Debiti delle scuole scaduti e maturati entro il 31 dicembre 2012. Il ministero avvia la rilevazione

Debiti delle scuole scaduti e maturati entro il 31 dicembre 2012. Il ministero avvia la rilevazione

Con la pubblicazione del D.L. n. 35 del 2013 le scuole sono chiamate ad avviare, in tempi stretti, le procedure relative alla rilevazione dei debiti scaduti e maturati entro il 31 dicembre 2012, mediante la certificazione dei crediti, che deve essere elaborata a cura dei dirigenti scolastici.
In applicazione del predetto decreto, il MEF ha emanato la Circolare n. 17 del 18 aprile scorso ed il MIUR, in pari data,  la relativa nota esplicativa n. 2536.
Vediamo di cosa si tratta.
TEMPI E ADEMPIMENTI
23 aprile l
e istituzioni scolastiche dovranno redigere una rilevazione SIDI, per consentire al MIUR di predisporre entro il 30 aprile l’elenco dei debiti, da trasmettere al MEF.
29 aprile i dirigenti scolastici dovranno ottenere la registrazione alla piattaforma MEF per la gestione telematica della certificazione dei crediti.  La Direzione generale per il bilancio provvederà a trasmettere al MEF un elenco dei dirigenti scolastici titolari o reggenti delle istituzioni scolastiche ed educative autonome per la registrazione automatica sulla piattaforma in questione ed a fornire ulteriori istruzioni a riguardo.
Successivamente il MEF ripartirà tra i Ministeri interessati le risorse disponibili per il pagamento dei debiti e la Direzione generale per il bilancio informerà le scuole sui fondi disponibili.
QUALI DEBITI INDICARE
Ciascuna scuola dichiarerà alla Direzione generale i debiti maturati sino al 31/12/12.  Andranno segnalati esclusivamente i debiti da saldare e non quelli saldati, nemmeno se con anticipazioni di cassa, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali. Non andranno indicati quelli verso il personale.
Ciascun debito sarà registrato solo dopo la validazione da parte del dirigente scolastico.
In considerazione della ristrettezza dei tempi previsti per la rilevazione SIDI la UIL Scuola ha segnalato al ministero l’esigenza di prevedere il rinvio di qualche giorno della scadenza.

Incontro su organici, soprannumerari infanzia e primaria, TFA speciali

Incontro del SAB a Paola mercoledì 24 aprile su organici, soprannumerari infanzia e primaria, TFA speciali.

 

In prossimità del termine ultimo di comunicazione al sistema informatico SIDI del MIUR delle domande di mobilità, dei posti disponibili e della gestione dei soprannumerari, fissato al 30 aprile per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, il sindacato SAB con il segretario generale prof. Francesco Sola, organizza un incontro nella sede sindacale di Paola, Via Lao n. 9, rione Sant’Agata per giorno 24 mercoledì aprile dalle ore 16 per una disamina dei predetti organici e per la corretta gestione di eventuali soprannumerari perdenti posto individuati dalle scuole sull’organico di diritto 2013/14.

Nel corso dell’incontro saranno analizzati anche i requisiti e i titoli da possedere per la partecipazione ai prossimi TFA (Tirocini Formativi Attivi) Speciali per chi vuole conseguire l’abilitazione all’insegnamento e quindi l’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto per il conferimento delle supplenze da parte dei capi d’istituto.

In particolare, se non vi saranno ripensamenti dell’ultimo minuto da parte del MIUR, i requisiti di servizio, per la partecipazione ai predetti corsi sono l’aver maturato, a decorrere dall’anno scolastico 1999/2000 fino al 2011/2012 incluso, almeno tre anni di servizio in scuole statali, paritarie ovvero nei centri di formazione professionale, limitatamente ai corsi accreditati per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, ognuno dei quali su una specifica classe di concorso; almeno un anno di servizio deve essere stato prestato sulla classe di concorso per la quale si chiede l’accesso al percorso formativo abilitante speciale.

Ciascun anno scolastico dovrà comprendere un periodo di almeno 180 giorni ovvero quello valutabile come anno di servizio intero, ai sensi dell’art. 11, comma 14, della Legge n. 124/1999 (servizio prestato ininterrottamente dal 1o febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale); il suddetto requisito si raggiunge anche cumulando servizi prestati, nello stesso anno e per la stessa classe di concorso o posto, nelle scuole statali, paritarie e nei centri di formazione professionale ; è valido anche il servizio prestato su posti di sostegno.

Possono partecipare tutti i diplomati, compresi quelli della scuola dell’infanzia e primaria in possesso dei titoli di studio conseguiti al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali di scuola magistrale e dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998, o comunque conseguiti entro l’a.s. 2001-2002, che hanno maturato almeno tre anni di servizio specifico nella scuola dell’infanzia o nella scuola primaria; gli insegnanti tecnico-pratici  e chi possiede la  laurea.

 

F.to Prof. Francesco Sola

Segretario Generale SAB

 

Didamatica 2013

AICA presenta Didamatica 2013: è l’anno della svolta per le competenze digitali nella scuola e nel lavoro

Il sistema nazionale di certificazione delle competenze, il moltiplicarsi di esperienze virtuose di formazione al digitale nelle scuole e il percorso dell’Agenda Digitale: nuovi scenari al centro dei lavori insieme alla didattica digitale più innovativa

Milano, 22 aprile  2013 – Si avvicina l’appuntamento con Didamatica, il convegno sulle tecnologie informatiche per la didattica promosso ogni anno da AICA – Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico.

Quest’anno l’evento,  che si terrà a Pisa dal 7 al 9 maggio prossimo presso l’Area della Ricerca del CNR, è organizzato con la Scuola Superiore Sant’Anna – Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP), e in collaborazione con il CNR di Pisa – Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (ISTI) e Istituto di Informatica e Telematica (IIT).  Si rinnova anche la storica collaborazione con il MIUR, che darà ampio contributo ai contenuti del convegno.  Il chair di Didamatica 2013 è il prof. Giorgio Buttazzo, ordinario di Ingegneria Informatica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Terminata la fase di selezione fra gli oltre 200 lavori presentati al call for paper, si è delineato il programma della manifestazione in un anno che, per molti motivi, sembra essere l’anno decisivo per una piena integrazione delle competenze digitali nella scuola e nel lavoro, con elementi che saranno affrontati negli appuntamenti principali di Didamatica.

7 maggio: focus sulla certificazione delle competenze

A gennaio di quest’anno è stato emesso il decreto attuativo delle norme per la creazione nel nostro paese del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze (Decreto Legislativo13/2013), in cui si definiscono le regole generali per individuare e riconoscere le competenze secondo parametri unificati, e si assegna ad “enti titolati” accreditati presso le regioni il compito di certificarle, di qualsiasi tipo siano. Fra tali competenze sono esplicitamente indicate le competenze digitali e l’utilizzo di un sistema condiviso impatterà con forza sul rapporto tra scuola e mondo del lavoro nel settore ICT, rafforzando il valore di percorsi già improntati alla certificazione quali ECDL ed EUCIP.

Dopo l’apertura ufficiale del convegno ci sarà la Relazione Invitata del Prof. Giuseppe O. Longo, Emerito di Teoria dell’Informazione dell’Università di Trieste, dedicata ai “Paesaggi del post-umano”. A seguire ci sarà una Tavola Rotonda sul Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze (Legge 13/2013): Impatti e Prospettive sull’ICT (ore 11.00). Con il coordinamento di Roberto Pettenello (Fondo Banche e  Assicurazioni) interverranno  rappresentanti di AICA, MIUR, Confindustria Digitale, Ministero del Lavoro, Coordinamento Regioni e CEPIS.
Nel pomeriggio sarà presentata un’esperienza operativa relativa al Libretto Formativo nel workshop “Gli strumenti di valorizzazione delle competenze della Regione Toscana” (ore 14.00). Si presenterà in particolare l’esperienza di percorsi relativi al rilascio del  Libretto Formativo del cittadino. Sarà inoltre presentato il sistema regionale di web learning TRIO, adottato per la formazione professionale, per il reinserimento di persone detenute, per l’educazione alla sicurezza.

La giornata del 7 maggio vedrà in parallelo l’organizzazione di numerosi workshop dedicati a tematiche di didattica digitale.

