Risorse per la contrattazione integrativa d’istituto

On. Maria Chiara Carrozza
Ministro per l’Istruzione, l’Università, la Ricerca
Viale Trastevere, 76/a
00153 Roma

Oggetto: risorse per la contrattazione integrativa d’istituto.
Rif. nota del 17 settembre della Direzione Generale per la politica finanziaria

Questa Organizzazione è venuta a conoscenza della nota inviata il 17 settembre scorso dalla Direzione in oggetto alle istituzioni scolastiche e contenente “Istruzioni per l’aggiornamento del Programma Annuale settembre-dicembre 2013”.
In detta nota, a pagina 3, a proposito dell’assegnazione per gli istituti contrattuali, si prescrive alle scuole di svolgere la contrattazione solo sulle eventuali economie degli anni precedenti, nelle more di una non meglio precisata intesa con le OO.SS. Economie che, è superfluo dirlo, sono inesistenti o comunque non significative, dati i tagli dello scorso anno.
Tale indicazione è in netto contrasto con le istruzioni a suo tempo (luglio 2012) impartite in merito: ma soprattutto comporta la paralisi di tutte le attività non di insegnamento. Non sarà possibile infatti conferire incarichi per progetti ed attività fino a quando non sarà stato reso noto l’importo disponibile. Ma la scuola intanto non aspetta e deve andare avanti: né si può pensare che conferire un incarico a marzo, o dopo, risolva il problema.
Viene meno in tal modo ogni margine per la progettazione autonoma ed anche per un utilizzo ordinato delle poche risorse disponibili. Quando queste saranno note, se mancheranno – come lo scorso anno – appena poche settimane al termine delle lezioni, non resterà che distribuirle a consuntivo a chi comunque ha fatto qualcosa.
Signor Ministro, le scuole non meritano di ricevere attenzione solo quando tutti i riti delle concertazioni si sono consumati ed è ormai troppo tardi per costruire un progetto. Quelle risorse, qualunque ne sia l’ammontare, devono essere comunicate subito per poter essere allocate ad un fine consapevole e non diventare solo l’ennesima spesa a consuntivo, priva di obiettivi.
Le chiediamo di volersi adoperare, nell’esercizio dei suoi poteri e delle sue funzioni, affinché la nota in questione venga immediatamente ritirata e le scuole ricevano in tempi brevissimi la comunicazione delle somme disponibili per avviare la contrattazione integrativa; o, quanto meno, l’indicazione di rifarsi alle somme quantificate nell’Intesa MIUR – OO.SS. del 30 gennaio 2013. Le risorse per il pagamento degli scatti biennali non possono essere individuate a danno di quelle necessarie per retribuire le attività accessorie che, in ultima analisi, sono le uniche a garantire l’effettivo esercizio dell’autonomia scolastica.
E’ gradita l’occasione per porgere distinti saluti.

Giorgio Rembado
Presidente nazionale Anp

Scuola in prima linea nella lotta alla violenza di genere

Scuola, Carrozza: in prima linea nella lotta alla violenza di genere

“Educare al rispetto dell’altro, al comportamento non violento, alla lotta alla sopraffazione è uno degli obiettivi della scuola italiana”. Lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza visitando a piazza Montecitorio “15 22 Installazione”, rappresentazione teatrale scaturita da un progetto del Miur per portare nelle scuole il tema della violenza di genere.

La scuola è “in prima linea”, ha sottolineato il Ministro, “nella sensibilizzazione delle giovani generazioni su questi temi. La scuola deve essere una palestra dove apprendere il rispetto fra i generi, l’accettazione dei ruoli. C’è tanto lavoro da fare e la scuola è il luogo in cui farlo. È giusto che se ne parli con i ragazzi, visti i tanti fatti di cronaca a cui assistiamo. Questa – ha sottolineato Carrozza – non deve essere solo una battaglia delle donne, ma anche degli uomini. E dirlo in piazza Montecitorio aiuta a sensibilizzare parlamentari e cittadini”.

La Settimana dell’Inclusione

Reatech Italia lancia la Settimana dell’Inclusione

una proposta per imparare ad accogliere l’altro fin dai banchi di scuola

 

Dal 7 al 12 ottobre Reatech propone alle scuole un percorso per riflettere sul tema dell’Inclusione

Reatech Italia, la rassegna dedicata al mondo della disabilità e alle persone con esigenze speciali che si terrà a Milano dal 10 al 12 ottobre 2013 presso MiCo fieramilanocity www.reatechitalia.it , propone alle scuole di ogni ordine e grado dal 7 al 12 ottobre 2013 la “Settimana dell’Inclusione”.

Obiettivo: spiegare ai bambini e ai ragazzi che l’inclusione è una sfida, ma che accettare questa sfida fa vincere tutti.

 

In Italia ci sono 4 milioni di disabili e oltre 7 milioni di anziani. Che cosa hanno in comune? Hanno esigenze speciali che li obbligano ad affrontare la vita in modo forse diverso dagli altri. Ma ciò non significa che non abbiano qualcosa di importante da offrire agli altri. Perchè ciascuno di noi è unico e irripetibile e può crescere nella relazione con gli altri, trovare aiuto ed offrirne. Per questo Reatech Italia lancia la Settimana dell’Inclusione, un’iniziativa rivolta a tutti tipi di scuole che offrirà agli insegnanti supporti concreti per affrontare il tema della disabilità e dell’accettazione dell’altro e del diverso.

 

Un percorso per riflettere: per le scuole materiale didattico e tanti laboratori ed eventi

Reatech Italia proporrà alle scuole e agli insegnanti un percorso articolato che prevede la possibilità di lavorare in classe con gli alunni a partire da una serie di sussidi didattici e di spunti video e bibliografici che saranno messi a disposizione sul sito www.reatechitalia.it.

Gli insegnanti potranno poi chiedere ai ragazzi di realizzare degli elaborati (testi, immagini, video, presentazioni) che potranno essere postati sulla pagina Facebook Reatech-Italia: i più significativi saranno pubblicati su un grande wall virtuale in occasione dell’apertura della manifestazione dal 10 al 12 ottobre.

