ASTENSIONE DALLA MENSA DEL 5 MAGGIO

ASTENSIONE DALLA MENSA DEL 5 MAGGIO:
IL QUARTIERE SANTO STEFANO FA SENTIRE LA VOCE DEL PADRONE

Della recente nota diffusa nelle scuole materne comunali dalla Responsabile Servizi educativi e
Scolastici del quartiere Santo Stefano, dott.ssa Marica Motta, davvero non si sentiva il bisogno. E’ la
decisione di alzare inutilmente i toni sulla giornata di protesta organizzata dai genitori contro la
gestione del servizio mensa nella scuole di Bologna.
“Nel momento del pasto i bambini consumeranno regolarmente il pasto fornito da SERIBO.
Non sarà dato loro alcun cibo eventualmente portato da casa”.
Queste le disposizioni. Ai genitori che vogliono aderire alla protesta viene offerta come unica
possibilità quella di ritirare i figli alle 11.45 e ai dipendenti si nega l’autorizzazione a permettere che i
bambini consumino il pasto portato da casa.
O accetti il servizio mensa SERIBO così come è o rinunci alla scuola !!!
Vengono addotti pretestuosi vincoli di regolamento con tanto di richiami psico-pedagogici e morali
per difendere ciò che è chiaro a tutti: i propri interessi di bottega.
Guarda caso solo nelle scuole comunali la pratica della civile collaborazione tra genitori e dirigenti
scolastici lascia il posto all’aperta contrapposizione che assume la forma della minaccia e del ricatto
contro genitori e dipendenti.
E’ la peggiore tradizione padronale di boicottaggio degli scioperi, che crea nuovi motivi di
legittimazione della protesta mettendo in luce quanto siano torbidi gli affari che girano intorno alla
gestione delle mense scolastiche
Lo “sciopero del pasto” coinvolgerà tutte le scuole primarie e materne di Bologna e verrà gestita in
modo civile e pragmatico, salvaguardando il diritto di protesta dei genitori e lo svolgimento delle
attività didattiche ordinarie. Sarà una giornata diversa solo per il fatto che tantissime/i bambine e
bambini consumeranno un pasto portato da casa.
Non è quindi accettabile la logica che muove (o da cui muove) il quartiere Santo Stefano secondo la
quale (o per il quale, se preferite riferirlo al Quartiere) il diritto costituzionale alla Istruzione è
compiutamente garantito solo se ed in quanto si usufruisce del servizio mensa come attualmente
previsto ed organizzato.
Ci auguriamo che la reazione scomposta del quartiere Santo Stefano sia solo una iniziativa
individuale e che arrivi una pronta rettifica – e una dimostrazione di maggior equilibrio – da parte dei
responsabili del settore scuola del Comune garantendo agibilità democratica alle legittime e civili
iniziative di protesta della cittadinanza

Organi collegiali e Forum dei genitori

Organi collegiali e Forum dei genitori
Storia, modalità e requisiti della partecipazione, tra continuità, alternanza, possibili sinergie e prospettive

a cura di Cinzia Olivieri

PAS: iscrizione in II fascia delle graduatorie d’istituto

PAS: Anief chiede al Miur di consentire l’iscrizione in II fascia delle graduatorie d’istituto

Il sindacato dopo aver messo a disposizione il modello cartaceo per presentare domanda di inserimento con riserva nelle graduatorie aggiuntive entro il 10 maggio 2014, ora invita l’amministrazione a non commettere l’errore di aprire le graduatorie d’istituto, lasciando fuori dalla seconda fascia più di 65.000 docenti che conseguiranno l’abilitazione nei prossimi mesi.

La permanenza nella terza fascia delle graduatorie d’istituto, infatti, non cambierebbe la posizione dei docenti che già da anni insegnano nelle scuole; né è pensabile che dopo il conseguimento dell’abilitazione si possa permanere nella stessa posizione.

Ma è tutto il sistema di reclutamento che non va: dal 2002 al 2007, ovvero dall’apertura delle graduatorie permanenti seguita al bando del penultimo concorso, abbiamo inserito in 3 fascia delle graduatorie ad esaurimento tutti i docenti abilitati con i corsi riservati presso i provveditorati, con il concorso ordinario, con le SSIS, con i corsi riservati presso le SSIS e i corsi presso le Facoltà di SFP, Accademie e Conservatori. D’altronde la legge 143/2004 prevede espressamente l’inserimento con riserva di chi frequenta un corso abilitante e lo scioglimento della riserva una volta conseguita l’abilitazione. Nel 2007, la terza fascia delle gae si trasforma ad esaurimento ma grazie all’Anief, in assenza di nuovi concorsi, permette l’inserimento di tutti gli abilitati iscritti ai corsi nell’a. a. 2007/2008. Nel 2012, sempre grazie all’Anief ma con un provvedimento modificato dal Parlamento, sono inseriti in una fascia aggiuntiva alla terza, sempre in assenza di nuovi concorsi e durante la chiusura triennale, anche gli iscritti ai corsi negli aa. aa. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011. Nell’ottobre 2012, è bandito un nuovo concorso e ora nella primavera 2014 è disposto un nuovo aggiornamento della terza fascia ad esaurimento ma anche di quella aggiuntiva che non può essere ad esaurimento perché è da utilizzare proprio quando le graduatorie sono esaurite e per reclutare personale abilitato alla professione. Ecco perché, per l’Anief, ferma restando la trasformazione della terza fascia ad esaurimento e l’inclusione di tutti gli abilitati prima dell’ultimo concorso nella stessa, è diritto di chi si è abilitato dopo l’ultimo bando di concorso, presentare domanda di inserimento nella fascia aggiuntiva e se frequenta un corso abilitante, chiedere l’inserimento con riserva.

