Spending review colpisce ancora la scuola: meno fondi per i libri alle famiglie in crisi

da Repubblica.it

Spending review colpisce ancora la scuola: meno fondi per i libri alle famiglie in crisi    

Il taglio ai costi per la politica regionale, deciso da Monti e attuato da Letta, va a danneggiare gli stanziamento per l’acquisto dei testi dei nuclei meno abbienti. Il contributo pro-capite passa da 163 euro a 85 euro. La maggior parte dei danneggiati al meridione

di SALVO INTRAVAIA

IL GOVERNO taglia i costi della politica regionale ma ci vanno di mezzo gli studenti meno abbienti. È un po’ difficile comprenderne le motivazioni, ma da quest’anno per gli alunni appartenenti alle famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, comprare i libri di testo scolastici sarà un problema ancora più grosso dello scorso anno. Perché, mentre con una mano il governo assegna alle scuole 8 milioni di euro per l’acquisto di volumi in comodato d’uso, con l’altra ne taglia 50 che fino al 2012/2013 andavano a rimpinguare il capitolo di spesa che serviva per assegnare un contributo alle famiglie con figli alla scuola media o al superiore per l’acquisto dei libri scolastici. Contributo che viene assegnato ogni anno attraverso le regioni, in base al reddito familiare.
Ma per quest’anno le risorse si sono praticamente dimezzate e il contributo medio per studente in difficoltà passa da 163 euro – con cui era possibile acquistare da 6 a 7 libri – ad appena 85 euro a testa, che bastano a malapena per tre libri al massimo. Il resto dei testi scolastici dovranno sobbarcarselo le famiglie. Si tratta, secondo le stime effettuate dallo stesso ministero dell’Istruzione di più di 647mila studenti, appartenenti a nuclei familiari “con reddito inferiore ad 15.493,71 euro”. Famiglie che abbondano soprattutto nelle regioni meridionali. Nell’anno scolastico 2012/2013 il ministero erogò alle regioni ben 103 milioni di euro che per il 2013/2014 diventano 53.560.000.
Ma è la motivazione della sforbiciata che lascia perplessi. Nel 2012 il governo Monti emanò un decreto legge per tagliare i costi della politica nelle regioni. Una norma che, per il capitolo relativo all’acquisto dei libri di testo per gli studenti meno abbienti, rimase in stand by per qualche tempo. Poi arrivò il governo Letta che lo scorso 29 maggio, attraverso il suo ministero dell’Economia, ha operato “un accantonamento di 49.440.000, effettuato, in via cautelativa, nelle more dell’applicazione dell’articolo 2 del decreto-legge” sul taglio dei costi della politica regionale. Il decreto montiano che intendeva limitare vitalizi, indennità e gettoni di presenza degli amministratori locali finisce così per colpire gli studenti meno abbienti.
È soprattutto nelle regioni meridionali che abita la maggior parte degli studenti meno abbienti, sempre secondo viale Trastevere. Qualcosa come un milione e 721mila studenti di medie e superiori corrispondenti al 41 per cento del totale degli studenti poveri censiti dal ministero. Le regioni più penalizzate saranno quelle che hanno la percentuale più alta di studenti appartenenti a nuclei familiari in difficoltà rispetto al totale della popolazione scolastica regionale: Sicilia, Basilicata e Campania nell’ordine. In Sicilia, dove gli studenti meno abbienti ammontano al 29,1 per cento, verranno a mancare quest’anno risorse per 8 milioni e 600mila euro. In Campania, gli studenti poveri dovranno accontentarsi di 8 milioni in meno.

Scuola in reggenza: soluzione vicina

da Tecnica della Scuola

Scuola in reggenza: soluzione vicina
di R.P.
Ma solo in tre regioni: Abruzzo, Campania e Lombardia. In quest’ultima regione si potranno attribuire esoneri anche nelle scuole sottodimensionate. Restano irrisolti i problemi di molte scuole di altre regioni.
Si sta avviando a soluzione il problema delle scuole affidate in reggenza in Lombardia, Abruzzo e Campania. Se ne è parlato pochi giorni fa al Ministero nel corso di un incontro al quale hanno preso parte anche le organizzazioni sindacali dell’Area V. Secondo quanto previsto dal recentissimo decreto legge 104 (articolo 17, commi 5,6 e7) sarà possibile fin da subito esonerare dall’insegnamento i docenti collaboratori dei dirigenti scolastici nelle regioni in cui i concorsi non sono ancora conclusi. Innanzitutto il Ministero ha fornito i dati numerici: i posti interessati sono 355 in Lombardia, 36 in Abruzzo e 36 in Campania. L’applicazione della norma creerà però situazioni di disparità fra le diverse regioni. Infatti in Lombardia in un bel numero delle regioni affidate in reggenza, i collaboratori sono già stati comunque esonerati dall’insegnamento in relazione al numero di classi facenti parte dell’istituzione scolastica. Per questo motivo i 355 posti a disposizione della Lombardia potranno essere usati per esonerare anche scuole sottodimensionate affidate a reggenza. Al contrario in tutte le altre regioni ci sono scuole anche piuttosto grandi affidate in reggenza in cui però il collaboratore vicario non ha alcun esonero. C’è sa dire che questa situazione potrebbe cessare anche in corso d’anno in quanto la legge prevede che gli esoneri termineranno non appena verranno nominati i dirigenti scolastici vincitori del concorso. Resta del tutto aperto il problema del pagamento dei supplenti che dovranno sostituire i docenti esonerati: le risorse arriveranno dai risparmi di costo dei posti dirigenziali non attivati e, se questi non dovessero essere sufficienti, anche dal fondo unico nazionale destinato alla retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici servizio.

DL 104: a rischio l’applicazione delle norme sui libri testo

da Tecnica della Scuola

DL 104: a rischio l’applicazione delle norme sui libri testo
di R.P.
L’articolo 6 prevede un decreto ministeriale per la distribuzione dei fondi alle scuole (meno di 3milioni di euro). Doveva essere firmato non più tardi del 19 settembre, ma ad oggi non ce n’è traccia.
La prima sfida contenuta nel DL 104 “La scuola riparte” è già stata persa. Entro giovedì 19 settembre il ministro Carrozza avrebbe dovuto emanare una disposizione applicativa in materia di libri di testo, ma per adesso del provvedimento non c’è traccia. Il secondo comma dell’articolo 6 del DL 104 prevede infatti uno stanziamento di 2milioni e 700mila euro destinati “all’acquisto, anche tra reti di scuole, di libri di testo e dispositivi per la lettura di materiali didattici digitali da concedere in comodato d’uso a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, individuati sulla base dell’Indicatore della situazione economica equivalente”. Per diventare operativa, questa disposizione deve essere recepita da un decreto ministeriale da emanarsi entro il termine di 7 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge. Il provvedimento ministeriale deve stabilire l’esatto ammontare del contributo da assegnare a ciascuna istituzione scolastica, “sulla base – recita la legge – del numero di studenti”, ma anche stabilire i criteri per la concessione dei libri agli alunni. A questo si tratta di aspettare per conoscere l’esatta misura del ritardo del Ministero.

Fondi del DL 104: necessaria la conferma nella legge di stabilità

da Tecnica della Scuola

Fondi del DL 104: necessaria la conferma nella legge di stabilità
di R.P.
La regola è di vecchia data: ogni stanziamento deve essere espressamente previsto dalla legge di stabilità. La conferma indiritte arriva dallo stesso ministero con la nota sulle sezioni primavera.
Leggere analiticamente (e alle volte anche fra le righe) le disposizioni ministeriali o anche leggi e decreti è sempre molto utile e interessante. Ma spesso si scoprono dettagli insospettabili oppure si ottiene risposta a dubbi che si nutrivano da tempo. E’ il caso delle diposizioni ministeriali, apparentemente di ordinaria amministrazione, in materia di sezioni primavera. “Per quanto riguarda il contributo finanziario a carico del Ministero dell’istruzione – si legge nella nota – si fa presente che la disponibilità per l’esercizio finanziario 2014 della somma di 12 milioni, prevista dal bilancio triennale 2013-2015, dovrà essere confermata dalla prossima legge di stabilità”. Il richiamo alla legge di stabilità che dovrà essere approvata nei prossimi mesi dal Parlamento sta a significare un dato semplice e banale che peraltro è in vigore da sempre nella contabilità pubblica: gli stanziamento relativi a leggi o disposizioni che hanno valore pluriennale vanno comunque confermati di anno in anno dalle legge di stabilità o comunque da disposizioni specifiche. E’ a causa di questo meccanismo, per esempio, che i fondi della legge 440/97 sono stati progressivamente ridotti dai 400miliardi di lire iniziali fino a poche decine di milioni di euro. E’ nota (altro esempio) la vicenda dei fondi per i libri di testo della primaria che lo Stato deve trasferire ai Comuni: negli ultimi anni è stato un continuo braccio di ferro fra MEF e Anci e il problema si è spesso risolto in zona Cesarini con un emendamento alla legge di stabilità. E’ molto probabile, quindi, che la stessa cosa si ripeta anche per i 400milioni che il DL 104 destina alla scuola: per poter essere concretamente impegnati e spesi sarà necessario che siano chiaramente stanziati nelle prossime leggi di stabilità, quelle del 2014 e del 2015. Per il momento l’unica certezza riguarda i 13 milioni del 2013.

