti altri arricchimenti qualitativi e quantitativi dell’offerta formativa, dalla programmazione e integrazione territoriale delle diverse offerte formative per il contrasto alla dispersione, alla didattica aggiuntiva per l’italiano come lingua straniera a tutte le età, al potenziamento del sostegno alla diversa abilità. Reti di scuole (già previste dalle leggi vigenti), ricerca didattica, formazione in servizio di insegnanti e dirigenti potrebbero beneficiarne. 3. Al rilancio dell’autonomia scolastica nel contesto delle autonomie territoriali contribuirebbe in modo cruciale l’attuazione di due norme rimaste sulla carta: il titolo V della Costituzione in materia di istruzione, cui manca “solo” l’intesa fra Stato e Regioni, l’organico funzionale (introdotto da Monti nel “Milleproroghe 2012” con il nome di organico dell’autonomia), cui manca “solo” il finanziamento. In questo contesto l’INDIRE potrebbe, attraverso un’intesa con le Regioni, ricuperare un’articolazione territoriale piú coerente con il titolo V e meno bizzarra dell’attuale tripartizione, contribuendo, con laboratori appoggiati a reti di scuole o reti di enti locali, al sostegno all’autonomia e alla circolazione delle buone pratiche. 4. Prima che sia approvata l’intesa Stato-¬-Regioni e siano definiti i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) nel contesto del cosiddetto federalismo fiscale, l’allentamento del patto di stabilità interno per le assunzioni nei servizi scolastici e educativi e per l’edilizia scolastica rappresenterebbe un’altra possibile boccata di ossigeno per la scuola; purché, naturalmente, le dotazioni finanziarie e le capacità impositive autonome degli Enti Locali siano nel frattempo rilanciate anziché ulteriormente umiliate.
5. Rimessa in marcia l’autonomia scolastica boicottata da almeno un quinquennio di tagli e centralismo ministeriale, riconquistata la fiducia della scuola col percorso di rinnovamento amministrativo qui abbozzato, anche la riforma dell’autogoverno o la valutazione censuaria da parte dell’INVALSI troverebbero da parte della scuola, ne sono certo, accoglienza migliore di oggi.
6. Un Governo che abbia credibilmente fatto pace con la scuola e con gli insegnanti, rimediando a qualcuno degli sfregi loro inflitti dai precedenti governi, potrebbe perfino approfittare della scadenza del contratto collettivo nazionale della scuola per tentare un’ampia e seria consultazione sull’orario di servizio e sul trattamento economico, aperta a idee innovative in linea con gli standard europei. Tutti i provvedimenti cui ho appena accennato sono possibili a legislazione invariata, sí, ma nel senso che incidono “solo” sulle tabelle del documento di economia e finanza (DEF) e della legge di stabilità. Forse il loro insieme sarebbe insostenibile, nei primi cento giorni, anche per un Governo che volesse davvero mettere al centro la scuola, ricuperando il massimo di risorse possibile nelle condizioni date. Un sottoinsieme di questi provvedimenti è, invece, certamente sostenibile; e l’insieme completo serve, in ogni caso, a suggerire una visione e una direzione realistica di rilancio per la scuola italiana

Concorso a cattedra: in Calabria nove buste vuote. Alla ricerca degli elaborati smarriti

da Tecnica della Scuola

Concorso a cattedra: in Calabria nove buste vuote. Alla ricerca degli elaborati smarriti
di Aldo Domenico Ficara
L’esame per il concorso a cattedra è stato sostenuto, ma mancano gli elaborati; ci sono le buste, ma sono del tutto o in parte vuote
La Procura di Catanzaro ha aperto un’inchiesta a seguito dei diversi esposti presentati da alcuni insegnanti che stanno partecipando al concorso a cattedra in Calabria (classe di concorso per le materie letterarie), anche alla luce degli accertamenti fatti dalla commissione nella fase in cui ha proceduto alla correzione degli elaborati di Italiano, Latino, Geografia e Storia.  In altre parole l’esame è stato sostenuto, ma mancano gli elaborati, ci sono le buste, ma sono del tutto o in parte vuote. Il candidato aspirante docente avrebbe fatto il compito scritto, avrebbe consegnato i testi ma i commissari, al momento di iniziare la verifica, non trovato gli elaborati.  Dai verbali della commissione emerge che nelle buste n. 4, 5, 6, 130 risulta mancante la prova d’Italiano, mentre solo nella busta 130 è inclusa l’unica prova di Latino, mentre le buste n. 179, 180, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193 sono prive di elaborati.  Ma cosa sarà accaduto? Si possono fare alcune ipotesi. La prima, vista la presenza di più elaborati (italiano e latino), nel rimetterli in ordine potrebbe essere sfuggita qualche prova nell’inserimento in busta.  Una seconda ipotesti è che siano state consegnate ai docenti vigilanti la prova scritta buste vuote già chiuse Sono solo ipotesi, esercizi di pura fantasia, perché quanto accaduto lascia veramente increduli. Nell’attesa il Ministero dell’istruzione, università e ricerca dovrà cercare una soluzione. Il rischio maggiore per tutti gli aspiranti docenti è che la prova possa essere annullata e il concorso ripetuto.

