Medaglie del disonore, ancora!

Medaglie del disonore, ancora!

di Umberto Tenuta

 

Ancora, ancora, ancora medaglie del disonore, come ieri gli albi del disonore!

Lasciatemelo gridare forte!

Lasciatemi gridare a squarciagola tutta la rabbia di un figlio di contadino che ha dovuto stringere i denti, rinunciare ai giochi, studiare con lume a petrolio e le narici sempre affumicate, per emergere infine, per diventare più di quello che mai aveva potuto sognare: Maestro, Sindaco, Dirigente scolastico, Dirigente superiore per i servizi ispettivi tecnici del Ministero dell’istruzione, Rinunciatario della nomina a Dirigente generale del Ministero della Ricerca.

Lasciatemi invocare misericordia, la misericordia di Papa Francesco, per i poveretti, per gli sprovveduti, per gli sfortunati che non sono nati nelle case del dottore di milaniana memoria.

Ma come?

Anche la scuola è un campo di battaglia, con lotte fratricide per la supremazia, per la medaglia al merito della Repubblica?

Suvvia, smettiamola di giocare al massacro dei figli di donna, i quali hanno tutti bisogno di alimentarsi alle fonti della cultura, per diventare tutti adulti, tutti grandi, tutti valorosi, tutti nati per seguir virtute e canoscenza!

Basta, per carità, Onorevole Ministra Carrozza!

Ma non Le è giunta notizia del ripristino glorioso delle medaglie della vergogna, della vergogna di chi non è stato aiutato dalla dea Fortuna a seguir virtute e canoscenza?

Ma Ulisse non aveva gridato ai suoi uomini, a tutti i suoi uomini, nessuno escluso: nati non foste a vivere come bruti , ma per seguir virtute e canoscenza? 

Tutti candidati alla condizione umana, tutti figli di donna, e non solo i figli del dottore di milaniana memoria.

Tutti meritevoli, nessuno meritevole di medaglie ed orpelli.

Ma perché non fate indossare agli studenti il gilet col medagliere?

Orsù! Come si fa a non capire che la nostra società è già abbastanza competitiva e che di incoraggiamenti alla competizione proprio non ha bisogno?

Semmai ha bisogno della cooperazione, della cooperazione dei popoli, dei popoli di tutte le terre, di tutti i contenenti, del globo terracqueo tutto!

Ma, allora, che ci fa l’ONU?

Ma, allora, volete davvero la competizione?

Non è bastata quella della bomba atomica?

Oddio, inorridisco!

Come ancora nella scuola italiana si possa incoraggiare la competizione con i medaglieri della vergogna, della vergogna del 99,9% degli studenti che non ottiene la medaglia, che non la porta superbamente sul petto gonfio, per ostentar la sua superiorità?

Si dirà che i giochi sono sempre competitivi, che le medaglie ci sono sempre state sui campi di battaglia.

Certamente!

Ma, Onorevole Ministra Carrozza, Le sembra che la scuola −dalla scuola del grembo materno (scholae gremii materni  di comeniana memoria) alla scuola cosiddetta secondaria di secondo grado, possa diventare un campo di battaglia, con l’astuto Ulisse e il piè veloce Achille che si combattono senza esclusione di colpi?

Ma, Onorevole Ministra Carrozza, vuole prendere atto che Ella non è la ministra dell’Educazione nazionale, ma è la Ministra della scuola del successo formativo costituzionalmente garantito a tutti, a tutti, nessuno escluso, i figli di donna?

Diritto al successo formativo garantito anche dal diritto internazionale, come recita il Rapporto Faure (<<ogni uomo è destinato ad essere un successo e il mondo è destinato ad accogliere questo successo>>[1]), e come è garantito finanche dal diritto positivo, all’art. 1 del D.P.R. 275/1999:

L’autonomia delle istituzioni scolastiche …si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.

Ma smettiamola!

Mi si dirà, smettiamola di fraintendere.

Mica noi non vogliamo garantire il diritto al successo formativo a tutti gli studenti. Anzi!

Proprio con i premi intendiamo stimolare gli studenti a conseguirlo!

Oddio! Ma come si può, dopo tanti discorsi sociopsicopedagogici,  parlare di competizione scolastica?

Competizione prandiale, a chi mangia di può, a chi si alimenta anche con i surrogati per crescere, per diventare più adulto.

Ma non sono vietate tutte le sostanze per il doping?

Ma non nascono tutti i figli di donna affamati di latte materno.

Non nascono tutti i figli di donna con la bocca aperta per mangiare anche il cibo della conoscenza?

Non muovono, i bambini, sin dai primi momenti della loro nascita, le gambine, le braccine, i corpicini per farli diventare più robusti, più forti, capaci di mordere, di prendere, di muoversi, e andare incontro alla conoscenza che li farà liberi, uomini liberi, persone umane, degne della più grande umanità, nani sulle spalle dei giganti di cusaniana memoria?

