Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica

Comunicato del Comitato per la ripresentazione della LIP

Dopo 8 anni la Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica – la LIP – ritorna sotto forma di disegno di legge grazie alla presentazione in Senato dei senatori Mussini (gruppo Misto), Petraglia (Gruppo Misto Sel), Montevecchi (M5S), Tocci (PD), Luzzi (PdL), Centinaio (Lega), Bignami (gruppo Misto), Bencini (gruppo Misto), Gambaro (gruppo Misto), Romani Maurizio (gruppo Misto), Serra (M5S), Ricchiuti (PD).

Si tratta di un grande successo per la scuola democratica, per i comitati e le associazioni, per i docenti, gli studenti, i genitori – per i 100mila cittadini che la sottoscrissero – che nel 2006 contribuirono ad elaborare con passione e competenza una proposta che ancora oggi ci parla di un’idea di scuola – di cui il testo illustra le norme generali per tutti gli ordinamenti – in grado di rispondere ad esigenze, richieste, interrogativi che negli anni non si sono sopiti. E che, anzi, la cifra del cambiamento e della complessità che caratterizza il nostro tempo ha amplificato, sebbene i governi che si sono succeduti non abbiano ritenuto di affidare ad un modello di scuola inclusivo, laico, democratico la centralità che meriterebbe.

Oggi più che mai, mentre proposte frettolose ed estemporanee, promesse, affermazioni e smentite si abbattono sul mondo della scuola. – sempre e rigorosamente senza interlocuzione alcuna con chi la scuola la fa e la frequenta quotidianamente; sempre senza la quantizzazione dei fondi necessari e disponibili per concretizzare gli interventi (anzi continuando a sottrarre fondi alla scuola) – contenuto e metodo della LIP possono costituire un riferimento fondamentale, che merita di essere sostenuto con convinzione.

E’ per questo che il Comitato per la ripresentazione della LIP – ringraziando i senatori che hanno sentito la necessità di sostenere il nuovo percorso che la nostra proposta, grazie a loro, si accinge a fare – chiede ancora loro di seguirne con il massimo di attenzione l’iter parlamentare, assicurando il sostegno di quanti (e siamo tanti) non hanno cessato di credere che una Buona Scuola per la Repubblica sia lo strumento principale attraverso il quale lo Stato sia in grado di rimuovere ostacoli e differenze su base socio-economica, assicurando a tutte e a tutti condizioni che siano in grado di preparare per il mondo che li aspetta cittadini consapevoli e donne e uomini più ricchi perché più colti.

Vedi anche http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2014/07/31/provaci-ancora-lip/

CITTÀ DELLA SCIENZA DIVENTA ‘FABBRICA’ 2.0

CITTÀ DELLA SCIENZA DIVENTA ‘FABBRICA’ 2.0
DAL MIUR OLTRE 3 MILIONI PER L’INNOVAZIONE

In arrivo oltre tre milioni di euro dal Fondo integrativo speciale per la ricerca per sostenere l’innovazione all’interno della Città della Scienza di Napoli. Li ha messi a disposizione il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ieri ha sottoposto al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il progetto “Città della Scienza 2.0: nuovi prodotti e servizi dell’economia della conoscenza” per un importo di 3.116.000 euro.
Lo stanziamento approvato ieri servirà a sostenere diverse iniziative, a partire da un Fab/Lab (Fabrication Laboratory, un laboratorio altamente innovativo) per la produzione, attraverso strumenti digitali, di oggetti tecnologici e non. Il progetto, che sarà curato dalla Fondazione Idis-Città della Scienza, prevede anche che si lavori alla creazione di servizi innovativi destinati a poli museali 2.0. Lo stanziamento è strettamente connesso alla ricostruzione del polo napoletano fortemente danneggiato da un incendio nel 2013 e sarà inserito nell’apposito Accordo di Programma, a firma di più Ministeri (Miur, Mise, Mattm e Mit) e di diverse amministrazioni territoriali (Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli), che sarà sottoscritto a breve.
Il rapporto fra il Miur e la Città della Scienza è molto solido e risale alla creazione della Fondazione Idis-Città della Scienza verso la fine degli anni Ottanta. Ad oggi diversi sono i progetti in corso che contrassegnano questa collaborazione.

