Volontariato e lavoro contrattualizzato

Il Presidente Anief e segretario organizzativo di Confedir sarà domani, domenica di Pasqua, ospite del programma Unomattina presso gli Studi Rai dalle ore 8.20 alle ore 8.45 per trattare il tema dei rapporti tra volontariato e lavoro contrattualizzato dopo il caso dei docenti di Brescia in pensione disponibili a svolgere gratuitamente attività aggiuntive di insegnamento.

v. link al precedente comunicato

Scuole allo stremo, a Brescia si richiamano gli insegnanti in pensione per farli lavorare gratis

Repubblica: Brescia, scuole senza fondi reclutano ex docenti in pensione. Che lavoreranno gratis

Scuole, ecco le 10 che bocciano di più. Il Sud vince la classifica della dispersione

da Repubblica.it

Scuole, ecco le 10 che bocciano di più. Il Sud vince la classifica della dispersione

In testa alla top ten dove nessun Istituto vorrebbe essere i tecnici della periferia napoletana più problematica. Seguita da alcuni di Palermo

di SALVO INTRAVAIA

Ecco la classifica che le scuole temono di più: quella delle bocciature e di chi ha abbandonato le aule prima della fine dell’anno scolastico. O di coloro che a scuola non ci hanno messo piede neppure per un giorno o che hanno collezionato tante di quelle assenze da impedire ai professori di scrutinarli. Con una sola parola: dispersione. Che ovviamente vede in testa gli istituti superiori di quella parte di Napoli, come Scampia, dove i ragazzi a 14 o 15 anni  sono già mezzi uomini che considerano la scuola soltanto una perdita di tempo. Quelle scuole dove i ragazzi non ne vogliono sentire di stare fermi per ore in una classe e che spesso sono l’incubo dei malcapitati supplenti costretti ad accettare quell’incarico pur di guadagnarsi la pagnotta.

ECCO LA TOP TEN

A stilare il ranking della dispersione scolastica in Italia è stata Skuola.net. Nella top ten, le prime cinque posizioni sono occupate da altrettanti istituti superiori di Napoli. Al Melissa Bassi, proprio nel rione noto in tutto il mondo per le famigerate Vele, nel 2012/2013 i promossi sono stati addirittura meno dei bocciati: il 45,5 per cento. Ovviamente, nel 54,5 per cento rimanente ci sono i bocciati e tantissimi dispersi che a scuola, nonostante l’obbligo, non hanno mai messo piede. Ma anche coloro che hanno gettato la spugna dopo qualche mese o qualche settimana di lezioni. Al secondo posto, con il 46,3 per cento di promossi, il tecnico economico Caracciolo, sempre di Napoli.

Molti o pochi tutti questi bocciati? In Campania, la media dei promossi  –  per tutti gli indirizzi scolastici  –  è stata dell’87,1 per cento. A livello nazionale, le medie degli indirizzi interessati sono decisamente più alte. Nei professionali i promossi toccano quota 80,6 per cento che sale all’85,2  nei tecnici. Il primo istituto nella top bad fuori dalla Campania è il Bertarelli di Milano: un istituto professionale ubicato in centro frequentato da tantissimi studenti stranieri. Nel 2012/2013 i promossi si fermarono a quota 57,2 per cento. C’è poi, al settimo posto, il Rosa Luxemburg di Roma, con il 58,9 per cento di promossi e il Duca Abruzzi di Palermo che è riuscito a collezionare poco più di 6 promossi su cento: il 60,9, per la precisione.

Esattamente gli stessi di un altro istituto del capoluogo siciliano: l’alberghiero Piazza. La dispersione impera quasi sempre negli istituti tecnici e professionali, come un altro alberghiero, questa volta l’Artusi della capitale con 61 promossi e 39 tra bocciati e desaparecidos su cento.  Chiude la top ten meno ambita dai presidi italiani il Sassetti-Peruzzi di Firenze, con il 61,7 per cento di promossi e l’istituto professionale per l’agricoltura Paolo Balsamo, ancora di Palermo, che ha promosso il 61,8 per cento di studenti. Le performance dei licei sono distanti anni-luce da quelle di tutti gli altri istituti. Anche perché nei tecnici e nei professionali “per tradizione” si iscrivono gli studenti delle medie “meno attrezzati” e provenienti dai contesti più deprivati.

