A LIVORNO, PARTECIPAZIONE DEI GENITORI E ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA

A LIVORNO, PARTECIPAZIONE DEI GENITORI E ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA

Partecipazione dei genitori e organi collegiali: un evento imperdibile si terrà sabato 4 maggio a Livorno con la tavola rotonda “Scuola e Famiglia: elementi di base per la partecipazione”, organizzata dall’Ufficio scolastico regionale in collaborazione con il Forum delle associazioni dei genitori FoRAGS (AGe, Agesc, Cgd e Moige) e la Provincia di Livorno. L’appuntamento è per sabato 4 maggio alle ore 10.00, presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno, in via Roma 234.

Nell’occasione sarà presentato il vademecum “Scuola e Famiglia – Gli Organi collegiali”, realizzato dal FoRAGS Toscana e stampato a cura della Provincia di Livorno.
Si discuterà, poi, della partecipazione attiva dei genitori alla vita scolastica, anche in relazione alle recenti “Linee d’indirizzo” per la partecipazione dei genitori e della corresponsabilità educativa (documento del Ministero dell’Istruzione del 22 novembre 2012).

Alla tavola rotonda, moderata da un giornalista, parteciperanno rappresentanti delle Associazioni dei genitori del Forum, degli studenti e la dott.ssa Laura Paolucci, dell’Avvocatura di Stato di Bologna.

”Intendiamo ringraziare l’Ufficio Scolastico Regionale per l’aver coadiuvato l’operato delle organizzazioni di genitori con spirito costruttivo e intelligenza organizzativa –dichiara Claudio Borghesi, coordinatore del FoRAGS Toscana nonché tesoriere AGe Toscana- Le Associazioni appartenenti al FoRAGS toscano sono composte da persone che, seppur diverse per nascita, presupposti culturali e storia, sono state spinte da un comune ideale e da una comune finalità di intenti. Tre anni or sono, il FoRAGS ha coordinato e svolto una serie capillare di assemblee e di corsi di formazione, nell’ambito di ogni Provincia della Toscana”.

”La pubblicazione del libretto –prosegue Borghesi- è stata realizzata con l’intento di permettere una sintetica ma fondamentale preparazione su organi collegiali della scuola e partecipazione. Un interessante “vademecum” rivolto soprattutto ai genitori, che costituiscono la parte per certi aspetti più debole (entrano ed escono negli organi collegiali della scuola nel solo periodo di studio dei figli) e hanno, in tempi relativamente ristretti, poche opportunità di informazione o di formazione adeguate. Questo è uno dei motivi dell’esistenza delle Associazioni dei genitori: dare un’adeguata possibilità formativa e una continuità nel tempo su aspetti normativi che troppo spesso subiscono variazioni anche fondamentali”.

Chi desidera partecipare all’evento, per motivi organizzativi, è necessario che si pre-iscriva collegandosi all’indirizzo:

https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dDdsS3BBM2VleVlFSExOYml0TkdkVnc6MQ

e compilare interamente il modulo, dove sarà possibile indicare anche suggerimenti di discussione relativi al tema, entro e non oltre il 30 aprile 2013.

Il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno è raggiungibile dalla Stazione FS Livorno Centrale con l’autobus 8 nero, che ha una frequenza di circa 20 minuti e impiega 15’ a raggiungere piazza Matteotti; da qui bastano 5’ a piedi per raggiungere il Museo, situato in via Roma 234.

Per chi fosse impossibilitato a partecipare, il manuale “Scuola e Famiglia – Gli Organi collegiali” è scaricabile gratuitamente dalla rubrica Documenti del sito associativo www.agetoscana.it , come pure il libro di Sara Ruffo “Il Consiglio d’istituto: cosa è, come (non) funziona”.

SCATTI ANZIANITA’: ARRETRATI IN ARRIVO, BATTAGLIA VINTA

SCATTI ANZIANITA’, GILDA: ARRETRATI IN ARRIVO, BATTAGLIA VINTA

“L’arrivo degli arretrati per corrispondere gli scatti di anzianità 2011 rappresenta un risultato importante che premia il nostro costante impegno per difendere i diritti dei docenti”.  Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta con soddisfazione lo sblocco dei pagamenti delle progressioni di carriera, i cui arretrati ammontano a 2/3000 euro per ciascun docente che le ha maturate. “Dal mese di maggio – conclude Di Meglio – verrà posto definitivamente in corso l’aumento in busta paga”.

Auguri di buon lavoro al ministro Carrozza

Auguri di buon lavoro al ministro Carrozza

Gentile Ministro Carrozza,
nell’inviaLe a nome della Uil Scuola gli auguri di buon lavoro, Le assicuro la leale collaborazione della Uil Scuola nell’impegnativo compito connesso al prestigioso incarico.
Auspico che la centralità del sapere possa essere elemento distintivo di una politica di cambiamento e decisamente europeista che il Governo Letta è chiamato a realizzare.
La qualità della nostra scuola pubblica, la modernizzazione del sistema di istruzione, non possono realizzarsi senza il necessario riconoscimento professionale ed economico di chi, ogni giorno, con passione e competenza, ne garantisce i buon funzionamento.
La comunità scolastica rivendica investimenti, rinnovo contrattuale, stabilità, sburocratizzazione, coinvolgimento nelle scelte.
Siamo consapevoli della difficilissima situazione finanziaria ma, ugualmente, occorre un investimento di fiducia sul futuro, attraverso la qualificazione della spesa pubblica, recuperando risorse da sprechi e privilegi assolutamente inaccettabili.
Su questi temi Le assicuro fin d’ora un forte impegno della Uil scuola
Cordialmente
Massimo Di Menna
Segretario generale Uil Scuola