L’Italia è nella fascia bassa Ue per gli stipendi ai docenti e tra i peggiori per gli scatti di carriera

da Tecnica della Scuola

L’Italia è nella fascia bassa Ue per gli stipendi ai docenti e tra i peggiori per gli scatti di carriera
di P.A.
Il top dei trattamenti economici è in Lussemburgo, il dato peggiore in Bulgaria
Il  “Fatto quotidiano” riprende l’antica questione dello scarso apprezzamento della professione insegnante in Italia e dello scarto stipendiale che c’è in confronto con le altre nazioni, anche se già in Europa è presente al suo interno una differenze stramba di stipendi tra il corpo docente, con la consequenziale differente considerazione in cui è tenuta la professione in ogni Stato. Si passa da una media per il secondario di 4.780 euro annui lordi in Bulgaria per arrivare ai massimi del Lussemburgo, dove un prof del liceo viaggia su una media di 104.049 euro. L’Italia, come è noto, si posiziona nella fascia bassa, caratterizzata tra l’altro, rispetto alla stragrande maggioranza degli altri Paesi europei, da un aumento molto ridotto e lentissimo dello stipendio durante la carriera. I dati più affidabili, specifica Il Fatto, nel settore provengono da uno studio di Eurydice, organismo che dipende dalla Commissione europea, che sottolinea come in tanti Stati europei, a partire dall’anno scolastico 2009-2010, i salari nelle scuole siano stati congelati o addirittura ridotti, a causa della crisi. Si tratta di dati relativi all’anno scolastico 2011-2012, sono cifre da cui vanno tolte le imposte che variano da Paese a Paese, mentre le statistiche sono espresse in base allo standard del potere d’acquisto. Sono prese poi in considerazione i soli docenti di ruolo. In Italia, sostiene Eurydice, il salario medio annuo della secondaria superiore si posiziona a quota 30.431 euro e il livello massimo è raggiunto con 34.867, ma solo dopo 34 anni di anzianità. In Francia invece il livello minimo della secondaria è di 28.666, e si può arrivare a 47.610 per il secondario superiore. I Paesi europei dove ci vogliono almeno 34 anni di anzianità per raggiungere lo stipendio più alto sono, oltre all’Italia, Spagna, Ungheria, Austria, Portogallo e Romania, mentre ce ne vogliono appena dieci in Danimarca, Regno Unito ed Estonia. Gli insegnanti più poveri si ritrovano in Bulgaria, appena 4.780 euro annui lordi in media per il secondario. Bassi i salari dello stesso ciclo di studi anche in altri Paesi dell’Europa centro-orientale: Romania (5.078), Lettonia (9.216), Ungheria (9.448), Estonia (9.520) e Slovacchia (9.605). Niente rispetto ai 104.049 del Lussemburgo e a seguire, nei primi posti, ci sono la Danimarca (70.097) e l’Austria (57.779);
e poi la Finlandia (49.200), che per il parametro Pisa, che a livello dei Paesi Ocse, i più industrializzati, misura la qualità formativa degli studenti, figura sempre al primo posto a livello mondiale. Seguono: Belgio (48.955), Regno Unito (44.937), Svezia (35.948). Due casi a parte sono la Germania e la Spagna, dove gli stipendi, oltre che per l’anzianità, differiscono molto anche secondo la regione. In Germania, ad esempio, i salari sono ancora decisamente più bassi nell’Est e a Berlino rispetto all’Ovest. A livello nazionale per il liceo si passa da un minimo a inizio carriera di 45.400 euro fino ad arrivare a 64.000. In Spagna, invece, si passa da 33.000 a 46.000, comunque decisamente al di sopra dell’Italia

Ultimi corsi integrativi nei licei artistici

da Tecnica della Scuola

Ultimi corsi integrativi nei licei artistici
di Giovanni Sicali
E’ stata publicata la C.M. n. 24 del 18/8/2013 avente per oggetto “Corsi integrativi per diplomati dei licei artistici statali, paritari e legalmente riconosciuti”
Detti corsi (ormai si tratta dell’ultima possibilità) sono regolati dal D.L. n. 297/94 “Testo Unico”, all’art. 191, che riprende la C.M. 29/12/1969, n. 3350. La C.M. non presenta alcuna novità nè cambiamento rispetto agli anni passati. Il Miur, ancora una volta, ha confermano immutate le istruzioni impartite con la C.M. n. 80 del 19/10/2005. Per l’attivazione dei corsi occorre l’autorizzazione del competente Direttore generale regionale e devono essere comunicati al Miur, (Dipartimento per la programmazione ministeriale e per la gestione del bilancio, delle risorse umane e della informazione) i nominativi dei componenti del comitato dei docenti, costituito annualmente con la presidenza di un docente universitario. I compiti di direzione e di vigilanza sono affidati ai dirigenti scolastici presso i quali i corsi sono organizzati e attivati in presenza di almeno 20 domande di iscrizione. La durata del corso integrativo va dal 21 ottobre 2013 al 23 maggio 2014. La frequenza da parte dei diplomati “quadriennali” è obbligatoria: l’assenza da 1/3 delle lezioni non consente l’ammissione al colloquio finale. Solitamente questi corsi sono tenuti il pomeriggio. Al termine del corso gli studenti sostengono un colloquio finale su tutte le materie di studio da loro seguite, tenuto davanti ad una commissione presieduta dal docente universitario coordinatore e composta dei docenti di corso. Tale colloquio si conclude con un attestato di idoneità (o di inidoneità) per l’iscrizione ai corsi di laurea secondo quanto disposto dalla legge. Il colloquio finale tende ad accertare la preparazione e la formazione dello studente, non già in ordine alla semplice acquisizione di contenuti culturali, ma come prima verifica di una maturità integrata, ritenuta presupposto sufficiente per l’iscrizione a tutti i corsi di laurea. Data questa sua finalità, il colloquio si svolge al di fuori di ogni restrizione formale, e verte sui concetti essenziali

Snobbate dagli alunni le disposizioni antifumo

da Tecnica della Scuola

Snobbate dagli alunni le disposizioni antifumo
di Lucio Ficara
Da segnalazioni che ci pervengono da colleghi e lettori, sembra emergere una situazione diffusa di mancato rispetto delle nuove norme, soprattutto da parte degli studenti. Nonostante le circolari diramate dagli stessi dirigenti scolastici.
È iniziato, con l’avvio del nuovo anno scolastico, un braccio di ferro tra dirigenti scolastici e studenti, sulle nuove norme antifumo presenti nel decreto legge 104 pubblicato in Gazzetta ufficiale del 12 settembre 2013. Un braccio di ferro fatto di circolari e avvisi scritti, rivolti agli studenti, ma anche al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliare, in cui viene espressamente fatto divieto di fumare nei cortili della scuola e in ogni pertinenza dell’edificio scolastico, oltreché, come già prevedeva la legge, nelle aule e in ogni altro locale interno della scuola. In sostanza, in moltissime scuole il dirigente scolastico, come rappresentante legale della scuola, si è premurato di comunicare, tramite circolare scritta e pubblicata nel sito istituzionale della scuola, che il decreto legge n.104 del 12 settembre 2013, all’art.4 riferito alla tutela della salute nelle scuole, statuisce testualmente, l’estensione del divieto di fumare , già previsto dall’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003. n. 3, anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie.
Inoltre vieta l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l’impiego e i centri di formazione professionale.
Infine asserisce che chiunque violi il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche è soggetto alle sanzioni amministrative pecuniarie previste all’articolo 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584, e successive modificazioni.
In diverse circolari che abbiamo avuto modo di leggere si informano studenti, docenti e il personale tutto, che i trasgressori rischiano sanzioni fino a 550 euro e addirittura fino a 2200 euro per chi è chiamato a controllare il rispetto della legge. Abbiamo sentito il parere di alcuni dirigenti scolastici, che ci dicono con chiarezza che la legge è legge e quindi deve essere rispettata, anche perché si parla di una norma di particolare importanza, riferita alla tutela della salute. In alcune scuole i dirigenti hanno individuato tra i docenti o il personale non docente delle figure che saranno responsabili, insieme al dirigente scolastico stesso, del controllo sul rispetto di questa discussa norma. Rispetto della norma, che molti studenti dichiarano apertamente di non volere rispettare, perché dal loro punto di vista è una norma che limita la libertà di azione dell’individuo. Da un confronto avuto con diversi docenti di varie scuole italiane, risulta effettivamente che i ragazzi, e non solo, continuano a fumare nei cortili delle scuole o addirittura si fanno trovare appollaiati sulle scale antincendio del proprio istituto a rollare la sigarettina. Alla fine della mattinata scolastica, i cortili delle scuole sono pieni di mozziconi di sigarette, che in alcuni casi hanno anche stampato sul filtro un evidente rossetto. Si potrebbe dire che, nonostante stiano giungendo le prime multe, con destinatario qualche trasgressore (al momento se ne contano pochissime su tutto il territorio nazionale), il fenomeno dei trasgressori è elevatissimo, e che il timore di una multa non frena l’istinto del fumatore incallito a fumarsi una sigaretta durante la mattinata. Tra i trasgressori non ancora multati, dispiace dirlo, ci sono anche docenti, che non riescono a frenare la voglia spasmodica di fare qualche tiro di sigaretta tra un’ora e l’altra. Quale sarà la reazione dei dirigenti scolastici che vedranno le norme antifumo snobbate dai loro alunni? Pensiamo che secondo il detto latino, dura lex sed lex, si arriverà alla tolleranza zero, fino a sconfiggere il vizio dei fumatori incalliti.