I ragazzi di skuola.net hanno voluto vedere come varia la dispersione scolastica da un anno all’altro. E c’è chi sale e chi scende. Nella top five delle scuole che hanno fatto registrare un’impennata di bocciati e abbandoni c’è il tecnico Majoirana di Palermo, che fa segnare un meno 18,7 per cento di promossi in un solo anno. Mentre nella top ten delle scuole che sono riuscite a mettere un freno agli abbandoni e alle bocciature figura il Rossellini di Roma, che in 12 mesi è riuscito a recuperare quasi 20 punti. Poi i ragazzi hanno passato in rassegna tutti gli istituti superiori delle dieci maggiori città italiane: quasi 600 tra licei, tecnici e professionali. E hanno scoperto che il classico con la dispersione più alta d’Italia è ancora a Napoli: lo Sbordone, con appena l’87,4 per cento di promossi.

Giannini: rivedremo gli ordinamenti per rilanciare Storia dell’arte, Filosofia e Geografia

da Tecnica della Scuola

Giannini: rivedremo gli ordinamenti per rilanciare Storia dell’arte, Filosofia e Geografia
di A.G.
Per il Ministro si tratta di discipline tanto sacrificate nel corso degli ultimi 5-6 anni di storia della scuola italiana. In arrivo l’ennesima riforma delle superiori? A meno che non rispolveri il “cacciavite” di Fioroni…
C’è un passaggio nella videochat a La Stampa del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che è probabilmente passato inosservato. Ma su cui secondo noi è il caso di soffermarsi. Si tratta della risposta fornita dal responsabile del Miur a precisa domanda sul futuro della storia dell’arte. “Abolire Educazione fisica e Storia dell’arte? No, no”, ha risposto d’impeto Giannini. Per poi aggiungere: “non solo per Storia dell’arte, ma anche per Filosofia e Geografia, materie sacrificate moltissimo nel corso degli ultimi cinque-sei anni di storia della scuola italiana”.
Il Ministro ha anche tenuto a sottolineare di avere “un impegno politico: c’è bisogno di rivisitare gli ordinamenti”. L’impressione, insomma, è che se il Governo Renzi, come sembra, rimarrà in carica a lungo vi sono buone possibilità di assistere all’ennesima riforma della scuola superiore. È ancora presto per sapere se per rivedere gli ordinamenti si utilizzerà il “cacciavite” (per dirla con l’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni) oppure il martello. L’importante, comunque, è che coltelli e forbici rimangano al loro posto: a buon intenditore, poche parole.

A maggio 80 euro in più nello stipendio: andranno a tutti gli Ata, ma solo al 40% dei docenti

