Possibilità infinite è l’uomo

181 POSSIBILITà INFINITE è L’ UOMO di Umberto Tenuta

CANTO 181 Possibilità infinite è l’uomo, ogni uomo

Da Assunta Cappelletti: Ogni bambino è un accecante arcobaleno di possibilità (Fabio Deotto)

 

Acqua santa o diavolo, eroe o disertore, astronauta o minatore, poeta o smseta… (continuate voi).

Ma basta solo dire: un accecante arcobaleno di possibilità!

Là, tra le amorose braccia della mamma stracciona, due occhietti neri fissano i turgidi capezzoli.

Col cordone ombelicale lo ha alimentato nel suo grembo la mammina cara, ora gli dà il latte della vita e presto sgambetterà tra i narcisi dei campi, lui, Narciso.

Innamorato si specchierà nella fonte e si dirà: “che bravo sono io!”.

Non gli credete?

Che importa!

Gli crede la mamma sua.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja.

E lui obbediente: io sono come tu mi vuoi!

La profezia che si autorealizza: Effetto Pigmalione.

E qui comincia l’educazione!

Al momento della nascita, pardon, al momento del concepimento −anzi un momento prima− il bimbo è una infinita possibilità.

Calcolate le possibili combinazioni dei ventitrè cromosomi paterni e dei ventitrè cromosomi materni!

Ma che importano le n combinazioni dei 23 cromosomi paterni e dei 23 cromosomi materni!

Quante altre infinite combinazioni cominceranno quando lo zigote si sarà formato!

In quale ambiente si alimenterà e crescerà?

Non ci sono due grembi materni uguali.

E non ci sono due mamme uguali.

E due mamme uguali sono diverse in ogni secondo dei nove mesi della gestazione.

Ad ogni secondo della sua venuta al mondo il bimbo avrà infinite possibilità di vedere colori diversi e forme diverse, di ascoltare voci materne, materne, fraterne diverse, di assaporare latti diversi, di toccare cose diverse, di poggiare su cuscini e lenzuoli diversi, di avvertire calori diversi…

Mica finisce qui!

L’orizzonte si allarga sempre più.

Alla camera da letto si aggiungono il bagno, il salotto, la camera da pranzo, la cucina, la TV, il frigobar, il tablet…

Suoni, voci, colori, forme, movimenti, odori puzzolenti tuoi ch’egli sente…

Ora la mamma, come tutte le mamme, non poco vanagloriosa, ti porta tra le genti, e quante genti!

Non bastano il largo parentado, anche le genti amiche e le genti nemiche per fare invidia un poco, non assai che porta jella!

Non ha nemmeno un anno e già cammina, per sentieri suoi se ne va e la mamma solo con fatica lo trova.

Non sa dove posa i piedini, i piedini che lo portano in luoghi senza confini.

Dove va nessun lo sa.

Comincia il girotondo intorno al mondo che fuori di casa si squaderna nei suoi infiniti orizzonti per infinite esperienze mai uguali a se stesse.

Percorre le vie dei padri ed altre ne scopre, infinite strade, infinite esperienze della strade del mondo.

Le strade!

Le strade dei cammini dei padri, le strade coi balconi fioriti delle madri, le storie infinite degli uomini negli infiniti cammini dei miliardi di esseri umani che hanno popolato la faccia della terra e che su altre terre hanno già poggiato i piedi.

E, come se questo non bastasse a farlo diverso da ogni suo diverso fratello, arriva la scuola con le sue autostrade bitumate, con i suoi mari a filari elencati nei sussidiari, con le grammatiche delle lingue che non gli sono familiari.

PEP, Percorsi Educativi Personalizzati!

Ogni bimbo il suo PEP.

Venticinque PEP, due volte disgraziato docente, la prima volta per sé e la seconda volta per ogni studente.

A questo punto mi fermo.

Come si chiama quello sciagurato Pasquale che ha inventato il Calcolo delle Probabilità?

Quante sono le probabilità che si offrono ad ogni zigote?
Io lavoro spesso con Corel Draw.

E mi stupisce sempre l’infinita possibilità delle combinazioni di soli tre colori primari.

Ma il mondo non è fatto di soli colori,

Ci sono forme, suoni, sapori, parole e discorsi infiniti che gli uomini fanno!

Ci sono infinite possibilità di essere uomo!

Queste infinite possibilità le ha ogni uomo.

Non gliele togliamo!

Dipende anche dalle possibilità che noi gli offriamo il destino di ogni figlio di donna che sta seduto all’ultimo banco della nostra aula!

L’ultima scolorita scolaretta che sta seduta lì, all’ultimo banco, da tutti ignorata, domani sarà la Regina di Spagna!

Sappilo tu, Signorina Maestra, chè mal non te ne incolva, in una delle tue infinite possibilità future.

In fondo all’aula, lì, all’ultimo banco, Hellen Key si ritrovò l’unigenito Principe, il Figlio del Re!

A te, Luciana, lo dico io.

In fondo all’aula, all’ultimo banco, nascosto dal compagno più grande, lui piccolino, figlio del Re, se ne sta!

Digitale come meglio non si può

180 DIGITALE COME MEGLIO NON SI PUò di Umberto Tenuta

CANTO 180 Digitale Digitale! Digitale come mostro, Digitale come Bacchetta magica! Niente di tutto questo: Digitale può essere uno strumento per insegnare, e non va, oppure uno strumento per apprendere, ed è molto utile.

 

Nient’altro!

Credo di aver espresso il mio pensiero in tanti miei scritti in questa rubrica ed in www.rivista.didattico.com

Qui, se volete, lo riassumo.

Ne sento anch’io il bisogno, perchè troppo se ne sta dicendo a sproposito e mai abbastanza a proposito.

Tout court.

Se il Digitale serve per insegnare, tenere lezioni, relazioni, esposizioni, dimostrazioni, cambia poco.

Può rappresentare un grande risorsa se utilizzato dagli studenti per apprendere, scoprire, inventare, costruire conoscenze e competenze.