Saggi brevi o bravi saggi?

da Tecnica della Scuola

Saggi brevi o bravi saggi?
di Lucio Ficara
Nel documento dei saggi riguardanti la scuola e il mondo della conoscenza ci sono i consigli appuntati dai bravi saggi, tra cui troviamo il miglioramento della performance dei sistemi di istruzione e formazione
I dieci saggi voluti dal Presidente Napolitano, per tentare di sbloccare l’impasse politica uscita dalle urne del 24 e 25 febbraio scorsi, hanno elaborato un documento in cui emergono, attraverso un’agenda politica, le possibili linee guida da adottare in caso si dovesse trovare un accordo parlamentare per formare un governo. In questo documento si scorgono dei saggi brevi riguardanti la scuola e il mondo della conoscenza. Tra i consigli appuntati dai bravi saggi, qui documentati, troviamo il miglioramento della performance dei sistemi di istruzione e formazione. Per i saggi, è noi siamo completamente d’accordo, investire in istruzione e conoscenza è fondamentale per assicurare nel medio termine una crescita economica in grado di riassorbire la disoccupazione e la sottoccupazione di cui è afflitto il nostro Paese. D’altra parte, la formazione si interseca strettamente con ricerca, innovazione e sviluppo: di conseguenza, la sua efficienza dipende dalla rapida connessione di tutti questi elementi e, dunque, dalla capacità del nostro Paese di rendere quanto più “corta” possibile questa filiera. Le tematiche che riguardano la scuola, hanno, all’interno del documento redatto dai bravi saggi, un ruolo centrale, in quanto rappresentano la soluzione dei problemi economico-sociali del nostro Paese. Vengono proposti modi per contrastare il grave fenomeno dell’abbandono scolastico e sostenere il diritto allo studio. Vengono suggerite misure per promuovere la digitalizzazione delle scuole e la cultura dei “dati aperti”. Nel documento si tratta, come se fosse un saggio breve, l’annoso problema dell’abbandono scolastico. Si evidenzia infatti che in Italia l’abbandono precoce della scuola è assai più diffuso che nel resto d’Europa: nel 2011 il 18,2 per cento dei giovani non ha completato il percorso di studi secondario, contro una media europea del 13,5 per cento: tra gli stranieri la percentuale è vicina al 45 per cento. Se non invertita, questa tendenza farà sì che, nella migliore delle ipotesi, la futura forza lavoro non avrà le competenze minime richieste da processi produttivi in rapida evoluzione; nella peggiore, genererà emarginazione e rischi per la sicurezza in numerose aree, specialmente nelle grandi città. Quali potrebbero essere gli strumenti per contrastare l’abbandono scolastico? Per i bravi saggi lo strumento di contrasto all’abbandono potrebbe essere il prolungamento della scuola al pomeriggio negli anni del primo ciclo. Un ritorno al tempo pieno abolito dalla politica di tagli all’istruzione di questi ultimi anni. In queste ore di prolungamento si prevede di svolgere attività didattiche alternative che puntano ad apprendimenti cooperativi, tipici delle attività sociali. Per i casi ad alto rischio abbandono, si punta molto sulle competenze base, tipo la comprensione dei testi e le competenze logico-matematiche. Visto il documento dei bravi saggi, le domande che ci poniamo sono le seguenti: “c’era proprio bisogno di questi bravi saggi per comprendere l’importanza dell’investire risorse economiche sulla scuola?”; e poi: “i saggi brevi” inseriti nel su citato documento verrano mai portati avanti da questa mediocre politica?”.