8 maggio – La scuola motore del cambiamento digitale

La seconda giornata di Didamatica avrà come protagonista, insieme ad AICA, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, a cura del quale saranno organizzati numerosi workshop e la sessione plenaria.

La sessione plenaria (ore 11), preceduta da un workshop del MIUR dedicato all’attuazione del Piano Nazionale per la Scuola Digitale,  sarà dedicata all’Agenda Digitale, con una relazione invitata a cura del MIUR, e  una tavola rotonda dedicata alle Competenze digitali nella didattica e nell’apprendimento, coordinata dal Prof. Claudio Demartini (Politecnico di Torino) con l’intervento di diversi rappresentanti del ministero, di Confindustria Digitale, e con la partecipazione di un membro del Comitato che ha organizzato nel 2012 le Olimpiadi Internazionali di Informatica nel nostro paese – gare che sono un importante tassello della promozione dell’eccellenza e del digitale nella scuola, e che coinvolgono ogni anno migliaia di ragazzi.

Nel corso del pomeriggio alcuni workshop presenteranno importanti esperienze relative all’introduzione delle competenze digitali nella scuola di ogni ordine e grado.   Si segnalano in particolare un workshop dedicato a EUCIP nei piani di studio degli Istituti Tecnici Economici (indirizzo SIA): un progetto nato come sperimentazione in tre scuole italiane e che oggi vede oltre 80 istituti di questo tipo sul percorso per introdurre nel programma del triennio con didattica multidisciplinare e in lingua inglese la certificazione informatica professionale di base EUCIP Core: strumento riconosciuto dal mondo del lavoro.

Nel workshop “Competenze digitali certificate per le Scuole Primarie e Medie” saranno presentati strumenti ed esperienze per l’educazione al digitale fin dall’infanzia. Nonostante i bambini e i ragazzi di oggi siano nativi digitali e utilizzino le tecnologie in modo spontaneo, ciò non significa che abbiano la capacità di usarle con consapevolezza e in modo corretto o produttivo. Pertanto è sempre più importante anticipare l’acquisizione di competenze digitali e dotare maestri e insegnanti di strumenti adatti ai programmi previsti e alle esigenze dei più giovani.
Si parlerà di esperienze didattiche propedeutiche all’ECDL, dell’ECDL per le scuole medie (ECDL Med); saranno presentati i percorsi formativi per l’uso delle LIM (Cert-LIM) e PADDI, la Patente per la Didattica Digitale rivolta agli insegnanti delle elementari e delle medie, realizzata in collaborazione fra AICA, Fondazione Enrica Amiotti e Accademia Adriano Olivetti; infine saranno presentati strumenti per la didattica digitale, fra cui “ecidielle” e la nuova piattaforma Digiteen, realizzata da AICA e Skill Online, per creare un ambiente di formazione e apprendimento digitale dedicato alla patente ECDL e alla preparazione dei test INVALSI per le scuole medie.

Altri workshop saranno dedicati al progetto Cooperative Learning e PP&S (problem posing & solving), e vi saranno alcune sessioni scientifiche di natura tecnica didattica.  Inoltre si terrà una sessione commemorativa del Prof. Alfio Andronico, recentemente scomparso, ideatore e fondatore di Didamatica.

9 maggio –  Nuove frontiere: le grandi potenzialità della Robotica

La giornata di chiusura di Didamatica sarà dedicata principalmente alla Robotica, nella sua ampia applicazione in esperienze didattiche e sperimentazioni, nel mondo della scuola e dell’università.  La Robotica è adottata come metodo di laboratorio, come strumento di formazione multidisciplinare e innovativo e come ambiente di apprendimento.

Si inizierà con un Workshop che presenterà esperienze di robotica educativa nel primo ciclo dell’istruzione e nel secondo ciclo dell’istruzione, e una esperienza di uso di “calcolatori d’epoca” per insegnare l’informatica. La Sessione Plenaria “Computational Thinking e Robotica Educativa” , coordinata da Donatella Persico dell’Istituto Tecnologie Didattiche del CNR, metterà a confronto esperti del CNR, della Scuola Sant’Anna, delle università di Aahrus, Cattolica del Sacro Cuore e le esperienze della community Education 2.0, dell’azienda COMAS SpA e di AICA.
Anche nell’ultima giornata naturalmente si svolgeranno workshop e sessioni scientifiche dedicati alla tecnologia nella didattica nei più vari aspetti.

Didamatica 2013 si svolge dal 7 al 9 maggio prossimo presso l’Area della Ricerca del CNR. Per il programma completo, informazioni e istruzioni visitare il sito: http://didamatica2013.sssup.it/index.html

I nodi dei BES vengono al pettine

da TuttoscuolaNews

I nodi dei BES vengono al pettine

Le recenti disposizioni ministeriali sui BES (Bisogni Educativi Speciali), a quanto ci risulta, stanno generando alcune difficoltà interpretative, particolarmente in materia di valutazione.

In diversi casi, a dire il vero, alcune scuole hanno risolto la questione valutativa degli alunni con difficoltà di apprendimento, decidendo, come si dice in gergo, di ‘abbassare l’asticella’: meno rigore e meno richieste di prestazione. Voilà, les jeux sont fait!

Non è così semplice, invece, per le prove esterne oggettive. In vista delle imminenti prove Invalsi per la rilevazione degli apprendimenti ci risulta che alcuni Uffici scolastici regionali, tra cui quello del Veneto, hanno chiesto se gli alunni stranieri (inclusi, secondo il Miur tra gli alunni Bes) hanno diritto di avvalersi, come per gli alunni disabili o con DSA certificati, di maggior tempo per rispondere ai test.

Non sfugge che, dietro agli alunni Bes con difficoltà linguistiche, si potrebbero configurare altre tipologie di alunni con varie cause di difficoltà di apprendimento.

Questo vale non solo per la rilevazione degli apprendimenti previsti a maggio, ma probabilmente si configurerà anche a giugno con la prova nazionale per l’esame di licenza al termine del primo ciclo.

Un questione complessa quella della valutazione degli alunni con Bes che necessita di un ulteriore e articolato intervento amministrativo di natura regolamentare.

Serve un’integrazione del Regolamento sulla valutazione (dpr 122/2009), per il quale sono pendenti altre modifiche necessarie (esempio, quelle relative ai DSA). Ma l’integrazione del Dpr richiede almeno un anno di tempo. Cosa farà il Miur? Rinvia tutto al prossimo anno scolastico, o pensa ad una scorciatoia?

La grande rimonta dei maschi a scuola adesso leggono (quasi) come le femmine

da la Repubblica

La grande rimonta dei maschi a scuola adesso leggono (quasi) come le femmine

Divario dimezzato in quattro anni. Egli italiani sono più preparati della media internazionale

