Tablet magici

Tablet magici di Umberto Tenuta

CANTO 228 MAGICI TABLET

La Scuola, tempio della cultura, è spesso invasa dalla Magia: dalla RADIO alla TV, dal TEMPO PIENO alla CLASSI APERTE, dalla INTERDISCIPLINARITà a…

E ieri: dai PC alle LIM.

OGGI, il toccasana dei TABLET!

 

Proprio così!

Ma una cosa non si è capita.

La parola è divina, ma una parola ti può uccidere.

Chiaro, no?

Tutto dipende dall’uso che ne facciamo.

PC, LIM e TABLET per tenere lezioni sui tabelloni.

Oh che delusioni!

Innanzitutto, chi li usa, i Tablet?

Ovvio, chi volete che li usi se non il docente.

Amici cari, non serve a niente!

Continua la lezione, ora addirittura scritta sui tablet, come ieri sulle pergamene lette dal Pontefice sulla cattedra con relativa pedana.

Ma no! I Tablet noi insegnanti moderni li facciamo utilizzare agli studenti.

Per registrare le lezioni e per sostituire i libri di testo.

Siamo fermi là, agli occhi aperti ed alle orecchie tese, come gli asini che ragliano.

Flipped school?

Meglio i flipper, diranno gli studenti, così sapienti!

Ma, allora, euro sprecati quelli dei Tablet oggi, come ieri quelli delle LIM?

Meraviglia che il Ministero li sprechi, gli euro dei cittadini, e la scuola resti mortifera?

Mortificazioni dei voti insufficienti, mortificazioni dei richiami pubblicamente gridati, mortificazioni degli albi del disonore, mortificazioni degli abbandoni.

Insomma, che cosa volete dire, voi, così saccente?

Bè, una cosa ce l’avrei da ripetere, da ripetere per l’ennesima volta!

E sarebbe?

Sbrigatevi a dirla questa cosa miracolosa!

Nessuno insegna niente.

E tanti insegnanti che ci fanno?

Registrano i dati della mortalità scolastica.

Uomini che potevano essere e non sono stati.

Scienziati che potevano essere e non sono stati.

Artisti che potevano essere e non sono stati.

Cittadini onesti che potevano essere e non sono stati.

Mutilati e Invalidi, tutti: il Principe del Foro che non ama la Matematica, l’Ingegnere che odia Omero, il Sottoscritto che non suona il violino…

Ma, allora, ditelo voi che cosa bisognerebbe fare!

Flipped school!

Ma…

Ma niente lezioni e compiti.

Facciamo scendere in campo l’innata curiosità dei figli di donna.

Sosteniamoli nella invenzione, nella scoperta, nella costruzione dei loro saperi, prendendo a modello il bipede sceso dall’albero, nel lungo cammino dei millenni, senza un dio che gli regalasse una sola jota!

Ricostruiranno la Grammatica, la Storia e la Geografia, la Botanica e la Zoologia…

E la Filosofia?

Saranno filosofi in tenera età.

E attraverso questa faticaccia, amata e ricercata, cresceranno in virtute e canoscenza.

Virtù della mano per carezzare i bimbi e per suonare la tromba di Magliano.

Virtù dei piedi per volare nei cieli di Liana.

Virtù…

Oh nome vano…

Oggi financo nella scuola!

Ma i Tablet?

Or che la Ministra Giannini, per non esser da meno della Gelmini, ce li ha spediti a mezzo Corriere Espresso, che ne facciamo dei Magici Tablet?

Gli studenti aspettino fino a domani.

I tablet saranno nelle loro mani.

Non per ascoltare lezioni e far ripetizioni.

Ma per spostare sull’ipotenusa i quadratini disegnati sui cateti.

Signore e Signori, il Teorema di Pitagora è servito!

E la Storia?

O quanti scavi e interni di musei sui Tablet!

E la Geografia?

Il Nilo straripa, il Danubio si tinge di blu, l’Everest lo vedi da lassù.

E la Grammatica?

Raccoglieranno in Diagrammi di Venn le parole di questa pagina: saranno nomi, aggettivi e pronomi, verbi ed avverbi…

E l’Iliade?

Ascolteranno Omero che la canta per le contrade dell’Ellade.

E la Divina Commedia?

Ascolteranno Benigni, e tanto basta per continuare ad amar l’Inferno, il Paradiso e il Purgatorio della loro giovinezza.

Allora…

Allora, licenzieranno tutti i docenti?

Gli insegnanti sì, perché nulla si insegna!

Le Maestre resteranno, ma solo le Maestre innamorate.

E che ci faranno a scuola, tra i banchi, le Maestre innamorate?

Con il loro amore manifesto innamoreranno gli studenti (studium, amore) alla scoperta del Capitale umano: la cultura che fa uomo l’uomo.

Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse.

Galeotto fu il Tablet, e chi lo inventò.

Magia dei Tablet nelle magiche mani dei giovani studenti che i docenti più non vedranno con le LIM a far lezioni.

A destra e a manca a dare spiegazioni.

Dietro le cattedre a fare interrogazioni.

Viva i Tablet dell’umana seconda gestazione!