Per acquisire conoscenze rinvio a TOMMASO D’AQUINO:

<<vi è un doppio modo di acquistare la scienza: uno quando la ragione naturale da se stessa giunge alla conoscenza di cose ignote, e questo modo si chiama invenzione; l’altro quando la ragione naturale viene aiutata da qualcuno dall’esterno, e questa maniera si chiama dottrina (insegnamento). In ciò in vero che viene prodotto dalla natura e dall’arte, l’arte procede allo stesso modo e con gli stessi mezzi che la natura. Come infatti la natura guarirebbe riscaldando chi soffre di frigidezza, così fa pure il medico; per cui si dice che l’arte imita la natura. Il simile accade anche nell’acquisto della scienza: il docente cioè conduce altri alla scienza di cose ignote allo stesso modo che uno, scoprendo, conduce se stesso alla conoscenza di ciò che ignora>>[1].

Ritengo che questo criterio possa servire, di volta in volta, per creare le situazioni di apprendimento che riproducano quanto più possibile quelle in cui verosimilmente la conoscenza è stata acquisita dal primo uomo.

Al riguardo, ci limitiamo a riportare quanto, riprendendo J. Piaget, scrive Bruner:

<<Se è vero che l’abituale decorso dello sviluppo íntellettuale procede dalla rappresentazione attiva, attraverso quella iconica, alla rappresentazione simbolica della realtà, è probabile che la migliore progressione possibile seguirà la stessa direzione>>[2] .

Sintetizzando, le situazioni di apprendimento debbono essere predisposte, prima con materiali concreti, poi con materiali digitali ed iconici, infine con materiali simbolici.

Non ci stancheremo mai di ribadire che, per quanto possibile, i giovani operino prima con materiali concreti, comuni e strutturati (gli uni e gli altri!), poi con materiali digitali (preferibilmente, di realtà aumentate o, almeno, 3D, eventualmente con materiali iconici, oggi riproducibili in digitale, ed infine, ma proprio alla fine, con rappresentazione simbolica (parole orali e scritte, simboli).

Stante la ineliminabile funzione delle rappresentazioni concrete, non si deve minimamente pensare che il digitale possa sostituire la manipolazione, la pedipolazione, l’uso dei sensi e del corpo in genere.

Questo è il rischio, facile rischio, che ora si corre, e non solo a scuola.

Si vorrebbe sostituire il digitale al corporeo.

Ma già Vico insegnava.

Verum ipsum factum!

Gli uomini, e le donne, non cesseranno mai di sentire il bisogno di toccare, vedere, ascoltare, annusare, assaporare, correre, saltare, danzare, cantare, suonare…

Lasciamoli fare!

Poi, solo poi, al posto della tua bella o del tuo bello, ti porterai la sua foto nel portafogli!

Ed infine, ma non alla fine, dirai soltanto: Maria, Mario!

 

[1] Casotti M. (A cura di), De magistro, La Scuola, Brescia, 1957, p 28.

[2] BRUNER J.S., Verso una teoria dell’ístruzione, Arnando, Roma, 1967, p. 85.

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI IN CAMPANIA

Alla cortese attenzione

del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

del Presidente del Consiglio Matteo Renzi,

del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica,

Stefania Giannini,

del Presidente del Senato Pietro Grasso,

del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini

del Presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione

della Camera Dei Deputati,

dei Componenti della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione,

del Presidente dell’Autorità anti-corruzione,

Dott. Raffaele Cantone,

del Segretario di SEL, On. Nicki Vendola

 

Lettera aperta alle Autorità da parte di un gruppo di docenti, alcuni dei quali partecipanti al Concorso per Dirigenti scolastici in Campania e controinteressati, perché risultati non idonei nelle procedure di selezione, che vogliono garanzie di legalità dalle Istituzioni.

Noi docenti, raccogliendo l’invito del Presidente del Consiglio secondo cui la “legalità non è un optional, è un valore”, in seguito all’interpellanza parlamentare – presentata alla VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, e avente per oggetto il Concorso per dirigenti scolastici in Campania – del 12 maggio 2014, seduta n. 226, da parte degli onorevoli di SEL, SCOTTO Arturo e GIORDANO Giancarlo cofirmatario, sentiamo il dovere di rivolgere alle Autorità in indirizzo un appello in nome e nel rispetto della legalità, della trasparenza e della meritocrazia, valori sempre sbandierati da tutte le forze politiche, ma mai realizzati e resi concreti nell’operare quotidiano, così come il Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha di recente sottolineato anche in più occasioni.

È inconsueto per noi docenti dover fare appello alla legalità in uno Stato di diritto!

Ecco il resoconto dei fatti ben noti a tutti, che da qualche anno caratterizzano la procedura per il reclutamento dei Dirigenti scolastici:

questo Concorso, bandito con D.D.G. del 13 luglio 2011, ha avuto in Campania una serie di vicissitudini, che hanno riguardato in prima battuta la sfera esclusivamente amministrativa (è previsto per il 15 luglio prossimo la pronuncia del Consiglio di Stato relativo a presunte irregolarità nelle procedure di selezione) e che poi, dal 18 febbraio scorso, a seguito di indagini puntuali della Magistratura, avrebbero portato ad inscrivere nel registro degli indagati ben ventitré persone, tra cui alcuni componenti delle Commissioni giudicatrici, per i quali si ipotizzerebbero gravi reati, stando a quanto rivelato dagli organi di stampa.

Al momento, la Procura ha sequestrato buona parte degli atti del concorso, compresi i registri delle commissioni.

Inoltre, a seguito dell’intervento dell’autorità giudiziaria, la selezione pubblica è stata congelata: i titoli non possono essere valutati e, a maggior ragione, non può essere pubblicata la graduatoria di merito.

Questa è la situazione oggettivamente e cursoriamente ricostruita, di cui il Ministro Stefania Giannini, certamente, conosce tutti i risvolti e gli aspetti nevralgici.

In questi giorni, tuttavia, forse per timore che il concorso possa essere annullato dall’autorità giudiziaria per palesi irregolarità (tutte ancora da dimostrare), si sta tentando una “via politica” alla soluzione di una questione che ha poco di politico.

