‘Io scelgo, Io studio’, arrivate oltre 400 mail dai ragazzi

‘Io scelgo, Io studio’, al Miur arrivate oltre 400 mail dai ragazzi

Sono oltre 400 i ragazzi di tutta Italia che, in vista della loro prossima iscrizione alle superiori o all’Università, hanno deciso di avvalersi del team di esperti messo a disposizione dal Miur, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per orientare i più giovani che stanno facendo la loro scelta. Alla casella postale ‘Chiedi all’esperto’ disponibile sul sito http://www.istruzione.it/orientamento/ sono arrivate, fino allo scorso 5 febbraio 2014, 445 mail da studenti e genitori. Sono soprattutto gli studenti delle scuole secondarie di primo grado a scrivere, le ragazze più dei ragazzi. Per chi deve passare al secondo grado le domande più frequenti riguardano l’indecisione fra due o più indirizzi di studio e la richiesta di informazioni sui contenuti dei vari percorsi. Chi deve passare all’Università chiede approfondimenti sui contenuti dei corsi accademici. I genitori, invece, cercano di ottenere dall’esperto un aiuto nell’individuazione della strategia che permetterà ai figli di fare una scelta consapevole e affine alle proprie attitudini.

 

Università, Ricerca, Alta formazione artistica, musicale e coreutica

Università, Ricerca, Alta formazione artistica, musicale e coreutica: le slide con i principali interventi

L’integrazione del Fondo per la concessione delle borse di studio universitarie: 100 milioni di euro all’anno a partire dal 2014 previsti dal Decreto legge ‘L’Istruzione riparte‘ e 50 milioni sul 2014 previsti dalla Legge di stabilità. Lo stanziamento di risorse per la mobilità degli studenti meritevoli: 5 milioni nel 2013, 5 milioni nel 2014 e 7 milioni nel 2015. I fondi per l’orientamento in uscita dalle scuole secondarie: 6,6 milioni fra 2013 e 2014. Ma anche l’integrazione di risorse sul Fondo di finanziamento delle Università e su quello degli Enti di ricerca, con un sostanziale recupero del taglio che doveva scattare nel 2014. Per la prima volta, grazie alle risorse erogate, il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei torna a salire dopo anni di tagli. Mentre per le borse di studio, prima degli interventi operati, il Fondo apposito prevedeva, per il 2014, poco più di 12 milioni di euro portati a oltre 162. Sono alcune delle principali misure messe in campo in questi mesi per Università, Ricerca e Afam.

Le slide che illustrano gli interventi più importanti per ripristinare risorse a favore di questi settori.

Sciopero nazionale delle attività aggiuntive

Sciopero nazionale delle attività aggiuntive nella Scuola dall’1 al 22 Marzo 2014 compresi

Questa mattina abbiamo proclamato per tutto il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario, di ruolo e non, lo sciopero nazionale delle attività aggiuntive dall’1 al 22 Marzo 2014 compresi, così come di seguito indicato:

Personale Ata:
– astensione attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali;
– astensione da tutte le ulteriori attività previste nelle lettere di incarico comprese quelle collegate alle posizioni economiche (I° e II°)) e agli incarichi specifici;
– astensione dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro relativa alla sostituzione dei colleghi assenti con limitazione al proprio piano di lavoro o settore;
– astensione svolgimento incarico sostituzione Dsga;
– astensione svolgimento incarico di reggenza come Dsga presso le scuole sottodimensionate.

Personale docente ed educativo:
– astensione dalle attività aggiuntive di insegnamento oltre l’orario obbligatorio, retribuite con il MOF;
– astensione dall’espletamento delle funzioni strumentali;
– astensione dalle ore aggiuntive per l’attuazione dei progetti retribuiti con il MOF e dagli incarichi di coordinatore di progetti retribuiti con il MOF;
– astensione dalla sostituzione e collaborazione con il dirigente scolastico e dagli incarichi di responsabile di plesso, di laboratorio, di dipartimento, coordinatore del consiglio di classe e coordinatore personale educativo;
– astensione dalle ore aggiuntive prestate per l’attuazione dei corsi di recupero per gli alunni con debiti formativi;
– astensione dalle attività complementari di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva.

Inoltre, lo sciopero è indetto contro il blocco del contratto e la sua triennalizzazione, contro il ‘congelamento’ degli scatti e la parziale restituzione degli stessi a danno del Fondo di Istituto; contro la mancata corresponsione del dovuto per le ‘posizioni economiche’ del personale non docente; contro la tragedia degli ATA ex Enti Locali; contro i ritardi annosi nell’assunzione dei precari e la riduzione dei benefici stipendiali e normativi per i neo assunti; contro il tentativo del Ministro Carrozza (tramite una delega ottenuta dal Governo) di ridurre al silenzio gli organi collegiali, imporre l’assunzione diretta del personale da parte dei dirigenti scolastici e la valutazione discrezionale di docenti ed ATA, collegando quella dei primi ai vergognosi test Invalsi (avamposto dell’aziendalizzazione della Scuola Pubblica, consistenti in forme di valutazione improprie per studenti e docenti); contro la riduzione dei Licei a 4 anni; contro il blocco dei pensionamenti per i nati nei primi anni ’50 e le restrizioni generali in materia di diritto del lavoro, nonché per la mancata abrogazione della controriforma Gelmini e della relativa revisione delle classi di concorso. Lo sciopero, indetto anche dalla CGIL, viene proclamato dopo aver effettuato in data 13.2.2014, inutilmente, il prescritto tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le scuole, che ormai si reggono soprattutto sul lavoro straordinario (spesso effettuato gratis et amore dei), verranno bloccate nel funzionamento più elementare.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale Unicobas Scuola)

Da Milano a Malta, da Roma alla Svizzera I gemellaggi fra scuole ora corrono in Rete

da Corriere della Sera

LA PIATTAFORMA COMUNITARIA

Da Milano  a Malta, da Roma alla   Svizzera I gemellaggi fra scuole ora corrono in Rete

Il successo della piattaforma europea eTwinning: 8.400 istituti italiani coinvolti su un totale di 115 mila.  A costo zero

Un progetto di scienze in lingua inglese sui pericoli del fumo. Gli alunni della scuola media Perlasca di Bareggio (Milano) ci hanno lavorato con i coetanei di un istituto di Malta. A Roma, invece, i ragazzi del liceo linguistico Machiavelli hanno appena finito un progetto sulla democrazia virtuale insieme a una classe svizzera.