MARIA NOVELLA DE LUCA

ROMA — Sarà merito della scuola, o forse di alcuni libri dal successo planetario, che hanno catturato al testo scritto anche il recalcitrante mondo dei ragazzini maschi. Sarà, pure, l’abitudine alla comprensione del linguaggio sincopato dei videogiochi, comunque la notizia (buona) è che nella lettura per la prima volta i bambini hanno raggiunto le bambine. Polverizzando così finalmente quei “punti” che nelle statistiche internazionali dividevano i maschi dalle femmine, queste ultime com’è noto assai più vicine ai libri dei loro coetanei. E invece si scopre che c’è un momento fondamentale negli anni della scuola primaria, in cui tutto è ancora possibile, anche la caduta di stereotipi tipo femmine-brave, maschi-distratti, oppure femmine “non portate” per la matematica, maschi capaci nelle materie scientifiche. Il paritario capitombolo in avanti è contenuto nella ricerca Progress in International Reading Literacy Study del 2011, che ogni cinque anni analizza nelle classi di quarta elementare, i livelli di comprensione dei testi scritti. E su questi dati Stefano Molina, ricercatore della Fondazione Agnelli, ha elaborato una indagine pubblicata sul sito Neodemos,con il titolo “Differenze di genere sui banchi di scuola”, in cui dimostra quanto nell’infanzia il nostro Paese sia quello con i divari più bassi, mentre poi, a partire dall’adolescenza le differenze diventino invece dei fossati. «Il salto in avanti dei maschi nella lettura — spiega Stefano Molina — è avvenuto negli ultimi 10 anni. Nel 2001 il loro rendimento si distanziava di 8 punti da quello delle femmine, nel 2007 di 7, fino al 2011 in cui il divario è diventato di 3, e dunque minimo. Ed è un bel successo, dovuto a più fattori. Da una parte i bambini corrono veloci quanto le bambine. Dall’altra forse la scuola non è stata in grado di consentire alle femmine, che da sempre hanno un rendimento migliore, di esprimere tutte le loro potenzialità». In un quadro dove comunque i dati dell’indagine “Pirls” mostrano che i baby studenti italiani di quarta elementare si piazzano a un ottimo punto nella classifica mondiale della “bravura” con 541 punti contro una media di 500. E sono più d’una infatti le motivazioni che hanno portato a questa unificazione delle capacità di lettura, che smentiscono in parte gli allarmi sulla disaffezione verso il testo scritto della generazione digitale. Carmela Buffo insegna da oltre 30 anni in una grande scuola romana, «dove arrivano bambini di ogni ceto sociale, da quelli con migliaia di libri nella biblioteca dei genitori, a ragazzini che non ne possiedono nemmeno uno». Dice Carmela Buffo: «In una stessa classe ci sono allievi con diversi livelli di rendimento, e tradizionalmente le femmine sono un po’ più avanti dei maschi. Ma questo spesso si è tradotto in una sorta di pigrizia da parte degli insegnanti, anzi delle insegnanti, che non si sono preoccupate abbastanza di stimolare i maschi perché ritenuti immaturi». Là dove invece la scuola ha tenacemente promosso la lettura, e «grazie anche a una rivoluzione nei libri dell’infanzia, con alcuni titoli che hanno catturato i bambini senza differenza di sesso», aggiunge Carmela Buffo, «i risultati si sono visti, e in particolare sui maschi». Ecco allora Harry Potter,con la sua capacità conquistare al di là dei generi, Geronimo Stilton, il topo reporter dagli incassi milionari, Greg, l’amatissima “schiappa” del diario medesimo. Benedetto Vertecchi, pedagogista di lungo corso, è invece più scettico sui meriti della scuola. «Se i maschi hanno scoperto la lettura, mi fa un gran piacere, ma non dipende dalla nostra agonizzante istruzione pubblica, bensì da una maggiore attenzione delle famiglie alla vita dei bambini, libri compresi. Con i tagli selvaggi, la scuola oggi sta tornando proprio ai suoi stereotipi tradizionali, ai maschi la scienza, alle femmine la letteratura, i ricchi vanno avanti, i poveri si fermano». Amara riflessione, condivisa in parte da Stefano Molina, autore della ricerca: «Viene da chiedersi come mai a 9-10 anni bambine e bambini siano eguali nella lettura, e poi invece a 15 le femmine superino i loro coetanei di ben 46 punti nella comprensione di un testo scritto. Penso che i fattori siano due: una spinta sociale, per cui alle bambine viene regalata la Barbie, e ai maschi il “Piccolo chimico”, e via via quel fattore di uguaglianza si perde. E una motivazione, poi, interna alla scuola, che purtroppo nella comunicazione del sapere tende a ricreare differenze».

Così la Scuola Media Unica mise in moto l’Italia

da La Stampa

Così la Scuola Media Unica mise in moto l’Italia

Grazie a quella riforma anche i figli degli operai potevano accedere all’Università e per alcuni decenni si sperimentò davvero la mobilità sociale

Marco Rossi Doria

Pochi giorni prima del Natale del 1962 venne approvata dal primo centrosinistra la legge n. 1859, che istituì la scuola media unificata, applicando finalmente la Costituzione della Repubblica che prevedeva otto anni di scuola gratuita e obbligatoria per tutti. La scuola media unica, insieme alla statalizzazione dell’energia elettrica, fu parte delle condizioni programmatiche poste dal partito socialista per terminare l’opposizione e avvicinarsi a un governo insieme alla Dc superando l’alleanza frontista con i comunisti che durava dal 1948.
Così, nell’anno successivo, il 1963/64, le nuove scuole medie aprirono le porte a ben 600 mila ragazzi e ragazze, figli di operai, contadini, artigiani, piccoli commercianti e braccianti, che fino ad allora non erano andati oltre la quinta elementare o l’«avviamento professionale» secondo le norme del 1928.
Immaginiamo la scena. Nell’ottobre del 1962 Gianni e sua cugina Carla, figli di un salumiere e di un operaio edile, finiscono a pieni voti la quinta elementare. Hanno dieci anni. E le famiglie decidono di non mandare i due ragazzi alla scuola media – allora unica via d’accesso ai licei e poi, forse, all’università – ma semmai all’«avviamento», dove per tre anni, sei giorni a settimana, con tuta e arnesi per l’officina o grembiule e attrezzi per i cosiddetti «lavori domestici», tutti comprati dalle famiglie, ci si «ammaestrava» al lavoro e basta. Senza accesso al sapere del mondo. Ed ecco che, con la nuova legge, nell’autunno del 1963, i fratelli di poco minori di Gianni e Carla entrano invece a scuola e studiano Italiano, Matematica, Storia, Geografia, Scienze, Arte, Inglese o Francese, Ginnastica, Musica. E – quel che più conta – hanno le porte aperte all’accesso agli studi superiori. Inoltre fanno almeno un anno di latino – la materia simbolo dell’idea stessa di conoscenza delle classi medie italiane – che fu, infatti, l’oggetto intorno al quale si concentrò la polemica politica.
Anche se oggi vi è un proficuo dibattito sui limiti della nostra scuola media, va ribadito che la riforma fu una conquista storica in termini di eguaglianza. E non solo. La riforma, infatti, ebbe un successo multi-dimensionale perché, partendo dai diritti, spinse in avanti l’economia e la società italiane. Il tasso di quattordicenni in possesso di licenza media passò, nei dieci anni successivi, dal 46,8% all’82,3%. E decine di migliaia di giovani entrarono, poi, sì nei licei ma soprattutto nelle scuole tecniche e professionali con una più forte cultura di base, potenziando il sapere diffuso, avvicinando sapere e lavoro, contribuendo alla trasformazione dell’agricoltura, di ogni settore manifatturiero e del crescente sistema dei servizi. Inoltre l’espansione delle iscrizioni spinse alla costruzione e all’ammodernamento di migliaia di edifici scolastici, favorendo ulteriormente il boom economico e occupazionale già in atto.
Il movimento verso la scuola non riguardò solo la generazione direttamente interessata dalla riforma ma tutta la vasta parte «popolare» del Paese. Non solo i bambini e ragazzi ma gli adulti e anche gli anziani – che in precedenza non avevano raggiunto le conoscenze più basilari – furono investiti dall’onda positiva dell’effetto-traino e spinti a conquistare almeno la licenza elementare. Così, le bambine delle campagne e dei ghetti urbani poveri furono finalmente tutte mandate alle elementari; le scuole serali si riempirono di giovani adulti; la Rai ampliò i suoi programmi di alfabetizzazione consolidando l’idea che per imparare «non è mai troppo tardi». L’analfabetismo totale – il non sapere leggere, scrivere e far di conto in alcun modo – passò dal 13% del 1951 a percentuali comparabili con il resto d’Europa.
Ma torniamo a quel dicembre di mezzo secolo fa, all’aula di Montecitorio. Lì proprio attorno all’idea di uguaglianza vi fu un decisivo dibattito parlamentare. Con motivazioni tese ad aprire scuola e società e superando anche conservatorismi interni, votarono a favore della scuola media unica socialisti, socialdemocratici, democristiani, repubblicani. Invece votarono contro tutte le destre: monarchici, missini, liberali e – con motivazioni opposte e speculari – i comunisti. La destra avversò ogni messa in discussione di una scuola rigidamente divisa tra quella per le classi medie, che si prolunga nel tempo, comprende le discipline del sapere universale necessario per comandare e guadagnare bene e quella per le classi popolari, limitata nel tempo e dedicata ad allenarsi al lavoro manuale. Il provincialismo conservatore italiano si unì a quello reazionario e rimase immobile, convinto, in particolare, che qualsiasi ridimensionamento del latino comportasse una svalutazione dell’idea stessa di cultura.
Ma, ben oltre i conservatorismi della nostra destra, era estraneo a grande parte delle élites italiane l’argomento secondo il quale lo sviluppo economico è legato alla promozione della mobilità sociale, a sua volta possibile grazie all’acquisizione di conoscenze diverse – umanistiche, scientifiche, tecniche – unite dal rigore del metodo e dall’intreccio tra fare e sapere e dal laboratorio didattico come fondamento dei processi di apprendimento che richiedono la partecipazione attiva di bambini e ragazzi. Quello che era accettato in tutto il mondo – dagli Usa all’Inghilterra alla Germania fino ai paesi in via di decolonizzazione in Africa e Asia – non lo era da noi. E la riforma del 1962 spezzava un tabù profondamente radicato nella nostra idea di sapere e apriva al futuro; ma l’evoluzione successiva è stata troppo lenta e faticosa…
A votare contro la riforma vi fu anche il Partito Comunista Italiano. La mediazione individuata nel corso dei lavori fu di introdurre – soltanto in terza media – il latino come materia facoltativa ma necessaria per iscriversi al ginnasio. Dichiaratosi a favore dell’innalzamento dell’obbligo come «fatt o di conquista democratica» il Pci tuttavia si oppose proprio per questo dettaglio: perché bisognava offrire il latino a tutti, altrimenti il nuovo obbligo mostrava «un problema grave di contenuti culturali». In aula, a rispondere alla così motivata dichiarazione di voto contrario del comunista Mario Alicata fu il vero ispiratore della legge, l’azionista liberalsocialista e deputato del Psi, Tristano Codignola: «un movimento popolare dell’importanza del Pci non può affermare il valore della legge e nel contempo annunciare il voto contrario….sostenendo l’equivoco discorso dei contenuti culturali… quando si sa che una legge non sostituisce mai l’uomo che deve applicarla e quindi è in questa nuova struttura di scuola che si apre il discorsi dei contenuti…».
Cinque anni dopo la riforma, nel 1967, con Lettera a una professoressa , fu don Milani, suo sostenitore attivo insieme ai ragazzi di Barbiana, a denunciare ciò che ne impediva la piena applicazione: «il principale difetto della scuola italiana sono i ragazzi che ancora perde». E indicò come porvi rimedio, proponendo di dare di più a chi parte con meno nella vita. Nelle democrazie si chiama «discriminazione positiva». Ed è l’opposto dell’eguaglianza formale perché va alla sostanza delle cose, proprio come dice l’articolo 3 della Costituzione: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli…che, limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…».
Ma oggi, il terribile 18,2% di ragazzi – sempre e solo figli dei poveri – che abbandonano scuola e formazione, ci dice che l’Italia deve affrontare ancora proprio questa sfida. E che, pur con tutti i progressi, non abbiamo creato sufficiente scuola del sapere e del fare. E che non siamo stati in grado di sviluppare appieno la discriminazione positiva soprattutto perché abbiamo conservato una scuola basata su un’idea povera di eguaglianza: dare a tutti la stessa cosa nel medesimo tempo. Mentre è possibile un’eguaglianza molto ben articolata, che sappia dare di più e meglio a ciascuno perché prende in considerazione le parti forti e deboli, le inclinazioni, le parti da scoprire di ogni persona in crescita. Molte scuole già lo fanno. Lo facciamo integrando migliaia di bambini non italiani e di bambini con disabilità, in modo molto migliore di quanto si faccia altrove. Eppure l’organizzazione iper-standardizzata è ancora troppo presente; e tante esperienze che sperimentano i modi per conquistare alla scuola chi ne è ancora fuori devono ogni volta misurarsi con questo limite…. E con la mancanza di risorse. La sfida contro troppi abbandoni della scuola deve diventare politica nazionale, sostenuta, finanziata, difesa dalla comunità tutta. E davvero non è più possibile pensare di tagliare i fondi per la scuola quando perdiamo per strada non solo troppi ragazzi ma tante risorse per la crescita del Paese che, oggi più che mai, è intimamente legata alle conoscenze. Ed è interessante notare come, a pagina 38 del «documento dei saggi» consegnato al Presidente Napolitano, vi sia un capitolo dedicato al contrasto dell’abbandono scolastico come fattore determinante per la crescita.
Perciò: è una necessità ridare a scuola, università e ricerca – come investimento per il nostro futuro – gli 8,4 miliardi tagliati in modo sconsiderato dal 2008 al 2011. Questo è, per quanto complicato, un passaggio politico decisivo della nuova auspicata stagione italiana, che riveste la medesima importanza della restituzione dei crediti alle imprese. Proprio il successo della riforma di cinquant’anni fa, insieme con la ferita aperta degli abbandoni scolastici, ci mostra che è questa la via da prendere