Aggiornamento GaE, chi si è affrettato ad inviare i dati dovrà rimandarli

da Tecnica della Scuola

Aggiornamento GaE, chi si è affrettato ad inviare i dati dovrà rimandarli
di Alessandro Giuliani
Chi ha inviato nuovi titoli e servizi nei primi giorni e comunque fino al 22 aprile è stato invitato dal Miur ad eseguire una nuova serie di operazioni. La Cisl Scuola parla di “situazione paradossale” per una ‘dematerializzazione’ sinora dimostratasi davvero poco affidabile. E dà per scontato uno slittamento della scadenza, ancora oggi ferma al prossimo 10 maggio.
Diversi “bug” sono stati eliminati, ma continua a creare più di qualche problema la procedura di aggiornamento telematico predisposta dal ministero dell’Istruzione per i circa 180mila docenti precari iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento. Stavolta ad essersi indispettiti sono stati i più solerti: quelli che nei giorni scorsi (fino al 22 aprile) avevano già deciso di inoltrare i dati su servizi e titoli culturali acquisiti nell’ultimo triennio o non dichiarati precedentemente. Perché il Miur, tramite la direzione generale degli Studi Statistica e Sistemi Informativi, ha inviato delle indicazioni conseguenti alla nuovo versione del software di gestione del sistema di aggiornamento on line:
“Gentile utente,
risulta che lei abbia già provveduto all’inoltro/inserimento dell’istanza on line di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo.
Nelle ultime ore è stata predisposta una nuova versione dell’applicazione che ha risolto le anomalie segnalateci. Per tale motivo ed al fine di consentirLe una verifica dei dati da lei inseriti, La invitiamo a procedere, entro i termini previsti, con le seguenti operazioni:
Annulla Inoltro sulla pagina “Elenco delle domande presentate” (per tutti gli aspiranti che hanno inoltrato la domanda in data antecedente al 18/4/2014)
Verifica dei giorni di servizio nei quadri G1, G2 ed E (per tutti gli aspiranti che hanno compilato/inoltrato la domanda in data antecedente al 18/4/2014)
Verifica del periodo di durata legale del corso abilitante nei quadri B e F1: il periodo non deve superare il quadriennio, nel caso in cui fosse stato inserito un periodo superiore indicare quello corretto (per tutti gli aspiranti che hanno compilato/inoltrato la domanda fino a 22/4/2014 compreso)
Inoltro domanda (tale operazione produrrà un PDF che sostituisce il precedente PDF se già prodotto)
La ringraziamo per la collaborazione e La preghiamo di non rispondere a questa mail in quanto inviata con un sistema automatico.
Cordiali saluti
Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca
D.G. Studi Statistica e Sistemi Informativi”.
Anche se non si tratta di un vero e proprio inconveniente, la comunicazione non è piaciuta a diversi utenti direttamente interessati. Che hanno espresso il loro disappunto per una gestione dell’aggiornamento telematico delle posizioni in graduatoria che, almeno in questa prima parte, sta lasciando davvero molto a desiderare.
Sempre i sindacati, stavolta all’unisono, hanno espresso al Miur il desiderio di posticipare la scadenza per l’invio on line delle domande. Nelle ultime ore la Cisl Scuola ha ribadito “all’Amministrazione l’alto numero di segnalazioni che ogni giorno pervengono dalle sedi territoriali, oberate da richieste di assistenza di cui la gestione informatizzata delle procedure avrebbe in teoria dovuto portare a una diminuzione e che invece tendono a moltiplicarsi. Si tratta di una situazione paradossale, tanto meno accettabile quanto più si è convinti che la via della ‘dematerializzazione’ sia quella da intraprendere non solo per ragioni di contenimento dei costi e dei consumi, ma soprattutto per le maggiori garanzie di regolarità e trasparenza che ne dovrebbero derivare”.
Il sindacato guidato da Scrima ha aggiunto che non ha alcuna “nostalgia del cartaceo”, ma a patto che “le procedure on line diano finalmente prova di essere pienamente affidabili.
Appare in ogni caso più che probabile, a questo punto, uno slittamento dei termini previsti per la presentazione delle domande”. Uno slittamento inevitabile, insomma, che però, a “cascata”, avrà inevitabili riflessi sui già stretti tempi per la predisposizione della macchina organizzativa che porterà all’avvio dell’assegnazione degli organici e del personale per il prossimo anno scolastico.