GEMELLAGGI ELETTRONICI – Si chiamano «gemellaggi elettronici», collaborazioni tra scuole di Paesi diversi rese possibili dal portale eTwinning. Una piattaforma nata nel 2004 su iniziativa della Commissione europea per permettere agli insegnanti di elementari, medie e superiori di scambiarsi materiali didattici, condividere progetti, creare alleanze. Uno strumento a costo zero che in Italia sta ottenendo un grande successo: i docenti iscritti sono 17.500, l’8% dei circa 230mila iscritti in tutta Europa, e le scuole coinvolte a livello nazionale sono 8.400 (su un totale di 115mila). Il boom a livello italiano si è registrato l’anno scorso, nel 2013: quattromila nuovi insegnanti e 1.400 istituti affiliati al portale. Un aumento del 40% rispetto al 2012. E con 8.500 gemellaggi attivati nel complesso, l’Italia è seconda in Europa per l’utilizzo di eTwinning dopo la Polonia.

Il merito di questo risultato è tutto dei docenti, che decidono di propria iniziativa di investire un po’ di tempo per capire come funziona questo strumento. Ma una volta adottato, non lo lasciano più: «È davvero utile perché permette a noi di confrontarci con i colleghi di altri Paesi e ai ragazzi di sentirsi coinvolti in progetti internazionali», spiega la professoressa Mariangela Bielli, docente di inglese all’istituto Perlasca di Bareggio. «Io mi sono iscritta subito, nel 2005, dopo aver sentito parlare del portale dalla preside dell’epoca. Da allora ho continuato, anzi lo uso sempre di più: ho coinvolto la collega di scienze e insieme alle professoresse di Malta realizziamo molti progetti. Poi lavoriamo spesso con una scuola francese e una olandese. Decidiamo i temi comuni già a giugno per l’anno successivo e poi procediamo contemporaneamente a produrre i contenuti. Filmiamo le lezioni e gli esperimenti e poi condividiamo sul portale foto, video, presentazioni. La scuola di Malta, per esempio, ha un laboratorio scientifico molto attrezzato e ci manda i video di esperimenti che noi non potremmo fare. I miei alunni li guardano e poi rispondono con esperienze più semplici. I ragazzi sono iscritti al portale con un profilo personale e possono commentare da casa, coinvolgendo anche i genitori». Insomma, eTwinning dà un valore aggiunto alla didattica. Rende le lezioni più divertenti e pratiche, ma non solo: insegna ai ragazzi a lavorare per progetti, rispettando scadenze e appuntamenti. L’ultima trovata delle docenti partner, tedesche in questo caso, è stata quella di organizzare una mostra itinerante sui danni del fumo. Così in questi giorni c’è uno scatolone pieno di disegni, schede e modellini di polmoni in plastica che gira via posta tra le scuole europee.

DEMOCRAZIA VIRTUALE – Anche la professoressa Maria Rosaria Fasanelli, docente di inglese al liceo Machiavelli di Roma, è entusiasta del portale: «Lo uso dal 2009 come elemento curricolare. Gran parte delle mie lezioni si svolgono con eTwinning, visto che ho la fortuna di avere una lavagna interattiva in classe. Con i miei ragazzi carichiamo e commentiamo in diretta i contenuti, spesso ci diamo appuntamenti su Skype con le scuole partner, facciamo vere e proprie conferenze a distanza». I progetti di gemellaggio elettronico del liceo Machiavelli sono stati premiati a livello sia nazionale che europeo: «Il lavoro sulla democrazia virtuale e quello sulle nuove biografie, “The book of life”, realizzato con Romania, Francia e Germania sono piaciuti molto e hanno ottenuto un riconoscimento di qualità dal portale», spiega la docente. «Il bello di questo strumento è che non costa nulla, non ha burocrazia, e dà veramente tantissime opportunità. Sul portale ci sono un forum per scambiarsi commenti, un blog, un wiki per caricare contenuti modificabili. Certo, c’è qualche resistenza da parte dei colleghi che non sanno l’inglese o che non usano agevolmente il computer, ma in realtà questi ostacoli si possono superare: il docente più abile sul web può occuparsi di gestire il profilo della scuola e coinvolgere comunque gli altri sui contenuti, facendo convergere il programma sui temi trattati via eTwinning». Un rammarico però c’è: «Sarebbe bello poterli fare di persona questi gemellaggi, anche se ormai sia le scuole che le famiglie hanno sempre meno soldi per gli scambi all’estero – commenta la docente – Ecco, questo portale supplisce almeno un po’ a questa mancanza».

Alessandra Dal Monte

Il 72% dei diplomandi vorrebbe andare all’estero

da La Stampa

Il 72% dei diplomandi vorrebbe andare all’estero

L’identikit dello studente italiano  realizzato da ItaliaOrienta
roma

Il 72% dei diplomandi italiani dichiara che andrebbe all’estero. Il 60% sceglie l’università come via dopo il diploma, il 30% un lavoro subito. Di questo 30%, il 16 opta per il ritorno all’artigianato. Tra gli idoli dei minorenni, invece, Papa Bergoglio è più forte di mamma e papà.

È questo l’identikit dello studente italiano che si appresta a conseguire il diploma e a scegliere il proprio futuro. tracciato da uno studio realizzato da ItaliaOrienta, la Fondazione italiana che attraverso un team multidisciplinare di esperti lavora sui temi dell’orientamento.

Nel corso del 2013 la Fondazione ha fatto tappa con il primo «Educational Tour» in 44 città italiane, visitando 176 scuole e incontrando 660 tra dirigenti e docenti, svolgendo 360 moduli di tutoraggio, 220 motivazionali, 220 attività d’aula e supportando 21,113 studenti di quarta e quinta, prossimi alla scelta del futuro dopo il diploma.

Durante il tour sono stati distribuiti tra i ragazzi cinquemila questionari. Nel rilevamento che ha riguardato 2629 ragazzi (di cui il 56% femmine) fondamentale è stata l’analisi del contesto familiare di appartenenza: solo il 17% delle mamme degli intervistati ed il 16% dei papà, risulta laureato. Diploma di scuola secondaria superiore ma soprattutto licenza media, i titoli di studio della maggior parte dei genitori. Giovani dunque di ceto sociale medio con madre casalinga (34,4%) o impiegata (24,1%), e padre operaio (20%) o impiegato (13%).

Il 72% dei maturandi volerebbe oltre confine. Australia, Canada e Cina le tre destinazioni in cima alla classifica delle preferenze. Il 32,8% degli studenti vorrebbe lavorare dopo il diploma e trovare un’occupazione che ne valorizzi le capacità.

Aumenta la propensione all’autoimprenditorialità con il 36% dei diplomandi che vorrebbe avviare una propria attività. Il 32% invece preferirebbe lavorare per privati, il 29% ancora sogna l’impiego pubblico.

E se l’uniforme del poliziotto/carabiniere/militare è l’obiettivo di chi vuole il ”posto fisso”, a sorpresa le aspirazioni dei giovani fanno registrare un ritorno agli antichi mestieri: idraulico/falegname, calzolaio sono i lavori che si dichiara disposto a fare il 16% degli intervistati. Manuali, intellettuali, di responsabilità dunque, i diplomandi da Nord a Sud, sembrano disposti ad ogni tipo di carriera.

