MERCATINO LIBRI SCOLASTICI USATI ONLINE

MERCATINO LIBRI SCOLASTICI USATI ONLINE: BOOKSKOOL

 

Bookskool è il nome dell’applicazione Web creata dalla web agency We Are Zaion (Thiene VI 36016), sviluppato nei primi mesi del 2014 da Mirko Saugo e Daniele Covallero che sta ottenendo un grande successo e ottimi consensi da varie scuole italiane che hanno aderido al servizio.

 

Bookskool è un servizio che viene offerto in affitto annuale alle scuole ad un prezzo davvero modico e permette agli studenti delle scuole che hanno aderito al servizio di registrarsi ed accedere ad un’area utente che consente di inserire / modificare gli annunci di vendita libri e di ricercare e contattare i proprietari dei libri scolastici usati.

 

Questa piattaforma web sta riscuotendo un notevole successo tra le scuole del vicentino che sono state le prime ad essere state contattate per l’erogazione del servizio e che stanno dimostrando apprezzamento per la semplicità dell’applicazione, la piacevole grafica (snella ed efficace), unita ad una serie di funzionalità che rendono la piattaforma web fruibile sui più moderni browser sia per computer desktop che per tablet ed i più moderni smartphone.

 

Nell’attuale periodo di promozione Mirko Saugo (CEO della web agency We Are ZAiON) dichiara: “Vogliamo proporre la nostra applicazione come software innovativo per tutte le scuole a livello nazionale e abbiamo grandi progetti con miglioramenti a livello verticale che offriranno alle scuole un servizio sempre più completo, inserendo una serie di funzionalità che permetteranno alla piattaforma di uscire della semplice visione del mercatino libri e diventare parte integrante della vita scolastica”.

 

La necessità della gestione online del mercatino libri deriva da una richiesta delle stesse scuole del vicentino che hanno espresso la volontà di usufruire di tale piattaforma web sia per risparmiare sui notevoli costi del mercatino libri estivo tradizione, sia per offrire un servizio aggiuntivo agli studenti affinchè lo scambio libri non si concentri in un solo giorno dell’anno ma sia un servizio prolungato per tutto l’anno.

 

Grazie alla precedente collaborazione con l’Istituto Professionale Artusi di Recoaro questi giovani sviluppatori sono riusciti ad unire le richieste della scuola in esame con le risorse offerte dalla tecnologia web e dopo 2 anni di utilizzo sono riusciti a dare il via ad un progetto strutturalmente e graficamente rivisto e pronto per essere offerto come servizio a tutte le scuole d’Italia.

 

Per maggiori informazioni relative al servizio Bookskool, vi preghiamo di consultare il sito web: http://www.bookskool.com

 

I periodi di ferie non fruiti vanno pagati tutti

PRECARI – Finisce l’anno scolastico, i periodi di ferie non fruiti vanno pagati tutti: anche quelli di sospensione delle attività didattiche

 

L’articolo 54 della Legge di Stabilità n. 228/12 è in palese contraddizione con la direttiva europea sulla materia n. 88/2003. Oltre che con diverse norme della giurisprudenza nazionale, con l’articolo 36 della Costituzione e con molte sentenze già emesse nelle aule dei tribunali del lavoro. Gli stessi cui ci si potrà rivolgere, qualora i dipendenti a tempo determinato non dovessero nei prossimi mesi vedersi corrisposte tutte le loro ferie non godute: basta soprusi.

 

In vista del termine dell’anno scolastico, Anief ricorda a tutti i dipendenti, docenti e Ata, che hanno sottoscritto un contratto fino alla conclusione delle attività didattiche o al 30 giugno 2014 che l’amministrazione deve loro pagare tutte le ferie non fruite: una specifica direttiva europea sulla materia del 2003, la n. 88, indica infatti che nel conteggio dei giorni da monetizzare vanno conteggiati anche i giorni di sospensione delle attività didattiche. Quindi pure le vacanze di Natale e di Pasqua, come gli stop delle lezioni decisi dalle regioni o degli stessi istituti sulla base di esigenze locali.

 

Anche i giorni di fermo scuola per permettere lo svolgimento lo svolgimento dei pubblici concorsi o delle elezioni, come accadrà quest’anno nelle scuole seggio dal pomeriggio di venerdì 23 a martedì 27 maggio compreso per via del rinnovo del Parlamento europeo, vanno considerati ai fini della maturazione delle ferie dei dipendenti.

 

Pertanto l’articolo 54 della Legge di Stabilità n. 228 del 12 che introduce il divieto di monetizzazione delle ferie non è applicabile. Oltre che con l’UE, è in palese contraddizione con i pareri espressi sullo stesso tema dalla Cassazione. La norma, inoltre, è in evidente contrasto con un articolo della Costituzione, il n. 36, e con diverse parti della giurisprudenza nazionale. Ad iniziare dall’articolo 2109 del Codice Civile, il quale dispone che il diritto alle ferie si concretizza attraverso una fruizione il più possibile continuativa, al fine di soddisfare la finalità specifica “del recupero energetico e della salutare distensione e ricreazione psicologica”. Il concetto è stato ribadito più volte, su casi simili, pure dal giudice: il quale ha stabilito, ad esempio, che non si può ridurre il monte ore delle ferie dei lavoratori della scuola sottraendo dal computo il numero di giorni che il dipendente ha passato nello stato di malattia.

 

Negare il pagamento delle ferie dei precari, anche di una minima parte – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – significa ancora una volta calpestare le indicazioni di una precisa direttiva comunitaria. Ma stavolta c’è di più, perché non si tiene conto nemmeno della giurisprudenza nazionale, che in più parti esplicita il diritto a quantificare i giorni di ferie da assegnare di ogni lavoratore sull’intero periodo lavorativo svolto. Quindi anche i giorni di sospensione delle lezioni vanno conteggiati, perché il dipendente rimane in servizio”.

 

Il nostro sindacato – continua Pacifico – ha più volte spiegato che per uscire da questo empasse, derivante dall’emanazione di una spending review in alcune sue parti a dir poco miope e forzata, non rimane altro che adottare una modifica legislativa, da adottare in Parlamento: non ravvisando al momento questa volontà, ai precari vessati non rimane che rivolgersi al giudice del lavoro. Come hanno già fatto con noi centinaia di ricorrenti precari stufi di subire soprusi”.

 

Anief invita tutta i precari cui l’amministrazione nega il pagamento per intero delle ferie non fruite ad impugnare la posizione dell’amministrazione seguendo queste indicazioni.

 

 

“La mia Europa è”, gli studenti disegnano il logo del semestre italiano Ue

“La mia Europa è”, gli studenti disegnano il logo del semestre italiano Ue

laMiaEuropa_150x160Una rondine stilizzata con il becco verde, la testa rossa e le ali e la coda blu, con sotto la scritta: “2014. Italia Europa”. Sarà questo il logo del semestre di Presidenza italiana dell’Ue che partirà dal prossimo 1 luglio. Il simbolo, intitolato “Europa è libertà”, è stato ideato dall’Istituto “Giuseppe Meroni” di Lissone (MB), primo classificato nel concorso nazionale “La mia Europa è” a cui hanno partecipato scuole di tutta Italia.

I loghi che si sono classificati al primo, secondo e terzo posto sono stati premiati oggi a Palazzo Chigi dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e dal Sottosegretario alla Presidenza per le Politiche Europee Sandro Gozi, alla presenza dell’astronauta Luca Parmitano, ambasciatore della Presidenza italiana dell’Ue.