Salvate i piccoli geni: arriva il tutor che li protegge

da Repubblica.it

Salvate i piccoli geni: arriva il tutor che li protegge

In Veneto un progetto per valorizzare gli alunni più dotati. Sono tra il 3 e il 10 per cento degli studenti, ma per loro non esistono programmi specifici

di SALVO INTRAVAIA

In classe sono spesso con la testa per aria e con il loro atteggiamento fanno infuriare gli insegnanti. Si isolano e non riescono a giocare per troppo tempo con i loro coetanei. E a volte sono anche aggressivi e irascibili. Ma sono capaci di intuire al volo i concetti proposti da maestri e professori, che bombardano di domande.
Si tratta dei cosiddetti gifted children, gli alunni superintelligenti, che la scuola italiana spesso snobba non sapendoli individuare e gratificare adeguatamente. Ma dal prossimo anno, in Veneto, partirà un progetto pilota per supportarli sin dalle scuole elementari ed evitare che questo potenziale umano rischi di perdersi tra gli ingranaggi di una scuola che arranca. Sarà compito degli insegnanti scovarli e personalizzare l’attività d’insegnamento evitando la noia e il disagio di essere “superiori” alla media. “La scuola spesso mortifica gli alunni più dotati. Per questa ragione – spiega Gianna Marisa Miola, vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto – abbiamo deciso di accettare la proposta avanzata dall’università di Padova”. Il progetto E. T. Education to Talent è infatti promosso dalla Regione con l’Ufficio scolastico e sarà realizzato dal Centro produttività Veneto con il Dipartimento di psicologia dello sviluppo dell’università di Padova.
Lo scopo è di fornire agli insegnanti gli strumenti per individuare i soggetti ad alto potenziale cognitivo e di mettere in atto tutte le metodologie necessarie per individualizzare l’insegnamento, valorizzando i “genietti” che si aggirano tra le mura scolastiche. Saranno 260 gli insegnanti del primo ciclo che potranno seguire i corsi. E, alla fine del percorso, almeno in Veneto, gli alunni superdotati saranno adeguatamente supportati. “Se un bambino è particolarmente dotato in logica o in matematica, la scuola deve saperlo supportare”, spiega Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo nell’ateneo di Padova. “L’idea”, aggiunge, “è quella di insegnare ai docenti a variare le strategie di insegnamento per supportare i talenti che ogni alunno manifesta. Ed è proprio con gli alunni più piccoli che si possono ottenere i migliori risultati”. Aggiunge Lucangeli: “Durante il corso, gli insegnanti imparano a riconoscere gli errori fatti durante le loro attività di classe e imparano le cosiddette “strategie divergenti”: in pratica, a proporre agli alunni tante soluzioni diverse per lo stesso problema. E per misurare l’impatto in termini quantitativi delle loro lezioni sugli alunni, somministrano questionari di strategia costruiti di volta in volta dagli stessi docenti”.
Ma chi sono i geni in erba che frequentano le classi italiane e, soprattutto, quanti sono? Quantificarne il numero non è affatto facile. Secondo una indagine pubblicata dalla Commissione europea alcuni anni fa, nelle classi europee ce ne sarebbero tra il 3 e il 10 per cento: in Italia, tra 240 e 900mila alunni. Che cosa si intende per alunno superintelligente? Anche a questa domanda non è facile dare una risposta univoca. In alcuni paesi, come Germania e Olanda, per fare parte del club dei supergeni occorre mostrare un Qi (il quoziente di intelligenza) superiore a 130 punti: 100 è il valore attribuito ai soggetti “normali”. In altri paesi, come la Francia, la definizione è meno rigida: gli alunni intellettivamente precoci sono quelli capaci di realizzare performance che, in media, sono messe in atto da bambini di due, tre o quattro anni più grandi.
E la scuola italiana, come si comporta al cospetto degli alunni più dotati? Dopo i tagli imposti in particolare dall’ex ministro Mariastella Gelmini, insegnanti e presidi si sono dovuti preoccupare di assicurare almeno l’indispensabile alla maggior parte degli 8 milioni di alunni che affollano ogni giorno le classi. E i fondi per la formazione dei docenti si sono assottigliati.

Carrozza: la rivoluzione digitale? “Ineludibile, ma prima facciamo funzionare le scuole”

da TuttoscuolaNews

Carrozza: la rivoluzione digitale? “Ineludibile, ma prima facciamo funzionare le scuole”

Il neo ministro non aveva mancato di criticare poco prima delle elezioni il suo predecessore Francesco Profumo per “un’attività particolarmente intensa che, anziché limitarsi all’ordinaria amministrazione, appare frenetica (…). Questa iperattività unita a un diluvio di decreti ministeriali, appare fuori luogo negli ultimi giorni della campagna elettorale e sembra rispondere a esigenze che non coincidono in pieno con gli interessi delle famiglie e degli studenti. La scuola, l’università, il diritto allo studio sono temi su cui l’Italia si gioca una buona parte del futuro e assumono un valore troppo importante perché la discussione sia affrontata in maniera frettolosa e veloce, senza la necessaria riflessione e l’indispensabile confronto che richiedono. È quindi auspicabile che tali politiche siano elaborate e discusse dal Parlamento e dal Governo che entreranno in carica dopo le elezioni e non da un Ministro che si appresta a concludere il mandato” . Chissà se all’epoca si immaginava di essere proprio lei a raccogliere il testimone di Profumo.

Intervistata da La Stampa, il ministro Carrozza, che certamente conosce bene il mondo dell’università e della ricerca, fa intendere di non essere affatto digiuna delle problematiche della scuola: “Lavorerò certamente per la scuola. Ne conosco i problemi, ho verificato che soprattutto c’è bisogno di investimenti mirati, non solo di risorse usate in modo vago. E’ necessario capire dove e come usarle”. Uno dei suoi obiettivi, spiega, è quello di restituire dignità ai professori: “gli insegnanti svolgono un ruolo importante sul territorio, sono i nostri ambasciatori. Se l’Italia è stata unita è anche grazie ai professori che hanno fatto studiare gli italiani sugli stessi testi”.