Rassegna Stampa 13 – 15 aprile 2013

 

Sommario Rassegna Stampa

in primo piano

 

il
Messaggero  del  15-04-2013

SCUOLA, CALANO I DOCENTI MA 90 MILA ALUNNI IN PIU’ [solo_testo]
pag. 8

la
Stampa  del  14-04-2013

GITE SCOLASTICHE ADDIO A CASA DUE STUDENTI SU TRE (R.Masci)
[solo_testo]
pag. 10/11

la
Stampa  del  15-04-2013

UN DIPLOMATO SU DUE NON E’ IDONEO AL LAVORO E RISULTA
INTROVABILE UN TECNICO SU QUATTRO (W.p.)
[solo_testo]
pag. 34

la
Repubblica  del  15-04-2013

IL REFERENDUM SULLA SCUOLA CHE SPACCA IN DUE BOLOGNA
(M.Smargiassi)
[solo_testo]
pag. 1

il Resto del Carlino
– Cronaca di Bologna  del  14-04-2013

IN BREVE – IL SOTTOSEGRETARIO: “I 1.800 BAMBINI ANDRANNO
A CASA DEI REFERENDARI?”
[solo_testo]
pag. 9

 

ministro

 

il
Mattino  del  14-04-2013

MALAGO’: MADDALONI, IMPEGNO DA LEGGENDA (G.Agata) [solo_testo]
pag. 51

il Giornale di
Napoli  del  14-04-2013

SPORT E SCUOLA PER BATTERE LA MALAVITA (A.Caiazzo) [solo_testo]
pag. 4

La Gazzetta dello
Sport – Ed. Napoli&Campania  del  14-04-2013

MALAGO’ E LA FACCIA BELLA DI SCEMPIA [solo_testo]
pag. 47

Corriere dello Sport
Stadio  del  14-04-2013

MALAGO’: IL NAPOLI DEVE AVERE UN SUO STADIO (R.c.) [solo_testo]
pag. I

Avvenire  del  14-04-2013

MALAGO’ A SCAMPIA: “IMPEGNO DA LEGGENDA”
(V.Chianese)
[solo_testo]
pag. 29

Il Fatto
Quotidiano  del  12-04-2013

L’ANTISEMITA DELLA CLASSE ACCANTO (F.Colombo) [solo_testo]
pag. 19

Gente  del  23-04-2013

SARA’ PUNITA LA DOCENTE ANTISEMITA? (F.Profumo) [solo_testo]
pag. 13

 

ministero

 

 

la
Stampa  del  15-04-2013

CARTA DELLO STUDENTE AL VIA [solo_testo]
pag. 32

TRENTINO  del  13-04-2013

DAL FONDO IMMOBILIARE 38 MILIONI DI EURO PER COSTRUIRE LE
SCUOLE DEL FUTURO
[solo_testo]
pag. 36

L’Unita’  del  15-04-2013

“QUASI 2MILA ISTITUTI IN MENO, LA SCUOLA POST
GELMINI” (L.Cimino)
[solo_testo]
pag. 13

la
Repubblica  del  15-04-2013

CAMUSSO: CASSA INTEGRAZIONE A CORTO DI FONDI (L.Grion) [solo_testo]
pag. 12

Corriere della
Sera  del  14-04-2013

ADESSO GLI STUDENTI IN GITA SCOLASTICA CI VANNO SENZA PROF
(M.Iossa)
[solo_testo]
pag. 25

L’Unita’  del  13-04-2013

REFERENDUM SULLE PARITARIE, BOLOGNA SI DIVIDE (C.Affronte)
[solo_testo]
pag. 11

L’Unita’ – Ed. Emilia
Romagna  del  14-04-2013

REFERENDUM, MATCH TRA FIOM E CISL [solo_testo]
pag. 30

la Repubblica – ed.
Bologna  del  14-04-2013

REFERENDUM, SALE LA TENSIONE NEL PD CARONNA: “DALLA
GIUNTA TONI SBAGLIATI”
[solo_testo]
pag. 2

il
Giornale  del  14-04-2013

ATTACCO RADICAL CHIC ALLA SCUOLA PRIVATA (A.Zambrano) [solo_testo]
pag. 15

il Giornale – ed.
Milano  del  14-04-2013

IN FESTA LE SCUOLE PRIVATE SCOLA: “SI’ AL PLURALISMO NON
VOGLIAMO PRIVILEGI” (E.Gaiardoni)
[solo_testo]
pag. 6

la Repubblica – ed.
Milano  del  14-04-2013

“SCUOLA CATTOLICA, NON PRIVILEGI MA COLLABORAZIONE CON
IL PUBBLICO” (L.Asnaghi)
[solo_testo]
pag. 7

