Utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione

“L’utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita UNICAMENTE quando manchino docenti di ruolo o non di ruolo  specializzati “ ( art 14 comma 6 L.n. 104/92)

di Salvatore Nocera

A questo principio tassativo , sottolineato dal termine normativo “ unicamente” si è correttamente uniformata la Nota del MIUR  prot n.9416 del 18 Settembre 2013.

Però a questa ha fatto seguito a distanza di due giorni una successiva nota di chiarimenti  prot A00DGPER 9594 che , in due passaggi, lascia perplessi.

Infatti Le due Note riguardano il problema della nomina su posti di sostegno di docentiche , avendo conseguito il titolo di specializzazione dopo lo scadere dei termini per l’inserimento nelle graduatorie provinciali o di istituto,, presentino alle singole scuole una dichiarazione di “messa a disposizione” ai fini della stipula di un contratto a termine su posto di sostegno.

La prima Nota stabilisce che  , ferme restando le nomine di docenti non specializzati effettuate prima della “messa a disposizione”di docenti specializzati, questi ultimi hanno la precedenza sui non specializzati per le nomine successive.

La seconda Nota precisa che occorre che il Dirigente scolastico  , prima della nomina, scorra le graduatorie di seconda e terza fascia e :

1-    se il docente specializzato messosi a disposizione non ha presentato domande in altre scuole, può ottenere la nomina, altrimenti ne è escluso;

2-    In caso di più dichiarazioni di messa a disposizione, il Dirigente scolastico debba scorrere le graduatorie di seconda fascia , dando precedenza agli abilitati rispetto a quelli di terza fascia, invitando gli interessati ad integrare le dichiarazioni di una serie di dati di difficile immediata valutazione, al fine di formare due elenchi di abilitati e non abilitati; comunque in attesa di  formulare questi nuovi elenchi tra messi a disposizione, si applicano le normali norme sulle supplenze che, però, non prevedono le messe a disposizione edànno precedenza alla nomina di docenti di seconda e terza fascia non specializzati.

Queste due condizioni  che riducono enormemente la portata della prima Nota non mi sembrano corrette.Infatti:

a)- Il docente che si mette a disposizione non conosceva precedentemente tale impedimento posto solo adesso dal MIUR; onde evitare ricorsi e contenzioso, sarebbe opportuno che il Dirigente scolastico, prima della nomina gli faccia rilasciare una dichiarazione che, qualora abbia presentato dichiarazione di messa a disposizione in altre scuole, rinuncia a tali scuole, indicandone la denominazione e sede;

b) – Quanto all’obbligo di applicazione delle normali norme sulle supplenze in attesa della formulazione dei due elenchi, , che risulterebbe farraginosa e ritarderebbe di molto le nomine, che potrebbero essere annullate da ricorsi al TAR per disputa sui punteggietc, sembrerebbe più semplice, formulare i due elenchi solo sulla base se esista o meno l’abilitazione; nell’ambito di ciascuno di questi due elenchi, la priorità verrebbe, almeno per quest’anno, stabilita dalla data di protocollo in segreteria della domanda.

Ovviamente le domande dovrebbero essere integrate esclusivamente del titolo di specializzazione o di un certificato rilasciato dall’Università ove esso si è conseguito; ciò per evitare ulteriori contenziosi in caso di autocertificazioni mendaci.

Tutto ciò non richiederebbe molto tempo ed offrirebbe ai Dirigenti scolastici sufficienti garanzie di legittimità.

Sarebbe comunque da rimuovere il riferimento alle normali norme sulle supplenze, poiché esse porterebbero, intanto, alla nomina di docenti non specializzati, mentre sono presenti agli atti domande di docenti specializzati e ciò sarebbe fonte di ulteriore contenzioso, stante il chiaro dettato dell’art 14 comma 6 citato.

Il raid ciclistico per il diritto alla lettura dei ciechi arriva in Italia

Il raid ciclistico per il diritto alla lettura dei ciechi arriva in Italia
L’iniziativa “Barcelona2Rome”, promossa dal ciclista australiano John Watkins, serve per sostenere la campagna dell’Unione mondiale dei ciechi per il diritto all’accessibilità dei libri. Partito il 14 settembre da Barcellona, domani sarà in Italia. Il 5 ottobre il traguardo a Roma