Anief, l’istruzione sprofonda, presidente ne tenga conto

da Tecnica della Scuola

Anief, l’istruzione sprofonda, presidente ne tenga conto
di P.A.
Anief si rivolge a Giorgio Napolitano, dopo la sua rielezione, e chiede tre cose: rivedere le regole di gestione del personale scolastico iniziando ad assumere tutti gli 80mila precari che operano su posti liberi; alzare l’obbligo scolastico da 16 a 18 anni e le ore di tempo scuola; riformare i programmi di studio.
Anief sottopone all’attenzione del Capo dello Sato “il problema dell’istruzione dei nostri alunni”, che invece di essere obiettivo primario “da alcuni anni sta accusando un evidente decremento qualitativo se perde terreno pure a livello, con risultati deludenti in tutte le materie, in particolare in quelle scientifiche, con abbandoni e investimenti ormai così modesti da essere paragonati a quelli della Grecia. Tutto ciò è frutto di una dissennata politica dei tagli e del ricorso a norme che hanno danneggiato gli alunni, le loro famiglie, i docenti e tutto il personale che opera nella scuola.” “Se si vuole tornare ad avere delle scuole di primordine e degli alunni competenti e preparati alle sempre più difficili sfide del lavoro, è giunto il momento di cambiare pagina. Per questo ci rivolgiamo al presidente della Repubblica appena rieletto. La prima istituzione dello Stato italiano, che dall’alto della sua responsabilità e sensibilità saprà indicare al Parlamento le scelte che portano verso una scuola sana e finalmente competitiva”. “Anief è convinto che per fare questo occorre ripartire anche da una diversa gestione del personale, cominciando ad abbattere il precariato attraverso l’assunzione a titolo definitivo degli 80mila precari della scuola italiana, in servizio su altrettanti posti vacanti.” “Vale la pena ricordare che è anche interesse dello Stato italiano provvedere alla stabilizzazione di queste decine di migliaia di docenti e Ata precari su posti liberi.” “Ma riformare la gestione del personale significa anche rivedere dei lavoratori della scuola in uscita. Come accade in Belgio, dove per questo stesso personale, che svolge un lavoro altamente logorante, sono previste delle “finestre” per uscire anticipatamente ed evitare, come accade per tanti docenti della scuola, di incorrere nel ‘burnout’. Per coloro che hanno alle spalle oltre due decenni di insegnamento e non intendono lasciare il servizio, è poi sempre più indispensabile prevederne l’utilizzazione come “tutor professionali” da mettere a disposizione delle nuove leve di insegnanti. Come è necessario introdurre una reale formazione in servizio di tutto il personale scolastico, sia per l’approfondimento/aggiornamento di ogni disciplina, sia per l’adozione delle procedure scientificamente più adeguate nel campo del sostegno agli alunni disabili. A proposito del secondo punto, l’elevazione sino alla maggiore età della soglia di obbligo scolastico e il prolungamento del tempo scuola, Anief sostiene che diventa sempre più cogente l’esigenza di garantire l’istruzione obbligatoria sino all’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado.
Nel contempo, appare fondamentale approvare con urgenza una seria riforma dell’apprendistato, che colleghi la scuola con il mondo del lavoro. Come avviene da tempo in Germania, dove un milione e mezzo di giovani hanno potuto aver un riscontro occupazionale. Come diventa indispensabile tornare a detenere un’istruzione universitaria di qualità, cui garantire adeguate risorse e alla quale va restituita la preziosa opera del ricercatore. Tali manovre, inoltre, dovranno essere sempre accompagnate da un’adeguata riprogrammazione della produzione economica ed industriale del Paese, che poggi sul rilancio dell’enorme patrimonio culturale che il nostro Paese detiene. A proposito, infine, della revisione dei programmi scolastici, è evidente che è oramai anacronistico parlare di contenuti da “calare” a livello locale, regionale o nazionale: facendo parte di un contesto europeo, l’Italia deve necessariamente collocare le competenze da trasmettere alle nuove generazioni su un livello di più ampio respiro. A tal fine, è imprescindibile l’adozione della seconda lingua straniera per l’intero percorso di studi. Come non può essere più procrastinata la decisione di introdurre lo studio comunitario e delle radici europee come materia trasversale. Presidente Napolitano, è questa la strada da indicare al legislatore.”