da Tecnica della Scuola

A maggio 80 euro in più nello stipendio: andranno a tutti gli Ata, ma solo al 40% dei docenti
di Alessandro Giuliani
L’aumento è nel decreto Irpef approvato nel tardo pomeriggio del 18 aprile dal CdM. Lo sgravio maggiore, pari a 950 euro annui, andrà però solo a chi percepisce tra i 20 mila e i 24 mila e 500 euro lordi l’anno: a chi ne prende oltre 28 mila non andrà nulla. Nella scuola rimangono così fuori i dirigenti, i Dsga, la metà dei maestri dell’infanzia e della primaria, ma soprattutto due terzi degli insegnanti di medie e superiori. Il premier Renzi è comunque più che soddisfatto: parola mantenuta, alla faccia di gufi e rosiconi.
Stavolta è ufficiale: tutti i lavoratori dipendenti che percepiscono tra i 20 mila e i 24 mila e 500 euro lordi l’anno già dal mese di maggio potranno percepire 80 euro di aumento. Per chi guadagna meno, l’incremento stipendiale sarà a decrescere, fino a 20 euro mensili da applicare ai 5 mila euro annui. Stesso discorso per chi guadagna oltre i 24 mila e 500 euro, ma dai 28 mila in su non scatta alcun aumento.
La decisione definitiva è arrivata nel tardo pomeriggio del 18 aprile, attraverso un decreto legge sulla riduzione Irpef approvato dal Consiglio dei Ministri. Al termine del quale il premier Renzi si è presentato in conferenza stampa per illustrare con 10 tweet (“per le slide, questa volta – ammette – non c’è stato tempo) il decreto legge ‘Italia coraggiosa’. Il testo del decreto “è in fase di coordinamento con i singoli ministri e sarà in Gazzetta credo all’inizio della prossima settimana”.
Nel provvedimento, ha spiegato il presidente del Consiglio, vi sono i “mitici” 80 euro in busta paga da maggio, che andranno a “10 milioni di lavoratori”. Che poi si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “parola mantenuta, alla faccia dei gufi e dei rosiconi”, dice, spiegando di aver preferito rinviare il bonus per gli incapienti e le novità per gli autonomi pur di approvare la misura così come l’aveva annunciata nelle scorse settimane. I ”denari”, sottolinea poi, sono “strutturali” e se per il 2015 non sono scritti nero su bianco nel decreto saranno indicati, assicura, nella Legge di Stabilità.
Il decreto introduce anche l’atteso tetto di 240 mila euro agli stipendi dei manager e degli “alti magistrati” (la norma ‘Olivetti’), tagli alla Difesa per 400 milioni, di cui 135 milioni di euro arriveranno dagli F35, risorse dall’aumento della tassazione delle plusvalenze di Bankitalia (la voce più corposa quest’anno con 1,8 miliardo) e dagli introiti Iva ma anche dal pacchetto sobrietà e dalla centralizzazione degli acquisti di beni e servizi: si tratta in tutto di risparmi per 6,9 miliardi quest’anno che raddoppiano l’anno prossimo.
E’ una “rivoluzione”, secondo il premier, quella che è cominciata, in grado di ridare “soldi ma soprattutto speranza e fiducia agli italiani”. E per questo che si chiedono sforzi a chi finora la cinghia non l’ha tirata, dagli dirigenti alle toghe.
Chi l’ha tirata, e pure tanto, sono invece i dipendenti della scuola. Che ora beneficeranno dell’aumento. Ma non tutti. Scorrendo una recente tabella della Cisl Scuola, già commentata su questa testata, emerge che a beneficiare degli aumenti saranno poco più della metà dei dipendenti, se si contano pure gli Ata. Molti meno della metà, invece, se si calcolano solo gli insegnanti. Sotto la soglia dei 1.500 euro netti di stipendi si collocano infatti tutti i collaboratori scolastici, ma anche gli assistenti amministrativi e tecnici. Che sono all’incirca 200 mila. La metà, forse qualcosa di più, dei 330 mila maestri d’infanzia e di scuola primaria. E all’incirca un terzo dei docenti della secondaria di primo grado (170 mila) e di secondo grado (235 mila). In totale si tratta, quindi, di mezzo milione di dipendenti. A fronte dei 935 mila totali. Tra i docenti, però, solo 300 mila su 735mila. Disco rosso anche per dirigenti scolastici e Dsga, che percepiscono buste paga superiori ai 1.500 euro.
Finora l’unico sindacato della scuola a commentare il decreto è stato l’Anief. Che pur apprezzando “gli sgravi Irpef approvati dal Consiglio dei Ministri”, considerati “un buon viatico per l’adeguamento degli stipendi dei lavoratori italiani”, sostiene che per i lavoratori “della scuola, rappresentano l’ennesima beffa: il 60% dei docenti ha infatti oltre 50 anni, tanto che secondo l’ultimo ‘Conto annuale’, realizzato dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (pag. 49), la media degli stipendi di docenti e Ata è pari 29.548 euro, quindi al di fuori del bunus previsto dal Governo”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “già gli 80 euro lordi di aumento massimo non sarebbero bastati a coprire quattro anni di blocco contrattuale e la perdita del potere di acquisto degli ultimi 7 anni. È sempre più evidente che per chi opera nella scuola il Governo deve trovare risorse aggiuntive. Ma siccome non si riescono a trovare nemmeno quelle per coprire gli scatti automatici del 2012 c’è poco da rallegrarsi”.
“La verità – continua il sindacalista Anief-Confedir – è che non servono elemosine, ma soldi veri. Altrimenti chi opera nella scuola, ad iniziare dagli insegnanti, è destinato ad essere sempre più proletarizzato. Se si fossero applicati i parametri europei nella paga dei nostri insegnanti da quando è stato bloccato il contratto e si fossero adeguati gli stipendi al costo dell’inflazione, il Governo avrebbe dovuto mettere nelle finanziarie, per onorare il contratto, almeno 25.000 euro di arretrati per ciascun insegnante. Più un incremento mensile lordo di oltre 600 euro per parametrarli al resto dell’area Ocde”.
Invece, siamo qui a commentare un incremento di 80 euro lordi che andranno solo a 4 prof su 10….