REDATTORE SOCIALE
21 settembre 2013

ROMA – Una lunga pedalata, da Barcellona a Roma, per sostenere l’accessibilità dei libri per le persone cieche: è la “Barcelona2Rome”, il raid ciclistico internazionale partito il 14 settembre dalla Spagna e che il 22 settembre toccherà la prima tappa italiana, a Sanremo, per terminare a Roma il 5 ottobre prossimo. L’iniziativa è stata ideata dal ciclista australiano John Watkins, che compirà questa impresa insieme ad altri ciclisti per raccogliere fondi a favore della campagna dell’Unione Mondiale dei Ciechi “The Right to Read” sul diritto alla lettura delle persone con disabilità visiva.
Obiettivo della campagna mondiale è combattere la “carestia di libri accessibili” nel mondo: perfino nei paesi industrializzati, infatti, appena il 5% dei libri pubblicati ogni anno viene reso disponibile in formato accessibile, causando gravi problemi per l’accesso alla cultura e all’educazione. Il problema è ancora più grave nei paesi non industrializzati, che hanno una percentuale di libri in formato accessibile dell’1%, ma non possono usufruire di quelli disponibili in altri paesi, per ragioni legali.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti organizzerà attività di sensibilizzazione relative al raid e alla campagna “The Right to Read” in alcune delle città toccate dal raid. Dopo la tappa a Sanremo del 22 settembre, il raid toccherà nei giorni successivi diverse località della Ligura, per arrivare poi in Toscana e terminare a Roma il 5 ottobre. Visitando il sito dell’iniziativa, è possibile fare una donazione per il raid e la campagna.

Concorso a cattedra

Concorso a cattedra: ANIEF ricorre per la corretta valutazione dei titoli nelle graduatorie di merito

 

Dopo le numerose segnalazioni di errori nella valutazione dei titoli nelle graduatorie del concorso a cattedra, ANIEF predispone le istruzioni operative per ricorrere in caso di mancato accoglimento dei reclami. Scrivi a valutazione.titoli@anief.net entro il 30 settembre.

Il Sindacato aveva già fornito supporto attraverso la realizzazione di un modello di reclamo gratuito a beneficio di coloro che avevano subito la mancata (o parziale) valutazione dei titoli nelle graduatore finali. Ciononostante, sono ancora numerose le graduatorie ‘falsate’ a causa di valutazioni non corrette sulla base della tabella titoli allegata al D.D.G. 82/2012, spesso interpretata in modo difforme dagli Uffici Scolatici Regionali.

Per questo, ANIEF ricorre ai TAR Regionali per ottenere la corretta ed omogenea valutazione dei titoli. Le istruzioni operative devono essere richieste inviando una mail a valutazione.titoli@anief.net secondo la seguente tempistica: entro il 30 settembre, per coloro la cui graduatoria di merito definitiva sia stata pubblicata tra il 15 luglio e il 15 settembre 2013; entro il 30mo giorno dalla pubblicazione per coloro la cui graduatoria di merito sia stata (o sarà) resa pubblica dopo il 15 settembre 2013.

————–

Concorso a cattedra: ANIEF invia istruzioni operative per far ottenere ai vincitori la nomina in ruolo

Predisposto un atto di diffida e di messa in mora propedeutico al ricorso che sarà notificato al TAR regionale per ottenere dall’U.S.R. il decreto di individuazione e di proclamazione dei vincitori ai sensi del c. 2, art.13 del D.D.G. 82/2012, utile per la stipula del contratto a tempo indeterminato (art. 14, c. 1) o per il successivo ricorso al giudice del lavoro nel caso sia stato già pubblicato il decreto (Umbria), per essere assunti dal 1° settembre 2014. Scrivi a tutti.inruolo@anief.net per ricevere le istruzioni operative. 

Non basta aver superato la prova orale del concorso ed essere inserito in posizione utile nella graduatoria di merito per rivendicare l’agognato ruolo, perché in tutte le Regioni italiane, tanto per cominciare, i Direttori scolastici regionali hanno omesso di pubblicare l’elenco dei vincitori come da bando di concorso dopo la pubblicazione delle graduatorie di merito. E senza l’individuazione e la proclamazione dei vincitori non si può rivendicare la stipula del contratto a tempo indeterminato né all’Amministrazione né al Giudice del lavoro. E poiché la giurisdizione del giudice amministrativo si conserva fino all’emanazione di tutti gli atti finali della procedura concorsuale, che in questo caso è incompleta, risulta necessario preliminarmente diffidare l’USR dal non pubblicare il decreto di individuazione e proclamazione dei vincitori e ricorrere al TAR regionale avverso il silenzio-rigetto.

Una volta ottenuta la pubblicazione del decreto, nel caso in cui l’amministrazione non adempia alla stipula del contratto a tempo indeterminato nei confronti del vincitore, come sta avvenendo in Umbria, a causa anche della cancellazione della disponibilità degli stessi posti messi a concorso per il biennio 2013-2014 (già questa prima tornata di assunzioni ha lasciato a spasso tre vincitori su quatto!), è opportuno adire il giudice del lavoro per avere la certezza dell’assunzione dal 1° settembre 2014 e della corresponsione dell’eventuale risarcimento danno legato ai mancati stipendi percepiti a partire da quella data.

