Tirocini in Australia

Il Consolato Generale a Melbourne e l’Università Ca’ Foscari di Venezia stipulano una convenzione per realizzare tirocini in Australia

Il 16 gennaio, il Console Generale d’Italia a Melbourne, Marco Maria Cerbo, ha siglato una convenzione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che consentirà l’effettuazione di tirocini in Australia da parte degli studenti del prestigioso ateneo veneziano. La Convenzione, che entrerà immediatamente in vigore, prevede che gli studenti trascorrano in Australia un periodo di tre mesi, nel corso dei quali potranno operare nelle strutture del Consolato Generale. Fra i loro compiti, ci sarà quello di collaborare con le iniziative promozionali messe in cantiere per valorizzare la presenza del nostro Paese negli Stati del Victoria e della Tasmania.

La convenzione è stata firmata alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Australia, S.E. Pier Francesco Zazo, in occasione della sua prima visita nella città di Melbourne.

cafoscarired

L’Ambasciatore d’Italia in Australia, Pier Francesco Zazo, e il Console Generale a Melbourne Marco Maria Cerbo al momento della firma

Scuola, oltre cento studenti in Polonia per il ‘Viaggio della memoria’

Scuola, oltre cento studenti in Polonia per il ‘Viaggio della memoria’

“Essere qui oggi è un privilegio ma anche una responsabilità, quella di rappresentare ciò che abbiamo vissuto attraverso ogni mezzo a nostra disposizione”. Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, rivolgendosi agli oltre cento studenti coinvolti nel ‘Viaggio della memoria’ organizzato come ogni anno dal Miur, in collaborazione con l’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, per ricordare la Shoah. I ragazzi insieme ai loro docenti, al Ministro, al presidente dell’Ucei Renzo Gattegna e al presidente del Senato Pietro Grasso, sono volati in Polonia e hanno visitato l’ex ghetto di Cracovia e il quartiere ebraico.
Nella sinagoga di Tempel il ministro Carrozza e Gattegna hanno firmato una circolare indirizzata alle scuole che ricorda la collaborazione Miur-Ucei per la promozione dello studio della Shoah e che invita le scuole a celebrare, il prossimo 27 gennaio, la Giornata della memoria.
“L’ambizione della scuola è far realizzare i sogni e le aspirazioni dei ragazzi, farli diventare cittadini – ha sottolineato Carrozza – Tutto questo si basa sicuramente sullo studio del latino, della matematica, delle scienze, ma per essere cittadini serve anche sviluppare un senso di partecipazione e di ribellione di fronte alle ingiustizie. Quindi vorrei che gli studenti che sono qui insieme a noi e che vedranno il campo di Auschwitz usassero questa occasione preziosa per diffondere più che possono il significato di questo viaggio, attraverso i social media, Facebook, nei loro scritti e nei loro discorsi. Ricollegandolo a quello che studiano, allo studio del passato, ma soprattutto li invito a proiettarlo nel futuro. Ragazzi, il futuro è vostro, dovete far sì che queste cose non succedano mai più, che domani l’Italia e l’Europa siano migliori”, ha chiuso il Ministro. Gli studenti hanno avuto un’occasione di approfondimento unica: hanno potuto confrontarsi con tre sopravvissuti allo sterminio, Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, e hanno avuto come guide, all’interno del campo di sterminio Birkenau e del Museo di Auschwitz, i ricercatori della Fondazione Museo della Shoah e il professor Marcello Pezzetti, storico specializzato nello studio della Shoah.

Domenica 19 e lunedì 20 il ‘Viaggio della Memoria’
Il Ministro Carrozza ad Auschwitz con gli studenti

Torna anche quest’anno il ‘Viaggio della Memoria’ organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito delle iniziative promosse per lo studio e il ricordo della Shoah da parte degli studenti italiani. Domenica 19 e lunedì 20 gennaio il Ministro Maria Chiara Carrozza, insieme al Presidente del Senato Pietro Grasso e al Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna, accompagnerà una delegazione di oltre cento studenti in Polonia. I ragazzi visiteranno fra l’altro l’ex ghetto ebraico di Cracovia, il campo di sterminio di Birkenau e il Museo di Auschwitz con il supporto dei ricercatori della Fondazione Museo della Shoah e delle guide ufficiali del Museo di Auschwitz.

Al viaggio partecipano anche tre sopravvissuti allo sterminio ebraico, Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, che offriranno la loro testimonianza agli studenti. Ormai da diversi anni il Miur, d’intesa con l’Ucei, promuove attività di formazione e percorsi educativi sulla memoria della Shoah, con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni e favorire gli scambi interculturali. Gli studenti collaboreranno alla creazione di una galleria fotografica del viaggio sul sito del Miur www.istruzione.it.

