“Gli occhi dentro”: viaggio nel mondo dei non vedenti
Il libro reportage del giornalista Domenico Guarino è anche una riflessione critica sulla società contemporanea dell’immagine dove l’estetica è l’unico metro di valutazione
da Redattore Sociale
15 aprile 2014
FIRENZE – “La vera cecità” è quella “di chi può vedere ma non è più capace di farlo. Perché obbligato inconsapevolmente a chiudere gli occhi. Per sopravvivere”. E’ una delle frasi più significative del libro “Gli occhi dentro” del giornalista Domenico Guarino, un viaggio alla scoperta del mondo dei non vedenti e degli ipovedenti, che diventa una riflessione critica sulla nostra società occidentale contemporanea, tutta basata sull’immagine e sull’apparire, che fa della vista e dell’estetica l’unico metro di valutazione della realtà.
“L’impatto con la cecità è per un vedente un’esperienza sempre traumatica – è scritto nell’introduzione del libro – Lo è tanto più in una società, come la nostra occidentale-contemporanea, in cui tutto viene filtrato attraverso la vista. In cui la vista è il punto di partenza e di arrivo delle nostre riflessioni. Una società basata sull’apparenza, sull’estetica, sull’immagine, sulla formalità esteriore, non può che considerare la mancanza della vista (o la carenza) come un dramma inappellabile. Un qualcosa di inconcepibile. Al limite del sovversivo”.
Riflessioni che nascono dall’incontro con alcuni non vedenti e che avviano profonde conclusioni: “Ci sono altre strade per vivere la nostra vita. Ci sono altri modi per trovare la felicità, altri sensi da scoprire, altre luci da vedere, altri fondali da esplorare. Perché evidentemente c’è sempre un altro modo. E qualche volta quel modo è migliore. E non vederlo è un errore o, peggio, un crimine”.
Il libro è accompagnato da un video realizzato dal fotografo e documentarista Jens Mirannalti.