Le classi che vorranno potranno poi visitare la manifestazione, che è ad ingresso gratuito, e partecipare alle molte iniziative che sono previste per le scuole: dalla giornata di sport paraolimpico ad una mostra di pittura tattile, dalla Pet Terapy alla Claownterapia, senza dimenticare un fitto calendario di incontri che comprendono tra gli altri un convegno sulla sicurezza stradale e numerose testimonianze di persone veramente uniche.

 

Scuola e disabilità: se ne parla a Reatech Italia

Un nutrito numero di eventi all’interno di Reatech Italia affronterà il tema della disabilità sotto tutti i punti di vista. Gli insegnanti che vogliono raccontare di persona la propria esperienza in occasione dell’evento possono segnalarlo all’indirizzo  segreteria@reatechitalia.it

 

Scuole: come partecipare Reatech Italia
Le scuole che volessero partecipare a Reatech Italia troveranno tutte le indicazioni sul sito http://www.reatechitalia.it/
Si ricorda che la partecipazione è gratuita sia per le scuole che per i singoli visitatori

 

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Reatech Italia www.reatechitalia.it  è la prima rassegna in Italia dedicata a persone con esigenze speciali. Obiettivo dell’iniziativa è creare un momento di dialogo e di confronto in cui scoprire nuove soluzioni e servizi volti a migliorare lo stile di vita di disabili e anziani e a valorizzarne il grande potenziale. I settori rappresentati comprendono: mobilità individuale, ausili, istituzioni, istruzione e formazione, adattamento ambienti, smart city, automotive, lavoro, nutrizione, sanità e salute, sport, viaggi e tempo libero, ortopedia, banche e assicurazioni, arte e cultura, domotica.

 

 

REATECH, LE INIZIATIVE APERTE ALLE SCUOLE

 

Sport Paralimpico – dimostrazioni

Dal basket al calcio, dalla vela all’arrampicata, e poi tiro a segno, atletica, calcio balilla e tanti altri sport: dal 10 ottobre 2013 a Milano si potrà assistere ad una grande dimostrazione di coraggio e voglia di vivere. Sarà infatti Reatech ad ospitare presso le strutture del MiCo – fieramilanocity l’8 Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico organizzata dal CIP – Comitato Italiano Paralimpico.

Una grande occasione per far scoprire ai giovani quando lo sport può aiutare a crescere.

 

Persone uniche, vite speciali – Il Salotto di Antonella

Con il progetto “Persone Uniche, Vite Speciali” Reatech Italia vuole raccontare l’unicità della vita, il valore della fatica, e della sofferenza, il coraggio di tanti, che, nonostante le difficoltà, non mollano e realizzano, nel piccolo e nel quotidiano, come nel grande e nello straordinario, imprese grandiose. Durante i giorni di rassegna sarà allestito un salotto in cui saranno raccontate al pubblico le storie, le sfide, i piccoli grandi successi di persone con disabilità. A presentarle sarà Antonella Ferrari, attrice e scrittrice.

 

Chiaro Scuro – mostra tattile

A Reatech Italia  sarà possibile visitare anche la mostra d’arte organizzata dal centro internazionale del Libro Parlatoche esporrà ChiaroScuro, ovvero 15 famosissimi dipinti riprodotti in bassorilievo, accompagnati da una guida braille e una guida audio. Un’esperienza unica per le persone con disabilità visiva che si possono avvicinare all’arte con facilità e piacere, ma anche per tutti gli altri visitatori di Reatech, che grazie a questa mostra hanno la possibilità di conoscere l’arte in un modo nuovo.

 

Ritrovarsi improvvisamente disabili: la sicurezza stradale come emergenza globale – convegno

L’11 Ottobre presso Reatech si terrà un convegno sulla Campagna decennale ONU/OMS sulla sicurezza stradale. Sarà un evento multidisciplinare, che cercherà di toccare ad alto livello ma con linguaggio divulgativo, aspetti di prevenzione, ricerca, urbanistica, educazione, informazione, cura.
Le Scuole, in particolare gli Istituti Secondari, rappresentano uno dei target privilegiati dell’iniziativa.  Ecco in sintesi alcuni dei motivi per i quali uno studente ed una classe non dovrebbe mancare all’appuntamento:
-Toccare con mano la complessità del problema della sicurezza stradale e al contempo la varietà dei soggetti e delle attività che possono contribuire a migliorarla, nel presente e nel futuro
– Uno sguardo globale al problema, per comprendere come anche attraverso la sicurezza stradale passa il futuro di molti Paesi
– La ricerca di altissimo livello resa accessibile e affascinante, nei settori più diversi

 

 

Lo Sport: i futuri paralimpici – workshop

Il 12 ottobre a Reatech ci saranno i futuri campioni paralimpici di domani. Accompagnati da atleti olimpici e paralimpici i giovani si confronteranno con il pubblico sulle loro esperienze sportive e di vita: hanno confermato la loro presenza tra gli altri campioni del calibro di Bebe Vio e Valentina Vezzali per la schema,  Cody McCasland (Texas) e Rudy Garcia Tolson (USA) per il nuoto,  Veronica Plebani per lo snowboard.

 

Gioco anch’io – incontri e area giochi

La prossima edizione di Reatech vedrà anche la partecipazione di Assogiocattoli nell’ambito del progetto “Gioco anch’io”. Assogiocattoli proporrà una serie di “live blog” con speach in diretta streaming sui tema del gioco e sicurezza, gioco e disabilità, gioco e terapia. Sarà creata un’area gioco in cui i bambini potranno giocare liberamente in modo diverso.
Moda Inclusiva – sfilata

Diffondere il concetto di Inclusione nel mondo del fashion e sensibilizzare l’industria della moda a realizzare e produrre vestiti di classe anche per le persone con disabilità. Con questo obiettivo principale ha preso il via il Concorso Internazionale di Moda Inclusiva aperto a studenti di Scuole e corsi di Moda, a stilisti e ad aspiranti giovani stilisti. L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato ai Diritti delle persone disabili del Governo di San Paolo in Brasile in collaborazione con ATLHA Onlus. Il 12 ottobre a Reatech sarà possibile vedere in passerella alcuni dei capi realizzati per il concorso.

Onoterapia – dimostrazione

ASINTREKKING promuove,attraverso passeggiate naturalistiche nei boschi, colline, paesini e parchi la riscoperta del nostro territorio, l’aggregazione delle famiglie, bambini, ragazzi, anziani, scuole,diversamente abili. A Reatech presenterà oltre alle proprie attività anche l’onoterapia.