Carrozza, dedicheremo ad Abbado premi a studenti musica

Miur: Carrozza, dedicheremo ad Abbado premi a studenti musica
Il testo sul sito del Miur

“La scomparsa del maestro Claudio Abbado segna una grande perdita per la cultura italiana nel mondo”. Lo afferma il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza.
“Esprimo il mio più profondo cordoglio a nome di tutto il mondo della Scuola, dell’Università e della Ricerca. I suoi concerti per studenti e lavoratori alla Scala e la sua attenzione per le orchestre giovanili segnarono un punto di contatto fondamentale tra mondo culturale e giovani generazioni. Proprio per ricordare il suo impegno per lo studio della musica quest’anno dedicheremo a Claudio Abbado i premi destinati agli studenti iscritti alle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica previsti nel Dl ‘L’Istruzione riparte'”.

Riduzione delle detrazioni fiscali: pagano i disabili

Riduzione delle detrazioni fiscali: pagano i disabili

La legge di stabilità per il 2014 può generare nel giro di poche settimane esiti pesanti per milioni di persone con disabilità e non autosufficienti e le loro famiglie.

La legge di stabilità, infatti, prevede una riduzione delle detrazioni previste dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui redditi (DPR 917/1986). Si tratta di un’ampia gamma di oneri che il contribuente può detrarre (al 19% della spesa sostenuta) in sede di denuncia annuale dei redditi: i mutui per l’acquisto dell’abitazione, le spese sanitarie, le spese per l’acquisto di ausili o veicoli adattati al trasporto di disabili, le spese di interpretariato per sordi o per l’acquisto di cani guida per ciechi, le spese veterinarie, le spese funebri, le erogazioni liberali (es. donazioni) e altro.

Quelle detrazioni, stando alla legge di stabilità, devono essere razionalizzate fino ad assicurare maggiori entrate pari a 488,4 milioni di euro per l’anno 2014, a 772,8 milioni di euro per il 2015 e a 564,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016.

“Razionalizzare” significa diminuirne la percentuale detraibile oppure applicare la detrazione ponendo limiti di reddito oppure sopprimere alcune spese detraibili oppure un mix di tutti questi interventi.

La legge di stabilità indica espressamente che questo intervento di razionalizzazione deve essere effettuato “tenendo conto dell’esigenza di tutelare i soggetti invalidi, disabili o non autosufficienti”.

Ma questo intervento normativo, molto impegnativo sotto il profilo tecnico, deve essere definito entro il 31 gennaio 2014.

Se il termine non viene rispettato scatta la clausola di salvaguardia: la detrazione, attualmente fissata al 19% della spesa sostenuta, sarà ridotta in modo lineare “al 18% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 [significa già sui redditi del 2013 e quindi sulla prossima denuncia dei redditi, NdA] e al 17% a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014”.

“Il 31 gennaio è alle porte e il taglio lineare delle detrazioni appare ormai imminente – commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – L’intervento di tutela e di equità nei confronti della persone con disabilità e non autosufficienti, approvato dal Parlamento, ci sembra ogni giorno più improbabile ed aleatorio. A pagare saranno ancora una volta i nuclei familiari più esposti e impoveriti dalle spese sanitarie e di assistenza sostenute in proprio per fronteggiare le esigenze vitali derivanti dalla disabilità.”

Di fronte a questo ennesimo atto lesivo per le persone con disabilità e per le loro famiglie, la FISH chiede il rispetto di quanto già stabilito dal Parlamento ed un impegno politico immediato per scongiurare questo rischio ormai molto concreto.

Scuola: disabilità e svantaggio al tempo dei BES

Il Cesp Sicilia promuove a Palermo un convegno nazionale su disabilità e svantaggio scolastico
Mercoledì 22 gennaio 2014, dalle 8:30 alle 13:30 presso il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Palermo, si terra il convegno nazionale “Scuola: disabilità e svantaggio al tempo dei BES”, promosso dal Cesp (Centro Studi per la Scuola Pubblica, fondato dai Cobas Scuola).
Il convegno è rivolto al personale della scuola ma è aperto anche a genitori di ragazzi disabili, ad associazioni ed operatori del settore.
Sarà l’occasione per fare il punto della situazione su un rilevante aspetto della realtà scolastica: le attività di sostegno alla luce dei cambiamenti introdotti con la normativa sui BES (Bisogni Educativi Speciali).
In programma le relazioni di quattro importanti esperti della disciplina
Prof. Sebastiano Ortu del Cesp Lucca
Dott. Maurizio Gentile, referente regionale per la dispersione scolastica Usr-Sicilia
Dott. Alfonso Geraci, dirigente medico di neuropsichiatria infantile ASP Palermo
Avv. Chiara Garacci.
che affronteranno il tema nei diversi aspetti: didattico, psico-pedagogico, sanitario e normativo.
Si allega la locandina del convegno in questione con il programma dei lavori.
Un cordiale saluto
Palermo 20 gennaio 2014

Candida Di Franco
(Cesp Sicilia)

CESP CENTRO STUDI PER LA SCUOLA PUBBLICA
Convegno nazionale per il personale della scuola pubblica statale