Insegnanti, via libera agli scatti 2012 «Ma è a spese del fondo di istituto»

da Corriere.it

Insegnanti, via libera agli scatti 2012 «Ma è a spese del fondo di istituto»

I sindacati divisi sull’ok di Palazzo Chigi all’aumento nella busta paga degli insegnanti dal prossimo autunno

di Valentina Santarpia

Via libera dal Consiglio dei ministri giovedì sera al contratto che consente il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni economiche. Ora resta l’ultimo passaggio, la firma all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza nazionale delle pubbliche amministrazioni, consentendo di mettere in pagamento gli scatti e gli arretrati a tutto il personale interessato. La norma in questione riconosce al ministero dell’Istruzione, università e ricerca la possibilità di pagare gli scatti tramite eventuali economie di spesa e tramite ulteriori risorse da individuare con un contratto collettivo nazionale per il personale della scuola, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica.Via libera pure al riconoscimento dell’una tantum al personale amministrativo, tecnico e ausiliare (Ata) per i lavori extra realizzati nelle scuole.

Sindacati divisi

Grande soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della CISL Scuola, Francesco Scrima: «Si conferma la bontà e l’efficacia della nostra azione – ha commentato in una nota – condotta anche questa volta col forte sostegno della Confederazione». Meno entusiasta la reazione di Gilda insegnanti, «perché per raggiungere questo risultato ci sono voluti ben due anni, un ritardo vergognoso dovuto alla lentezza burocratica di Mef e Miur. Adesso ci auguriamo che per il recupero degli scatti 2013 i docenti italiani non siano costretti ad aspettare così tanto tempo», dice Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. Preoccupato l’Anief, che teme che «l’incremento in busta paga venga recuperato con l’ipotesi di CCNL in esame, che individua le risorse utili per gli anni dal 2012 in poi [per l’anno 2012 e i successivi], tramite la riduzione di varie voci dei fondi contrattuali della scuola. Ciò significa che per il terzo anno consecutivo, quella che è l’unica forma di carriera stipendiale dei lavoratori della scuola viene assegnata a danno della funzionalità dei servizi scolastici. Come già accaduto per recuperare gli scatti del 2010 e del 2011, invece di puntare allo sblocco del contratto i sindacati accondiscendenti permetteranno di tagliare in modo irrecuperabile centinaia di milioni di euro dal Miglioramento dell’offerta formativa: il fondo a supporto delle attività didattiche ed extra didattiche». Se la bozza di contratto venisse confermata, «i docenti e i dipendenti della scuola italiana continuano ad essere beffati», conclude l’Anief.

Miur, online l’elenco dei primi 1639 interventi di edilizia scolastica

da La Stampa

Miur, online l’elenco dei primi 1639 interventi di edilizia scolastica

Ci sarà tempo fino al 31 dicembre per l’assegnazione dei lavori
ANSA
roma

Sono disponibili da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (www.istruzione.it), gli elenchi delle prime 1.639 #scuolesicure che saranno interessate dagli interventi di messa in sicurezza ed agibilità del piano per l’edilizia scolastica del governo.

 

Grazie ai 400 milioni della delibera Cipe dello scorso 30 giugno saranno coperti 1.639 interventi che erano rimasti esclusi dal cosiddetto “decreto del Fare”. Le aggiudicazioni avverranno con iter agevolato per consentire una rapida partenza delle opere che hanno un valore medio di 160.000 euro. Sindaci e Presidenti di Provincia saranno infatti, per queste procedure, commissari straordinari.

 

Il Miur sta scrivendo loro per comunicare che sono autorizzati ad avviare subito le gare, con pubblicazione del relativo bando, o ad affidare i lavori in caso di gare già espletate.