 

Writers su Ruota – dimostrazione

Life for All-Blog in collaborazione con RockSpot  organizza “Writers su ruota”. Con l’esempio e la guida di Andrea Casillo noto writer su sedia a rotelle, altri writers accetteranno la sfida di realizzare le loro opere in una modalità alternativa, nelle medesime condizioni.

La performance inizierà alle ore 11.00 di giovedì 10 ottobre e si ripeterà dalla stessa ora nei due giorni seguenti. I lavori verranno ripresi e pubblicati in una mostra on-line dai partner dell’iniziativa.

 

Clownterapia – presentazione

A Reatech  Ancis Politeia è presente per diffondere l’importanza della clownterapia. Dal 10 al 12 Ottobre lo staff ed i clown dottori rappresentano le molteplici attività dell’associazione.

 

Il fantasma Innamorato – spettacolo
Una favola horror-pop realizzata e messa in scena l’11 ottobre dalla compagnia teatrale “Pianissimo Fortissimo”, costituita da ospiti e operatori di diversi reparti e Centri Diurni della Fondazione Sacra Famiglia.

 

Filippo al Circo – spettacolo in Lis
La compagnia “Eloiseloro” presenta il 12 ottobre  “Filippo al circo”, fiaba originale scritta da Elisabetta Mauti e Francesca Varagnolo. “Filippo al circo” fa parte della rassegna “Più fiabe per tutti “ in cartellone al Teatro Nuovo nella prossima stagione: rassegna caratterizzata da eventi didattici e ricreativi rivolti a bambini e ragazzi, protagonisti di un laboratorio creativo organizzato dall’associazione “pane arte e marmellata”, e allegri commensali per una merenda ricca di delizie, parole e segni.

Valutare il lavoro dei docenti

Valutare il lavoro dei docenti
.. alla fiera delle corbellerie ..

di Enrico Maranzana

Il ministro Saccomanni ha presentato l’aggiornamento al Documento di Economia e Finanza per il 2013. Esso prevede che “la valorizzazione del personale docente passi per la definizione di nuove modalità di sviluppo di carriera dei docenti stessi, con l’avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato ad una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio”

In linea di principio l’idea è sensata ma, rebus sic stantibus, impraticabile.

Non esiste complesso organizzato che non abbia consegnato al propri dipendenti un mansionario: la scuola fa eccezione.

Non esiste complesso organizzato che non consideri la valutazione come stato conclusivo di un processo progettuale, nodo che si sostanzia nel soppesare lo scostamento  esistente tra gli obiettivi programmati e i risultati conseguiti. La scuola fa eccezione: il controllo è a sorpresa; gli istituti e i docenti non conoscono l’oggetto dell’indagine condotta sul loro operato .. ma, ancor più insensato, i singoli istituti hanno l’onere dell’autovalutazione che mira all’adeguamento del servizio ai traguardi sottesi ai questionari elaborati dall’Invalsi!

Non esiste complesso organizzato che non abbia definito la propria struttura decisionale ricorrendo ai dettami delle scienze dell’amministrazione. La scuola, indipendentemente dalla dimensione del problema educativo, vive nel passato, abbarbicata all’obsoleto, inadeguato e inefficace modello gerarchico-lineare. [Il primo raffinamento della rivisitazione della gestione scolastica in chiave scientifica è visibile in rete: “Coraggio! Organizziamo le scuole”; “Quale formazione per il dirigente scolastico?”; “La professionalità dei docenti: un campo inesplorato”; “Non dimentichi d’esser donna di scienza”]

L’art. 2 della legge 53/2003 definisce la scuola “SISTEMA”: l’unitarietà, la finalizzazione e l’autoregolazione sono i caratteri predominanti.

L’organizzazione conferisce l’identità ai lavoratori della scuola  e ne qualifica l’azione.

Il sistema è orientato alla formazione, all’educazione e all’istruzione dei giovani, traguardi che implicano un piano sinergico degli insegnamenti.

Formazione – educazione – istruzione – insegnamento sono i cardini dell’attività d’una scuola: i decreti delegati del ‘74 hanno assegnato a specifici organismi le corrispondenti responsabilità.

Il doloso/colposo non-funzionamento degli organi collegiali della scuola colloca il docente su un terreno sterile: la volontà di valutare il suo lavoro, snaturandolo, evoca la favola di Fedro,  il lupo e l’agnello.

Il mondo corre .. corre, si modifica e si ristruttura in continuazione, la sua immagine futura è indeterminabile. Questo il motivo dell’aver posto come finalità della scuola le capacità dei giovani, capacità da promuovere ATTRAVERSO le conoscenze disciplinari.

La mission del sistema scolastico diverge sostanzialmente da quello delle università.

Le competenze sono comportamenti che rendono visibili le capacità.

Scuola: Fanelli (Anci), prima boccata d’ossigeno dopo anni di tagli

Scuola: Fanelli (Anci), prima boccata d’ossigeno dopo anni di tagli

(Adnkronos) – ”L’edilizia scolastica va liberata dal patto di stabilita’ – aggiunge – perche’ solo cosi’ si possono fare investimenti per garantire la sicurezza a tutti coloro che giornalmente gravitano all’interno delle strutture scolastiche”.

”Ha trovato condivisione da parte della commissione – sottolinea Fanelli – la proposta di prevedere che siano i Comuni e le Province, proprietari degli edifici scolastici, a contrarre mutui per l’edilizia scolastica, tenendo conto della programmazione regionale”.

Infine, nota positiva in tema di alta formazione artistica e musicale. ”Siamo soddisfatti che sia stata accolta la richiesta dell’Anci di un intervento finanziario nei confronti degli ex istituti pareggiati, autorizzando una spesa di 3 milioni dieuro per il 2014. Chiediamo ora – conclude l’esponente Anci – di individuare insieme al Miur i criteri di riparto e di completare al piu’ presto il percorso di statizzazione”.