Benché rappresenti la maggioranza degli intervistati (60%) resta comunque al di sotto della media Ocse la percentuale di giovani che si iscriverà all’Università. Tra questi il 16% sceglierà medicina, il 10% economia, il 9% ingegneria. Per le aree sociali, psicologia è il corso di laurea più gettonato (8,5%), mentre per quelle umanistiche la laurea in lingue è quella più agognata (8,2% degli intervistati la sceglierebbe). Poca attenzione ai corsi di laurea in beni culturali, servizi sociali, sociologia, scienze della formazione, che non raggiungono singolarmente il 3% delle preferenze. Anche il corso di laurea in informatica sembra interessare appena l’1% dei ragazzi che andrà all’Università.

Infine, in un Paese le cui politiche di orientamento stentano ad attecchire, i giovani vanno a caccia di idoli e punti di riferimento. Per gli studenti intervistati Papa Bergoglio è in cima alla classifica degli idoli (30%) scalzando mamma e papà (26%), dato che rivela la voglia di riferimenti stabili da parte dei giovanissimi.

Precari storici, la Commissione europea li vorrebbe di ruolo

da Tecnica della Scuola

Precari storici, la Commissione europea li vorrebbe di ruolo
di A.G.
L’organo esecutivo reputa lecito il ricorso presentato da diversi supplenti di vecchio corso. Molti dei quali assistiti dai legali dei sindacati. Gilda: bocciato senza se e senza ma il comportamento dell’Amministrazione, rea di vessare il personale da anni in attesa di stabilizzazione. Anief: è dal 1970 che l’Italia abusa del precariato, oggi è venuto il momento di dire basta. In ballo almeno 100mila assunzioni potenziali.
Ancora una sentenza negativa da parte della Commissione europea sull’abuso dei contratti a tempo determinato per decine di migliaia di docenti e personale Ata della scuola italiana. Stavolta l’organo esecutivo ha preso posizione in favore dei precari che hanno presentato ricorso al giudice europeo. Molti dei quali assistiti dai legali dei sindacati.
Tra questi figura la Gilda degli insegnanti, che a questo punto ha fatto sapere di attendere con buone possibilità l’esito positivo  dell’intera vicenda. A tal proposito, l’organizzazione guidata da Rino di Meglio ha fatto sapere che tra marzo e aprile verrà fissata alla Corte di giustizia l’udienza sulla causa in cui è intervenuta. “La legislazione italiana, violando la direttiva comunitaria numero 99, consente il rinnovo dei contratti a tempo determinato per coprire le vacanze nell’organico docente e Ata in attesa della procedura concorsuale, senza però sapere se e quando il concorso si svolgerà. Ed è proprio su quest’ultimo punto che la Commissione europea – sottolinea il sindacato in una nota – punta l’indice, sottolineando che la reiterazione dei contratti a tempo determinato avviene senza prevedere alcun criterio obiettivo e trasparente per verificare che il rinnovo risponda a un’esigenza temporanea reale. In sostanza, dunque – prosegue la Gilda – la Commissione europea boccia senza se e senza ma il comportamento dell’Amministrazione scolastica italiana in materia di precariato, bollandolo come arbitrario e vessatorio nei confronti del personale da anni in attesa di stabilizzazione e ribadendo la violazione della normativa europea. Adesso la parola passa alla Corte di giustizia ma intanto i precari della scuola italiana possono contare su un autorevole ‘alleato’ qual è la Commissione europea”.
Soddisfatto si dice anche l’Anief, il sindacato che prima di tutti, nel 2010, asserisce di essersi rivolto alla Commissione europea proprio per denunciare la reiterazione abusiva dei contratti a termine. Tanto è vero che per il sindacato autonomo “si avvicina l’assunzione per i 140mila docenti italiani precari che ogni anno vengono assunti e licenziati al termine delle attività didattiche: la Commissione europea si è infatti schierata contro l’abuso dei contratti a termine “di cui in Italia si fa un uso smodato malgrado la normativa e le indicazioni Ue lo vietino espressamente”.
“Attraverso osservazioni ineccepibili, divenute pubbliche in queste ore, la Commissione di Lussemburgo – spiega il sindacato – ha reputato pertinente la denuncia, presentata prima di tutti dall’Anief nel 2010, sulla mancata adozione della direttiva sul lavoro a tempo determinato. Una direttiva che, vale la pena ricordarlo, prevede che scatti l’assunzione a titolo definitivo per tutti quei dipendenti che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio anche non continuativo”.
“Il Governo italiano – afferma il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – farebbe bene a tener conto di queste indicazioni della Commissione europea. Non si può continuare a lasciare precario il personale in presenza di diverse decine di migliaia di posti vacanti e disponibili. È dal 1970 che l’Italia abusa del precariato: oggi è venuto il momento di dire basta. Altrimenti la giustizia arriverà dalle sentenze d’Europa. È sarà un conto molto salato, perché – conclude il sindacalista – ogni sentenza potrebbe portare una multa di ben 8 milioni di euro. Purtroppo a carico dei contribuenti, che non c’entrano nulla”. Viene da chiedersi per quale motivo a pagare debbano essere sempre i cittadini.

Prime indiscrezioni sul nuovo Ministro dell’istruzione

da Tecnica della Scuola

Prime indiscrezioni sul nuovo Ministro dell’istruzione
di Aldo Domenico Ficara
Il 26 aprile del 2013 siamo stati attenti nel valutare le potenzialità di nomina di Maria Chiara Carrozza al MIUR, a distanza di dieci mesi tentiamo di mettere nuovamente sotto la lente di ingrandimento le indiscrezioni riportate dalle testate giornalistiche romane
Infatti, a oggi solo nelle pagine de Il Messaggero.it si scrive che qualcuno vedrebbe bene all’Istruzione il neopresidente dell’Istat Pier Carlo Padoan. Ma chi è Pier Carlo Padoan? Pier Carlo Padoan prima di approdare all’Istat è stato capo economista e vicedirettore generale dell’Ocse. È stato professore di Economia presso l’Università La Sapienza di Roma e direttore della Fondazione Italianieuropei.  Dal 2001 al 2005, inoltre, ha ricoperto l’incarico di Direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale con responsabilità su Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. Dal 1998 al 2001 è stato consulente economico per i primi ministri italiani Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Inoltre, ha ricoperto incarichi di consulenza per la Banca mondiale, la Commissione Europea e la Banca centrale europea. Padoan è stato inoltre responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell’ Agenda 2000 per il bilancio Ue, l’Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, gli incontri bilaterali e i vertici del G8. Dal 1992 al 2001 ha anche insegnato al College of Europe ed è stato visiting professor in Italia, Argentina, Giappone, Polonia e Belgio. Vedremo nei prossimi giorni l’attendibilità o meno della notizia di associare il nome del Prof. Padoan al MIUR.