 

Ci sarà tempo fino al prossimo 31 dicembre per l’assegnazione degli interventi. La riunione odierna del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha infatti deliberato la proroga dalla scadenza iniziale del 30 ottobre 2014 alla nuova scadenza del 31 dicembre.

 

Altri 381 interventi, presenti sempre nelle graduatorie del dl, saranno finanziati con i ribassi d’asta. Sempre con i ribassi si finanzieranno fino a ulteriori 845 interventi, per il conseguimento del certificato di agibilità e per il completamento della messa a norma, previsti dal decreto del Miur numero 267.

 

È da oggi attiva, infine, una pagina web dedicata al Piano per l’Edilizia: http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/. Un portale su cui saranno caricati documenti, normativa, FAQ, utili per i cittadini e le Amministrazioni locali.

Valutazione, a settembre arriva la carta d’identità delle scuole

da Corriere della sera

Valutazione, a settembre arriva la carta d’identità delle scuole

Il piano nazionale di valutazione delle scuole parte a settembre, con un format unico per delineare i punti forti e quelli deboli di ogni istituzione scolastica

Valentina Santarpia

Non solo il «quizzone», come superficialmente viene definito il test Invalsi a cui vengono sottoposti ogni anno gli studenti di II e V elementare, III media e II superiore. La valutazione scolastica è molto di più, e da settembre proverà a dimostrarlo. Con l’avvio ufficiale del sistema nazionale di valutazione delle scuole, ogni istituto avrà un vera e propria scheda, utile a delinearne caratteristiche, punti forti e punti deboli: una sorta di«carta di identità», che sarà realizzata partendo dal rapporto di autovalutazione di presidi e docenti, chiamati a delineare successi e difficoltà del proprio operato, anche tenendo conto dei risultati scolastici dei loro studenti e del loro status-socio economico. «E’ un’idea di valutazione che sottolinea il protagonismo di insegnanti e dirigenti come professionisti in grado di dare conto autonomamente del proprio lavoro- spiega il presidente dell’Invalsi,la professoressa Annamaria Ajello – Occorre tuttavia evitare che la richiesta di predisporre il report di autovalutazione venga vissuta dalle scuole come l’ennesimo adempimento burocratico. Ciò porterebbe il processo di valutazione su un itinerario fallimentare». Il ministero dell’Istruzione sta studiando un format apposito, uguale per tutti, che permetta quindi a chiunque, alle famiglie, ai docenti, ai dirigenti, di accedere facilmente alle informazioni di proprio interesse. La «carta di identità» delle scuole conterrà anche i risultati dei test Invalsi sottoposti ai ragazzi, e quindi permetterà di capire le tendenze di performance degli studenti in quell’istituto.Che saranno sempre più trasparenti: l’Invalsi infatti renderà noti anche i nomi e le modalità di reclutamento dei collaboratori che elaborano le prove.

Cosa deve sapere uno studente di terza media

Un’accelerazione sarà data anche all’analisi dei risultati Invalsi ottenuti finora: perché ci sono regioni dove sistematicamente i risultati sono peggiori che in altre? Come si possono migliorare i risultati? E, soprattutto, quali sono gli «apprendimenti irrinunciabili», quello che un ragazzo che esce dalla scuola media non può non sapere o essere in grado di fare? L’intento dell’istituto di valutazione è quello di creare una sorta di base minima di nozioni, che debba essere considerata imprescindibile per poter permettere agli studenti di poter proseguire il proprio percorso, indipendentemente dalla regione in cui vive o dall’istituto che frequenta. In questa direzione, è stato già avviato un accordo con i matematici, e il prossimo passo sarà quello di consultare gli esperti di lingua italiana.