Non sapevo di queste esperienze e tuttavia avevo gridato il mio SOS alla scuola moribonda!

Avevo gridato con REIMER che occorre salvare la scuola italiana dalla sua morte avvenuta più che preannunziata.

Ora sono esterrefatto per i mezzi con i quali la si vuole resuscitare.

Ma come non ci rendiamo conto che siamo tornati indietro esattamente di un secolo, siamo tornati alla Riforma Gentile del 1923 che gli albi di onore pure prevedeva, ma che aveva l’onestà di dichiarare che non bisognava fare del figli dei contadini degli spostati, come nel 1939 proclamava l’allora ministro dell’educazione nazionale, Bottai, coerentemente con la concezione scolastica di una società piramidale, strutturata per classi sociali stratificate, come già quella dell’antichità che vedeva solo i figli dei poveri destinati ai negotia.

O Padri della nostra Costituzione repubblicana, quanta imprudenza in quel “capaci e meritevoli”, seppur motivato da “i più alti livelli”.

Ma, stiamo al diritto positivo.

Teniamo tutti sotto gli occhi l’articolo 1 del D.P.R. 275/1991.

La scuola italiana, Onorevole Ministra Carrozza, deve garantire il successo formativo a tutti i suoi studenti. 

Come garantirlo?

Non certamente con la competizione!

Quanti fiumi di inchiostro, chimico e digitale, sono stati versati sul Cooperative learning, sul Problem solving, sul Team Teaching… e soprattutto sulla Motivazione ad apprendere!

Sulla motivazione come coltivazione della innata curiosità umana[2].

Abbiamo tante volte scritto del filo d’erba che dalla pietra che lo schiaccia fuoriesce alla luce del sole che lo alimenta, che lo fa crescere, che lo fa diventare alto.

Ma, perché, perché, perchè dovremmo motivare i figli di donna ad alimentarsi, a crescere, a diventare adulti?

Non è questa la loro più profonda spinta che viene dal profondo del proprio io, quella forza che li spinge, tutti, a diventare grandi, tutti grandi, tutti excelsius!

 

Basta con questo mio predicozzo! 

Altri più autorevoli studiosi, a cominciare da Platone, hanno già detto che l’apprendere non può che essere un gioco.

Lo ha capito Vittorino da Feltre che ha creato la CA’ ZOIOSA!

Lo hanno capito le grandiose sorelle Agazzi.

Lo ha realizzato in forma moderna Maria Montessori, col grido della bambina: maestra, aiutami a fare da sola!

Maestre, a voi tutte, prima che ai miei colleghi maestri, dico:

Niente più competizione nella scuola, ma solo cooperazione!

Lavoro di gruppo, di gruppi di amici, tutti assieme impegnati a ripercorrere il lungo cammino dell’uomo dalle foreste africane alle Grotte di Neandertal, a Socrate, a Platone, a Cristo, a Dante, ad Einstein, a Papa Francesco!

Facciamo che ogni mattina i nostri giovani figli di donna si ritrovino tutti nelle aule laboratoriali della nostre ca’ zoiose, a lavorare assieme, aiutandosi l’un l’altro, secondo il precetto evangelico:

Ama il prossimo tuo come te stesso!

Che altro è lo studio se non amore?

Con impenitente pedanteria scrivo: studio, dal latino studium, amore del sapere, del saper fare, del saper essere, che la sciagurata Didone gridava all’uomo che la abbandonava, per compiere la sua missione, missione irrinunciabile, come quella di diventare uomini.

 

POST SCRIPTUM

Mi perdoni l’Onorevole Ministra Carrozza, mi perdonino gli uomini che hanno realizzato il progetto delle medaglie, certamente con le migliori intenzioni di questo mondo, convinti che anche questa fosse una strategia per garantire che tutti i figli di donna pervengano al loro successo formativo.

Mi perdonino soprattutto i Luminari delle Scienze pedagogiche, perché l’ultimo dei lavoratori della scuola italiana rifiuta la quiescenza, mosso dal suo élan vital, dal suo bisogno di vivere ancora qualche altro giorno della sua vita per la realizzazione di una scuola nuova, della scuola della gioia di imparare di tutti i figli di donna, compresi i figli delle contadine, qual era mia madre, madre amorevole, madre dolce, madre analfabeta e saggia!



[1] FAURE E, (a cura di), Rapporto sulle strategie dell’educazione, Armando-UNESCO, Roma, 1973, p. 249.

[2] HODKIN R.A., La curiosità innata – Nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.