 

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Scuola, quasi 30mila nuovi prof in ruolo. E la maggioranza sono meridionali al Nord

da la Repubblica

Scuola, quasi 30mila nuovi prof in ruolo. E la maggioranza sono meridionali al Nord

La ripartizione ufficiale dal Ministero nelle scorse ore. Molti hanno chiesto un paio di mesi fa il trasferimento. Metà proviene dalla Sicilia. E aumentano i malumori tra i docenti precari delle regioni settentrionali

Salvo Intravaia

Alle scuole del Nord la maggior parte delle 29mila immissioni in ruolo per i docenti a partire dal prossimo due settembre. Ma il grosso andrà comunque a docenti meridionali che hanno chiesto in extremis  –  un paio di mesi fa  –  il trasferimento nelle liste dei precari delle regioni padane. Una circostanza che sta creando parecchi malumori tra maestri e prof settentrionali che stavano già accarezzando l’idea di una sistemazione definitiva dopo anni di precariato. Ma nella scuola si va con i punteggi: quelli relativi agli anni di servizio, prestati a girovagare tra le scuole più scomode della propria provincia, e dei titoli culturali e scientifici acquisiti durante e prima di iniziare la carriera professionale. E, tra i precari, chi ha più cartucce  –  alias, punti  –  può ambire all’assunzione o alle supplenze più lunghe.

Anche in un’altra provincia, almeno così dice la norma attuale. Le immissioni in ruolo assegnate dal ministero dell’Economia alla scuola saranno in tutto 33.380: 28.781 tra i docenti e 4.599 per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario). L’attesa tabella di ripartizione tra gli ordini di scuola e le province è stata resa nota ieri mattina. Da una prima disamina dei dati messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione, il 58 per cento delle 2.341 cattedre che andranno in totale alla scuola dell’infanzia sarà appannaggio delle scuole ubicate nelle regioni settentrionali. Percentuale che cresce, al 77 per cento, per i 3.630 posti della scuola elementare.

Ma basta scorrere qualche numero per capire come andranno le cose fra qualche giorno, quando i provveditorati e gli uffici scolastici regionali inizieranno le convocazioni per assegnare i posti. Le quasi 29mila cattedre da distribuire ai fortunati immessi in ruolo andranno ripartite, al 50 per cento, tra coloro che si trovano nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e i vincitori degli ultimi concorsi a cattedre. Ed è proprio tra le prime che, nel corso dell’ultimo aggiornamento, si è verificato un autentico terremoto. Perché centinaia, e forse migliaia, di precari meridionali che due mesi fa hanno chiesto è ottenuto il trasferimento in una lista delle regioni settentrionali si accaparreranno il grosso dei posti, lasciando a bocca asciutta i colleghi del posto.

Perché avviene tutto questo? Nel 2007, Fioroni trasformò le graduatorie permanenti dei precari in graduatorie ad esaurimento consentendo, “per l’ultima volta”, il trasferimento di provincia. In quella occasione l’esodo fu verso le regioni meridionali: i precari del Sud non volevano rimanere imbrigliati “per sempre” fuori casa. Del resto, con il ritmo di immissioni in ruolo che si era avuto fino al quel momento le chance di essere assunti anche nel meridione non erano poche. Poi, arrivò la Gelmini che tra il 2009 e il 2010 operò un taglio “chirurgico” di 84mila cattedre, per la maggior parte nelle regioni meridionali. E le possibilità di entrare di ruolo, al Sud, si ridussero al lumicino. Intanto, lo stop ai trasferimenti di provincia introdotto da Fioroni saltò nel 2011, allorquando  –  poco prima dell’aggiornamento delle graduatorie  –  la Corte costituzionale sentenziò che bloccare i precari in una provincia italiana andava contro il principio costituzionalmente garantito della libertà di circolazione degli stessi entro l’intero territorio nazionale. Nel 2011, si aggiornarono le graduatorie e molti precari meridionali valutarono che, con i punteggi stratosferici che avevano accumulato negli anni, potevano entrare di ruolo anche in patria. Ma nel frattempo l’onda lunga dei tagli gelminiani faceva sentire i propri effetti: nelle regioni meridionali i precari storici si erano ridotti a fare supplenze di qualche giorno. Così, reputata la situazione insostenibile, qualche mese fa arriva la decisione di tentare la fortuna al Nord.

Il caso più significativo è quello della graduatoria per la scuola primaria della provincia di Torino, alla quale il ministero ha assegnato 258 posti da suddividere a metà tra precari e vincitori di concorso. Delle 129 cattedre che dovrebbero andare  –  il contingente preciso delle assunzione in favore dei precari dipende anche da quanti sono i vincitori di concorso rimasti senza posto  –   ai precari storici ben 108 verranno assegnate a freschissime new entry provenienti dalle regioni meridionali.