Assunzioni: numeri da terno al lotto?

da Tecnica della Scuola

Assunzioni: numeri da terno al lotto?
di A.G.
A sostenerlo è il sindacato Anief, a cui risultano disponibilità di posti liberi ben più alte: sarebbero 100mila i posti vacanti, che per errate previsioni di bilancio sono assegnati con contratti per lo più al 30 giugno. Mentre il Miur ne metterà in ruolo solo 28mila. Perplessità pure per l’indizione di un nuovo concorso a cattedra: perché bandirlo per 14.000 posti, quando ci sono 17.000 idonei appena valutati dalle Commissioni. E che così decadranno automaticamente…
“Perché il ministro Giannini non programma l’assunzione immediata dei 30.000 supplenti docenti e del personale Ata assunti anche quest’anno fino al 31 agosto, al di là del prossimo turn-over? A cosa serve bandire un nuovo concorso per 14.000 posti quanto ci sono 17.000 idonei appena valutati dalle Commissioni?”. A porre le domanda al ministro dell’Istruzione è Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, dopo che il responsabile del Miur ha espresso la volontà di assumere 28mila docenti e bandire al più presto un nuovo ‘concorsone’:
Il sindacato contesta innanzitutto l’entità delle prossime immissioni in ruolo: i numeri che arrivano da Viale Trastevere, 27mila assunzioni per docenti, di cui 14mila di sostegno e 13mila curricolari, “sono da terno al lotto. L’Anief ha dimostrato come vi sono attualmente 100.000 posti vacanti e disponibili, che per errate previsioni di bilancio (la mancata stabilizzazione negli ultimi sei anni ha fatto lievitare la spesa pubblica sui contratti a termine della scuola di 300 milioni di euro), sono assegnati con contratti per lo più al 30 giugno. La sentenza della Corte di giustizia europea arriverà entro l’anno e tutto induce a pensare che l’Italia sarà condannata per violazione della normativa comunitaria”.
Per l’Anief, quindi, non ha senso bandire nuovi concorsi a cattedra o corsi abilitanti quando in migliaia lo hanno già superato ma non trovano collocazione. “Perché il ministro Giannini – afferma Pacifico – piuttosto che pensare a nuovi concorsi, quando l’ultimo in alcune regioni (Sicilia, Toscana, Lazio) non si è ancora concluso, non chiede ai suoi direttori la verifica dell’organico di fatto e l’autorizzazione ad assumere su tutti i posti assegnati in supplenza senza ragioni sostitutive? Perché non ordina l’adeguamento dell’organico di diritto sul sostegno (90.000 unità entro il 2017) al parametro stabilito dal legislatore in base al rapporto 1:2 tra docenti e alunni con handicap (già 222.000 nell’anno scolastico 2013/2014)? Perché, ancora, si preoccupa dei nuovi docenti da abilitare quando, all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, impedisce loro l’accesso alla professione? Queste domande esigono delle risposte serie e immediate”, ha concluso Pacifico.
Alle perplessità del sindacato ne aggiungiamo una nostra. Poiché il Ministro ha sottolineato, incalzata dai deputati del M5S, che “il prossimo concorso potrebbe essere un’occasione” per l’assorbimento degli idonei all’ultimo ‘concorsone’, viene da chiedersi come farà il Miur ad assumere gli idonei del concorso del 2012 dal momento che proprio la pubblicazione della graduatoria del successivo li farà decadere automaticamente dalle liste di attesa. Ora la parola passa ai piani alti di Viale Trastevere.

Rinnovo contratto scuola: spot elettorale o si fa sul serio?

