Richiesta di incontro urgentissimo

On. Ministro Maria Chiara Carrozza
Dott. Luigi Fiorentino
Capo di Gabinetto
Dott.ssa Sabrina Bono
Capo Dipartimento Programmazione e Gestione
MIUR

Oggetto: richiesta di incontro urgentissimo

In ordine alla nota NoiPA del 27 dicembre 2013 n. 157/213 la scrivente Organizzazione sindacale chiede di sospendere al recupero dei presunti crediti erariali ivi ipotizzati, di certo non addebitabili ai lavoratori del comparto, anche in relazione alle procedure contrattuali concordate per addivenire all’accordo presso l’Aran, evitando quindi una doppia operazione di recupero e successiva riassegnazione di somme di denaro.
Si esprime protesta per l’emanazione di tale nota senza nessuna informativa, anche considerando il disorientamento e la preoccupazione che ha ingenerato in tutto il personale della scuola.
Si chiede inoltre un incontro urgentissimo con tutte le Organizzazioni Sindacali per chiarire la questione e dare certezze al personale della scuola.

Massimo Di Menna
Segretario generale

“La mia Europa è”. Dai ragazzi delle scuole il logo del semestre italiano di presidenza del Consiglio UE

“La mia Europa è”. Dai ragazzi delle scuole il logo del semestre italiano di presidenza del Consiglio UE

74329-imgSaranno gli studenti delle nostre scuole a realizzare il logo del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, infatti, in accordo con la Presidenza del Consiglio e il Dipartimento delle Politiche europee, ha indetto il concorso “La mia Europa è”, che scadrà il prossimo 18 gennaio, rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado perché siano proprio le ragazze ed i ragazzi ad ideare il logo e uno slogan per il Semestre italiano.

Obiettivo del concorso, i cui vincitori saranno premiati con una visita alle istituzioni europee a Bruxelles, promuovere la partecipazione consapevole e il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni, attraverso la scuola, in un percorso di valorizzazione del senso di cittadinanza europea. E finora i risultati premiano l’iniziativa. La risposta delle scuole è stata infatti molto positiva: sono 507 i progetti arrivati al Miur e molte scuole hanno partecipato al concorso coinvolgendo più di una classe. Grande interesse verso l’iniziativa soprattutto tra le scuole secondarie di primo e secondo grado; in particolare, circa 70 Istituti tecnici (settore tecnologico) con indirizzo “Grafica e comunicazione” stanno lavorando per la realizzazione del logo.

“Il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue sarà una straordinaria occasione di rilancio per l’Italia”, ha commentato il ministro Maria Chiara Carrozza. “Abbiamo deciso di coinvolgere le nostre scuole per rendere protagonisti le ragazze ed i ragazzi ed avvicinarli alle istituzioni europee, che a volte vengono considerate luoghi distanti dalla vita di tutti i giorni. Dobbiamo aiutare gli studenti a diventare cittadini più consapevoli e partecipi dei processi democratici europei. È lì che si gioca buona parte del loro futuro”, ha concluso.

LOGIC

 

logicLOGIC

Programma per lo Sviluppo e la Certificazione delle Competenze in materia di Informatica Metacognitiva e Pensiero Procedurale

PREMESSA

Le “Nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione”, nel sottolineare la “centralità della Persona” come condizione prerequisita per l’impostazione dell’azione educativa, esaltano il valore di un apprendimento basato, più che sulla mera trasmissione di contenuti, sullo sviluppo di abilità mentali in grado di sostenere l’autonomia dei processi cognitivi. È quanto si richiede anche a livello Comunitario nel quadro delle Competenze Chiave a sostegno del processo di educazione permanente1, indicate come fondamentale requisito per lo sviluppo dell’individuo e del Cittadino (Imparare a imparare).
In tale contesto, l’Informatica assume un ruolo educativo laddove se ne individui il valore trasversale rispetto a discipline e ambiti di conoscenza apparentemente lontani fra loro. È questa l’idea ampiamente condivisa da Lucio Varagnolo2, che nel suo contributo dal titolo “Euristica e intelligenza artificiale: un contributo alla personalizzazione degli Apprendimenti”, s’impegna a dimostrare come “…alcuni di questi strumenti e alcuni di questi approcci metodologici [si riferisce alle intelligenze Artificiali – n.d.r.] abbiano un inaspettato valore d’innovazione educativa.”, riferendosi, nella sua attenta analisi, a temi quali “La struttura formale dei Linguaggi Naturali e dei Linguaggi Artificiali e la loro traduzione; La rappresentazione della conoscenza e la sua importanza nell’ambito del processo di “problem-solving”; I modelli di apprendimento.”.
Sono argomenti il cui valore educativo è fuori discussione, che inducono a consigliare la lettura dell’intera pubblicazione (facilmente reperibile in rete). L’accenno voluto in questa sede è sufficiente a introdurre ampiamente, nonostante la sua brevità, le risposte ai “perché” della proposta qui presentata.
Parlare di Informatica Metacognitiva vuol dire analizzare un aspetto dell’Informatica che l’attuale evoluzione degli strumenti digitali ha da tempo, messo in secondo piano: è difficile, infatti, che l’Individuo e la stessa Scuola si chiedano oggi quali siano le strutture, i linguaggi e i meccanismi mentali sottesi al loro funzionamento. L’Informatica, da linguaggio per pochi eletti, è diventata un ambito d’indagine strumentale, incline a indagare sulle possibilità d’impiego di tali strumenti piuttosto che sui processi sottesi al loro funzionamento.
Eppure, è proprio in tali processi che risiede il valore educativo dell’Informatica. Saper analizzare una procedura, rappresentare un processo per mezzo di un algoritmo, procedere con successo alla risoluzione di un problema attraverso un’opportuna azione di “debugging”, sono capacità che possono interferire positivamente sull’approccio cognitivo a varie discipline e settori dell’Apprendimento, non ultimo quello dei linguaggi formali che rappresentano la base dei codici linguistici in cui si concretizzano l’Informazione e la Comunicazione.
È questo un approccio che, unitamente a strategie d’intervento a carattere collaborativo e cooperativo, cui la proposta “LOGIC” conferisce valore determinante, può rappresentare un nuovo modo di “fare scuola”, in grado di stimolare quelle forme di pensiero divergente che sono alla base di ogni forma di creatività, fornendo un valido contributo al ruolo educativo della Scuola nel panorama di un’educazione di tipo dinamico e permanente.

Giuseppe Albano
Responsabile Gruppo Tecnico

Valutazione di sistema, cattiva ideologia e qualche elemento di speranza

Valutazione di sistema, cattiva ideologia e qualche elemento di speranza

di Gabriele Boselli

 

Il dibattito di questi giorni a margine della “svolta” a mio avviso felicemente intrapresa dal Ministro sulla direzione scientifica e spero anche organizzativa dell’INVALSI sollecita alcune considerazioni.