Metà delle quali provenienti dalla Sicilia. Una situazione che, per la scuola dell’infanzia, rischia di replicarsi in provincia di Lucca, dove 10 degli 11 immessi in ruolo saranno meridionali: siciliani, calabresi e campani. E in provincia di Bergamo dove tutti e 4/5 i posti previsti per la scuola primaria saranno appannaggio di maestri del Sud. Anche la graduatoria della scuola primaria della provincia di Milano è stata letteralmente presa d’assalto dai maestri delle regioni meridionali, dove la disoccupazione è ormai a livelli greci. Dove il 98 per cento dei 245 posti disponibili nelle scuole della provincia del capoluogo lombardo sarà occupato da docenti meridionali. Una situazione che si profila in molte province padane, anche per la scuola media e superiore.

Scatti in busta paga, la partita è chiusa: d’ora in poi nessun altro taglio al Mof

da La Tecnica della Scuola

Scatti in busta paga, la partita è chiusa: d’ora in poi nessun altro taglio al Mof

 

Intervista a Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, sull’intesa sottoscritta dai sindacati all’Aran per il recupero dell’anzianità 2012: d’ora in poi non ci sarà più alcun intervento legislativo per poter recuperare gli aumenti stipendiali. È vero che il Mof è stato dimezzato rispetto al 2011 e che il 2013 non varrà ai fini della carriera, ma abbiamo portato a casa il massimo risultato per tutelare le retribuzioni del personale.

“Con il recupero degli scatti del 2012 la partita è chiusa: viene ripristinato il meccanismo degli scatti, d’ora in poi non ci sarà più alcun intervento legislativo per poter recuperare gli aumenti stipendiali”. È soddisfatto Massimo Di Menna: è appena uscito dall’Aran, dove si è recato per apporre la firma definitiva del suo sindacato, la Uil Scuola, all’intesa per il recupero dell’anzianità del 2012 e per il pagamento degli scatti, con relativi arretrati, per il personale scolastico che li ha maturati. Con un secondo accordo è stato anche previsto il recupero delle posizioni economiche degli Ata relative all’ultimo periodo.

 

C’è però chi dice che per ottenere questa doppia intesa, il prezzo da pagare è stato troppo alto. È d’accordo?

Bisogna fare i conti con la realtà – risponde il leader della Uil Scuola – che è quella di un momento economico particolarmente difficile. In mancanza di investimenti per l’istruzione, il sindacato ha portato a casa il massimo risultato per tutelare le retribuzioni del personale”.

 

Ma lo spostamento delle risorse dal Mof sugli stipendi era proprio necessario?

Premesso che per il recupero del 2012, una parte dei fondi sono stati prelevati da una parte dei risparmi derivanti dalla riduzione di organico del settore, non c’era davvero altra scelta. L’abbiamo intrapresa con coscienza e portata a termine ben sapendo degli effetti sulle attività scolastiche, come i corsi di recupero e i progetti, ma anche che chi lavora oggi nella scuola può contare su una bassa retribuzione. Comunque, va ricordato che il fondo nazionale per Miglioramento dell’offerta formativa sarà corrispondente a 642 milioni, oltre 120 milioni in più rispetto all’anno scolastico 2013/2014”.

 

Che però è una cifra più che dimezzata rispetto al 2011?

È vero. Ma bisogna fare i conti con la realtà. Che è quella di un Paese dove la spesa per l’istruzione rimane assai più bassa rispetto alla media degli altri paesi europei. La via per uscire da questo impasse, la Uil l’ha tracciata da tempo: bisogna spazzare via le spesa improduttive, gli sprechi e i privilegi. E investire questi risparmi su scuola e lavoro”.

 

Torniamo agli stipendi del personale della scuola: ci può anticipare cosa accadrà nei prossimi mesi?

Chi ha raggiunto il ‘gradone’ stipendiale nel 2012 avrà aumenti permanenti e arretrati con decorrenza gennaio 2013. A quanto ci risulta, i soldi arriveranno in busta paga nel mese di ottobre”.

 

E per il futuro?

Dal 1° gennaio 2015 si procederà allo scatto stipendiale automatico per tutti gli interessati alle progressioni economiche successive. In pratica, con questo accordo ci siamo messi alle spalle il blocco degli aumenti strutturali e abbiamo stabilito che non ci sarà più bisogno di altri tagli”.

 

L’accordo riguarda anche il 2013?

Purtroppo no. Per il 2013 non c’è stato il riconoscimento del Governo: non c’erano le risorse per coprire quell’anno. Si tratta, comunque, di un passaggio già deciso dal Governo Letta con il DPR 122/2013”.

 

Quindi cosa accadrà nel concreto?

Significa che ai fini del calcolo dell’anzianità di servizio, quindi delle progressioni stipendiali, bisogna considerare il 2013 un anno ‘sterilizzato’: in pratica, per il procedere degli scatti automatici di tutti i dipendenti della scuola non bisognerà considerarlo. Si slitterà al 2014, quando la procedura legata all’anzianità di servizio tornerà ad essere regolare”.

 

Insomma, bisognerà aumentare di un anno tutti gli attuali ‘gradoni’ stipendiali?

Esattamente. Se lo stipendio di un docente sarebbe dovuto ‘scattare’ nel 2019, allo stato attuale passerà di livello superiore nel 2020”.

 

Questo significa che gli scatti automatici rimarranno in vita?