da Tecnica della Scuola

Rinnovo contratto scuola: spot elettorale o si fa sul serio?
di Lucio Ficara
In Commissione Cultura Stefania Giannini chiarisce: “Ho preso molto sul serio la mia candidatura al Parlamento europeo, ma altrettanto intendo fare per il mio incarico di Ministro”. Resta il fatto che il prossimo incontro con i sindacati avverrà nel pieno della campagna elettorale.
Tutti lo evocano, tutti pensano che sia giunto il tempo per rinnovarlo, ma poi nessuno fa qualcosa di veramente concreto perché il nuovo contratto scuola si materializzi. Da parte sua il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è convinta che sarebbe giusto ed opportuno equiparare gli stipendi degli insegnanti italiani agli stipendi medi europei. Secondo il responsabile del Miur bisogna recuperare il terreno perduto, bisogna restituire dignità al ruolo dell’insegnante e valorizzare questa professione; serve urgentemente, secondo il ministro dell’Istruzione, la “revisione” di un contratto mortificante dal punto di vista economico ed obsoleto da quello normativo.
Il nuovo contratto dovrebbe nascere sotto due direttrici fortemente volute dallo stesso ministro: valorizzazione del merito dei docenti che si impegnano e si aggiornano e autonomia decisionale ai dirigenti scolastici anche sulla valutazione ai docenti. Una delle note dolenti del rinnovo del contratto della scuola è quello della retribuzione dei docenti, che trova in disaccordo il ministro Giannini con i sindacati. Secondo il neo ministro dell’Istruzione la retribuzione degli insegnanti non può restare vincolata agli scatti di anzianità automatici, non è più concepibile tollerare un meccanismo in cui l’unico modo di progredire in carriera per gli insegnanti sia l’invecchiamento.
Il termine ”valutazione” per il ministro Giannini è una parola chiave fondamentale, la ripete ossessivamente, convinta del fatto che la semantica delle parole abbia un’utile efficacia e faccia prendere coscienza della risoluzione dei problemi. In ogni intervento pubblico del ministro Giannini si parla del bisogno di introdurre meccanismi contrattuali di valutazione del merito degli insegnanti, ormai la valutazione, sostiene il responsabile dell’Istruzione, è entrata prepotentemente nella cultura della scuola italiana, dai test Invalsi alla partecipazione alle indagini internazionali, quindi dovrà entrare anche nel nuovo contratto scuola. Parallelamente al contratto il ministro annuncia anche l’esigenza di un nuovo testo unico in materia di normativa scolastica per semplificare le regole, eliminare le contraddizioni e rimediare agli errori. La domanda che ci poniamo è la seguente: riuscirà il ministro dell’istruzione Giannini a convincere della bontà delle sue azioni i sindacati scuola? Ecco arrivare proprio nel periodo delle elezioni europee, dove ricordiamo che il ministro dell’Istruzione Giannini è candidata per Scelta Civica, l´incontro tra ministro e sindacati per il rinnovo del contratto scuola. La data fissata dal ministro Giannini per questo incontro è quella del 14 maggio. Il responsabile del Miur si è detta disponibile a discutere sia della parte economica che di quella normativa. La domanda è: “Questa disponibilità di rinnovare il contratto scuola sia nella parte economica che in quella normativa è reale o si tratta di pura convenienza elettorale?”
Il sospetto che questo incontro serva per buttare fumo negli occhi all’opinione pubblica e che sia legato ad una convenienza di carattere elettorale, è più che concreto. Infatti la legge è abbastanza chiara in fatto di rinnovo economico dei contratti pubblici che non potranno esserci prima del 2015, e forse bisognerà aspettare addirittura fino al 2018.
Il parere dei più è che nessuna Araba Fenice contrattuale risorgerà delle ceneri e con ogni probabilità continueremo a tenerci ancora questo vecchio contratto destrutturato e figlio di un altro tempo. Ad alimentare i sospetti che la disponibilità del ministro dell’Istruzione a sbloccare la questione del rinnovo contrattuale anche per quanto riguarda la parte economica sia di pura convenienza elettorale, è il suo atteggiamento avuto ieri in audizione alla Camera dei deputati, alla VII commissione. La Giannini in quel consesso ha promesso di ribellarsi a quello che lei stessa definisce “informale commissariamento” da parte del Ministero dell’Economia, che non permette di operare programmazioni a lungo termine delle politiche dell’istruzione, ed ha promesso di trovare risorse aggiuntive per affrontare i tanti provvedimenti che intende intraprendere. Ma alla domanda di Gianluca Vacca del M5S, riguardo la candidatura della stessa Giannini alle europee (“Se verrà eletta lascerà il Ministero per andare al Parlamento Europeo?”), la risposta è stata limpida: “Ho preso molto sul serio la mia candidatura alle europee, così come ho preso molto sul serio il mio incarico di ministro”.
Questa risposta fa capire che la candidatura alle europee del ministro potrebbe essere la ragione di un’evidente accelerazione sui temi caldi della scuola. Fra tutti il rinnovo del contratto!

Attività motorie alle primaria: in arrivo docenti ISEF?

da Tecnica della Scuola

Attività motorie alle primaria: in arrivo docenti ISEF?
di R.P.
Lo ha annunciato il ministro Giannini nel corso della audizione alla Commissione Cutura della Camera. Un solo problema, quello economico. Ma se in parallelo si diminuisce l’organico dei posti comuni, l’operazione potrebbe essere fatta a costo zero.
“L’intenzione di inserire nel percorso formativo della scuola primaria specifiche attività di carattere motorio affidate a docenti appositamente formati e cioè ai laureati in scienze motorie, c’è; anzi dirò di più: abbiamo già individuato anche la soluzione tecnica del caso”: lo ha dichiarato il ministro Stefania Giannini nel corso della sua audizione del 24 aprile presso la Commissione Cultura della Camera.
“Il problema – ha però subito chiarito il Ministro – è di natura economica”.
In realtà se si pensa di introdurre negli organici di istituto posti per docenti specializzati il problema esiste: calcolando un insegnante ogni 10-11 classi in modo da garantire 2 ore di insegnamento per ciascuna classe, si ottiene un totale di circa 13mila posti aggiuntivi con un costo complessivo non inferiore ai 350-400milioni di euro.
Ma forse il Ministro pensa ad una soluzione meno costosa (anzi a costo pressoché nullo): si istituiscono 13mila posti per le attività motorie e parallelamente si diminuisce l’organico di posti comuni anche perché la presenza del docente specializzato rende inutile la contemporanea presenza del docente “di classe”.
Una soluzione del genere potrebbe piacere certamente molto anche alle famiglie che spesso, in molte scuole, contribuiscono economicamente per garantire la presenza aggiuntiva di personale specializzato messo a disposizione di associazioni e società sportive.
Si tratta però di vedere in che misura le organizzazioni sindacali saranno d’accordo sulla proposta.
Il Ministro, comunque, ha assicurato che per il momento proseguiranno le attività svolte in collaborazione con il CONI che permettono ogni anno ad alcune migliaia di classi di svolgere specifiche attività motorie grazie all’intervento di personale qualificato pagato in parte dal Miur e in parte dallo stesso CONI.