 

Perché pedagogisti mai alla direzione della Banca d’Italia?

E’ ben vero che nessuna scienza ha diritto di chiudersi al confronto con le altre e nessun apparato pubblico può rivendicare autoreferenzialità; esiste tuttavia una responsabilità principale del discorso scientifico come della funzione pubblica nei loro campi specifici. E sarebbe d’obbligo anche una qualche reciprocità: mentre gli ultimi presidenti INVALSI provenivano dalla Banca d’Italia o dalla Confindustria, non si son mai visti pedagogisti chiamati a presiedere o dirigere l’istituto di via Nazionale o l’organizzazione degli imprenditori. Giustamente, peraltro.

Nell’ultimo quindicennio abbiamo però assistito, non solo in Italia ma da noi più che altrove, a un assoluto predominio dell’economia, della scienza economica (e dei padroni cui essa si è in molti casi posta al servizio) su tutti i settori del sapere e sulla scuola in particolare. Nella scuola l’economicismo ha avuto la sostanziale acquiescenza dei vertici dei circoli associazionistici e di alcune sigle sindacali che da vent’anni egemonizzano il settore. Il potere della forza economica sovrasta del resto tutte le realtà di sub-potere e non ha rispetto –nemmeno teorico- di alcuno dei mondi vitali.

 

Il realismo positivistico nella valutazione

La pretesa valutativistica estesa a campi inoggettualizzabili esprime peraltro i sintomi di una vecchia abitudine di coloro che contano indipendentemente da quel che valgono: se le  (inconoscibili) cose stesse mi fanno resistenza, non regolo solo il mio stare in relazione anche dialettica con esse rispettandone l’alterità, ma appioppo, attribuisco loro le forme con cui le penso ed elaboro procedure che “dimostrino” quanto intendo sostenere. Se l’apparato al mio servizio è assistito dai media, l’esito di conformità è garantito. Una sorta di realismo positivo (meglio dire: positivistico) alla Ferraris (v. il sito Il rasoio di Occam , dicembre 2013) in versione docimologica.

Evidenti le conseguenze pedagogiche di questa cattiva retorica, specie per quanto riguarda la teoria e a volte anche la prassi della valutazione. La mia professoressa di disegno e storia dell’arte diceva, rivolta a noi alunni: non è che io vi consideri dei cretini, lo siete veramente. Non è che il tal gruppo di potere e/o di interesse veda o/e presenti male il lavoro dei docenti italiani, è che questi –si sostiene- lavorano proprio male.

 

La mala retorica della valutazione “buona”

Chi governa i processi di valutazione di qualsiasi settore (in particolare del pubblico impiego) governa di fatto il sistema valutato: determina il comportamento degli addetti indicando cosa sarà ben valutato e cosa no e in genere stabilisce tutti gli elementi da valorizzare e –di conseguenza- anche quelli da svalorizzare. Logico che i personaggi che hanno governato l’ideologia scolastica negli ultimi vent’anni si preoccupino di permanere in tale funzione anche nei nuovi assetti di potere che stanno per configurarsi. La lettera di autocandidatura dei primi firmatari del documento Una cordata per la scuola “ (piuttosto esplicitamente: “I firmatari del presente documento, tra i quali molti potrebbero ben figurare nella rosa dei candidati all’Invalsi….”) contiene alcuni spunti “politically ipercorrect” effettivamente utili per rassicurare la “clientela” tradizionale e ottenerne il consenso attraverso lo snodo retorico del si/ma: sì alla valutazione ma con metodi largamente condivisi; sì ai test ma con giudizio; sì alla generalizzazione del controllo ma discussione delle risultanze. Ovviamente una volta ottenuto il , i ma possono esser lasciati perdere. Resterà la valutazione come strumento di potere sull’autonomia delle scuole e dei singoli docenti, resteranno i test e la connessa svalorizzazione del pensiero divergente e originalmente produttivo; no ai controlli per campione (gli unici di fatto praticati nella ricerca scientifica) ma non utili per il controllo politico delle istituzioni e invece sì a un controllo generalizzato cui nessuno possa sfuggire.

Il controllo ideologico delle masse di lavoro intellettuale subordinato (insegnanti) è necessario per la globalizzazione asiacentrica dell’economia: vanno indebolite le tradizioni culturali e affermata una uniformità, informaticamente amministrabile e condizionabile, di processi valutativi che costituiscano il vero “programma ineludibile” delle strutture scolastiche. Vengono indebolite e denazionalizzate le teleologie su base filosofica e le prassi valutative intese come tradizioni di atti ermeneutici si perdono nell’embricazione asimmetrica con modelli resi forti (per il potere che li impone e per il consenso che gli ideologi sanno determinare) di teaching for testing.

 

Primi risultati delle procedure testistiche

Ho da decenni pensato di  dover assumere una posizione teoretica di contrasto alla machina infernalis dei test “oggettivi” (ovvero reificanti), oggi confermata anche dal vedere che stanno arrivando nelle professioni e nella scuola gli studenti a suo tempo selezionati per l’accesso alle facoltà con questa pratica: bravi quando si tratta di compilare stampati o di esercitare pensiero conforme e replicante ma di rado brillanti in tutte quelle attività in cui occorre capacità critica, attenzione a tutto campo, fantasia, inventiva. Operatori selezionati con metodologie oggettivistiche opereranno allo stesso modo perfezionando il ciclo. E dirigenti scolastici e ispettori “convergenti”, selezionati prevalentemente su test, restringeranno l’orizzonte di senso della scuola allineandolo e conformandolo all’attualità del sistema globalizzato. Posizione ora vincente nella cronaca ma perdente nella storia poichè l’Europa e l’Italia in particolare possono invece puntare solo sull’innovazione e la creatività per avere un buon futuro.

 

Convincere per dominare

La committenza della machina non è interessata alla verità ma alla produzione di materiale per argomentazioni persuasive; la valutazione di sistema funge di fatto come strumento di pura gestione del potere: se sei una scuola, ti valuto  per l’efficacia della rappresentazione che –a suon di test e di slides- sai rendere credibile nel pubblico; se sei un insegnante o un dirigente  ti valuto non per quel che sai e sai fare ma per il lustro che deriva dalla tua presenza e per l’obbedienza che mi presti. Se persegui valori diversi da quelli che mi sono utili non li prenderò in considerazione. Il tutto potrà essere fatto ancor meglio se il sistema valutativo non sarà trasparentemente imposto come mero obbligo di legge (una legge ingiusta o sbagliata potrebbe finire per essere sostanzialmente elusa)  ma sarà presentato come un qualcosa prodotto dagli stessi controllati: un sistema almeno in apparenza condiviso è molto più efficace di uno palesemente imposto. Al di là delle intenzioni anche oneste di molti dei firmatari del citato appello, questo è, o almeno mi pare che sia. Le masse faranno quel che si vuole “colà dove si puote” e saranno pure contente.