La certezza non la possiamo avere: in vista c’è un rinnovo contrattuale, economico e normativo da sottoscrivere. E uno dei punti cruciali da trattare è proprio il riconoscimento professionale dei lavoratori: il Governo sembra intenzionato a trovare un nuovo sistema di carriere, per i docenti, che esalti il valore della specificità dell’insegnamento. Noi come sindacato abbiamo da tempo detto di essere pronti al confronto”.

La riforma della PA è legge, ancora polemiche sui ‘Quota 96’ abbandonati

da La Tecnica della Scuola

La riforma della PA è legge, ancora polemiche sui ‘Quota 96’ abbandonati

 Il dl, passato con la terza fiducia, alla Camera: il premier Matteo Renzi già proiettato sui decreti attuativi. Sulla mancata soluzione dei 4mila pensionamenti della scuola, però, il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia (Pd), parla di “frattura” da sanare. Il ministro della Pa, Marianna Madia, ribadisce come dopo “i rilievi del Mef” il Governo, “unito”, ha fatto “una scelta politica”. Ora l’attenzione si sposta sulla revisione della materia: si parla con insistenza di pensionamenti a 62 anni con penalizzazioni.

Come preannunciato dalla Tecnica della Scuola, il 7 agosto la riforma della Pubblica Amministrazione ha incassato il via libera definitivo del Parlamento.

Il decreto è “legge”, ha twittato il premier Matteo Renzi, già proiettato sui decreti attuativi. Il premier rilancia, puntando sulla delega, definita dal ministro della PA, Marianna Madia, “il cuore” dell’operazione di rinnovamento.

Il dl, passato con la terza fiducia, alla Camera è infatti “il primo tassello” del nuovo corso. I pilastri del provvedimento vanno, come riassume Madia, dalle “semplificazioni” all'”anticorruzione”, dalla “mobilità” all'”equità nei compensi pubblici”. Per il sottosegretario Angelo Rughetti quello che esce fuori “è uno Stato più facile e meno costoso”.

Ma il cantiere resta aperto e si guarda già avanti: “Adesso sotto con la delega e i decreti attuativi”, sprona Renzi. Il disegno di legge comincerà il suo iter dal Senato dopo la pausa estiva, con l’obiettivo di completare tutto per la fine dell’anno, così da dedicare “il prossimo”, dice il ministro, proprio “all’attuazione”.

Per quanto riguarda i contenuti del decreto, rimangono quindi quelli approvati in Senato. Dove, per la mancanza di “coperture”, sono saltate le misure che erano state introdotte a Montecitorio per sbloccare i pensionamenti, tra cui anche il via libera ai 4mila ‘Quota 96’ della scuola, e per anticipare di due anni (da 70 a 68) l’uscita di professori universitari e medici. Le polemiche, a tal proposito, non si fermano: il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia (Pd), parla di “frattura” da sanare. Dichiarazioni che per il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, manifestano “una crisi istituzionale”. Madia torna così sulla questione e ribadisce come dopo “i rilievi del Mef” il Governo, “unito”, abbia fatto “una scelta politica”.

Il Governo, per bocca di Renzi, ha promesso entro poche settimane la presentazione di un progetto di revisione generale della materia: dietro però spunta lo spettro della proposta dei pensionamenti a 62 anni con penalizzazioni, fino a quasi il 10%, come preannunciato da tempo dalla Tecnica della Scuola. Il leitmotive dell’estate sui pensionamenti, insomma, continua almeno sino alla fine di agosto. E se la proposta entrerà nella Legge di Stabilità anche sino alla fine dell’anno.

GeE: la Lega furibonda per la “carica” dei 30mila docenti precari del Sud

da La Tecnica della Scuola

GeE: la Lega furibonda per la “carica” dei 30mila docenti precari del Sud

L’ex senatore Mario Pittoni, nella scorsa legislatura capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato, su questo punto ha le idee chiare, sostenendo che la colpa dell’ultima ‘ondata’ di docenti supplenti è dell’ex ministro Maria Chiara Carrozza. Ma anche del Capo dello Stato.

La Lega Nord torna a puntare il dito contro l’ondata di docenti meridionali nelle graduatorie ad esaurimento. Da anni sostiene che attraverso i loro “superpunteggi”, gli aspiranti prof del Sud si piazzano senza merito davanti ai colleghi del Nord. Soffiando loro supplenze annuali e spesso anche le immissioni in ruolo.

L’ex senatore Mario Pittoni, nella scorsa legislatura capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato, su questo punto ha le idee chiare, sostenendo che la colpa dell’ultima ‘ondata’ di docenti supplenti è dell’ex ministro Maria Chiara Carrozza. Ma anche del Capo dello Stato.