Gli ispettori esterni

L’ultimo tassello della valutazione passerà per gli ispettori: uno degli elementi contenuti infatti nel regolamento sulla valutazione delle scuole, voluto fortemente dall’ex sottosegretario Elena Ugolini due anni fa ma di fatto rimasto inattuato, riguarda la «valutazione esterna». Scuole, docenti, presidi, risultati, non possono essere solo osservati dall’interno, ma vanno anche giudicati dall’esterno, per quanto questo concetto possa risultare ostile a sindacati e protagonisti. «Valutazione, autonomia e merito, ecco i pilastri su cui voglio rinnovare la scuola italina», ha ribadito più volte il ministro Giannini. E i commissari che danno la pagella anche la scuola saranno un elemento fondamentale di questo piano.

Miracolo: il fondo di istituto aumenta?

da La Tecnica della Scuola

Miracolo: il fondo di istituto aumenta?

Ma è solo un “effetto ottico” dovuto al fatto che – per ora – non si è ancora discusso del recupero dello scatto di anzianità del 2013.
Il 6 agosto Miur e sindacati dovrebbero firmare l’accordo definitivo e si capirà qualcosa di più

Sembra che quest’anno le scuole conosceranno davvero l’entità del fondo di istituto già nel mese di settembre, anche se è chiaro già da ora che le risorse disponibili non saranno certamente superiori a quelle dell’anno che si sta per concludere.
Le cifre sono state presentate dal Miur ai sindacati nel corso di un incontro svoltosi il 31 luglio; il giorno 6 si dovrebbe arrivare alla firma dell’intesa definitiva.

Al momento ciò che non è affatto chiaro è se una parte del fondo dovrà essere “accantonata”, come avvenuto negli ultimi due anni, per consentire il riconoscimento degli scatti di anzianità maturati nel 2013.
A conti fatti le risorse sono così definite:

  Anno finanziario 2013 2014 2015
e seguenti
FIS 694 367 527
FS 81 31 55
INCARICHI ATA 35 17 30
PRATICA SPORTIVA 40 12 22
ORE ECCEDENTI 30 30 30
AREE RISCHIO 39 26 24
DOCENTI COMANDATI 1 1

(*) in milioni di euro, cifre arrotondate

Per conoscere la somma disponibile per il 2014/2015 bisogna tenere conto che l’anno scolastico corrisponde a un terzo del 2014 e due terzi del 2015 e considerare che bisogna aggiungere ancora qualche modesto residuo del 2013/2014 (una ventina di milioni di euro circa). Nel concreto quindi si tratta di una somma complessiva di 642milioni di euro che- di fatto – è superiore a quella del 2013/2014 (521milioni). Tanto che c’è già chi sospetta che il Ministro potrà sempre dire: “Come vedete per il 2014/2015 ci sono più soldi rispetto all’anno precedente”.

Docenti inidonei, la domanda di passaggio ai ruoli Ata è volontaria

da La Tecnica della Scuola

Docenti inidonei, la domanda di passaggio ai ruoli Ata è volontaria

Il Miur ribadisce che il transito, a domanda, nei ruoli Ata avverrà con decorrenza giuridica dall’anno scolastico in cui viene dichiarata l’inidoneità, con raggiungimento della sede di titolarità a decorrere dal 1° settembre dell’anno scolastico successivo a quello nel corso del quale viene prodotta la domanda ai sensi del vigente CCNI sulla mobilità

Una nota del 1° agosto chiarisce alcuni aspetti riguardanti l’attuazione delle disposizioni contenute nell’art. 15, commi 4 e seguenti, del D.L. n.104 del 12.09.2013, convertito con modificazioni in Legge n.128/2013, riguardanti il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti.

La nota chiarisce, in particolare, che per il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alle proprie funzioni per motivi di salute ma idoneo ad altri compiti successivamente al 1° gennaio 2014, ovvero a seguito di nuova visita collegiale, il transito, a domanda, nei profili professionali del ruolo Ata, avverrà con decorrenza giuridica dall’anno scolastico in cui viene dichiarata l’inidoneità, con raggiungimento della sede di titolarità a decorrere dal 1° settembre dell’anno scolastico successivo a quello nel corso del quale viene prodotta la domanda ai sensi del vigente CCNI sulla mobilità.