Spezzoni orari fino a 6 ore settimanali

Gli spezzoni orari fino a 6 ore settimanali, di competenza del dirigente scolastico, devono essere conferiti fino al termine delle attività didattiche e non fino all’avente diritto. Conciliazione positiva del SAB con l’I.I.S. ITI-IPA-ITA “E. Majorana” di Rossano

L’art. 25 comma 4 lett. b e c) del contratto nazionale del comparto scuola vigente –Area docenti e contratto individuale di lavoro- prevede che, ogni contratto stipulato a tempo indeterminato o determinato deve riportare, oltre la data di inizio del rapporto di lavoro, anche la data di cessazione del medesimo.

L’art. 1 commi 4 e 5 del D.M. n. 131/2007 –Regolamento per le supplenze- prevede, per le ore di insegnamento pari o inferiori a 6 ore settimanali che non concorrono a costituire cattedre o posti orario, si dà luogo, in applicazione del comma 4 dell’articolo 22 della legge finanziaria 28 dicembre 2001, n. 448, all’attribuzione, con il consenso degli interessati, dei citati spezzoni ai docenti in servizio nella scuola, in possesso di specifica abilitazione, come ore aggiuntive oltre l’orario d’obbligo, fino ad un massimo di 24 ore settimanali.

In caso di esaurimento delle graduatorie di cui all’articolo 2 e comunque, in mancanza di aspiranti interessati, le relative supplenze annuali e temporanee fino al termine delle attività didattiche, vengono conferite dai dirigenti scolastici delle scuole ove si verifica la disponibilità, utilizzando le rispettive graduatorie di circolo e di istituto.

Le istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo e ATA che annualmente vengono diramate dal MIUR, per l’a.s. 2013/14, sono riportate nella nota prot. n. 1878 del 30/8/2013 che alla voce conferimento di ore d’insegnamento pari o inferiore a 6 ore settimanali, richiama integralmente l’applicazione del predetto regolamento.

In giurisprudenza, dopo, la Corte di Appello di Potenza, ha confermato il principio giurisprudenziale secondo cui “l’opposizione del termine al contratto di lavoro, oltre che risultare da atto scritto, deve essere coeva o anteriore all’inizio del rapporto lavorativo, anche se non è richiesto.

La dichiarazione di volontà e l’opposizione del termine siano contenute in un unico documento, in quanto il requisito della forma scritta deve ritenersi osservato anche quando la sottoscrizione del lavoratore sia contenuta in un documento a sé, costituente accettazione di una proposta, anch’essa scritta, di contratto a termine formulata dal datore di lavoro e il contratto sia concluso, ai sensi dell’art. 1326 cod. civ., prima o contemporaneamente all’inizio della prestazione”.

Difatti è fuor di dubbio che un contratto a termine, come quello di una supplenza, debba avere una data d’inizio e di scadenza del rapporto di lavoro (per i docenti: art. 25 comma 4 lettera B) e C) CCNL 2006/09). La prescrizione di un termine generico come quello inserito di solito nei contratti “standard” utilizzati dal MIUR “fino alla nomina dell’avente diritto” non è palesemente legittima alla luce delle citate fonti contrattuali e non giustifica una risoluzione “improvvisa” del medesimo quando, intervenendo una nuova graduatoria si proceda all’individuazione di altro aspirante supplente, anche se meglio graduato, per effetto della medesima.

L’avente diritto non può mai essere considerato chi riveste la medesima qualifica di “supplente” al pari di chi è depositario di analogo contratto, anche se meglio graduato nella nuova graduatoria.

L’avente diritto è chi, per effetto di trasferimento, passaggio utilizzazione o assegnazione provvisoria o per nuova nomina in ruolo, ha titolo a ricoprire prima del supplente tale posto.

Nel merito, c/o l’IIS ITI-IPA-ITA  “E. Majorana” di Rossano, per l’a.s. in corso, risultavano libere e vacanti, fra le altre, n. 6 ore della classe A074 Zootecnia e Scienza della produzione animale, il dirigente scolastico conferiva le predette ore a docente precario attingendo dalla graduatoria d’istituto con contratto “fino all’avente diritto” e non fino al termine delle attività didattiche.

Il docente interessato, con delega al sindacato SAB, proponeva istanza conciliativa davanti all’ATP di Cosenza contestando  la mancanza del termine certo di scadenza del contratto anche perché lo stesso ATP, con circolare n.10166 dell’8/10/13 aveva invitato i dirigenti scolastici a revocare i contratti stipulati con scadenza fino all’avente diritto, viste le graduatorie d’istituto definitive da pari data; a tale disposizione, il predetto dirigente non aveva adempiuto.

In fase conciliativa, il segretario generale del SAB prof. Francesco Sola, delegato, richiamando la normativa di cui sopra, chiedeva la modifica del precedente contratto da “fino all’avente diritto” a “fino al termine delle attività didattiche”; il dirigente scolastico aderiva a tale proposta per cui il tentativo di conciliazione, con verbale  n. 2/2014 del 30/1/14, si concludeva con esito positivo.