«Una bella fetta delle immissioni in ruolo di insegnanti autorizzate dal ministero  andrà a docenti del Sud. Ma il dramma che stanno vivendo tanti insegnanti scavalcati del Nord non è casuale. E’ figlio infatti dello stop a suo tempo imposto dal Quirinale al congelamento delle graduatorie in attesa della riforma del reclutamento, contenuto in un nostro emendamento che aveva già ottenuto il via libera del Senato oltre che della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama (nulla quindi di “anticostituzionale”). Ha completato la “frittata” l’accordo del ministro Carrozza con i sindacati per stravolgere un altro provvedimento da noi fortemente voluto: il vincolo di permanenza di 5 anni nella provincia di prima nomina in ruolo, ora ridotto a 3. Da questa spirale – spiega ancora Pittoni – si esce solo regionalizzando il sistema. Una nostra proposta è depositata dalla passata legislatura. Il meccanismo che proponiamo può fungere da “calmiere” agli spostamenti dalle zone con meno opportunità di lavoro ma valutazioni “generose”, a quelle con più posti disponibili ma maggiore rigore nei voti, evitando che candidati valutati con manica larga in altre realtà possano scavalcare chi effettivamente merita. Toglie inoltre appetibilità ai corsi on line più o meno fasulli (spesso ridottisi a puro “mercato” dei punti) e allo scambio di favori tra strutture private e docenti (in particolare ore di insegnamento gratuite in cambio di punti). Mette infine in “competizione” gli aspiranti all’insegnamento iscritti ai vari albi regionali spingendoli a migliorarsi. Un candidato bravo, ma iscritto in una regione dove i bravi sono tanti, sarà infatti spinto a iscriversi nella regione vicina che magari ha meno bravi e offre più opportunità di lavoro. A quel punto però – conclude Pittoni – gli iscritti in quella regione avranno tutto l’interesse a darsi da fare per crescere professionalmente e non farsi sfuggire l’opportunità di conquistare la cattedra».

Chi entrerà di ruolo il prossimo anno scolastico?

da La Tecnica della Scuola

Chi entrerà di ruolo il prossimo anno scolastico?

Chi sarà immesso in ruolo nella scuola nei prossimi giorni? Buona parte dei nuovi assunti proviene dal Sud Italia, in particolare dalla Sicilia.

Dopo aver saputo il numero delle assunzioni e la loro ripartizione per province, adesso conosce esattamente la provenienza dei docenti immessi, la loro età, i loro punteggi, così da fare un quadro della tristissima situazione del precariato, che ha origini ormai lontane in Italia.

Come riferisce il quotidiano La Repubblica, buona parte dei nuovi assunti proviene dal Sud Italia, in particolare dalla Sicilia: “Il caso più significativo è quello della graduatoria per la scuola primaria della provincia di Torino, alla quale il Ministero ha assegnato 258 posti da suddividere a metà tra precari e vincitori di concorso.

Delle 129 cattedre che dovrebbero andare – il contingente preciso delle assunzione in favore dei precari dipende anche da quanti sono i vincitori di concorso rimasti senza posto – ai precari storici ben 108 verranno assegnate a freschissime new entry provenienti dalle regioni meridionali. Metà delle quali provenienti dalla Sicilia”.

E un altro caso eclatante è quello di Lucca. “Una situazione che, per la scuola dell’infanzia, rischia di replicarsi in provincia di Lucca, dove 10 degli 11 immessi in ruolo saranno meridionali: siciliani, calabresi e campani. E in provincia di Bergamo dove tutti e 4/5 i posti previsti per la scuola primaria saranno appannaggio di maestri del Sud. Anche la graduatoria della scuola primaria della provincia di Milano è stata letteralmente presa d’assalto dai maestri delle regioni meridionali, dove la disoccupazione è ormai a livelli greci. Dove il 98 per cento dei 245 posti disponibili nelle scuole della provincia del capoluogo lombardo sarà occupato da docenti meridionali. Una situazione che si profila in molte province padane, anche per la scuola media e superiore”.

E i precari di Lucca prendono immediatamente le contromisure. Riferisce Luccaindiretta.it che hanno chiesto un interessamento immediato della politica, incontrando l’assessore Mario Regoli che ha suggerito di rivolgersi direttamente al ministro. “L’obiettivo secondo Regoli è quello di una modifica normativa oltre che la possibilità della nomina di un rappresentante dei precari lucchesi all’interno della commissione controlli dei titoli degli aventi diritto, già sorteggiati per una percentuale nell’ordine del 4 per cento. E, in mancanza di un rappresentante, comunque la possibilità di accedere a tutta la documentazione per verificare i titoli dei presenti in graduatoria. In caso di presenza di situazioni non regolari, infatti, l’idea degli insegnanti precari sarebbe quella, comunque, di chiedere l’estensione totale dei controlli a tutte le pratiche”.

A Gallicano addirittura una rappresentanza dei precari ha poi incontrato l’onorevole Raffaella Mariani che ha promesso un incontro alla presenza del ministro Giannini e del senatore Andrea Marcucci sul tema.

E’ una triste guerra quella in atto e il clima che si respira, purtroppo non è dei migliori. Non sarà certamente una festa quella delle immissioni in ruolo di quest’anno.

Ecco le istruzioni operative per le immissioni

da La Tecnica della Scuola

Ecco le istruzioni operative per le immissioni

Emanate anche le istruzioni operative per le operazioni di immissioni in ruolo 2014-5. Concesso lo scorrimento delle graduatorie di merito del concorso 2012 oltre i posti messi a bando ma  entro il limite del 50% dei posti disponibili del contingente.