“Scuola: disabilità e svantaggio al tempo dei BES”
mercoledì 22 gennaio 2014
presso L.S. “Galileo Galilei”
via Danimarca (traversa viale Strasburgo) – Palermo
– ore 8.30 – 9.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti
– ore 9.00 Saluti del DS del L.S. “Galileo Galilei” prof.ssa Rosa Rizzo
interventi
Prof. Sebastiano Ortu – Cesp Lucca
“I diritti fondamentali dei disabili tra norme e politiche di bilancio”
Dott. Maurizio Gentile – Referente regionale per la dispersione scolastica Usr-Scilia
“Dall’esclusione, all’integrazione all’inclusione: ripercorrere e ripensare la disabilità
a scuola”
pausa
Dott. Alfonso Geraci – Dirigente medico di neuropsichiatria infantile ASP Palermo
“Scuola e sanità a supporto degli alunni disabili”
Avv. Chiara Garacci
“La presa in carico degli alunni disabili: la tutela dei diritti”
– ore 12.30 Dibattito e conclusioni
– ore 13.30 Termine lavori e rilascio attestati di partecipazione

IL CESP è Ente accreditato per la formazione del personale della scuola (D.M. 25/07/06 prot. 869)
ESONERO DAL SERVIZIO PER IL PERSONALE ISPETTIVO, DIRIGENTE, DOCENTE E ATA con diritto
alla sostituzione in base all’art.64 comma 4-5- 6- 7 CCNL 2006/2009 – CM. PROT. 406 DEL 21/02/06

La scuola taglia su insegnanti e tempo pieno, ma investe su tablet, pc e Lim

Alla elementare Iqbal Masih di Roma il 22 gennaio incontro sul tema. “La scuola taglia su insegnanti e tempo pieno, ma investe su tablet, pc e Lim”. Secondo studi internazionali, c’è il rischio di ‘demenza digitale’. “Sono armi di distrazione di massa”

da Redattore Sociale
20 gennaio 2014 – 12:37

ROMA – La scuola italiana è sempre più povera, ma decine di milioni di euro vengono spesi per la “migrazione” digitale: meno insegnanti, ma più tecnologia, in altre parole. E il dibattito, su un tema così caldo, non può mancare. Ad accenderlo e alimentarlo, stanno provando, a Roma, i genitori della scuola elementare Iqbal Masih, che hanno organizzato un incontro per il prossimo 22 gennaio (ore 17, via Ferraironi 38), sul tema “Media digitali: didattica, apprendimento e formazione”. Interverrà, come relatore, Roberto Casati, direttore di Ricerca al Cnrs (Ecole Normale di Parigi), che riferirà i risultati di studi scientifici sulla didattica digitale, sui suoi risultati e sui suoi possibili effetti negativi.

“Da anni i governi riducono fortemente le risorse per la scuola pubblica – denunciano i genitori – Hanno tagliato oltre 8 miliardi di euro in tre anni. In questo e nello scorso anno scolastico, il taglio di insegnanti elementari ha decretato la scomparsa del tempo pieno. Eppure il Miur (ministero Istruzione, università e ricerca) ha stanziato, solo nel 2013, nell’ambito del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd), decine di milioni di euro per fornire le scuole di lavagne elettroniche e per ‘digitalizzare’ la didattica, modificando l’ambiente di apprendimento attraverso la dotazione individuale di tablet e computer ad un certo numero di alunni”.

Una scelta vista con favore da alcuni docenti e genitori, ma accolta invece con prudenza da molti altri, che osservano: “Partendo da una presunta ‘mutazione antropologica’, secondo cui i giovani avrebbero sviluppato il digitale come nuova e vera lingua madre, si vuol modificare radicalmente la didattica, realizzandola attraverso i media digitali: per questo si stanno fornendo in alcune classi tablet/pc ad ogni alunno. Non quindi l’utilizzo episodico ma ‘costante e diffuso’ dei dispositivi digitali”. Alla luce di questa possibilità, occorre “valutare quale sia l’impatto dell’uso intensivo delle tecnologie digitali nello specifico campo dell’apprendimento e della formazione dei soggetti in crescita, bambini ed adolescenti”. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’incontro del 22 gennaio, che prenderà le mosse da numerosi “studi condotti da oltre 15 anni negli Usa, in paesi europei, in Nuova Zelanda, i quali – spiegano i genitori – hanno verificato che l’utilizzo precoce dei media digitali nei bambini ha conseguenze negative su diverse abilità cognitive quali attenzione, memoria, sviluppo del linguaggio e dell’intelligenza, che influiscono sui processi emotivi, sull’autocontrollo, sulla socializzazione reale, fino a condizionare le posizioni etico-morali e la stessa identità personale”.

Alcuni esempi concreti: “In Corea del Sud, il paese con la maggior diffusione di media digitali nelle scuole, un’indagine ministeriale ha evidenziato che già nel 2010 il 12% degli studenti avevano dipendenza da Internet: perciò proprio in questo paese è stata coniata la definizione di ‘demenza digitale’. Persino l’indagine PISA/OCSE (che effettua una misurazione massiva e quantitativa e non va ad analizzare le peculiarità individuali ed il pensiero divergente) indica che l’uso di Internet a scuola determina risultati scolastici peggiori e ugualmente l’uso di tablet ed e-book. Addirittura, a Los Angeles, dopo aver speso un miliardo di dollari per informatizzare le scuole, hanno fatto marcia indietro perché si sono accorti che tablet e internet sono ‘armi di distrazione di massa’. Ma allora – si chiedono infine i promotori dell’incontro – perché alcuni governi non tengono conto delle esperienze passate e di tutte queste risultanze scientifiche ed invece cantano le lodi dell’apprendimento digitale, introducendolo massicciamente nelle aule?”.