Rispetta l’obiettivo della digitalizzazione delle scuole del suo predecessore Francesco Profumo, “un processo ineludibile”, ma “se poi le scuole non funzionano – aggiunge – è inutile pensare alla rivoluzione digitale”.

Carrozza si augura che il nuovo governo dia “attenzione” alla scuola: il ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università, sottolinea, “è fondamentale nel far ripartire le speranze del Paese. Con spirito di servizio metto a disposizione la mia esperienza per convincere gli italiani che l’istruzione e la conoscenza sono pedine fondamentali per la ripresa culturale ed economica dell’Italia. Dobbiamo aiutare i più meritevoli a studiare secondo i dettami della Costituzione, dare fiducia ai ricercatori e offrire nuove motivazioni a tutto il corpo insegnante”.

Basta rattoppi per la scuola. Ora risorse e progetto educativo

da l’Unità

Basta rattoppi per la scuola. Ora risorse e progetto educativo

Benedetto Vertecchi. Con il contributo di tutti Occorre definire Con chiarezza la linea Da seguire:importante organizzare una consultazione nazionale

Molte delle difficoltà che le scuole si trovano oggi ad affrontare sono evidenti, e riguardano le strutture e il funzionamento del sistema. Sono difficoltà che si sono progressivamente accentuate per la crescente penuria di risorse destinate alle spese per il personale, all’edilizia, alle dotazioni didattiche. Ma per capire le ragioni del malessere del sistema scolastico non basta menzionare i tagli nei finanziamenti. Sono venute meno negli anni alcune condizioni morali che, dal raggiungimento dell’Unità nazionale in poi, avevano sostenuto la crescita della scuola e la sua capacità di modificare in una linea di progresso sia le condizioni della vita materiale, sia il profilo culturale del nostro Paese.

UNA NUOVA STAGIONE È urgente porre a disposizione delle scuole le risorse di cui hanno bisogno per svolgere la loro attività, ma è altrettanto urgente elaborare linee di sviluppo capaci di conferire coerenza agli interventi e di perseguire intenti non limitati al tempo breve, ma proiettati nei prossimi decenni, quando i bambini e i ragazzi che ora frequentano le scuole dovranno poter fare affidamento su quanto hanno appreso per affrontare realtà le cui caratteristiche al momento sono estremamente indefinite. La disponibilità di risorse e la capacità di elaborare un progetto educativo a medio e a lungo termine sono premesse ugualmente necessarie per qualificare una nuova stagione di sviluppo per la scuola italiana. Occorre superare la frammentazione degli interventi che in anni recenti ha finito col costituire una costante nel governo della scuola. Si è preteso di intervenire sulla cultura professionale degli insegnanti senza verificare in alcun modo se quella cultura fosse disponibile, si è intervenuti sulle dotazioni seguendo suggestioni marginali, sull’edilizia senza disporre di ipotesi sulle attività che si sarebbero dovute svolgere. Sono esempi di ciò che non va fatto, e nel complesso costituiscono una sorta di utopia negativa che deve essere rovesciata. Con gli insegnanti bisogna ricostruire un rapporto di fiducia che non può fondarsi sui soliti riconoscimenti rituali circa l’essenzialità della funzione che svolgono, ma deve considerare in che modo una professione allo stremo può riacquistare slancio e rilevanza sociale. Non c’è dubbio che nelle scuole occorra promuovere l’innovazione, ma non ha senso ridurla a una questione strumentale, perché occorre rivedere le interpretazioni che collegano i tempi della vita con quelli dell’apprendimento, e c’è bisogno di definire un concetto di utilità adeguato alla rapidità delle condizioni di cambiamento. Nessuno dubita che sia urgente intervenire per qualificare l’edilizia, ma occorre anche stabilire una corrispondenza tra le tipologie di attività che s’intendono promuovere e l’organizzazione degli spazi. C’è anche da chiedersi se non si debba abbandonare l’angusta sovrapposizione tra tempo delle lezioni e tempo del funzionamento per affermare un’idea di scuola capace di qualificare una parte significativa della vita di bambini e ragazzi e, soprattutto, di consentire di compiere esperienze di apprendimento sottratte ai condizionamenti consumisti che oggi finiscono con l’esercitare un’influenza determinante sui loro atteggiamenti e sul definirsi dei loro profili culturali. Quelli accennati sono solo alcuni esempi, ma sufficienti per affermare che non si può intervenire sul sistema scolastico riconcorrendo le emergenze del momento. I rattoppi non hanno altro effetto che quello di aggravare le lacerazioni. Anche se le diverse esigenze richiedono tempi diversi per essere soddisfatte, occorre definire con chiarezza la linea nella quale si vuole procedere. A definire tale linea occorre il contributo di tutti: attraverso una grande consultazione nazionale si potrebbero raccogliere le proposte formulate da cittadini, organizzazioni politiche e sociali, istituzioni culturali. Ma, altrettanto urgente, è avviare subito iniziative che incrementino la conoscenza delle condizioni in cui si pratica l’educazione. Invece di disperdere risorse per rilevare dati dai quali, bene che vada, si ottengono rappresentazioni sfocate di una realtà in movimento, sarebbe preferibile impostare ricerche che possano essere utilizzate per interpretare i cambiamenti che si riscontrano nelle condizioni di sviluppo, nell’acquisizione e nell’uso del linguaggio, nell’assimilazione di valori e atteggiamenti sociali.