Il Miur ha emanato  le note 7955 (con il relativo allegato) e 7957 – rispettivamente per il personale docente e per il personale ATA – con le quali detta le disposizioni per le assunzioni a tempo indeterminato per l’a.s. 2014/15.

Vediamo dunque come avverranno le immissioni. Innanzitutto le operazioni dovranno essere completate entro il primo settembre perché il 31 agosto è festivo.
La consistenza complessiva delle assunzioni realizzabili a livello provinciale è stata fissata direttamente dal Ministero e comunicata, tramite il Sistema Informativo, agli Uffici scolastici periferici.
Il contingente è stato calcolato su tutti i posti censiti dal sistema informativo e vacanti e disponibili dopo le operazioni di mobilità. Si è poi provveduto a distribuire tale consistenza, compresi i posti di sostegno, tra i diversi ruoli, posti e classi di concorso, fornendo agli stessi Uffici il rispettivo numero massimo di assunzioni effettuabili.

Se in considerazione degli accantonamenti o per effetto delle utilizzazioni dei docenti in esubero, la disponibilità di posti in organico di diritto dovesse risultare inferiore al contingente di assunzione assegnato, le eventuali assunzioni non effettuate verranno recuperate su posti relativi ad altre graduatorie.
Il D.M., in corso di emanazione, prevede la possibilità di destinare le eventuali eccedenze a favore di altre graduatorie, avendo riguardo alla tipologia del posto di cui trattasi. Si precisa che la ripartizione dovrà essere effettuata, se possibile, nello stesso ordine e grado di istruzione, ivi compreso il sostegno e nell’ambito della scuola secondaria di primo e secondo grado, in relazione alle esigenze accertate in sede locale, con particolare riguardo agli insegnamenti per i quali da tempo esista la disponibilità del posto e agli insegnamenti per i quali non sia stata prevista l’attribuzione di contingenti, ma che diano garanzia di assorbimento nell’organico. Per i posti di sostegno, in caso di mancanza di candidati, le eccedenze vanno assegnate al sostegno di altra area o di altro ordine o grado di scuola.

Per il personale docente è confermata la ripartizione dei posti al 50% tra le vigenti graduatorie concorsuali e ad esaurimento, senza possibilità di recupero dei posti eventualmente assegnati alle GaE negli anni precedenti.
È inoltre previsto lo scorrimento delle graduatorie degli idonei del concorso 2012 qualora i vincitori siano in numero inferiore rispetto al 50% dei posti assegnati al concorso (DM 356/2014). Si ricorda il DM n. 356 del 23 maggio 2014, con il quale è stato disposto che i candidati inseriti a pieno titolo nelle graduatorie del concorso ordinario di cui al DDG n. 82/2012, ma non collocati in posizione utile da risultare vincitori, hanno titolo, a partire dall’anno scolastico 2014/15 ed in presenza di disponibilità di posti, ad essere nominati in ruolo.
È estesa anche agli aspiranti inseriti nelle graduatorie di merito del concorso 2012 la possibilità di inserimento negli elenchi aggiuntivi del sostegno qualora abbiano acquisito il titolo di specializzazione successivamente ai termini previsti dal bando.

Sono state esplicitate con maggiore chiarezza le condizioni che consentono nello stesso anno scolastico di accettare successive proposte di assunzione per altro insegnamento o tipologia di posto (comune/sostegno) nella stessa provincia o in altra provincia anche per lo stesso insegnamento.
Secondo le disposizioni, di cui all’art. 15, comma 10 bis della L.128/2013 i docenti destinatari di nomina a tempo indeterminato possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra provincia, dopo tre anni di effettivo servizio nella provincia di titolarità, salvo specifiche deroghe previste da norme speciali e regolamentate dagli annuali contratti sulla mobilità.

Per il personale docente destinatario di nomina su posto di sostegno relativo a qualsiasi ordine e grado di scuola permane l’obbligo di permanenza quinquennale su tale tipologia di posto.

Le nomine in ruolo disposte in surroga di operazioni di assunzione effettuate entro il 31 agosto 2014, leggasi 1° settembre, in quanto il 31 agosto 2014 è festivo comportano l’assunzione in servizio dal 1° settembre 2014. I contratti a tempo indeterminato stipulati dopo tale data avranno la decorrenza giuridica dall’a.s. 2014/2015 ed assunzione in servizio dall’anno scolastico successivo.

Infine per il personale ATA sono stati previsti posti anche per le assunzioni di DSGA inseriti nelle graduatorie per responsabile amministrativo o coordinatore amministrativo non esaurite o per sanare eventuali contenziosi in essere. Qualora il contingente assegnato su di un profilo professionale risulti eccedente rispetto agli aspiranti, dovranno essere effettuate compensazioni sugli altri profili. Ciò al fine di assicurare il totale delle assunzioni autorizzate.
Nel frattempo il Miur riflette sulla proposta dei sindacati di integrare il contingente delle assunzioni anche dopo il primo settembre…

I contratti dei docenti di religione devono essere sottoscritti entro il 31 agosto

da La Tecnica della Scuola

I contratti dei docenti di religione devono essere sottoscritti entro il 31 agosto

I Dirigenti scolastici devono pertanto tempestivamente informare la sede locale della Ragioneria territoriale dello Stato circa la conferma o meno dell’incarico, la sostituzione dell’incaricato, nonchè l’eventuale variazione dell’orario di insegnamento settimanale

Nessuna nuova per quanto riguarda i contratti degli insegnanti di religione cattolica per l’a.s. 2014/2015.