Alla luce dei dati e delle riflessioni portate avanti e condivise in questi mesi, i genitori della scuola  chiedono quindi una “moratoria temporanea dell’affidamento di gadget digitali e schermi ai bambini, affinché si possa realizzare un’analisi approfondita degli studi internazionali già esistenti e si avviino studi indipendenti, seri ed interdisciplinari”.

Emilia Romagna: al via 8 Licei Scientifici ad indirizzo Sportivo

Offerta formativa in regione: al via 8 Licei Scientifici ad indirizzo Sportivo

Il prossimo anno scolastico 2014/15 riserva una importante novità che va ad arricchire il ventaglio dell’offerta formativa proposta dalle scuole della nostra regione: l’istituzione di otto licei scientifici ad indirizzo sportivo.

Le sezioni ad indirizzo sportivo, che si inseriscono strutturalmente nel percorso del liceo scientifico, propongono insegnamenti ed attività peculiari. L’attività curriculare prevede, in particolare, l’approfondimento delle scienze motorie e di una o più discipline sportive all’interno di un quadro culturale che mira a favorire l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali, nonché dell’economia e del diritto. Rispetto alle discipline del percorso ordinario del liceo scientifico, vengono introdotte due nuove materie: “diritto ed economia dello sport” e “discipline sportive” che vanno a sostituire “disegno e storia dell’arte” e “lingua e cultura latina”.

A ciò si aggiunge un potenziamento delle scienze motorie e sportive e lo studio curriculare di molte discipline sportive. Il titolo conclusivo del percorso di studi è il Diploma di Liceo Scientifico.

“La proposta formativa offerta dai nuovi indirizzi sportivi attivati” – spiega Stefano Versari, Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna – “non è finalizzata solo alla preparazione scolastica di giovani che praticano sport a livello agonistico, ma si rivolge anche agli studenti interessati ai valori propri della cultura sportiva; l’offerta”  – prosegue Stefano Versari – “consentirà agli studenti interessati di sviluppare conoscenze ed abilità specifiche:  insomma, una scuola sportiva non solo per gli sportivi.

 

 

 

 

Ecco i  licei scientifici ad indirizzo sportivo che saranno attivati per il prossimo anno scolastico in regione:

 

EMILIA ROMAGNA – LICEI  SCIENTIFICI AD INDIRIZZO SPORTIVO – A.S. 2014 / 2015

     
PC Liceo Scientifico “LORENZO RESPIGHI” PIACENZA
PR Liceo Scientifico e Musicale “BERTOLUCCI” PARMA
RE
MO Liceo Scientifico “ALESSANDRO TASSONI” MODENA
BO Liceo Scientifico “A. B. SABIN” BOLOGNA
FE Liceo Scientifico “A.ROITI” FERRARA
FC Liceo Scientifico “FULCIERI PAULUCCI DI CALBOLI” FORLI’
RA Liceo Scientifico “A. ORIANI” RAVENNA
RN Liceo Scientifico “A. SERPIERI” RIMINI

 

 

La crisi svuota le culle (e presto le aule)

da TuttoscuolaNews

La crisi svuota le culle (e presto le aule)

Fino a cinque anni fa (anno 2008) il numero complessivo delle nascite in Italia era stabile con tendenza alla crescita, grazie soprattutto al consistente apporto dei figli di immigrati nelle regioni settentrionali e, in misura minore, di quelle centrali.

Nel 2008 si è toccato l’apice con 570.179 nascite registrate ufficialmente dall’Istat. Sono i bambini che dovranno iscriversi quest’anno in prima classe nella primaria, quasi 15 mila più dello scorso anno.

Da quel momento, anno 2008, è però cominciata lentamente la discesa: circa 10mila nati in meno nel 2009, altri 11mila in meno nel 2010, 19mila in meno nel 2011 e, per finire, ulteriori 11 mila nascite in meno nel 2012.

Secondo i dati Istat, nel 2012 sono nati complessivamente 521.855 bambini, cioè oltre 48 mila in meno di quei nati che sono in obbligo scolastico da quest’anno, pari ad un decremento dell’8,4%.

Si tratta del numero più basso di nascite del millennio, e una delle più basse in assoluto: un effetto della crisi.

Senza considerare i nati dell’anno scorso (che l’Istat renderà noti nei prossimi mesi) quelle 48 mila culle vuote del prossimo quinquennio avranno un effetto anche sulle classi attivate e sugli organici della scuola primaria.

Gradualmente andranno alla chiusura circa 2.500 classi, mentre gli organici del personale docente potrebbero subire una riduzione di almeno 3.700 unità

Nel quinquennio si troveranno con circa 10 mila alunni in meno le regioni del nord ovest, 11 mila in meno sia al centro che nel nord est. Vi saranno quasi 15 mila bambini in meno al Sud, pari ad una flessione di nascite dell’11%; vi sarà un decremento di circa 6 mila nelle Isole, pari ad una percentuale del 9,5%.