 

Motivi di speranza

Nutro qualche speranza e non solo nel lontano futuro. La speranza a breve termine ha due ragioni: la prima è la resistenza priva di atti clamorosi ma efficace che la scuola italiana ha opposto in questi vent’anni ai tentativi di reificazione. Illuminato dalla scienza e dalla poesia, rivelato nei suoi volti possibili dal cenno filosofico, portato a minor inevidenza e augurabilmente a futura affermazione dalla pedagogia, il pensare delle scuole è rimasto e si prepara a risplendere di nuovo nell’autonomia che più vale, anche se non conta: autonomia intellettuale, morale ed estetica. E’ in questa direzione che in vari modi si spende il quotidiano eroismo di molti di coloro che lavorano della scuola, docenti, dirigenti, bidelli, ispettori o provveditori che siano.

La seconda è che gli uomini e donne oggi chiamati dal Ministro -comunque persone di scienza e di scuola per quanto alcuni responsabili, come Vertecchi, dell’ideologia docimologica- a partire dallo scritto programmatico su cui verranno scelti (di per sé una smentita del programma pluriennale INVALSI) comincino a sottrarre l’istituto alla trista palude oggettivistica e reificante degli ultimi vent’anni e inventino percorsi di rispetto e riconoscimento di una professione di magistero come quella docente, “magis”, posta sopra.

A medio/lungo termine maturerà nella “carne da test” la consapevolezza -già avanzata in molte parti del mondo, a partire dai luoghi di origine delle pratiche di valutazione attraverso i test, vedi nota- che i test e gli apparati valutativi che vi si basano possono misurare solo la parte meno nobile del possesso di strumenti di intelligenza del mondo (quella convergente) ed educano solo a un “pensiero obbediente”: pensare bene è pensare come vuole il potere. Ma, come noto, l’obbedienza non è sempre una virtù; se il mondo procede è perché qualcuno fuoriesce dal pensiero amministrante e obbediente e inizia a pensare diversamente.

 

Nota Molto interessante l’articolo leggibile in Le monde diplomatique sulle valutazioni di sistema di Diane Ratwich, già “ministro” dell’istruzione USA ai tempi di Bush II. Interessante perché alcuni di coloro che vollero la valutazione di sistema attuata attraverso i test ora si stanno amaramente pentendo: “Diversi miliardi di dollari sono stati spesi per mettere a punto «e poi fare passare» le batterie di test necessarie a questi differenti sistemi di valutazione. In numerose scuole, gli insegnamenti ordinari si interrompono diversi mesi prima degli esami per lasciare spazio alla preparazione intensiva di questi. Numerosi specialisti hanno stabilito che gli allievi non imparano niente dato che gli si insegnano i test e non le materie scolastiche. Malgrado il tempo e il denaro investiti, i risultati non sono migliorati. Talvolta, essi si sono semplicemente bloccati. In matematica, i livelli erano addirittura migliori prima della applicazione della legge Nclb”.

 

Riferimenti –  Segnalo il n. 360/2013 di Aut aut contenente un focus curato da A. Dal Lago: “All’indice. Critica della cultura della valutazione” e vari numeri di Analecta husserliana (ed. Springer), la rivista fondata da padre Van Breda e ora retta da A. T. Tiemnietka; è l’ organo de The World Institute for Advanced Phenomenological Research and Learning, Montreal. Sulle basi scientifiche della posizione qui espressa si veda anche il focus da me curato uscito nel n. 30, annata 2011 di Encyclopaideia (Bononia University Press, Bologna) “Per una possibile valutazione “di sistema” scientificamente attendibile e condivisibile dalle scuole”.

SCATTI 2012: RESTITUIRLI SUBITO AI DOCENTI O SARA’ SCIOPERO

SCATTI 2012, GILDA: RESTITUIRLI SUBITO AI DOCENTI O SARA’ SCIOPERO

“Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti stipendiali 2012 o sarà sciopero generale”. A lanciare l’aut aut al Governo è la Gilda degli Insegnanti, decisa a dichiarare guerra se la questione delle progressioni di carriera, che si trascina ormai da troppo tempo, non troverà una rapida e concreta soluzione.

“La politica di questo Governo in materia scolastica è estremamente negativa: è indecente chiedere con una norma retroattiva la restituzione dei soldi a una categoria che già si trova sull’orlo dell’impoverimento – afferma il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, riferendosi alla nota 157/2013 pubblicata dal Mef il 27 dicembre –. Il Governo è sempre pronto a mettere le mani nelle tasche dei cittadini ma se la prende comoda quando si tratta di ridare ciò che è dovuto. Riteniamo totalmente inaccettabile il prelievo forzoso deciso dal ministero dell’Economia nelle buste paga degli insegnanti già ridotte all’osso e doppiamente penalizzate dal mancato rinnovo del contratto e dal blocco degli scatti 2013”.

“Indiciamo subito lo stato di agitazione e alla riapertura delle scuole avvieremo immediatamente la procedura di conciliazione con il Governo. Se non arriverà subito l’atto di indirizzo per il pagamento degli scatti 2012 – conclude Di Meglio – il 10 gennaio, quando si riunirà il consiglio nazionale della Federazione Gilda-Unams, stabiliremo la data dello sciopero generale”.

Docenti di sostegno lingue musica e canto: docenti specialisti tutti!

Docenti di sostegno lingue musica e canto: docenti specialisti tutti!

di Umberto Tenuta

 

Docenti di sostegno, di lingue, musica e canto, docenti specialisti tutti!

Docenti specialisti…, sì, mi va bene, mi va bene, mi va bene!

Ma per tutti gli alunni, e non solo per quelli…, quali di grazia?

…Quelli con i bisogni educativi speciali?……

Ma io non avevo bisogni educativi speciali? E tu non avevi bisogni educativi speciali? E loro non avevano bisogni educativi speciali? Che forse dei sette miliardi di esseri umani che vivono sulla faccia della terra solo due sono uguali?

Come me non c’è nessuno! Come te non c’è nessuno! Come tua sorella non c’è nessuno! Come… non c’è nessuno! Ognuno di noi irripetibile, unico, da Guinness dei Primati.

Ma forse non siamo tutti principesse allo specchio?

Dì… dì…dì, mio bello specchio: chi è la più bella del rame?

 

Quando lo capiranno al MIUR? Ma chi ci sta al MIUR?