Tale personale docente, in attesa di transitare nei profili professionali di assistente amministrativo e tecnico, nell’anno scolastico nel corso del quale viene dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, può, a domanda, continuare ad essere utilizzato nell’istituzione scolastica per lo svolgimento di attività connesse all’attuazione del P.O.F. in attesa dell’assegnazione della sede definitiva di titolarità nel ruolo del personale Ata.

La nota contiene, infine, un’altra precisazione: il personale docente riconosciuto temporaneamente inidoneo alle proprie funzioni per motivi di salute, può chiedere di essere utilizzato in altri compiti, prioritariamente nell’ambito del comparto scuola, tenendo conto della sua preparazione culturale e dell’esperienza professionale maturata. A tal fine dovrà sottoscrivere un nuovo contratto di lavoro individuale di durata pari al periodo di inidoneità riconosciuta. La domanda di utilizzazione può essere prodotta, all’esito della visita, in qualunque momento durante l’assenza per malattia purchè almeno due mesi prima della scadenza del periodo di inidoneità temporanea e, comunque, dei periodi massimi di assenza di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 17 del CCNL 29 novembre 2007.

Imu-attività didattiche. I temi che “scottano”

da La Tecnica della Scuola

Imu-attività didattiche. I temi che “scottano”

Il regolamento n. 200 del 19 novembre 2012 mira a disciplinare l’esenzione dall’IMU per gli enti non commerciali e applica il concetto di attività economica inteso in senso comunitario, anche con riferimento alle realtà didattiche ed educative.

Il Regolamento individua i requisiti, generali e di settore, per qualificare le attività di cui alla lett. i) del comma 1 dell’art. 7 del D. Lgs. n. 504 del 1992, come svolte con modalità non commerciali.

Il regolamento 200/2012 stabilisce, inoltre, che le scuole pubbliche statali non sono tenute al pagamento dell’IMU, le scuole pubbliche paritarie se non erogate a titolo gratuito o con un prezzo simbolico devono versare l’IMU. Il Consiglio di Stato fa riferimento ai principi europei senza riuscire ad esplicitarli sino in fondo.

Il Regolamento applica in modo erroneo i principi europei e la parità scolastica, non tenendo conto del fatto che in Italia non esiste forma di aiuto statale per le scuole pubbliche paritarie, come avviene in Europa. La natura non economica dell’istruzione pubblica non viene in linea di principio contraddetta dal fatto che talvolta gli alunni o i loro genitori debbano versare tasse scolastiche o di iscrizione, che contribuiscono ai costi di esercizio del sistema scolastico, purché tali contributi finanziari coprano solo una frazione del costo effettivo del servizio e non possano, pertanto, considerarsi una retribuzione del servizio prestato.

Il sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali.  Quanto effettivamente costa il servizio alle scuole pubbliche – statali e paritarie?. Di conseguenza il Decreto IMU per gli enti non commerciali schiera un parametro inedito, quello del costo medio per studente.

Si legge sul sito del Ministero “Se il corrispettivo medio (CM) è inferiore o uguale al costo medio per studente (CMS) la scuola paritaria è esente dall’IMU”.

Per ulteriori approfondimenti si veda lo studio sulla questione effettuato dall’autrice

I “Quota 96” e il dissesto finanziario dello stato

da La Tecnica della Scuola

I “Quota 96” e il dissesto finanziario dello stato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Giuseppe Grasso già presidente del Comitato Civico “Quota 96” sulla vicenda riguardante il pensionamento di 4 mila docenti (61 anni di età e 35 di contributi oppure 60 anni di età e 36 di contributi) ribattezzati proprio “Quota 96”

Possiamo star sereni: abbiamo saputo che la revisione della spesa pubblica, più nota come “Spending review”, è davvero in mano alla persona giusta! Il suo artefice ha infine trovato il bandolo della matassa. Non era la lauta tripletta di onorevoli, consiglieri regionali e supermanager, non gli evasori fiscali né i banchieri a far cigolare la cerniera dell’economia italiana.