E’ quanto appare nel testo della succitata interpellanza che recita:

….Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:   

 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha indetto, con decreto del direttore generale del 13 luglio 2011, un concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici nell’ambito dell’amministrazione scolastica periferica;

 l’articolo 9 del bando di concorso prevedeva che alle prove concorsuali si accedesse mediante preselezione, e che il concorso si articolasse in due prove scritte ed una prova orale, alle quali si aggiungeva la valutazione dei titoli;  

 espletate le varie fasi concorsuali, che hanno visto impegnati quasi 7000 concorrenti, il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Campania, all’esito delle prove scritte, ha approvato l’elenco dei 959 candidati ammessi a sostenere la prova orale del concorso;   

 avverso i predetti atti alcuni concorrenti non ammessi hanno proposto svariati ricorsi innanzi al TAR Campania di Napoli, eccependo l’illegittimità della propria esclusione e, in caso di mancato accoglimento della richiesta, l’illegittimità dell’intera procedura e dell’operato della commissione;  

 il TAR Campania con varie ordinanze ha inizialmente sospeso l’iter procedimentale e, pertanto, a molti concorrenti è stato impedito di sostenere le prove orali;   

 successivamente, il 24 luglio 2013, il TAR Campania medesimo con le sentenze nn. 3807, 3837, 3836, 3805, 3804, 3839, 3803, 3389, 3860, 3806, 3834, 3842, 3833, 3841, 4088, 3840, 3858, 3809, 4090, 3856, 3835, 4089, 4087, 3857, 3808, 3859, 4086 e 3864 ha respinto tutti i ricorsi proposti, argomentando compiutamente e diffusamente su tutte le censure mosse;   

le prove orali sono state quindi riavviate in data 3 ottobre 2013, e sono terminate in data 18 febbraio 2014;   

 nel frattempo avverso le sentenze di primo grado del TAR Napoli i ricorrenti soccombenti hanno proposto appello al Consiglio di Stato, che, all’udienza del 14 gennaio 2014, non ha ritenuto di concedere l’invocata tutela cautelare ed ha fissato il merito all’udienza del 15 luglio 2014;   

l’iter procedimentale del concorso in argomento è stato dunque molto travagliato, con un lungo periodo di sospensione a seguito delle misure cautelari disposte dal TAR Campania;

solo a seguito dei provvedimenti favorevoli emessi dal TAR, con i quali è stata acclarata la legittimità dell’intera procedura, ritenuta immune dai vizi denunciati, molti dei concorrenti hanno potuto concludere positivamente l’iter concorsuale;   

 l’ufficio scolastico regionale avrebbe dovuto, pertanto, procedere all’attribuzione del punteggio ai singoli candidati per i titoli posseduti e, di conseguenza, all’attribuzione del punteggio finale, dato dalla somma dei voti delle due prove scritte, del voto della prova orale e del punteggio riportato nella valutazione dei titoli;   

nonostante le prove orali siano terminate, come già detto, il 18 febbraio 2014, l’ufficio scolastico regionale non ha ancora concluso il procedimento, né risulta che sia stata approvata la graduatoria generale di merito, alla stregua di quanto disposto dall’articolo 15 del bando di concorso;   

il ritardo nella pubblicazione sta determinando gravi pregiudizi a tutti i concorrenti che hanno superato le prove concorsuali ed aspirano ad un’utile collocazione in graduatoria, dopo aver profuso considerevoli energie in termini organizzativi, professionali e di studio;   

dovrebbe risultare anche d’interesse pubblico una celere conclusione dell’iter procedimentale, così da consentire la tempestiva copertura dei posti di dirigente scolastico vacanti e disponibili –:   

quali siano le iniziative che si intende mettere in campo per tutelare da un lato le legittime aspettative dei candidati idonei, e dall’altro l’interesse pubblico alla conclusione del concorso. (4-04784) 

La mozione risulta imprecisa e incompleta, perché non fa alcun riferimento alle pendenze giudiziarie (ipotetiche e se dimostrate, gravissime), cui abbiamo cursoriamente accennato.

A ragione riteniamo che, per la gravità delle fattispecie di reato ipotizzate, sia doveroso e legittimo aspettare ulteriori sviluppi dalle indagini, prima di sollecitare qualsivoglia intervento.

Infatti, la pronuncia della Magistratura, nel cui operato crediamo fermamente, potrebbe rimettere in discussione ogni cosa, potrebbe comportare l’annullamento della procedura concorsuale, se inficiata da reati insanabili.

Data la rilevanza e la peculiarità degli accadimenti campani, che non emergono dalla interpellanza, noi chiediamo al Ministro e alle Autorità:

1) di tutelare il diritto di tutti i partecipanti al Concorso;

2) di agevolare il lavoro della Magistratura e di contemplare soltanto alla fine dell’iter giudiziario la conclusione del Concorso, che tuttavia non può essere compiuta contro le norme della legalità e della giustizia;

3) che si mettano finalmente in atto tutte le iniziative volte ad una selezione trasparente, sulla base del merito, dei futuri Dirigenti scolastici.

Insomma, la politica non può sanare una situazione che la Magistratura potrebbe dimostrare insanabile!

Può, d’altra parte, il Ministero dell’Istruzione ipotizzare di concludere una procedura concorsuale mentre l’attività della Magistratura è in corso per chiarire e del caso perseguire eventuali fattispecie sanzionabili ad essa collegate?

Può ignorare l’esigenza di affidare soltanto a persone veramente meritevoli una funzione così determinante per la qualità della scuola?

Alla luce di queste riflessioni non è chiaro il fondamento dell’interpellanza, né appaiono ovvie le motivazioni del Decreto Salva-dirigenti, approvato lo scorso 3 giugno, che sembra andare in una discutibile direzione, insinuandosi e bypassando il lavoro della Magistratura non ancora concluso, quando prevede che:

“Entro il 31 dicembre 2014, è bandita ai sensi dell’articolo 17, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8.novembre 2013, n. 128, la prima tornata del corso-concorso nazionale per il reclutamento del dirigenti scolastici per la copertura delle vacanze di organico delle regioni per le quali si è esaurita la graduatoria di cui al comma 1-bis del medesimo articolo 17. In sede di prima applicazione, il bando dispone che una quota dei posti, nel rispetto della normativa vigente, sia riservata ai soggetti già vincitori ovvero utilmente collocati nelle graduatorie di concorso successivamente annullate in sede giurisdizionale, ai soggetti che hanno un contenzioso pendente legato ai concorsi per dirigente scolastico di cui al decreto direttoriale 22 novembre 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4a serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004 e al decreto direttoriale 3 ottobre 2006, ovvero avverso la rinnovazione della procedura concorsuale ai sensi della legge 3 dicembre 2010, n. 202, nonché ai soggetti che hanno avuto la conferma degli incarichi di presidenza di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43. Lo stesso bando disciplina i titoli valutabili tra i quali l’aver svolto le funzioni di dirigente scolastico.”