“La scuola italiana – ha dichiarato Giannini – ha risposto all’iniziativa come ci aspettavamo, con la naturalezza di un sentimento di appartenenza alla comunità europea. Ci sono arrivate centinaia di proposte. Il semestre è un’occasione straordinaria per poter lanciare dall’Italia un messaggio forte di cambiamento”. Il Sottosegretario Gozi ha spiegato che la scelta di un concorso per studenti per individuare il logo indica come l’Europa debba tornare ad essere “non più sinonimo di crisi e lontananza ma di opportunità e futuro”.

La “medaglia d’argento” e quella “di bronzo” hanno visto due ex aequo. Al secondo posto si sono classificati a pari merito l’Istituto “Ferrini-Franzosini” di Verbania con il logo “Make the Europe” e l’IISS “De Nittis-Pascali” di Bari con “L’Europa ci unisce”. Al terzo posto, ancora l’Istituto “Ferrini-Franzosini” di Verbania con “Incrociare il futuro” e l’IIS “Virginio Bonifazi” di Civitanova Marche (MC) con “La mia Europa è anche la tua”.

I lavori sono stati valutati da una Commissione paritetica composta da rappresentanti del Miur, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento per le Politiche Europee e da esperti di comunicazione. La risposta da parte delle scuole è stata molto alta: il bando di concorso è stato aperto a fine novembre e, alla scadenza, sono arrivati quasi 600 lavori.

Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione Concorso nazionale
“La mia Europa è”
Al termine delle operazioni di valutazione dei lavori pervenuti, la Commissione paritetica composta da rappresentanti del Miur, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Dipartimento per le Politiche Europee e da esperti di comunicazione, ha il piacere di comunicare i vincitori del Concorso nazionale “La mia Europa è”:
VINCITORI:
PRIMO POSTO
ISIS-IPSIA “G. MERONI”, Lissone
“Europa è libertà”
SECONDO POSTO PARI MERITO
ISTITUTO “FERRINI – FRANZOSINI”, Verbania
“Make the Europe”
IISS “DE NITTIS – PASCALI”, Bari
“L’Europa ci unisce”
TERZO POSTO PARI MERITO
ISTITUTO “FERRINI – FRANZOSINI”, Verbania
“Incrociare il futuro”
I.I.S. “V. BONIFAZI”
“La mia Europa è anche la tua”
IL DIRETTORE GENERALE
Giovanna Boda

Concorso dirigenti scolastici: Assegnazione sedi – Affidamento incarichi dirigenziali

Foggia 2O/05/2014

Al Dr. Francesco De Santis
Direttore Generale USR Lombardia
drlo@postacert.istruzione.it
direzione-lombardia@istruzione.it
via Pola, 11
20124 – Milano
E, p.c.
– On. Stefania Giannini
Ministro Istruzione, Università e Ricerca
uffgabinetto@postacert.istruzione.it
caposegreteria.ministro@istruzione.it
segreteria.particolare.ministro@istruzione.it
– Dr. Luciano Chiappetta
Capo Dipartimento MIUR
dpit@postacert.istruzione.it
Viale Trastevere, 76/a
00153 ROMA
– Dipartimento della Funzione Pubblica
protocollo_dfp@mailbox.governo.it
Corso Vittorio Emanuele II,
116 00186 Roma
– Ispettorato per la Funzione Pubblica
ispettorato@funzionepubblica.it
Piazza Sant’Apollonia, 14
00153 – Roma
– Al Procuratore Regionale della Corte dei Conti
procura.regionale.lombardia@corteconti.it
Via Marina, 5
20121 Milano
– Al Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Milano
prot.procura.milano@giustiziacert.it

Oggetto: Concorso dirigenti scolastici: Assegnazione sedi – Affidamento incarichi dirigenziali.