Suvvia, facciamola veramente, una buona volta, questa Riforma della scuola che farà felici tutti, maestri e studenti!

Alunni diversi, tutti con Bes! Maestri diversi, per tutti e di tutti.

 

Oddio, ma dove li troverò tanti maestri specialisti, dirà la nostra beneamata Ministra!

Ma, da’! Veda che tutti i docenti sono diversi! Ce ne sono solo due uguali?

Chi ama Leopardi e chi Muzio Scevola, chi il Panama e chi Beethoven…

 

All’inizio dell’anno i Dirigenti scolastici dicono ai loro docenti tutti: mi scriva ciascuno quello che nei suoi sogni voleva insegnare!

Poi, dicono ai loro esperti di formazione delle scolaresche di non farle più in base alle classi di età, come per il servizio militare, ma per i tanti amori di cui gli esseri umani sono tutti innamorati: amore della poesia, amore della storia, amore di Gea, amore di Bach, amore del Canova…

 

Cose dette, cose sperimentate, cose teorizzate, cose dimenticate!

 

Ora, ora o mai più, Onorevole Ministra!

Ora a Lei la Riforma delle riforme, la Controriforma: ogni studente, come nella vita, avrà tanti maestri, ciascuno il migliore di quelli sul mercato!

 

E sarà un canto di gioia la mattinata della mia Professoressa, una mattinata sprecata a leggere poesie, ma alla fine della mattinata i suoi studenti le confesseranno: sì, Maestra, ma noi abbiamo pianto, sì abbiamo pianto di gioia nel leggere le sue belle poesie!

E che dire del mio Professore universitario che animava i monti e le valli, i fiumi senza fine e le vette inabissate nei cieli?

E che dire di quella giovane Inglesina che tutti i suoi studenti capivano nella sua lingua madre e le chiedevano: non andare via, non andar via, resta con noi!

 

Orsù, una scuola nuova, senza banchi allineati; una scuola con gli studenti intorno ai tavoli per i banchetti di amore della Istoria patria, dei canti dell’Infinito, delle musiche della Nona, della Lingua dei padri, di ogni gioia che il disio miri!

 

Onorevole Ministra, Ella sola può fare buon uso delle risorse grandi che sono nelle nostre scuole, risorse inespresse, risorse da coltivare come miniere di diamanti da regalare a tutti i nostri giovani studenti, studenti e studentesse, tutti e tutte innamorati della gioia di imparare, di bere alle fonti del sapere, di crescere, di diventare grandi: Excelsius!

 

Onorevole Ministra, Le grido anch’io, come gli studenti della mia amica Professoressa: abbiamo pianto di gioia tutte le ore di tutti i giorni della settimana, ma soprattutto il sabato, perchè la domenica non potevamo venire a scuola!

 

Invalsi, conto alla rovescia per il «terzo uomo»

da Corriere della Sera

LA BATTAGLIA PER IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ENTE DI VALUTAZIONE

Invalsi, conto alla rovescia per  il  «terzo uomo»

Si cerca una figura di mediazione fra approccio economico e pedagogico.  In corsa Checchi (Statale) e Lucisano (Sapienza). Le candidature vanno presentate entro il 7 gennaio

Valentina Santarpia

Si apre una settimana decisiva per la commissione nominata dal ministro Maria Chiara Carrozza per scegliere la rosa di candidati tra cui selezionare il nuovo presidente dell’Invalsi. A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle candidature – prevista entro le 23.59 del 7 gennaio– ci sono ancora pochissime indiscrezioni sui nomi che potrebbero finire sul tavolo della Carrozza. Complici le polemiche scatenate dalla presa di posizione di alcuni commentatori, a partire dall’intervento di Andrea Ichino sul Corriere, il clima intorno al lavoro della commissione si è fatto teso. E non è valso l’intervento di Piero Cipollone, il dirigente Bankitalia che ha già in passato ricoperto l’incarico, a placare gli animi. Da Clotilde Pontecorvo, docente di psicologia alla Sapienza di Roma, a Giorgio Israel, che nello stesso ateneo insegna Storia della matematica; dal presidente della commissione, il linguista Tullio De Mauro, al pedagogista Benedetto Vertecchi e alla professoressa di didattica delle Lingue moderne Cristina Lavinio, la posizione è praticamente unanime: «Non conosciamo le candidature, che vengono presentate direttamente al ministero, né vogliamo conoscerle: dopo il 7 gennaio ci metteremo al lavoro per esaminarle accuratamente».

E non sarà un lavoro né semplice né veloce, visto che il bando stilato dalla stessa commissione prevede che il candidato al ruolo ricoperto fino a dicembre da Paolo Sestito debba presentare, oltre al suo curriculum, anche un documento sintetico (al massimo 12mila battute) per spiegare le strategie di sviluppo e intervento che pensa di mettere in campo nel caso in cui assuma la presidenza dell’Invalsi. E poi allegare un massimo di cinque pubblicazioni alla domanda, che i commissari dovranno leggere ed esaminare per poter valutare accuratamente il profilo del possibile capo dell’istituto di valutazione del sistema scolastico.  Un professionista con una «comprovata competenza in materia di valutazione, con uno sguardo anche alle esperienze messe in campo da altri paesi, la conoscenza delle caratteristiche evolutive e istituzionali del sistema italiano di istruzione e formazione». Ma che abbia anche «pregresse esperienze di direzione di strutture ed enti di ricerca, di insegnamento, coordinamento di insegnanti, direzione di scuole, coordinamento di reti di scuole e conoscenza dell’inglese e di altre lingue straniere saranno alcuni dei criteri su cui sarà basata la scelta del Comitato di selezione»: ecco il profilo che cerca il ministro Carrozza. Dietro le formalità del linguaggio ministeriale, quello che il ministro starebbe cercando è qualcuno che coniughi l’impostazione razionale, di impronta economica, data all’Invalsi da Sestito e dal suo predecessore Piero Cipollone, ad un atteggiamento meno rigido, più pedagogico, più attento alle sfumature della valutazione che ai secchi numeri.