Chi non rischia di perdere il posto di titolarità?

da Tecnica della Scuola

Chi non rischia di perdere il posto di titolarità?
di Lucio Ficara
Bisogna prestare attenzione all’articolo 7 del CCNI sulla mobilità che sarà sottoscritto in via definitiva entro la fine di febbraio.
Entro la fine di febbraio verrà firmato in via definitiva il contratto per la mobilità della scuola. Nella prima settimana di marzo è prevista, a meno di impedimenti tecnici, l’ordinanza ministeriale sulla mobilità in cui saranno indicate le date di scadenza per la presentazione delle domande di trasferimento. Entro i 15 giorni successivi alla data di scadenza della presentazione delle domande, i dirigenti scolastici dovranno assicurare la pubblicazione delle graduatorie interne d’Istituto per individuare i perdenti posto, come previsto dall’art. 23 comma 3 per le scuole secondarie e dall’art. 21 comma 4 per quanto attiene scuole dell’infanzia e primarie. Come è ormai noto da diversi anni, qualche docente beneficiario di precedenza potrà essere escluso dalla graduatoria interna per l’individuazione dei perdenti posto, ma non da quella per la cattedra orario esterna, costituita ex novo, nello stesso comune, come specificato dall’art. 7 comma 3 punto c). Questo articolo in particolare, specifica di fatto che c’è diversità tra graduatoria interna per l’individuazione dei perdenti posto e quella che invece individua chi dovrà completare la cattedra con spezzone in altra scuola dello stesso comune. In concreto questa norma dispone che il diritto all’esclusione dei beneficiari delle precedenze di cui al comma 2 dalla graduatoria per l’attribuzione della cattedra orario esterna costituitasi ex novo, si applica esclusivamente per le cattedre orario costituite tra scuole di comuni diversi (o distretti sub comunali diversi). Specificato questo punto che ci sembra fondamentale, veniamo a spiegare chi verrà escluso dalle graduatorie interne per l’individuazione dei perdenti posto. Saranno esclusi i docenti, beneficiari delle precedenze previste ai punti dispari I), III), V) e VII) di cui al comma 1 dell’ art.7 del CCNI sulla, a meno che la contrazione di organico non sia tale da rendere strettamente necessario il loro coinvolgimento (es. soppressione della scuola, ecc.). Bisogna specificare  che l’esclusione dalla graduatoria interna per i beneficiari della precedenza di cui al punto V si applica solo se si è titolari in scuola ubicata nella stessa provincia del domicilio dell’assistito. Qualora la scuola di titolarità sia in comune diverso o distretto sub comunale diverso da quello dell’assistito, l’esclusione dalla graduatoria interna per l’individuazione del perdente posto si applica solo a condizione che sia stata presentata, per l’anno scolastico 2014/2015, domanda volontaria di trasferimento per l’intero comune o distretto sub comunale del domicilio dell’assistito o, in assenza di posti richiedibili, per il comune o il distretto sub comunale viciniore a quello del domicilio dell’assistito con posti richiedibili. Quanto sopra non si applica qualora la scuola di titolarità comprenda sedi (plessi, sezioni associate) ubicate nel comune o distretto sub comunale del domicilio del familiare assistito. Come novità importante di questa mobilità, riferita all’esclusione di cui al punto V) (cioè di chi assiste coniuge, figlio o in taluni casi anche il genitore), bisogna sapere che in caso di assistenza al coniuge o ai figli con disabilità si applica anche in caso di patologie modificabili nel tempo (certificazione di disabilità “rivedibile”) purché la durata del riconoscimento travalichi il termine di scadenza per la presentazione delle domande di mobilità  volontaria. Siccome queste esclusioni o inclusioni vengono decise dalle singole scuole, e sappiamo con certezza che la loro applicazione è molto difforme da scuola a scuola, invitiamo tutti i docenti interessati a leggere con estrema attenzione il contratto di mobilità ed in particolare l’art.7

Formazione delle commissioni agli Esami di Stato 2013/14

da Tecnica della Scuola

Formazione delle commissioni agli Esami di Stato 2013/14
di P.A.
Il MIur con Circolare n. 29 del 13 febbraio 2014, Prot. n. 1148, ha comunicato agli Uffici scolastici regionali le modalità di formazione delle commissioni per gli esami di stato 2013/14
Formazione delle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2013/2014. Ogni due classi sono nominati un presidente unico e commissari esterni comuni alle classi stesse, in numero pari a quello dei commissari interni di ciascuna classe e, comunque, non superiore a tre. In ogni caso, è assicurata la presenza dei commissari delle materie oggetto di prima e seconda prova scritta. Ad ogni classe sono assegnati non più di trentacinque candidati. Ciascuna commissione di istituto legalmente riconosciuto è abbinata a una commissione di istituto statale o paritario.  Il Link

Il governo Letta si dimette oggi. Arriva Renzi

da tuttoscuola.com

Il governo Letta si dimette oggi. Arriva Renzi

L’altro ieri Enrico Letta aveva presentato un programma di governo a breve-medio termine ambizioso, sfidando il Pd a sfiduciarlo, cosa che di fatto è avvenuta. Avremo probabilmente un governo guidato dal leader del Pd Matteo Renzi, che questa svolta ha voluto, ma a quanto sembra non una maggioranza sostanzialmente diversa. E quindi, presumibilmente, un ricambio solo parziale dei ministri.

I quotidiani in questi giorni si sono lanciati in una serie di previsioni non solo sulla sorte del governo Letta, ma anche su quella dei suoi ministri, sia nell’ipotsi del rimpasto sia in quella della formazione di un nuovo governo: un Letta bis o, appunto, un governo Renzi. In entrambi gli scenari i giornalisti si sono scatenati, secondo tradizione, nel ‘totoministri’. Tra i candidati ad essere sostituiti si è fatto il nome di non pochi degli attuali ministri, ma tra questi non risulta quello di Maria Chiara Carrozza. E può darsi che, al di là dei meriti e del prestigio dell’interessata, a militare contro la sua esclusione dal futuro nuovo governo ci sia il fatto che Carrozza è pisana, come Letta.

Sembra improbabile che il fiorentino Renzi voglia (possa) cancellare in un sol colpo la rappresentanza governativa di Pisa…

Reclutamento e abilitazione dei docenti, il paradosso è legge

da tuttoscuola.com

Reclutamento e abilitazione dei docenti, il paradosso è legge

A chi vuole sapere del #tfaordinario stiamo aspettando da dicembre il via libera sul regolamento dal MEF, dalla funzione pubblica e dal CDS”. È quanto ha twittato questa mattina il ministro dell’Istruzione Maria  Chiara Carrozza.