L’ora del nulla

da Tecnica della Scuola

L’ora del nulla
di P.A.
L’ora del nulla è quella in sostituzione dell’ora di religione cattolica per gli studenti (sembra il 10%) che non si avvalgono di tale insegnamento
La denuncia parte dal quotidiano “Avvenire” che riporta quanto scrive culturacattolica.it: “In troppe scuole l’ora di religione viene collocata all’inizio o alla fine della giornata, lasciando agli studenti che non la frequentano la possibilità di entrare un’ora più tardi o uscire un’ora prima. In pratica, la scuola stessa sancisce l’esistenza di questa “ora del nulla”. Non è un comportamento accettabile da parte di una grande agenzia educativa. Chiediamo con forza al ministro Carrozza di intervenire, mettendo le scuole nella condizione di bene operare per evitare questo spreco di risorse”.
La denuncia di culturacattolica.it. continua: “Ci stanno segnalando un comportamento di certi dirigenti che, se confermato, sarebbe senz’altro da sanzionare, perché fuorilegge. In pratica, in numerose scuole i presidi stanno convocando i ragazzi chiedendo loro di confermare o meno la scelta di avvalersi dell’insegnamento di religione. Nelle scuole dove l’ora di religione è collocata all’inizio o alla fine della giornata, molti ragazzi cambiano opzione per starsene a casa. In questo modo si alimenta la diffusione dell’“ora del nulla” che tanto male fa ai nostri studenti. È un comportamento inaccettabile, perché la scelta di frequentare l’ora di religione va fatta al momento dell’iscrizione e non può essere modificata ad anno in corso”.
 Ma c’è anche l’altro problema, denuncia Culturacattolica, quello della stabilizzazione dei docenti di religione, alla luce del fatto che, in tutta Italia, ci sono ancora 3.290 cattedre scoperte. “Il Miur bandisca quanto prima un concorso ordinario, su base regionale per coprire i posti vacanti nei territori dove ci sono cattedre scoperte”. La legge 186 del 2003 sullo stato giuridico degli insegnanti di religione, prevede due organici: il 70% delle cattedre di ruolo e il 30% di nomina annuale sempre d’intesa con l’Ordinario diocesano competente per territorio. In tante regioni, soprattutto del Nord, la quota del 70% non viene raggiunta e molte cattedre risultano non assegnate a docenti di ruolo. “In Lombardia e in Friuli – viene ricordato– l’organico di ruolo raggiunge al massimo il 40%, in Veneto il 35%, in Emilia Romagna e Toscana il 50%. In queste regioni servono subito concorsi ordinari per coprire i posti vacanti”.
Infatti, dicono, un concorso pubblico per selezionare i docenti di Rc è anche, garanzia di “qualità per gli studenti e le famiglie. Accuratamente preparati dalle diocesi questi insegnanti dovranno essere all’altezza delle nuove sfide che attendono la scuola”. Per esempio la “Lombardia è tra le regioni italiane con il numero più basso di docenti di ruolo. Chiediamo al ministero di porre mano, al più presto, a questo problema”.

Sostegno: il Miur eviti l’iniqua distribuzione dei posti stabilizzati

da TuttoscuolaFOCUS

Sostegno: il Miur eviti l’iniqua distribuzione dei posti stabilizzati 

Il ministro Carrozza ha fatto bene a volere da subito la stabilizzazione del maggior numero possibile di posti di sostegno. C’è ora da aspettarsi che metta mano alla disomogenea distribuzione sul territorio dei posti stabilizzati, sfruttando l’occasione – unica – di queste circa 27 mila immissioni in ruolo.

La situazione che si presenta oggi – prima di cominciare quella stabilizzazione che nell’arco di un triennio stabilizzerà in organico di diritto 26.684 posti di sostegno oggi precari e labili – vede evidenti squilibri territoriali. Qualche esempio: la Sicilia ha l’82% di posti stabili (8.247 su 10.057 posti di sostegno attivati), mentre il Lazio ha il 49,8% (6.245 su 12.536); la Campania ha il 78% di posti di sostegno in organico di diritto, la Lombardia il 50,1%, e così via sperequando.

La stabilizzazione di quei 26.684 voluti dal ministro dovrebbe servire anche a rimettere le cose a posto: dare meno posti stabili a chi ne ha oggi di più, dare più posti a chi ne ha meno.

In proposito stanno girando tabelle ufficiose attribuite al Miur che vanno esattamente in direzione opposta alla auspicata perequazione. C’è da augurarsi che non corrispondano al vero.

Qualche esempio per capire. Per raggiungere per tutte le regioni la stessa percentuale di posti stabili in organico di diritto la Sicilia (già ben messa per stabilità) dovrebbe stabilizzare da qui al 2015-16 altri 683 posti di sostegno; invece, secondo le tabelle che circolano, ne stabilizzerebbe ben 3.167, cioè 2.484 in più. Il Lazio (dove oggi c’è una forte precarizzazione) dovrebbe stabilizzare 4.887 posti; invece, sempre secondo le tabelle ufficiose, ne stabilizzerebbe soltanto 2.582, cioè 2.305 in meno.

Ovviamente anche le quote intermedie di posti da stabilizzare (secondo le tabelle ufficiose) sono di conseguenza sperequate, cosicché, sempre secondo quelle tabelle, già i posti da stabilizzare per il 2013-14 sarebbero squilibrati.

Droga in calo ma sarà vero?

Droga in calo ma sarà vero?

di Vincenzo Andraous

Le televisioni, i giornali, le inchieste, le analisi, ci dicono che il consumo di droga è in calo, meno consumatori, meno richiesta, l’offerta è imbalsamata.

Questo è ciò di cui il mondo mediatico, in buona compagnia con quello scientifico, nonchè politico, ci informa per ogni giorno che passa.

A osservare con pazienza l’intorno dei giovani che si muovono nelle scuole, nelle classi, in famiglia, nella strada, negli spazi del divertimento, nella Comunità di servizio e terapeutica Casa del Giovane, prorompe il dubbio che  viviamo in mondi separati, distanti, tanto è evidente che l’uso e abuso di droga, di tutte le droghe, perché nessuna è normale e nessuna fa bene, non sia affatto diminuito, ma addirittura aumentato nella sua estensione geografica.

Forse c’è in atto una sorta di auto ipnosi che ci fa perdere contatto con la realtà, sarà davvero così come ci dicono, la percezione che abbiamo non è comparabile con la lotta messa in campo contro le mafie, la battaglia in corso per una efficiente ed efficace prevenzione  a tutela dei più giovani, di tutte le persone più fragili che abboccano all’amo della più grande delle bugie, la  droga.

Posso sbagliarmi, me lo auguro, ma la sensazione che mi porto addosso è che le nuove generazioni, quelle più a rischio della “botta di adrenalina”, non solo continuino a “calare giù”, ma vanno ingrossando le fila delle tribù di consumatori occasionali e di quelli abitudinari, intendendo con ciò quelli del fine settimana da leoni, e dell’inizio settimana da inadeguati predoni di giorni rubati alla fatica.

C’è meno dispendio di cecità e ottusità, di muscolature di cartone, è un bene che sia così, le istituzioni tutte ne guadagnano in autorevolezza, la collettività ne trae energie nuove per rinnovarsi con maggiore coerenza.

Eppure nelle classi che ho il privilegio di visitare, nelle scuole che mi invitano a fornire il contributo di uomo ritornato intero da una caduta irriguardosa delle responsabilità, dei danni causati  agli altri, gli innocenti, debbo dire che l’idea che mi sono fatto è di opposto avviso, non si tratta di vergare un giudizio affrettato, di delineare sconsideratamente un micro gruppo (comunque facente parte il macro gruppo), senza conoscerne a fondo le abitudini, gli stili di vita, le normalità travestite di eccezionalità.

Dalle medie inferiori a quelle superiori, tragitto denso di scossoni identitari, c’è un uso e abuso di sostanze a cominciare dalla cannabis, intesa come il collante del clan appena nato, dei beveroni colorati da buttare giù in fretta, aggredendo il prossimo bicchiere come energia a difesa del rinculo che accomuna quanti sono precariamente fermi, della polvere bianca che rende audaci i pavidi e irresistibili quanti stanno perennemente nelle retrovie.

Lo smercio di droga  diminuisce, eppure la fragilità dei nostri figli implode pari passo con una incultura  che pervade non solamente la scuola, bensì la società intera, incapace di opporre valori  resistenti al costante scivolamento all’indietro, rischiando di confondere la quantistica con l’umanità, la sempre maggiore marginalità con gli interventi saltuariamente presi di petto.

Come è possibile che il problema droga sia in via di risoluzione se gli ingressi nelle comunità terapeutiche, nelle carceri minorili, in quelle altre, non concedono tregua, la carne da macello sia talmente in moto perpetuo da opprimere ogni spazio disponibile, nelle città e nelle periferie, offerta e richiesta non smettono mai di scambiarsi di abito, di interferire con la vita sempre meno corrisposta di pazienza, di rispetto e responsabilità  per ogni più ovvia libertà.

Trasporto ed assistenza gratuite per l’inclusione di alunni con disabilità

Trasporto ed assistenza gratuite per l’inclusione di alunni con disabilità: spiacenti, ma stavolta la Cassazione va cassata (sent. Cass. 21166/13)

di Salvatore Nocera

Diritto allo studio – Trasporti

 

La III Sez. Civile della Cassazione con Sentenza n° 21166/13 ha concluso un procedimento di richiesta di assistenza e trasporto gratuiti a scuola di un alunno con disabilità iniziato prima del 2006, dando torto alla famiglia che chiedeva il rimborso delle spese da lei anticipate per il trasporto e l’assistenza a scuola, servizi per i quali il Comune pretendeva una compartecipazione al costo.


La Cassazione argomenta in primo luogo che le norme costituzionali sul diritto allo studio degli alunni con disabilità sono “programmatiche” e non precettive e comunque non prevedono la gratuità assoluta di questi servizi.

Inoltre nega l’esistenza di norme legislative che espressamente garantiscano la gratuità di tali servizi.

Infine, citando l’art. 24 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, interpreta il principio di “accomodamento ragionevole” nel senso che ciò comporterebbe l’obbligo delle famiglie di contribuire ai costi di questi due servizi, secondo le loro possibilità economiche.