Pertanto, i vincitori del concorso in Umbria devono adire il giudice del lavoro con il legale ANIEF competente del territorio per ottenere l’assunzione di diritto, mentre tutti gli altri vincitori delle Regioni dove non sono stati pubblicati ancora i decreti di proclamazione dei vincitori devono preliminarmente inviare una diffida all’USR e ricorrere al Tar regionale con ANIEF prima di avviare eventualmente il successivo ricorso al giudice del lavoro e ottenere il ruolo.

Scrivi a tutti.inruolo@anief.net per ricevere le istruzioni operative.

Alunni con sindrome di Down e certificazione legge 104

Riocrderete l’iniziativa AIPD promossa lo scorso lunedì.
Il MIUR ha risposto in tempi rapidissimi, diramando la nota prot. 4902 del 19 settembre 2013 che porrà finalmente fine alle contestazioni che ci venivano segnalate da vari soci da parte di scuole e Uffici Scolastici regionali.

La questione riguarda il tema dell’assegnazione degli insegnanti di sostegno. Come noto, requisito per accedere a tale diritto è lo stato di handicap ai sensi del comma 3, art. 3 della legge 104/92.

Tale certificazione per legge deriva dalla valutazione svolta dalle Commissioni ASL, a seguito della richiesta inoltrata all’INPS.
Esiste però una eccezione che riguarda le persone con sindrome di Down, per le quali il riconoscimento dello stato di handicap può essere rilasciato dal medico di base (art. 94, legge 289/2002).

Ormai da più di 10 anni quindi la maggior parte delle famiglie delle persone con sindrome di Down si rivolge al proprio medico per avere tale certificazione, evitando così tempi lunghi e soprattutto addirittura la possibilità di non vedersi riconosciuto lo stato di handicap grave dalle Commissioni ASL (la legge 289/2002 prevede infatti anche che le persone con sindrome di Down siano sempre riconosciute con handicap grave).
In occasione dell’ingresso a scuola e poi per gli anni successivi, al momento di inoltrare la richiesta per il sostegno, molte famiglie si sono viste rifiutare il certificato medico perchè ritenuto non idoneo, e spesso sono state invitate ad inoltrare la domanda al’INPS.

Finalmente arriva oggi la nota del MIUR che eviterà in futuro il ripetersi di situazioni inutilmente disagevoli per le famiglie e per gli alunni e studenti con sindrome di Down.

Finalmente una vittoria… per ricominciare

Finalmente una vittoria… per ricominciare

 

Finalmente una vittoria dei lavoratori della scuola!

I docenti “IDONEI AD ALTRI COMPITI” che secondo gli ultimi governi erano destinati ad essere espulsi dalle loro mansioni o dalla scuola, hanno ottenuto la cancellazione del provvedimento.

Non è avvenuto da un giorno all’altro, è una lotta che dura da anni!

Non è accaduto per uno scambio di favori di “potenti”, ma per la pressione dal basso che hanno saputo assicurare giorno dopo giorno.

È una vittoria ottenuta grazie alla costante tenacia, caparbietà, martellante presenza fisica a tutti i sit-in organizzati in posizioni strategiche – sotto il sole cocente o la pioggia o il freddo – durata almeno due anni.

È stata una lotta che ha unito a questi docenti (definiti dai più “inidonei”, cioè docenti che hanno avuto il “lusso” di essere affetti da gravi patologie) altre tipologie di lavoratori che avrebbero avuto anch’essi dei danni diretti dalla sconfitta: gli assistenti amministrativi, tecnici ed ausiliari precari, i docenti ITP e QUOTA 96

La vittoria è anche un successo dei COBAS  che hanno seguito e contribuito a tutta la lotta “step by step”, criticando puntualmente le varie leggi vergognose, evidenziando i grossolani errori dei “tagliatori di teste” ministeriali, l’ignoranza, la noncuranza e il “menefreghismo” dei nostri governanti. Possiamo affermare, ancora una volta, che la lotta ferma e decisa per il rispetto della dignità e dei diritti delle persona paga.

C’è voluto molto tempo, ma i COBAS sono riusciti a porre in evidenza gli “inganni” delle varie leggi e possono vantare con grande orgoglio d’aver costretto i legislatori a comprendere la gravità della misura vessatoria nei confronti dei più deboli e ad ABROGARE LA NORMA che prevedeva il TRANSITO AUTOMATICO DEI DOCENTI COSIDDETTI “INIDONEI” (causa GRAVI PATOLOGIE) NEI RUOLI AMMINISTRATIVI”.

Ciononostante occorre ancora un ulteriore passo e presentare un emendamento al nuovo Decreto scuola per definire in via ultimativa l’assoluta facoltatività della mobilità intercompartimentale.

 

Cobas, Inidonei, ITP (C555-C999), Precari amministrativi e docenti, Docenti Materia Alternativa, Modelli Viventi, Quota96 si incontreranno

 

SABATO 28 SETTEMBRE 2013 dalle ore 9.30 alle ore 13.30

in un Convegno Regionale che si terrà presso la sede dei

Cobas di Bologna in via San Carlo n. 42

per chiarire dubbi e discutere insieme come continuare la comune lotta per il raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissi.