Le ha risposto, nel giro di poche ore, Max Bruschi, consigliere del passato ministro Mariastella Gelmini, che ha dedotto sostanzialmente che i tempi si allungheranno a tal punto che le università finiranno con l’attivare i prossimi Tfa ordinari nell’anno accademico 2015/2016, rinviando il bando per l’anno accademico 2014/2015 (in realtà Bruschi propone come alternativa di portare al Ministero le bozze dei “decreti” con una propria chiavetta, ma pare un’alternativa provocatoria).

Bruschi al riguardo fa notare “il paradosso per cui, nei prossimi anni, gli unici abilitati sarebbero coloro i quali, in virtù del servizio, avranno frequentato i “percorsi speciali”, anteponendo così una sanatoria (…) a un percorso ordinamentale; oppure coloro i quali acquisiranno le abilitazioni all’estero, magari acquistandole con procedure on-line per il tramite di compiacenti mezzani. Non penso che le nostre istituzioni scolastiche, gli studenti ignari e le loro famiglie si meritino questo. E non penso se lo meritino i laureati in attesa”.

Paradossi come questo, occorre notare, anche alla luce del concorso per docenti del 2012 e del primo ciclo di Tfa ordinari, sono ormai la regola nel reclutamento di personale docente in Italia, che privilegia sempre di più l’anzianità di servizio o la vetustà dell’idoneità concorsuale, alla selezione concorsuale corrente.

Abbiamo così una gran quantità di mai vincitori di concorso iscritti alle Gae (molti dei quali peraltro meritevolissimi) che sopravanzano, nella precedenza di accesso al ruolo e alle supplenze, i vincitori del concorso (il più selettivo della storia italiana, percentualmente, per gli aspiranti docenti) 2012.

Gli stessi iscritti alle Gae scalzano anche gli idonei del concorso 2012, nel caso di eccedenza dei posti disponibili rispetto a quanto preventivato, ai sensi delle indicazioni che il Ministero dell’Istruzione ha inviato ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali in relazione alle 4.447 assunzioni a tempo indeterminato di docenti su posto di sostegno previsti dalla Legge n. 128/2013, disattendendo con disinvoltura il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297).

Sempre gli iscritti alle Gae, rispetto agli idonei dell’ultimo concorso, hanno il beneficio dell’abilitazione, che, sempre per paradosso, a questi ultimi non viene conferito, semplicemente perché il bando non lo ha previsto. A causa di ciò, e siamo a un nuovo paradosso, i primi potranno partecipare a futuri concorsi, grazie all’abilitazione conseguita (la maggior parte virtuosamente, grazie alle Ssis o alla idoneità nei concorsi fino al penultimo del 1999). Ma gli idonei all’ultimo concorso non potranno, perché questa idoneità non ha valore abilitante.

Potranno invece partecipare ai prossimi concorsi coloro che si sono abilitati attraverso i Tfa ordinari, per accedere ai quali hanno superato procedure percentualmente molto selettive. Ma, e siamo a un nuovo paradosso, saranno sopravanzati da una gran quantità di docenti che si sarà abilitata attraverso i Pas (Percorsi speciali abilitanti), senza nessuna selezione in ingresso.

Ma il paradosso sottostante a tutti questi paradossi è che molti di coloro che non hanno superato l’ultimo concorso (o non vi hanno potuto o voluto partecipare) avranno l’immissione in ruolo, mentre molti di coloro che questo concorso l’hanno superato l’assunzione non la avranno né in questa occasione né mai, poiché non potranno partecipare ai futuri concorsi.

Istruzione e formazione professionale, è boom di iscritti

da tuttoscuola.com

Istruzione e formazione professionale, è boom di iscritti

Il numero degli iscritti ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale continuano a crescere, superando quota 300 mila nell’anno formativo 2012-13. Il balzo rispetto all’annualità precedente è pari al 18%. Lo rivela l’Isfol nell’ultimo monitoraggio relativo al sistema dell’IFP nell’ambito del diritto-dovere, effettuato per conto del Ministero del Lavoro.

Il trend positivo è dovuto al robusto incremento dei giovani iscritti agli Istituti Professionali, cioè alle scuole, che sono aumentati nel loro complesso da 120 a 162 mila; mentre gli iscritti alle Istituzioni Formative, cioè ai centri accreditati, si vanno stabilizzando, con un passaggio da 125 a 128 mila.  Tale dinamica delinea uno scenario di progressiva sostituzione – più che di reale sussidiarietà – degli interventi IFP realizzati presso le scuole rispetto a quelli erogati dai centri accreditati. Questa è infatti la distribuzione degli iscritti al primo anno: 45 mila presso i centri (39%), 63 mila e 500 presso le scuole in sussidiarietà integrativa (più del 55%) e 6 mila e 500 in sussidiarietà complementare (quasi il 6%).

Per quel che riguarda gli esiti, il successo formativo degli iscritti ai centri accreditati si conferma maggiore rispetto a quello di chi si rivolge alle scuole. Nel primo caso la percentuale di allievi iscritti al primo anno che arrivano a qualificarsi è pari al 68%; nel secondo al 45,6%. In valori assoluti, i qualificati – il dato in questo caso si riferisce al 2011-12 – sono stati quasi 44 mila, dei quali poco meno di 32 mila nei centri accreditati e quasi 12 mila nelle scuole. L’aumento totale è pari al 12,8% rispetto all’anno precedente.

Le scelte degli iscritti alle scuole si polarizzano verso la figura dell’operatore della ristorazione (la prima scelta in assoluto e nei percorsi scolastici, con quasi 80 mila iscritti), mentre presso i centri accreditati la figura preferita è l’operatore del benessere, con oltre 32 mila iscritti.

Si registra inoltre un crescente interesse per la partecipazione al IV anno per l’acquisizione del diploma professionale. Sebbene solo 7 regioni abbiano attivato tale opzione formativa, gli iscritti sono stati per il 2012-13 circa 9 mila e 500, di cui oltre 8 mila presso i centri accreditati. La preferenza degli iscritti per il diploma quadriennale va a 5 figure che insieme assommano il 53,2% delle scelte: tecnico di cucina, dell’acconciatura, dei trattamenti estetici, dei servizi di impresa e tecnico elettrico. I diplomati nell’anno 2011-12 sono stati 5.255, contro i 3.740 dell’anno precedente.

Il 46% degli iscritti alla filiera IFP ha 14 anni e si tratta quindi di giovani che hanno imboccato questa strada come prima scelta. Rimane comunque rilevante la quota che perviene all’IFP dopo precedenti insuccessi scolastici, confermando la vocazione antidispersione della filiera. Questa vena inclusiva dei percorsi IFP appare evidente anche dalla partecipazione dell’utenza di nazionalità straniera, pari al 15,5% (2 allievi stranieri su 3 si trovano nelle circoscrizioni Nord).