Scuola, parla il neo ministro «La Carta sarà la mia guida»

da l’Unità

Scuola, parla il neo ministro «La Carta sarà la mia guida»

Intervista al ministro dell’Istruzione Anna Maria Carrozza | «I primi provvedimenti? Per l’edilizia scolastica».

Andrea Carugati

Pisana come il premier Enrico Letta, anche lei nata a metà degli anni Sessanta, Maria Chiara Carrozza è stata rettore della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa fino all’elezione alla Camera nel febbraio scorso. Laureata nel 1990 in Fisica con una tesi sulle particelle elementari, dottorato in Ingegneria, ha avuto numerose esperienze professionali all’estero e negli ultimi tre anni è stata presidente del Forum Università e ricerca del Pd. Fino alla nomina a ministro dell’Istruzione e dell’Università.
«Conosco da tempo Enrico Letta, la mia attività politica è iniziata nel Forum del Pd», spiega, «ed è coincisa con la segreteria Bersani. È stato lui prima delle elezioni a propormi la candidatura come capolista in Toscana e io ho accettato, con l’idea di lavorare sui temi della ricerca».
Lei ora si trova alla guida di un ministero delicatissimo, su temi che spesso hanno diviso il Paese, e in un governo di grande coalizione.
«La situazione politica è estremamente difficile ed è lo specchio della crisi del Paese. Mi rendo conto della gravità della situazione, per me è una grandissima responsabilità. C’è moltissimo lavoro da fare».
Quali saranno le sue idee-guida nel mondo dell’istruzione?
«La mia guida sono i principi della Costituzione, per nulla invecchiati. A partire dall’aiuto ai capaci e ai meritevoli a raggiungere i più alti livelli nello studio. E poi la centralità degli investimenti nella ricerca scientifica e tecnica. Però bisogna investire nel modo giusto, spesso ci sono stati In Italia sprechi e inefficienze. Vorrei far capire agli italiani che pagano le tasse che investire in istruzione e ricerca è una cosa utile».
Quali sono le sue priorità per gli investimenti?
«La ristrutturazione e la messa a norma degli edifici scolastici. È un problema enorme, e spesso ho visto Comuni che potrebbero investire ma sono bloccati dal Patto di stabilità. Poi vorrei introdurre maggiore efficienza nella valutazione dei progetti di ricerca: bisogna lavorare per meritare quei maggiori investimenti che giustamente si pretendono».
Lei eredita un’università post riforma Gelmini. Come si porrà rispetto a questo?
«Bisogna fare un’analisi seria per capire come è stata attuata la riforma, a volte in modo incompleto e diverso da come era previsto. Ci sono una serie di complicazioni burocratiche che vanno modificate, a partire dal reclutamento dei professori. Il problema principale è questo: non siamo ai livelli europei, c’è un reclutamento inceppato da problemi e ricorsi. Vorrei che l’etica pubblica e la reputazione dei docenti contassero più delle regole burocratiche, sul modello anglosassone. Per combattere la corruzione abbiamo riempito i percorsi di regole, e appesantito ogni processo di infiniti passaggi, senza riuscire neppure a centrare l’obiettivo di azzerare i fenomeni corruttivi. Su questo vorrei ragionare, al di là degli slogan».
Qual è il cambiamento più profondo che vorrebbe imprimere?
«L’istruzione come priorità assoluta per il Paese, conquistare la fiducia degli insegnanti, dei ricercatori, dei professori. Far capire che questo Paese investe su di loro. Bisogna investire in nuovi posti da ricercatori e professori. E i nostri ricercatori devono guadagnare quanto i loro colleghi europei».
Resta il fatto che il suo è uno dei temi più spinosi per un governo di larghe intese. Come intende risolverlo?
«Sono consapevole che saranno necessarie delle mediazioni tra posizioni diverse. Se si parte dall’idea di non distruggersi a vicenda e di fare il bene del Paese si può trovare un modo di lavorare. Vorrei dire basta alle guerre sul passato, cominciamo ad affrontare i problemi di oggi e le soluzioni possibili. Non intendo fare questo lavoro con un approccio ideologico».
Lei si porrà come un’«anti Gelmini»?
«Direi proprio di no. Non mi sono mai definita come anti qualcuno. Sono una persona interessata a far bene un lavoro per il Paese. Questi personalismi, queste divisioni tra il “bene” e il “male” sono un errore. Non sarò ossessionata dalle classifiche di popolarità dei ministri».
Come si pone nel dibattito che si sta rinfocolando tra scuola pubblica e privata?
«La scuola pubblica è la priorità e qui vanno gli investimenti. Questo non significa negare il ruolo della scuola privata».
Questo governo rischia di dividere i gruppi del Pd. Cosa ne pensa?
«Credo che sia necessario ascoltare tutte le opinioni, ma ho sempre ritenuto che in una squadra vadano rispettate le decisioni prese a maggioranza. E così ho fatto nei giorni dell’elezione del Capo dello Stato».
Ritiene giusto parlare di possibili espulsioni per chi non voterà la fiducia?
«Ripeto: sarebbe da irresponsabili non ascoltare le posizioni di tutti. Ma è giusto che ci sia una disciplina. Sulle espulsioni tuttavia sarei molto cauta».
Come definisce il governo che sta nascendo: politico o di emergenza nazionale?
«È un governo che in un momento difficile può prendere decisioni importanti per far ripartire l’Italia e favorire una riscossa civica. Spero che sia un governo di persone che vogliono lavorare insieme per uscire dallo stallo».
Il Pd sarà un sostegno o un ostacolo per il governo?
«Non mi illudo che sarà un rapporto semplice, dovremo essere capaci di parlare con tutto il Parlamento. Le Camere devono ritrovare un ruolo centrale, questo è un Parlamento rinnovato pieno di professionalità e competenze nuove e da valorizzare. Credo che occorra lavorare per metterle in gioco davvero».