Posizioni economiche ATA: il Governo risponde in Commissione

da Tecnica della Scuola

Posizioni economiche ATA: il Governo risponde in Commissione
di R.P.
Ma in realtà il sottosegretario D’Onghi si limita a ripercorrere le tappe della vicenda. L’interrogante (Giancarlo Giordano di SeL) si dichiara parzialmente soddisfatto. Nessuno prevede (o propone) un reintegro delle somme sottratte al funzionameno delle scuole e al MOF
Il caso delle “posizioni economiche” del personale Ata va a finire in Commissione Cultura della Camera dove, nella giornata del 18 aprile, il sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia ha risposto ad una interrogazione del deputato di SeL Giancarlo Giordano.
Angela D’Onghia ha ripercorso rapidamente la vicenda ricordando che “il personale ATA destinatario delle posizioni economiche, assegnate a seguito del superamento di una specifica procedura selettiva a cui è seguita la frequenza di appositi corsi di formazione, ha ottenuto una specifica valorizzazione professionale attraverso l’assegnazione di particolari mansioni legate all’attuazione dell’offerta formativa (POF) delle singole Istituzioni scolastiche, che si è concretizzata anche nell’assistenza agli alunni diversamente abili e nell’espletamento di attività di primo soccorso”.
“Tali mansioni
– ha spiegato ancora D’Onghia – sono state svolte nel corso degli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013 e sono in corso di svolgimento nel corrente anno scolastico”.
Il sottosegretario ha poi ricordato gli ultimi sviluppi, legati alla decisione del MEF di chiedere la restituzione di quanto percepito dal personale negli ultimi mesi.
La vicenda, ha sottolineato D’Onghia, è però ormai conclusa in quanto il decreto legge n. 3 del 23 gennaio 2014 ha riconosciuto un beneficio economico una tantum, rivolto a quei soggetti che dall’anno scolastico 2011/2012 al 2013/2014, sono stati destinatari dell’attribuzione di una delle posizioni economiche previste dalle norme contrattuali.
Per la soluzione definitiva della vicenda bisognerà però aspettare gli esiti una specifica sessione negoziale che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2014 e per la quale sono stati messi a disposizione poco meno di 39milioni “sottratti” al fondo per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole.
Nella sua replica, il deputato Giordano si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta “in quanto la questione prospettata risulta, nei fatti, ormai superata”.
Giordano si è limitato poi ad auspicare che il Governo “si attivi per districare le problematiche relative all’uso di diversificate forme contrattuali nella pubblica amministrazione”
Stando al resoconto pubblicato nel sito della Commissione Cultura della Camera, non una parola è stata spesa, né dall’interrogante, né dal rappresentante del Governo per sollecitare una diversa modalità di copertura della spesa o quanto un reintegro delle somme sottratte ai fondo del funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Formazione in ingresso per i neoimmessi in ruolo