In conclusione, data la complessità della questione, compensa le spese, che ovviamente per la propria parte ricadono sulla famiglia relativamente ai 3 gradi di giudizio.

 

OSSERVAZIONI

Sui contenuti della pronuncia del Supremo Collegio sia consentito dissentire per i seguenti motivi:

1. L’obiezione che le norme costituzionali in materia scolastica abbiano solo valore “programmatico” (e quindi non vincolante sino a quando il legislatore non approvi apposite norme) è sconfessato dalla stessa Sentenza della Corte Costituzionale n° 215/87 citata dalla Cassazione, in quanto detta sentenza ha espressamente affermato che l’art. 3 comma 2 della Costituzione sul divieto di diseguaglianza nei confronti degli alunni con disabilità è immediatamente precettivo; ovviamente la Corte ha ragionato sull’eguaglianza materiale, cioè che se si trattano in modo identico alunni con e senza disabilità (facendo pagare trasporto ed assistenza secondo le loro disponibilità economiche) si trattano in modo diseguale gli alunni con disabilità per i quali trasporto ed assistenza sono servizi necessari.

 
2. Pare strano che la Suprema Corte, che conosce le leggi, neghi l’esistenza di norme esplicite sul diritto alla gratuità di questi servizi per gli alunni con disabilità. Infatti:

a)    l’art. 28 comma 1 della L. n° 118/71 afferma espressamente il diritto alla gratuità del trasporto alle scuole del primo ciclo per gli alunni con disabilità.

b)  La sentenza del Consiglio di Stato n° 2631/08, alla luce della Sentenza della Corte Costituzionale n° 215/87, estende alle scuole superiori il diritto al trasporto e all’assistenza gratuite per analogia per analogia dell’art. 28, comma 1 della L. n° 118/71 citata (Vedi scheda n° 261. Il Consiglio di Stato, anche in sede giurisdizionale, ribadisce l’obbligo delle Province ad assicurare il trasporto gratuito nelle scuole superiori).

c)   La L. n° 67/2006 vieta qualunque forma di discriminazione per le persone con disabilità. Pretendere, come fa la Cassazione, che gli alunni con disabilità debbano concorrere ai costi dei servizi di trasporto e assistenza a scuola, secondo le loro disponibilità economiche, non tiene conto che ciò costituisce discriminazione dal momento che per i compagni il trasporto è un’opportunità e il servizio di assistenza non si pone, mentre per gli alunni con disabilità questi due servizi sono indispensabili per l’esercizio del loro diritto allo studio.

d)   In tal senso si è espresso chiaramente il D.Lvo n° 112/98 nella’art. 139 secondo il quale trasporto ed assistenza gratuiti per gli alunni con disabilità sono compito rispettivamente del Comune per la scuola del primo ciclo e della Provincia per quelle superiori. E la citata sentenza del Consiglio di Stato ha ampiamente interpretato il termine “supporto organizzativo” all’integrazione scolastica come comprendenti necessariamente il trasporto e l’assistenza a scuola.
3. La cassazione analizza a lungo la L. n° 104/92 evidenziando come tutte le norme che riguardano gli obblighi degli Enti Locali a fornire servizi per l’integrazione scolastica sono condizionate dalle “disponibilità di bilancio”. In senso contrario però sul diritto allo studio degli alunni con disabilità si è espressa la costante Giurisprudenza della corte Costituzionale e da ultima la Sentenza n° 80/10, la quale afferma espressamente che il diritto all’inclusione scolastica non può essere condizionato o affievolito per motivi di bilancio essendo un diritto costituzionalmente protetto. La Cassazione, pur citando detta sentenza, si limita a considerarla limitatamente al diritto alle ore di sostegno, mentre la massima affermata dalla Corte Costituzionale spazia su tutti gli aspetti del diritto.

4. La Cassazione cita pure l’art. 24 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per precisare che l’”accomodamento ragionevole” che deve essere garantito per la realizzazione del diritto allo studio degli alunni con disabilità consisterebbe, nel caso di specie, nella possibilità che le famiglie contribuiscano economicamente al costo dei servizi secondo le loro disponibilità economiche. Tale interpretazione sembra contrastare con quella derivante da una visione globale della Convenzione, il cui principio dominante è quello delle pari opportunità che debbono essere garantite agli alunni con disabilità dalle amministrazioni anche con dei sacrifici economici delle stesse e non invece con sacrifici economici degli alunni con disabilità.
In conclusione è strano che la Cassazione si sia limitata a confermare l’interpretazione data alla normativa sino al 2005 dal Tribunale di Bergamo e dalla Corte d’Appello di Brescia, ignorando o dando una interpretazione riduttiva alla normativa e alla giurisprudenza costituzionale successive a tale data.

Comunque, a differenza delle sentenze di annullamento della Corte Costituzionale che valgono “erga omnes”, le sentenza della Cassazione riguardano solo il caso concreto trattato e non vincolano gli altri organi di giustizia ad uniformarsi ad esse. Ci augura che in analoghe controversie i successivi giudici di merito o di legittimità non vogliano seguire l’orientamento di questa sentenza della Cassazione che rimane unica ed isolata nel nostro panorama giuridico.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 223

Gazzetta Ufficiale

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


DECRETO 2 agosto 2013, n. 106


Regolamento recante integrazioni e modificazioni al decreto del
Ministro della giustizia 20 luglio 2012, n. 140, concernente la
determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un
organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolamentate
vigilate dal Ministero della giustizia, ai sensi dell’articolo 9 del
decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. (13G00149)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 settembre 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Amantea. (13A07607)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 settembre 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Carosino e nomina del
commissario straordinario. (13A07608)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 settembre 2013


Scioglimento del consiglio comunale di Piadena. (13A07609)

 

 

Pag. 9

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO

 


DECRETO 3 settembre 2013


Aggiornamento dell’elenco delle attrazioni dello spettacolo
viaggiante, di cui all’articolo 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337.
(13A07672)

 

 

Pag. 10

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 12 settembre 2013


Sviluppo di risorse energetiche e minerarie nazionali strategiche.
(13A07698)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


DECRETO 17 settembre 2013


Regole procedurali di carattere tecnico-operativo per la distruzione
delle schede cartacee, ai sensi dell’articolo 38 del decreto 25
gennaio 2007. (13A07628)

 

 

Pag. 13

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


DECRETO 19 marzo 2013


Criteri e tariffe per la determinazione del valore capitale delle
prestazioni erogate agli invalidi civili. (13A07675)

 

 

Pag. 16

 

 

 


DECRETO 5 luglio 2013


Trasferimento all’INPS delle risorse strumentali, umane e finanziarie
del soppresso INPDAP, in attuazione dell’articolo 21, comma 2, del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. (13A07671)

 

 

Pag. 31

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 30 agosto 2013


Emissione, nell’anno 2013, di francobolli ordinari appartenenti alla
serie tematica «Il patrimonio artistico e culturale italiano»,
dedicati a Mole Antonelliana di Torino, Mura rinascimentali di Lucca,
sito archeologico di Alba Fucens, Complesso monumentale di Santa
Sofia di Benevento e Cattedrale di Nardo’ Lecce, nei valori di euro
0,70 per ciascun francobollo. (13A07635)

 

 

Pag. 37

 

 

 


DECRETO 30 agosto 2013


Emissione, nell’anno 2013, di un francobollo ordinario appartenente
alla serie tematica «Il patrimonio artistico e culturale italiano»,
dedicato al Teatro «La Fenice» di Venezia, nel 10º anniversario della
riapertura, nel valore di euro 0,70. (13A07636)

 

 

Pag. 38

 

 

 


DECRETO 10 settembre 2013


Autorizzazione al rilascio di certificazione CE conferito
all’organismo Sicapt S.r.l., in Lecco, ad operare in qualita’ di
organismo notificato per la certificazione CE, ai sensi della
direttiva 95/16/CE del 29 giugno 1995, in materia di ascensori.
(13A07673)

 

 

Pag. 39

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 30 agosto 2013


Classificazione, ai sensi dell’articolo 12, comma 5, legge 8 novembre
2012, n. 189, del medicinale per uso umano «Xarelto 2,5 mg»,
approvata con procedura centralizzata. (Determina n. 776/2013).
(13A07588)

 

 

Pag. 41

 

 

 


DETERMINA 30 agosto 2013


Classificazione, ai sensi dell’articolo 12, comma 5, legge 8 novembre
2012, n. 189, del medicinale per uso umano «Hyqvia» approvata con
procedura centralizzata. (Determina n. 775/2013). (13A07589)

 

 

Pag. 43

 

 

 


DETERMINA 6 settembre 2013


Medicinali la cui autorizzazione all’immissione in commercio risulta
decaduta ai sensi dell’articolo 38 del decreto legislativo 24 aprile
2006, n. 219, e successive modificazioni ed integrazioni. (Determina
n. 1410/2013). (13A07586)

 

 

Pag. 45

 

 

 


DETERMINA 12 settembre 2013


Modifica dell’allegato alla determina n. 689 del 26 luglio 2013,
nella parte relativa al medicinale «Rivastigmina Actavis». (Determina
n. 785/2013). (13A07648)

 

 

Pag. 48

 

 

CONSIGLIO DELLA MAGISTRATURA MILITARE

 


DECRETO 3 settembre 2013


Indizione delle elezioni dei componenti elettivi del Consiglio della
magistratura militare. (13A07479)

 

 

Pag. 49

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Ondansetron Pfizer». (13A07562)

 

 

Pag. 50

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Omeprazolo Pfizer». (13A07563)

 

 

Pag. 50

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Bisoprololo Pfizer Italia». (13A07564)

 

 

Pag. 52

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Ceftazidima Pfizer». (13A07581)

 

 

Pag. 53

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Cefixima Pfizer». (13A07582)