TFA ordinario, a febbraio il secondo bando che apre a 29mila nuovi abilitati

da Tecnica della Scuola

TFA ordinario, a febbraio il secondo bando che apre a 29mila nuovi abilitati
di Alessandro Giuliani
La comunicazione ufficiale del Miur è giunta con una stringata comunicazione, in calce alla notizia sulla predisposizione del decreto che “valorizza il titolo abilitante”. Le regole di accesso ai nuovi corsi, aperti a chi è in possesso del titolo di studio attinente alla classe di concorso prescelta, dovrebbero ricalcare quelle del primo ciclo. In arrivo, però, una diversa valutazione di punteggio, ma non di fascia, nelle graduatorie d’istituto rispetto agli abilitati tramite i Pas. Una soluzione che potrebbe accontentare tutti.
Prende corpo l’impegno preso la scorsa estate dal ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, sull’avvio del secondo ciclo dei TFA ordinari. Assieme alla notizia di avere predisposto il decreto che modifica in parte l’attuale Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti, con lo scopo di “valorizzare il titolo abilitante nelle graduatorie di istituto”. Il Miur ha fatto anche sapere che sta “predisponendo il bando per la partenza del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi che sarà emanato entro febbraio”. Ovvero, come avevamo dichiarato in passato, appena esaurita la non facile fase di avvio dei Percorsi abilitanti speciali. Di più per il momento non si sa. Dobbiamo quindi attenerci a quanto dichiarò lo stesso ministro Carrozza, sempre la scorsa estate, quando annunciò l’intenzione di voler mettere a bando oltre 29mila posti per i Tirocini formativi ordinari aperti a tutti coloro che sono in possesso del titolo di studio attinente alla classe di concorso prescelta (a differenza dei Pas, che necessitano di almeno tre annualità di supplenze di cui una specifica sulla materia). Era il 7 agosto del 2013 quando il responsabile del Miur rivelò, rispondendo ad un question time alla Camera, di aver “trasmesso al Ministro dell’economia e delle finanze e al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione la richiesta di autorizzazione a bandire il prossimo ciclo di tirocinio formativo attivo ordinario, per oltre 29.000 posti“.  Nella stessa occasione, a proposito della richiesta posta dall’on. Marco Di Lello (gruppo Misto) di far inserire nelle GaE anche coloro che escono dai Tfa, il Ministro sottolineò che è solo “attraverso un regolare svolgimento dei concorsi, in grado di assorbire gli abilitati secondo il principio del merito, che devono essere soddisfatte le loro giuste aspettative”. E quindi non per mezzo dei tirocini formativi attivi, che secondo la Carrozza dovrebbero costituire solamente “un percorso volto all’abilitazione e non al reclutamento. Nell’attuale sistema normativo, risultante da scelte legislative e dal regolamento ministeriale sui tirocini formativi del 2010, si tratta di due processi distinti, anche se collegati: l’esito naturale del completamento del percorso formativo è l’assunzione, che però deve conseguire a un concorso, secondo il principio costituzionale in materia di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni”.  Allora, come oggi, Carrozza non volle lasciare alcun speranza di immissione degli abilitati tramite Tfa nelle GaE: “l’inclusione degli abilitati nelle graduatorie a esaurimento – chiosò il Ministro – , oltre a non essere coerente con il sistema delineato, sarebbe contraria a precise disposizioni legislative, che a partire dal 2006 hanno ripetutamente disposto l’impossibilità di integrare le graduatorie”. Una posizione che contesta però Anief-Confedir: Riteniamo particolarmente grave – ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che dei lavoratori dello Stato per far valere un loro diritto siano costretti ancora una volta a ricorrere al tribunale. È assurdo che si continui a fare ostruzione nei confronti di tanti docenti che per abilitarsi hanno speso fino a 4mila euro”. Carrozza, sempre nel corso del question time, fece anche qualche riferimento alla ipotizzata “disparità di trattamento” tra abilitati attraverso i diversi percorsi formativi: “il Ministero – concluse Carrozza – non può eliminare le innegabili differenze tra le diverse categorie di abilitati, ma si adopererà per soddisfare tutte le giuste aspettative attraverso un regolare processo di reclutamento”.  Dopo sei mesi di silenzio, il Miur sembra essersi deciso: secondo quanto riportato nelle ultime ore dal ‘Fatto Quotidiano’, Viale Trastevere avrebbe deciso di collocare gli abilitati tramite Tfa ordinario e Pas nella stessa fascia. Ma optando per un punteggio maggiore da riservare ai primi, che si sono sottoposti ad una dura fase selettiva. Nel confermare l’intenzione di avviare una revisione delle tabelle di valutazione dei titoli verrà fatta in vista della riapertura delle graduatorie, il direttore generale del Miur, Luciano Chiappetta, ha annunciato l’intenzione di voler introdurre “una differenziazione di punteggio, e non di fascia (nelle graduatorie d’istituto n.d.r.). Non ci saranno fasce diverse per Tfa e Pas perché le abilitazioni, legalmente, sono tutte uguali”, ha concluso Chiappetta. Si tratta di una soluzione che potrebbe accontentare tutti. Forse.