Avvenire  del  13-04-2013

Int. a F.Anelli: “NOI, AL SERVIZIO DELLE LIBERTA’
EDUCATIVA COME SCUOLA DI DEMOCRAZIA” (E.Lenzi)
[solo_testo]
pag. 11

il
Messaggero  del  15-04-2013

BULLISMO SUL WEB SCATTA L’ALLARME (M.Lombardo pijola) [solo_testo]
pag. 1

Il Secolo
XIX  del  15-04-2013

PROVE INVALSI A SCUOLA, TRE GIORNI DI SCIOPERO (D.Altimani)
[solo_testo]
pag. 22

Corriere Nazionale
Qui Firenze  del  13-04-2013

LE SCUOLE FIORENTINE CONTRO L’INVALSI (R.Romoli) [solo_testo]
pag. 6/7

la
Nazione  del  13-04-2013

SCUOLA, TARGETTI ACCERCHIATA LA GUERRA AL CALENDARIO SI FARA’
IN AULA (S.Bennucci)
[solo_testo]
pag. 18

la
Nazione  del  14-04-2013

“A SCUOLA DAL 16 SETTEMBRE? NON SAREBBE UN DRAMMA”
(E.Gulle’)
[solo_testo]
pag. 16

la
Stampa  del  14-04-2013

UNA BIENNALE TUTTI GLI ANNI “NEL 2014 TOCCA ALLA
SCIENZA”
[solo_testo]
pag. 49

la Gazzetta del
Mezzogiorno  del  13-04-2013

COSI’ L’ASTRONOMIA VA INCONTRO AI PIU’ GIOVANI (S.Di mitrio)
[solo_testo]
pag. XVI/17

Il Fatto
Quotidiano  del  15-04-2013

LIBRI CARI E BIBLIOTECHE NELLE SCUOLE [solo_testo]
pag. 12

Left Avvenimenti
settimanale dell’Altritalia  del  13-04-2013

A SCUOLA DI LEGALITA’ (C.Valisano) [solo_testo]
pag. 30

Affari&Finanza
(la Repubblica)  del  15-04-2013

BIANCHI: “MIGLIORARE LA FORMAZIONE PER ATTRARRE GLI
INVESTIMENTI ESTERI” (E.Occorsio)
[solo_testo]
pag. 8/9

L’Unita’  del  15-04-2013

LA RICETTA SVEDESE: MENO PRIVATO E PIU’ FORMAZIONE
(P.Borioni)
[solo_testo]
pag. 9

Corriere Economia (Corriere
della Sera)  del  15-04-2013

EDUCAZIONE NON RECITIAMO A SOGGETTO (A.Beltratti) [solo_testo]
pag. X

la
Stampa  del  15-04-2013

ALLA BOCCONI TRE GIORNI SU FINANZA E INVESTIMENTI [solo_testo]
pag. 25

la Repubblica – ed.
Milano  del  13-04-2013

CORSA ALL’UNIVERSITA’ HI-TECH PER CATTURAER LA GENERAZIONE Y
(L.De vito)
[solo_testo]
pag. 9

Italia Oggi
Sette  del  15-04-2013

LA SCUOLA HI-TECH (D.Lui) [solo_testo]
pag. 40

Il Fatto
Quotidiano  del  15-04-2013

UNIVERSITA’ PER MOLTI UN LUSSO [solo_testo]
pag. 9

il Sole 24
Ore  del  14-04-2013

BOOM PER I CORSI DI MEDICINA IN INGLESE (E.Bruno) [solo_testo]
pag. 21

la
Repubblica  del  15-04-2013

UNIVERSITA’ (M.Vincenzi) [solo_testo]
pag. 30

Domenica (Il Sole 24
Ore)  del  14-04-2013

VALUTAZIONE: IL NODO DELLE SCIENZE SOCIALI (G.Sirilli) [solo_testo]
pag. 41

Corriere della
Sera  del  15-04-2013

IL BOSONE DI HIGGS E QUELLE SCOPERTE CHE CAMBIANO LA VITA
(M.Serafini)
[solo_testo]
pag. 23