In questo senso, Daniele Checchi, ex rettore della Statale, ora docente di Economia, laurea in Bocconi, una lunga militanza di studi sulla scuola e – per di più – moglie sindacalista, potrebbe essere l’uomo giusto, quello della mediazione. Anche se attualmente ricopre già un incarico governativo, perché parte del comitato per la spending review, dalla sua ha le campagne contro messe in atto contro la dispersione scolastica e il lungo lavoro sulla scuola (è stato, tra le molte cose, consulente per il governo Prodi sui temi di scuola e università e consulente per i ministeri dell’Economia e della pubblica Istruzione nella stesura del Libro Bianco di Fioroni). Un altro nome che circola è quello di Pietro Lucisano, professore di pedagogia sperimentale alla Sapienza, sembrerebbe molto benvoluto dalla Carrozza. Al punto che alcuni candidati si sarebbero tirati indietro pensando di non avere chance. «Se anche fossi stato interessato, non mi sarei presentato dopo aver visto il chiaro orientamento della commissione»,  conferma Giuseppe Bertagna, all’epoca una delle menti della riforma Moratti. Ma il direttore generale dell’Invalsi, Lucrezia Stellacci, smentisce ogni ipotesi di preconfezionamento: «Non c’è alcun candidato forte, il ministro ha intenzione davvero di scegliere serenamente nella rosa. E’ importante solo che sia una persona che dia la giusta importanza al sistema di valutazione, che faccia dialogare l’Invalsi con la scuola: non deve più essere visto come un istituto esterno, ma come uno strumento di governo e amministrazione della scuola stessa». Un’impostazione nuova, quindi, questo conferma la Stellacci: e a metterla in atto potrebbe essere un terzo nome che potrebbe spuntare nelle prossime ore.

Se l’insegnante vale il 30 per cento

da Corriere della Sera

Se l’insegnante vale il 30 per cento

di Emiliano Sbaraglia

Una recente ricerca inglese, condotta dallo psicologo Robert Plomin del King’s College di Londra è arrivata a conclusioni come queste: «Le differenze nei risultati scolastici sono altamente ereditabili. La variabilità dei voti può essere in larga parte attribuita alla genetica, che conta molto più di scuola e ambiente familiare».

Secondo lo studio, un buon insegnante determina il 29 per cento circa delle differenze nel successo scolastico dei sedicenni inglesi giunti alla fine della scuola dell’obbligo, mentre i geni ereditati da padre e madre pesano invece per il 58 per cento.

«Ciò che vogliamo dimostrare – spiega Robert Plomin – è che i sistemi educativi dovrebbero essere più attenti ad abilità e bisogni individuali degli alunni».

Cerchiamo di capire. In virtù dei risultati espressi dalla ricerca, è il Dna di ciascuno di noi a determinare in gran parte il nostro percorso di  apprendimento scolastico. Allo stesso tempo, in virtù di questo, si chiede ai «sistemi educativi» di personalizzare ulteriormente la proposta didattica. Riflettendoci bene, qualcosa non torna.

Prima di tutto: l’eredità genetica è senza dubbio importante, ma l’evolversi dei tempi, per fortuna, ci ha raccontato e racconta tante storie di sviluppo ed emancipazione culturale, oltre che sociale, di figli che sono riusciti nel campo degli studi più e meglio di quei padri che a scuola, in non pochi casi, non erano affatto andati, o si erano fermati ai primi rudimenti per poi iniziare a lavorare.

Malgrado la meritocrazia non sia stata e non sia il nostro forte, nel secolo passato tanti figli di contadini sono divenuti ingegneri; di certo dipenderà anche dall’atavica trasmissione del gene della saggezza e del sapere dei nostri padri, ma conta anche l’impegno individuale, e il tipo di corsi scelti e frequentati negli anni, con relativi docenti di riferimento.

E a proposito di individualità, quanto scritto dagli esperti del King ‘s College londinese non riesce a far comprendere come e perché i numeri emersi dallo studio dovrebbero consigliare una «educazione personalizzata», terreno sempre molto articolato all’interno del quale un insegnante deve sapersi muovere con assoluto tatto, oltre che estrema competenza.

Il passaggio dall’attenzione specifica verso uno studente (DSA, ora i BES, ma non solo) all’isolamento dello stesso dal resto della classe, è un concreto rischio da evitare. Il lavoro di gruppo, l’obiettivo di far crescere insieme una classe intera, per portarla a un buon livello complessivo di crescita e conoscenza, rimane una delle prerogative fondamentali di un bravo insegnante, che allo stesso momento deve operare su attitudini e ritardi di ogni «intelligenza» presente in aula.

In un passaggio della ricerca in questione, si ricorda come nessuno sia mai riuscito ancora a capire quale specifico frammento del Dna influenzi la capacità di apprendere in classe.

In attesa di riscontro, meglio continuare a fare ciascuno il proprio lavoro quotidiano, di genitori e insegnanti. Con costanza e il giusto coinvolgimento, qualche progresso si otterrà sicuramente. Al di là di (e magari oltre) qualsiasi eredità genetica.  

Così ti cambio la scuola a colpi di clic

da La Stampa

Così ti cambio la scuola a colpi di clic

Nasce la prima piattaforma italiana di crowdfunding per finanziare i sogni di studenti e professori: si parte a Soverato, e a Ravenna arriva la stampante 3D
torino

Le classi cadono a pezzi? Non ci sono risorse per far partire il corso di teatro e nell’aula informatica sembra un miracolo trovare un computer che funzioni? Tra necessità e sogni nel cassetto, oggi studenti e professori hanno uno strumento in più per dare una svolta al “Sistema Istruzione”. Si chiama School Raising la nuova piattaforma di crowdfunding – la prima in Italia – tutta dedicata alle scuole, per finanziare i loro progetti, raccontarne le storie e promuoverli sul web. Bastano un click, pochi euro e la forza dell’unione per sviluppare quello che non c’è e migliorare l’esistente.

IL PROGETTO

Nato nel 2010 da un team di giovani professionisti durante una sessione creativa no-stop allo Startup Weekend di Milano, il progetto ci ha messo quasi tre anni per prendere forma. Si è trasformato in realtà grazie alla tenacia di Guglielmo Apolloni, 31 anni, web designer ed esperto di strategie di comunicazione milanese con casa a Berlino, e Luca Talarico, 29, arrivato nella capitale tedesca dopo la laurea in Ingegneria gestionale, grazie a un Erasmus per giovani imprenditori. Sono partiti con un budget pari a zero, una scrivania in un coworking, una valigia piena d’idee innovative e l’aiuto del team milanese, ovvero Dolma Bornengo, 28enne con la passione per il fundraising, e la project manager Marianna Moller.

Il Natale 2013 ha portato il regalo più bello: il loro sito è finalmente online con la prima iniziativa, un laboratorio teatrale nell’Istituto Malafarina di Soverato, in provincia di Catanzaro, per presentare in Europa uno spettacolo contro la violenza sulle donne. La Calabria, Regione con percentuali di emigrazione giovanile da record, sarà quindi il primo banco di prova di School Raising, ma richieste stanno già arrivando da tutta Italia. “A breve si potrà finanziare anche l’acquisto di tablet per due classi e l’orchestra del liceo Scientifico Guaraschi, sempre a Soverato, mentre un liceo di Ravenna vorrebbe comprare una stampante 3D – spiega Apolloni –. Ma siamo anche in contatto con altre organizzazioni e associazioni per lanciare sulla piattaforma tutti quei progetti per i quali quasi sempre mancano i fondi”. Massima trasparenza, ovviamente: per ogni proposta devono essere spiegate in dettaglio l’attività da svolgere, la durata, le tempistiche per la raccolta del finanziamento e il budget, compreso tra 100 e 15mila euro.