L’annunciata riforma Carrozza

“Non ci sarà una riforma  Carrozza” aveva annunciato il Ministro solo pochi giorni fa. Oggi invece a leggere il Messaggero di Roma sembrerebbe che una riforma Carrozza ci sarà! E, a rifletterci, si tratterà della  più sorprendente, radicale e rivoluzionaria delle riforme. Da quel che riporta il Messaggero (l’articolo è a firma di Alessia Campione) il Ministro vuole che il voto di maturità non abbia alcun valore legale.  “Sono contrarissima – ha dichiarato – a dire che bisogna dare  valore al voto, soprattutto se abbiamo commissioni che dipendono dalla soggettività”.  Ma i professori,in sede d’esame di Stato, oltre che con la loro soggettiva cultura e sensibilità pedagogica, non giudicano sulla base dei risultati di due prove ministeriali e una terza prova scritta, di colloqui pluridisciplinari e di crediti scolastici conquistati in un triennio di studio? E’ un’operazione abbastanza seria, vissuta, nella generalità dei casi, seriamente, con la professionalità che richiede. Invece, da quel che riporta il Messaggero, sembrerebbe che si dicesse chetutto è sbagliato, che i docenti nella loro globalità sono inaffidabili e che la scuola non serve a niente. Il  che, nella sostanza, è come dire che il Paese non è interessato ad avere un vero progetto educativo e formativo che tutti riconoscono e corrispondono a realizzare per la parte di competenza. E’ come concludere che è bene e più produttivo assecondare la direzione che ha preso la gestione dei grandi processi di selezione del merito ove ciascuno fa i suoi interessi: l’Università con i suoi test di ammissione, l’Invalsi con le sue discusse e talora disorientanti prove, il mondo del lavoro con i suoi strumenti e procedure, i concorsi nazionali con la debolezza morale che li accompagna. “Oggi – ha dichiarato un rettore d’Università, sempre sul Messaggero – chiunque ha interesse a scegliere persone che sanno fare.” Fare che cosa? Un Paese non dovrebbe – come la Legge da tempo prescrive – conoscere ciò che per un giovane è importante sapere e saper fare? E se si sceglie, con procedura oggettiva, una persona sulla base di quanto essa sa essere furba o  imbrogliona, che dire, sarà sempre un merito da premiare e un bene per il Paese?  (Emilio Ambrisi)

Bene decreto ma restano questioni da risolvere

Scuola: Ugl,
Bene decreto ma restano questioni da risolvere

(dall’Agenzia ANSA) “Il decreto sulla scuola va nella giusta direzione, ma restano ancora questioni irrisolte a partire da tutte quelle problematiche legate al reclutamento del personale, nonché allo stanziamento delle risorse economiche destinate alle istituzioni scolastiche”.
Lo ha affermato l’Ugl Scuola nel corso dell’audizione presso la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame del disegno di legge C. 1574 , di conversione in legge del decreto-legge n. 104 del 2013, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
“Misure come la riduzione del costo dei libri, la possibilità di concedere in comodato d’uso i testi o di utilizzare le edizioni precedenti, l’introduzione di contributi e benefici grazie al welfare dello studente e la digitalizzazione degli istituti scolastici, vanno nella giusta direzione, ovvero quella di valorizzare un settore strategicamente importante come quello della scuola, oltre ad essere un valido contributo al contenimento del fenomeno della dispersione scolastica. In merito però al piano triennale che prevede l’assunzione di 69 mila insegnanti – prosegue l’Ugl – sono necessari ulteriori chiarimenti, in particolar modo per quanto riguarda la tempistica e le modalità di attuazione. Ci dispiace inoltre constatare che non ci sia alcun riferimento al rinnovo del contratto nazionale”.
“Pur valutando positivamente il via libera all’assunzione a tempo indeterminato di oltre 26 mila insegnanti di sostegno, è necessario allo stesso tempo prevedere tempi celeri per la stabilizzazione del personale Ata. Del resto, occorre tener presente che la riduzione degli organici ha notevolmente aumentato i carichi di lavoro del personale Ata, che si trova, troppo spesso, a non poter far fronte alle esigenze delle istituzioni scolastiche. Resta prioritaria la copertura di tutti i posti vacanti in organico di diritto,con decorrenza immediata, senza dimenticare inoltre l’urgenza di un piano pluriennale di investimenti e di un serio progetto di snellimento delle procedure informatizzate delle scuole”.

Anche sui contratti dare un segnale di svolta

Scrima, anche sui contratti dare un segnale di svolta
Consiglio Generale Cisl Scuola 25.9.2013

“I buoni segnali dati col decreto sulle misure urgenti devono trovare conferma anche su un altro versante, quello del rinnovo contrattuale”. Ad affermarlo è il segretario generale Francesco Scrima nella sua relazione al Consiglio Generale Nazionale della CISL Scuola, riunito oggi a Roma.

“Se vogliamo avere risposte concrete” – prosegue Scrima – “dobbiamo noi per primi muoverci in direzione di piattaforme credibili e praticabili. Ignorare il contesto economico e politico ci porterebbe a fare discorsi poco credibili, e sarebbero i lavoratori per primi, giustamente, a sentirsi presi in giro da parole in libertà diffuse con troppa leggerezza”.

Scrima rifiuta l’ipotesi di contrattare solo sugli aspetti non economici. “Anche con i vincoli posti dalle norme di stabilità finanziaria” – sostiene – “noi siamo convinti che una tornata contrattuale sia possibile e utile. Non un negoziato sulla sola parte normativa, ma sull’intero corpo contrattuale. Parte economica compresa”.

La proposta su cui la CISL Scuola sta lavorando, anche in previsione dell’importante appuntamento unitario del prossimo 28 ottobre (riunione congiunta dei direttivi nazionali delle sigle firmatarie del contratto), è un tentativo di “smarcare” il contratto dai limiti posti oggi dalla mancanza di risorse.

“Dobbiamo rivendicare intanto il principio del reinvestimento di eventuali risparmi, avendo chiarito in premessa che non ci si riferisce in ogni caso a tagli, di cui proprio non si discute. Dobbiamo poi costringere la parte pubblica a mettere ‘nero su bianco’ gli impegni che dovranno trovare posto nei prossimi documenti di programmazione economico finanziaria, al di là dei vincoli normativi oggi esistenti. Infine, vi è la necessità di rimettere ordine in tutta la parte relativa alla retribuzione dei carichi di lavoro aggiuntivi, su cui non mancano ogni tanto anche i tentativi di indebite ingerenze per via legislativa”.