Dal punto di vista del genere si registra una leggera prevalenza di maschi (54% contro il 46% di femmine). Le ragazze sono presenti in misura largamente maggioritaria nelle figure dell’operatore del benessere (92,4%) e dell’operatore dell’abbigliamento (89%).

L’impegno finanziario sulla filiera è consistito, per l’annualità solare 2012, in oltre 511 milioni di euro, mentre le erogazioni ammontano a 467 milioni. Il 43% delle risorse impegnate ed il 44% delle erogate sono di provenienza regionale/provinciale, circa un quarto delle risorse provengono dal Ministero del Lavoro, un altro quarto dall’utilizzo del Fondo sociale europeo (Fse). Il 60% delle risorse è stato gestito direttamente dalle amministrazioni regionali, il restante 40% è stato delegato alle province.

Evviva la scuola dei certificati!

Evviva la scuola dei certificati!
Certificati  Scuola dei certificati

di Umberto Tenuta

 

La scuola delle pagelle si arricchisce dei certificati.

La pagella, la pagella dell’onore riconosciuto al figlio del dottore, del disonore riconosciuto al figlio del contadino, disonore minore di quello al quale rischierebbe di andare incontro se proprio i genitori insistessero a volergli far continuare gli studi, facendone, sì, un medico, sì un avvocato, comunque però uno spostato, uno spostato dalla classe sociale ascritta −quella del contadino, classe negata agli otia− alla classe dei liberi, alla classe alla quale sono destinati solo i figli del dottore di donmilaniana memoria.

No, spostati è peggio che restare a estirpare il loglio nei campi di grano.

Ma che dico?

Ho dimenticato la grande rivoluzione democratica del 1962, anno della nascita della scuola media unica, con conseguente soppressione delle scuole di avviamento agrario, delle scuole di avviamento commerciale, delle scuole di avviamento industriale, alla prima classe  delle quali pure mio padre, contadino, brav’uomo, non ebbe dubbi che doveva iscrivermi

Scuola di avviamento industriale era pure una conquista! Non rimanevo semianalfabeta con la sola licenza di quinta elementare che pure pessima non era.

Anche lì, però, il professore di officina ferro, due volte alla settimana mi apostrofava: ca..one, ca..one, non vedi che la piastra temperata chi ti è capitata per caso non la metti mai a livello!

Sì, la livella di Totò funzionava ancora, non eravamo tutti uguali, nemmeno lì.

E, infatti, fui rimandato a settembre!

Figuratevi cosa sarebbe successo alla scuola media, alla quale, pure mi indirizzò il professore, figlio di maestro, che dopo avermi guardato negli occhi, disse a mio padre: questo ragazzo è intelligente e lo lo faccio venire da me, alla scuola media.

Non ti devi preoccupare, tu, padre amoroso, stai tranquillo, perde un anno ma gliene farò guadagnare due!

E così fu!

Per me, ma non per gli altri amici figli di contadini!

Niente di male! Niente di male nemmeno per loro!

Abolite le scuole di avviamento, sono state istituite le scuole medie uniche.

Abolita la selezione iniziale, restava però quella delle pagelle che certificava la classe sociale di appartenenza.

Pagelle coi dieci per i figli del dottore, pagelle coi cinque per i figli dei contadini, sempre una vergogna erano!

Pagelle, certificati e albi di onore, certificati e albi del disonore!

Ma ora non ci sono più le pagelle e solo qualcuno, non si capisce perché, vorrebbe introdurre gli albi d’onore, gli albi del disonore!

Ci sono però i certificati per i soggetti portatori di handicap, per i soggetti con BES.

Quanti certificati nelle nostre scuole, in quelle dell’infanzia coi bambini certificati e coi bambini non certificati, quelle primarie, con i fanciulli certificati e coi fanciulli non certificati, quelle secondarie di primo e secondo grado…!

Oh, senza certificati non c’è posto, non c’è spazio nell’aula comune per coloro che uguali non sono nati, ma hanno avuto la fortuna di nascere diversi.

Sì, la biodiversità è una ricchezza di madre natura, una ricchezza da proteggere, una ricchezza da non ridurre, una ricchezza da non eliminare!

Biodiversità vegetale, biodiversità animale, biodiversità umana, pardon, non umana, ma dei figli di donna!

La diversità, quale ricchezza!

Il poeta, il matematico, lo scienziato, il filosofo, lo storico, lo statistico e lo statista…

Quanto diversi, pure i poeti, mica tutti uguali, quello pessimista alla Leopardi e quello ottimista alla Manzoni!

Ma nella scuola la biodiversità non è riconosciuta a tutti: la scuola è contro la biodiversità, contro la diversità dei poeti, tutti uguali, contro la diversità degli scienziati, dei musicisti e degli artisti, dei letterati e degli storici.

Nella scuola tutto a tutti, in uguale misura, senza particolarismi, senza ingiustizie!

È vero, Don Milani ha detto che non c’è cosa più ingiusta che far le parti uguali tra diseguali.

Ma che volete che ne sapesse di scuola il tanto celebrato Prete di montagna che osava pure scrivere una Lettera ad una professoressa?

Nella scuola sono tutti uguali e chi uguale non è se lo deve far certificare, sì, certificare!

Non bastano le certificazioni dei voti sulle pagelle, pagelle con voti certificati, del SEI al quale già  per nascita possono aspirare anche i poverelli, e pagelle con voti certificati del SETTE che già di una classe sociale più elevata sono testimonianza, pagelle con pochi certificati dell’OTTO che pure…

Ma, non diciamo sciocchezze, anche agli alunni certificati diversi può essere attribuito un SETTE meno, un OTTO meno, un NOVE meno, puranche un DIECI meno.

La cosa importante è che la diversificazione resti, che nell’aula comune restino gli studenti uguali e nell’aula laboratoriale vadano solo gli studenti certificati, vadano per il loro bene, mica per quello dei compagni non certificati!

Aula laboratoriale con tanto di targhetta di bronzo, di un bronzo che sembra oro!

Per tutti gli studenti certificati, aule certificate!

Aule normali, per gli alunni senza la benché minima certificazione.

 

Quanta ricchezza questi certificati!

Ricchezza di aule laboratoriali solo per gli alunni certificati, perchè l’apprendimento laboratoriale è riservato solo agli alunni certificati.

Aule non laboratoriali per gli studenti senza volto, non certificati, tutti uguali, con lezioni tutte uguali, anche nelle ore!

Docenti certificati con laurea per alunni certificati, laurea speciale, e docenti con laurea comune per studenti non certifitati.

Materiali didattici certificati per studenti certificati e materiali didattici non certificati, ossia libri di testo cartacei e digitali, per gli studenti non certificati.

E, ancora, ancora, bontà dei certificati!

Fondi speciali per le attrezzature delle aule speciali degli studenti certificati.