Egregio Dr. De Santis
in seguito alla pubblicazione della nota del 16 aprile 2014 (All. 1), alla quale mi riporto e che è
parte integrante della presente, sono pervenute all’Associazione, numerose comunicazioni, da
parte del personale interessato, che ha segnalato situazioni obiettivamente anomale.
Devo constatare che l’USR Lombardia ancora non ha proceduto a rivedere, alla luce di quanto
documentato, l’assegnazione delle sedi ai neo dirigenti, sia per rendere giustizia, sia per evitare a
tutti il fondato rischio che la Corte dei Conti ricusi tutti i decreti di affidamento degli incarichi per i
motivi già evidenziati e per quelli che ribadirò.
Evidenzio, inoltre, il mancato riscontro alla citata nota. Anche questo segno dei tempi!
L’unica motivazione plausibile, alle resistenze dell’USR, è il timore delle reazioni di quanti
hanno tratto benefici dalla precedente assegnazione.
Tra il rispettare le regole e le norme e l’evitare lamentele e protese, è sempre meglio mettere la
testa sotto la sabbia e far finta di niente? E’ questo il principio ispiratore di una buona
amministrazione? Tanto chi si sente leso può sempre ricorrere al Giudice e, prima che il Giudice
deciderà, passeranno anche degli anni! Qualora, peraltro, il Giudice, dovesse annullare gli atti,
nessuno sarà responsabile e nessuno pagherà. Al massimo il ricorrente dovrà avviare un’azione
risarcitoria e alla fine, in caso di soccombenza, pagherà l’Amministrazione la quale, a sua volta,
potrebbe avviare un altro procedimento nei confronti del o dei responsabili, i quali saranno tenuti
a pagare in proprio, solo se e quando sarà riconosciuto e dimostrato il DOLO o la COLPA GRAVE.
Siccome è molto difficile, se non impossibile dimostrtarli, si possono tranquillamente violare le
norme … a rischio zero e costo zero. Altrimenti a che serve il potere? Meglio utilizzarlo per
elargire piaceri e accontentare i protetti, i raccomandati, gli amici degli amici, ecc…
Questa è denegata giustizia!
DIRIGENTISCUOLA-CONFEDIR
(Di.S.Conf)
ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE-SINDACALE
DIRIGENTI M.I.U.R. aderente alla Confedir
Il Segretario Generale Il Segretario Generale Aggiunto
Viale Luigi Pinto n. 87 71122- FOGGIA TELEF/FAX 0881748615 cell 3404098504
Mail: dirigentiscuola@libero.it Sito:www.dirigentiscuola.org
Se l’obiettivo è aumentare la sfiducia dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione
e aspettare che la gente, stanca e indignata, scenda in piazza e prenda i forconi e non solo, siamo
sulla buona strada!
La invito, nuovamente, quindi, a rivedere la sua posizione anche e, soprattutto, per tutelare
coloro che hanno beneficiato della Sua discrezionalità.
Come già evidenziato il principio della discrezionalità, comunque sottoposto a informativa
preventiva dei criteri che si intendono adottare (non risulta ci sia stata alcuna informativa e
nessuna pubblicazione di criteri), non è applicabile nella vertenza che ci occupa, per il semplice
motivo che Lei non conosce i vincitori del concorso e non è, quindi, in grado di “valutare”
competenze, capacità ecc…. dei 355 neo dirigenti.
Avrebbe dovuto attenersi semplicemente all’unico elemento oggettivo: la posizione in
graduatoria, rispettando per tutti i vincitori le preferenze espresse. Nessuno avrebbe potuto
eccepire alcunchè! Ovvero ricorrere alla discrezionalità in casi eccezionali e debitamente
documentati con adeguate argomentazioni per motivare il mancato rispetto dei criteri stabiliti,
qualora li avesse comunicati nella obbligatoria informativa preventiva!
Peraltro, qualora avesse voluto avallersi della “discrezionalità”, avrebbe dovuto farlo per tutto e
per tutti, stabilendo, comunque, dei criteri. Uno di questi, sia consentito, dovrebbe essere quello
dell’interesse a “contemperare l’interesse dell’Amministrazione con quello dei lavoratori”, i
dirigenti nella fattispecie.
Purtroppo così non è stato, e lo attestano molti dei casi segnalati, dei quali riporto i più
ecclatanti:
1. Perché la sede nominale dell’ IC “Segantini” di Asso non è stata assegnata alla Dr.ssa
Orsola Moro e per diritto di graduatoria e per assicurare continuità, atteso che la stessa,
più di chiunque altro dei 355 vincitori del concorso conosce bene l’istituto, non fosse altro
perché ci lavora da molti anni con incarichi di collaborazione con il dirigente reggente.
L’Amministrazione avrebbe avuto tutto l’interesse ad assegnare la sede alla Dr.ssa Moro.
Invece la sede non è neanche stata inclusa tra quelle libere e siamo in attesa che ci venga
spiegato il perché una sede nominale, e quindi libera, non sia stata resa disponibile.
2. Perché, caso opposto, la sede dell’ IC “Rosanna Galbusera” di Segrate non è stata
assegnata alla Dr.ssa Stefania Strignano, nonostante addirittura una petizione sottoscritta
dai genitori e dal sindaco? E’ vero che è stata assegnata a chi la precedeva in graduatoria,
ma la Dr.ssa Strignano conosce l’istituto come le sue tasche, lo ha, di fatto, diretto da anni
come vicaria, visto che è privo di titolarità ed affidato in reggenza. Perché, in questo caso
non è stato applicato il principio della DISCRIZIONALITA’ avendo tutte le motivazioni
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possibili: Ottimi rapporti con l’Ente locale, con il C.di I., conoscenza delle famiglie che sono
ricorse perfino alla petizione, conoscenza degli alunni, ecc…?
3. Perché alla Dr.ssa Gramazio Antonella, 50.ma in graduatoria, laureata in Economia e
Commercio e in Giurisprudenza, docente di Economia aziendale e diritto, è stato
assegnato un I.C., invece dell’I.S. “Enrico Mattei” di Rho, assegnato al 93.mo in
graduatoria; oppure l’I.S. “Enrico De Nicola” di Sesto S. Giovanni, pure richiesto, assegnato
al 164.mo in graduatoria? Quale interesse, Dr. De Santis, ha l’Amministrazione ad
utilizzare la DISCREZIONALITA’ in questo caso, penalizzando e calpestando un legittimo
diritto della Dr.ssa Gramazio, gettando, peraltro a mare la sua specifica competenza che
l’Amministrazione avrebbe tutto l’interesse a “sfruttare”. Quale interesse ha
l’Amministrazione ad assegnare a lei, e a tanti altri un I.C., del quale non conosce gli
ordinamenti e nel quale non ha mai lavorato? Si mette in crisi il dirigente e la scuola!!
Idem pert il caso contrario, salvo esplicita richiesta del o degli interessati.
4. Perché, caso opposto, non ha usato la DISCREZIONALITA’, nei confronti del Dr. Aldo Delpari,
plurilaureato, docente di discipline economico – aziendali (A017) e giuridico – economiche
(A019) in istituti d’istruzione superiore, assegnando, anche a lui, un I.C. , invece di uno di
I.S. del quale conosce bene gli ordinamenti? Eppure il Dr. Delpari, in una nota accorata
diretta alla Dr.ssa Modennini, ha espresso la sua disponibilità a qualunque sede, purché di
I.S. e non per vanità, ovviamente. Non è stato degnato neanche di risposta! Altra risorsa
sprecata e altro utilizzo distorto della DISCREZIONALITA’!
La DISCREZIONALITA’, infine, non è prevista per determinare le sedi da assegnare o da
“accantonare”! Tutte le sedi libere DOVEVANO ESSERE messe a disposizione inserendole
nell’elenco di cui al decreto n. 73 del 20 febbraio 2014. Le sedi nominali, come ampiamente
esplicitato nella mia precedente del 16 aprile 2014 (cfr. paragrafo B – in particolare posizione di
Stato), sono e devono essere disponibili per altro incarico, non accantonate per “incarichi” di
reggenza ad personam.
Ricordo, ancora una volta, che, ai sensi del c. 4, art. 13 del CCNL dell’Area V, “Le sedi affidate
per incarico nominale diventano disponibili per altro incarico”.
Non è prevista alcuna DISCREZIONALITA’ o ACCANTONAMENTO: le sedi DEVONO ESSERE
DISPONIBILI PER ALTRO INCARICO, a meno che i dirigenti assegnati “nominalmente” non siano
rientrati in servizio ed ammesso che abbiano diritto a rientrare nella sede nominale.
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E’ ancora il caso di ricordare che la retribuzione di posizione e di risultato, parte variabile, è
rapportata alla fascia di posizione delle singole istituzioni scolastiche.
In lombardia le istituzioni scolasrtiche sono suddivise in quattro fasce:
la retribuzione di posizione, parte variabile, è la seguente:
I FASCIA II FASCIA III FASCIA IV FASCIA
€ . 877,10 € . 738,61 € . 600,12 € . 461,63
Quella di risultato:
I FASCIA II FASCIA III FASCIA IV FASCIA
€. 393,19 €. 331,12 €. 269,02 €. 206,94
Di conseguenza la retribuzione annua, in base alle fasce è la seguente:
I FASCIA II FASCIA III FASCIA IV FASCIA
€. 63.406,37 €. 60.799,13 €. 60.799,13 €. 55.584,05
Assegnare, quindi, ad un dirigente una istituzione scolastica di prima o di quarta fascia, non è la
stessa cosa. La retribuzione varia di ben 7.822,32 euro l’anno. Questo è il “prezzo” della
discrezionalità!
Se poi si considera che la differenza inciderà sulla liquidazione e sulla pensione, il danno della
discrezionalità è alquanto consistente.
Anche per questo non trascurabile motivo, è corretto, giusto e legittimo rispettare la posizione
della graduatoria, almeno fino a quando il Direttore Generale non sarà in grado, se mai lo sarà, di
valutare ogni dirigente e assegnare discrezionalmente, motivando il provvedimento, la sede .
Tutti i DD.GG., all’atto del primo contratto, hanno assegnato, giustamente e correttamente le

sedi tenendo presente la graduatoria dei vincitori.