Un quaderno di impegni molto fitto, dunque, in preparazione di un incontro unitario che di fatto segnerà l’avvio di una difficile fase vertenziale. “Il Governo” – chiede Scrima – “provveda nel più breve tempo possibile a predisporre l’atto di indirizzo per aprire il negoziato”.

CARRIERA INSEGNANTI: “NO A IPOTESI SACCOMANNI SU MERITO”

CARRIERA INSEGNANTI, GILDA: “NO A IPOTESI SACCOMANNI SU MERITO”
La Fgu-Gilda degli Insegnanti boccia le nuove modalità di sviluppo della carriera dei docenti ipotizzate dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni nel Def.
“Proprio nel momento in cui il rapporto Eurydice sulle remunerazioni dei docenti, riferito agli anni scolastici 2009-2012, rileva che la progressione degli stipendi in Italia è tra le più basse in Europa, – spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – il Governo sta pensando di abolire gli scatti di anzianità e di retribuire il ‘merito’ attraverso un sistema di ‘valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera’, premiando cioè soltanto alcuni insegnanti, magari scelti con il metodo Invalsi. Un criterio – continua Di Meglio – sul quale non siamo affatto d’accordo perché significherebbe spostare risorse dagli scatti, cioè dallo stipendio di tutti, a un presunto merito per pochi che, peraltro, ancora non si sa come verrebbe valutato. Si tratta di un’ipotesi addirittura peggiore rispetto a quella del ‘concorsaccio’ di Berlinguer, fallito – ricorda il coordinatore nazionale della Fgu-Gilda – grazie alla nostra mobilitazione”.
Il sindacato invita dunque i docenti alla mobilitazione affinché siano pagati gli scatti di anzianità del 2012 e del 2013 e siano stanziati i fondi per il rinnovo del contratto di lavoro.
“Se poi il Governo vuole premiare il merito – conclude Di Meglio – metta a disposizione risorse nuove nel bilancio dello Stato”.

Concorso a cattedra

Concorso a cattedra: dall’Usr del Lazio si applica un eccesso di zelo negando il punteggio dovuto ai candidati che hanno dichiarato la presenza del titolo di accesso alla selezione solo nella domanda di partecipazione

 

L’Anief invita il direttore dell’ufficio scolastico del Lazio, Maddalena Novelli, ad assegnare il punteggio prescritto a tutti i candidati al concorso a cattedra in possesso di regolare titolo di accesso: a quanto invece risulta, tramite le strutture sindacali periferiche, a tutt’oggi a diversi aspiranti docenti è stata negato l’accreditamento del suddetto punteggio a causa della supposta mancata indicazione degli stessi candidati del possesso del titolo all’interno della sezione aggiuntiva “Titoli”.

 

Il problema è nato per tutti i candidati all’insegnamento in possesso del solo titolo di accesso: ora, poiché questo era stato già dichiarato nella domanda di partecipazione, essendo tra l’altro indispensabile per accedere al concorso a cattedra, in tanti hanno reputato non necessario confermare l’avvenuto conseguimento del titolo di studio anche nella scheda titoli.

 

Ma così non la pensa l’Usr laziale, che nel pubblicare le prime graduatorie provvisorie (i cui punteggi sono scaturiti dalla somma dei punteggi della prova scritta, dell’eventuale prova pratica e del colloquio conclusivo con la commissione) ha improvvidamente deciso di non considerare sufficiente la dichiarazione del titolo di studio comunicato nella sola domanda di partecipazione al concorso. A rendere ancora più complicata la situazione è il dato che solo ad una parte dei candidati sembrerebbe essere giunta formale comunicazione, inviata dal Miur tramite e-mail, attraverso la quale nell’ottobre del 2012 l’amministrazione sollecitava il candidato a trasmettere le informazioni sul titolo di studio conseguito.

 

Ora, poiché è da escludere che l’ufficio regionale del Miur possa ammettere al concorso a cattedra dei candidati privi dei requisiti minimi di partecipazione previsti dal bando, non si comprende perché solo l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio sia incappato in questo eccesso di zelo: lo stesso Usr, quindi, farebbe bene ad inserire con celerità (in modo da risultare nella graduatoria definitiva, utile all’immissione in ruolo prevista per l’inizio del prossimo anno scolastico) il punteggio previsto dal regolamento concorsuale, sulla base del punteggio conseguito in occasione dell’assegnazione del diploma di laurea o di maturità.

 

Anche se il titolo non è stato indicato nella sezione specifica, infatti, il candidato ha diritto al conseguimento dei punti in graduatoria. Semplicemente perché quel titolo è stato regolarmente acquisito e comunque già dichiarato. Per cautelarsi, qualora l’amministrazione regionale del Lazio non dovesse procedere in autotutela alla correzione dell’errore, è bene che gli aspiranti docenti interessati presentino immediato ricorso scrivendo a valutazione.titoli@anief.net.

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Concorso a Cattedra: nuova conferma dal TAR Lazio sulla prova di inglese per la scuola primaria

Il Tribunale Amministrativo per il Lazio ha emesso nuova ordinanza collegiale favorevole che conferma i precedenti provvedimenti ottenuti dall’ANIEF sulla non obbligatorietà della prova di inglese nel concorso a cattedra per la scuola primaria e conseguente possibilità, per chi nelle altre prove scritte aveva conseguito un punteggio di almeno 21/30, di accedere alla successiva prova orale. Secondo l’ANIEF, che ha affidato la tutela dei propri iscritti all’Avv. Fortunato Niro, il punteggio della prova di inglese deve essere considerato aggiuntivo in quanto la normativa di riferimento (D.Lgs. 297/94) prevede tale prova come facoltativa.

Il MIUR con il D.D.G. n. 82/2012 di indizione del Concorso a Cattedra ha previsto come obbligatoria la prova d’inglese per i candidati della scuola primaria mentre la normativa di riferimento (D.Lgs. 297/94) considera tale prova puramente facoltativa. Per l’ANIEF, dunque, il punteggio relativo alla valutazione della prova d’inglese deve essere scorporato dalle altre prove scritte. Il TAR Lazio, con la nuova ordinanza cautelare n. 8356/13, ha dato nuovamente ragione al nostro sindacato, ammettendo con riserva alla prova orale i ricorrenti ANIEF esclusi dal MIUR solo a causa del punteggio ottenuto nella prova di lingua.