Personale di ruolo, occhio alle graduatorie d’istituto

da Tecnica della Scuola

Personale di ruolo, occhio alle graduatorie d’istituto
di A.G.
Con i primi giorni di maggio si esaurisce in molti casi il tempo per fare ricorso in caso di posizionamento errato (per il mancato riconoscimento di titoli o servizi). Ignorare questo passaggio potrebbe costare molto caro, perché si rischia di entrare nel vortice della mobilità coatta. Che alla luce della spending review della scorsa estate potrebbe tradursi non solo nel trasferimento ma anche nello spostamento coatto in altri comparti pubblici. E non solo…
Con l’avvento del mese di maggio, per il personale di ruolo dichiarato dai dirigenti scolastici soprannumerario sarà già il momento dei resoconti. Come già rilevato da questa testata giornalistica, gli istituti avrebbero dovuto realizzare entro il 24 aprile scorso le graduatorie d’istituto suddivise per tipologia di ruoli. E tra i docenti anche per classi di concorso. Considerano che il tempo per presentare ricorso scade è di soli 10 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie occorre prestare la massima attenzione.
Per molti, certo, si tratta di un’operazione ininfluente. Ma per decine di migliaia di dipendenti potrebbe invece decretare il motivo alla base di un trasferimento coatto. Che, sulla base della spending review approvata la scorsa estate, potrebbe tradursi, in casi limite, anche in uno spostamento di ruolo (nello stesso Miur, come in un altro comparto della pubblica amministrazione) e in linea teorica (se non vi sono proprio possibilità di impiego alternativo, laddove coesistano scarsità di posti vacanti e limitatezza del titolo di studio spendibile) addirittura al licenziamento (dopo due anni di non ricollocazione).
È bene, quindi, che il personale interessato rivolga la massima attenzione a questo appuntamento. Ancora di più nelle scuole dove la pubblicazione delle graduatorie non è stata ancora realizzata. In questi casi, infatti, la condizione di soprannumerarietà potrebbe manifestarsi a ridosso del termine dell’anno scolastico. Quando l’attenzione, soprattutto per i docenti, è spostata sulle tante scadenze professionali da rispettare e sugli scrutini finali. Col risultato di ritrovarsi inseriti in graduatorie imposte d’ufficio. Giuste o sbagliate che siano.
Detto che dalla loro correttezza potrebbe anche dipendere l’esito della mobilità volontaria – trasferimento, utilizzazione o assegnazione provvisoria – , vale la pena ricordare che le graduatorie interne agli istituti riguarderanno anche tutti quelli cosiddetti “dimensionati”. Ovvero quelli che nel corso dell’estate verranno meno per non aver rispettato i limiti minimo di iscritti imposti sempre dalla “stretta” dal Governo Monti.
Soprattutto in quest’ultimo caso, il personale interessato farebbe bene a chiedere conforto ai sindacati. A tal proposito segnaliamo le indicazioni fornite dall’Anief, che riassumono l’ampia casistica di titolo o servizi che possono non essere riconosciuti dagli istituti: il sindacato autonomo ricorda che “tutti coloro che hanno richiesto il riconoscimento dei titoli non valutati o valutati solo parzialmente dal CCNI (abilitazione SSIS, titolo Supervisore o Tutor Tfa, diploma SSIS anche di sostegno, il servizio pre-ruolo al pari di quello prestato dopo la nomina, il servizio militare prestato non in costanza di nomina, il servizio prestato in qualità di presidente o commissario interno/esterno agli esami di maturità dopo l’a.s. 2000/2001) e che non lo hanno ottenuto, dovranno presentare reclamo, quindi – in caso di mancato accoglimento dello stesso – richiesta di tentativo di conciliazione”.

Fatto il Ministro al Miur ora è il turno di Viceministro e Sottosegretario

da Tecnica della Scuola

Fatto il Ministro al Miur ora è il turno di Viceministro e Sottosegretario
di Aldo Domenico Ficara
Dopo la nomina al Miur del neo Ministro Maria Chiara Carrozza, tra qualche giorno sarà il turno delle nomine di viceministro e sottosegretario di Stato. Per comprendere meglio i meccanismi di nomina è bene sapere cosa rappresentano queste figure di Governo.
I sottosegretari servono a coadiuvare i ministri nelle loro attività, esercitando i compiti che sono loro delegati. Non partecipano alle riunioni del Consiglio dei Ministri, ma possono intervenire alle sedute delle Camere e delle Commissioni parlamentari, per sostenere la discussione in conformità alle direttive del Ministro e rispondere a interrogazioni e interpellanze. La nomina arriva tramite decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio, di concerto con il Ministro con cui il sottosegretario dovrà collaborare, sentito il Consiglio dei Ministri. Secondo la legge n. 81 del 2001 (che modifica l’art. 10 della legge n. 400 del 23 agosto 1988), non possono essere nominati viceministri più di dieci sottosegretari, se vengono loro conferite deleghe relative all’intera area di competenza di una o più strutture dipartimentali ovvero di più direzioni generali. I viceministri possono essere invitati dal Presidente del Consiglio in Cdm, senza diritto di voto, per riferire su questioni legate alla materia loro delegata. Infine, la cosiddetta legge Bassanini fissava a 12 il numero di Ministri, ma successive leggi hanno nuovamente aumentato il numero, infatti, con la Finanziaria del 2008 si è definito in 60 persone il numero massimo di componenti del governo, comprendendo Ministri, viceministri e sottosegretari