In Toscana annullato il concorso a dirigente scolastico

da Tecnica della Scuola

In Toscana annullato il concorso a dirigente scolastico
di Aldo Domenico Ficara
Anche nella regione toscana, come nel Molise e nella Lombardia, il concorso per dirigenti scolastici è stato annullato con una sentenza del Tar competente per territorio.
Sentenza decisa per l’annullamento del decreto del Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana n. 38 prot. 5154 del 15/5/2012 con il quale sono stati pubblicati i nominativi dei candidati ammessi a sostenere la prova orale del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e per gli istituti educativi indetto con decreto del Direttore generale per il personale scolastico del 13/7/2011. La motivazione dell’annullamento è stata la regola generale dei collegi perfetti in materia di funzionamento delle commissioni di concorso. Infatti secondo il giudizio del Tar Toscana in tutti i momenti in cui vengano adottate determinazioni rilevanti, ivi compreso, ovviamente, quello della correzione e valutazione delle prove scritte; di modo che non potrebbe reputarsi rispettosa di tale regola l’attribuzione dei giudizi/punteggi operata individualmente dai commissari, ma neppure l’attribuzione del giudizio operata collegialmente ma a seguito della lettura individuale dell’elaborato da parte di uno soltanto dei commissari, il quale, per così dire, riferisca agli altri. Nel caso specifico del concorso a Ds toscano la Commissione esaminatrice nella sua composizione originaria, risulta aver stabilito di procedere alla correzione secondo le modalità così descritte nel verbale n. 1 del 28 dicembre 2011: “la Commissione decide che, dopo un primo periodo di approfondimento e condivisione dei criteri di valutazione, la valutazione collegiale di ciascun elaborato può anche essere effettuata dopo una sua lettura individuale”. Per ciascuna delle successive sedute di correzione degli scritti il verbale attesta che “la Commissione procede alla valutazione come descritto nel verbale n. 1 del 28/12/2011”, e lo stesso vale per la commissione nella mutata composizione, nei cui verbali viene unicamente aggiunto il riferimento al proprio verbale di insediamento n. 23 del 3 aprile 2012.
Per tali ragioni Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Prima), definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso, condannando l’Amministrazione scolastica al pagamento delle spese del giudizio in favore della parte ricorrente nella misura di € 3.000,00 (tremila/00) oltre agli accessori di legge.  il link per leggere tutta la sentenza

Organici 2013-2014: in assenza di titolari da salvaguardare bisogna ascoltare il parere del Collegio

da Tecnica della Scuola

Organici 2013-2014: in assenza di titolari da salvaguardare bisogna ascoltare il parere del Collegio
di Lucio Ficara
Vogliamo ricordare che, per quanto riguarda la composizione degli organici di diritto per l’anno scolastico 2013-2014, bisognerebbe seguire con attenzione, al fine di evitare derive autoritarie da parte di alcuni dirigenti e una palese violazione delle norme, la nota ministeriale n.2916 del 21 marzo 2013
In tale nota si spiega come si deve confluire dalle attuali classi di concorso all’insegnamento delle discipline dei primi quattro anni di corso di istituti di secondo grado interessati al riordino. Tutto questo dovrebbe essere fatto al fine di assicurare una equilibrata distribuzione dei posti alle varie classi di concorso ed anche al fine di venire incontro alle aspettative dei docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, evitando di assegnare tutte le ore ad una classe di concorso a discapito di altre.  È di fondamentale importanza seguire con cura e deontologia la normativa che regola la composizione degli organici dei docenti, in modo da garantire i diritti di tutti e non creare come in alcuni casi avviene, il prevaricare di alcuni rispetto ad altri. Il problema è centrale, in quanto si tratta della salvaguardia del posto di lavoro sia del personale di ruolo, ma anche di quello precario. Le scuole come si devono regolare nella composizione degli organici per l’anno scolastico 2013-2014? La risposta è duplice e dipende essenzialmente se ci sono casi in cui si deve salvaguardare il posto, in quanto ci sono situazioni di sovrannumerarietà oppure se la scuola è in crescita di iscrizioni e quindi non esistono problemi di soprannumero.  Nel primo caso, la scuola deve avere contezza delle modalità di confluenza dalle attuali classi di concorso agli insegnamenti della riforma e in presenza di più di un titolare di insegnamenti “atipici”, dovrà dare la precedenza a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria di istituto unificata incrociando la varie graduatorie, ma sempre nel rispetto delle precedenze di cui all’art. 7 del CCNI sulla mobilità. Va, in particolare, sottolineato che sono da salvaguardare comunque i docenti che impartiscono l’insegnamento o il laboratorio presente nell’indirizzo e non il primo in graduatoria ma titolare di altro insegnamento o laboratorio non pertinente con l’indirizzo, articolazione, opzione , nonché al curricolo attivato.  Nel secondo caso, cioè in scuole dove non esistono problemi di soprannumero, l’attribuzione dell’organico dovrà avvenire prioritariamente, previa intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, scegliendo le classi di concorso in esubero a livello provinciale.  In assenza delle citate situazioni, il dirigente scolastico, d’intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, e sulla base del parere del collegio dei docenti reso in coerenza con il POF e in analogia con le procedure di delibera dello stesso, provvederà ad attribuire la classe di concorso, assicurando una equilibrata distribuzione dei posti alle classi di concorso al fine di venire incontro alle aspettative dei docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, evitando di assegnare tutte le ore ad una classe di concorso a discapito di altre.  Ci viene segnalato che, a pochi giorni dalla chiusura del nodo SIDI sugli organici, alcuni dirigenti scolastici non hanno convocato il Collegio dei Docenti, per ottenere la delibera su citata, dimostrando ancora una volta lo scarso rispetto delle regole impartite dalle circolari ministeriali.

Il congiuntivo va difeso?

da tuttoscuola.com

Il congiuntivo va difeso?

Il congiuntivo è in crisi (meno, comunque, del condizionale), ma c’è chi corre in suo aiuto.

Una “associazione a tutela del congiuntivo” è stata fondata a Gela da un’insegnante della scuola primaria del quarto circolo didattico, Rosalba Occhipinti, nel plesso ”Luigi Capuana”.

Oltre a lei, ne fanno parte un gruppo di alunni e docenti esterni, con tanto di presidente e consiglio direttivo impegnati in questa sorta di ”Sos” per ”difendere e diffondere l’uso del modo verbale congiuntivo”.

Tutti i bambini sono soci a patto che – dice l’insegnante – ascoltino con attenzione coloro che parlano, individuino gli eventuali errori e li correggano, qualunque sia la fonte”. Tre congiuntivi in due righe…

La promotrice dell’iniziativa ha promosso per il prossimo 23 aprile una gara tra i suoi 28 alunni che si cimenteranno in una prova scritta dedicata allo svolgimento di una serie di esercizi sull’uso del congiuntivo. Sarà poi una commissione esterna a valutare gli elaborati e a decretare il vincitore.

Indubbiamente l’uso corretto del congiuntivo rende una lingua come quella italiana più elegante e ricca di sfumature rispetto ad altre lingue che non lo utilizzano. C’è da chiedersi però se l’inglese, che il congiuntivo non l’ha, sia davvero una lingua più povera, meno espressiva della nostra. Forse sì, ma appare in compenso più semplice e diretta, insomma più ‘popolare’ e meno impegnativa per chi la impara…

Nota 22 aprile 2013, AOODGPER Prot.n. 3943

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per l’istruzione
Direzione Generale per il Personale scolastico

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici regionali
LORO SEDI
e p.c. Ai dirigenti scolastici
LORO SEDI

Oggetto: Attivazione n. 3 nuove classi di concorso di lingua e civiltà straniera.