 

 

 

Sicuramente è condivisibile quanto dichiara la relatrice del disegno di legge, Francesca  Puglisi del Partito democratico, che “è intollerabile  che vincitori di concorso che lavorano già si vedano annullare tutto per errori dell’amministrazione”, ma è assolutamente intollerabile che con un contestabile intervento politico, che addirittura prevede delle corsie preferenziali, si legittimi un concorso su cui pendono ancora procedimenti penali ed amministrativi.

Concludiamo chiedendo con forza che il diritto, la legalità, il merito, finalmente, siano una priorità non solo dei Magistrati, ma anche dei politici, che troppo spesso urlano allo scandalo e poi trovano una soluzione politica allo scandalo!

Conoscendo la forza delle Vostre idee e la Vostra dirittura morale, crediamo di trovare in Voi interlocutori ideali.

 

Avellino, 18 giugno 2014

I docenti firmatari

 

 

Esame I Ciclo: che fine ha fatto il colloquio pluridisciplinare?

esame 1° ciclo

CHE  FINE  HA  FATTO  IL  COLLOQUIO  PLURIDISCIPLINARE ?

 

Il bollettino dei dispersi è ricco di vittime illustri (consiglio orientativo, carta dei servizi, patto educativo di corresponsabilità, certificato delle competenze etc), quasi tutte archiviate alla voce “disbrigo pratiche di routine” in stile Filini, al punto che oggi con “dispersione scolastica” non si allude più soltanto al grappolo delle espressioni dell’insuccesso scolastico ma  – appunto  –  ai tanti impegni solenni parcheggiati nelle retrovie della burocrazia scolastica.

Questa volta vi voglio parlare del “colloquio pluridisciplinare”, un desaparecido che nei primi anni ’80 ha goduto di grande considerazione.

Prima del 1981 la parte orale dell’esame di licenza media (prima o poi qualcuno vorrà spiegare il significato epistemologico e docimologico della distinzione scritto/orale per le discipline non linguistiche; pensate che molti qualificano la prova INVALSI come “prova scritta”, solo perché i ragazzi fanno uso di carta e penna; chissà come la chiameranno quando e se i questionari si compileranno online) si svolgeva più o meno così: il candidato si sedeva su una sedia davanti allo schieramento dei professori ciascuno dei quali, in rigida sequenza gerarchica (Italiano, storia/ geografia, matematica etc) lo interrogava sulla propria disciplina.

Il 26 agosto del 1981 è stato emanato un importante Decreto Ministeriale denominato “Criteri orientativi per gli esami di licenza media”:

http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dm26881.html

 

Ecco alcuni stralci significativi:

 

         “L’aspetto fondamentale di questo esame deve essere la sua caratterizzazione educativa…..,

 

          COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE

          La commissione imposterà il colloquio……evitando peraltro che esso si risolva in un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina, prive del necessario organico collegamento……

….Pertanto il colloquio non deve consistere in una somma di colloquio distinti

 …la capacità di collocazione storica può essere accertata anche in una conversazione relativa agli sviluppi della tecnica…..

 

          Modalità del colloquio

         ……Le linee offerte – disciplina per disciplina – non costituiscono invito…a condurre il colloquio attraverso l’accertamento della preparazione conseguita nelle singole discipline……., ma…..la maturità globale dell’alunno…..

 

COSA  IN  REALTA’  ACCADE

Come si vede si tratta di affermazioni importanti e lungimiranti; sfortunatamente, girando per le scuole, si vede come invece in tante realtà si continua a fare come si faceva prima degli anni ’80: interrogazioni distinte, random e scollegate disciplina per disciplina, a conferma del fatto che la vera formazione materiale dei docenti, in assenza di quella istituzionale, la fa la consuetudine.

Ora è vero che:

a) il MIUR ha ormai da tempo disinvestito e non ha una politica per le risorse umane;

b) il corpo docente italiano mostra una scarsa tenuta anti-Filini;

ma su molte sparizioni eccellenti dobbiamo riconoscere che anche noi DS portiamo le nostre responsabilità.

 

UN  METODO  MOLTO  SEMPLICE

Richiamato che per “pluridisciplinarità” intendiamo la collaborazione occasionale di varie discipline  – che tuttavia mantengono la propria struttura identitaria e autonomia  – in vista di un compito o un argomento, esiste un modo molto semplice per corrispondere alle indicazioni del decreto dell’81: quello della proposizione di argomenti trasversali.

Si tratta in sostanza di assegnare a ciascun candidato, più o meno nel mese di marzo antecedente la sessione d’esame (il colloquio pluridisciplinare non si può improvvisare):

a) un argomento pluridisciplinare, da sviluppare impiegando i vari contributi disciplinari;

b) un docente tutor, che lo segue durante lo sviluppo.

L’esempio che solitamente porto per illustrare questa modalità è il “mar Mediterraneo”, un argomento trasversale che può essere sviluppato soltanto mediante l’impiego coordinato di varie discipline:

 

DISCIPLINA CONTENUTI
Geografia collocazione geografica, lettura cartografica, immagini satellitari, caratteristiche climatiche, vocazioni economiche, demografiche etc
Storia le civiltà che hanno popolato o colonizzato il Mediterraneo: Egizi, Fenici, Greci; Romani, Cartaginesi etc
Italiano/lingue/musica/arteimmagine l’alfabeto fenicio; pagine mediterranee, il viaggio di Ulisse; musiche e arti mediterranee, il film di Gabriele Salvatores etc
Scienze/Tecnologia il Mediterraneo come ecosistema; specie prevalenti; i flussi stagionali e climatici interpretabili astronomicamente, tecnologie produttive etc

 

Poiché ciascuna disciplina non consta solo di contenuti (domini) ma anche di una”metodologia” (ossia come “funziona” quella disciplina) e di propri linguaggi, il metodo pluridisciplinare prevede l’integrazione anche di:

linee metodologiche:

  • funzione descrittiva;

  • funzione argomentativa;

  • funzione stilistica;

  • metodo sperimentale;

  • metodo osservativo e empirico;

  • metodo induttivo;

  • metodo deduttivo;

etc

e linee linguistiche:

  • linguaggi contestuali, così detti perché il contesto fa parte del testo e i significati si rivelano attraverso il contesto (provate a comprendere il famoso verso di Bob Dylan: “hey mister tambourine man, play a song for  me…” decontestualizzato dal Greenwich Village degli anni ’60, il quartiere degli artisti e degli intellettuali di New York, dove Dylan si esibiva (1)); gli scrittori e i poeti utilizzano il “contesto” come parte del testo; non è possibile comprendere il testo se non si studia anche il contesto;

  • linguaggi formalizzati de-contestuali, ossia indipendenti dai vari contesti: F = m x a , la formula che esprime la seconda legge della dinamica, è interpretabile indipendentemente dai contesti e dalle culture, purché si condividano le convenzioni semantiche della Fisica; i linguaggi de-contestuali sono prevalenti nelle discipline a tessitura scientifica (Fisica, Biologia, Storia, Antropologia etc);

  • linguaggi formali, a prevalenza sintattica; i linguaggi formali non solo sono de-contestuali, ma anche de-semantizzati: la formula  a x b = b x a (proprietà commutativa della moltiplicazione), ad esempio, è interpretabile indipendentemente dai contesti ma anche dai particolari significati di “a” e “b” e dipende solo dalla sintassi che coordina i segni.

TIPOLOGIE  DEI  LINGUAGGI  DISCIPLINARI CARATTERIZZAZIONI DISCIPLINE
linguaggi contestuali sono interpretabili mediante il contesto; il contesto è parte del testo narrativa, poesia
linguaggi formalizzati (decontestuali) sono interpretabili indipendentemente dai contesti;la comprensione dipende unicamente dalle convenzioni semantiche discipline scientifiche
linguaggi formali(2) (decontestuali e de-semantizzati) sono interpretabili indipendentemente dai contesti e dai significati; la comprensione dipende unicamente dalla sintassi  matematica,arti contemporanee

Terminato il percorso di elaborazione, il candidato illustra il lavoro svolto nell’ambito del colloquio; gli insegnanti a loro volta potranno accertare tanto lo sviluppo delle competenze (strettamente) disciplinari che la capacità del loro impiego in altri ambiti di lavoro.

 

PLURIDISCIPLINARITA’  E  PLURIMEDIALITA’

Il recente sviluppo delle tecnologie digitali permette di allargare la nozione di pluridisciplinarità sino a ricomprendere quello della plurimedialità; si tratta cioè di aggiornare il colloquio orale con un format che integri anche i canali video, audio etc.

 

Il presidente provinciale

Giuseppe Guastini

 


1) “mister tambourine man”, nel gergo del Greenwich Village degli anni ’60 era lo spacciatore di droga.

http://it.wikipedia.org/wiki/Greenwich_Village

http://it.wikipedia.org/wiki/Mr._Tambourine_Man

2) linguaggi formalizzati e formali non sono la stessa cosa: i linguaggi formalizzati fanno uso della lingua-madre avendo introdotto le convenzioni semantiche specifiche della disciplina (“il lavoro è il prodotto scalare della forza per lo spostamento”; Fisica); i linguaggi formali fanno uso di segni ad hoc:

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Più alunni, meno prof. L’allarme dei sindacati e la risposta del ministro

da Corriere.it

Più alunni, meno prof. L’allarme dei sindacati e la risposta del ministro

L’anno prossimo 33mila studenti in più a fronte di un taglio di 1.352 posti nell’organico dei docenti. L’aumento interesserà soprattutto la scuola primaria e le superiori del Centro-Nord. Giannini: «Stiamo lavorando a una soluzione»

di Redazione Scuola

Più studenti, meno prof: è emergenza organici. Lo afferma in una nota il segretario generale di Cisl Scuola Francesco Scrima. «Si sta ultimando in questi giorni – ricorda Scrima – la determinazione degli organici del personale docente per il prossimo anno scolastico. Gli alunni che frequenteranno a settembre le scuole statali di ogni ordine e grado saranno 33.000 in più rispetto al 2013/2014. L’incremento si registra soprattutto nella scuola primaria e nella scuola superiore delle regioni del Centro-nord. Mentre l’organico di diritto del personale docente riferito dell’anno scolastico che si sta concludendo è pari a 602.191, quello assegnato dal Miur alle Direzioni scolastiche regionali per il prossimo anno scolastico ammonta invece a 600.839 posti. Un taglio di 1.352 posti che, osserva Scrima, «determina in molte regioni una vera emergenza organici: richieste di offerta formativa per la scuola dell’infanzia inevase; iscrizioni al modello di orario a tempo pieno respinte; classi fuori norma nelle superiori e soppressione di indirizzi di studio». «Si tratta di un controsenso che si commenta da solo – dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – soprattutto perché il governo aveva promesso un’inversione di tendenza».

Organico di diritto e di fatto

Nel linguaggio burocratico della pubblica amministrazione per «organico di diritto» si intende il personale di ruolo della scuola. Ad esso si aggiunge il cosiddetto «organico di fatto» ovvero quell’esercito di riserva che ogni anno a luglio si aggiunge, con decreto del Miur, all’«organico di diritto» per sopperire alle esigenze variabili delle scuole. «L’anticipazione di posti dall’organico di fatto all’organico di diritto – prosegue Scrima – realizzata sia nell’anno scolastico 2013/2014 che in quello ancor precedente del 2012/2013 e richiesta anche da molti direttori regionali, è stata finora negata – da una posizione intransigente del Miur che mal si concilia con le esigenze di definire un organico a livello territoriale rispondente alle esigenze di una popolazione scolastica in crescita». «Ci era sembrato – conclude – di udire parole diverse, i fatti ancora non lo sono».