Il Ds non può pretendere dal docente carichi di lavoro giornalieri superiori alle 8 ore

da Tecnica della Scuola

Il Ds non può pretendere dal docente carichi di lavoro giornalieri superiori alle 8 ore
di Lucio Ficara
Succede spesso che i carichi di lavoro dei docenti superino il limite delle otto ore giornaliere. Ovviamente non parliamo del lavoro che i docenti si portano a casa, ma piuttosto degli impegni scolastici successivi all’orario di lezione, tra cui i consigli di classe, i collegi dei docenti e i colloqui con le famiglie.
Infatti può capitare che dopo una mattinata di cinque ore continuative di lezione, un docente si trovi ad affrontare 5 ore di consigli di classe, oppure 4 ore di collegio dei docenti o ancora 6 ore di colloqui con i genitori. Esistono casi, fatti notare da alcuni docenti, che dopo una mattinata piena, di lezioni svolte in classe, si trovano a dovere affrontare, nel caso di scuole secondarie di secondo grado, i colloqui del biennio, predisposti dalle ore 14 alle ore 17, e di seguito quelli del triennio dalle ore 17 alle ore 20.  In questo ultimo caso, se si facesse il conto delle ore giornaliere, che un docente sia del biennio che del triennio, svolgerebbe, si arriverebbe a conteggiarne addirittura 11 ore di lavoro giornaliero. Ma tutto questo è legittimo? Come si può difendere il docente sottoposto a questi carichi eccessivi di lavoro giornaliero? Per dare una risposta a questi interrogativi, bisogna ricordare che, il contratto collettivo nazionale di lavoro della scuola non specifica per i docenti un limite massimo di orario di lavoro giornaliero, mentre lo stabilisce, in 9 ore giornaliere, per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.  Questo comunque non significa che il dirigente scolastico può pretendere dal docente carichi di lavoro giornalieri superiori alle 8 ore. Infatti questo limite massimo delle otto ore di lavoro giornaliero è stato ribadito da alcune sentenze della Corte di Cassazione, come per esempio la sentenza n. 15419 del 4 dicembre 2000. D’altronde è scritto nella nostra Costituzione, precisamente all’art. 36, comma 2, in cui si dispone che la durata massima della giornata lavorativa è fissata dalla legge. È importante fissare l’attenzione sul fatto che nella nostra Costituzione si parla di durata massima giornaliera e non di durata settimanale. Ma quale è la legge che parla della durata massima giornaliera lavorativa? Si tratta del Regio decreto legge n. 692 del 1923, che stabilisce l’orario massimo di lavoro in 8 ore giornaliere. Il superamento dell’orario normale è ammesso per non più di due ore giornaliere, determinandosi in tale ipotesi il cosiddetto “straordinario legale” che, ai sensi dell’art. 2108 del Codice civile va retribuito in misura maggiorata di almeno il 10% rispetto al lavoro ordinario.  È utile sapere anche che per i docenti l’orario massimo di lavoro giornaliero deve essere fissato, ai sensi dell’art. 10 comma 4 della legge 297/94, dai criteri definiti dal consiglio d’istituto e dai pareri espressi dal collegio dei docenti come previsto sempre dalla legge 297/94 all’art. 7, comma 2, lettera b. Bisogna anche dire che l’organizzazione dell’orario di lavoro e quindi anche la questione dell’orario massimo di lavoro giornaliero rientra nella contrattazione d’istituto ai sensi dell’art. 6, comma 2, lettera h, del Ccnl 2006-2009. A tale proposito i dirigenti scolastici, dal loro punto di vista, contestano le norme su citate, sostenendo due cose: la prima è che, la durata massima giornaliera è stata superata da norme più recenti che parlano di durata massima settimanale dell’orario di servizio e quindi non si parla più dell’orario massimo giornaliero, la seconda è che, sull’organizzazione del lavoro e quindi anche sull’orario di servizio giornaliero è il dirigente scolastico che decide, come previsto, a loro modo di vedere, dalla legge n. 150/2009, e non è materia contrattuale d’Istituto ai sensi dell’art.6 comma 2 lettera h del CCNL 2006-2009.  Rimane sempre ineludibile e oggettivamente incontestabile, il fatto che, all’art. 36 della nostra Costituzione è scritto quanto segue: “la durata massima della giornata lavorativa è fissata dalla legge dello Stato”. Per cui rimane dimostrato che il Ds non può pretendere dal docente carichi di lavoro giornalieri superiori alle 8 ore.