Nessun fondo speciale per le attrezzature delle aule degli studenti non certificati.

 

E, infine, infine, riconoscimento al merito per i docenti e per i dirigenti con alunni certificati!

 

La nostra è veramente una scuola speciale, una scuola nella quale i certificati, sostituiti per tutte le altre cose con le autocertificazioni, hanno ancora un grandissimo valore, il valore della personalizzazione educativa solo per gli studenti con certificati.

Per gli studenti non certificati, la gogna della lezione comune, collettiva, uguale, monotona, libresca, lavagnesca, no, pardon, LIMMESCA!

 

Viva la biodiversità, per le piante di pomodoro, per le piante di zucca, per le piante di fichi secchi, viva la biodiversità per gli uccelli così diversi l’uno dall’altro, per i cavalli così diversi l’uno dall’altro, per i leoni così diversi l’uno dall’altro!

Ma che di diversità nella scuola non si parli, fino a quando le apposite commissioni delle ASL certificati di diversità non abbiano rilasciato!

VIVA I CERTIFICATI!

ABBASSO LA UMANA DIVERSITà!

LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI!

NELLA SCUOLA, Sì, ALMENO PER GLI STUDENTI NON CERTIFICATI!

Rassegna Stampa 14 febbraio 2014


in primo piano

 
il Sole 24 Ore  del  14-02-2014
RIFORME, 478 DECRETI NEL GUADO (A.Cherchi/M.Paris) [solo_testo] pag. 8
il Sole 24 Ore  del  14-02-2014
APPRENDISTI ALLE SUPERIORI, ENEL FA DA APRIPISTA (C.Tucci) [solo_testo] pag. 42
il Sole 24 Ore  del  14-02-2014
PIENO DI ISCRITTI AGLI ISTITUTI PROFESSIONALI (Cl.t.) [solo_testo] pag. 42
Italia Oggi  del  14-02-2014
PIU’ COMPETENZE, PIU’ OCCUPAZIONE (S.D’alessio) [solo_testo] pag. 27
Ilsole24ore.com  del  13-02-2014
E’ BOOM DI ISCRITTI ALLA FILIERA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE [solo_testo] pag.
OrizzonteScuola.it  del  13-02-2014
CARROZZA E GIOVANNINI, STRUTTURA INTERMINISTERIALE PER MIGLIORI POLITICHE DI FORMAZIONE [solo_testo] pag.
Libero Quotidiano  del  14-02-2014
CON I SUOI PREMIER L’ITALIA E’ CROLLATA [solo_testo] pag. 11
Lastampa.it  del  13-02-2014
SANDULLI COMMISSARIO STRAORDINARIO DELL’ASI [solo_testo] pag.
Ansa.it  del  13-02-2014
AVVIATA LA PROCEDURA PER LA NOMINA DEL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASI [solo_testo] pag.
 

ministro

 
Tuttoscuola.com  del  14-02-2014
IL GOVERNO LETTA SI DIMETTE OGGI. ARRIVA RENZI [solo_testo] pag.
Corriere.it  del  13-02-2014
IN AGENDA DOMANI [solo_testo] pag.
 

ministero

 
L’Unita’  del  14-02-2014
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE ITALIA AI VERTICI IN EUROPA (L.Matteucci) [solo_testo] pag. 15
Corriere della Sera  del  14-02-2014
“GIOVANI, DISOCCUPAZIONE RECORD IN ITALIA” (S.Tamburello) [solo_testo] pag. 45
il Sole 24 Ore  del  14-02-2014
PER IL LAVORO AI GIOVANI UNA RISPOSTA CI SAREBBE [solo_testo] pag. 12
il Messaggero  del  14-02-2014
LAVORO, SCUOLA, VINCOLI EUROPEI SCOSSA ENTRO I PRIMI DUE MESI (M.Ajello) [solo_testo] pag. 1
il Messaggero  del  14-02-2014
SUBITO LA SCOSSA: JOBS ACT E BATTAGLIA SUI VINCOLIUE (M.Ajello/N.Bertoloni meli) [solo_testo] pag. 5
Tuttoscuola.com  del  13-02-2014
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE, E’ BOOM DI ISCRITTI [solo_testo] pag.
Tuttoscuola.com  del  13-02-2014
SCUOLA A 5 ANNI: I PRECEDENTI E GLI OSTACOLI [solo_testo] pag.
Tecnicadellascuola.it  del  13-02-2014
FORMAZIONE DELLE COMMISSIONI AGLI ESAMI DI STATO 2013/14 [solo_testo] pag.
la Repubblica  del  14-02-2014
NELLA SCUOLA DELLA VIOLENZA IN BAGNO “QUELLA SI E’ INVENTATA TUTTO PER I SOLDI” (M.Calandri) [solo_testo] pag. 20
Italia Oggi  del  14-02-2014
LAZIO, FINANZIABILI I PROGETTI EDUCATIVI NELLE SCUOLE [solo_testo] pag. 36
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  14-02-2014
OSSIGENO ALLE PERIFERIE, ARRIVANO 110 MILIONI (Sus.nov.) [solo_testo] pag. 5
Il Tempo – Cronaca di Roma  del  14-02-2014
CINQUANTA SCUOLE SENZA PRESIDE (N.Poggi) [solo_testo] pag. 8
Corriere della Sera  del  14-02-2014
CROLLA IL SOFFITTO IN UNA SCUOLA ELEMENTARE: FERITE DUE BIMBE [solo_testo] pag. 21
Avvenire  del  14-02-2014
VIOLENZA A SCUOLA: “MAI PARLATO DI STUPRO” (D.fram.) [solo_testo] pag. 20
Avvenire  del  14-02-2014
GENDER IN CLASSE: MONDO CAPOVOLTO (L.Bellaspiga) [solo_testo] pag. 8
Avvenire  del  14-02-2014
“COMPLETO DISACCORDO SU QUESTA INIZIATIVA” (D.RE) [solo_testo] pag. 8
Lastampa.it  del  13-02-2014
IN CINQUE SCUOLE DI LANGA LA PAGELLA ARRIVA ON LINE [solo_testo] pag.
Ansa.it  del  13-02-2014
BELLA, LA FIGLIA E’ A CASA E NON A SCUOLA [solo_testo] pag.
Lastampa.it  del  13-02-2014
I DISEGNI DEI BIMBI PER SALVARE I BIDELLI ALLA PARATO LA PROTESTA NASCE SUI BANCHI [solo_testo] pag.
Corriere.it  del  13-02-2014
PRECARI, LA COMMISSIONE EUROPEA BOCCIA L’ITALIA PER LA SECONDA VOLTA [solo_testo] pag.
Tuttoscuola.com  del  13-02-2014
RECLUTAMENTO E ABILITAZIONE DEI DOCENTI, IL PARADOSSO E’ LEGGE [solo_testo] pag.
OrizzonteScuola.it  del  13-02-2014
ANCORA TAGLI AL FONDO DI ISTITUTO: SARANNO DECURTATI 44MLN, TOLTI DA RECUPERO SCATTI E MOF [solo_testo] pag.
OrizzonteScuola.it  del  13-02-2014
DOMANI SCIOPERO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI: AUMENTO DEL CARICO DI LAVORO E DECURTAZIONE DELLA RETRIBUZ [solo_testo] pag.
OrizzonteScuola.it  del  13-02-2014  
TFA ORDINARIO PER ABILITAZIONE DOCENTI: CARROZZA FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE [solo_testo] pag.  
OrizzonteScuola.it  del  13-02-2014  
RECUPERO POSIZIONI ECONOMICHE ATA: COSA STA ACCADENDO TRA MIUR, MEF E SINDACATI [solo_testo] pag.  
Corriere della Sera  del  14-02-2014  
L’UNIVERSITA’ ITALIANA SEMPRE PIU’ VECCHIA (G.Stella) [solo_testo] pag. 1  
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  14-02-2014  
E L’UNIVERSITA’ VA IN CARCERE CON LA TELEDIDATTICA (S.Petrella) [solo_testo] pag. 5  
Sette (Corriere della Sera)  del  14-02-2014  
MACCHE’ BARONI IN PENSIONE “ANCORA AL LAVORO, MA GRATIS” (G.Cerri) [solo_testo] pag. 42/44  
il Tempo  del  14-02-2014  
LA PROMESSA DI BARCA “RIDAREMO ALL’ACCADEMIA GLI SPAZI DI CAMPO BOARIO” (G.Simongini) [solo_testo] pag. 40  
Corriere della Sera  del  14-02-2014  
L’EUROPA DIGITALE DEI PICCOLI PASSI SEMPRE PIU’ LONTANA DA AMERICA E ASIA (E.Segantini) [solo_testo] pag. 58  
la Repubblica  del  14-02-2014  
L’EUROPA DA’ IL VIA LIBERA AL MAIS OGM (A.Tarquini) [solo_testo] pag. 19  
la Repubblica  del  14-02-2014  
Int. a V.Cogliati dezza: “SONO COSTOSI, INQUINANTI E INUTILI MA LA PARTITA NON E’ ANCORA PERSA” (P.Brera) [solo_testo] pag. 19  
Avvenire  del  14-02-2014  
UNA PANNOCCHIA OGM AGITA L’AGRICOLTURA EUROPEA (A.Zaghi) [solo_testo] pag. 3  
MF – Milano Finanza  del  14-02-2014  
I ROBOT GOOGLE VANNO IN AFFITTO DALLA NASA (F.Colamartino) [solo_testo] pag. 7  
Sette (Corriere della Sera)  del  14-02-2014  
EFFERVESCIENZA-ROBOT ALLA SPINA (A.Kelly) [solo_testo] pag. 99  
Corriere della Sera  del  14-02-2014  
E’ NATA UNA STELLA (NUCLEARE): RIUSCITO NEGLI STATI UNITI TEST SULLA FUSIONE (M.Gaggi) [solo_testo] pag. 24  
   