Si porta a conoscenza che sono state istituite n. 3 nuove classi di concorso di lingua e civiltà straniera così codificate:
1) A746 lingua e civiltà straniera Albanese/Sloveno
2) A846 lingua e civiltà straniera Arabo/Ebraico
3) A946 lingua e civiltà straniera Cinese/Giapponese.

Le predette classi di concorso potranno essere selezionate dal menù “a tendina” che prospetta le lingue straniere attivabili nell’istruzione secondaria di secondo grado.

Per la ristrettezza dei tempi e per evitare il mal funzionamento della procedura di definizione della cattedre delle lingue straniere, le stesse sono stata abbinate due a due per consentire, già in organico di diritto, di assegnare le ore di lingua straniera alle classi che le hanno prescelte, ricordando che le attuali disposizioni non consentono l’attivazione di classi formate con gruppi di ragazzi che studiano lingue diverse.

In organico di fatto verrà assegnata la nuova codifica ad ognuna delle citate lingue straniere.

Il Direttore Generale
F.to Luciano Chiappetta

22 aprile Incostituzionalità art. 8 L.R. Lombardia 7/12

La Corte Costituzionale, con Sentenza 22 aprile 2013, n. 76, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge della Regione Lombardia 18 aprile 2012, n. 7 (Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione).

Riportiamo di seguito il testo dell’articolo:

«1. Alla L.R. 19/2007 è apportata la seguente modifica:

a) dopo il comma 2 dell’articolo 3 sono aggiunti i seguenti:

“2-bis. Al fine di realizzare l’incrocio diretto tra la domanda delle istituzioni scolastiche autonome e l’offerta professionale dei docenti, a titolo sperimentale, nell’ambito delle norme generali o di specifici accordi con lo Stato, per un triennio a partire dall’anno scolastico successivo alla stipula, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, per reclutare il personale docente con incarico annuale necessario a svolgere le attività didattiche annuali e di favorire la continuità didattica.

2-ter. È ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola iscritto nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

2-quater. Le modalità di espletamento del bando di concorso sono definite, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità, con deliberazione della Giunta regionale, sulla base dell’intesa di cui al comma 2-bis.

2-quinquies. La Giunta regionale relaziona semestralmente sulla sperimentazione alla commissione consiliare competente”».

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 94

 

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 94 del 22-4-2013

Sommario

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 


COMUNICATO


DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (13A03736)

Pag. 1

 

 

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 aprile 2013, n. 40


Regolamento recante disciplina del trasferimento della flotta aerea
antincendio della protezione civile al Dipartimento dei vigili del
fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, a norma
dell’articolo 7, comma 2-bis, della legge 21 novembre 2000, n. 353.
(13G00084)

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 aprile 2013


Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione
del comune di Mascali (Catania). (13A03547)

Pag. 20

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 aprile 2013


Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione
del comune di Siderno (Reggio Calabria). (13A03548)

Pag. 29

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 28 marzo 2013


Modifica ed integrazione delle Tabelle A e B di cui al decreto 30
gennaio 1998, relative ai servizi ed alle specializzazioni
equipollenti. (13A03440)

Pag. 40

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 14 febbraio 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Quarto Vega societa’
cooperativa», in Genova e nomina del commissario liquidatore.
(13A03183)

Pag. 41

 

 

 


DECRETO 18 marzo 2013


Scioglimento della cooperativa «I.C.E. – Societa’ cooperativa», in
Sassuolo e nomina del commissario liquidatore. (13A03182)

Pag. 42

 

 

 


DECRETO 25 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Atlantis societa’
cooperativa in liquidazione», in Mediglia e nomina del commissario
liquidatore. (13A03201)

Pag. 42

 

 

 


DECRETO 25 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Consorzio Sicurezza Italia
societa’ cooperativa o in forma abbreviata C.S.I. soc. coop. societa’
in liquidazione», in Milano e nomina del commissario liquidatore.
(13A03202)

Pag. 43

 

 

 


DECRETO 25 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Dedo Global Service
societa’ cooperativa in liquidazione», in Milano e nomina del
commissario liquidatore. (13A03203)

Pag. 44

 

 

 


DECRETO 25 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Ciak societa’ cooperativa
in liquidazione», in Rozzano e nomina del commissario liquidatore.
(13A03204)

Pag. 44

 

 

 


DECRETO 25 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Edilaurora societa’
cooperativa», in Merate e nomina del commissario liquidatore.
(13A03213)

Pag. 45

 

 

 


DECRETO 5 aprile 2013


Accettazione dell’aggiornamento annuale del piano di sviluppo di
nuova capacita’ di stoccaggio, ai sensi dell’articolo 5, comma 4, del
decreto legislativo n. 130/10. (13A03580)

Pag. 46

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

CORTE DEI CONTI

 


DECRETO 18 aprile 2013


Indizione delle elezioni per la nomina dei rappresentanti del
personale di magistratura in seno al Consiglio di presidenza della
Corte dei conti, per il quadriennio 2013/2017. (Decreto n. 40/2013).
(13A03719)

Pag. 51

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

 


COMUNICATO


Indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati,
relativi al mese di marzo 2013, che si pubblicano ai sensi dell’art.
81 della legge 27 luglio 1978, n. 392 (Disciplina delle locazioni di
immobili urbani), ed ai sensi dell’art. 54 della legge del 27
dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza
pubblica). (13A03432)

Pag. 51

 

 

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

 


COMUNICATO


Cerimonia di presentazione delle Lettere Credenziali al sig.
Presidente della Repubblica. (13A03435)

Pag. 52

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO

 


COMUNICATO


Riconoscimento della personalita’ giuridica della parrocchia «Madonna
della Pieta’», in Castrovillari. (13A03549)

Pag. 52

 

 

 


COMUNICATO


Soppressione della Fondazione di culto denominata «Istituto
Donati-Polinelli», in Soragna. (13A03550)

Pag. 52

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


COMUNICATO


Elenco di notai dispensandi per limite di eta’ – Secondo quadrimestre
2013 (13A03463)

Pag. 52

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Approvazione della delibera n. 25/2013 adottata dal Consiglio di
amministrazione della Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei
geometri liberi professionisti in data 13 febbraio 2013. (13A03436)

Pag. 52

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione della delibera n. 20 adottata dal Consiglio di
amministrazione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i
consulenti del lavoro in data 20 febbraio 2013. (13A03437)

Pag. 53

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione della delibera n. 1/2013 adottata dal comitato
amministratore dell’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e
per gli impiegati in agricoltura – gestione separata periti agrari –
in data 20 febbraio 2013. (13A03438)

Pag. 53

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione delle delibere n. 499/2013 e n. 500/2013 adottate dal
Consiglio di indirizzo generale dell’Ente di previdenza dei periti
industriali e dei periti industriali laureati in data 13 febbraio
2013. (13A03439)

Pag. 53

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo al decreto 3 aprile 2013, recante:
«Norme relative alla richiesta di rilascio di rinnovo di esercizio e
per il passaggio di gestione del servizio radiotelegrafico di bordo
tra le societa’ concessionarie.». (13A03637)

Pag. 53

 

 

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

 


COMUNICATO


Liquidazione coatta amministrativa della «Insercoop societa’
cooperativa sociale», in Moena e nomina del commissario liquidatore.
(13A03434)

Pag. 53

 

Rassegna Stampa 20 – 22 aprile 2013

IN PRIMO PIANO

 
   
   
la Stampa  del  21-04-2013  
COSI’ LA SCUOLA MEDIA UNICA MISE IN MOTO L’ITALIA (M.Rossi doria) [solo_testo] pag. 36/37  
Corriere della Sera  del  22-04-2013  
IL RICORDO SMARRITO DELLA RIFORMA SCOLASTICA (P.Battista) [solo_testo] pag. 33  
il Sole 24 Ore  del  20-04-2013  
GLI ORALI PER IL “CONCORSONE” LA MATTINA E IL LUNEDI’ (C.Tucci) [solo_testo] pag. 25  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  21-04-2013  
IL FASCINO DISCRETO DELL’ITALIANO (G.Antonelli) [solo_testo] pag. 30  
   