Il punto di vista del neo-ministro dell’economia sulla scuola italiana

da Tecnica della Scuola

Il punto di vista del neo-ministro dell’economia sulla scuola italiana
di R.P.
Più volte, nel suo ruolo di direttore generale di Bankitalia, Saccomani era intervenuto sul tema dell’istruzione per evidenziare che il divario fra nord e sud è il problema maggiore del nostro sistema educativo. Fra le prime misure potrebbe esserci forse un piano di interventi per l’edilizia scolastica al sud.
Da alcuni anni il peso del Ministero dell’economia nelle scelte di politica scolastica è progressivamente aumentato.
Per questo motivo, può essere utile conoscere un po’ il pensiero del neo-ministro Fabrizio Saccomanni in materia di istruzione. Uno dei suoi interventi più organici sulla questione risale al giugno del 2010 quando parlò a Potenza in occasione della presentazione del rapporto “L’economia della Basilicata” curato dalla sede regionale di Bankitalia. “Il potenziale di crescita di un’economia di trasformazione come quella italiana – affermava Saccomanni –
dipende in ultima analisi dal capitale umano. L’istruzione accresce il capitale sociale, carente soprattutto nel Mezzogiorno, e riduce la probabilità di lavorare nei settori sommersi dell’economia, più ampi nel Mezzogiorno”. Senza dimenticare il tema della cittadinanza (“Una buona educazione civica si associa con il rispetto della legalità, precondizione irrinunciabile per lo sviluppo economico e per il vivere civile”) e quello della scuola digitale (“La diffusione delle nuove tecnologie richiede un continuo apprendimento, non solo per far avanzare la frontiera della conoscenza, ma anche per avvantaggiarsi delle conoscenze prodotte da altri”). Il futuro Ministro entrava poi un po’ più nel merito della questione e dichiarava: “Nel nostro paese l’obiettivo di un’istruzione di qualità non è stato raggiunto; i divari tra Nord e Sud restano elevati”. I dati che forniti all’epoca da Saccomanni non sono molto diversi da quelli di oggi: “Appare inferiore nel Mezzogiorno la quota della popolazione in possesso di titoli di studio elevati (diploma e laurea). Guardando alla popolazione tra 25 e 64 anni di età, i diplomati erano nel 2009 pari al 33,7 per cento nel Mezzogiorno, contro il 42,4 per cento del Centro Nord; i laureati il 12,6 per cento, contro il 15,5 nel resto del paese”. “Ma – sottolineava il futuro Ministro – l’aspetto più preoccupante attiene agli aspetti “qualitativi” dei divari. La scuola, soprattutto al Sud, piuttosto che ridurre sembra ampliare i divari tra studenti derivanti dal background familiare e dai fattori di contesto”. E poi una osservazione che di recente è stata confermata anche dal Censis: “Le differenze di risultati tra le aree del paese non sono immediatamente riconducibili alla quantità di risorse spese annualmente. La spesa per istruzione è erogata dal governo centrale seguendo regole omogenee sul territorio nazionale; le risorse finanziarie correnti non sono inferiori al resto del paese. È invece peggiore nel Mezzogiorno la qualità delle dotazioni di infrastrutture scolastiche”.
Se gli atti saranno conseguenti all’analisi dovremmo aspettarci interventi significativi per tentare di ridurre il divario sud-nord. Una prima misura potrebbe riguardare proprio l’edilizia scolastica anche se non mancano i dubbi sulla effettiva possibilità di realizzare un piano di interventi a causa dei vincoli di spese previsti dal patto di stabilità.

Nota 29 aprile 2013, Prot. n. AOODGPER 4118

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Ufficio IV

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Oggetto: Organico di diritto e mobilità personale docente della scuola dell’infanzia e primaria. Chiusura funzioni. A.s. 2013/14.

 

A causa delle numerose segnalazioni, pervenute da parte degli Uffici scolastici regionali circa le difficoltà incontrate nello svolgimento delle attività necessarie per le operazioni propedeutiche alla mobilità entro i tempi stabiliti, si informano gli Uffici territorialmente competenti che il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili relativamente al personale docente della scuola dell’infanzia e primaria, indicato nell’O.M. n. 9 del 13.3.2013, è prorogato al 3 maggio 2013.

 

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Luciano Chiappetta

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 99

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 99 del 29-4-2013

Sommario

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2013


Adeguamento stipendiale e indennita’ del personale di magistratura e
equiparati. (13A03790)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 aprile 2013


Differimento per l’anno 2013, del termine per la presentazione delle
dichiarazioni modello 730/2013 ai sostituti d’imposta. (13A03885)

 

 

Pag. 2

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 8 aprile 2013


Indicazione del prezzo medio dei buoni ordinari del Tesoro a 186
giorni, relativi all’emissione del 28 marzo 2013. (13A03789)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO 17 aprile 2013


Ripartizione delle risorse da assegnare per l’anno 2012 per le
finalita’ di cui alla legge 21 novembre 2000, n. 353, per lo
svolgimento da parte delle Regioni e delle provincie Autonome di
Trento e Bolzano delle funzioni conferite ai fini della conservazione
e della difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale.
(13A03755)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO 17 aprile 2013


Accertamento dell’operazione di acquisto di titoli di Stato a valere
sul fondo ammortamento, effettuata mediante asta competitiva.
(13A03779)

 

 

Pag. 6

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 21 gennaio 2013


Modifica di progetti autonomi gia’ ammessi al finanziamento del Fondo
per le agevolazioni alla ricerca. (13A03749)

 

 

Pag. 7

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 15 aprile 2013


Modifica al decreto 14 gennaio 2013 recante le disposizioni per la
rilevazione della produzione di latte di bufala in attuazione
dell’articolo 7 della legge 3 febbraio 2011, n. 4. (13A03783)

 

 

Pag. 10

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 8 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Solaria societa’
cooperativa – in liquidazione», in Castiglione delle Stiviere e
nomina del commissario liquidatore. (13A03716)

 

 

Pag. 11

 

 

 


DECRETO 8 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «Pronto Assistenza Servizi
Ospedalieri societa’ cooperativa sociale», in Milano e nomina del
commissario liquidatore. (13A03717)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DECRETO 8 marzo 2013


Liquidazione coatta amministrativa della «P.I.T.F. societa’
cooperativa», in Milano e nomina del commissario liquidatore.
(13A03718)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DECRETO 29 marzo 2013


Modifica al decreto ministeriale 19 maggio 2008, come modificato dai
decreti ministeriali 23 luglio 2009 e 25 ottobre 2011, di
riconoscimento dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di
Asti per la promozione e per la regolazione del mercato come
organismo notificato ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo
2 febbraio 2007, n. 22. (13A03725)

 

 

Pag. 13

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA DEL DEMANIO

 


DECRETO 22 aprile 2013


Determinazione dei canoni di gestione aeroportuali per il triennio
2013-2015. (13A03756)

 

 

Pag. 14

 

 

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 9 aprile 2013


Regime di rimborsabilita’ e prezzo del medicinale per uso umano
«Buccolam». (Determina n. 376/2013). (13A03571)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DETERMINA 9 aprile 2013


Regime di rimborsabilita’ e prezzo del medicinale per uso umano
«Irbesartan Hydroclorothiazide Zentiva». (Determina n. 374/2013).
(13A03572)