Valutare gli alunni con BES: sì, ma con quali regole?

da Tecnica della Scuola

Valutare gli alunni con BES: sì, ma con quali regole?
di Reginaldo Palermo
In Commissione Cultura della Camera si discute di valutazione di alunni con BES e i parlamentari del PD prendono le distanze dal Ministero. Il nodo sta nel Regolamento sulla valutazione.
Sulla questione della valutazione degli alunni con “bisogni educativi speciali” molti deputati del PD non sono affatto d’accordo con le disposizioni impartite dal Ministero e il dissenso è emerso in modo chiaro anche in Commissione Cultura della Camera ove, il 24 aprile, il sottosegretario D’Onghia ha risposto a una interrogazione che aveva come prima firmataria Mara Carocci e che era firmata da un’altra decina di parlamentari.
Secondo i deputati che hanno presentato l’interrogazione, il punto più delicato della “vicenda BES” sta proprio nella valutazione; per esempio, per gli alunni stranieri neo arrivati in Italia (a proposito: in Commissione si è assistito anche alla nascita della nuova sigla NAI), sono previsti percorsi individualizzati ad hoc mentre il comma 9 dell’articolo 1 del DRP n. 122 del 2009, e cioè il Regolamento sulla valutazione emanato all’epoca del ministro Gelmini e attualmente ancora in vigore, stabilisce che “i minori con cittadinanza non italiana… sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.
E’ probabile che, nel porre la questione, i parlamentari del PD si aspettassero di sentirsi dire che il regolamento della Gelmini andrà rivisto e adeguato alle più recenti disposizioni normative e amministrative in materia di BES.
Il sottosegretario D’Onghia, invece, ha risposto senza andare troppo per il sottile e ha ricordato che, comunque, per gli alunni stranieri neo arrivati in Italia le scuole secondarie di primo grado possono fare ricorso anche alle due ore settimanali previste per la seconda lingua straniera per migliorare le conoscenze in lingua italiana.
“Nessuna contraddizione dunque – ha ribadito D’Onghia – fra le linee guida sui BES di fine 2012 e il regolamento sulla valutazione”.
Scontata, a questo punto, la replica di Mara Carocci che si è dichiarata insoddisfatta della risposta: “Non è chiaro come possano gli alunni della scuola secondaria di primo grado – con cittadinanza straniera non in possesso di competenze e conoscenze linguistiche minime – utilizzare le due ore della seconda lingua straniera per il potenziamento della lingua italiana, come indicato nella risposta resa dal Governo: gli stessi, infatti, dovranno sostenere una valutazione, in particolare al termine della scuola secondaria di primo grado, anche nella seconda lingua straniera la cui conoscenza è obbligatoria in tale ciclo di studi”.
Più in generale la Carocci ha sottolineato l’estrema rigidità dell’attuale sistema di valutazione, che “non registra i miglioramenti conseguiti negli studi da parte di coloro che hanno bisogni educativi speciali ed in particolare da parte degli alunni neo arrivati in Italia”.
In effetti la risposta del sottosegretario D’Onghia risulta poco comprensibile anche a chi nella scuola ci lavora e mette in luce ancora una volta la distanza pressoché siderale che esiste ormai fra le stanze di Viale Trastevere e la scuola reale.
Se davvero il Ministro vuole dialogare con insegnanti, dirigenti, operatori, famiglie e studenti dovrà impegnarsi seriamente a colmare questa distanza.

La scuola italiana non è preparata a gestire i bambini “plusdotati”