Le bugie politiche sulla storia degli scatti

da Tecnica della Scuola

Le bugie politiche sulla storia degli scatti
di Lucio Ficara
La “vera” storia degli scatti bloccati, sbloccati in parte, prorogati e altro ancora è piuttosto complicata e per ricostruirla bisogna andare indietro negli anni.
Incominciamo con il dire che gli scatti di anzianità, unico modo per gli insegnanti di avanzare in carriera, non sono da considerarsi un privilegio economico di categoria, ma più correttamente bisognerebbe considerarli un sistema per distribuire e spalmare a tutti i docenti italiani, con l’avanzamento dell’anzianità di servizio, il salario ottenuto dai patti contrattuali del 23 gennaio 2009. Quel contratto, è giusto ricordarlo, non venne firmato  dalla Flc-Cgil, che lo bollò come inadeguato e irricevibile. Da allora più nessun contratto è stato firmato per la scuola, fatta eccezione per un altro contratto stipulato per garantire la sostenibilità economica e finanziaria del piano delle immissioni in ruolo del personale. In quell’occasione si rimodularono le posizioni stipendiali contrattualmente previste in modo tale da sopprimere la seconda fascia stipendiale accorpandola con alla prima dal punto di vista economico. In buona sostanza quell’accordo avvenuto nel 2011 portò la prima fascia stipendiale da 0 a 8 anni, bloccando per i neo immessi in ruolo l’avanzamento di carriera fino al nono anno di servizio. Questo fu l’incipit del blocco degli scatti di anzianità per il personale scolastico. Infatti è opportuno ricordare che con l’art. 9, comma 23, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, si dispose che gli anni 2010, 2011 e 2012 non erano utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. Quindi il blocco degli scatti arriva quando al Governo c’è ancora il ministro Gelmini. Ma chi è stato a sbloccare gli scatti di anzianità della scuola e a porre rimedio a questo pasticcio? Su questa domanda nasce un duro confronto tra la senatrice Francesca Puglisi del Partito Democratico e la responsabile scuola di Forza Italia on. Elena Centemero. Da un gruppo facebook aperto dalla stessa Centemero, intitolato “Forza Italia scuola 3.0”, riprendiamo la risposta che la Centemero dà alla Puglisi: “La Senatrice Puglisi è un po’ smemorata. Lo sblocco degli scatti per i docenti fu una scelta politica della Ministra Gelmini, come tutti i sindacati ricordano, e riguardava gli anni 2010, 2011 e 2012 a valere sul fondo per il merito. La cosa grave del dl uscito oggi dal CDM è il fatto che, qualora i risparmi del fondo per il merito non venissero usati nella negoziazione degli scatti, tornerebbero al MEF. Un’ennesima figuraccia della Ministra Carrozza che forse anche questa volta non ne era informata!”. Ma le cose stanno veramente così come sostiene la responsabile scuola di Forza Italia? Qualche bugia nella dichiarazione della Centemero c’è. È assolutamente vero che il decreto interministeriale tra Mef e Miur del 14 gennaio 2011 è stato emanato congiuntamente dai ministri Gelmini e Tremonti, artefici primari del blocco,  ma quel provvedimento dava certezza solo per il 2010, e poneva all’art.4 di detto decreto dei limiti oggettivi per le annualità successive. La Centemero dimentica di dire un’altra verità che è giusto ricordare: “A causa dei tagli sui docenti di sostegno  attuati dai ministri Gelmini e Tremonti, riconosciuti illegittimi dalla Corte Costituzionale, le economie certificate ai sensi dell’art. 64 della legge 133/2008, sono servite a mettere una toppa a questi tagli, reintroducendo i posti in organico, ma lasciando, per tale motivo, le casse vuote per sanare i blocchi degli scatti 2011-2012″. Quindi se la Puglisi, come afferma la Centemero dice bugie o omette verità, la stessa cosa vale per la stessa Centemero, che se non bugie dice mezze verità.

Registro elettronico: battuta di arresto?