Non erano gli F35, non il Mose né l’Expo Milano 2015. A far saltare i cardini del bilancio dello stato – udite, udite – erano i “Quota 96”. Fautore della scoperta è il gran Cottarelli. I telegiornali, come spesso accade, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Hanno urlato la verità senza tema di ritorsione: la colpa è degli insegnanti, hanno detto, o meglio di quei 4.000 lavoratori della scuola cui è stato accordato il privilegio di andare in pensione dopo appena quarant’anni di onorato servizio. Stante l’accresciuta aspettativa di vita, si tratta chiaramente di una nuova generazione di baby pensionati.

Non lo sapevate? Odiosi corsi e ricorsi della storia! “A leggere i giornali di oggi e a sentire le dichiarazioni del commissario per la spending review Carlo Cottarelli”, incalza Mariangela Bastico, ex senatrice e viceministro dell’Istruzione, “sembra che il ripristino del diritto alla pensione per i circa 4.000 docenti, ingiustamente bloccati dalla normativa Fornero, sia la causa del dissesto finanziario dello Stato”. Ancora una volta le cronache politiche si tingono di farsa e fanno concorrenza ai comici di professione.

La verità, però, non fa per niente ridere se a ricostruirla (e a farle onore) sono, nel dettaglio, Francesco Boccia e Manuela Ghizzoni. Oggi il primo ha abilmente rimandato al mittente per ben due volte, dagli studi televisivi di Omnibus e dalle autorevoli colonne del quotidiano “La Stampa”, il pregiudizio dei detrattori interessati rivendicando energicamente la paternità di questo atto politico che non esitiamo a definire “storico”. Egli ha infatti precisato che l’approvazione dell’emendamento a favore di questo minipopolo non è un favoritismo né una facile regalia dell’ultima ora a scopo elettorale.

I “Quota 96”, infatti, sono piuttosto vittima di un diritto scippato ignominiosamente dal governo Monti per il quale lottano infaticabilmente da oltre 30 mesi. Si tratta quindi di un atto dovuto, come ammesso dalla stessa Fornero, che aveva sbadatamente confuso l’anno solare con l’anno scolastico. Un “errore grossolano”, aggiungerà Boccia, sintomo del bieco disinteresse verso l’istituzione più importante di uno stato civile. Un fatto che non si deve liquidare sbrigativamente né far deformare dai media.

Anche Manuela Ghizzoni, prima firmataria insieme a Maria Marzana dell’emendamento approvato alla Camera, è intervenuta oggi a chiare lettere in difesa della verità, per spiegare che l’emendamento relativo a questi lavoratori, inserito nel decreto Madia sulla Pubblica Amministrazione, “non interviene sul sistema previdenziale” ma, sic et simplciter, emenda un “errore”.

Non è stato “concesso alcun privilegio a questi lavoratori”, puntualizza la deputata democratica, i quali, per l’appunto, “non sono esodati» né “sono stati trattati da esodati”. Quello che il parlamento ha fatto, aggiunge l’onorevole Ghizzoni, è che è stato “ristabilito l’esercizio di un diritto”, l’esercizio di un “diritto leso”.

La politica, ha concluso la deputata, ha anche questo compito: “sanare le ingiustizie e proporre modelli di equità”, alzare, per così dire, la qualità stessa delle sue istanze. Spetta alla politica decidere le priorità di spesa. La Camera, finalmente, dopo tante genuflessioni, si è riappropriata della propria centralità istituzionale.

Giuseppe Grasso

Comitato Quota 96

1639 #scuolesicure: online gli elenchi

da tuttoscuola.com

1639 #scuolesicure: online gli elenchi

Sono disponibili da oggi, sul sito del Miur (www.istruzione.it), gli elenchi delle prime 1.639 #scuolesicure che saranno interessate dagli interventi di messa in sicurezza ed agibilità del piano per l’edilizia scolastica del governo.