da Tecnica della Scuola

Formazione in ingresso per i neoimmessi in ruolo
di Lara La Gatta
I percorsi formativi inizieranno il 7 maggio prossimo. È già possibile procedere all’iscrizione sulla piattaforma Indire
Nel confermare le indicazioni già fornite con precedenti circolari, in particolare la nota 2360 del 2009, il Miur ha trasmesso, con evidente ritardo rispetto all’avvio dell’anno scolastico, la nota prot. n. 3801 del 17 aprile 2014, con la quale ha dettato istruzioni in merito all’avvio del percorso di formazione per i docenti neoimmessi in ruolo nell’anno scolastico 2013/2014.
Viene confermato anche quest’anno il modello e-learning integrato, con la partecipazione a momenti di formazione on-line e a incontri in presenza promossi e organizzati dagli Uffici Scolastici Regionali.
Complessivamente le attività formative prevedono non meno di 50 ore (articolate in 25 ore in presenza e 25 ore a distanza), coordinate da un tutor-facilitatore d’apprendimento. Ogni incontro in presenza sarà, in via ordinaria, organizzato in classi di 15-30 docenti, provenienti dai due cicli scolastici, purché gravitanti nello stesso ambito territoriale. L’attività di formazione può prevedere anche la costituzione di specifici gruppi di lavoro.
Il coordinamento e la direzione di ciascun corso è affidata a un Dirigente scolastico, che ha compiti amministrativo-gestionali e ha la responsabilità dell’attestazione finale delle ore di formazione. La conduzione dei gruppi di docenti in formazione potrà essere affidata a insegnanti o dirigenti scolastici individuati prioritariamente tra coloro già coinvolti in esperienze pregresse di formazione secondo il modello e-learning integrato.
Alla nota sono allegati uno schema organizzativo-finanziario da tenere presente come riferimento di base(all. n. 1) e una scheda (all. n. 2) relativa alla procedura di iscrizione per i docenti neo assunti, che dovrà essere curata dalle istituzioni scolastiche – sedi di servizio – e che è giàdisponibile alla pagina http://for.indire.itlneoassunti2014/iscrizioni.
Lattività formativa per i corsisti neoassunti in ruolo nel corrente anno scolastico e per coloro che, a
vario titolo, non hanno assolto al periodo di formazione in ingresso avrà inizio 7 maggio 2014.

Chi sono gli insegnanti scarsamente meritevoli?