da Tecnica della Scuola

La scuola italiana non è preparata a gestire i bambini “plusdotati”
di Pasquale Almirante
In Italia i bambini con Q.I. (quoziente intellettivo) elevato,125-160, abbandonano la scuola come i coetanei meno dotati. Il Q.I. medio della popolazione va da 85 a massimo 115. Per i plusdotati non esistono percorsi speciali, parrebbe che dei geni non si sappia che farsene in Italia, mentre in altri paesi sono risorse inestimabili per la collettività.
L’Espresso indaga dentro l’arcipelago frastagliato dei cosiddetti “geni” per in quali il sistema di istruzione italiano non ha una strategia per valorizzarli.
Chi insegna, scrive L’Espresso, il più delle volte non è preparato e non ha strumenti per individuare questi talenti. Accadrebbe spesso addirittura che i plusdotati siano considerati svogliati e pessimi alunni perché non studiano e sono iperattivi perché per loro è tutto facile, le lezioni ripetute allo strenuo non hanno senso, e si distraggono. In alcuni casi gli viene diagnosticata l’ADHD, sindrome da deficit di attenzione e iperattività: da trattare con psicofarmaci. In realtà è “semplicemente” un genio in incognito, e solo grazie a genitori attenti si riescono ad evitare brutti scherzi, come l’uso di farmaci per sedare le “disobbedienze” del piccolo.
E’ comune credere che il bambino dotato se la cavi da sé, riesca a oltrepassare ogni ostacolo, in realtà non è cosi, lo sviluppo emotivo è pur sempre legato all’età e ricevere messaggi controversi può creare dei crolli di autostima e interrompere il percorso evolutivo.
Come conferma la Neuropsichiatra Annamaria Roncoroni ”al di là del “patrimonio genetico” dell’individuo, se l’ambiente non offre adeguate possibilità di crescita e di sviluppo, non è assolutamente detto che i bambini plusdotati sviluppino il loro potenziale” In Olanda da circa 20 anni si parla di plusdotazione, nei sussidiari sono già indicati con un asterisco quali sono gli esercizi rivolti a questi bambini: in questo modo è possibile mantenere vivo il loro interesse e contemporaneamente aumentare le loro competenze e non frustrare l’autostima.
Ci dovrebbero essere delle priorità nel sistema scolastico pubblico nei confronti degli studenti plusdotati, che molto spesso incominciano la scuola con competenze ed abilità nettamente superiori ai compagni di classe, innescando così il il grosso rischio di far nascere malumore e, conseguentemente, demotivazione e disinteresse, che altro non sono che i sintomi del futuro drop-out (abbandono scolastico).
L’AISTAP è l’associazione Italiana per lo sviluppo del talento e della Plusdotazione, nasce il 1 giugno 2010 per colmare una voragine tutta italiana. Lo zoccolo duro è formato da un gruppo di psicologi e ricercatori che si occupano, da circa un decennio, di talento e di sviluppo del potenziale, dando centralità alle necessità di questi studenti che, secondo le stime internazionali, rappresentano il 3-5% della popolazione scolastica.
In Italia, scrive L’Espresso, non esiste un monitoraggio di questo genere, estrapolandolo e incrociando i dati dell’Istat e dell’early school leavers (ESL) del Miur (Ministero dell’Istruzione) si possono fare dei numeri, Anna Roncoroni ci da una bussola del fenomeno “ogni anno circa 700.000 studenti abbandonano la scuola e secondo i dati esteri, perché noi non possiamo fare questa classifica, possiamo dire che tra questi circa 50.000 (stando alle stime più prudenti) potrebbero essere gifted (Plusdotati)” Per ora il Miur non prevede corsi adeguati alle loro capacità cognitive superiori, e non sembra essere nell’aria una virata di rotta.
In Svizzera, a due passi da noi, nel cantone del Vaud esistono classi di arricchimento (“enrichissement”) nella scuola pubblica, una boccata d’aria per gli allievi plusdotati. Anche qui, va detto, ci sono delle difficoltà perché queste classi non esistono in tutte le scuole, i direttori hanno molta autonomia, gestiscono il loro budget secondo le loro priorità. Secondo Claudia Jankech (Specialista in Psicologia dell’infanzia e adolescenza di Losanna) “Gli APC (alto potenziale cognitivo) non sono quasi mai una priorità! questo è evidente”.

“Subito la legge contro il cyberbullsimo”

da Tecnica della Scuola

“Subito la legge contro il cyberbullsimo”
di P.A.
Un appello è partito da parte della senatrice Elena Ferrara (Pd) al premier Matteo Renzi, a margine della presentazione del suo disegno di legge contro il bullismo in internet, per una legge contro gli abusi in rete
“Speriamo che, prima possibile, si attivi una formazione scolastica contro l’emergenza del cyberbullismo. Sono certa che il nostro presidente del Consiglio, così attento alle nuove tecnologie, sappia cogliere questo invito”.
“Fenomeno preoccupante e che bisogna contrastare puntando innanzitutto sulla prevenzione. Situazioni di solitudine sono spesso sfociate in tragedie e ne abbiamo alcuni esempi sul territorio. Sono cose che non devono più accadere”.
Il riferimento è alla vicenda di Carolina Picchio, la giovane oleggese che si suicidò perché vittima di bullismo nel web. E Ferrara aggiunge: “Il Governo ha riportato la scuola al centro, liberando risorse importanti. Confidiamo che avvenga anche per la formazione in materia di cyberbullismo”.
“Il testo punta su educazione e formazione – commenta Ferrara -. Per i minori che commettono atti di cyberbullismo è prevista la procedura dell’ammonimento. Da parte del Garante per la protezione dei dati personali, è prevista la possibilità di rimozione dei post lesivi su richiesta dei genitori delle vittime”.