da Tecnica della Scuola

Registro elettronico: battuta di arresto?
di R.P.
La diffusione del registro elettronico non pare procedere in modo lineare in tutte le scuole. Più delle altre ad essere in difficoltà sono le scuole primarie che dispongono di pochissime risorse. Ma restano i problemi di sempre, tra cui la mancata adozione del Piano nazionale per la digitalizzazione.
Dopo l’ubriacatura generale dei mesi scorsi, la diffusione del registro elettronico sembra segnare una battuta d’arresto, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie di primo. I motivi sono semplice ed erano anche facilmente prevedibili. Per poter utilizzare correttamente lo strumento è necessario che la scuola sia dotata di una adeguata rete wireless oltre che di un certo numero di pc portatili o di tablet. Era del tutto prevedibile che in una situazione in cui le scuole non riescono a garantire neppure i servizi minimi (è di questi giorni la notizia di ispezioni delle Asl e delle relative ordinanze di chiusura per “sporcizia” che si stanno moltiplicando in tutta Italia) non sarebbe stato facile riuscire a generalizzare in pochi mesi l’uso del registro elettronico. Diversa è ovviamente la situazione delle scuole superiori dove già negli scorsi anni sono state attivate numerose sperimentazioni. Di questo però il Ministero sembra non preoccuparsi più di tanto: il recente decreto che assegna fondi (15milioni di euro) per la digitalizzazione e per le reti wireless riguarda infatti esclusivamente le scuole secondarie di secondo grado.  Scuole primarie e medie, invece, devono fare da sé. E così in molte istituzioni scolastiche accade che ci sono i tablet ma manca la connessione, oppure c’è la connessione ma non ci sono i soldi per acquistare computer o, ancora, la formazione dei docenti è stata fatta in modo approssimativo. Senza contare il fatto che in diversi casi i docenti sono di fatto costretti a fare il lavoro dalla propria abitazione. E questo rappresenta un vero e proprio rischio, perché se la propria connessione non è “protetta” nei modi dovuti qualunque danneggiamento provocato alla piattaforma del registro potrebbe essere addebitato al docente con ripercussioni da non sottovalutare sia sotto l’aspetto economico sia sotto il profilo penale e civile. Va infine detto che le scuole stanno operando in totale assenza dell’apposito regolamento ministeriale sul piano di digitalizzazione espressamente previsto dalla legge. Insomma, un po’ di cautela sarebbe necessaria a tutela degli operatori scolastici e degli studenti i cui dati personali e sensibili devono essere trattati in modo preciso e sicuro.

Torna il viaggio della Memoria

da Tecnica della Scuola

Torna il viaggio della Memoria
Torna il viaggio della Memoria, organizzato dal Miur e dall’Unione delle comunità ebraiche (Ucei) a Cracovia, Auschwitz e Birkenau. Parteciperanno decine di studenti delle scuole superiori di tutta Italia, con una delegazione di 4/10 studenti per istituto, accompagnati dai docenti, che hanno preso parte ai progetti sulla Shoah
Saranno presenti i sopravvissuti Sami Modiano e le sorelle Tatiana e Andra Bucci, il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il presidente dell’Ucei, Renzo Gattegna. Parteciperanno anche i rappresentanti del Forum nazionale delle associazioni studentesche e del Forum nazionale delle associazioni dei Genitori della scuola e i presidenti rappresentanti regionali delle consulte provinciali studentesche e i referenti coordinatori regionali in servizio presso gli Usr. Nel pomeriggio di domenica i partecipanti al Viaggio visiteranno l’ex ghetto di Cracovia, accompagnati dai ricercatori della Fondazione Museo della Shoah. A seguire poi l’incontro con le autorità presso la Sinagoga Tempel nel quartiere ebraico di Kazimierz. In serata, gli studenti incontreranno le sorelle Bucci, Sami Modiano, il professor Marcello Pezzetti, il ministro Carrozza, il presidente Grasso e le autorità presenti. La mattina seguente i partecipanti si trasferiranno ad Auschwitz-Birkenau dove visiteranno il campo e il museo di Auschwitz 1 e assisteranno alle testimonianze di Sami Modiano e delle sorelle Bucci. In serata è previsto il rientro in Italia. Il Viaggio della Memoria è parte delle attività formative e dei percorsi educativi sulla memoria della Shoah che da tempo Miur e Ucei organizzano con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e tenere viva la memoria della Shoah. L’obiettivo dell’iniziativa è di favorire tra i giovani la conoscenza e la consapevolezza “del tragico evento della Shoah” e promuovere “l’educazione ai diritti umani”. Nello specifico, il Protocollo d’Intesa siglato tra Miur e Ucei ha come obiettivo quello di “promuovere un programma pluriennale di attività in merito alla Memoria dei tragici avvenimenti legati alla Shoah, alle sue vittime e al ricordo di coloro che si opposero, anche a costo della vita, al progetto di sterminio nazista”. L’accordo prevede di “favorire la diffusione nelle scuole dei progetti educativi e delle mostre itineranti elaborate in collaborazione con l’Ucei”, la partecipazione “di insegnanti, studenti e genitori ai corsi di formazione organizzati dall’Ucei in materia di ‘Didattica della Shoah'”, sostenere “la realizzazione e le diffusione di materiali didattici (cartacei, filmati o web) sul tema della Memoria della Shoah”, favorire “l’organizzazione dei Viaggi della Memoria in Italia e all’estero”, valorizzare il Concorso ‘I giovani ricordano la Shoah’ promosso dal Miur in collaborazione con l’Ucei, promuovere in ogni sede “i lavori e i progetti di partenariato, le iniziative culturali, didattiche, accademiche e di ricerca dirette a mantenere viva la memoria collettiva della Shoah.

Il ministro al viaggio della memoria con gli studenti

da tuttoscuola.com

Il ministro al viaggio della memoria con gli studenti

Il ‘viaggio della memoria’ che ogni anno porta a Auschwitz e Birkenau studenti di ogni parte d’Italia perché conoscano i luoghi della Shoah sarà guidato quest’anno, il 19 e 20 gennaio, dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, dal Presidente del Senato Pietro Grasso e dal Presidente dell’Unione Comunità ebraiche italiane(Ucei), Renzo Gattegna.