COME FUNZIONA

Superata la prima fase, via alla raccolta su internet dei soldi necessari. Ogni piccolo contributo è un tassello della rete che vuole unire cittadini e scuole. “School Raising – continua Apolloni – è una piattaforma all-or-nothing: se non si raggiunge la cifra minima stabilita, tutte le offerte alla scuola vengono restituite. Ma è anche reward-based, ovvero c’è in palio una ricompensa per tutti coloro che decidono si sovvenzionare il progetto”. Si va dall’e-mail con ringraziamenti personalizzati per chi versa 5 euro, alla possibilità di leggere in anteprima il copione dello spettacolo (15 euro) o di seguire una lezione di teatro tenuta dai ragazzi (50 euro) fino alla possibilità di vederli in scena dal vivo in qualsiasi città (400 euro).

Il “donatore” diventa “investitore” nel sociale: così si innesca un circolo virtuoso che stimola e crea nuove forme di collaborazione. “Ci stiamo muovendo a piccoli passi ma l’entusiasmo che finora abbiamo visto nei professori e negli studenti, ma anche da parte delle istituzioni è il segnale che siamo sulla strada giusta. School Raising non può certo sostituirsi allo Stato, piuttosto vuole essere uno strumento in più per individuare priorità e opportunità all’interno del sistema scolastico, al quale in quattro anni sono stati tagliati oltre 8miliardi di euro – conclude –. La prossima sfida? Coinvolgere sempre di più le imprese, per creare da Nord a Sud un network giovane e creativo”.

Restituzione scatti stipendiali: chi riguarda?

da Tecnica della Scuola

Restituzione scatti stipendiali: chi riguarda?
di Lucio Ficara
Mentre si attendono ulteriori chiarimenti da Mef e Miur incominciamo a fornire qualche notizia in più su quello che sta ormai diventando il “giallo” di inizio anno.
Noi lo avevamo detto in tempi non sospetti che il Mef avrebbe richiesto indietro i soldi di alcuni docenti o personale della scuola che sarebbero scattati nel 2013. É antipatico ricordalo ma è proprio così. È proprio quello che in questi giorni sta maturando per effetto della nota del Mef del 27 dicembre 2013,che con il messaggio 157/2013 destinato a tutti gli utenti NoiPa, area “Stipendi”, ha comunicato che “in applicazione del D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013 pubblicato sulla G.U. del 25 ottobre 2013 l’art. 1, comma 1, lett. b), dispone per il comparto scuola la proroga fino al 31 dicembre 2013 dell’art. 9, comma 23, D.L. 78/2010, relativo al blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per il personale del Comparto Scuola”. In un nostro articolo del 25 novembre, a firma di chi scrive questa nota, avevamo parlato del rischio concreto di un prelievo forzoso da parte del Mef, per coloro che essendo scattati legittimamente nel 2013, a partire dal mese di gennaio, si sarebbero trovati bloccati retroattivamente. Infatti avevamo spiegato che l’ulteriore blocco degli scatti di anzianità 2013, sancito dal recente DPR 25 ottobre 2013, avrebbe bloccato gli scatti di chi sarebbe  scattato a fine anno,  inoltre avevamo detto che sarebbero stati colpiti pure coloro che già hanno percepito ed incassato gli scatti, dall’inizio del 2013. Inascoltati avevamo richiesto urgentemente alla politica di proporre un emendamento a questo provvedimento di blocco degli scatti 2013, magari da inserire nella prossima legge di stabilità 2014, che lo annulli definitivamente, in modo da evitare che possa  essere trattenuto dagli stipendi 2014, quanto percepito. Purtroppo abbiamo dovuto riscontrare una certa inerzia politica nei confronti del problema da noi sollevato a tempo debito, che non è stato preso nella giusta considerazione. Adesso che il danno è stato fatto, possiamo solo spiegare ai nostri lettori chi saranno i docenti o il personale scuola danneggiati da questo provvedimento. Chi dovrà restituire gli scatti percepiti nel 2013? Per esempio chi è scattato a gennaio 2013, in ritardo per effetto del blocco 2012, ed ha ricevuto anche gli arretrati, a gennaio 2014 pur mantenendo la permanenza dello scatto raggiunto dovrà tuttavia restituire i soldi percepiti in più nell’anno 2013. Chi invece ha avuto lo scatto alla fine del 2013, sempre con differimento di un anno, a gennaio 2014 verrà retrocesso come posizione stipendiale e dovrà restituire i soldi percepiti in più nei mesi finali del 2013. In questo caso solo nel 2014 avrà lo scatto a causa del congelamento degli anni 2012 e 2013. Chi invece è scattato nel 2013 per lo sblocco del biennio 2010 e 2011 ed ha percepito gli arretrati resta fuori da ogni prelievo forzoso. Infine dobbiamo segnalare, come fanno notare gli esperti nazionali della Flc Cgil che gli immessi in ruolo degli ultimi tre anni potrebbero vedersi bloccate le ricostruzioni di carriera, dal momento che l’ulteriore blocco introdotto dal DPR 122/2013 mette in discussione la validità giuridica dell’anno 2013 a cui si aggiunge l’anno 2012, tuttora bloccato dalla manovra Tremonti (D.L. 78/2011). 

L’Invalsi e il “terzo uomo”