da Tecnica della Scuola

Chi sono gli insegnanti scarsamente meritevoli?
di Lucio Ficara
Gli insegnanti non sono tutti uguali e tutti meritevoli allo stesso modo. Ma fare una selezione seria e rispondente ai meriti effettivi non è davvero facile.
Sostenere che gli insegnanti sono tutti uguali e meritevoli  è un’evidente ipocrisia.
Non si può e non si deve, per il bene che vogliamo alla scuola pubblica, nascondere una realtà evidente e che sta sotto gli occhi di tutti.
L’esperienza quotidiana ci dice che all’interno delle nostre scuole ci sono alcuni insegnanti che lavorano tanto e bene, mentre altri si impegnano poco e creano anche problemi di servizio alla scuola, eppure sono stipendiati allo stesso modo, con la differenza salariale stabilita in base al criterio dell’anzianità di servizio.
Ma chi sono questi insegnanti scarsamente meritevoli? Si tratta di docenti che non posseggono l’etica della responsabilità e che non avrebbero mai dovuto varcare, se non da studenti, il portone d’entrata di una scuola.
Sono insegnanti che magari hanno vinto anche un concorso ordinario, chissà come, ma non sanno insegnare e a volte non riescono a tenere nemmeno il controllo del gruppo classe, generando confusione e disservizio.
Questi insegnanti si assentano spesso, basta la minima emicrania per prendere la settimana di malattia, e quando sono presenti vengono aspramente criticati da alunni e famiglie. Questo tipo di proteste assillano i dirigenti scolastici, che essendo considerati i responsabili dell’assegnazione dei docenti alle classi, subiscono pressioni affinché quell’insegnante non sia più docente nella classe dei propri figli.
La domanda che ci poniamo è: “Come hanno fatto certe persone a diventare insegnanti?”
Il problema è da individuarsi certamente in un sistema di reclutamento profondamente sbagliato a 360 gradi. Non bisogna cadere nell’errore di considerare la causa della diversità professionale degli insegnanti, dovuta alle varie forme concorsuali di accesso al ruolo. Infatti c’è chi pensa ai concorsi a cattedra ordinari come un accesso al ruolo di eccellenza, mentre invece stigmatizza i percorsi abilitanti o i concorsi riservati definendole delle vere e proprie sanatorie, che hanno aperto l’accesso al ruolo “ope legis” a insegnanti scarsamente meritevoli.
Non è affatto così! In Italia non esistono forme di reclutamento meritocratiche, che riescano a fare salire in cattedra i migliori insegnanti. Infatti ci sono ottimi e pessimi docenti che hanno superato un concorso ordinario, ottimi e pessimi docenti che hanno superato un concorso abilitante riservato, ottimi e pessimi docenti che hanno seguito e superato i corsi di specializzazione all’insegnamento. In buona sostanza la bravura e il successo di un insegnante è totalmente indipendente dalla forma di reclutamento con cui ha avuto accesso all’insegnamento.
È un dato di fatto che il reclutamento degli inseganti è totalmente inefficace, tanto che lo stesso ministro Giannini ha dichiarato: “I concorsi, così come sono stati fatti, hanno creato più problemi che soluzioni”.
Allora, come cambiare il modello per diventare insegnanti? Ecco arrivare una nuova forma di reclutamento che è fortemente sponsorizzata dall’attuale ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Infatti il responsabile del Miur pensa di semplificare l’attuale forma di reclutamento, basata sui fallimentari concorsoni, lasciando all’autonomia scolastica e al dirigente scolastico di una scuola la possibilità di reclutare insegnanti in base alle reali esigenze della scuola, facendo colloqui mirati, test psicoattitudinali specifici ed esaminando i curricula degli aspiranti insegnanti. Con la stessa autonomia con cui al dirigente scolastico sarà concesso reclutare, sarà anche affidato il giudizio di merito per la valutazione dell’insegnante, da cui dipenderanno gli aumenti stipendiali. Adesso una domanda sorge spontanea? Siamo certi che i concorsi per dirigente scolastico abbiano assegnato alle dirigenze delle nostre scuole i DS più meritevoli, e che questi abbiano un’etica della responsabilità così alta e pura da non cedere all’umana tentazione di favorire gli amici più fedeli? Forse sarebbe opportuno rivalutare il ruolo istituzionale dei comitati di valutazione, conferendogli l’onere di valutare tutto il personale scolastico.

Concorsi a cattedra: un fallimento. Meglio estrarre a sorte?

da Tecnica della Scuola

Concorsi a cattedra: un fallimento. Meglio estrarre a sorte?
di R.P.
In diverse regioni i concorsi non si sono ancora conclusi perchè i miseri compensi per presidenti e commissari hanno provocato rallentamenti infiniti. A questo punto resta una strada: assumere per estrazione a sorte!
Non ci voleva certo la sfera di cristallo per immaginare ciò che sarebbe successo nei concorsi a cattedra: d’altronde la nostra testata lo aveva previsto fin da subito e adesso gli avvenimenti ci danno ragione.
La spiegazione del crac sta tutta nei commi 46 e 47 dell’articolo unico della legge di stabilità approvata a fine 2012 con cui erano stati rivisti (ovviamente al ribasso) i compensi per i componenti delle commissioni dei concorsi a cattedra che in precedenza erano regolati dall’articolo 404 del “vecchio” TU del 1994.
In precedenza i compensi variavano da 850 a 6.800 euro, con la legge di stabilità sono stati drasticamente abbassati a 200 euro ai quali si somma la fantastica cifra di 0,50 euro per ogni elaborato corretto; senza trascurare il fatto che il tetto massimo del compenso non può superare i 2mila euro lordi, che diventano 1.200 netti (ovviamente senza esonero dal servizio)
Bisogna poi aggiungere che le nuove regole sulle missioni del personale stata non consentono più di rimborsare le spese legate all’uso del mezzo proprio, per cui – a conti fatti – chi ha accettato di far parte delle commissioni lo ha fatto rimettendoci di tasca propria.
A questo punto è accaduto che in molte regioni ci sono state dimissioni a raffica di presidenti e commissari con evidenti ripercussioni sul regolare svolgimento dei concorsi.
Come denuncia l’Anief, in Toscana, Sicilia, Lazio e Basilicata migliaia di partecipanti attendono ancora di conoscere l’esito della procedura concorsuale.
Ma il problema è di carattere più generale: cosa succederà in futuro?
Si potrà ancora pensare di retribuire presidenti e commissari con “gettoni-elemosina”? ci si potrà affidare ancora al mecenatismo di pochi?
E a nessuno viene il sospetto che un meccanismo del genere non può che alimentare il malcostume?
Il problema del reclutamento del personale docente è questione molto seria, non può essere affrontata in modo approssimativo.
Altrimenti tanto vale assegnare i posti in ruolo facendo ricorso ad una bella lotteria basata sul principio del “vinca il più fortunato” anziché “vinca il migliore”.