 

 

Pag. 54

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Rabeprazolo Pfizer». (13A07583)

 

 

Pag. 54

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Levofloxacina Pfizer». (13A07584)

 

 

Pag. 54

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Iomeron». (13A07585)

 

 

Pag. 55

 

 

 


COMUNICATO


Revoca dell’autorizzazione alla produzione di gas medicinali per uso
umano, rilasciata alla societa’ Oxisanitas Di Bennardo Francesco Pio,
in Montalto Uffugo. (13A07587)

 

 

Pag. 55

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Enterogermina». (13A07590)

 

 

Pag. 55

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Glipressina». (13A07591)

 

 

Pag. 56

 

 

 


COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Ramipril/Idroclorotiazide Teva».
(13A07640)

 

 

Pag. 56

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Venital». (13A07641)

 

 

Pag. 57

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Vivotif». (13A07642)

 

 

Pag. 57

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Nebivololo Pharmacare». (13A07643)

 

 

Pag. 58

 

 

 


COMUNICATO


Modificazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso umano «Nebivololo RK» (13A07644)

 

 

Pag. 59

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Hiruflog», con
conseguente modifica stampati. (13A07646)

 

 

Pag. 60

 

 

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio, secondo
procedura nazionale, del medicinale per uso umano «Sincol», con
conseguente modifica stampati. (13A07647)

 

 

Pag. 60

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Torasemide Teva Italia» (13A07649)

 

 

Pag. 60

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Ramipril Aurobindo» (13A07650)

 

 

Pag. 61

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Pioglitazone Tecnimede» (13A07651)

 

 

Pag. 62

 

 

 


COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Perindopril e Indapamide Krka» (13A07652)

 

 

Pag. 63

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


COMUNICATO


Aggiornamento della graduatoria delle domande ammesse al
finanziamento nell’ambito del PON ricerca e competitivita’.
(13A07674)

 

 

Pag. 64

 

 

SUPPLEMENTI STRAORDINARI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Conto riassuntivo del Tesoro al 30 aprile 2013. Situazione del
bilancio dello Stato. (13A05828)

 

(Suppl. Straordinario n. 9)

23 settembre Inaugurazione anno scolastico 2013-2014

tuttiascuola

Si svolge il 23 settembre, presso il Quirinale, la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2013-2014.

Intervento del Presidente Napolitano alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2013-2014

(Palazzo del Quirinale, 23/09/2013) L’aver accettato, nell’interesse del paese, la rielezione a Presidente della Repubblica mi permette – e mi fa molto piacere – di essere ancora qui con voi oggi e di parlare al mondo della scuola italiana. L’inizio dell’anno scolastico è, infatti, il momento e l’occasione migliore per rivolgere un augurio di buon lavoro agli insegnanti, al personale tecnico, a tutti coloro che sono impegnati nell’istruzione e per l’istruzione nella pubblica amministrazione e nella società civile. Do il benvenuto a tutte le autorità presenti. E rivolgo un saluto affettuoso a voi studenti di ogni età, ai vostri genitori e, lasciatemi aggiungere, ai vostri nonni. Non ho mai trascurato in questi anni di considerare l’istruzione a tutti i livelli uno dei pilastri e degli assi portanti della nostra società.

E in questo momento dobbiamo rinnovare e rafforzare le potenzialità di sviluppo della società italiana. Non siamo ancora usciti dalla crisi finanziaria, economica, sociale che ha colpito così duramente negli ultimi anni il nostro paese, e gran parte del mondo, dagli Stati Uniti d’America all’Europa. Sono ancora tante le famiglie che soffrono di difficoltà e di privazioni, che non ce la fanno, o ce la fanno a fatica, ad andare avanti ogni mese, che mancano di sostegni essenziali, innanzitutto il lavoro per i figli se non anche per genitori : come in Sardegna, dove è risuonata ieri la parola solidale e ispirata del Pontefice. Molti sacrifici si sono imposti ovunque nel nostro paese. L’economia e l’occupazione tardano a riprendersi : ma i primi segni di ripresa si vedono, e si riaffaccia la speranza di un nuovo, più solido sviluppo – su basi più giuste – dell’economia e della società.

Ebbene, dobbiamo fare tutti la nostra parte per far crescere i semi che appaiono e possono maturare di un miglioramento e cambiamento positivo della nostra situazione. La politica non sprechi questo momento più favorevole e faccia, attraverso il governo e il Parlamento, la sua parte, procedendo, senza incertezze e tantomeno rotture, nel compiere le azioni necessarie. Si mobilitino tutte le forze valide del paese. Anche quelle della scuola. E vengo al punto.

Pure la scuola negli ultimi anni ha sofferto delle ristrettezze provocate dalla crisi generale e ha sofferto – diciamo la verità – di incomprensioni e miopie, di rifiuti e tagli alla cieca – più che di una necessaria lotta contro innegabili sprechi – da parte dei responsabili della cosa pubblica. Ebbene, si sta ora comprendendo che bisogna cambiare strada : è questo il segno della giornata di oggi qui al Quirinale, è questo il segno nel quale inizia il nuovo anno scolastico. Ce lo dicono senza dubbio i provvedimenti adottati dal governo, specialmente il decreto approvato dieci giorni fa dal Consiglio dei ministri in materia di istruzione, università e ricerca: e vi ha fatto puntuale riferimento il ministro Carrozza che ne è stata promotrice con una passione e determinazione di cui desidero darle atto.

E in effetti – questo bisogna ben capire – rafforzare l’istruzione a tutti i livelli, sviluppare la ricerca scientifica, rendere più elevata e moderna la formazione dei giovani attraverso tutti i canali, ciò è decisivo per superare la crisi, per combattere la disoccupazione, per competere nel mondo d’oggi, per costruirci il futuro che l’Italia può riuscire a darsi.

Le conoscenze, le capacità possedute dai cittadini di un paese favoriscono uno sviluppo economico costante. Questo insieme di conoscenze si definisce capitale umano proprio per sottolineare il fatto che si tratta di una vera e propria ricchezza, di un patrimonio su cui un paese può contare. Se vogliamo capire quanto vale questo patrimonio dobbiamo guardare sia alla quantità dei diplomati e dei laureati, sia alla qualità, cioè a quanto si è imparato davvero a tutti i livelli dell’istruzione. L’Italia purtroppo resta ancora indietro rispetto ad altri paesi avanzati – agli ultimi posti nell’Unione Europea – per il numero di quanti procedono fino in fondo negli studi : sono addirittura calate negli ultimi anni le iscrizioni all’università, in concomitanza con l’aggravarsi della crisi economica. E’ a rischio il progresso realizzatosi nel lungo periodo precedente. L’Italia resta indietro anche per quanto riguarda le competenze che si acquisiscono con l’istruzione, come vengono misurate internazionalmente. Il ritardo è particolarmente grave al Sud, dove il divario rispetto al resto del paese aumenta man mano che si passa ai gradi più alti dell’istruzione, ma è presente anche nelle periferie delle grandi città su tutto il territorio nazionale. L’aspetto più positivo è dato dalla sensibilità e dall’impegno delle ragazze e delle giovani, la cui percentuale di partecipazione ai livelli più alti dell’istruzione supera nettamente quella maschile.

Il potenziamento del sistema scolastico là dove si presenta più debole è uno degli elementi del rinnovato impegno che l’attuale Governo sta dedicando all’istruzione. Potenziamento, a cominciare dalle strutture materiali, dagli edifici scolastici divenuti antiquati e insicuri.

Imparare è importante per l’intero sistema paese. Ma cosa serve perché a scuola si impari al meglio? I risultati di varie ricerche ci dicono che più di altri fattori conta l’apporto degli insegnanti. E quindi ci si deve impegnare a investire – in risorse e iniziative – come il Governo ha iniziato a fare, perché la già notevole professionalità dei nostri docenti si rafforzi.
È giusto premiare il merito, incentivare chi lavora nella scuola a fare sempre meglio. Ma occorre anche che gli insegnanti più ricchi di talento siano generosi nel condividerlo.

Infatti, si ottengono buoni insegnanti non solo con un’accurata formazione e con opportuni aggiornamenti, ma anche e molto promuovendo la trasmissione e lo scambio nella capacità di insegnare. Non bisogna mai smettere di imparare gli uni dagli altri, anche dai giovani, e scambiare quel che si è imparato. Sappiamo quante buone pratiche vanno spesso disperse.

Quello che vale per gli insegnanti vale anche per gli studenti. La pratica dell’aiuto negli studi dato dai più bravi a chi resta indietro o dagli studenti più adulti ai più piccoli è un altro bell’esempio di redistribuzione dei talenti. Invito perciò gli studenti migliori a essere generosi e attivi nel condividere quanto hanno imparato.
A voi giovani, a voi ragazze e ragazzi, dico nel modo più semplice e convinto : la sola risposta certa che si può dare alle vostre preoccupazioni per il futuro – “avremo lavoro e quale, qualificato e soddisfacente oppure no, potremo avere un posto riconosciuto nella società?” – la risposta certa a queste vostre domande è una sola : formatevi e preparatevi nel miglior modo possibile. Ve ne deve essere data, certo, la possibilità, dal sistema d’istruzione, dalle strutture scolastiche, dalle politiche pubbliche. Ma almeno in parte, in buona parte, queste possibilità oggi esistono in Italia.

Non così in tutto il mondo, non dimentichiamolo. Ci sono paesi nei quali lo stesso poter andare a scuola è una fortunata condizione della cui importanza noi qui non siamo più consapevoli. All’inizio di un anno scolastico capita di affrontare la scuola con riluttanza, perfino come un pesante dovere, ma la scuola, il poter studiare è soprattutto un grande privilegio. È bene non scordarsi che perfino in Italia ci sono minorenni indotti a lavorare prematuramente. Altrove questo fenomeno è ben più esteso e drammatico : addirittura bambini che invece di andare a scuola sono reclutati come soldati, mentre in altri casi tanti bambini si trovano in territori colpiti da disastri naturali o da sanguinosi conflitti.