da Tecnica della Scuola

L’Invalsi e il “terzo uomo”
di Pasquale Almirante
Il Corriere della Sera ricorda che il 7 gennaio, entro le 23,59, scade la presentazione delle candidature per la presidenza Invalsi. Nessuna indiscrezione sui nomi, anzi no
Clima teso e aria di attesa con spifferi di nervosismo tra i saggi che sopravvedono alla selezione del dirigente Invalsi: “Non conosciamo le candidature, che vengono presentate direttamente al ministero, né vogliamo conoscerle: dopo il 7 gennaio ci metteremo al lavoro per esaminarle accuratamente” Intanto, oltre al curriculum, è richiesto un documento sintetico (al massimo 12mila battute) per spiegare le strategie di sviluppo e intervento che si pensa di mettere in campo nel caso in cui assuma la presidenza dell’Invalsi. Ma occorre pure allegare un massimo di cinque pubblicazioni alla domanda, che i commissari dovranno leggere ed esaminare per poter valutare accuratamente il profilo del possibile capo dell’istituto di valutazione del sistema scolastico. Un professionista, sottolinea il Corriere citando il profilo che cerca Carrozza, con una «comprovata competenza in materia di valutazione, con uno sguardo anche alle esperienze messe in campo da altri paesi, la conoscenza delle caratteristiche evolutive e istituzionali del sistema italiano di istruzione e formazione». Ma che abbia anche «pregresse esperienze di direzione di strutture ed enti di ricerca, di insegnamento, coordinamento di insegnanti, direzione di scuole, coordinamento di reti di scuole e conoscenza dell’inglese e di altre lingue straniere saranno alcuni dei criteri su cui sarà basata la scelta del Comitato di selezione»; ma non si disdegnerebbe un capo Invalsi con un atteggiamento meno rigido, più pedagogico, più attento alle sfumature della valutazione che ai secchi numeri rispetto ai precedenti. Da qui le indiscrezioni: da Daniele Checchi, ex rettore della Statale, ora docente di Economia, laurea in Bocconi, una lunga militanza di studi sulla scuola e – per di più – moglie sindacalista; a Pietro Lucisano, professore di pedagogia sperimentale alla Sapienza e benvoluto dalla Carrozza. E sembra pure, sussurra il Corriere, che alcuni candidati si sarebbero tirati indietro pensando di non avere chance, come avrebbe fatto Giuseppe Bertagna, mentre Lucrezia Stellacci, smentisce ogni ipotesi di preconfezionamento: «Non c’è alcun candidato forte, il ministro ha intenzione davvero di scegliere serenamente nella rosa. E’ importante solo che sia una persona che dia la giusta importanza al sistema di valutazione, che faccia dialogare l’Invalsi con la scuola: non deve più essere visto come un istituto esterno, ma come uno strumento di governo e amministrazione della scuola stessa». Un terzo uomo dunque potrebbe spuntare nelle prossime ore.

Toccafondi rilancia: “Con Imu e Tares le paritarie rischiano di morire”

da Tecnica della Scuola

Toccafondi rilancia: “Con Imu e Tares le paritarie rischiano di morire”
di P.A.
Sulle colonne di Avvenire,  Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione con delega alle scuole paritarie, riprende la questione delle scuole private: ripristinati i fondi con la Legge di Stabilità (220 milioni aggiunti ai 274 previsti), le nuove tassazioni mettendo in dubbio la parità scolastica tra enti statali e non statali.
Dice Toccafondi ad Avvenire: “Con l’applicazione della Tares e, dal 2014, dell’Imu, la parità giuridica tra scuola statale e non statale rischia di essere disattesa nei fatti. Non si capisce, infatti, perché una scuola gestita dallo Stato o dalla Provincia non debba pagare l’Imu e perché lo debba fare un istituto paritario che, come riconosce la legge, fornisce lo stesso servizio pubblico” Paradossale è, ad esempio, la disparità di trattamento relativo alla Tares: “Per la paritaria viene calcolata a metro quadro della struttura, mentre per la statale a bambino iscritto: come se gli alunni di una scuola sporcassero di più di quelli di un’altra scuola”. E conclude: “Tares e Imu rischiano di affossare irreparabilmente gli istituti non statali e quindi di affossare la scuola italiana”.

Aliquote 2014 per gli iscritti alla Gestione Separata Inps

da Tecnica della Scuola

Aliquote 2014 per gli iscritti alla Gestione Separata Inps
di L.L.
La Legge di Stabilità introduce alcune modifiche all’aumento percentuale finora previsto. Resta ferma a 27,72% l’aliquota per i soggetti iscritti in via esclusiva, mentre sale al 22% per tutti gli altri lavoratori.
Tra le novità apportate dalla Legge di Stabilità 2014 in materia previdenziale si segnalano due commi che intervengono sull’aumento dell’aliquota da applicare ai soggetti iscritti alla Gestione separata Inps.
Il comma 491 prevede l’aumento, per il 2014, al 22% (e non al 21%) per i soggetti iscritti alla Gestione separata già in possesso di altra copertura previdenziale obbligatoria o pensionati. L’aliquota salirà per tali lavoratori al 23,5% per il 2015.
Invece, per i lavoratori senza altra copertura previdenziale obbligatoria né pensionati, dal 2014 l’aliquota contributiva avrebbe dovuto subire un aumento di un punto percentuale, ma resta invece ferma, per effetto del comma 744, al 27%. A questa percentuale va aggiunti, come sempre, lo 0,72% per la copertura delle prestazioni di malattia, maternità e assegno al nucleo familiare (aliquota complessiva: 27,72%).

Scatti di anzianità, il governo ‘recupererà’ quelli del 2013

da tuttoscuola.com

Scatti di anzianità, il governo ‘recupererà’ quelli del 2013

La Cisl Scuola non è sola nel denunciare il prelievo nei confronti dei lavoratori della scuola che hanno maturato gli scatti di anzianità nell’anno 2013.  Lo spiega, dal proprio sito, la  Flc Cgil, che menziona il provvedimento dispositivo, la nota 157 del 27 dicembre 2013 in applicazione del DPR 122/2013 che ha bloccato sia il rinnovo dei CCNL sia gli automatismi stipendiali.

Il sindacato di via Leopoldo Serra illustra alcuni esempi di cosa succederà in concreto sul piano giuridico ed economico:

  1. Chi è scattato a      gennaio 2013, già con un anno di ritardo (blocco      2012),  ha avuto solo ad aprile 2013 l’attribuzione      degli scatti con arretrati, a gennaio 2014 manterrà lo scatto ma dovrà      restituire i soldi percepiti in più nell’anno 2013.
  2. Chi invece ha avuto      lo scatto da settembre 2013, sempre con differimento di un      anno, a gennaio 2014 verrà retrocesso come posizione stipendiale e dovrà      restituire i soldi percepiti in più da settembre 2013. In questo caso      solo a settembre 2014 avrà lo scatto a causa del congelamento degli anni      2012 e 2013.
  3. Tutti i lavoratori      interessati troveranno inserito nel cedolino dello      stipendio di gennaio un messaggio che comunica loro il recupero dei soldi      percepiti in più, suddiviso in rate mensili da 150 euro, fino alla      concorrenza del debito.

Secondo la Flc Cgil, gli effetti più gravi sono per coloro che avevano programmato il pensionamento da settembre 2014 perché finalmente avevano maturato lo scatto. “Questi lavoratori qualora rientrino nel secondo caso dovranno rimanere un altro anno per poter vantare, sia sul trattamento pensionistico che sulla buonuscita, lo scatto tanto agognato”.