 

Organico funzionale

Una risposta indiretta all’allarme lanciato dai sindacati è giunta ieri dal ministro Stefania Giannini che, a margine di incontro a Bologna, ha ribadito il suo impegno per cercare di risolvere la questione degli organici della scuola. «Stiamo lavorando da due mesi a quello che abbiamo definito il cantiere scuola, stiamo coinvolgendo tutte le forze politiche di maggioranza e il tema dell’organico funzionale è uno dei temi fondamentali». L’«organico funzionale», disposto per legge due anni fa (ministro Profumo) e mai decollato perché non si trovarono le risorse necessarie, eliminerebbe lo sdoppiamento fra organico di diritto e organico di fatto, svuotando quest’ultimo a vantaggio di un organico di istituto stabile. Le singole scuole (o le reti di scuole) potrebbero fissare il numero di insegnanti necessari per i successivi tre anni e in base a esso elaborare finalmente il piano dell’offerta formativa con certezza di risorse. Ma il problema è trovare la copertura economica per questo tipo di intervento (i supplenti costano molto meno dei docenti di ruolo perché vengono assunti a settembre e licenziati a giugno senza dover pagare loro le ferie estive). «Nelle prossime due settimane – ha aggiunto il ministro Giannini – metteremo insieme le proposte che sono emerse e faremo anche un’ampia consultazione nel mondo della scuola. L’idea è quella di cercare di risolvere questo tema o nel prossimo decreto o in una legge delega, vedremo quale sarà la strumento più opportuno».

Gli 80 euro della discordia, mamma prof monoreddito con due figli scrive a Renzi: perché a me no?

da tecnicadellascuola.it

Gli 80 euro della discordia, mamma prof monoreddito con due figli scrive a Renzi: perché a me no?

Una docente delle superiori scrive a Famiglia Cristiana: perché non ho ricevuto alcun aumento, a differenza di tanti amici, anche single, meno bisognosi di me? Come lei, esclusi la gran parte dei prof: su 735mila, appena 300mila hanno avuto l’incremento. Attenzione però: a fine anno, c’è pure chi dovrà restituirlo. Il direttore del settimanale parla di profonda ingiustizia: a chi ruba nella PA, come nel caso del Mose, andrebbero sequestrati i beni, come si fa per la malavita organizzata, assegnandoli alle famiglie numerose come risarcimento.

Perché un insegnante monoreddito con due figli non ha percepito gli 80 euro di aumento introdotti dal Governo, mentre altri dipendenti, anche single e con meno esigenze, li hanno ricevuti? A chiederlo al premier Renzi, attraverso una lettera al settimanale Famiglia Cristiana, è una docente delle superiori che non ha avuto alcun aumento in  busta paga, a differenza di alcuni amici oggettivamente meno bisognosi di incrementi stipendiali.

“Carissimo Matteo Renzi – scrive l’insegnante – sono una mamma e ho deciso di cogliere l`invito che hai rivolto agli italiani di farti proposte, sottoporti dubbi o eventuali critiche al tuo operato e alle scelte del tuo Governo”. Ebbene, “anch`io, come tante mamme italiane, ho salutato con un plauso lo stanziamento dei ‘famosi 80 euro’. Però, li ho letteralmente ‘salutati’, nel senso che nella mia busta paga (sono un`insegnante presso una scuola secondaria) non c`erano proprio! Nella busta paga di una coppia di miei amici, che hanno due figli, ce n`erano 80 per ciascuno. In quella di un mio conoscente ‘single’ c`erano 80 euro solo per lui. Già, dimenticavo – conclude la prof – che con il mio stipendio io sforo il tetto dei 25 mila euro e nulla importa se il mio nucleo familiare è composto da quattro persone e lavora solo la mamma!”.

Il Governo, in effetti, ha già affrontato la questione. Tanto è vero che per alcune settimane di fine primavera si è parlato di allargamento degli 80 euro, garantiti sino a fine 2014, alle famiglie con più figli, elevando solo per loro il “tetto” dei 26mila euro. Solo che la carenza di fondi ha spostato il discorso a fine anno, con l’approvazione della Legge di Stabilità. Nel frattempo, però, la discrepanza crea malumori. Soprattutto nel mondo della scuola, dove solo un terzo dei docenti ha ottenuto l’aumento di 80 euro in busta paga.

Vale la pena ricordare che il bonus riguarda solo i possessori di reddito complessivo non superiore a 24mila euro: in tal caso “scattano” gli incrementi complessivi pari a 640 euro; in caso di superamento del limite di 24mila euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito totale di 26mila euro. E siccome in questa fascia si collocano tantissimi insegnanti, viene da sé che per loro la detrazione sarà inferiore ai tanto decantati 80 euro. Per chi sfora, la maggior parte dei prof italiani, non è previsto invece alcun aumento.

L’azzeramento, ha scritto polemicamente l’Anief accostando il bonus ad una “polpetta avvelenata”, riguarda infatti “il 60% degli insegnanti. Al di sotto della soglia dei 1.500 euro netti di stipendio – spiega il sindacato – si collocano gli assistenti amministrativi e tecnici, oltre che i collaboratori scolastici. Stiamo parlando orientativamente di 200mila unità di personale. A beneficiare del bonus saranno infatti all’incirca la metà dei 330mila maestri d’infanzia e dei docenti della scuola primaria. E poco più del 30% degli insegnanti della secondaria di primo grado (170 mila) e di secondo grado (235 mila). Su 935mila docenti in servizio quest’anno nella scuola pubblica, percepiranno il bonus quindi mezzo milione di dipendenti. Tra i prof solo 300mila su 735mila totali: quindi, complessivamente, solo quattro su dieci”.

A rendere ancora più amara la faccenda ci si è messo anche il Mef: attraverso una comunicazione ufficiale, di alcuni giorni fa, ha spiegato che l’aumento corrisposto con le buste paga del mese di maggio è solo ipotetico, perche il credito è stato determinato sul reddito presunto e non effettivo. A fine anno, in fase di conguaglio, sarà poi determinata l’effettiva spettanza in base al reddito complessivo reale e ai giorni lavorati.

Queste considerazioni sono quelle che ora stanno facendo tanti lavoratori della scuola rimasti esclusi dal bonus. In particolare quelli con figli. “Ma quand`è che penserete al ‘Fattore Famiglia’, alle famiglie reali e non solo ai numeri sulla carta?”, conclude la mamma delusa.