Si pensi ora alla Siria : tra quanti hanno dovuto abbandonarla, tra i profughi affluiti in più paesi, i minori sono circa un milione, 740 mila hanno meno di 11 anni. Ai piccoli raccolti nei campi profughi mancano i parenti lontani, ma anche e molto, da quanto dicono a chi li intervista, manca loro la scuola.

E quante bambine in particolare – in varie parti del mondo – non possono andare a scuola? Se lo fanno, sono perseguitate, aggredite per il solo fatto di non essere nate maschi e di voler studiare. Alcune di loro si battono coraggiosamente per questo diritto. È il caso di Malala Yousafzai la giovane pakistana vittima di un attentato talebano che così si è espressa in occasione del suo recente discorso all’ONU : “Il terrorismo, la guerra e i conflitti impediscono ai bambini di andare a scuola. Dobbiamo condurre una gloriosa lotta contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.”
Torno a quel che dobbiamo fare in Italia. Voglio dedicare una parola all’attività di ricerca, che è condizione perché il talento possa dare frutti che gioveranno a tanti. C’è qui con noi il Professor Naldini con il Professor Aiuti e altri suoi collaboratori, e pochi giorni fa ho incontrato una più ampia delegazione di Telethon. I risultati della ricerca, in particolare di quella biomedica ma non solo di quella, costituiscono preziosi benefici rivolti al mondo, specialmente ai bambini e non solo italiani.
Investire nella ricerca, investire nel nuovo, è l’esempio che ci viene dal grande e illuminato imprenditore italiano che qui ricordiamo insieme con la RAI : Adriano Olivetti. Promuovere la ricerca e fare ricerca, e in generale studiare e lavorare sul serio è anche una forma di generosità. Lo è ugualmente impegnarsi con disciplina nello sport i cui risultati contribuiscono a ravvivare l’orgoglio nazionale. Ringrazio per questo i nostri atleti qui presenti.
La scuola, in quanto contribuisce a far crescere una cultura diffusa, fa bene alla democrazia : grazie all’istruzione e alla cultura si diviene persone più tolleranti, più aperte, più sensibili a quei valori di solidarietà cui ci richiama con tanta forza di convinzione e semplicità Papa Francesco.

Anche questa cerimonia ci ha ricordato che la scuola concorre a renderci cittadini migliori. Abbiamo potuto costatare ancora una volta quanto la scuola italiana faccia al di là dell’insegnare le materie obbligatorie : sensibilizza ai temi della legalità, ai valori costituzionali, a valori come quelli del rispetto dell’ambiente e del territorio.

La scuola invita alla correttezza, alla non violenza, al dialogo, all’apertura nei confronti di chi vive in condizioni lontane dalla nostra, nei confronti di chi è diverso. Per questo motivo abbiamo scelto come titolo di questa cerimonia La scuola nel mondo. Il mondo nella scuola, che è lo slogan stampato sulle vostre magliette. È testimonianza dell’entu-siastico impegno dei nostri insegnanti la grandissima partecipazione al concorso del Ministero che porta lo stesso titolo. La scuola insegna a vivere in società, a vivere in democrazia, a crescere e ad aprirsi al mondo.

Un’occasione importante per questa apertura al mondo è data dalla presenza di studenti di origine immigrata nelle nostre scuole, perché può sollecitare curiosità per altre vicende storiche e altre realtà, maggiore comprensione per culture e costumi diversi. La scuola deve lasciare che il mondo entri nelle sue aule.

Voi studenti imparate fin da giovani a essere generosi e aperti, e innanzitutto consapevoli di quel che fa dell’Italia un paese straordinario e di quel che ciascuno di noi deve dare oggi a un’Italia in difficoltà. A tutti : buona scuola, buon anno nuovo negli studi e nel vostro cammino verso il futuro.

 

Discorso Ministro On. Prof. Maria Chiara Carrozza

(Palazzo del Quirinale, 23/09/2013) Signor Presidente della Repubblica,
gentili Autorità,
cari dirigenti scolastici, cari insegnanti, care famiglie e soprattutto cari studenti,
vorrei innanzitutto salutare gli studenti, gli autentici protagonisti delle nostre scuole.
Ringrazio, inoltre, i dirigenti scolastici, i docenti e il personale scolastico per il loro costante impegno, ogni giorno e in ogni area del nostro Paese.
Il Governo di cui mi onoro di far parte ritiene fondamentale e centrale l’istruzione. Lo scorso 9 Settembre ha approvato un decreto legge in materia. Il decreto è ora all’esame del Parlamento. Per la prima volta dopo molti anni, un provvedimento del Governo contiene investimenti per la scuola nel suo complesso, cioè a favore degli studenti, delle famiglie, degli insegnanti, del personale tecnico amministrativo.
Il mio viaggio attraverso il sistema scolastico nazionale mi sta insegnando molto. Le nostre scuole sono realtà vive in cui la partecipazione e la ricerca di forme innovative di didattica sono più diffuse di quanto non si possa immaginare.
La scuola oggi, per la sua presenza diffusa sul territorio, è sempre più l’istituzione che, proseguendo la sua responsabilità storica, unisce gli italiani.
Oggi, in particolare, la scuola deve far vivere i valori costituzionali, deve essere, come diceva Piero Calamandrei, “lo strumento perché la Costituzione scritta nei fogli diventi realtà”.
Ho imparato molto dalla visita a Casal di Principe, dove su un bene confiscato alla camorra sarà costruita una scuola per l’infanzia e dove ho dialogato con studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, istituzioni ed associazioni. In tutti ho visto una grande voglia di rivendicare il diritto alla normalità, la più assoluta lontananza dalle organizzazioni criminali, ma soprattutto la speranza che la scuola sia il vero motore del cambiamento e dell’innovazione sociale. La scuola deve aiutare i giovani a guardare al futuro, intensificando, come abbiamo previsto nelle misure approvate dal Consiglio dei Ministri, i percorsi di orientamento per gli iscritti alle scuole secondarie di secondo grado.
Rafforzare la presenza dello Stato sul territorio attraverso un ampliamento significativo e strutturale dell’offerta formativa, come abbiamo iniziato a fare con il decreto legge, è il modo per incidere sulla crescita dei nostri giovani, dei nostri ragazzi, formando quindi una nuova generazione di cittadini che abbia in sé valori di solidarietà, di senso civico e di legalità.
Nell’articolo 9, la Costituzione connette lo sviluppo della cultura e la tutela del paesaggio. Le notizie recenti sui ritrovamenti dei rifiuti tossici a Casal di Principe, proprio a pochi metri dal Teatro dove ho salutato la comunità scolastica, confermano quanta strada ci sia ancora da percorrere. Credo che nelle scuole occorra insegnare il rispetto per l’ambiente che, come ricorda Ulrich Beck, è in cima alle preoccupazioni dei giovani europei e può essere il fattore aggregante di una nuova coscienza comune.
Dobbiamo trarre da questi eventi l’occasione per sviluppare la coscienza civile di tutti, nello stretto legame tra ambiente, legalità e sviluppo. Non partiamo da zero: i più giovani che purtroppo hanno sempre meno fiducia nella politica si impegnano invece sempre di più per le iniziative legate ai problemi dell’ambiente e del territorio.
Dobbiamo prenderci cura di questa sensibilità, della loro curiosità e ricettività su questi temi, lanciando una grande campagna su ambiente e legalità nelle scuole e accentuando sempre più i temi legati all’esercizio di una cittadinanza attiva. Dobbiamo ritrovare insieme l’importanza di una partecipazione politica attiva che torni ai valori primari, istruzione, lavoro, ambiente.
La Cittadinanza e la Costituzione vanno di pari passo e sono rafforzate, non solo nei programmi scolastici, ma nell’attività quotidiana, da quella capacità di ribellarsi davanti ai soprusi e all’illegalità che non è una forma di immaturità, bensì il germoglio di una coscienza civile che noi tutti abbiamo la responsabilità di nutrire.
Una maggiore attenzione all’ambiente creerà nuove opportunità di lavoro e scelte economiche che terranno conto dell’impatto ambientale privilegiando quelle meno invasive.
Sono sempre più forti anche le esigenze di integrazione davanti a una società globale ed in cui i flussi migratori verso il nostro Paese, soprattutto dalle aree meno ricche del mondo spesso anche teatro di guerra, sono ogni giorno più frequenti. L’integrazione è un fattore di arricchimento per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze. È l’occasione per imparare a orientarsi nel mondo, per sviluppare il sentimento di solidarietà e per comprendere la varietà dei problemi da diverse prospettive. La scuola è il luogo principe per l’integrazione, è il luogo in cui i giovani hanno le prime esperienze di relazioni sociali indipendenti dalle famiglie, in cui convivono con coetanei di altre culture, religioni, tradizioni. Studiare geografia economica è dunque importante per capire la propria cultura e quella degli altri in un contesto globale.
Vorrei qui sottolineare l’importanza del lavoro quotidiano e silenzioso degli insegnanti che svolgono con abnegazione e passione un ruolo di rappresentanti dello Stato nelle frontiere della nostra società. Nel decreto legge abbiamo previsto investimenti per la formazione degli insegnanti per valorizzare le loro competenze e per migliorare il rendimento della didattica.
Al centro del sistema-scuola c’è lo studente. Dobbiamo quindi garantire, come abbiamo fatto con le misure di welfare dello studente contenute nel provvedimento urgente, in primo luogo il diritto allo studio e la possibilità per i capaci e meritevoli privi di mezzi di poter studiare senza ostacoli. Questo è uno dei compiti essenziali di uno Stato moderno, che non può limitarsi a garantire i diritti a una “media” di cittadini, ma deve garantire il diritto a ogni individuo. Le istituzioni, anche per il diritto allo studio, devono lavorare per questo.
Nel corso del mio “viaggio in Italia” ho visto scuole bellissime, ma anche tante strutture che hanno bisogno di urgenti interventi e tante scuole in affitto in locali non sempre idonei. Per questo la mia azione, come ministro dell’Istruzione, è partita dall’edilizia scolastica, consapevole del diritto di ogni alunno a vivere il tempo-scuola in luoghi confortevoli e sicuri.
Le misure contenute prima nel “decreto del fare” e poi nel “decreto scuola” vanno in questa direzione: 450 milioni già stanziati, possibilità di attivare mutui, per un importo equivalente, con la Bei e la Banca del Consiglio d’Europa, valorizzazione del ruolo delle regioni e degli enti locali e semplificazioni procedurali per l’utilizzo delle risorse.
La sicurezza è la base: è necessaria, ma non sufficiente. Proprio perché il futuro vi appartiene, cari studenti, abbiamo la responsabilità di darvi gli strumenti migliori per immaginarlo. Migliorare lo spazio della scuola vuol dire far crescere tutto lo spazio pubblico.
Abbiamo quindi la responsabilità di fare tutti il nostro dovere. Di compiere, per voi ragazzi, una piccola e silenziosa rivoluzione della normalità, in tutta Italia senza lasciare indietro nessun territorio.
Signor Presidente della Repubblica,
sogno un’Italia che sia consapevole dell’importanza dell’istruzione come fattore propulsore per la mobilità sociale, per la coesione territoriale, per la promozione della cultura e della tecnica, in modo sostenibile con la valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, culturale e artistico.
Per questo è fondamentale che le istituzioni prestino costantemente attenzione all’istruzione: le risorse utilizzate per l’istruzione siano considerate come investimento in un’ottica pluriennale e non come “spese”. È compito, infatti, di chi oggi ha responsabilità di governo, pensare alle generazioni future.
La mia esortazione oggi va infine ai giovani: siate pronti a prendere in mano la vostra vita e il vostro paese ! Sviluppate la vostra personalità nel confronto con gli altri, senza farvi marginalizzare e trovando ogni occasione per partecipare alla vita pubblica. La politica ha bisogno di voi, e del vostro rinnovamento, ha bisogno di spirito di servizio, di onestà, di voglia di cambiare e di discontinuità. Maturate la vostra indipendenza ed entrate nel dibattito pubblico.
Il vostro futuro dipenderà dalla vostra formazione, dal vostro impegno, dalla vostra capacità di innovare e di creare quindi le condizioni per un futuro migliore.
Vorrei che avessimo il coraggio di costruire una scuola di creatività, esteticamente bella, che risponda ad una visione olistica della persona e del sapere. Dobbiamo smettere di separare, di dividere e riprendere una prospettiva unificante e creativa di studio, cultura e sviluppo economico.
Qual è la risposta di oggi alla diffusa domanda di una nuova politica economica credibile? È l’istruzione, che deve essere il cuore pulsante del nuovo “rinascimento” di questo Paese.