Sarà presente la prof.ssa Anna Grazia Stammati dell’Esecutivo Nazionale Cobas, nonché Presidente Nazionale del CESP, che ha seguito i lavoratori in lotta sin dal primo momento.

Maddalena Micco (docente inidonea – Cobas)

Indagine nazionale sulla prova scritta di matematica

Con la circolare prot.n. 4489 del 2 settembre, la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR sottolinea la rilevanza dell’indagine nazionale sulla prova scritta di matematica realizzata con il contributo della Mathesis attraverso il sito www.matmedia.it e invita gli UU.SS.RR. a favorirne la più ampia diffusione.
Nella circolare si segnala l’opportunità che i risultati dell’indagine siano oggetto di analisi e riflessioni da parte dei docenti interessati in specifiche riunioni dei dipartimenti di matematica degli istituti d’istruzione di 2° grado e in incontri territoriali. Il MIUR segnala altresì, nella nota, la disponibilità della Mathesis a collaborare alla organizzazione e conduzione di tali incontri per approfondire la conoscenza dell’indagine e dei risultati che essa ha fornito riguardo all’insegnamento e all’apprendimento della matematica nei licei scientifici, all’esperienza realizzata per la valutazione della prova, alla interpretazione e attuazione delle Indicazioni Nazionali e alla definizione di un possibile Syllabus 2015.

Spending review colpisce ancora la scuola: meno fondi per i libri alle famiglie in crisi

da Repubblica.it

Spending review colpisce ancora la scuola: meno fondi per i libri alle famiglie in crisi    

Il taglio ai costi per la politica regionale, deciso da Monti e attuato da Letta, va a danneggiare gli stanziamento per l’acquisto dei testi dei nuclei meno abbienti. Il contributo pro-capite passa da 163 euro a 85 euro. La maggior parte dei danneggiati al meridione

di SALVO INTRAVAIA

IL GOVERNO taglia i costi della politica regionale ma ci vanno di mezzo gli studenti meno abbienti. È un po’ difficile comprenderne le motivazioni, ma da quest’anno per gli alunni appartenenti alle famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, comprare i libri di testo scolastici sarà un problema ancora più grosso dello scorso anno. Perché, mentre con una mano il governo assegna alle scuole 8 milioni di euro per l’acquisto di volumi in comodato d’uso, con l’altra ne taglia 50 che fino al 2012/2013 andavano a rimpinguare il capitolo di spesa che serviva per assegnare un contributo alle famiglie con figli alla scuola media o al superiore per l’acquisto dei libri scolastici. Contributo che viene assegnato ogni anno attraverso le regioni, in base al reddito familiare.
Ma per quest’anno le risorse si sono praticamente dimezzate e il contributo medio per studente in difficoltà passa da 163 euro – con cui era possibile acquistare da 6 a 7 libri – ad appena 85 euro a testa, che bastano a malapena per tre libri al massimo. Il resto dei testi scolastici dovranno sobbarcarselo le famiglie. Si tratta, secondo le stime effettuate dallo stesso ministero dell’Istruzione di più di 647mila studenti, appartenenti a nuclei familiari “con reddito inferiore ad 15.493,71 euro”. Famiglie che abbondano soprattutto nelle regioni meridionali. Nell’anno scolastico 2012/2013 il ministero erogò alle regioni ben 103 milioni di euro che per il 2013/2014 diventano 53.560.000.
Ma è la motivazione della sforbiciata che lascia perplessi. Nel 2012 il governo Monti emanò un decreto legge per tagliare i costi della politica nelle regioni. Una norma che, per il capitolo relativo all’acquisto dei libri di testo per gli studenti meno abbienti, rimase in stand by per qualche tempo. Poi arrivò il governo Letta che lo scorso 29 maggio, attraverso il suo ministero dell’Economia, ha operato “un accantonamento di 49.440.000, effettuato, in via cautelativa, nelle more dell’applicazione dell’articolo 2 del decreto-legge” sul taglio dei costi della politica regionale. Il decreto montiano che intendeva limitare vitalizi, indennità e gettoni di presenza degli amministratori locali finisce così per colpire gli studenti meno abbienti.
È soprattutto nelle regioni meridionali che abita la maggior parte degli studenti meno abbienti, sempre secondo viale Trastevere. Qualcosa come un milione e 721mila studenti di medie e superiori corrispondenti al 41 per cento del totale degli studenti poveri censiti dal ministero. Le regioni più penalizzate saranno quelle che hanno la percentuale più alta di studenti appartenenti a nuclei familiari in difficoltà rispetto al totale della popolazione scolastica regionale: Sicilia, Basilicata e Campania nell’ordine. In Sicilia, dove gli studenti meno abbienti ammontano al 29,1 per cento, verranno a mancare quest’anno risorse per 8 milioni e 600mila euro. In Campania, gli studenti poveri dovranno accontentarsi di 8 milioni in meno.