 

Incontro al MIUR e Audizione alla VII Commissione Cultura della Camera

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24 SETTEMBRE 2013

Incontro al MIUR e Audizione alla VII Commissione Cultura della Camera

Ieri è stata veramente una giornata campale, tra il sit-in con incontro al MIUR nel pomeriggio e l’audizione alla VII Commissione Cultura della Camera in serata, siamo stati ancora una volta protagonisti della scena politico-sindacale.

Il sit-in ha visto la partecipazione di circa cento persone, tra docenti e assistenti amministrativi e tecnici, provenienti da più regioni e appartenenti a più spezzoni di categoria, con un “cartello” che è diventato l’emblema di una nuova e significativa forma di mobilitazione.

Una lotta comune, per la difesa di diritti e lavoro, che unisce i lavoratori e le lavoratrici della scuola che invece, normalmente, risultano essere divisi e in conflitto tra di loro. Questa è stata, ed è, la forza di questo movimento, che i Cobas rappresentano attraverso la pratica della democrazia diretta e che sino ad ora ha riportato alcune significative vittorie.

L’incontro con i funzionari del MIUR, che non ci avrebbero voluti ricevere, ma che sono stati costretti a farlo per la determinazione con la quale i presenti hanno rappresentato la loro ferma volontà di non recedere dalla richiesta, arrivando a bloccare il passaggio di coloro che volevano entrare al MIUR è stato, per la prima volta, possiamo dirlo , la conferma del nostro successo.

Non perché non ci siano ancora molte questioni da risolvere, ma perché, per la prima volta in due anni, i rappresentanti del MIUR presenti all’incontro ci hanno esplicitamente detto che il risultato raggiunto per “inidonei” e precari AA AT è stata una vera e propria vittoria, raggiunta solo per merito della determinazione, continuità e fermezza dimostrati dai Cobas e dai lavoratori e lavoratrici nella difesa di inalienabili diritti.

Anche i nostri più ostinati  “ catastrofisti”, che per tutta la durata dell’incontro hanno posto obiezioni e rilievi, hanno alla fine ceduto e hanno dovuto convenire con i funzionari che il più è stato fatto, anche se ancora altro dobbiamo fare.

Gli inidonei,infatti, non transiteranno più obbligatoriamente nei profili amministrativi e tecnici della scuola, i precari AA e AT riceveranno circa 3.500 posti per le immissioni in ruolo , gli ITP C555-C999 potranno transitare su classe di concorso se in possesso del titolo di studio ( non solo del titolo abilitante), i Modelli Viventi hanno avuto il riconoscimento delle dotazioni finanziarie per l’assunzione del personale.

Ora è la volta della Materia Alternativa e degli ATA e docenti di Quota 96.

Per la Materia Alternativa è stata posta formalmente la questione dell’obbligatorietà dell’istituzione dell’insegnamento della materia e nella delegazione presente all’incontro c’era anche un rappresentante dell’associazione 31 Ottobre, promotore dell’ordine del giorno votato dal Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi, da cui deriva l’invio della lettera del moderatore della Tavola Valdese al Ministro dell’istruzione. In tale lettera è stata già chiesta la corretta applicazione delle norme che riguardano le attività alternative all’Insegnamento religioso confessionale (IRC), in modo tale che “vengano organizzate dalle istituzione scolastiche nei tempi dovuti e con le modalità  previste dalla legge”. Il Sinodo ha infatti ribadito che le attività alternative costituiscono “un servizio strutturale obbligatorio, necessario per garantire la laicità e la parità dei cittadini nell’istruzione pubblica”. Tali richieste sono state presentate anche dalla delegazione presente all’incontro. Sulla questione Quota 96,i rappresentanti del Miur hanno ribadito quanto già detto nell’incontro del 3 settembre, che le difficoltà per la soluzione del problema sono di natura politica e che il Mef e l’inps hanno fatto saltare l’accordo che in prima battuta avervano raggiunto a luglio.Hanno comunque accolto la nostra richiesta di emanare in tempi brevi una circolare ministeriale per verificare e aggiornare la platea degli aventi diritto, dati utili  per quantificare in  modo esatto la copertura finanziaria”  e per  smontare la relazione tecnica della Ragioneria dello Stato.

Naturalmente ancora varie cose rimangono da fare: lavorare per la cancellazione dell’obbligo della mobilità intercompartimentale, con ulteriori modifiche del DL 104/2013, inserire nel transito su altra classe di concorso degli ITP C555-C999, anche chi lavora con diploma di Liceo Classico, Liceo scientifico, Liceo artistico, definire con precisione i contingenti per le immissioni in ruolo degli AA AT e i tempi di tale operazione, adeguare le modalità del reclutamento dei modelli viventi con il nuovo ordinamento dell’istruzione artistica. Su tutti i punti in questione ci saranno ulteriori, specifici incontri.

In serata una delegazione Cobas ha partecipato all’audizione informale che si è svolta presso la VII Commissione Cultura della Camera dalle 20 alle 23. All’audizione erano presenti i deputati della Commissione cultura, insieme alle organizzazioni sindacali e le associazioni più rappresentative della scuola, per entrare nel merito dell’analisi del DL 104/2013.

I Cobas, ai quali è stata data per primi la parola ( tempo a disposizione 10 minuti), hanno rimarcato quanto già detto nel pomeriggio ai rappresentanti del MIUR e, dopo aver evidenziato la vittoria raggiunta esclusivamente grazie alla propria mobilitazione, hanno analizzato criticamente il testo del decreto, invitando la Commissione ad operare per abrogare ciò che rimane di contraddittorio e negativo (commissioni mediche, mobilità intercompartimentale).  Lo stesso è stato fatto in relazione alla questione degli ITP C555-C999, che non hanno ancora la possibilità di essere trasferiti su classi di classe di concorso affini, per i quali è stato proposto uno specifico emendamento.

Per quanto riguarda il reclutamento dei docenti ( curriculari e di sostegno ), è stata rimarcata la necessità della definizione di un concreto piano di immissioni in ruolo e l’inadeguatezza del contingente oggi proposto nel decreto. Peraltro è stato fatto notare che l’aver escluso dal decreto la questione di Quota 96 ha impedito l’ulteriore acquisizione di 3.500 posti ( secondo i dati del MIUR) per i docenti e ATA, falsando i darti relativi alle disponibilità in organico. Si è richiamata la necessità di entrare nel merito della questione, anche  attraverso l’inserimento in quel punto di una norma risolutiva in tal senso. Per il sostegno si è sottolineata l’esigenza di andare oltre la semplice copertura dei posti in organico, per ridefinire i parametri per il riconoscimento della disabilità, nel rispetto dei diritti di genitori e alunni, vista l’insufficienza dei posti in relazione al fabbisogno reale e il tentativo di coprire tale mancanza con i BES che ledono i diritti degli alunni disabili e riducono gli organici di sostegno.