MINISTRO

 
   
il Giorno – ed. Milano  del  20-04-2013  
UNIVERSITA’ VITA-SALUTE ARRIVA IL COMMISSARIO DEL MINISTRO PROFUMO (N.p.) [solo_testo] pag. 2  
il Messaggero  del  20-04-2013  
EMOZIONI AD ALTA DEFINIZIONE (A.Guarnieri) [solo_testo] pag. 27  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  21-04-2013  
LA RETE CELEBRA RITA LEVI MONTALCINI E LA SCIENZA APERTA [solo_testo] pag. 33  
Corriere della Sera – ed. Roma  del  22-04-2013  
“UNA VITA DA NOBEL”, OMAGGIO A RITA LEVI MONTALCINI [solo_testo] pag. 12  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  22-04-2013  
UNA VITA DA NOBEL [solo_testo] pag. 57  
   

MINISTERO

 
   
la Repubblica  del  22-04-2013
Int. a A.Antoniazzi: LA GRANDE RIMONTA DEI MASCHI A SCUOLA ADESSO LEGGONO (QUASI) COME LE FEMMINE (M.De luca) [solo_testo] pag. 25
la Repubblica  del  21-04-2013  
SE I FIGLI DIGITALI IMPARANO DAI FIGLI DI GUTENBERG (M.Veladiano) [solo_testo] pag. 49  
la Stampa  del  22-04-2013  
NE’ GENI NE’ FOLLI LA VERITA’ SUI MANCINI (R.Salemi) [solo_testo] pag. 1  
la Stampa  del  22-04-2013  
Int. a F.Santarelli: “BASTA FORZATURE: LASCIATE CHE I BAMBINI SI ESPRIMANO” (R.sal.) [solo_testo] pag. 21  
Corriere della Sera  del  21-04-2013  
IL GIOVANE CAMPIONE DI GRECO ANTICO: ATTENTI ALLA RETE (F.Cavallaro) [solo_testo] pag. 26  
Gente  del  30-04-2013  
PROF, PER PIETA’ BASTA COMPITI! (F.Vicario) [solo_testo] pag. 50/54  
il Mattino  del  22-04-2013  
QUALITA’ E RICERCA: LE PROFESSIONI DELL’AERONAUTICA (E.Buongiorno) [solo_testo] pag. 13  
il Giornale di Napoli  del  21-04-2013  
UN MATTONE PER CITTA’ DELLA SCIENZA [solo_testo] pag. 4  
L’Unita’  del  22-04-2013  
L’ARTE CONTRO LE MAFIE (P.Folena) [solo_testo] pag. 17  
Corriere della Sera  del  20-04-2013  
NEL RIONE DEI GENITORI-BAMBINI “QUI NESSUNO SA UNA FAVOLA” (A.Coppola) [solo_testo] pag. 29  
Il Secolo XIX – Ed. Imperia  del  20-04-2013  
LOTTA A TUTTE LE MAFIE STUDENTI IN SICILIA SUI LUOGHI DELLE STRAGI (P.Mazzarello) [solo_testo] pag. 29  
Il Fatto Quotidiano  del  22-04-2013  
QUANDO MENO TE L’ASPETTI ARRIVA IL PUNTO DI ROTTURA (C.Lucarelli) [solo_testo] pag. 13  
la Stampa  del  20-04-2013  
SBANCANO IL TELEQUIZ DUE MAESTRE REGALANO LA VINCITA ALLA SCUOLA (F.Giubilei) [solo_testo] pag. 23  
la Repubblica – ed. Torino  del  20-04-2013  
DALL’ALBERGHIERO AL LICEO COME LA FAMIGLIA SCEGLIE LE SUPERIORI PER I FIGLI (S.Parola) [solo_testo] pag. 15  
Il Secolo XIX  del  22-04-2013  
SCUOLA, RIVOLTA PER LA “TASSA OCCULTA” (E.Rossi) [solo_testo] pag. 17  
la Repubblica – ed. Bologna  del  20-04-2013  
SCUOLA, NUOVO ALLARME PER LE “CLASSI POLLAIO” [solo_testo] pag. 7  
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  22-04-2013  
NIENTE FONDI, A RISCHIO 32 SCUOLE (V.Giannoli) [solo_testo] pag. 1  
il Mattino  del  20-04-2013  
“DIFENDIAMO LA SCUOLA PUBBLICA, NO A FUGHE NEL PRIVATO” (A.Palmieri) [solo_testo] pag. 43  
la Repubblica – ed. Firenze  del  20-04-2013  
LUCCA, LA FONDAZIONE DA’ 20 MILIONI ALLE SCUOLE (M.Neri) [solo_testo] pag. 7  
La Voce del Canavese  del  22-04-2013  
CONVEGNO ISTANTANEE DI SICUREZZA [solo_testo] pag. 26  
Io Donna (Corriere della Sera)  del  20-04-2013  
CHE BEL GIORNO, SI LEGGE INSIEME (C.Lacava) [solo_testo] pag. 203  
Io Donna (Corriere della Sera)  del  20-04-2013  
MIO FRATELLO E’ DISABILE (B.Verrini) [solo_testo] pag. 203  
Avvenire  del  21-04-2013  
TALENTI E MERITO PRIMARI NELLA SCUOLA DEL FUTURO (P.Ferrario) [solo_testo] pag. 11  
Corriere della Sera – ed. Roma  del  21-04-2013  
SE LE VIE DELLE PARITA’ NON PASSANO DALLE DONNE (L.Garrone) [solo_testo] pag. 16  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  21-04-2013  
TEST DI MEDICINA IN INGLESE, RAFFICA DI DENUNCE (L.Di cicco) [solo_testo] pag. 48  
il Messaggero – Cronaca di Roma  del  22-04-2013  
ALLA FIERA DI ROMA TEST D’INGRESSO PER MEDICINA ATTESI IN SETTEMILA (L.De cicco) [solo_testo] pag. 49  
il Tempo  del  22-04-2013  
I 37 PROFESSORI ORDINARI RESTANO AL LORO POSTO (L.Verrocchio) [solo_testo] pag. 43  
la Repubblica – ed. Bologna  del  20-04-2013  
E RODOTA’ PARLA SOLO DI REFERENDUM “SONO UN FAN DELLA SCUOLA PUBBLICA” [solo_testo] pag. 2  
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  22-04-2013  
DOPO L’EMERGENZA SISMICA UN PROGETTO CHE COINVOLGE 40 ATENEI (V.d.c.) [solo_testo] pag. 37  
La Provincia Frosinone  del  21-04-2013  
ACCADEMIA, FINALMENTE LA FIRMA (L.Collinoli) [solo_testo] pag. 3  
CorrierEconomia (Corriere della Sera)  del  22-04-2013  
Int. a R.Orlandi: PROFESSIONI I TECNICI ALLA GUERRA DEL TERRITORIO (I.Trovato) [solo_testo] pag. 19  
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  21-04-2013  
IL SENSO DELLA SCIENZA PER I CITTADINI (E I MEDIA) (L.De biase) [solo_testo] pag. 13  
il Manifesto  del  20-04-2013  
MONTI TAGLIA 51 MILIONI ALLA RICERCA, ITALIA TERZULTIMA PER INVESTIMENTI (R.Ciccarelli) [solo_testo] pag. 5  
Corriere della Sera  del  21-04-2013  
LA SORPRESA DEI BREVETTI MADE IN ITALY (M.ca.) [solo_testo] pag. 29  
la Stampa  del  21-04-2013  
TUTTO GREEN – LA NANOCELLULOSA MAGICA DEL CAVALIER ELENA FORTUNATI (S.Bencivelli) [solo_testo] pag. VII  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  22-04-2013  
IL LABORATORIO CHE FERMA LA FUGA DEI CERVELLI (S.gal.) [solo_testo] pag. 7  
la Repubblica  del  22-04-2013  
TUTTO ESAURITO, SUCCESSO A BARI LA “REPUBBLICA DELLE IDEE” SI DA’ APPUNTAMENTO A FIRENZE (S.Costantini) [solo_testo] pag. 26  
la Stampa  del  22-04-2013  
MILANO, RICERCATORI CONTRO ANIMALISTI (F.pol.) [solo_testo] pag. 19  
la Repubblica  del  22-04-2013  
“LAVORIAMO PER CURARE TUTTI, ANCHE VOI” RIVOLTA DEI RICERCATORI CONTRO GLI ANIMALISTI (G.Cereda/L.De vito) [solo_testo] pag. 24  
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  21-04-2013  
IL DNA FA COPPIA CON IL GRAFENE [solo_testo] pag. 14  
il Messaggero  del  20-04-2013  
GLI SPAZZINI DELLO SPAZIO (E.Perugini) [solo_testo] pag. 25  
la Repubblica  del  21-04-2013  
L’UOMO CHE INVENTO’ IL MOTORE DELL’IMMORTALITA’ (F.Rampini) [solo_testo] pag. 42/43  
L’Unita’  del  20-04-2013  
LA MACCHINA DEL TEMPO (E.Verrengia) [solo_testo] pag. 22  
il Giornale  del  22-04-2013  
IL DILEMMA DEI GIUDICI USA: SI PUO’ BREVETTARE IL DNA? (G.Cesare) [solo_testo] pag. 14  
il Giornale  del  22-04-2013  
Int. a A.Vescovi: “OK ALLA RICERCA MA IL CORPO NON E’ MERCE” (E.Cusmai) [solo_testo] pag. 14  
   