Anche il giudizio del settimanale dei Paolini, don Antonio Sciortino, attraverso il direttore, è severo: il rimando al prossimo anno dell`allargamento del bonus degli 80 euro per le famiglie monoreddito più numerose è un esempio di “dimenticanza” e una “profonda ingiustizia”, tanto più “quando si dilapidano in corruzione centinaia di milioni di soldi pubblici”: “A chi ruba nella pubblica amministrazione andrebbero sequestrati i beni – sostiene il responsabile di Famiglia Cristiana citando il caso del Mose – come si fa per la malavita organizzata. Assegnandoli, magari, alle famiglie numerose, come risarcimento”.

“La velocità che Renzi mette in altri contesti, con piglio decisionista, sarebbe auspicabile anche a sostegno delle famiglie. Eppure, il suo principale collaboratore, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, sa quanto costa crescere dei figli, avendone ben nove!”, scrive don Sciotino. La stoccata finale è per l’Esecutivo in carica: “le famiglie hanno pazienza, sono abituate a tirare la cinghia e ad andare avanti lo stesso. Ma non era questo che ci si aspettava dal nuovo Governo Renzi”.

Di male in peggio: l’anno prossimo 1.352 prof in meno. Ma gli alunni sono 33mila in più

da tecnicadellascuola.it

Di male in peggio: l’anno prossimo 1.352 prof in meno. Ma gli alunni sono 33mila in più

Dati emessi dalla Cisl Scuola: mentre l’organico di diritto del personale docente riferito dell’anno scolastico che si sta concludendo è pari a 602.191, quello assegnato dal Miur alle Direzioni scolastiche regionali per il prossimo a.s. ammonta invece a 600.839 posti. Duro il segretario Scrima: cambiare verso vuol dire forse rispondere tagliando le risorse dove cresce la popolazione scolastica?

Un docente di Matematica lo prenderebbe come classico esempio di andamento numerico inversamente proporzionale: cresce il numero di alunni, ma contemporaneamente cala quello degli insegnanti. Con effetti immaginabili sulla qualità dell’offerta didattica e sul numero di studenti per classe. La denuncia è della Cisl Scuola, che il 20 giugno ha reso noti dei numeri sugli organici dei docenti ancora peggiori di quelli sonora emessi dagli altri sindacati: se fino ad oggi si era parlato di un quadro numerico complessivo dei docenti che per l’anno prossimo sarebbe rimasto immutato, il sindacato guidato da Francesco Scrima fa sapere che “mentre l’organico di diritto del personale docente riferito dell’anno scolastico che si sta concludendo è pari a 602.191, quello assegnato dal Miur alle Direzioni scolastiche regionali per il prossimo anno scolastico ammonta invece a 600.839 posti”. Siamo di fronte ad “un taglio, dunque di 1.352 posti, che non si giustifica e determina in molte regioni una vera ‘emergenza organici’”.

A rendere ancora più amara la situazione è il dato, questo non nuovo, sugli iscritti all’a.s. 2014/15: gli alunni che frequenteranno a settembre le scuole statali di ogni ordine e grado saranno 33.000 in più rispetto al 2013/2014. Con un incremento che si registra soprattutto nella scuola primaria e nella scuola superiore delle regioni del centro-nord.

Il segretario generale Cisl Scuola, Francesco Scrima, si dice quindi deluso dell’operato del nuovo Governo targato Renzi: “l’anticipazione di posti dall’organico di fatto all’organico di diritto, realizzata sia nell’anno scolastico 2013/2014 che in quello ancor precedente del 2012/2013 e richiesta anche da molti direttori regionali, è stata finora negata da una posizione intransigente del Miur che mal si concilia con le esigenze di definire un organico a livello territoriale rispondente alle esigenze di una popolazione scolastica in crescita.

Cambiare verso vuol dire forse, per la scuola, rispondere tagliando le risorse dove cresce la popolazione scolastica? La politica continua a considerare la scuola come un costo e non come un investimento: ci era sembrato di udire parole diverse, i fatti – conclude il sindacalista Confederale – ancora non lo sono”.

Vincitori di concorso 2012, nessuna cattedra verrà meno

da tuttoscuola.com

Vincitori di concorso 2012, nessuna cattedra verrà meno

Si è svolto, lo scorso 19 giugno, un incontro tra una delegazione di docenti vincitori dell’ultimo concorso 2012 e i tecnici del Ministero dell’Istruzione guidati dal Capo di Gabinetto Alessandro Fusacchia.

L’incontro era stato richiesto per evidenziare l’anomalia di un concorso che avrebbe dovuto assorbire 11.542 candidati risultati vincitori negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015 (in base ad una accertata ed effettiva disponibilità di posti e cattedre da assegnare) e invece, per il solo anno scolastico 2013/2014, ha visto appena 3.255 immissioni in ruolo, e il ritardo di molti Uffici scolastici regionali (Toscana in primis, ma anche Lazio, Sicilia e Calabria), nell’espletare tutto l’iter amministrativo necessario (la Toscana ha ancora graduatorie di concorso in sospeso).

L’incontro ha visto l’amministrazione rassicurare i componenti della delegazione circa il diritto maturato da parte dei vincitori all’immissione in ruolo e il sollecito che sarà fatto alle amministrazioni periferiche ritardatarie (Usr e Ambiti territoriali provinciali) a completare o rettificare i procedimenti amministrativi.

Sono stati altresì forniti anche spunti interessanti per quello che sarà il reclutamento dei prossimi anni, in particolare circa il futuro concorso che dovrebbe tenersi nel 2015. In particolare, in base al resoconto riportato dalla delegazione dei vincitori di concorso, risulta ogni eventuale concorso potrà riguardare solo “classi di concorso e regioni per le quali non sussistano vincitori del concorso 2012”. Questa formula lascerebbe cadere l’ipotesi, che pure era stata ventilata, di un concorso 2015 omnibus, per tutte le classi di concorso e tutte le Regioni.

La sproporzione fra numero di posti messi a bando e immissioni effettuate (nettamente inferiori al previsto) “è ricollegabile – riportano i vincitori di concorso, circa quanto detto dai rappresentanti del Miur – ad una serie di fattori, fra questi, ad esempio il crollo delle iscrizioni (per alcuni gradi di scuola e in alcune regioni) e i controlli inadeguati per le classi di concorso atipiche da parte degli Usr”. Questa formula potrebbe autorizzare a tempi mediamente più lunghi per l’indizione del concorso 2015, almeno per ciò che riguarda le classi di concorso e le Regioni interessate dal concorso 2012.