Dalle segnalazioni pervenute e controllate risultano anomalie e contraddizioni:
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A)- Perché le sottoelencate sedi non compaiono nell’elenco delle sedi disponibili? Dovrebbero
essere tutte sedi nominali, come quella dell’IC Segantini di Asso, già evidenziata:
1) Bergamo – IC da Rosciate – Sede nominale di Claris Sonia Utilizzo c/o Unversità Cattolica;
2) Castelli Calepio – IC Fra A. da Calepio – Sede nominale di Bonomelli Gigliola fuori ruolo per
incarico di Direttore della scuola per l’Europa di Parma;
3) Manerbio – Ist. Sup. “Pascal” – Sede nominale di Zanchetta Emanuela coll. Fuori ruolo
presso MAE
4) Asso – IC “Segantini” – Sede nominale di Berardino Mario coll. Fuori ruolo presso MAE;
5) Monticello Brianza – Ist. Sup. “Greppi” – Sede nominale di Cretella Elvira utilizzo c/o
Università di Milano Bicocca;
6) Cerro Maggiore – IC “A. Strobino” – Sede nominale di Mennilli Anna utilizzo c/o Università
di Milano Bicocca;
7) Milano – IC “Calasanzio” – Sede nominale di Bonetti Chiara Lorenza collocata fuori ruolo c/o
MAE
B)- Perché, invece, le seguenti sedi nominali, giustamente, sono inserite nell’elenco delle sedi
disponibili?:
1) Presezzo – Ist. Sup. “Maironi da Ponte” – Sede nominale di Previtali Damiano comandato c/o
MIUR L. 448 art. 26 c.8;
2) Provaglio d’Iseo – IC”Don Raffaelli” – Sede nominale di Gozzini Torrelli Monica F. fuori
ruolo c/o MAE;
3) Novate Milanese – IC”Brodolini” – Sede nominale di Garlaschelli Rita distacco L. 448/98 c/o
Usr Ufficio VII;
4) Rho – Ist. Sup. “Mattei” – Sede nominale di Caputo Lorenzo comandato c/o Disal;
5) Sesto San Giovanni – IC”Alighieri” – Sede nominale di Fiore Anna aspettativa non retribuita.
C) – Perché, infine, due sedi nominali sono state regolarmente assegnate ad altrettanti dirigenti
ai sensi del c. 4, art. 13? Insomma il c. 4, art. 14 del CCNL è una norma e, come tale, va rispettata,
oppure si applica in modo discrezionale?:
1) Paullo – IC “Curiel” sede nominale di Colella Sergio (MAE) assegnata a Cuppi Cristina
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2) IC di Basiglio (MI) assegnata a Bonello Graziella, sede nominale di VALENTINA APREA

(aspettativa non retribuita per incarico di Assessore Regionale).

Anche queste sono anomalie, ch.mo Dr. De Santis, che dovrebbero indurla ad azzerare il tutto e
a procedere ad una corretta e regolare assegnazione di sede, rendendo giustizia, a chi è stato
vittima della sua discrezionalità. Comporta lavoro ed è soggetto a critiche e contestazione anche
da parte degli “sponsor”, ma avrà fatto il suo dovere!
Vi è, infine, un altro grave motivo che mette a rischio l’affidamento degli incarichi di tutti i
355 vincitori del concorso: la ricusazione del visto e conseguente mancata registrazione dei
provvedimenti di affidamento degli incarichi, così come successo in Sicilia, da parte della corte
dei Conti alla quale la presente è diretta per conoscenza.
Come già evidenziato nella precedente nota del 16 aprile c.s. (cfr. all. 1), richiamando la
normativa vigente, ai fini del conferimento degli incarichi dirigenziali e successivo contratto
“La S.V. , quindi,
– avrebbe dovuto tenere conto “ delle attitudini e delle capacità professionali del singolo
dirigente”, dei risultati conseguiti in precedenza nell’amministrazione di appartenenza e
della relativa valutazione, delle specifiche competenze organizzative possedute”;
– avrebbe dovuto stabilire “i criteri di scelta” delle sedi;
– avrebbe dovuto acquisire “le disponibilità dei dirigenti interessati”
– avrebbe dovuto, nel fissare gli obiettivi da conseguire, sentire “anche il dirigente scolastico”.
Avrebbe dovuto, ancora, definire “gli obiettivi da conseguire in coerenza con il POP della
specifica Istituzione scolastica, sentito anche il dirigente scolastico, i tempi di loro attuazione, le
risorse umane, finanziarie e strumentali a disposizione, la durata dell’incarico ed il trattamento
economico complessivo.
Invece degli obiettivi specifici, la S.V. ha fissato, per tutti gli stessi obiettivi estrapolati dal
D.l.vo n. 165/2001 e dal CCNL/Area V. Insomma un copia-incolla, ritenendo, in tal modo di
aver ottemperato al disposto normativo.
Nei 355 decreti gli obiettivi sono gli stessi per tutti, cambiano solo le generalità del dirigente e la
sede assegnata…. si poteva almeno risparmiare carta, bastava scrivere semplicemente “sono
assegnati gli obiettivi previsti dalla normativa vigente” (All. 2)
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E’ stata solo aggirata la norma … e la Corte dei Conti!
La Corte dei Conti, con il provvedimento n. 52/2013-PRV, ricussando ben 118 decreti, ha
precisato che “la definizione degli obiettivi operativi, in coerenza con il POF della specifica
istituzione scolastica, costituisce compito specifico dell’Amministrazione, la sola in grado di
valutare ex ante le esigenze e le priorità della singola istituzione scolastica, della quale è in grado
di conoscere la storia amministrativa, le problematiche specifiche, anche sulla scorta dei risultati
raggiunti dai cessati dirigenti scolastici…Ad avviso del Collegio…l’Amministrazione può
adoperarsi per tempo elaborando una mappatura degli obiettivi delle varie istituzioni scolastiche,
analizzate e classificate per fasce di complessità secondo le esigenze di ciascuna, sulla scorta di
indicatori e variabili…”
Afferma, ancora la Corte dei Conti che, il Direttore Generale, deve definire gli obiettivi specifici
connessi all’affidamento degli incarichi; specifici, quindi, e non generali o generici!
Di conseguenza tutti i decreti sono stati ricusati perché “in difetto della contestuale o tempestiva
definizione degli obiettivi specifici, connessi al conferimento degli incarichi dirigenziali”. (All.3)
Perché, dunque, Dr. De Santis, mettere a rischio la ricusazione dei 355 decreti della
Lombardia? La Corte dei Conti non ha alternativa, sarà costretta a ricusare tutti i decreti, salvo a
chiudere gli occhi ritenendo o confondendo obiettivi generali con quelli specifici per non
creare altri problemi.
Quale sarà la conseguenza? Come si correrà ai ripari? Prevenire non è meglio che
curare? Come reagiranno i 355 neo dirigenti, compresi coloro che si sono visti assegnare sedi
spettanti ad altri e che oggi, con ogni probabilità, criticano anche la DIRIGENTISCUOLA
che denuncia le irregolarità?
La nuova assegnazione delle sedi consentirà all’Amministrazione di assegnare anche tutte quelle
sedi che si renderanno libere per effetto della mobilità e per i pensionamenti. Sedi, le migliori e
magari più ambite che, come ampiamente argomentato, o saranno affidate in reggenza, oppure agli
idonei della stessa graduatoria: gli ultimi saranno i primi!! Questa non è giustizia!
La DIRIGENTISCUOLA auspica che la S.V. annulli l’assegnazione effettuata, provveda ad
assegnare le sedi attenendosi alla graduatoria e alle preferenze, emani nuovi decreti di affidamento
di incarico in rispetto delle norme stabilendo gli obiettivi specifici da assegnare ad ogni dirigente.
All’On. Ministro e all’Ispettorato presso il Dipartimento della F.P. l’invito a verificare, anche a
mezzo ispezioni, il rispetto delle norme, evitando ai neo dirigenti penalizzati e alla
DIRIGENTISCUOLA la tutela nelle sedi legali.
DIRIGENTISCUOLA-CONFEDIR
(Di.S.Conf)
ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE-SINDACALE
DIRIGENTI M.I.U.R. aderente alla Confedir
Il Segretario Generale Il Segretario Generale Aggiunto
Viale Luigi Pinto n. 87 71122- FOGGIA TELEF/FAX 0881748615 cell 3404098504
Mail: dirigentiscuola@libero.it Sito:www.dirigentiscuola.org
Violare e negare i diritti di alcuni e mettere a rischio, con tutte le conseguenze prevedibili, i
decreti di conferimento degli incarichi di tutti i 355 neo dirigenti, già lungamente provati per
le note vicissitudini, non è da Paese civile.
Un accorato invito, infine, al Procuratore della Corte dei Conti e al Procuratore della Repubblica,
per quanto di loro competenza, soprattutto per verificare ipotesi di reato.
Con l’auspicio che prevalga il buon senso e che si ripristini la legalità e si faccia giustizia, si
coglie l’occasione per distintamente salutare e si resta in attesa di riscontro da parte sia dell’USR
Lombardia che delle autorità alla quale la presente memoria/denuncia viene inviata per conoscenza.
Il Segretario Generale Dirigentiscuola e
Segretario Generale aggiunto Confedir