In merito all’art 16 e al finanziamento di 10 milioni di euro per mandare gli insegnanti a ripetizione “ di quiz” , si è rimarcata la necessità di abrogare la norma in questione, vista l’inutilità di tale modalità per risolvere i problemi connessi con l’apprendimento.

Anna Grazia Stammati

( esecutivo nazionale cobas)

Libri, parte il comodato

da ItaliaOggi

Libri, parte il comodato

Di Alessandra Ricciardi
Via libera al comodato d’uso dei libri di testo per i ragazzi bravi ma di famiglie non abbienti. Anche se in ritardo,  il decreto, firmato ieri dal Ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, diviene operativo (si veda ItaliaOggi del 23 settembre). Si tratta, complessivamente,  di 8 milioni di euro, stanziati dal governo Letta, tra 2013 e 2014, con il decreto legge per la scuola, che ha iniziato la scorsa settimana alla Camera il suo percorso di conversione. A beneficiarne saranno gli studenti delle sole scuole statali che saranno individuati dagli istituti come meritevoli di sostegno. Per evitare di dissipare una torta certamente non ampia, il dicastero guidato dalla Carrozza ha deciso per l’anno in corso, che conta su una dote di 2,7 milioni di euro, di dare priorità ai territori dove le famiglie vivono situazione di maggiore disagio economico e in queste ai ragazzi meritevoli delle scuole secondarie statali di primo e secondo grado. Il primo requisito è stato fissato in riferimento alle regioni dove il tasso di famiglie disagiate (con reddito netto fino a 15.493,71 euro) è superiore al 15%.

Carrozza: «Otto milioni per i libri in comodato»

da Corriere della Sera

Contro il caro libri – «PRIORITÀ Ai MENO ABBIENTI E AI MERITEVOLI»

Carrozza: «Otto milioni per i libri in comodato» 

Fondi alle scuole per acquistare testi ed e-book da prestare agli studenti. L’Uds: «Ma a beneficiarne saranno in pochi»

Antonella De Gregorio

Esultano, ma a metà. Dopo aver letto il testo del decreto firmato martedì dal ministro Carrozza, che distribuisce alla scuole i finanziamenti per acquistare i libri da cedere in comodato agli studenti, i diretti interessati ne sottolineano le criticità. La rappresentante dell’Istruzione ha dato il via libera al provvedimento che stabilisce i criteri per ripartire gli 8 milioni disponibili (2,7 per il 2013, 5,3 per il 2014) alle istituzioni scolastiche. Un documento atteso, previsto dal Decreto istruzione, all’art 6, che consente alle scuole di acquistare – anche in rete con altre scuole – «libri di testo e dispositivi elettronici per la lettura di materiali didattici digitali da concedere in comodato d’uso agli studenti delle secondarie di primo e secondo grado».

 

PER POCHI – «Un passo avanti – dice Roberto Campanelli, coordinatore dell’Unione degli Studenti, da anni in prima linea nella battaglia per l’abbattimento dei costi dei libri di testo nelle scuole superiori – anche se l’esiguità della somma stanziata rischia di annacquare il provvedimento». Quella che gli studenti riconoscono essere «una soluzione reale al caro libri», «non consentirà di aiutare davvero tutti gli studenti che ne hanno bisogno». Per Campanelli i conti sono presto fatti: «Se calcoliamo in 800 euro la spesa media per l’acquisto dei libri di testo per un anno – prosegue – potranno beneficiarne al massimo 10mila ragazzi». «Si potevano fare scelte più coraggiose», dice.

IL TWEET – Prima a dare l’annuncio, con un Tweet, è stata a metà mattina il ministro Carrozza: «Ho firmato il decreto che distribuisce alla scuole i finanziamenti per acquistare i libri da cedere in comodato agli studenti». In pratica, le scuole acquisteranno un pacchetto di libri da distribuire, a inizio anno, previo versamento di una cauzione che verrà restituita alla riconsegna. A chi andranno? Nel primo decreto attuativo del decreto scuola «L’Istruzione riparte» varato il 9 settembre, le indicazioni sono: «priorità a meno abbienti e meritevoli». La distribuzione delle risorse obbedirà infatti al numero degli alunni per istituto che rientrano nei criteri indicati.

LE RISORSE IN CAMPO – Nella ripartizione delle risorse disponibili per il 2013 – si legge nel comunicato del ministero che illustra il provvedimento – è stata data priorità ai territori dove le famiglie vivono una situazione di maggiore disagio economico e ai meritevoli. I 2,7 milioni disponibili per quest’anno sono destinati alle scuole secondarie statali di primo e secondo grado che si trovano in Regioni dove il tasso di famiglie disagiate (con reddito netto fino a 15.493,71 euro) è superiore al 15% (Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna e Puglia). Le risorse saranno date a ciascuna scuola in base al numero di studenti iscritti. I fondi disponibili per il 2014 (5,3 milioni) saranno destinati, con un successivo decreto, anche alle scuole delle restanti Regioni.

I CRITERI – Le scuole daranno in comodato d’uso i testi o i dispositivi elettronici agli studenti che ne faranno richiesta, che avranno i requisiti economici necessari e che non risulteranno beneficiari di altri contributi per la fornitura gratuita, totale o parziale, dei libri di testo e per l’acquisto di supporti elettronici per la didattica. A parità di condizioni economiche, il comodato d’uso sarà concesso agli studenti più meritevoli in base ai voti finali dell’anno scolastico precedente. Viene data priorità, poi, ai ragazzi iscritti nelle classi dove i tetti di spesa sono più elevati: le prime delle scuole secondarie di primo grado e le prime e terze delle secondarie di secondo grado.