Gli effetti del provvedimento, continua il sindacato, toccherebbero anche “gli immessi in ruolo degli ultimi tre anni potrebbero vedersi bloccate le ricostruzioni di carriera, dal momento che l’ulteriore blocco introdotto dal DPR 122/2013 mette in discussione la validità giuridica dell’anno 2013 a cui si aggiunge l’anno 2012, tuttora bloccato dalla manovra Tremonti (D.L. 78/2011)”.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 2

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 2 del 3-1-2014

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 novembre 2013, n. 152


Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della
Repubblica 18 ottobre 2012, n. 193, concernente l’attuazione del
Regolamento (UE) n. 211 del 16 febbraio 2011 del Parlamento Europeo e
del Consiglio, riguardante l’iniziativa dei cittadini. (13G00193)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 20 dicembre 2013


Dismissione di immobili di enti territoriali ai sensi dell’art.
11-quinquies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito
con modificazioni dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, come
modificato dall’art. 3 del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133.
(13A10744)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO 23 dicembre 2013


Dismissione di immobili del Demanio ai sensi dell’articolo
11-quinquies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito,
con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, e successive
modifiche ed integrazioni. (13A10745)

 

 

Pag. 4

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 14 novembre 2013


Ammissione ai finanziamenti dei progetti Futuro di Ricerca 2013
(Programma Futuro in Ricerca 2013). (Decreto n. 2167). (13A10655)

 

 

Pag. 26

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 13 febbraio 2013


Autorizzazione all’immissione in commercio e all’impiego, ai sensi
dell’articolo 80 del regolamento (CE) 1107/2009, del prodotto
fitosanitario «Eforia». (13A10487)

 

 

Pag. 33

 

 

 


DECRETO 28 ottobre 2013


Autorizzazione provvisoria all’immissione in commercio e all’impiego,
ai sensi dell’articolo 80 del regolamento (CE) 1107/2009, del
prodotto fitosanitario «Lumivia». (13A10485)

 

 

Pag. 37

 

 

 


DECRETO 29 ottobre 2013


Attuazione della direttiva 2012/41/UE della Commissione europea del
26 novembre 2012, recante modifica della direttiva 98/8/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio al fine di iscrivere l’acido
nonanoico come principio attivo nell’allegato I della direttiva
stessa. (13A10507)

 

 

Pag. 40

 

 

 


DECRETO 29 ottobre 2013


Attuazione della direttiva 2012/42/UE della Commissione europea del
26 novembre 2012, recante modifica della direttiva 98/8/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio al fine di iscrivere l’acido
cianidrico come principio attivo nell’allegato I della direttiva
stessa. (13A10508)

 

 

Pag. 43

 

 

 


DECRETO 11 novembre 2013


Autorizzazione provvisoria all’immissione in commercio e all’impiego,
ai sensi dell’articolo 80 del regolamento (CE) 1107/2009, del
prodotto fitosanitario «Luna Experience». (13A10486)

 

 

Pag. 46

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


DECRETO 31 ottobre 2013


Attribuzione in via permanente al Vice Ministro Sen. Prof.ssa Maria
Cecilia Guerra delle funzioni di programmazione, indirizzo e
coordinamento di tutte le iniziative, anche normative, nonche’ ogni
altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente
del Consiglio dei ministri nelle materie concernenti la promozione
dei diritti della persona, delle pari opportunita’ e della parita’ di
trattamento, la prevenzione e rimozione di ogni forma e causa di
discriminazione. (13A10669)

 

 

Pag. 50

 

 

 


DECRETO 23 dicembre 2013


Determinazione, per l’anno 2014, delle retribuzioni convenzionali di
cui all’art. 4, comma 1, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398.
(13A10809)

 

 

Pag. 51

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 13 dicembre 2013


Modifica del disciplinare di produzione della denominazione di
origine controllata e garantita dei vini «Chianti». (13A10491)

 

 

Pag. 58

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 6 dicembre 2013


Autorizzazione al rilascio di certificazione CE alla societa’
Eurofins Modulo Uno S.p.A., in Torino, ad operare in qualita’ di
Organismo notificato per la certificazione CE, in attuazione della
direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, relativa ai
dispositivi di protezione individuale. (13A10488)

 

 

Pag. 59

 

 

 


DECRETO 10 dicembre 2013


Proroga dell’autorizzazione alla «C.E.V.I. S.r.l.» in Roma, allo
svolgimento delle attivita’ di verifica periodica e straordinaria in
attuazione della direttiva europea 95/16/CE, in materia di ascensori.
(13A10506)

 

 

Pag. 61

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AUTORITA’ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

 


DECRETO 29 novembre 2013


Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014. (13A10685)

 

 

Pag. 63

 

 

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 


DELIBERA 2 agosto 2013


Programma delle infrastrutture strategiche (Legge n. 443/2001).
Completamento corridoio tirrenico meridionale A12-Appia e Bretella
autostradale Cisterna-Valmontone – tratto A12 Roma Civitavecchia –
Roma (Tor de’ Cenci) (CUP B91B03000230000). Reiterazione del vincolo
preordinato all’esproprio, approvazione progetto definitivo e parere
sullo schema di convenzione. (Delibera n. 51/2013). (13A10658)

 

 

Pag. 70

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AUTORITA’ DI BACINO REGIONALE CAMPANIA SUD ED INTERREGIONALE PER IL BACINO IDROGRAFICO DEL SELE

 


COMUNICATO


Avviso di adozione delle «Misure di Salvaguardia per la costa
relative al bacino idrografico Interregionale del fiume Sele».
(13A10489)

 

 

Pag. 109

 

 

 


COMUNICATO


Avviso di adozione definitiva del testo revisionato della normativa
di attuazione relativa al bacino idrografico del fiume Sele del Piano
Stralcio per l’assetto idrogeologico (P.S.A.I.) per il territorio del
bacino interregionale del Sele. (13A10490)

 

 

Pag. 109

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI CREMONA

 


COMUNICATO


Nomina del conservatore del registro delle imprese (13A10670)

 

 

Pag. 109

 

 

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

 


COMUNICATO


Avviso pubblico di avvio della consultazione su «Schema di
provvedimento generale in materia di trattamento di dati personali
nell’ambito dei servizi di mobile remote payment». (13A10810)

 

 

Pag. 109

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 18
dicembre 2013 (13A10740)

 

 

Pag. 110

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 19
dicembre 2013 (13A10741)

 

 

Pag. 110

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 20
dicembre 2013 (13A10742)

 

 

Pag. 111

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 23
dicembre 2013 (13A10743)

 

 

Pag. 111

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Approvazione della delibera n. 69/2013 adottata dal Consiglio di
amministrazione dell’ente nazionale di previdenza ed assistenza dei
medici e degli odontoiatri in data 20 settembre 2013. (13A10492)

 

 

Pag. 112

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Avviso di bando per la concessione di agevolazioni alle imprese
insediate o da insediare presso gli incubatori della rete di
Invitalia. (13A10668)

 

 

Pag. 112