Il SAB esprime soddisfazione per il risultato ottenuto anche perché, per effetto della positiva conciliazione, a beneficiare della modifica dei contratti, saranno moltissimi docenti, atteso che presso l’Istituto “Majorana” di Rossano esiste  un elevato numero di spezzoni orari residui inferiori a 6 ore, già conferiti tutti “fino all’avente diritto”.

F.to Prof. Francesco Sola

Segretario Generale SAB

Maturità, scelte le materie della seconda prova

da Corriere della Sera

Esami al via il 18 giugno

Maturità, scelte le materie della seconda prova

Greco, Matematica, Pedagogia per il secondo  scritto. Venerdì l’ansia degli studenti. Il ministro: «Tranquilli, non serve studio speciale»

Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo linguistico; Pedagogia al Liceo pedagogico; Economia aziendale ai Ragionieri, Estimo ai Geometri: sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli Esami di Stato 2014 e contenute nel decreto firmato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza che individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni.

L’ATTESA – Finisce così l’attesa, che nel pomeriggio di venerdì si era trasformata in vera e propria ansia, con gli studenti a scambiarsi «cinguettii» (con l’hashtag #fuorilematerie diventato subito popolare sul web), nel timore di uno slittamento della decisione alla prima settimana di febbraio. Ne sarebbe probabilmente nato «un caso», visto che da qualche anno è l’ultima settimana di gennaio (in una sola occasione si è arrivati fino al 31) il momento in cui  il ministero rende pubbliche le proprie scelte in merito. Ma è stato il ministro in persona, a  risponde via Twitter agli studenti, nel tentativo di calmare le acque: «Non abbiate #ansia per la #maturita2014 sta andando tutto bene siamo tranquilli, uscirà come sempre non serve uno studio speciale», ha scritto.

AL VIA – Si aprono così ufficialmente i preparativi per le prove scritte dell’Esame di Stato dell’anno scolastico 2013/2014, che si terranno mercoledì 18 giugno 2014 (prima prova) e giovedì 19 giugno 2014 (seconda prova). Per gli Istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.

LE MATERIE PER TUTTI GLI INDIRIZZI –   Queste le materie scelte per alcuni indirizzi: Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale; Istituto tecnico per geometri: Estimo; Istituto tecnico per il turismo: Tecnica turistica; Istituto tecnico industriale (elettronica e telecomunicazioni): Elettronica; Istituto tecnico industriale (elettrotecnica ed automazione): Elettrotecnica; Istituto tecnico industriale (informatica): Informatica generale e applicazioni tecnico-scientifiche; Istituto professionale per agrotecnico: Economia agraria; Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione; Istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata; Istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio. Per il settore artistico (Licei e Istituti d’arte) la materia oggetto di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (ad esempio architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria).

COMMISSARI ESTERNI – La prova si svolge in tre giorni. Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai commissari esterni. Nella scelta delle materie affidate ai commissari esterni è stato seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Sono inoltre 122 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac (erano 50 l’anno scorso), finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese ed attuato sulla base dell’Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009. Anche quest’anno dirigenti scolastici ed insegnanti presenteranno on line la domanda di partecipazione agli Esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di commissari d’esame.

Maturità 2014: greco al classico, matematica allo scientifico

da Repubblica.it

Maturità 2014: greco al classico, matematica allo scientifico

Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha firmato il decreto per le materie della seconda prova scritta

Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza (fotogramma)ROMA -Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo linguistico; Pedagogia al Liceo pedagogico; Economia aziendale ai Ragionieri, Estimo ai Geometri: sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli Esami di Stato 2014 e contenute nel decreto firmato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza che individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni. Le prove scritte dell’Esame di Stato dell’anno scolastico 2013/2014 si terranno mercoledì 18 giugno 2014 (prima prova) e giovedì 19 giugno 2014 (seconda prova).

Per gli Istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.

Tutte le materie in dettaglio. Le materie scelte per alcuni indirizzi sono: Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale; Istituto tecnico per geometri: Estimo; Istituto tecnico per il turismo: Tecnica turistica; Istituto tecnico industriale (elettronica e telecomunicazioni): Elettronica; Istituto tecnico industriale (elettrotecnica ed automazione): Elettrotecnica; Istituto tecnico industriale (informatica): Informatica generale e applicazioni tecnico-scientifiche; Istituto professionale per agrotecnico: Economia agraria; Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione; Istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata; Istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio. Per il settore artistico (Licei e Istituti d’arte) la materia oggetto di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (ad esempio architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria). La prova si svolge in tre giorni.

Materie affidate ai commissari esterni. Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai commissari esterni. In questo caso è stato seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Sono inoltre 122 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac (erano 50 l’anno scorso), finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese ed attuato sulla base dell’Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009. Anche quest’anno dirigenti scolastici ed insegnanti presenteranno on line la domanda di partecipazione agli Esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di commissari d’esame.