pubblica amministrazione e società

 
   
Corriere della Sera  del  14-02-2014  
“RISCHIAMO GROSSO, CI GIOCHIAMO TUTTO” ORA IL SINDACO DEVE TRATTARE CON GLI ALLEATI (A.Trocino) [solo_testo] pag. 5  
la Repubblica  del  14-02-2014  
GUERRA E BOERI PER SVILUPPO E LAVORO IPOTESI REICHLIN PER L’ECONOMIA (G.Casadio) [solo_testo] pag. 6/7  
REPUBBLICA.IT  del  14-02-2014  
TOTO-MINISTRI: GUERRA E BOERI PER SVILUPPO E LAVORO IPOTESI REICHLIN PER L’ECONOMIA [solo_testo] pag.  
la Stampa  del  14-02-2014  
GLI “EFFETTI SPECIALI” NEI PRIMI 100 GIORNI (P.Baroni) [solo_testo] pag. 5  
il Mattino  del  14-02-2014  
GIRO DI POLTRONE REICHILIN IN CORSA PER L’ECONOMIA (C.Terracina) [solo_testo] pag. 6  
Libero Quotidiano  del  14-02-2014  
BRAY, MOAVERO, TRIGILIA, CARROZZA: I MINISTRI A NOSTRA INSAPUTA (P.Russo) [solo_testo] pag. 8/9  
Espresso.Repubblica.it  del  13-02-2014  
LE PROVINCE LASCIATE ALLO SBANDO [solo_testo] pag.  
Ilfattoquotidiano.it  del  13-02-2014  
DROGA: NON SOLO GIOVANARDI: NEI BAESI BASSI LOTTA ANCORA OPSTELTEN [solo_testo] pag.  
il Sole 24 Ore  del  14-02-2014  
NEL PATTO DI STABILITA’ BONUS DEL 17% SBLOCCA-INVESTIMENTI (G.Trovati) [solo_testo] pag. 21  
Italia Oggi  del  14-02-2014  
I COMUNI TORNANO A INVESTIRE (M.Barbero) [solo_testo] pag. 33  
Italia Oggi  del  14-02-2014  
SALVI I TAGLI ALLE SPESE DELLE REGIONI [solo_testo] pag. 33  
il Messaggero  del  14-02-2014  
ENTI LOCALI, DAL 2008 TAGLI PER 33 MILIARDI [solo_testo] pag. 9  
l’Espresso  del  20-02-2014  
QUANTI MILIONI SPRECATI SUI VOLI DI STATO (P.Di nicola/T.Malaspina) [solo_testo] pag. 34/35  
   
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

14 febbraio Collocamento a riposo

Sul SIDI è stato pubblicato il seguente avviso:

Si comunica che il termine finale previsto per il 7 Febbraio 2014, per la presentazione, da parte del personale Docente ed A.T.A, delle domande di collocamento a riposo avente decorrenza 1° Settembre 2014, viene prorogato al 14 Febbraio 2014.

Il Decreto Ministeriale 23 dicembre 2013, n.1058 (vd. Nota 23 dicembre 2013, AOODPIT Prot. n. 2855) fissa il termine finale del 7 febbraio 2014

  • per la presentazione, da parte di tutto il personale del comparto scuola, delle domande di collocamento a riposo per compimento del limite massimo di contribuzione, di dimissioni volontarie dal servizio e di trattenimento in servizio;
  • per coloro che manifestino la volontà di cessare prima della data finale prevista da un precedente provvedimento di permanenza in servizio;
  • per coloro che chiedono la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con contestuale attribuzione del trattamento pensionistico;
  • per revocare le suddette istanze, ritirando, tramite POLIS, la domanda di cessazione precedentemente inoltrata.