Grazie ai 400 milioni della delibera Cipe dello scorso 30 giugno saranno coperti 1.639 interventi che erano rimasti esclusi dal cosiddetto “decreto del Fare”. Le aggiudicazioni avverranno con iter agevolato per consentire una rapida partenza delle opere che hanno un valore medio di 160.000 euro. Sindaci e Presidenti di Provincia saranno infatti, per queste procedure, commissari straordinari. Il Miur sta scrivendo loro (sul sito del Miur la lettera) per comunicare che sono autorizzati ad avviare subito le gare, con pubblicazione del relativo bando, o ad affidare i lavori in caso di gare già espletate.

Ci sarà tempo fino al prossimo 31 dicembre per l’assegnazione degli interventi. La riunione odierna del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha infatti deliberato la proroga dalla scadenza iniziale del 30 ottobre 2014 alla nuova scadenza del 31 dicembre.

Altri 381 interventi, presenti sempre nelle graduatorie del dl del ‘Fare’, saranno finanziati con i ribassi d’asta. Sempre con i ribassi si finanzieranno fino a ulteriori 845 interventi, per il conseguimento del certificato di agibilità e per il completamento della messa a norma, previsti dal decreto del Miur numero 267. E’ da oggi attiva, poi, la seguente pagina web dedicata al Piano per l’Edilizia:http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/. Un portale su cui saranno caricati documenti, normativa, FAQ, utili per i cittadini e le Amministrazioni locali.

 

Puglisi (Pd): ok risoluzione sostegno, ma governo è al lavoro

da tuttoscuola.com

“la scuola per il governo Renzi è una priorità assoluta”
Puglisi (Pd): ok risoluzione sostegno, ma governo è al lavoro

Grande soddisfazione per l’approvazione in commissione Istruzione del Senato della risoluzione che riconosce l’importanza degli insegnanti di sostegno precari e del loro ruolo fondamentale per l’inserimento degli studenti e delle studentesse disabili“. Lo dichiara la senatrice del Pd Francesca Puglisi, capogruppo in commissione istruzione al Senato commentando l’approvazione all’unanimità in commissione Istruzione della risoluzione di cui è prima firmataria la senatrice grillina Manuela Serra.

La risoluzione – aggiunge – conferma l’impegno del Parlamento a sostegno di quanto il governo sta già facendo per garantire la continuità didattica ai bambini disabili durante tutto il ciclo scolastico, nonchè l’inserimento nell’organico della scuola degli insegnanti precari. Siamo soddisfatti della sensibilità dimostrata da subito dal governo nei confronti delle problematiche relative alla mondo della scuola.

L’inversione di tendenza c’è già, osserva la senatrice. “Come previsto dalla legge, che abbiamo approvato nel 2013 – spiega – l’organico di diritto passerà dagli iniziali 63 mila ai 90.032 posti, ossia a circa il 90 per cento dei posti in organico di fatto. Nel triennio 2013-2015, sono previste 26.684 assunzioni di docenti di sostegno. Precisamente: 4.447 sono stati già assunti nel 2013; 13.342 saranno immessi in ruolo il primo settembre 2014 e 8.895 il primo settembre 2015. A questi si aggiungono 3.009 posti attualmente vacanti che verranno assunti appena approvato il piano triennale di assunzioni ora in fase di redazione.  Nell’anno scolastico 2013/201 sono in organico di fatto 110.216 posti a fronte di 209.814 alunni con disabilità – conclude Puglisi – Il completamento delle immissioni in ruolo dei docenti per il sostegno, previsto nell’arco di tre anni a partire dal 2013, potrebbe già di per sè assicurare ampie possibilità di continuità didattica. Lo dimostrano i fatti, la scuola per il governo Renzi è una priorità assoluta“.

 

Unanimità per la risoluzione M5S sul sostegno

da tuttoscuola.com

Unanimità per la risoluzione M5S sul sostegno

Il Movimento 5 Stelle porta a casa una grande vittoria per le famiglie che hanno bimbi disabili e i tanti insegnanti di sostegno precari che finalmente vedranno riconosciuta l’importanza del loro ruolo e delle loro delicate funzioni“. Lo afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle Manuela Serra, prima firmataria di  una risoluzione approvata all’unanimità in Commissione Istruzione.