Giannini in bilico tra Roma e Bruxelles

da tuttoscuola.com

Giannini in bilico tra Roma e Bruxelles

La candidatura del ministro Giannini alle elezioni europee può legittimamente far pensare che la poltrona da lei attualmente occupata, quella di ministro dell’istruzione, potrebbe a breve cambiare di nuovo titolare: sarebbe il quarto ministro (Profumo, Carrozza, Giannini, X?) in due anni e mezzo: una velocità di rotazione che trova precedenti solo nella Prima Repubblica, alla quale per certi aspetti l’attuale quadro politico-istituzionale sembra tornare, manovre parlamentari e lotte correntizie all’interno dei partiti comprese.

L’impegno della Giannini sul fronte europeo è certamente serio e impegnato: “Credo che le prossime elezioni europee segneranno o la vittoria della generazione Erasmus, quindi l’Europa della mobilità dei giovani e dei meno giovani europei, o il ritorno a un nuovo medioevo”, ha detto il ministro,.”Io spero che il futuro sia Erasmus“.

I suoi interessi anche scientifici e il fatto di essere stata a lungo rettore dell’Università per stranieri di Perugia sono elementi che rafforzano l’impressione che la sua candidatura non sia di facciata, e che in caso di elezione potrebbe scegliere la collocazione europea. L’ostacolo maggiore per Giannini non sembra costituito dalle preferenze, che la sua forte esposizione mediatica dovrebbe assicurarle, ma dal superamento della soglia del 4% da parte del variegato schieramento liberaldemocratico che sostiene in Italia la candidatura di Guy Verhofstadt, già primo ministro belga di ispirazione liberale, alla presidenza della Commissione Europea.

A una precisa domanda rivoltale da Ilfattoquotidiano.it, che voleva sapere se si dimetterà da ministro in caso di elezione al Parlamento Europee, Giannini ha risposto: “Al momento opportuno, vedremo”. Certo, se la lista che presenta la candida dovesse restare sotto il 4% anche il ‘peso’ dell’attuale ministro all’interno del governo diminuirebbe, pur restando i voti di Scelta civica necessari alla maggioranza che sostiene Renzi.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 92

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 92 del 19-4-2014

Sommario

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

CONSIGLIO DI STATO

 


DECRETO 16 aprile 2014


Proroga dei termini di decadenza per il compimento di atti presso gli
uffici del Tribunale amministrativo regionale per la Toscana, per
mancato funzionamento a causa di incendio. (14A03286)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 8 aprile 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Leporano e nomina del
commissario straordinario. (14A03131)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 8 aprile 2014


Sostituzione del commissario straordinario per la gestione del comune
di Spezzano Albanase. (14A03132)

 

 

Pag. 2

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 11 aprile 2014


Emissione di buoni del Tesoro poliennali, indicizzati all’inflazione
italiana, con godimento 23 aprile 2014 e scadenza 23 aprile 2020.
(14A03124)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO 17 aprile 2014


Determinazione del tasso cedolare reale annuo e accertamento
dell’importo emesso dei buoni del Tesoro poliennali, indicizzati
all’inflazione italiana, con godimento 23 aprile 2014 e scadenza 23
aprile 2020, nonche’ rettifica del relativo decreto di emissione
dell’11 aprile 2014. (14A03287)

 

 