Le materie della maturità: al liceo classico c’è il greco matematica allo scientifico

da La Stampa

Le materie della maturità: al liceo classico c’è il greco matematica allo scientifico

La decisione del Ministero per la seconda prova: lingua straniera al linguistico

ANSA

Tappa cruciale oggi della Maturità 2014. A un’ora insolita rispetto alla tradizione, in serata, sono «uscite» le materie per la seconda prova scritta dell’Esame di Stato che chiude il ciclo delle superiori e al quale potranno presentarsi come sempre soltanto gli studenti che hanno la sufficienza in tutte le materie.

Al Classico è stata rispettata l’alternanza fra latino e greco e quindi quest’anno i ragazzi dovranno cimentarsi con il greco. Poche sorprese allo Scientifico e al Linguistico: gli studenti del primo dovranno affrontare la Matematica, quelli del secondo una lingua straniera. Tra le altre materie scelte per il secondo scritto ci sono Pedagogia al Liceo pedagogico, Economia aziendale per i futuri ragionieri, Estimo per i geometri, Alimenti e alimentazione all’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione.

Per gli Istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova potrà essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.

Ecco le materie scelte per alcuni indirizzi: Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale; Istituto tecnico per geometri: Estimo; Istituto tecnico per il turismo: Tecnica turistica; Istituto tecnico industriale (elettronica e telecomunicazioni): Elettronica; Istituto tecnico industriale (elettrotecnica ed automazione): Elettrotecnica; Istituto tecnico industriale (informatica): Informatica generale e applicazioni tecnico-scientifiche; Istituto professionale per agrotecnico: Economia agraria; Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione; Istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata; Istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio.

Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai commissari esterni: per la loro scelta è stato seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline.

Per quanto riguarda il progetto Esabac (finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese e attuato sulla base dell’Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009) si registra un «boom» dell’iniziativa: gli istituti coinvolti sono più che raddoppiati passando dai 50 dello scorso anno a 122.

Le prove scritte della Maturità 2014 sono in calendario per mercoledì 18 giugno (prima prova) e giovedì 19 giugno (seconda prova).

Anche quest’anno dirigenti scolastici e insegnanti dovranno presentare on line la domanda di partecipazione agli Esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di commissari d’esame.

Sì al riordino del Miur. Salta la direzione generale per l’Istruzione tecnica

da Il Sole 24 Ore

Sì al riordino del Miur. Salta la direzione generale per l’Istruzione tecnica

di Claudio Tucci

Scendono da 12 a 9 le direzioni generale del ministero dell’Istruzione, e si conferma la soppressione della direzione generale «Istruzione tecnica» che viene accorpata alla direzione generale per gli «Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione».

Il governo vara il Dpcm di riorganizzazione del Miur, predisposto in ossequio alla spending review, dopo aver acquisito i pareri favorevoli di Mef e Funzione pubblica.

Cosa prevede il Dpcm Il ministero dell’Istruzione continuerà a essere articolato in tre dipartimenti (per il sistema educativo di istruzione e formazione; per la formazione superiore e per la ricerca; e per la programmazione e la gestione delle risorse umane e finanziarie). Ma ciascun dipartimento sarà articolato in sole tre direzioni generali (non più 4 come invece è oggi). Si confermano poi 18 uffici scolastici regionali (gli Usr). Ma 14 avranno a capo un dirigente di livello generale. Gli altri 4, cioè Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Molise e Umbria, in relazione alla (minor) popolazione studentesca, saranno invece retti da un dirigente non generale.

Gli effetti sul personale Complessivamente le posizioni dirigenziali del Miur toccheranno quota 440, di cui 27 di prima fascia (compreso un posto dirigenziale di livello generale presso gli uffici di diretta collaborazione del ministro), 222 di seconda fascia, amministrativi e 191 di seconda fascia, tecnici. La dotazione organica del personale non dirigenziale sarà invece di 5.978 unità. Il Dpcm prevede, poi, che ogni due anni l’assetto organizzativo del Miur sia sottoposto a verifica per accertarne funzionalità ed efficienza.