 

 

Pag. 20

 

 

 


DETERMINA 9 aprile 2013


Classificazione del medicinale «Constella» (linaclotide), ai sensi
dell’art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
(Determina n. 375/2013). (13A03575)

 

 

Pag. 23

 

 

 


DETERMINA 9 aprile 2013


Riclassificazione del medicinale «Acido Zoledronico Sandoz» (acido
zoledronico), ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre
1993, n. 537. (Determina n. 370/2013). (13A03576)

 

 

Pag. 24

 

 

 


DETERMINA 9 aprile 2013


Riclassificazione del medicinale «Octanorm» (immunoglobulina umana),
ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
(Determina n. 372/2013). (13A03577)

 

 

Pag. 26

 

 

 


DETERMINA 15 aprile 2013


Istituzione della NOTA AIFA n. 93. (Determina n. 395/2013).
(13A03573)

 

 

Pag. 28

 

 

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO ALTO ADIGE

 


DECRETO 3 aprile 2013


Scioglimento per atto dell’autorita’ della «Amatia societa’
cooperativa», in Malles, frazione Mazia 18, ai sensi dell’articolo
2545-septiesdecies del codice civile. (13A03726)

 

 

Pag. 32

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Parere favorevole alla rimborsabilita’ per la nuova indicazione del
medicinale «Lantus». (13A03574)

 

 

Pag. 32

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI CASERTA

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A03715)

 

 

Pag. 32

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI CUNEO

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A03752)

 

 

Pag. 34

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PALERMO

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A03753)

 

 

Pag. 34

 

 

 


COMUNICATO


Provvedimenti concernenti i marchi di identificazione dei metalli
preziosi (13A03754)

 

 

Pag. 34

 

 

MINISTERO DELL’INTERNO – COMITATO DI COORDINAMENTO PER L’ALTA SORVEGLIANZA DELLE GRANDI OPERE

 


COMUNICATO


Terza Edizione delle Linee Guida antimafia di cui all’articolo 5-bis,
comma 4, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con
modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, recante
«Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi
sismici che hanno interessato il territorio delle province di
Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il
29 maggio 2012.». Deliberazione dell’11 marzo 2013. (13A03781)

 

 

Pag. 34

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 17
aprile 2013 (13A03792)

 

 

Pag. 36

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 18
aprile 2013 (13A03793)

 

 

Pag. 36

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 19
aprile 2013 (13A03794)

 

 

Pag. 37

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 22
aprile 2013 (13A03795)

 

 

Pag. 37

 

 

MINISTERO DELLA DIFESA

 


COMUNICATO


Decreto interdirettoriale di sclassifica per la dismissione
definitiva degli alloggi di servizio non piu’ funzionali ai fini
istituzionali delle Forze armate. (13A03728)

 

 

Pag. 38

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Vetamplius» 750 mg/g, polvere per
soluzione orale per polli da carne e tacchini. (13A03710)

 

 

Pag. 38

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Phenoxypen WSP» 325 mg/g polvere per
soluzione orale per polli. (13A03711)

 

 

Pag. 39

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Cobactan LA» 7,5% sospensione
iniettabile. (13A03712)

 

 

Pag. 39

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
veterinario «Otimectin» 1 mg/g. (13A03713)

 

 

Pag. 39

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Lincomicina» 11% Chemifarma, polvere
per soluzione orale per suini. (13A03714)

 

 

Pag. 39

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Sostituzione del componente CIDEC nella Speciale commissione
«Esercenti Attivita’ Commerciale» del Comitato INPS di Salerno.
(13A03784)

 

 

Pag. 40

 

 

 


COMUNICATO


Sostituzione componenti della Commissione provinciale di
Conciliazione per le controversie individuali di Lavoro di Salerno.
(13A03785)

 

 

Pag. 40

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Accreditamento della societa’ a responsabilita’ limitata «Uniter» per
l’esercizio provvisorio per l’attivita’ di Agenzia per le imprese di
cui al punto 4, lettera a) dell’allegato al decreto del Presidente
della Repubblica 9 luglio 2010, n. 159. (13A03727)

 

 

Pag. 40

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 


COMUNICATO


Istituzione del Comitato dei garanti per la supervisione sull’uso dei
fondi raccolti da operatori di telefonia mobile e fissa in favore
delle popolazioni delle regioni Liguria e Toscana e della provincia
di Messina, colpite da eccezionali eventi calamitosi. (13A03782)

 

 

Pag. 40

 

 

REGIONE TOSCANA

 


COMUNICATO


Approvazione ordinanza n. 2 del 7 marzo 2013 (13A03750)

 

 

Pag. 41

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione ordinanza n. 3 del 7 marzo 2013 (13A03751)

 

 

Pag. 41

 

 

RETTIFICHE

 


ERRATA-CORRIGE


Comunicato relativo alla delibera 3 agosto 2012 del Comitato
interministeriale per la programmazione economica recante: «Programma
delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). Autostrada A 12
Livorno – Civitavecchia. Tratta Tarquinia – San Pietro In Palazzi
(Cecina) lotti 2, 3, 5A, 6B (CUP F36G05000260008) Approvazione
progetto definitivo. (Delibera n. 85/2012)». (Delibera pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 300 del 27 dicembre
2012). (13A03780)

 

 

Pag. 41

 

 

 

Nota 29 aprile 2013, Prot. n. 2732

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

p.c. Al Responsabile del progetto IDIFO 4
prof.ssa Marisa Michelini
Università di Udine

Nota 29 aprile 2013, Prot. n. 2732

OGGETTO: Scuola estiva di Fisica Moderna per studenti di scuole secondarie di 2° grado. Università di Udine, 22 – 27 luglio 2013. Trasmissione bando.