Concorso per Ds Toscana: Audizione Senato su conversione in legge del DL 58/14

da Tecnica della Scuola

Concorso per Ds Toscana: Audizione Senato su conversione in legge del DL 58/14
di Aldo Domenico Ficara
Si è svolta il 24 aprile 2014, nella sede del Senato della Repubblica, l’audizione delle Organizzazioni Sindacali da parte della Commissione Cultura sul decreto legge 58 del 7 aprile 2014 relativo ai concorsi per dirigenti scolastici e ai servizi di pulizia nelle scuole
Per quanto riguarda il concorso per dirigenti scolastici la FLC-CGIL ha proposto di emendare il testo al fine di prevedere un percorso concorsuale specifico per tutti i dirigenti scolastici della Toscana che hanno già superato il concorso – oggi annullato per un vizio formale – in modo da tutelare i loro diritti e garantire la regolarità del funzionamento delle scuole. Inoltre poiché ci sono ancora molti ricorsi pendenti, per irregolarità formali, sarebbe opportuno prevedere da subito le misure da adottare qualora la magistratura procedesse all’annullamento di altri concorsi già espletati.
Pertanto la FLC-CGIL chiede, come è già avvenuto per il precedente concorso in Sicilia, che la legge di conversione introduca per i dirigenti in servizio e per gli idonei un percorso concorsuale specifico che tenga conto della esperienza fatta positivamente sul campo e della formazione seguita. Tale percorso non sarebbe lesivo del diritto di tutti gli altri docenti che non hanno superato il concorso i quali ripeterebbero le fasi ritenute illegittime dalle sentenze e vedrebbero ugualmente tutelati i loro diritti.

Giannini: nel 2014/15 il II ciclo Tfa, ma subito chiarimenti dal Mef sui finanziamenti a Istruzione e Ricerca

da Tecnica della Scuola

Giannini: nel 2014/15 il II ciclo Tfa, ma subito chiarimenti dal Mef sui finanziamenti a Istruzione e Ricerca
di A.G.
Per il Ministro si tratta di due passaggi fondamentali. Perché altrimenti i ragazzi che vogliono fare l’insegnante rimangono senza “sponda”. E poi perché ”si programma quando ci sono fondi certi, soprattutto sui capitoli università e ricerca e su alcuni della scuola, come il Mof”.
A margine dell’audizione in Commissione Cultura alla Camera del 24 aprile, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, non ha parlato solo di assunzioni e concorso a cattedra. Si è soffermato anche sui nuovi tirocini formativi attivi abilitanti, a cui ha detto di tenere tanto.
”Facciamo ripartire il Tfa per l’anno accademico 2014-2015, altrimenti questi ragazzi rimangono senza sponda”, ha tenuto a specificare Giannini. Sul numero di posti a disposizione, però, il Ministro non ha voluto dare indicazioni. Vale la pena ricordare, a tal proposito, nella prima tornata di Tfam, nel 2012, i posti messi a bando furono oltre 20mila (anche se poi ne andarono assegnati solo circa 13mila a causa dell’eccessiva selezione). L’ultima, anche unica, indicazione sull’entità di posti relativi al secondo ciclo dei Tfa rimane sempre quelle dell’ex ministro Carrozza, che nella scorsa estate indicò oltre 29mila posti a disposizione.
Il responsabile del Miur ha poi voluto sottolineare che intende incontrare presto il “collega” di Governo a capo del Mef, al fine di comprendere come stanno le cose sui finanziamenti ai comparti della formazione e della ricerca. ”Abbiamo concordato un incontro con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e lo faremo la settimana prossima. L’obiettivo è capire effettivamente, al di là dei singoli provvedimenti, quali sono le possibilità” economiche, ”soprattutto sui capitoli università e ricerca e su alcuni capitoli della scuola, come il Mof”, perché ”si programma quando ci sono fondi certi”.
Giannini ha poi aggiunto che ”l’obiettivo è procedere non più punto per punto, ma fare una panoramica”. Durante l’audizione, Giannini ha sottolineato che ”se vogliamo dare spazio alla programmazione e alla semplificazione” anche per università e ricerca ”è necessario” superare ”l’informale commissariamento” da parte del Mef. Resta ora da capire che ne pensa Via XX Settembre, soprattutto perché da quelle risposte dipenderà anche la proposta che Giannini sarà in grado di formulare ai sindacati a metà maggio in vista del rinnovo del contratto. Un dettaglio non certo marginale.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 96

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 96 del 26-4-2014

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 4 aprile 2014


Permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario Thifen, ai
sensi dell’art. 52 del regolamento (CE) n. 1107/2009. (14A03145)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO 4 aprile 2014


Permesso di commercio parallelo del prodotto fitosanitario Thifen 50,
ai sensi dell’art. 52 del regolamento (CE) n. 1107/2009. (14A03146)

 

 

Pag. 6

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 


DECRETO 24 aprile 2014


Individuazione delle categorie di lavorazioni che richiedono
l’esecuzione da parte di operatori economici in possesso di specifica
qualificazione, ai sensi dell’articolo 12 del decreto-legge 28 marzo
2014, n. 47. (14A03408)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 7 aprile 2014


Iscrizione della denominazione «Miele Varesino» nel registro delle
denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche
protette. (14A03309)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DECRETO 11 aprile 2014