Corriere della
Sera  del  14-04-2013

RICERCHE NON VERIFICATE SUBITO IN RETE LE INSIDIE DI INTERNET
PER LA SCIENZA (G.Caprara)
[solo_testo]
pag. 32

L’Unita’  del  15-04-2013

VIAGGIO SPAZIALE (C.Pulcinelli) [solo_testo]
pag. 19

il
Messaggero  del  15-04-2013

GALILEO TRA CIELO E PALCO (C.Massi) [solo_testo]
pag. 17

la
Repubblica  del  15-04-2013

COL PANCIONE SENZA STRESS ARRIVA IL TEST DOLCE CHE RASSICURA
LE MAMME (M.Bocci)
[solo_testo]
pag. 23

Nova24 (il Sole 24
Ore)  del  14-04-2013

IL CERVELLO DIVENTA TRASPARENTE [solo_testo]
pag. 11

il
Giornale  del  15-04-2013

SE LA MUSICA E’ COME IL DOPING COL BRANO GIUSTO, MENO FATICA
(M.Acerbi)
[solo_testo]
pag. 22

 

pubblica
amministrazione  e  societa’

 

il Sole 24
Ore  del  15-04-2013

IL MOSAICO DELLE REGOLE SBLOCCA-PAGAMENTI (A.Sacrestano) [solo_testo]
pag. 4

il Sole 24
Ore  del  15-04-2013

PER SALDARE I DEBITI PA SERVONO 14 PASSAGGI E DIECI MESI DI
TEMPO (V.Uva)
[solo_testo]
pag. 5

Corriere della
Sera  del  15-04-2013

Int. a S.Rossi: “LA BUROCRAZIA E’ UN FRENO, PRIMA
RIFORMA DA FARE” (E.Marro)
[solo_testo]
pag. 6

il Sole 24
Ore  del  15-04-2013

SANZIONI IN AGGUATO PER I FUNZIONARI DISTRATTI (A.sa.) [solo_testo]
pag. 4

il Sole 24
Ore  del  13-04-2013

LEGGE ELETTORALE, ULTIMO NODO (E.Patta) [solo_testo]
pag. 12/13

Il Fatto
Quotidiano  del  15-04-2013

IL SORRISO DEGLI ITALIANI DIVIDE ANCORA NORD E SUD
(G.Zaccariello)
[solo_testo]
pag. 19

Corriere della
Sera  del  13-04-2013

ADOLESCENTI E RICERCA DI SE’ IL DIARIO E’ MEGLIO DI FACEBOOK
(S.Vegetti finzi)
[solo_testo]
pag. 51

Corriere della
Sera  del  13-04-2013

NON SOLO NUMERI GIOVANI/FUTURO IN DIECI PAROLE (D.Monti) [solo_testo]
pag. 45

la
Stampa  del  14-04-2013

RAGAZZI EXPO GENERAZIONE CHE FA DA SE’ (A.Amapane) [solo_testo]
pag. 19

L’Unita’  del  13-04-2013

LE LINGUE SALVATE (C.Valerio) [solo_testo]
pag. 19

la
Repubblica  del  14-04-2013

DIZIONARIO DEL NULLA (S.Bartezzaghi) [solo_testo]
pag. 40/41

Domenica (Il Sole 24
Ore)  del  14-04-2013

PAESAGGIO, GUSCIO DEL BEL PAESE (A.Carandini) [solo_testo]
pag. 29

 

 

A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 

 

 

Avviso 15 aprile 2013

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane,Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari Generali – Ufficio 2°

Avviso 15 aprile 2013

Oggetto: Concorso pubblico, per esami, a 3 posti di dirigente di seconda fascia, da adibire a compiti e funzioni negli specifici ambiti statistico e informatico, nel ruolo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, indetto con D.D.G. 01.10.2012, pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 79 – 4^ serie speciale – “concorsi ed esami”, del 09.10.2012.– Procedura per 2 posti di dirigente da adibire agli specifici compiti e funzioni curati dai Sistemi Informativi del Ministero.