Al viaggio, che si inserisce nel programma di attività pensato dal Miur, in accordo con l’Ucei, per mantenere la memoria della Shoah, partecipano quest’anno studenti dialcune scuole di Roma, Palermo, Cagliari, Ferrara, Reggio Calabria, Sant’Anna di Stazzema, Alessandria.

I ragazzi, accompagnati dal ministro Carrozza, dal Presidente Grasso e Gattegna, visiteranno domenica il ghetto di Cracovia, la sinagoga e il quartiere ebraico di Kazimierz.

A far loro da guida i sopravvissuti Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci.

Lunedì il ministro, il presidente Grasso e la delegazione degli studenti si trasferiranno, prima nel campo di Birkenau dove davanti al blocco del campo che accoglieva i bambini ascolteranno il racconto dei sopravvissuti, poi ad Auschwitz.

Ogni anno la scelta dei partecipanti al ‘viaggio della memoria’è fatta in base alle richieste pervenute dalle scuole e tra quelle che hanno realizzato progetti d’eccellenza sulla tematica della Shoah.

Le scuole scelte sono distribuite su tutto il territorio nazionale e per ogni istituto a partecipare è chiamata una delegazione di 4/10 studenti (accompagnati dai docenti).

Novità per TFA e PAS

da tuttoscuola.com

Novità per TFA e PAS

Il titolo abilitante sarà valorizzato subito nelle graduatorie di istituto. Il Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha predisposto il decreto ministeriale che modifica in parte l’attuale Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti.

Diverse le novità introdotte. In particolare, chi consegue l’abilitazione – spiega il ministero – potrà farla valere da subito nelle graduatorie di istituto, in attesa del loro consueto aggiornamento triennale: il titolo garantirà una ‘corsia preferenziale’ per l’attribuzione delle supplenze brevi all’interno della terza fascia.

Le graduatorie di ammissione ai Tirocini formativi attivi (Tfa), i percorsi abilitanti che vengono attivati presso le Universià’ e le Istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, dal prossimo ciclo di corsi confluiscono in un’unica graduatoria nazionale, per consentire il transito degli idonei in atenei e istituzioni dove c’e’ una maggiore disponibilità di posti.

Anche l’anno scolastico 2012-2013 sarà valido per la maturazione dei tre anni di servizio necessari per poter essere ammessi ai Pas, i Percorsi abilitanti speciali istituiti a marzo del 2013.

Infine, il Miur sta predisponendo il bando per la partenza del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi che sarà emanato entro febbraio. 

Circolare 20 gennaio 2014

Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
all’Intendenza Scolastica per la Lingua Italiana di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica per la Lingua Tedesca di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica per la Lingua Ladina di
BOLZANO
alla Provincia di Trento Servizio Istruzione
TRENTO
alla Sovrintendenza Agli Studi per la Regione Autonoma della Valle D’Aosta
AOSTA
e. p.c.
ai Coordinamenti Regionali dei Presidenti delle Consulte Studentesche Provinciali
LORO SEDI
ai Forum regionali delle associazione dei genitori
LORO SEDI
al Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche
LORO SEDI

Oggetto: Celebrazione del Giorno della Memoria – 27 gennaio 2014

La Legge 211 del 20 luglio del 2000 ha istituito in Italia il “Giorno della Memoria”, allo scopo di tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, renderne sempre vivo il ricordo e tributare il doveroso omaggio alle vittime e a chi si oppose al progetto di sterminio nazista, sacrificando la propria libertà e la propria vita.
E’ stata scelta in Italia, come nella maggior parte dei paesi del mondo, la data del 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 vennero aperti i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz.
Al fine di onorare tale Giornata, il Ministero e l’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – promuove e sviluppa progetti e iniziative per le scuole volti alla conoscenza e alla riflessione sulla Shoah, affinché il ricordo di quanto avvenuto non venga mai meno e si diffonda tra le giovani generazioni la consapevolezza di quali enormi effetti possa determinare l’odio dell’uomo contro l’uomo.
Il MIUR e l’UCEI, in attuazione del Protocollo d’intesa del 2012, realizzano attività di formazione per i docenti in materia di Didattica della Shoah, la promozione di viaggi della Memoria in Italia e all’estero, progetti educativi e mostre itineranti rivolti agli studenti di ogni ordine e grado. Tra le diverse iniziative è inoltre promosso, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”, giunto alla XII edizione, con l’obiettivo di sollecitare i giovani alla riflessione e produzione di elaborati originali su tematiche particolari legate alla Shoah e alle sue conseguenze.
Tutte le Istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria responsabile autonomia, sono invitate a porre in essere iniziative finalizzate ad una celebrazione non rituale del Giorno della Memoria, per onorare e ricordare le vittime della Shoah e riflettere insieme sui valori fondanti di una moderna società civile.

IL MINISTRO
Maria Chiara Carrozza

IL PRESIDENTE UCEI
Renzo Gattegna