La spending review colpisce anche l’apparato del Miur

da Tecnica della Scuola

La spending review colpisce anche l’apparato del Miur
di R.P.
Cancellati 3 uffici di direzioni generali e 4 Uffici scolastici regionali (Molise, Friuli, Umbria e Basilicata). Organici ridimensionati di più di mille unità. Tagli anche ai posti di dirigenti di II fascia
Questa volta la spending review tocca anche gli uffici centrali e regionali del Ministero dell’Istruzione. Nella mattinata del 31 gennaio, infatti, il Governo ha approvato lo schema di regolamento sulla organizzazione del Miur  che riduce in modo significativo le dotazioni organiche. Le direzioni generali passano da 34 a 27 e comportano quindi una riduzione di 7 posti di dirigente di I fascia.  L’operazione riguarda non solo gli uffici romani ma anche gli Uffici scolatici regionali con una popolazione studentesca inferiore a n. 150.000 unità, e cioè l’Ufficio scolastico regionale per il Molise (42mila studenti), l’USR per la Basilicata (84mila studenti), l’USR per l’Umbria (119mila  studenti), l’USR per il Friuli-Venezia Giulia (145mila). Anche la dotazione organica degli uffici dirigenziali di livello non generale subirà un taglio passando da 544 a 413 posti – di cui 191 dirigenti tecnici e 222 dirigenti amministrativi – con una contrazione di  131 uffici. Sono infine più di mille i posti tagliati sul restante organico che passerà dagli attuali 7.034 posti a 5.978  unità consentendo un risparmio di circa 35mila euro. A conti fatto l’intera dotazione organica complessiva del personale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sarà  pari a 6.418 unità così ripartite: • 27 dirigenti di I fascia • 413 dirigenti di II fascia • 2.490 unità di Area III • 3.144 unità di Area II • 344 unità di Area I

Esame di Stato: pubblicate le discipline della seconda prova scritta

da Tecnica della Scuola

Esame di Stato: pubblicate le discipline della seconda prova scritta
di A.G.
Con un decreto firmato dal ministro Carrozza sono state comunicate le materie che caratterizzeranno la verifica, specifica per ogni corso superiore, in programma giovedì 19 giugno 2014. Da una prima valutazione, non sembra vi siano particolari sorprese: Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo linguistico; Pedagogia al Liceo pedagogico; Economia aziendale ai Ragionieri, Estimo ai Geometri. Conferma candidatura on line per i commissari esterni. All’interno dell’articolo tutte le discipline prescelte dal Miur, suddivise per raggruppamenti.
Dopo le anticipazioni del ministro Carrozza, appena un paio di giorni fa su Twitter, arrivano le materie ufficialmente prescelte per la seconda prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, che si terrà giovedì 19 giugno 2014: le discipline sono contenute un apposito decreto firmato dallo stesso ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni. Da una prima valutazione, non sembra vi siano particolari sorprese sulla seconda prova scritta, successiva alla prima verifica di italiano comune a tutti i corsi superiori (già fissata da tempo per mercoledì 18 giugno 2014).
Queste le materie principali comunicate dal Miur: Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo linguistico; Pedagogia al Liceo pedagogico; Economia aziendale ai Ragionieri, Estimo ai Geometri, Alimenti e alimentazione all’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione.
In particolare, per la seconda prova scritta dei Licei sono state selezionate: per il Liceo classico: Greco; Liceo scientifico: Matematica; Liceo linguistico: Lingua straniera; Liceo pedagogico: Pedagogia.
Per gli Istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.
Le materie scelte per alcuni indirizzi sono: Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale;
Istituto tecnico per geometri: Estimo; Istituto tecnico per il turismo: Tecnica turistica; Istituto tecnico industriale (elettronica e telecomunicazioni): Elettronica; Istituto tecnico industriale (elettrotecnica ed automazione): Elettrotecnica; Istituto tecnico industriale (informatica): Informatica generale e applicazioni tecnico-scientifiche; Istituto professionale per agrotecnico: Economia agraria; Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione; Istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata; Istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio.
Per il settore artistico (Licei e Istituti d’arte) la materia oggetto di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (ad esempio architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria). La prova si svolge in tre giorni.
Per quanto riguarda le materie affidate ai commissari esterni, il decreto indica che nella scelta delle materie affidate ai commissari esterni è stato seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Sono inoltre 122 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac (erano 50 l’anno scorso), finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese ed attuato sulla base dell’Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009.
L’ultima indicazione del Ministero riguarda le candidature dei commissari esterni: “anche quest’anno – ha sottolineato il dicastero di viale Trastevere – dirigenti scolastici ed insegnanti presenteranno on line la domanda di partecipazione agli Esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di commissari d’esame”. Nella sezione ‘Approfondimenti’ è possibile consultare tutte le seconde materie, suddivise per raggruppamenti facenti capo a corsi ordinari e sperimantali.