DECISIONE ALLE SCUOLE – Saranno le scuole, in piena autonomia, a decidere come ripartire la somma ricevuta tra l’acquisto di libri e di ebook. Sempre le scuole stabiliranno, nei loro regolamenti, i termini per l’utilizzo annuale e la restituzione di libri e dei dispositivi concessi in comodato. Gli stessi libri, l’anno successivo arriveranno ad altri studenti.

UN DIRITTO NON UN LUSSO – Studicentro, organizzazione studentesca di area Udc, che fa parte del network European Democrats Students, per bocca di Filippo Pompei, coordinatore nazionale, dice: «Guardiamo con favore le disposizioni che prevedono il finanziamento per i libri in comodato d’uso, riutilizzabili per i successivi anni scolastici. Negli anni precedenti abbiamo paradossalmente assistito a cambi di edizioni di libri come “La Divina Commedia” e “I Promessi Sposi”, dove gli unici elementi che cambiavano erano le copertine e i prezzi». Ma sottolineano anche: «Studiare deve essere un diritto per tutti ma da tempo non lo è più». Pertanto «invitiamo il ministro ad un serio confronto sui libri di testo anche nell’ottica di una maggiore diffusione degli ebook in tutte le scuole italiane», ha concluso.

COMODATO A BARI – Nonostante il tetto alla spesa per i libri scolastici che il ministero dell’Istruzione impone, ogni anno inesorabilmente il limite viene superato. Tra le denunce delle associazioni dei consumatori e le proteste dei diretti interessati, la strategia più efficace contro l’aumento dei costi per l’acquisto dei libri di testo, fino ad oggi è  sembrata essere il ricorso all’usato. «Ma non può essere questa la soluzione definitiva – dicono gli studenti- tocca alle istituzioni intervenire». O le iniziative come quella della giunta comunale di Bari, che ha approvato per l’anno scolastico 2013/2014 il comodato d’uso gratuito di libri di testo per gli studenti delle scuole superiori del capoluogo pugliese. L’intervento del Comune garantisce la copertura economica dell’operazione. Bocciati, secondo l’Uds, i «buoni libro» adottati da tanti comuni italiani: «Soldi buttati, perché i libri non si recuperano».

UN FRENO AL NUOVO – La formula, adottata da tempo in alcune scuole (che possono agire nell’ambito della propria autonomia, secondo un regolamento e un programma approvati dal Consiglio di Istituto, in base  ai fondi disponibili), spesso in collaborazione con gli enti locali, ha trovato con questo provvedimento una dimensione «pubblica», fondi statali e criteri omogenei, su scala nazionale. «Ora – dice l’Uds – si intervenga per frenare la rotazione, che porta a cambiare testi ogni anno».

Giocare con i “blocchi” all’asilo migliora le capacità matematiche

da LaStampa.it

Giocare con i “blocchi” all’asilo migliora le capacità matematiche

Washington

Giocare con i “blocchi” potrebbe aiutare i bambini in età prescolare a sviluppare quelle capacità che li aiuteranno, più tardi, ad apprendere più facilmente nozioni scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.

È quanto afferma uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Delaware e della Temple University, pubblicato sulla rivista Child Development.

Gli scienziati hanno coinvolto nella ricerca oltre un centinaio di bambini di 3 anni di status socio-economico vario.  Quelli che riuscivano a gestire meglio i blocchi e a costruire strutture erano anche più bravi in matematica. Fra le capacità testate c’era anche se il bambino riusciva a capire che un blocco apparteneva alla parte superiore o inferiore di un altro blocco oppure e i pezzi erano allineati.

Lo studio ha anche mostrato che all’età di 3 anni i bambini di famiglie a basso reddito sono già in ritardo nelle abilità spaziali, probabilmente come risultato di un’esperienza più limitata con blocchi e altri giocattoli e materiali che facilitino lo sviluppo di tali competenze. E i genitori di bambini a basso reddito hanno riferito di usare un numero significativamente minore di parole come «sopra» e «sotto» con i loro figli.

Femminicidio, Sel chiede l’educazione sentimentale a scuola

da Tecnica della Scuola

Femminicidio, Sel chiede l’educazione sentimentale a scuola
di Alessandro Giuliani
La proposta verrà formalizzata nei prossimi giorni, quando l’Assemblea di Montecitorio comincerà ad occuparsi dell’argomento: la materia migliorerebbe il rispetto reciproco e una vera parità tra i sessi, a cominciare dal controllo delle emozioni più intense.
Per combattere il femminicidio occorrerebbe introdurre l’educazione sentimentale a scuola. La proposta, presentata da “Sinistra, Ecologia e Libertà” rientra in quelle che il partito guidato da Niki Vendola ha deciso di presentare all’Assemblea di Montecitorio, quando, nei prossimi giorni comincerà ad occuparsi dell’argomento, per stralciare dal decreto legge-omnibus per la sicurezza e l’ordine pubblico il reato di femminicidio per valorizzarne il rilievo sociale. Ma anche per eliminare la denuncia anonima per violenze contro le donne e cancellare la irrevocabilità della querela della moglie contro il marito nei casi meno gravi: sono questi i punti principali delle proposte che Sel si accinge a fare.
Le proposte sono state fatte il 24 settembre in una conferenza stampa con Gennaro Migliore, capogruppo di Sel a Montecitorio, e Titti Di Salvo, vice capogruppo, con la partecipazione di molte delle parlamentari impegnate nell’approvazione della nuova normativa.
Sinistra, Ecologia e Libertà chiede inoltre che invece di aggiungere nuove leggi, si utilizzino proficuamente quelle già esistenti: è il caso dell’art.5 del decreto che istituisce un piano straordinario contro la violenza: “Esiste già – ha detto Di Salvo – un piano analogo già finanziato tre anni fa. E’ opportuno attuare quello, invece di creare nuovi strumenti”.
Tuttavia, il “piatto forte” di Sel non è solo la repressione delle tendenze femminicide di alcuni uomini, ma soprattutto l’introduzione di norme rivolte all’educazione ai rapporti sentimentali. Non solo per gli uomini, ma anche per le donne, soprattutto se giovani. A questo scopo è prevista, con una apposita proposta di legge, l’inclusione nei programmi scolastici di ogni grado di una disciplina finora inedita: il rispetto reciproco e una vera parità tra i sessi, a cominciare dal controllo delle emozioni più intense. Emozioni che, già da giovani, è bene cominciare a gestire con saggezza e nervi saldi.