Compiti delle vacanze fatti ma i prof non li controllano

da LaStampa.it

Compiti delle vacanze fatti ma i prof non li controllano

ANSA
Non mancano però i pigri: 1 studente su 4 non ha aperto libro
roma

Compiti per le vacanze? gli studenti li hanno fatti ma i prof non li controllano. Nonostante le polemiche che ogni anno vedono protagonisti i compiti per le vacanze, la metà dei ragazzi li ha svolti tutti o quasi e per di più senza l’aiuto di nessuno.

È quanto emerso da una ricerca di  Skuola.net che ha evidenziato come, tuttavia, non manchino i pigri: 1 studente su 4 non ha aperto libro ed 1 su 3 si è avvalso dell’aiuto del web.

Gli insegnanti non sembrano comunque ripagare l’impegno dei volenterosi: la metà degli alunni afferma che il suo lavoro non è stato degnato di uno sguardo dai suoi professori. Anche i genitori coinvolti nel lavoro scolastico: l’8% degli studenti è stato aiutato da loro.

Bilancio positivo nonostante gli ormai noti pareri negativi di pediatri, genitori, studenti e, in ultimo, anche dello stesso ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Infatti, circa il 24% degli studenti ha svolto tutto il carico di compiti assegnatogli dai professori prima dell’inizio delle vacanze estive, ed un altro 32% lo ha fatto per la maggior parte. In pochi hanno accantonato i libri durante l’estate: il 26% ha deciso di non toccarli per nulla, mentre l’11% ha svolto giusto una minima parte dei suoi compiti.

I nativi digitali sfruttano le capacità tecnologiche a loro vantaggio. Infatti il 30% dei ragazzi ha svolto i suoi compiti avvalendosi dell’aiuto di Internet e di siti per studenti. Vincono comunque gli alunni che hanno dato il meglio di sé: il 53% di loro afferma che i compiti svolti sono tutta farina del loro sacco.

Anche i genitori sono stati coinvolti nel lavoro dei figli, visto che l’8% dei ragazzi dichiara di essersi fatto dare una mano proprio da mamma e papà.

Nonostante il grande impegno degli studenti, gli insegnanti non hanno ripagato i loro sforzi. Infatti, sono pochissimi i ragazzi che affermano di aver subito un controllo dettagliato del loro lavoro, solo il 29%, mentre la metà, circa il 51%, dichiara che i suoi compiti sono stati visti a malapena. Non pochi i professori indulgenti con i più pigri: il 20% dei ragazzi ha affermato che i suoi insegnanti hanno chiuso un occhio di fronte ai compiti mancanti. La materia meno sopportata continua ad essere la matematica. Circa il 42% degli alunni ha confessato di aver svolto gli esercizi di questa materia di mala voglia, seguiti a ruota dalle ostiche versioni di latino e greco, indigeste al 32% dei giovani scolari.

Supplenze su posti di sostegno: ulteriori chiarimenti

da Tecnica della Scuola

Supplenze su posti di sostegno: ulteriori chiarimenti
di Lara La Gatta
Dopo la nota del 18 settembre scorso, il Miur fornisce ulteriori interpretazioni sulla corretta gestione delle domande di messa a disposizione
Con la nota prot. n. 9416 del 18 settembre 2013, il Miur, facendo salve le supplenze già conferite, aveva invitato i Dirigenti scolastici a dare priorità nelle nomine ai docenti in possesso del titolo di specializzazione (ma non inclusi nelle graduatorie di circolo o di istituto di alcuna provincia) rispetto ai docenti che ne siano privi.
A chiarimento di questa nota, il Ministero ha diramato la nota prot. n. 9594 del 20 settembre 2013, con la quale ha risposto a numerosi quesiti riguardanti la corretta interpretazione della suddetta disposizione e la trasparenza e uniformità dei relativi criteri di applicazione.
A tal fine, viene precisato che l’utilizzo di personale specializzato non presente nelle graduatorie di istituto di alcuna provincia deve comunque avvenire dopo lo scorrimento delle graduatorie di istituto dei docenti specializzati sul sostegno dell’intera provincia, compresi  coloro che hanno dichiarato il titolo di specializzazione entro il 10 settembre 2013.
Inoltre, le domande di messa a disposizione (rese in autocertificazione ai sensi del DPR 445/00 )devono essere presentate per una sola provincia (e nell’istanza deve essere espressamente dichiarato) e, qualora pervengano più istanze, i dirigenti scolastici daranno precedenza ai docenti abilitati, secondo il punteggio previsto nelle tabella di valutazione della seconda fascia di istituto, rispetto ai docenti non abilitati, valutati in base alla tabella della terza fascia delle graduatorie di istituto.
Le istanze devono, inoltre, contenere tutte le dichiarazioni necessarie per consentire la verifica puntuale dei suddetti requisiti da parte dei dirigenti scolastici, compresi gli estremi del conseguimento del titolo di specializzazione. Se le domande fossero già state presentate, si consiglia agli interessati di provvedere ad integrarle con le informazioni richieste.
La nota conclude che “Fatte salve le supplenze già conferite, in attesa della pubblicazione degli elenchi secondo le suddette regole per le messe a disposizione, le nomine su posti di sostegno continuano ad essere conferite ai sensi della C.M.30 agosto 2013 e sono definitive”.