Ricorso spostamento 24 punti

Ricorso spostamento 24 punti: a Catania il MIUR si arrende alle ragioni dell’ANIEF

 

Soddisfacente vittoria ANIEF presso il Tribunale di Caltagirone (CT) sul contenzioso volto al riconoscimento del diritto a spostare i 24 punti SSIS da una graduatoria all’altra. A seguito dell’ordinanza cautelare precedentemente ottenuta in favore di una nostra iscritta dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Adriana Carrabino, e immediatamente notificata ed eseguita dal MIUR, il Giudice del Lavoro dichiara cessata la materia del contendere perché le richieste della ricorrente erano già state soddisfatte in fase cautelare e condanna il MIUR al pagamento di oltre 4.000 € di spese di giudizio oltre Iva e CPA.

 

Sull’annosa vicenda che vede il MIUR arroccato sulla sua decisione di non permettere ai docenti pluriabilitati la possibilità di spostare i 24 punti di bonus SSIS da una classe di concorso a un’altra in cui sono parimenti abilitati, l’ANIEF fissa un altro punto fermo a tutela dei diritti dei propri iscritti della provincia di Catania e dimostra ancora una volta che la capacità e l’esperienza dei propri legali possono fare la differenza in tribunale.

 

Il Giudice del Lavoro, infatti, aveva già dato completa ragione all’ANIEF durante la fase cautelare del giudizio e il MIUR non ha potuto fare altro che eseguire l’ordinanza che imponeva chiaramente all’Amministrazione di provvedere allo spostamento dei 24 punti così come richiesto dalla nostra iscritta.

 

Una nuova vittoria ANIEF, dunque, che apre la strada alla nuova stagione di ricorsi promossa dal nostro sindacato avverso la tabella valutazione titoli allegata al DM 235/2014 di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento. Il MIUR, infatti, persevera nel non voler riconoscere una serie di diritti – tra cui la possibilità di spostare i 24 punti SSIS da una graduatoria all’altra – ormai consolidati nella giurisprudenza degli ultimi anni; per questo motivo, l’ANIEF mette a disposizione di tutti gli interessati l’attento e prezioso lavoro dei propri legali per ottenere tutela nelle sedi opportune.

 

I Comuni a Renzi: «Edilizia scolastica, così solo i rattoppi»

da Corriere.it

Venerdì risposte dei sindaci, poi i cantieri

I Comuni a Renzi: «Edilizia scolastica, così solo i rattoppi»

Renzi sblocca il patto di stabilità: «Settimana chiave» per la scuola. Roman (Anci): «Ma con 244 milioni si possono costruire solo 7 nuove scuole»

di Antonella De Gregorio

Cavallo di battaglia del nuovo governo, l’edilizia scolastica resta, dal varo dell’Agenda del premier lo scorso febbraio, un tema molto dibattuto. Ma anche se il programma di interventi per rendere più belle e sicure le scuole della penisola va avanti, c’è chi sostiene che la marcia proceda a passi troppo corti.

Settimana chiave

Matteo Renzi, in un tweet, ha spiegato lunedì che questa è una «settimana chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri». Si riferiva alla lettera (la seconda) inviata a inizio mese ai sindaci. Ai 4.400 che hanno risposto alla prima missiva, del 3 marzo, quella in cui invitava i primi cittadini a segnalare le priorità di intervento su una struttura scolastica del loro Comune. A loro il premier rivolge ora l’invito a completare – termine ultimo venerdì 23 – la documentazione necessaria per dare il via ai cantieri. In sostanza, i sindaci dovranno dire al governo se per gli interventi richiesti chiedono un finanziamento integrale, oppure se hanno in cassa parte delle risorse e quindi, per far partire i lavori, hanno bisogno solo dello sblocco del Patto di stabilità.

Soluzioni personalizzate

«A tutti voi – scriveva Renzi – presenteremo una proposta di soluzione personalizzata, predisposta sulla base del bilancio del Comune, per realizzare al più presto l’intervento che avete ipotizzato. Abbiamo liberato risorse e spazio nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». Giugno, dopo la chiusura delle scuole, il momento indicato per l’avvio dei cantieri, in modo da poter consegnare, a settembre, le scuole «risanate». Resta solo l’ultimo passaggio, la compilazione di alcuni moduli relativi ai progetti presentati, che i sindaci dovranno inviare, entro venerdì, a scuole@governo.it.

Cabina di regia

Una procedura che solleva qualche perplessità: «Non siamo informati di nulla, non c’è stato il coordinamento che avevamo chiesto al governo», dicono dall’Anci, l’associazione che rappresenta tutti i comuni italiani. Non c’è stata, soprattutto, quella cabina di regia che l’associazione voleva per mettere in rete le informazioni e conoscere le procedure e le priorità di intervento: chi verrà privilegiato e perché.

«Poca roba»

Anche sulle cifre messe in campo – che derivano dallo sblocco di fondi dal patto di stabilità – l’Anci ha da ridire: «244 milioni (per il biennio 2014-2015) sono poca roba – dice Riccardo Roman, presidente della commissione Istruzione dell’associazione – servono per piccole sistemazioni. Oppure bastano per costruire sette scuole nuove in un anno: siamo lontani da un intervento di riqualificazione su scala nazionale».
Roman riconosce che per la prima volta il tema acquista rilevanza e dignità, e di questo si dice grato al governo. Però l’Anci sta preparando una lettera con una richiesta di incontro con il premier. «Ci sono punti da chiarire», spiega Roman.

Partenza

L’edilizia scolastica rappresenta, nelle parole del presidente, «un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia». Esternazioni che conferiscono urgenza alla partenza dei lavori.

In futuro

A fine aprile il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in commissione istruzione al Senato aveva tracciato un quadro generale degli interventi relativi all’edilizia scolastica, spiegando che «per garantire che le risorse del decreto “Del Fare” già stanziate potessero arrivare agli enti locali beneficiari abbiamo agito con celerità rendendo possibili a oggi 692 interventi urgenti con 150 milioni. Con il decreto legge n.66 del 24 aprile abbiamo stanziato altri 300 milioni che riguardano interventi di edilizia immediatamente cantierabili e dunque sono disponibili cash 450 milioni». Il ministro aveva poi aggiunto che «è in corso di programmazione un piano di interventi di piccola manutenzione che conta su un fondo di altri 400 milioni per i quali si procederà attraverso gare Consip». Un balletto di cifre che in parte fa riferimento a risorse già esistenti e non utilizzate, e a risorse stanziate per le pulizie scolastiche (che finiranno col coprire anche le piccole riparazioni e la manutenzione, che saranno gli operatori Lsu a garantire). C’è poi il libro dei sogni da sfogliare, quello dei fondi europei 2014-2020, che potrebbero «piovere» sui tetti (anche) delle scuole nei prossimi anni. Ma questo è un capitolo ancora tutto da scrivere e sul quale il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi ha già avvertito: «Servirà una programmazione adeguata».