——–

Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con la Cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico promossa dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

L’evento si terrà nel Cortile d’onore del Palazzo del Quirinale, a Roma, il 23 settembre 2013, dalle ore 16.45.
Durante la Cerimonia il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Ministro Maria Chiara Carrozza rivolgeranno un messaggio di saluto e il loro augurio di un buon anno scolastico ai ragazzi, agli insegnanti e alle famiglie.

Oltre alle più alte cariche dello Stato, saranno presenti al Quirinale personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport. Nel Cortile d’onore ci saranno, poi, circa 3.000 studenti, provenienti da tutte le regioni, che assisteranno alla rappresentazione delle esperienze più significative realizzate dalle scuole sui temi della Costituzione, della difesa dell’ambiente, dell’integrazione, del rispetto della legalità e della lealtà nel mondo dello sport.
La manifestazione, condotta da Fabrizio Frizzi, sarà trasmessa in diretta su Rai Uno dalle ore 16.45 alle ore 18.45 e potrà essere seguita in diretta streaming sul sito www.istruzione.it

Circa tremila studenti alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico

Saranno circa tremila tra scolari e studenti gli allievi di scuole italiane che entreranno al Quirinale nel pomeriggio di lunedì 23 settembre per la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. Nel cortile d’onore bambine e bambini, ragazze e ragazzi assisteranno a esempi e rappresentazioni di tante attività compiute da coetanei in varie parti del Paese sulla Costituzione, la difesa dell’ambiente, l’integrazione tra italiani e stranieri, il rispetto della legalità e la lealtà nello sport.

Nel corso della cerimonia, il Presidente Giorgio Napolitano e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, rivolgeranno i loro saluti e auguri agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie.

All’incontro interverranno personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport. Condotta da Fabrizio Frizzi, la manifestazione sarà trasmessa, come di consueto, in diretta su Rai Uno dalle ore 16.45 alle ore 18.45, e potrà essere seguita in diretta streaming sul sito www.quirinale.it.

Rassegna Stampa 21 – 23 settembre 2013

in primo piano

 
   
Left Avvenimenti settimanale dell’Altritalia  del  21-09-2013  
UN PATTO CON I GIOVANI (S.Maggiorelli) [solo_testo] pag. 16/20  
il Mattino  del  23-09-2013  
BIMBO AUTISTICO, INTERVIENE IL MINISTRO (F.Bocchetti) [solo_testo] pag. 41  
  Corriere della Sera  del  23-09-2013
  PROF BOCCIATI DAGLI STUDENTI I RETTORI: MA GIUDICARE SERVE (G.Ziino) [solo_testo] pag. 26
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
PER I TEST D’AMMISSIONE UNA GIUNGLA DI TARIFFE (P.Del bufalo) [solo_testo] pag. 12  
   

ministro

 
   
Il Tirreno – Ed. Pisa  del  23-09-2013  
PD E SCUOLA, E’ ORA DI CAMBIARE PASSO [solo_testo] pag. 13  
Il Tirreno  del  23-09-2013  
“LE NOSTRE DISCUSSIONI NON INTERESSANO, LA’ FUORI” [solo_testo] pag. 2  
CorrierEconomia (Corriere della Sera)  del  23-09-2013  
DONNE LA NUOVA MAPPA DEL POTERE AL FEMMINILE: ECCO CHI CONTA DI PIU’ (M.Sacchi) [solo_testo] pag. 2/3  
CorrierEconomia (Corriere della Sera)  del  23-09-2013  
QUATTRO INGEGNERE AL TAVOLO DI ELKANN (C.Cinelli/F.De rosa) [solo_testo] pag. 3  
Il Tirreno – Ed. Pisa  del  22-09-2013  
IL MINISTRO CARROZZA INCONTRA GLI STUDENTI UNIVERSITARI [solo_testo] pag. 7  
Il Tirreno – Ed. Pisa  del  23-09-2013  
L’UNIVERSITA’ DEVE RIMETTERSI IN DISCUSSIONE [solo_testo] pag. 13  
Il Tirreno – Ed. Pisa  del  23-09-2013  
“CONTI PUBBLICI, SACCOMANNI HA RAGIONE SOLIDALE CON I GENITORI DEL BIMBO AUTISTICO” [solo_testo] pag. 13  
Il Tirreno – Ed. Viareggio  del  22-09-2013  
MISSIONE AL MINISTERO PER IL PARCO DELLA PACE [solo_testo] pag. 12  
La Nazione – Ed. Viareggio – Ed. Versilia  del  22-09-2013  
DELEGAZIONE DAL MINISTRO PER POTENZIARE MUSEO E INIZIATIVE [solo_testo] pag. 14  
Ciociaria Editoriale Oggi  del  23-09-2013
CORSO BIENNALE BLOCCATO PER UN DISGUIDO BUROCRATICO, PILOZZI INTERROGA IL MINISTRO CARROZZA SUL CONS (Gab) [solo_testo] pag. 2
il Secolo XIX – ed. La Spezia  del  22-09-2013  
I MINISTRI CARROZZA E ORLANDO NEL CARTELLONE DELLA “MEDITERRANEO” [solo_testo] pag. 14  
Il Secolo XIX  del  21-09-2013  
LA REGIONE SALVI L’ACCADEMIA LIGUSTICA (L.Pellerano) [solo_testo] pag. 23  
   

ministero

 
   