I capponi di Enrico minacciano di fare male alla scuola

da Tecnica della Scuola

I capponi di Enrico minacciano di fare male alla scuola
di Lucio Ficara
Sul decreto 104 è ormai guerra aperta. Renato Brunetta protesta perchè il DL 104 determina di fatto una ulteriore tassazione e Mariastella Gelmini considera troppo dispendioso il piano di assunzioni del precariato.
Ricordate il brano dei “I promessi sposi”, e precisamente quello in cui Renzo va a parlare dei propri guai all’avvocato Azzeccagarbugli, portandogli in dono quattro capponi vivi, che, infastiditi e irritati, dal movimento scoordinato del braccio di Renzo e dalla posizione con cui li sta tenendo sospesi nell’aria a testa all’ ingiù, cominciano a prendersi a beccate tra loro? Come si può non ricordare una così magistrale descrizione fatta dal Manzoni? Parafrasando questa immagine storica, che ci riconduce a quando eravamo sui banchi di scuola, sembra di rivederla apparire figuratamente nelle mani del nostro premier Enrico Letta, mentre esterna i suoi guai al Presidente della Repubblica Napolitano, mentre alle sue spalle i capponi del popolo della libertà, o forse dovremmo dire della nuova Forza Italia e del Partito democratico se le danno di santa ragione.
Tra i capponi più combattivi e minacciosi c’è senza ombra di dubbio il capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà Renato Brunetta, che anche questa mattina, dalle frequenze di Radio anch’io, ha ribadito che se l’Italia è in crisi, la responsabilità è anche della scuola, dell’informazione e dei sindacati. Il battibecco tipico dei capponi manzoniani, si materializza alle spalle di Letta, tra Brunetta e il responsabile economico del partito democratico Fassina. Per Brunetta infatti l’Imu sulle prime case e sui terreni e fabbricati agricoli non si deve più pagare e l’Iva non deve assolutamente aumentare. Il capogruppo del PDL alla Camera invita Fassina a mettere da parte la vocazione tassatrice, sua e del suo partito, che ha già prodotto, a suo modo di vedere, con i provvedimenti sulla scuola, insopportabili e inaccettabili aumenti di imposte. Gli italiani non ce la fanno più. La minaccia è chiara ed evidente a tutti: non si può pensare di non toccare, nel patto di stabilità 2013, la scuola e lasciare che passi l’aumento dell’Iva.
Queste dichiarazioni, ripetute più volte da vari esponenti del Popolo della Libertà, fanno vacillare l’impegno preso dal governo Letta, sull’evitare di continuare a tagliare i fondi destinati alla scuola. Anche l’on. Gelmini fa dichiarazioni forti sul precariato, ritenendo scandaloso il decreto D’Alia sulla stabilizzazione dei precari. Dalle parti del centro destra si ritiene esagerato e dispendioso l’impegno del piano di assunzioni dei docenti e personale Ata per il prossimo triennio, soprattutto se questo dovesse comportare l’impossibilità di evitare l’aumento dell’Iva. Sembrerebbe che la decadenza da senatore di Berlusconi, stia innescando una strategia di logoramento del governo Letta, che a suo dire non vuole fare la fine di Jo Condor del mitico Carosello, minacciando strategicamente di colpire il settore della scuola, tanto caro al Partito Democratico. Tra capponi irritati e infastiditi e Jo Condor mancati, siamo curiosi di capire quanto durerà questa commedia napoletana che vede protagonisti i paladini di una presunta equità fiscale e coloro che vorrebbero salvare la scuola dal pagare un ulteriore prezzo, anche in questa nuova legge di stabilità.