Rinnovo dell’autorizzazione all’organismo di controllo «INOQ –
Istituto Nord Ovest Qualita’ soc. coop.», in Moretta, ad effettuare i
controlli sulla specialita’ tradizionale garantita «Mozzarella»,
registrata in ambito Unione europea. (14A03298)

 

 

Pag. 17

 

 

 


DECRETO 11 aprile 2014


Protezione transitoria accordata a livello nazionale alla
denominazione Patata del Fucino per la quale e’ stata inviata istanza
alla Commissione europea per la registrazione come indicazione
geografica protetta. (14A03299)

 

 

Pag. 17

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 26 marzo 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Humana Societas societa’
cooperativa», in Isernia e nomina del commissario liquidatore.
(14A03277)

 

 

Pag. 18

 

 

 


DECRETO 26 marzo 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa Vergaio – Soc.
coop. a r.l.», in Firenze e nomina del commissario liquidatore.
(14A03284)

 

 

Pag. 19

 

 

 


DECRETO 26 marzo 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa sociale
Handicap e Lavoro – in breve CO.HA.LA.», in Livorno e nomina del
commissario liquidatore. (14A03285)

 

 

Pag. 20

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «Renix – Societa’ cooperativa», in Roma e nomina
del commissario liquidatore. (14A03189)

 

 

Pag. 21

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «Cinzia societa’ cooperativa edilizia», in
Velletri e nomina del commissario liquidatore. (14A03190)

 

 

Pag. 21

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «Ma.Da.L. Piccola societa’ cooperativa a
responsabilita’ limitata», in Roma e nomina del commissario
liquidatore. (14A03191)

 

 

Pag. 22

 

 

 


DECRETO 31 marzo 2014


Scioglimento della «Global Line – Societa’ cooperativa a mutualita’
prevalente», in Roma e nomina del commissario liquidatore. (14A03192)

 

 

Pag. 23

 

 

 


DECRETO 9 aprile 2014


Modifica al decreto 3 ottobre 2013, recante decadenza dai benefici
per gruppi di imprese agevolate dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488.
(14A03252)

 

 

Pag. 24

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 1 aprile 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Lonquex
(Lipegfilgrastim)», ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24
dicembre 1993, n. 537. (Determina n. 343/2014). (14A03149)

 

 

Pag. 27

 

 

 


DETERMINA 1 aprile 2014


Riclassificazione del medicinale per uso umano «Difosfonal (disodio
clodronato)», ai sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre
1993, n. 537. (Determina n. 347/2014). (14A03150)

 

 

Pag. 28

 

 

 


DETERMINA 1 aprile 2014


Rinegoziazione del medicinale per uso umano «Fentanyl Hameln», ai
sensi dell’art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
(Determina n. 335/2014). (14A03151)

 

 

Pag. 29

 

 

 


DETERMINA 1 aprile 2014


Regime di rimborsabilita’ e prezzo di vendita del medicinale per uso
umano «Novothirteen (fattore XIII di coagulazione del sangue)».
(Determina n. 336/2014). (14A03152)

 

 

Pag. 30

 

 

 


DETERMINA 10 aprile 2014


Rettifica della determina n. 242 del 10 marzo 2014, relativa al
medicinale per uso umano «Voriconazolo Accord» (voriconazolo).
(Determina n. 368/2014). (14A03241)

 

 

Pag. 31

 

 

 


DETERMINA 10 aprile 2014


Rettifica della determina n. 244 del 10 marzo 2014, relativa al
medicinale per uso umano «Imatinib Accord». (Determina n. 370/2014).
(14A03255)

 

 

Pag. 32

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Revoca dell’autorizzazione alla produzione di gas medicinali per uso
umano alla societa’ «Societa’ Italiana Acetilene & Derivati
“S.I.A.D.” S.p.a.». (14A03253)

 

 

Pag. 32

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Modifica all’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Stimulfos». (14A03147)

 

 

Pag. 32

 

 

 


COMUNICATO


Modifica all’autorizzazione all’immissione in commercio del
medicinale per uso veterinario «Hymatil 300 mg/ml». (14A03148)

 

 

Pag. 33

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


COMUNICATO


Proposta di riconoscimento del disciplinare di produzione della
indicazione geografica protetta «Culurgionis». (14A03300)

 

 

Pag. 35

 

 

 


COMUNICATO


Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta
«Salame Piemonte» (14A03308)

 

 

Pag. 38

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ fiduciaria
e di organizzazione e revisione contabile di aziende rilasciata alla
Societa’ «Fiduciaria Santo Stefano S.r.l.», in Milano. (14A03282)

 

 

Pag. 42

 

 

 


COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ fiduciaria
e di organizzazione e revisione contabile di aziende rilasciata alla
Societa’ «Mia Fiduciaria S.r.l.», in Roma. (14A03283)

 

 

Pag. 42

 

 

REGIONE PUGLIA

 


COMUNICATO


Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari comunali del
comune di Maglie (14A03310)

 

 

Pag. 42

 

 

 


COMUNICATO


Approvazione della variante al P.R.G. del Comune di Fasano (14A03311)

 

 

Pag. 42