Personale Ata sul piede di guerra: forse ci sarà una “class action”

da Tecnica della Scuola

Personale Ata sul piede di guerra: forse ci sarà una “class action”
di L.F.
La soluzione che si profila per le posizioni economiche Ata sta creando malumori e proteste. E in molti stanno incominciando a pensare ad una azione legale contro il Miur.
All’interno delle segreterie scolastiche  la tensione è alta, c’è un grande risentimento nei confronti del governo Letta e del Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Il personale scolastico amministrativo delle scuole si sente tradito dal Miur che, solo poche settimane fa, attraverso la stessa ministra Carrozza, aveva dichiarato quanto segue: “Stiamo lavorando sia sul personale Ata che sugli insegnanti proprio in queste ore. Fino a pochi minuti fa eravamo insieme, staff del Miur e del Mef, per lavorare su questi temi”. Lo aveva detto proprio il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, in un’intervista al ‘Tg1’, chiarendo anche che “il personale Ata può stare tranquillo”. Anzi il Ministro aveva sottolineato che “la crisi è superata, gli insegnanti possono stare tranquilli, ora dobbiamo lavorare sul futuro”. Ma di quale tranquillità parlava il ministro Carrozza? Dall’incontro di ieri tra sindacati e Miur sulle posizioni economiche Ata, sembra che ci sia poco da stare tranquilli. Infatti la Flc Cgil, in un suo comunicato stampa, fa sapere che il Miur ha confermato che si procederà immediatamente al recupero delle somme già percepite da settembre 2013 mentre si terranno sospese quelle percepite negli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013 per aderire alle pressanti richieste del Mef. Questa mattina, accolta la notizia di questo recupero forzoso delle somme percepite dall’inizio dell’anno scolastico, nelle segreterie delle scuole italiane non si è fatto altro che parlare di questo affronto fatto alla categoria Ata. Qualche amministrativo intraprendente sta raccogliendo adesioni per aprire un contenzioso legale di gruppo, una vera e propria Class Action. Un’altra grana che, dopo quella degli scatti degli insegnanti, scoppia tra Saccomanni e la ministra Carrozza, che sembrano avere il vizio dell’incapacità comunicativa, tra loro e verso il personale scolastico. Sarebbe necessario capire un dato elementare, che non può essere ignorato tanto facilmente: si tratta di comprendere che ci sono persone, appartenenti al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, che hanno già svolto i loro incarichi e devono, come è giusto che sia, essere retribuite, così come è illegittimo recuperare pagamenti effettuati al dipendente per prestazioni già effettuate e legittimamente riconosciute. É impensabile pensare che il funzionamento amministrativo delle scuole, come ad esempio il grande lavoro che le segreterie fanno durante gli scrutini intermedi, venga svolto come volontariato o addirittura prima pagato e poi recuperato forzosamente dalla propria busta paga. Se il Ministro dell’istruzione vuole una corposa Class action contro queste illegittimità, ha trovato il modo per ottenere ciò che desidera.

A breve le assunzione di 4.447 docenti di sostegno

da Tecnica della Scuola

A breve le assunzione di 4.447 docenti di sostegno
di P.A.
Il Miur sta predisponendo il Decreto per le nomine con decorrenza giuridica 1/9/2013. Disponibili le tabelle per provincia. Lo comunica la Flc-Cgil
La Flc-Cgil fa sapere che, sulla base dell’incontro al Miur del 30 gennaio scorso, saranno a breve effettuate le assunzioni in ruolo dei 4.447 docenti di sostegno previste dal DL 104/13 convertito con Legge 128/13, con decorrenza giuridica 1/9/2013. I neoassunti potranno ottenere la sede definitiva presentando la domanda di trasferimento con i tempi e le modalità previsti dal Contratto sulla mobilità che è in attesa di essere firmato definitivamente dopo i controlli di rito. In attesa della pubblicazione del provvedimento, è già disponibile la tabella di ripartizione per provincia.