Con la nota prot. n. 7715 del 28 luglio 2014, indirizzata agli Uffici scolastici regionali, il Miur ricorda che l’art. 40, comma 5 del C.C.N.L. 2006/2009 stabilisce che gli insegnanti di religione ”sono assunti secondo la disciplina di cui all’art 309 del D.lgs. n.297 del 1994,mediante contratto di incarico annuale che si intende confermato qualorapermangano le condizioni ed i requisiti prescritti dal/e vigenti disposizioni di legge”.

Pertanto, i contratti degli incaricati annuali per l’insegnamento della religione cattolica, a seguito di proposta di nomina dell’ordinario diocesano, devono essere sottoscritti entro il 31 agosto di ogni anno scolastico e trasmessi immediatamente alla Ragioneria di Stato competente per territorio.

Visti i tempi stretti, i Dirigenti scolastici dovranno dare tempestiva comunicazione alla locale Ragioneria territoriale dello Stato della conferma/non conferma dell’incarico, della sostituzione dell’incaricato, nonchè della variazione dell’orario di insegnamento settimanale.

Italia e Finlandia: sistemi non confrontabili

da La Tecnica della Scuola

Italia e Finlandia: sistemi non confrontabili

E’ impossibile confrontare i sistemi scolastici di due Paesi completamente diversi per dimensioni, storia, caratteristiche geografiche e sociali

Molto spesso si parla della scuola finlandese e la si porta ad esempio come modello da imitare. Ma è davvero possibile fare un raffronto fra il nostro sistema di istruzione e quello finlandese? A parere di chi scrive il paragone è del tutto improprio, anzi per la verità quasi impossibile.
Come raffrontare i sistemi di due Paesi che nulla hanno in comune?
Intanto ci sono di mezzo i numeri: Italia e Finlandia hanno all’incirca la stessa estensione, ma la popolazione del nostro Paese è di circa 60milioni di abitanti, quella finlandese di 5milioni. La nostra capitale ha 3milioni di abitanti, quella di Helsinki 600mila (tutti gli abitanti della capitale finlandese troverebbero agevolmente posto al Circo Massimo di Roma).
Il territorio finlandese effettivamente abitato è molto omogeneo, l’Italia si estende per almeno 10 gradi di latitudine senza considerare le isole a sud della Sicilia (Bolzano sta a 46° e 30’ di latitudine, Ragusa a 37°); e anche in larghezza non si scherza tanto che, causa dei 15 gradi di differenza di longitudine quando a Ventimiglia il sole tramonta a Lecce è già buio
Se poi veniamo ai dati numerici relativi alla popolazione scolastica ci rendiamo conto che i due sistemi non possono in alcun modo essere messi a confronto: gli alunni delle scuole italiane (non contiamo l’Università) sono più di 7milioni, quelli della Finlandia 700mila. Nel Paese di Babbo Natale ci sono 70mila insegnanti, assai di meno di quanti ce ne sono in provincia di Milano.
In Italia gli alunni stranieri rappresentano ormai il 10% dell’intera popolazione scolastica; in Finlandia, se si eccettuano forse i figli degli ambasciatori, non esistono studenti stranieri.
Senza dimenticare che nel nostro Paese ci sono 40mila sedi scolastiche, in Finlandia il Ministro dell’Istruzione – con un po’ di buona volontà – potrebbe addirittura visitarle tutte nel giro di un paio di anni.
Insomma, governare il nostro sistema di istruzione è infinitamente più difficile e complicato. Le dimensioni sono del tutte diverse e i contesti non sono paragonabili.

Salario e orario dei docenti tornino ad essere materia contrattuale

da La Tecnica della Scuola

Salario e orario dei docenti tornino ad essere materia contrattuale

Ma che fine ha fatto la precisa e dichiarata volontà del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sull’esigenza, non più procrastinabile, del rinnovo del contratto della scuola?

Ricordiamo dichiarazioni del responsabile del Miur, fatte convintamente questa primavera e che facevano pensare alla fine del massacro della scuola pubblica subito in questi anni.

Le dichiarazioni della Giannini hanno fatto credere che il saccheggio delle norme contrattuali, abrogate di fatto per via legislativa, non dovesse più continuare. Stiamo parlando di dichiarazioni del tipo: “il governo di cui faccio parte è il primo dal dopoguerra ad oggi che ha messo l’istruzione al centro dell’agenda politica” o ancora : “programmare nella scuola vuol dire poter predisporre di risorse finanziarie certe e adeguate: ho chiesto un impegno formale al Governo e lo ribadisco per poter reintegrare progressivamente il fondo Mof riportandolo alla capienza del 2011 di 1,5 miliardi” ed infine : “ c’è l’urgenza di avviare  la discussione sul rinnovo del contratto, partendo dalla valorizzazione della professione docente. Inoltre è pronto un Testo unico nuovo in materia di normativa scolastica per semplificare le regole, eliminare le contraddizioni e rimediare agli errori”. A distanza di 5 mesi da queste dichiarazioni la realtà dei fatti è tutt’altra.