la Repubblica  del  23-09-2013  
AUTISTICO IN CLASSE, ALUNNI IN FUGA E A NAPOLI SCOPPIA LA POLEMICA (I.De arcangelis) [solo_testo] pag. 21  
la Stampa  del  23-09-2013  
CAMBIANO SCUOLA AI LORO FIGLI PERCHE’ IN CLASSE C’E’ UN AUTISTICO (F.Amabile) [solo_testo] pag. 19  
la Stampa  del  23-09-2013  
INCLUSIONE IL SOGNO SPEZZATO (G.Nicoletti) [solo_testo] pag. 19  
il Mattino  del  23-09-2013  
Int. a E.Formisano: “PERCORSO SU MISURA TRA I BANCHI L’IMPORTANTE E’ NON EMARGINARE” (F.b.) [solo_testo] pag. 41  
il Giornale  del  23-09-2013  
“C’E’ UN ALUNNO AUTISTICO” E I GENITORI RITIRANO I FIGLI (N.Materi) [solo_testo] pag. 20  
Corriere della Sera  del  21-09-2013  
STORIA DI GIACOMO, ABBRACCIATO DALLA SUA SCUOLA (S.Morelli) [solo_testo] pag. 45  
Left Avvenimenti settimanale dell’Altritalia  del  21-09-2013  
SAPERE E’ POTERE (D.Coccoli) [solo_testo] pag. 21/23  
La Padania  del  22-09-2013  
PIENI POTERI ALLE REGIONI SULLA SCUOLA COME SANCITO DALLA COSTITUZIONE (G.Tessa) [solo_testo] pag. 5  
Avvenire  del  21-09-2013  
SCUOLE PARITARIE: FINANZIAMENTI ADEGUATI? QUELLI DELLE STATALI (P.Ferrario) [solo_testo] pag. 10  
Italia Oggi  del  21-09-2013  
PISAPIA TAGLIA LA SCUOLA PRIVATA (G.Pistelli) [solo_testo] pag. 9  
il Manifesto  del  21-09-2013  
VIA I FONDI ALLE SCUOLE PRIVATE E PISAPIA SCONTENTA LA DIOCESI (S.Colangeli) [solo_testo] pag. 4  
Latina Editoriale Oggi  del  21-09-2013  
IL SOTTOSEGRETARIO VISITA IL CABOTO [solo_testo] pag. 28  
Libero Quotidiano – Ed. Milano  del  21-09-2013  
SCIOLTA LA CLASSE CON TROPPI STRANIERI GENITORI IN SCIOPERO (L.Bassi) [solo_testo] pag. 47  
la Repubblica  del  23-09-2013  
PERUGIA, BUFERA SUL PROFDI RELIGIONE NEL TEST ESSERE GAY DIVENTA UNA COLPA [solo_testo] pag. 21  
il Messaggero  del  23-09-2013  
QUESTIONARIO CHOC A SCUOLA: L’OMOSESSUALITA’ E’ UNA COLPA (R.i.) [solo_testo] pag. 14  
la Provincia Pavese  del  21-09-2013  
A STEFAN IL SUPER STUDENTE ARRIVA L’INVITO DEL QUIRINALE [solo_testo] pag. 28  
il Giornale  del  23-09-2013  
DAL PENNELLO DI BUE AL QUADERNO QUADRETTATO ECCO I CAPRICCI DEI PROF (G.Villa) [solo_testo] pag. 20  
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  23-09-2013  
Int. a G.Patota: SOS, L’ITALIANO MUORE (G.Dato) [solo_testo] pag. 22  
la Stampa  del  23-09-2013  
LA “GENERAZIONE ERASMUS” FA RETE E BUSINESS (L.Grassia) [solo_testo] pag. 31  
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
LA CARTA IN PIU’ PER “VINCERE” IL LAVORO (E.Della ratta/C.Fei) [solo_testo] pag. 13  
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
IL RICONOSCIMENTO DEL TITOLO PASSA PER LE AMBASCIATE (M.Voci) [solo_testo] pag. 15  
Avvenire  del  22-09-2013  
GENERAZIONE CON LA VALIGIA PRONTA A TORNARE PER IL RILANCIO (L.Mazza) [solo_testo] pag. 8/9  
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  23-09-2013  
LA RICERCA GLI ATENEI E L’INDUSTRIA SI INCONTRANO A TRIESTE NEXT IN QUESTO WEEKEND [solo_testo] pag. 22  
La Lettura (Corriere della Sera)  del  22-09-2013  
HARVARD VINCE IN (QUASI) TUTTO (G.Fregonara) [solo_testo] pag. 9  
  Corriere della Sera  del  23-09-2013
  IL PARERE NEGATIVO DEGLI STUDENTI NON TOCCA DAVVERO I DOCENTI DI RUOLO (P.Ferratini) [solo_testo] pag. 36
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  22-09-2013  
“STORIA DELLE MIE DIMISSIONI” [solo_testo] pag. 30  
Corriere della Sera  del  22-09-2013  
IL PROFESSORE UNIVERSITARIO CHE SI FA PRETE A 63 ANNI (F.Alberti) [solo_testo] pag. 27  
L’Unita’  del  22-09-2013  
ASOR ROSA BUON MAESTRO (A.Bianchi) [solo_testo] pag. 18  
La Voce di Romagna Rimini  del  21-09-2013  
ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI ROVERSI MONACO NUOVO PRESIDENTE [solo_testo] pag. 4  
Italia Oggi Sette  del  23-09-2013  
PROFESSIONISTI, CROLLANO I REDDITI LA CRISI NON C’ENTRA (QUASI) NULLA (I.Marino) [solo_testo] pag. 3  
la Stampa  del  23-09-2013  
LA MUSICAL FA GOAL PER LA RICERCA SU CANCRO E SLA (S.riz.) [solo_testo] pag. 21  
la Stampa  del  22-09-2013  
IL RIPARATORE DI CERVELLI “ROTTAMATO” DALL’ITALIA (C.Beria d’argentine) [solo_testo] pag. 35  
Avvenire  del  22-09-2013  
RICERCA, LABORATORIO SARDEGNA (A.Galli) [solo_testo] pag. 4  
Nova24 (il Sole 24 Ore)  del  22-09-2013  
LA NOTTE DEI RICERCATORI [solo_testo] pag. 14  
L’Unita’  del  21-09-2013  
STAMINA, GLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA FANNO RICORSO CONTRO VANNONI [solo_testo] pag. 10  
Corriere della Sera  del  21-09-2013  
LE REGOLE PER LO STRESS “BUONO” CHE ALLUNGA LA VITA DELLE CELLULE (M.Pappagallo) [solo_testo] pag. 24  
la Repubblica  del  22-09-2013  
FINE DELL’EVOLUZIONE? (M.Cattaneo) [solo_testo] pag. 46/47  
la Repubblica  del  22-09-2013  
Int. a T.Pievani: PIEVANI: “IL MOTORE E’ LA CULTURA MA DARWIN NON POTEVA PREVEDERLO” (E.Dusi) [solo_testo] pag. 47  
il Messaggero  del  23-09-2013  
Int. a K.Lambeck: “LA TERRA IN BALIA DELL’ACQUA” (M.Di forti) [solo_testo] pag. 19  
Corriere della Sera  del  21-09-2013  
LA RESA DI CURIOSITY UN ANNO SU MARTE SENZA TRACCE DI VITA (T.Avoledo) [solo_testo] pag. 27  
   

pubblica  amministrazione  e  societa’

 
   
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
LO STATUTO FANTASMA TIENE IN SCACCO L’AGENZIA DIGITALE (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 21  
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
I MINISTERI “NASCONDONO” I DATI (A.Cherchi) [solo_testo] pag. 23  
L’Unita’  del  23-09-2013  
ALTOLA’ DI SACCOMANNI “SUI CONTI VA DETTA LA VERITA’ AGLI ITALIANI” (M.Franchi) [solo_testo] pag. 6/7  
il Messaggero  del  21-09-2013  
TAGLIO IMU, IL GOVERNO RASSICURA I COMUNI (M.Di branco) [solo_testo] pag. 3  
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
PAGAMENTI PA SEMPRE IN RITARDO (V.Uva) [solo_testo] pag. 9  
Corriere della Sera  del  22-09-2013  
L’APPRENDISTATO? CORSA A OSTACOLI ECCO I DODICI BLOCCHI ANTI GIOVANI (D.Di vico) [solo_testo] pag. 39  
la Stampa  del  23-09-2013  
E SCOPPIATA LA GUERRA DEGLI STAGE (W.Passerini) [solo_testo] pag. 35  
il Sole 24 Ore  del  23-09-2013  
CHI VA ALL’ESTERO TROVA LAVORI MIGLIORI [solo_testo] pag. 16  
Left Avvenimenti settimanale dell’Altritalia  del  21-09-2013  
Int. a V.Spadafora: L’ALLARME DEL GARANTE PER L’INFANZIA: “I GOVERNI SAPEVANO” (T.Barilla) [solo_testo] pag. 32/35  
Corriere della Sera  del  23-09-2013  
DIFICILE DIFENDERE I DIRITTI DEI DEBOLI LA CIVILTA’ GIURIDICA A UNA SVOLTA (G.Berruti) [solo_testo] pag. 36  
il Mattino  del  22-09-2013  
POMPEI ALL’ASTA E L’EMOZIONE INFINITA DI NUOVE SCOPERTE (A.Petrella) [solo_testo] pag. 39  
Il Secolo XIX  del  21-09-2013  
Int. a S.Settis: SE LA POLITICA SI NASCONDE DIETRO L’ARTE (A.Orlando) [solo_testo] pag. 25  
la Repubblica  del  23-09-2013  
LA FEDE TRA DIALOGO E PERDONO (M.Cacciari) [solo_testo] pag. 1  
la Repubblica  del  23-09-2013  
IL CAMMINO IN COMUNE (G.Zagrebelsky) [solo_testo] pag. 56/57  
il Giornale  del  22-09-2013  
IO, SCIENZIATO IN CAMMINO SUL PONTE TRA ATEI E FEDELI (A.Zichichi) [solo_testo] pag. 1  
   
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Nota 23 settembre 2013, Prot. n. AOODGPER 9632

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico- Uff. IV-V

AI DIRETTORI GENERALI DEGLI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI
LORO SEDI

Oggetto: Personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario (A.T.A.) – adeguamento organico di diritto alle situazioni di fatto – a.s. 2013/14 – chiusura funzioni.

Si comunica che dal 5 ottobre p.v., saranno improrogabilmente disattivate le procedure di acquisizione dei dati al SIDI concernenti l’adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto per l’a.s. 2013-14, relativamente al personale docente ed ATA .

Al riguardo, si pregano le SS.LL. con la massima urgenza, tramite i competenti Uffici, di voler provvedere – se necessario – all’inserimento dei dati mancanti.

IL DIRIGENTE
f.to Maria ASSUNTA PALERMO