L’illusione digitale: risorse scarse, insegnanti allo stremo, naufragio certo

da Tecnica della Scuola

L’illusione digitale: risorse scarse, insegnanti allo stremo, naufragio certo.
di Reginaldo Palermo
I risultati della recente indagine Eurispes non stupiscono più di tanto.  Al contrario dovrebbe stupire la retorica di chi continua a credere nelle virtù salvifiche delle tecnologie e della digitalizzazione. Navigare a vista, come si sta facendo, può portare al naufragio.
Poco per volta, con fatica e contraddizioni, la verità sta incominciando a venire a galla. A 15 anni di distanza dal mitico slogan di Luigi Berlinguer (“Un computer su ogni banco”) e a 12 anni dalle “tre I” di Moratti e Berlusconi si scopre ora che le scuole italiane sono poco o per nulla dotate di strumentazione tecnologica. Anzi ci si accorge (ma ci voleva una indagine Eurispes per saperlo ?) che la “digitalizzazione” e la “dematerializzazione” sono di là da venire. Ma i dati che più colpiscono sono due. Il primo riguarda l’entità degli investimenti, 5 euro ad alunno. Non c’era certo bisogno di pagare una équipe di attenti ricercatori per capirlo. Quando dal Miur o da Palazzo Chigi sbandierano cifre mirabolanti basta fare qualche semplice calcolo mentale per capire la vera portata delle novità. I conti sono facili: i dipendenti del Miur sono più o meno un milione (800mila i docenti), gli studenti sono mezzo milione per ogni anno (2milioni e mezzo di primaria, 1 e mezzo di secondaria di primo grado e così via). I 10milioni per l’aggiornamento dei docenti stanziati dal DL 104 equivalgono dunque a una dozzina di euro per ogni insegnante in servizio; ovvero come se una piccola azienda con 25 dipendenti investisse 300 euro: lo capisce chiunque che un’azienda del genere cesserebbe di essere competitiva nell’arco di  un paio di anni (e forse meno). I 15 milioni di euro per le reti wireless destinante alle scuole superiori significano in concreto 6 euro per studente o, se si preferisce, meno di 5mila euro per ciascuna istituzione scolastica. Ma c’è un secondo dato altrettanto preoccupante e riguarda la manutenzione dell’esistente. Basta parlare con chi nella scuola lavora o frequentare i social network per sapere che, ormai, nelle scuole accade di tutto: computer riparati da genitori, siti web realizzati da insegnanti che hanno dovuto rubare tempo al sonno per mettere on line la famigerata (e inutile) sezione sulla “trasparenza” (e ricordiamo che quest’anno un docente funzione strumentale arriverà a prendere a male pena mille euro lordi di compenso), connessioni internet traballanti e via discorrendo. Risultato: di questo passo avremo le LIM in tutte le classi fra 10, 15 o addirittura 20 anni. Ma, fra 15-20 anni le LIM serviranno ancora ? A noi sembra che manchi una visione strategica e complessiva dell’intera operazione. Si sta navigando a vista senza neppure sapere quale sia la metà verso cui dobbiamo dirigerci. E, alle volte, senza neppure l’aiuto di una carta nautica e di una bussola.  Aggiungiamo pure che spesso gli equipaggi delle singole imbarcazioni (fuor di metafora collegi dei docenti, consigli di istituto e dirigenti scolastici) sembrano aver smarrito quel poco di senso critico che forse potrebbe indurli a ritoccare un po’ la rotta imposta dall’alto. A queste condizioni il naufragio è quasi certo.

Maturità: greco al classico

da tuttoscuola.com

Maturità: greco al classico

Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo linguistico;Pedagogia al Liceo pedagogico; Economia aziendale ai Ragionieri, Estimo ai Geometri, Alimenti e alimentazione all’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: sono queste alcune delle materie scelte, senza particolari sorprese, per la seconda prova scritta degli Esami di Stato 2014 e contenute nel decreto firmato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza.

Il decreto individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni. Le prove scritte dell’Esame di Stato dell’anno scolastico 2013/2014 si terranno mercoledi’ 18 giugno 2014 (prima prova) e giovedi’ 19 giugno 2014 (seconda prova)

Galletti sulle superiori in 4 anni: L’obiettivo non è quello di risparmiare

da tuttoscuola.com

Galletti sulle superiori in 4 anni: L’obiettivo non è quello di risparmiare

L’obiettivo della sperimentazione di scuole superiori in quattro anni  anziché cinque “non è quello di risparmiare soldi, ma di adeguare la  nostra scuola agli standard europei, migliorando anche i percorsi di  apprendimento“. Lo assicura il sottosegretario all’Istruzione, Gian Luca  Galletti (Udc), in una intervista al free press Metro.

Abbiamo cominciato quest’anno la sperimentazione in nove istituti solo  perché – ha spiegato in una dichiarazione – vogliamo capire bene  l’efficacia della misura ai fini pedagogici e di apprendimento. Solo  successivamente, quando avremo in mano tutti i risultati e potremo  analizzarli, decideremo“.

Va notato che l’esponente del governo parla di nove istituti che avrebbero cominciato la sperimentazione, mentre finora si era saputo che erano sette, di cui solo tre già operativi nel 2013-2014. Sarebbe auspicabile un po’ più di chiarezza su una questione, indubbiamente importante, sulla quale è in corso un ampio dibattito.

Piemonte, allarme licenziamenti per il personale Ata

da tuttoscuola.com

Piemonte, allarme licenziamenti per il personale Ata

Più di 300 lavoratori delle scuole piemontesi, assistenti amministrativi e tecnici, rischiano il licenziamento (uno è già scattato). Lo sostiene la Uil Scuola che parla di “inerzia, immobilismo del Ministero, l’indecisione e impotenza della Direzione Regionale del Piemonte“.

Chiediamo al ministro Carrozza e al Direttore Regionale del Piemonte Pupazzoni un intervento immediato al fine di evitare queste ingiustizie, nell’attesa la Uil-Scuola del Piemonte tutelerà in tutte le sedi competenti i lavoratori che saranno oggetto di tali ingiustificate penalizzazioni” dichiara Diego Meli, segretario generale della Uil Scuola.