“Sezioni primavera” per l’a.s. 2013/2014

da Tecnica della Scuola

“Sezioni primavera” per l’a.s. 2013/2014
di A.T.
Dopo la sottoscrizione avvenuta in Conferenza unificata dell’Accordo del 1° agosto 2013 (atto n. 83/CU) sulle “sezioni primavera”, il Miur fornisce indicazioni operative per procedere tempestivamente, nel caso non si fosse ancora provveduto, alla definizione dell’Intesa tra Usr e regione, al fine del regolare avvio delle lezioni per le sezioni con i bambini della fascia di età 2-3 anni.
Con nota prot. n. 4903 del 19 settembre scorso, che ha per oggetto “Sezioni primavera – Intese regionali (art. 2 Accordo Conferenza Unificata 1/8/2013)”, il Ministero dell’istruzione evidenzia, con particolare attenzione all’art. 2 dell’Accordo, l’urgenza della stipula dell’lntesa per consentire il regolare avvio delle attività educative nonché la conferma della prosecuzione delle sezioni già funzionanti negli anni precedenti, previa verifica e accertamento del rispetto effettivo di quei parametri qualitativi spesso violati, come rilevato dal monitoraggio ministeriale del 2010/2011: (mancato rispetto del rapporto 1 a 10; iscrizione di bambini di età inferiore a quella prevista di 24 mesi compiuti entro il 31 dicembre; esternalizzazione dei servizi, con l’eccezione delle convenzioni stipulate dagli enti locali; eccedenza del numero di bambini per sezione; mancato rispetto degli orari minimi e massimi per il funzionamento; genericità del progetto educativo; altri elementi eventualmente non conformi ai parametri qualitativi richiamati dall’art. 1 dell’Accordo, anche con riferimento alla tipologia di contratti stipulati con il personale docente/educativo e ai titoli di studio posseduti dal personale in servizio nelle “sezioni primavera”).
Nella stessa nota si fa presente che per quanto riguarda il contributo finanziario a carico del Miur “la disponibilità per l’esercizio finanziario 2014 della somma di 12 milioni, prevista dal bilancio triennale 2013-2015, dovrà essere confermata dalla prossima legge di stabilità”.
Inoltre, “relativamente alle regioni, si richiama l’attenzione sul dispositivo contenuto nell’art. 4,comma 1, lett. c) dell’Accordo che prevede, diversamente da quanto disposto dall’Accordo 2010, il cofinanziamento a carico delle regioni”.

La nota, a firma del direttore generale Carmela Palumbo,  conclude che, restando “in attesa dell’invio del testo dell’lntesa non appena sottoscritta”, sono state avviate le procedure per la costituzione della cabina di regia nazionale cui competerà tra l’altro l’effettuazione di un ulteriore monitoraggio, “in base al quale verranno anche determinate le nuove ripartizioni del contributo statale per il funzionamento delle sezioni”.

Studenti con sindrome di Down, validità certificazioni

da Tecnica della Scuola

Studenti con sindrome di Down, validità certificazioni
Attraverso apposita nota, il Miur evidenzia che le istituzioni scolastiche possono ritenere valide, per l’assegnazione dei docenti per le attività di sostegno, le certificazioni rilasciate dai medici di base agli alunni con sindrome di Down, senza “ulteriori successive visite e controlli.
Essendo giunte al Miur segnalazioni in merito al mancato riconoscimento, da parte di alcuni istituti scolastici, delle certificazioni rilasciate dai medici di base a studenti con sindrome di Down, ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104/1992, con nota prot. n. 4902 19 settembre 2013 il Ministero ricorda quanto disposto dall’art. 94 della legge n. 289/2002, invitando le scuole a ritenere valide, ai fini scolastici e, quindi, per l’assegnazione dei docenti per le attività di sostegno, le certificazioni rilasciate dai medici di base agli alunni con sindrome di Down.

Mense scolastiche, il Garante per l’Infanzia scrive all’Anci

da tuttoscuola.com

Mense scolastiche, il Garante per l’Infanzia scrive all’Anci

Ho riflettuto a lungo sull’emergenza mense scolastiche di cui si è subito ricominciato a parlare all’avvio dell’anno scolastico, emblematica di quello che sta accadendo in Italia. Sicuramente colpa della crisi, ma non solo. Proviamo a vedere questa situazione con gli occhi dei bambini. Probabilmente non capiscono il motivo per il quale non si siedono a mensa con gli altri compagni, ma sicuramente avvertono un senso di discriminazione, che non è assolutamente giusto far loro provare“. Queste le parole di Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza che oggi ha scritto una lettera al Presidente dell’Anci Piero Fassino per invitarlo a proporre, insieme all’Authority, ai Comuni una misura che garantisca comunque ai ragazzi di ricevere il pasto a scuola.

Ho deciso di scrivere al Presidente Fassino perchè non è accettabile vedere i bambini che si portano il pranzo da casa costretti a rimanere a consumarlo in classe perchè i genitori non adempiono ai versamento delle quote. Purtroppo in alcuni casi a causa di indigenza, in altri invece di mancato rispetto della collettività e delle sue regole. Ma non importa se ci siano o meno reali difficoltà economiche in famiglia“.