Conto alla rovescia per la maturità

da Corriere.it

VERSO GLI ESAMI

Conto alla rovescia per la maturità

La traccia di temi e prove arriverà via web. Mercoledì 18 giugno alle 8.30 si comincia

di Giuseppe Tesorio

Con l’ordinanza ministeriale n.37, del 19 maggio – istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi – si mette ufficialmente in moto la macchina della maturità 2014. È ormai tradizione: scaricata l’ordinanza (quest’anno in ritardo), si incomincia a pianificare il lavoro fino a giugno, lo fanno gli insegnanti, lo fanno gli studenti. Nulla è cambiato rispetto alla passata edizione, anche il livello di tensione è rimasto il medesimo, bassino, con qualche eccezione sia chiaro. «Non lo temono più di tanto i ragazzi, non serve a verificare niente che non sia già stato ampiamente verificato venti giorni prima, non rispecchia il reale stato delle conoscenze e, se tutto ciò non bastasse, molti studenti hanno già sostenuto le prove di ammissione all’università (le facoltà a numero chiuso e alcuni atenei che anticipano il test al quarto anno delle superiori)». Queste le lamentazioni più gettonate. Intanto, il documento finale della classe, con tutta la storia scolastica dei maturandi, è stato pubblicato all’albo della scuola. Si attendono solo i nomi dei commissari esterni, ma è questione di giorni, e tutto sarà nel motore di ricerca del ministero. Ultime settimane di scuola e prima valutazione per i maturandi: gli scrutini finali, in programma dal 9 al 13 giugno, decreteranno l’ammissione e il credito scolastico, la “dote” che lo studente porta all’esame, 25 punti al massimo per puntare in alto. Poi, seguiranno le ultime “tirate” a testa china su libri, tesine e tablet vari. Fino alla “notte prima dell’esame”, che sarà pure un ormai stucchevole titolo di film, ma che è pur sempre la notte prima dell’esame. Dall’alba del giorno dopo, mercoledì 18 giugno, il giorno del tema, le cose incominceranno a cambiare. Retorica? Forse, ma è bene crederci. Che gli esami di Stato conclusivi abbiano dunque inizio, magari con la lettura dell’ordinanza è comunque attività interessante anche per i candidati.

Il calendario

La prima prova scritta: mercoledì 18 giugno, ore 8.30. La seconda, giovedì 19, stessa ora. Lunedì 23, terza prova, quizzone, domandone o frullato (due tipologie diverse insieme), scelta e formulata dalla singola commissione, in coerenza con quanto già provato nel corso dell’anno e comunicato nel documento finale della classe. La quarta prova scritta è fissata per martedì 24, ma tale prova si effettua solo nei licei ed istituti tecnici con progetto sperimentale ESABAC, nei licei classici europei e in alcuni indirizzi linguistici. Gli orali potranno iniziare da giovedì 26 giugno e proseguiranno, al ritmo di cinque candidati al giorno, massimo fino al 12 o 14 luglio (si sorteggia la lettera del primo studente e la classe, delle due abbinate alla commissione, con cui partire).

La busta telematica

Le tracce delle prove scritte non arrivano più nelle scuole scortati dalla polizia e aperte, con suspense, davanti agli studenti, bensì via web. Le scuole hanno già collaudato il sistema, ma il ministero appronta sempre un piano di emergenza qualora, per esempio, saltasse la corrente proprio quella mattina (il piano B previsto qualora i presidenti di commissione non fossero in grado di estrarre e stampare le prove contenute nel plico telematico). In pratica avverrà questo. Ogni scuola ha già individuato il nome del referente, con competenze basilari informatiche, e assicurato almeno una postazione di lavoro con Pc e stampante laser collegata. Il giorno dell’esame, il docente (o tecnico) referente, in possesso di un primo codice d’accesso (chiave commissione) scaricherà dal programma un secondo codice (chiave ministero) messo in rete poco prima l’inizio delle prove. A questo punto, il docente responsabile stamperà i due codici su un foglio e lo consegnerà, piegato e pinzato, al presidente di quella commissione. Con i due codici il presidente, con un clic, stamperà le copie con le tracce d’esame da consegnare ai ragazzi. Facile? Ma si, ha già superato l’esame.

La carica dei 500 mila

Secondo il Ministero, gli allievi dell’ultimo anno sono 459.474, così suddivisi: licei classici 52.764; scientifici 111.793; linguistici 3.638; pedagogici (ex magistrali) 37.845; tecnici 158.438; professionali 76.882; istruzione artistica 18.114. Naturalmente bisogna sottrarre gli allievi bocciati e aggiungere i privatisti. Suvvia, cifra tonda, 500 mila all’esame. Anzi, agli esami. Nel senso che i corsi di studi sono ancora numerosi (sedici indirizzi base con corsi di ordinamento, a progetto assistito, sperimentali), e le prove devono tener conto di centinaia di specializzazioni. Ma è un passo avanti notevole rispetto ai 786 tipi di maturità ancora in voga sul finire degli anni Dieci (del 2000), caso unico nel panorama scolastico mondiale.

Renzi: “Sbloccato patto di stabilità, subito via ai cantieri nelle scuole”

da Repubblica.it

Renzi: “Sbloccato patto di stabilità, subito via ai cantieri nelle scuole”

Il premier su twitter annuncia che questa sarà una settimana chiave, e rilancia l’hashtag #italiariparte. Partirà il piano di edilizia scolastica con l’avvio per la prossima estate di 7mila cantieri.

Il premier Matteo Renzi ha annunciato su Twitter che questa sarà una settimana chiave per la scuola, grazie allo sblocco del patto di stabilità e il conseguente avvio del piano di edilizia scolastica. “Venerdì risposte sindaci, poi cantieri #italiariparte” ha scritto il premier, dando seguito all’anticipazione data in una scuola del milanese lo scorso 13 maggio.

Il premier aveva annunciato che, a partire dalla prossima estate, saranno avviati interventi per più di due miliardi di euro per la scuola con l’avvio di 7.000 nuovi cantieri, in un piano di edilizia scolastica destinato a coinvolgere 10mila scuole. Le risorse verranno trovate in parte con lo sblocco del patto di stabilità e in parte con la riprogrammazione delle risorse 2007-2013. Dal 2015 saranno avviati 3000 nuovi interventi per un importo complessivo pari a circa 3 miliardi. Fra questi 788 saranno realizzati grazie all’attivazione di mutui, mentre 2.072 verranno finanziati dalla nuova programmazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione 2014-20.  Verranno inoltre resi disponibili i Fondi immobiliari destinati alla scuola in Partenariato pubblico-privato con risorse pubbliche già stanziate.

Pronta a salpare la nave della legalità

da La Stampa

Pronta a salpare la nave della legalità

I 1.500 studenti a bordo arriveranno a Palermo il 23 maggio per commemorare le stragi di Capaci e Via D’Amelio
roma

Anche quest’anno la #navedellalegalità partirà dal porto di Civitavecchia alla volta di Palermo dove, il 23 maggio, oltre 20.000 studenti commemoreranno il XXII Anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio.

 

Il tema di quest’anno è: “Economia e legalità. L’uso responsabile del denaro pubblico”. L’iniziativa è organizzata dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.