La risoluzione impegna il governo a risolvere il problema degli insegnanti di sostegno, garantendo la cosiddetta ‘continuità didattica’, ovvero la possibilità per i bambini con disabilità più o meno gravi di avere uno stesso insegnante di sostegno durante tutto il ciclo scolastico.  La risoluzione chiede anche un impegno per aumentare il numero delle assunzioni di questi insegnanti, per inserirli nell’organico della scuola e per garantire una loro adeguata formazione“.

La risoluzione (come le mozioni) non impegna formalmente il Governo, è un atto di indirizzo politico, ma il fatto che sia stata approvata all’unanimità evidenzia una larga e convergente disponibilità del Parlamento ad appoggiare eventuali iniziative legislative in materia.

 

CDM recupera la validità del 2012

da tuttoscuola.com

Ai fini della progressione economica
CDM recupera la validità del 2012

Il Consiglio dei Ministri del 31 luglio ha dato via libera al contratto che consente il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni economiche. Ora è possibile chiudere definitivamente all’ARAN e mettere in pagamento gli scatti e gli arretrati a tutto il personale interessato.

Grande soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della CISL Scuola, Francesco Scrima. “Si conferma la bontà e l’efficacia della nostra azione, condotta anche questa volta col forte sostegno della Confederazione“.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 178

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 178 del 2-8-2014

Sommario

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

SENATO DELLA REPUBBLICA

 


DELIBERAZIONE 30 luglio 2014


Proroga del termine di’ cui all’articolo l, comma 3, della
deliberazione del 3 ottobre 2013, recante: «Istituzione di una
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle
intimidazioni nei confronti degli amministratori locali». (14A06214)

 

 

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DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 1 luglio 2014


Definizione dei posti disponibili a livello nazionale per le
immatricolazioni ai corsi di laurea delle professioni sanitarie per
l’anno accademico 2014-2015. (Decreto n. 528). (14A06034)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO 15 luglio 2014


Definizione dei posti disponibili a livello nazionale per le
immatricolazioni ai corsi di laurea magistrale delle professioni
sanitarie, per l’anno accademico 2014-2015. (Decreto n. 566).
(14A06035)

 

 

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DECRETO 15 luglio 2014


Modalita’ e contenuti della prova di ammissione ai corsi di laurea
magistrale delle professioni sanitarie, per l’anno accademico
2014-2015. (Decreto n. 565). (14A06036)

 

 

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 24 luglio 2014


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 1,70%, indicizzati all’inflazione europea, con godimento
31 gennaio 2013 e scadenza 15 settembre 2018, diciassettesima e
diciottesima tranche. (14A06068)

 

 

Pag. 16

 

 

 


DECRETO 24 luglio 2014


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei Ccrtificati di
credito del Tesoro «zero coupon», con decorrenza 30 aprile 2014 e
scadenza 29 aprile 2016, settima e ottava tranche. (14A06069)

 

 

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DECRETO 25 luglio 2014


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei certificati di
credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi («CCTeu»)
con godimento 15 novembre 2013 e scadenza 15 novembre 2019, nona e
decima tranche. (14A06070)

 

 

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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BELLUNO

 


COMUNICATO


Nomina del conservatore del registro delle imprese (14A06037)

 

 

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RETTIFICHE

 


ERRATA-CORRIGE


Comunicato relativo alla determina FV n. 219/2014 del 30 giugno 2014
dell’Agenzia italiana del farmaco, recante: ”Proroga smaltimento
scorte del medicinale per uso umano «Zengac» in seguito alla
determinazione di rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in
commercio secondo procedura nazionale, con conseguente modifica
stampati”. (Determina pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – serie
generale – n. 173 del 28 luglio 2014). (14A06180)

 

 

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