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
   
Corriere della Sera  del  22-04-2013  
GOVERNO, MERCOLEDI’ NAPOLITANO DA’ L’INCARICO (A.Baccaro) [solo_testo] pag. 2/3  
la Repubblica  del  22-04-2013  
NAPOLITANO ACCELERA: SUBITO LE RIFORME (U.Rosso) [solo_testo] pag. 9  
Italia Oggi Sette  del  22-04-2013  
RIFORME MONTI AL PALO: RESTA IL 72% DA TRADURRE IN PRATICA (R.Tomasicchio) [solo_testo] pag. 3  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
LE PRIORITA’ E LE RISPOSTE INELUDIBILI (A.Quadrio curzio) [solo_testo] pag. 1  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
SUBITO DEF E PAGAMENTI PA POI NELL’AGENDA PESANO LE RIFORME DI FISCO E LAVORO (D.Colombo/M.Mobili) [solo_testo] pag. 2/3  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
LE SPESE DELLA PA VANNO ONLINE (A.Cherchi/V.Uva) [solo_testo] pag. 10  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
DIRITTO DI ACCESSO ALLA PORTATA DI TUTTI (A.Cherchi/V.Uva) [solo_testo] pag. 11  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
Int. a F.Patroni griffi: “CONFIDIAMO CHE A CONTROLLARE SIANO SOPRATTUTTO I CITTADINI” [solo_testo] pag. 11  
il Sole 24 Ore  del  20-04-2013  
BLOCCO STIPENDI: ACCELERATO L’ITER PER LA PROROGA (T.Grandelli/M.Zamberlan) [solo_testo] pag. 24  
il Sole 24 Ore  del  20-04-2013  
STOP AI DIRIGENTI CONDANNATI (G.Trovati) [solo_testo] pag. 25  
la Stampa  del  22-04-2013  
LA BANCA MONDIALE: L’ITALIA FACCIA DI PIU’ CONTRO LA POVERTA’ (F.Semprini) [solo_testo] pag. 23  
la Stampa  del  22-04-2013  
UN MILIONE DI FAMIGLIE SENZA LAVORO (L.Grassia) [solo_testo] pag. 23  
il Messaggero  del  20-04-2013  
CRISI, BIMBI SENZA DENTISTA IN UNA FAMIGLIA SU TRE (M.Di branco) [solo_testo] pag. 19  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  20-04-2013  
IN AUMENTO I “RITIRATI SOCIALI” (A.Dal monte) [solo_testo] pag. 1  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
SUL WELFARE IL NON PROFIT VA KO (E.Silva) [solo_testo] pag. 17  
il Sole 24 Ore  del  22-04-2013  
NORME – INCENTIVI ALLA ASSUNZIONI (F.Barbieri/V.Melis) [solo_testo] pag. 5/8  
Italia Oggi Sette  del  22-04-2013  
DAL PROGETTO AL FINANZIAMENTO, TUTTE LE STRADE PER FARE IMPRESA (B.Pacelli) [solo_testo] pag. 40  
Corriere della Sera  del  22-04-2013  
E ADESSO PENSATE A FAMIGLIE E IMPRESE (A.Alesina/F.Giavazzi) [solo_testo] pag. 1  
   
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 
   

Nota 22 aprile 2013, AOODGPFB Prot.n. 2589

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio
Ufficio 3
Alle Istituzioni scolastiche ed educative statali
e, p.c.
Ai Revisori dei conti presso le istituzioni scolastiche statali

Agli Uffici Scolastici Regionali

LORO E-MAIL

Oggetto: rilevazione debiti ai sensi dell’art. 5 del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35.
Con riferimento alla rilevazione di cui all’oggetto e alla nota n. 2536 del 18 aprile 2013 recante indicazioni operative al riguardo, e viste le richieste di chiarimento pervenute da numerose istituzioni scolastiche, si ritiene opportuno fornire le seguenti informazioni e prorogare il termine della rilevazione al giorno 24 aprile p.v.:
  • i debiti da segnalare sono tutti quelli maturati entro il 31 dicembre 2012 per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali che siano fuori bilancio oppure che siano iscritti in bilancio e non siano pagabili con la cassa dell’istituzione o mediante la riscossione di residui attivi di competenza di soggetti diversi dal Ministero (Comuni, Province, Regioni, UE, privati, ecc…). Si tratta cioè di debiti appartenenti alle fattispecie indicate e coperti finanziariamente con residui attivi del Ministero;
  • non debbono essere inseriti debiti pagabili con la cassa già a disposizione delle scuole;
  • non debbono essere segnalati debiti già saldati, nemmeno se il saldo è avvenuto avvalendosi di fondi diversi da quelli che avrebbero ordinariamente finanziato l’attività;
  • non debbono essere inseriti residui attivi. Si raccomanda di non confondere il concetto di residuo attivo con quello di residuo passivo;
  • non debbono essere inseriti debiti coperti da residui attivi riferiti ad enti diversi dallo Stato, che si ritiene di poter riscuotere in futuro;
  • si ribadisce che è necessaria la validazione dei dati immessi a cura del dirigente scolastico;
  • non debbono essere segnalati debiti verso il personale;
  • non debbono essere inseriti debiti erariali o previdenziali;
  • non debbono essere inseriti debiti maturati successivamente al 31 dicembre 2012;
  • non debbono essere inseriti debiti coperti con residui attivi per PON, POR, FESR, FAS;
  • non debbono essere inseriti debiti per spese di lite (spese legali, ecc…); ai relativi debiti si dovrà far fronte con la relativa ordinaria procedura;
  • le fatture non ancora pagate per gli accertamenti medico legali svolti dai competenti enti nei confronti del personale scolastico sino al 6 luglio 2012 (giorno precedente l’entrata in vigore del decreto-legge n. 95/2012) debbono essere segnalate purché non siano già pagate e se il relativo onere finanziario trova copertura non nella cassa bensì in residui attivi di competenza dello Stato;
  • le fatture per gli accertamenti medico legali svolti dai competenti enti nei confronti del personale scolastico dal 7 luglio 2012 in poi (giorno di entrata in vigore del decreto-legge n. 95/2012) non debbono essere pagate, ai sensi del citato DL 95/2012, e se in bilancio è iscritto un residuo passivo per detta voce di spesa, dovrà essere radiato. Infatti dalla citata data la spesa per accertamenti medico legali non è più a carico delle istituzioni scolastiche ed educative statali. Conseguentemente dette spese non debbono essere oggetto della rilevazione di cui trattasi;
  • nel caso in cui non vi siano debiti da segnalare e non ve ne siano nemmeno di precaricati, la scuola per poter chiudere la rilevazione, può inserire una fattura fittizia con i seguenti estremi:
    Tipo Contratto: Appalti Storici, Ditta: va ricercato il nominativo “ASSENZA RILEVAZIONE”, Data Fattura: 31/12/2012, Numero fattura : 9999, Anno competenza: 2012, Mese da: Dicembre, Mese a: Dicembre, Causale(libera) : ASSENZA RILEVAZIONE, Importo fattura: 1. Ciò consentirà di accedere alla maschera successiva, con cui sarà possibile validare la rilevazione tramite il tasto “SALVA E RILEVA”. Nella maschera successiva si potrà quindi selezionare la spunta “ASSENZA DI RILEVAZIONE” e terminare con successo la rilevazione.
Il Direttore Generale

Marco Ugo Filisetti