Ecco perchè quindi “è necessario distinguere fra responsabilità delle famiglie e diritto dei bambini. Anche le stesse amministrazioni comunali che non riescono a gestire questa situazione in termini di diritti dei minorenni sbagliano. Il pasto deve essere comunque garantito, i morosi sono i genitori non i bambini.  Per fortuna in alcuni Comuni questo non avviene, per la lungimiranza degli amministratori comunali, o anche grazie all’opposizione del personale della scuola. Chiedo pertanto a Piero Fassino – ha concluso Spadafora – di intervenire. Garantendogli fin da ora la mia collaborazione per formulare una proposta atta a rendere omogenea su tutto il territorio nazionale l’attuazione del diritto dei bambini ad andare a mensa con i propri compagni di classe, e non essere così discriminati“.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 222

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 222 del 21-9-2013

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 11 aprile 2013


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«CheckMate Puffer CM-O». (13A07533)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO 11 aprile 2013


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Ossiclor 50 PB Green». (13A07534)

 

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO 11 aprile 2013


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Amistar Top». (13A07535)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 7 maggio 2013


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Gett». (13A07532)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DECRETO 14 maggio 2013


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Quasar 50 WP». (13A07531)

 

 

Pag. 15

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 


DECRETO 3 settembre 2013


Procedure per la designazione e la vigilanza degli organismi
notificati ai sensi del decreto legislativo 12 giugno 2012, n. 78.
(13A07503)

 

 

Pag. 21

 

 

 


DECRETO 3 settembre 2013


Autorizzazione alla Brinmar Group Srl, in Brindisi, ad operare in
qualita’ di ditta autorizzata ai sensi del decreto 19 aprile 2010.
(13A07536)

 

 

Pag. 23

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 3 settembre 2013


Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio «Leochimica S.r.l.», in
Zoppola, al rilascio dei certificati di analisi nel settore
vitivinicolo. (13A07507)

 

 

Pag. 24

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 16 settembre 2013


Inserimento del medicinale ponatinib (Iclusig) nell’elenco dei
medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale
ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648, per il trattamento
della Leucemia Mieloide Cronica (LMC) Ph+ e della Leucemia Acuta
Linfoide (LAL) Ph+, in pazienti adulti resistenti agli inibitori
delle tirosino-chinasi di seconda generazione (dasatinib; nilotinib),
limitatamente ai pazienti che esprimono la mutazione T315I.
(Determina n. 803/2013). (13A07720)

 

 

Pag. 25

 

 

 


DETERMINA 16 settembre 2013


Inserimento dei medicinali inibitori della proteasi telaprevir e
boceprevir nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del
Servizio sanitario nazionale ai sensi della legge 23 dicembre 1996,
n. 648, per il trattamento antivirale, in associazione con
peginterferone alfa e ribavirina, dell’infezione da HCV genotipo 1
recidivante dopo trapianto di fegato, in pazienti adulti affetti da
epatite C cronica (CHC) compensata (compresa la cirrosi), naive al
trattamento o che non hanno risposto a precedente terapia. (Determina
n. 804/2013). (13A07721)

 

 

Pag. 26

 

 

 


DETERMINA 16 settembre 2013


Esclusione del medicinale istamina dicloridrato (Ceplene) dall’elenco
dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario
nazionale ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648. (Determina
n. 805/2013). (13A07722)

 

 

Pag. 28

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Tobi»
(13A07550)

 

 

Pag. 29

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Lipaxan»
(13A07551)

 

 

Pag. 29

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Steozol»
(13A07552)

 

 

Pag. 29

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Omolin»
(13A07553)

 

 

Pag. 30

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ del medicinale per uso umano «Lescol»
(13A07554)

 

 

Pag. 30

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Alpravecs» (13A07555)

 

 

Pag. 31

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Valsartan e Idroclorotiazide Arrow».
(13A07556)

 

 

Pag. 31

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Levetiracetam Arrow». (13A07557)

 

 

Pag. 31

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Esomeprazolo Arrow». (13A07558)

 

 

Pag. 32

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Rizatriptan Arrow». (13A07559)

 

 

Pag. 33

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Pramipexolo Ranbaxy». (13A07560)

 

 

Pag. 34

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Paraffina Liquida Sella». (13A07561)

 

 

Pag. 34

 

 

AUTORITA’ DI BACINO DEI FIUMI LIRI-GARIGLIANO E VOLTURNO

 


COMUNICATO


Rettifica all’adozione del Progetto di Variante al Piano Stralcio per
l’Assetto Idrogeologico-Rischio di frana, relativamente al comune di
Pozzilli. (13A07603)

 

 

Pag. 34

 

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 


COMUNICATO


Annuncio di una richiesta di referendum popolare (13A07748)

 

 

Pag. 34

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Zipyran Plus» compresse per cani.
(13A07598)

 

 

Pag. 34

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Friskies Procontrol gocce» 718 mg/ml.
(13A07599)

 

 

Pag. 35

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Enteristin» 120 mg/g. (13A07600)

 

 

Pag. 35