 

La #navedellalegalita’ partirà il 22 maggio con a bordo più di 1.500 studenti. Con loro, oltre al Ministro dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Presidente Rai Anna Maria Tarantola. A salutare tutti, prima della partenza, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

 

Durante la navigazione i ragazzi svolgeranno attività didattica «sul campo» incontrando interlocutori istituzionali e dibattendo con le associazioni che si occupano di questi temi. Fra le personalità con cui potranno confrontarsi anche il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, il vice presidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello e il professor Nando Dalla Chiesa.

 

La #navedellalegalità sbarcherà la mattina del 23 a Palermo. Alla cerimonia di accoglienza della nave sarà presente il presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone. Subito dopo gli studenti si divideranno per partecipare agli eventi organizzati nei luoghi simbolo della città. Un migliaio di loro si sposteranno verso l’Aula Bunker dell’Ucciardone per assistere al momento istituzionale della manifestazione che si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Senato della Repubblica.

 

Nel pomeriggio due cortei partiranno uno dall’Aula Bunker e l’altro da Via D’Amelio per riunirsi in Via Notarbartolo, sotto l’Albero Falcone, e celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dal trombettiere della Polizia di Stato all’ora della strage: le 17.58.

Giannini: il contrasto alle discriminazioni parte dalla scuola

da La Stampa

Giannini: il contrasto alle discriminazioni parte dalla scuola

“fra i banchi che deve partire l’educazione all’alterità”
roma

«Il contrasto alle discriminazioni, di cui l’omofobia è uno degli aspetti non secondari, si fa anche e soprattutto a scuola». Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, alle celebrazioni della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, indetta dall’Unione europea con una risoluzione del Parlamento del 26 aprile del 2007.

 

«È fra i banchi che deve partire l’educazione all’alterità – insiste il ministro – attraverso percorsi didattici e progetti condivisi da insegnanti, famiglie, studenti. Gli istituti scolastici rappresentano oggi un presidio determinante per la prevenzione di ogni forma di bullismo e il ministero è al loro fianco in questa missione».

 

Il Miur – ricorda una nota – supporta le scuole nell’educazione al contrasto di tutte le discriminazioni anche attraverso il sito www.noisiamopari.it, che raccoglie iniziative ed esperienze realizzate dagli istituti, e il portale www.smontailbullo.it, dove studenti, docenti e famiglie possono trovare materiale informativo e divulgativo e interventi didattici. E resta attivo il numero verde anti-bullismo 800.669.696 da utilizzare per una prima assistenza o anche semplicemente per chiedere informazioni. Il numero verde è adesso raggiungibile anche attraverso il servizio di instant messaging Whatsapp al numero 3471192936.

Prof precari, i nuovi sono favoriti

da ItaliaOggi

Prof precari, i nuovi sono favoriti

Il ministro ignora il no sindacale e firma il decreto sulle graduatorie. Ma non è finita

Carlo Forte

Docenti precari ai blocchi di partenza in vista della presentazione delle domande per le graduatorie di istituto. Il ministero dell’istruzione ha bypassato i no dei sindacati alla supervalutazione delle abilitazioni conseguite con i titoli di ultima generazione. E il 15 maggio scorso ha disposto la pubblicazione del relativo decreto (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di martedì scorso).

Ma non ha ancora reso noto la data entro la quale gli interessati dovranno presentare le domande. E soprattutto, non ha ancora emanato il decreto che detta le regole per la compilazione delle graduatorie. Italia Oggi lo ha letto ed è in grado di anticiparne il contenuto.

Tabelle di valutazione dei titoli. La novità introdotta dal ministero nella tabella di valutazione dei titoli è quella dell’attribuzione di un bonus di 30 punti a tutti gli aspiranti, che abbiano conseguito l’abilitazione superando una selezione in ingresso. E a ciò va aggiunto il punteggio per la durata del corso, che è pari al punteggio di servizio (12 punti per ogni anno). Per esempio, ai titolari di abilitazioni rilasciate dalle scuole di specializzazione all’insegnamento secondario (Ssis) il decreto attribuisce 54 punti: 24 punti per la durata biennale dei corsi (12 per ogni anno) e 30 punti «per la selettività dello stesso percorso, tenendo conto del superamento di prove di accesso selettive e dell’ammissione a corsi a numero programmato». Idem per i possessori dell’abilitazione rilasciata a seguito della frequenza ad un tirocinio formativo attivo (Tfa). In questo caso, però, i punti sono 42, perché i Tfa durano solo un anno: 12 punti per l’anno di frequenza e 30 per il superamento della selezione in ingresso. Fin qui tutto ok.

I conti non tornano, invece, se si considera che, per la laurea in scienze della formazione primaria del vecchio ordinamento vengano attribuiti 60 punti, sebbene lo stesso decreto disponga che per la durata quadriennale del percorso formativo spettino 48 punti ai quali bisognerebbe aggiungerne altri 30. Dunque 78 punti contri i 60 previsti dal dispositivo. Idem per la laurea in scienze della formazione del nuovo ordinamento che, essendo quinquennale, avrebbe dovuto dare titolo a 90 punti contro gli appena 72 previsti dal decreto. Per tutte le altre abilitazioni il decreto prevede, invece, l’attribuzione di soli 6 punti. Comprese quelle conseguite a seguito della frequenza ai corsi abilitanti speciali (Pas). Ed è proprio questa decisione ad avere determinato la protesta corale di Flc-Cgil, Cisl scuola , Uil scuola, Snals Confsal e Gilda, che hanno diffuso un comunicato all’unisono, minacciando azioni legali.

Utili le competenze informatiche. Tra le altre novità del decreto vanno segnalate anche quelle che riguardano il riconoscimento delle certificazioni riguardanti il possesso di conoscenze e competenze digitali ed informatiche. Tra cui anche quelle che riguardano l’utilizzo delle lavagne interattive multimediali (lim). L’amministrazione, inoltre, ha finalmente chiarito che anche i master in biblioteconomia hanno valore ai fini dell’attribuzione del punteggio, al pari dei master che riguardano la didattica e le competenze più strettamente disciplinari.

Compilazione delle graduatorie. Quanto alla bozza di decreto sulla compilazione delle graduatorie, che fisserà anche il termine di presentazione delle domande, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la principale novità è quella dell’unificazione delle aree del sostegno delle superiori. Ma solo per la II e la III fascia. Per la I fascia tutto rimarrà come prima. Pertanto, gli aspiranti di I fascia saranno comunque suddivisi secondo l’area di appartenenza (AD01, AD02, AD03, AD04). E i precari di II e III fascia, invece, confluiranno in un unico elenco, a prescindere dall’area di appartenenza. Così come avviene per la scuola media. Quanto ai titoli di accesso, il decreto prevede che hanno inoltre titolo all’inclusione nella II fascia delle graduatorie della scuola dell’infanzia e della scuola primaria i docenti in possesso del diploma di maturità magistrale, del diploma triennale di scuola magistrale o dei titoli sperimentali equiparati conseguiti entro l’anno scolastico 2001/02.

L’illegalità si combatte a scuola

da ItaliaOggi

L’illegalità si combatte a scuola

Il ministro Giannini: nuovi fondi per la formazione degli insegnanti. Contratto, si cambia

Alessandra Ricciardi

Ripartire dalla scuola per combattere l’illegalità. E il ministero dell’istruzione, che si accinge anche quest’anno a commemorare la strage di Capaci con la #navedellalegalità, ha intenzione di farlo rafforzando, tra l’altro, il rapporto tra le istituzioni scolastiche e il mondo delle associazioni, la società civile.

Ieri a Brindisi per il secondo anniversario dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone, il ministro dell’istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, racconta l’impegno del suo dicastero. E annuncia alcune novità, a partire dai fondi per la formazione degli insegnanti.