L’ulteriore aspetto di rilievo di questo incontro, come era già avvenuto per gli idonei di concorso, è l’assenza di una mediazione sindacale come la abbiamo conosciuta nel corso degli anni. In altre parole, gruppi di docenti o aspiranti docenti si conoscono e si riuniscono perlopiù attraverso i social network e decidono di autorappresentarsi nei confronti dell’amministrazione, anche perché i loro interessi sembrano trovare rappresentanza inadeguata nelle istanze dei sindacati tradizionali.

 

Gilda rilancia area contrattuale separata

da tuttoscuola.com

Gilda rilancia area contrattuale separata

Se il ministro Giannini vuole davvero valorizzare la professionalità dei docenti, prenda in considerazione la proposta, che rappresenta da sempre un nostro cavallo di battaglia, di istituire un’area di contrattazione separata per gli insegnanti rispetto al resto del pubblico impiego“. Torna alla carica Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, riferendosi alle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione riguardanti il riconoscimento del merito.

Siamo d’accordo con Giannini quando afferma che per il contratto servono soldi: noi lo ribadiamo dal 2009, e cioè da quando è scaduto. Durante questi 5 anni – spiega Di Meglio – il potere di acquisto dei docenti è diminuito del 15% e al ministro chiediamo che nel rinnovo del contratto vengano recuperate le somme perse a causa dell’inflazione“.

Fin dal suo insediamento, “questo Esecutivo si è definito come il governo del cambiamento: adesso dimostri concretamente di esserlo, raccogliendo la nostra proposta contrattuale e restituendo dignità professionale a un lavoro così delicato e importante come quello dell’insegnante. Ci auguriamo che il ministro consulti e ascolti i sindacati prima di presentare la sua proposta di contratto“.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 142

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 142 del 21-6-2014

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 16 giugno 2014


Pubblicazione degli elenchi degli enti inadempienti all’obbligo di
risposta al «Questionario unico per le province – FP10U» per il
monitoraggio della fase applicativa e l’aggiornamento dei fabbisogni
standard delle province e delle regioni a statuto ordinario.
(14A04688)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 27 maggio 2014


Ri-registrazione provvisoria dei prodotti fitosanitari a base della
sostanza attiva clorantraniliprole approvata con regolamento (UE) n.
1199/2013 della Commissione, in conformita’ al regolamento (CE) n.
1107/2009 e recante modifica dell’allegato del regolamento di
esecuzione (UE) n. 540/2011. (14A04678)

 

 

Pag. 2

 

 

 


DECRETO 4 giugno 2014


Autorizzazione del prodotto fitosanitario POL-MCPA 500 SL contenente
la sostanza attiva MCPA dell’Impresa Zaklady Chemiczne
Organika-Sarzyna rilasciata ai sensi dell’articolo 40 del regolamento
(CE) n. 1107/2009 – Riconoscimento reciproco. (14A04677)

 

 

Pag. 3

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 9 giugno 2014


Emissione, nell’anno 2014, di un francobollo ordinario appartenente
alla serie tematica «le Eccellenze del sapere» dedicato al
Policlinico Gemelli in Roma, nel 50° anniversario di attivita’, nel
valore di € 0,70. (14A04664)

 

 

Pag. 8

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

 


DELIBERA 14 febbraio 2014


Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole
alimentari e forestali e «Rancho Granmanze». (Delibera n. 11/2014).
(14A04679)

 

 

Pag. 9

 

 

 


DELIBERA 14 febbraio 2014


Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole
alimentari e forestali e «cereali nazionali di qualita’». (Delibera
n. 7/2014). (14A04680)

 

 

Pag. 12

 

 

 


DELIBERA 14 febbraio 2014


Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole
alimentari e forestali e «Assoavi». (Delibera n. 5/2014). (14A04681)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DELIBERA 14 febbraio 2014


Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole
alimentari e forestali e «Ati filiera Gorgonzola Dop». (Delibera n.
6/2014). (14A04682)

 

 

Pag. 19

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AUTORITA’ DI BACINO DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE

 


COMUNICATO


Aggiornamento delle tavole n.
10-11-13-60-61-73-74-78-94-95-98-99-100-102-117-121-122 del Piano
stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino idrografico del fiume
Brenta-Bacchiglione. (14A04650)

 

 

Pag. 22

 

 

 


COMUNICATO


Aggiornamento delle tavole n. 52-53-64-65-66-89-93-123-126 del Piano
stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino idrografico del fiume
Brenta-Bacchiglione. (14A04651)

 

 

Pag. 22

 

 

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PALERMO

 


COMUNICATO


Cancellazione per cessata attivita’ della ditta «Fiorentino Comm.
Giuseppe S.p.a.», in Palermo, assegnataria del marchio «123 PA».
(14A04649)

 

 

Pag. 22

 

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

 


COMUNICATO


Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (14A04720)

 

 

Pag. 22

 

 

 


COMUNICATO


Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (14A04721)

 

 

Pag. 22

 

 

 


COMUNICATO


Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (14A04722)

 

 

Pag. 23

 

 

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

 


COMUNICATO


Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati
relativi al mese di maggio 2014, che si pubblicano ai sensi dell’art.
81 della legge 27 luglio 1978, n. 392 (Disciplina delle locazioni di
immobili urbani), ed ai sensi dell’art. 54 della legge del 27
dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza
pubblica). (14A04701)

 

 

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 2 giugno
2014 (14A04637)

 

 

Pag. 23

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 3 giugno
2014 (14A04638)

 

 

Pag. 24

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 4 giugno
2014 (14A04639)

 

 

Pag. 24

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 5 giugno
2014 (14A04640)

 

 

Pag. 25

 

 

 


COMUNICATO


Cambi di riferimento rilevati a titolo indicativo del giorno 6 giugno
2014 (14A04641)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


COMUNICATO


Determinazione delle retribuzioni medie giornaliere per talune
categorie di lavoratori agricoli ai fini previdenziali per l’anno
2014. (14A04648)

 

 

Pag. 26