Pag. 12

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 19 dicembre 2013


Rettifica del decreto n. 112/Ric del 27 aprile 2010 di ammissione del
progetto di ricerca presentato dal soggetto Neuhearth S.r.l. (Decreto
n. 2938/Ric). (14A03256)

 

 

Pag. 13

 

 

 


DECRETO 19 dicembre 2013


Ammissione di progetti di ricerca presentati da costituende societa’.
(Decreto n. 2937/Ric). (14A03257)

 

 

Pag. 15

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 1 aprile 2014


Apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina
del commissario della Equiter S.r.l. (14A03003)

 

 

Pag. 18

 

 

 


DECRETO 7 aprile 2014


Revoca dell’autorizzazione rilasciata con decreto 19 maggio 2009 alla
L.E.M. S.r.l. come organismo notificato ai sensi dell’art. 9 del
decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22. (14A03004)

 

 

Pag. 19

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

 


ORDINANZA DEL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE 11 aprile 2014


Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile in conseguenza
degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel mese di
novembre 2013 nel territorio della Regione autonoma della Sardegna,
in attuazione dell’articolo 3, comma 6, del decreto-legge 28 gennaio
2014, n. 4. (Ordinanza n. 164). (14A03167)

 

 

Pag. 19

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


COMUNICATO


Rettifica del provvedimento UPC/II/889 /2009 del 24 novembre 2009
relativo al medicinale per uso umano «Saizen». (14A03165)

 

 

Pag. 20

 

 

MINISTERO DELLA DIFESA

 


COMUNICATO


Dismissione definitiva, previa sclassifica di un immobile sito in
Finale Emilia. (14A03166)

 

 

Pag. 21

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo all’elenco di notai dispensandi per
limite di eta’ – secondo quadrimestre 2014 (14A03194)

 

 

Pag. 21

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Approvazione della delibera n. 11 adottata dal Consiglio di
amministrazione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i
consulenti del lavoro in data 30 gennaio 2014. (14A02961)

 

 

Pag. 21

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione delle delibere n. 697/2014 e n. 698/2014 adottate dal
Consiglio di amministrazione dell’Ente di previdenza dei periti
industriali e dei periti industriali laureati in data 19 febbraio
2014. (14A02962)

 

 

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COMUNICATO


Approvazione della delibera adottata dal Comitato nazionale dei
delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli
ingegneri ed architetti liberi professionisti in data 10-11 ottobre
2013. (14A02977)

 

 

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COMUNICATO


Approvazione della delibera adottata dal Comitato nazionale dei
delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli
ingegneri ed architetti liberi professionisti in data 28-29 novembre
2013. (14A02978)

 

 

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COMUNICATO


Approvazione delle delibere n. 2 e n. 3 adottate dall’Assemblea
nazionale dei delegati dell’Ente nazionale di previdenza ed
assistenza veterinari in data 23 novembre 2013. (14A03133)

 

 

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MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Rinnovo dell’abilitazione all’effettuazione di verifiche periodiche e
straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla
«T-System Srl», in Fino Mornasco. (14A02979)

 

 

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COMUNICATO


Rinnovo dell’abilitazione all’effettuazione di verifiche periodiche e
straordinarie di impianti di messa a terra di impianti elettrici alla
«Gruppo Sicurezza Ambiente», in S. Giovanni in Persiceto. (14A02980)

 

 

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COMUNICATO


Decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ fiduciaria
e di revisione contabile di aziende rilasciata alla societa’ «FI.R.
srl Istituto Fiduciario e di Revisione in liquidazione», in Brescia.
(14A03134)

 

 

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COMUNICATO


Decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ fiduciaria
e di revisione rilasciata alla societa’ «Sorfid. srl», in Monza.
(14A03135)

 

 

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COMUNICATO


Decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ fiduciaria
e di revisione contabile di aziende rilasciata alla societa’
«Fiduciaria Padana s.a.s. di Antonio Berton e C. in liquidazione», in
Milano. (14A03136)

 

 

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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI REGIONALI, LE AUTONOMIE E LO SPORT

 


COMUNICATO


Nuovo Statuto dell’Istituto per il Credito Sportivo. (14A03137)

 

 

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