«Il Sud è un grande bacino di intelligenze e potenzialità. E soprattutto i suoi giovani», dice la Giannini, «negli ultimi anni si sono opposti, con grande impegno sociale, alle mafie tutte e alla malavita organizzata. Anche l’associazionismo gioca un ruolo importante in questo senso. L’emergenza certamente c’è, ma l’opposizione è più forte e schietta che in passato».

 

Domanda. Ministro, quale ruolo ha svolto e può svolgere la scuola?

Risposta. La scuola ha un ruolo decisivo. Può sembrare una formula retorica, ma non lo è. Faccio qualche esempio: ci sono plessi in quartieri difficili di città del Sud che subiscono continui attacchi da chi vorrebbe intimidire la scuola per l’attività che fa su questo fronte. Abbiamo dirigenti scolastici e insegnanti che lottano ogni giorno per portare in classe i ragazzi e toglierli dalla strada e dalla malavita. Sono storie che fanno notizia raramente, come le buone prassi della scuola in generale, ma dimostrano il ruolo centrale delle istituzioni scolastiche in questa lotta quotidiana.

 

D. Ci racconta qual è il contributo del suo ministero?

R. Ogni anno il ministero lancia un concorso legato all’anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio che coinvolge migliaia di ragazzi e insegnanti invitati a riflettere su questi temi. Quest’anno è dedicato all’uso responsabile del denaro pubblico. Anche la manifestazione organizzata a Palermo per il 23 maggio, insieme alla nave della legalità, è un segnale importante. Il Miur sta attuando un rafforzamento del Piano Nazionale per l’Educazione alla Legalità con tutte le altre istituzioni e associazioni attive in questo ambito. Nel Piano sono state coinvolte le principali fondazioni che si occupano di educazione alla legalità e lotta alla mafia, con le quali il Miur elabora un programma operativo annuale che coinvolge milioni di studenti in attività sperimentali che vengono realizzate sui territori di appartenenza. Il Piano prevede fra le altre cose la promozione di iniziative in accordo con l’Associazione Nazionale Magistrati e anche con la Corte dei Conti per quanto riguarda l’educazione finanziaria. Poi ci sono le attività delle singole scuole che, anche per conto proprio, lavorano su questo fronte.

 

D. Si chiede agli insegnanti di essere educatori e sentinelle della legalità in territori nei quali l’educazione civica non è di gran moda. E in cui spesso gli insegnanti sono soli.

R. Abbiamo già diversi protocolli di intesa e collaborazioni con le associazioni che mettono in rete scuole e operatori che affrontano queste tematiche da un punto di vista direi pratico. L’educazione civica, è vero, non è di gran moda. Ma forse non lo è nel senso tradizionale del termine. Le scuole hanno molti strumenti oltre alle materie specifiche per poter lavorare su questi fronti. Strumenti più flessibili come, appunto, le collaborazioni con la società civile e le associazioni che spesso sono anche più accattivanti per i ragazzi delle lezioni frontali che comunque restano necessarie.

 

D. Non servirebbe una formazione ad hoc per chi ha rapporti con ragazzi a volte molto difficili e che hanno come simboli eroi negativi?

R. La formazione dei docenti è un tema fondamentale purtroppo tralasciato negli anni. Bisogna tornare ad investire di più su questo fronte in un’ottica di lungo periodo. Nel frattempo anticipo che stiamo chiudendo i provvedimenti che ci consentiranno di distribuire i finanziamenti della legge 128 varata lo scorso novembre destinati ad attività di formazione che riguardano fra l’altro il potenziamento delle competenze nelle aree ad alto rischio socio-educativo.

 

D. Educare alla legalità sarebbe più facile se non ci fosse la disoccupazione che c’è al Sud. Molte ricerche imputano alla scuola la responsabilità di essere troppo scollata rispetto al mondo del lavoro. L’orientamento poi spesso è solo sulla carta.

R. Abbiamo aperto un cantiere sulle nuove competenze che devono entrare in classe che sta lavorando anche su questo e cioè su come la scuola possa preparare giovani capaci di affrontare con soddisfazione e con il giusto bagaglio il nuovo mondo del lavoro.

 

D. Lei ha annunciato la volontà di andare presto al rinnovo del contratto della scuola.

R. Va fatto un discorso più complessivo sulla revisione del contratto. Più in generale, si dovrà pensare a riconoscimenti economici che tengano conto del merito e del lavoro svolto, oltre che dell’anzianità.

Con la riforma le pluriclassi sono aumentate?

da tuttoscuola.com

Con la riforma le pluriclassi sono aumentate?

Sul web corrono accuse contro la riforma degli ordinamenti, secondo cui in questi anni, tra l’altro, il numero delle pluriclassi – le classi che nella scuola primaria accolgono alunni di annate diverse – è andato aumentando, estendendo quindi l’area della criticità organizzativa del settore.

Aumento o decremento? Ma le cose come stanno effettivamente, al di là delle critiche o delle difese d’ufficio?Abbiamo messo a confronto i dati reali e ufficiali delle situazioni di fatto di cinque anni fa (a.s. 2009-10) con quelli di quest’anno. Ecco cosa ne è uscito.Nel 2009-10 le pluriclassi erano 4.050, di cui 3.444 a tempo normale e 606 a tempo pieno.Quest’anno, dopo cinque anni, le pluriclassi sono scese a 3.776 complessive, con un calo di 274 unità, pari ad una flessione del 6,8%.Sono scomparse 376 pluriclassi funzionanti a tempo normale, ma ne sono rinate 102 funzionanti a tempo pieno, in buona parte riorganizzate per salvare gli organici.È il Piemonte la regione con il maggior numero di pluriclassi (535, cioè 38 in meno del 2009-10), seguito dalla Calabria con 464, con un decremento, rispetto a cinque anni fa, di 43 unità.Seguono la Lombardia con 396 pluriclassi, la Campania con 345 e la Sicilia con 307.La Campania, con incremento di 19 unità, è una delle tre regioni in cui in questo quinquennio le pluriclassi sono aumentate; in Basilicata l’aumento è stato di 14 unità, in Puglia di 4.La Puglia con 60 pluriclassi è anche la regione con il minor numero assoluto di questa tipologia organizzativa.

 

Renzi, al via seconda fase operazione edilizia scolastica

da tuttoscuola.com

Renzi, al via seconda fase operazione edilizia scolastica
Il premier scrive a sindaci,’vi presenteremo soluzione personalizzata

Al via la seconda fase dell'”Operazione edilizia scolastica”. Un ultimo passaggio per i 4.400 sindaci che hanno già aderito alla chiamata del governo e del presidente del Consiglio Matteo Renzi e che dovranno, entro venerdì prossimo, 23 maggio, completare la documentazione necessaria.

Lo scorso 3 marzo il Premier aveva indirizzato a tutti i sindaci italiani una lettera aperta nella quale si chiedeva che segnalassero le priorità di intervento su una struttura scolastica del loro Comune.

In una nuova lettera inviata ora ai sindaci che hanno risposto a quella chiamata, Renzi ricorda come l’edilizia scolastica sia “uno dei punti qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia“. “A tutti voi – scrive Renzi – presenteremo una proposta di soluzione personalizzata, predisposta sulla base del bilancio del Comune, per realizzare al più presto l’intervento che avete ipotizzato. Abbiamo liberato risorse e spazio di patto di stabilità. Dunque, possiamo partire“.

I sindaci sono quindi invitati a compilare alcuni moduli relativi ai progetti presentati e a inviarli a scuole@governo.it.