Il MOF è ben lontano dal miliardo e mezzo auspicato dal ministro, senza contare che esiste ancora il blocco degli scatti di anzianità per l’anno 2013, che potrebbe incidere ancora più negativamente sulle risorse per il miglioramento dell’offerta formativa. Non si parla più, almeno questa è la sensazione di chi segue la questione rinnovo del contratto della scuola, di aprire al riguardo un tavolo di confronto con i sindacati. Al contrario abbiamo assistito, durante queste vacanze estive, ad esternazioni del sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi, che lanciava la grande “provocazione” di aumentare, anche se su base volontaria e per via legislativa, l’orario di servizio settimanale dei docenti fino ad un massimo di 36 ore.

Del nuovo Testo unico, di cui ci sarebbe veramente bisogno, nessuno ne parla e non si conoscono i contenuti. Il regolamento del riordinamento delle classe di concorso langue nei cassetti di viale Trastevere e si procede con circolari transitorie e forse anche illegittime. Quello che sarebbe auspicabile, rispetto ad un’ incertezza e forse anche a timori di contestazioni, è che salario e orario dei docenti, ma anche organizzazione del lavoro tornino ad essere materia contrattuale. I sindacati si dicono pronti ad aprire il confronto già più volte auspicato dal ministro Stefania Giannini, ma adesso preoccupa il silenzio assordante del responsabile del Miur. Perché il ministro non parla più di rinnovo contrattuale e di confronto con i sindacati? Forse si pensa ad attuare qualche piano sulla scuola per via legislativa? Domande che meritano una pronta risposta da parte del ministro dell’Istruzione, soprattutto dopo le poco chiare dichiarazione del sottosegretario Reggi di questa estate.

Risorse MOF 2014/15 in arrivo

da tuttoscuola.com

Risorse MOF 2014/15 in arrivo

Si è concluso al MIUR il confronto con i sindacati per l’assegnazione alle scuole delle risorse MOF per l’a.s. 2014/15. L’Intesa, siglata il 7 agosto, tiene conto del contratto, sottoscritto all’Aran nella stessa giornata, relativo al reperimento delle risorse da destinare al recupero dell’anno 2012 ai fini dell’anzianità necessaria alla maturazione degli scatti stipendiali.

Come previsto nel suddetto contratto è stata operata una rimodulazione delle risorse tra gli anni scolastici 2014/15 (maggiormente penalizzato dalla riduzione sull’e.f. 2014) e 2015/16.

Complessivamente le risorse disponibili per l’a.s. 2014/15 ammontano a 642.770.000 euro con un incremento, rispetto al 2013/14, di circa 120 milioni di euro.

L’Intesa non riporta ancora le quote unitarie per il calcolo delle risorse spettanti a ciascuna scuola in quanto l’Amministrazione sta definendo nuovi parametri relativi all’organico del personale e ai punti di erogazione del servizio. Tuttavia l’Intesa prevede l’impegno da parte dell’amministrazione a comunicare alle scuole entro il prossimo 15 settembre le singole quote di finanziamento per attivare la necessaria programmazione delle attività.

 

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 184

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 184 del 9-8-2014

Sommario

ATTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

CAMERA DEI DEPUTATI

 


CONVOCAZIONE


Convocazione del Parlamento in seduta comune. (14A06457)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 4 luglio 2014


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Axiendo Concentrato» contenente la sostanza attiva lambda-cialotrina
– Riconoscimento reciproco. (14A06120)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO 4 luglio 2014


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Quilt Xcel» contenente le sostanze attive azoxystrobin e
propiconazolo – Riconoscimento reciproco. (14A06121)

 

 

Pag. 8

 

 

 


DECRETO 4 luglio 2014


Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario
«Arigo» contenente le sostanze attive Mesotrione, Nicosulfuron,
Rimsulfuron – Riconoscimento reciproco. (14A06122)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 17 luglio 2014


Inserimento nell’allegato 1 del decreto 23 gennaio 2006 di attuazione
dei regolamenti comunitari sul miglioramento della produzione e
commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura della sottoazione f2
relativa al nuovo programma di ricerca per il contenimento di
predatori. (14A06276)

 

 

Pag. 14

 

 

 


DECRETO 18 luglio 2014


Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio Istituto di ricerche
agrindustria S.r.l., in Modena, al rilascio dei certificati di
analisi nel settore vitivinicolo. (14A06185)

 

 

Pag. 15

 

 

 


DECRETO 18 luglio 2014


Rinnovo dell’autorizzazione al Laboratorio enochimico ex Allievi
Scuola enologica di Conegliano Soc. Coop., in San Pietro di Feletto,
al rilascio dei certificati di analisi nel settore vitivinicolo.
(14A06213)

 

 

Pag. 22

 

 

 


DECRETO 22 luglio 2014


Autorizzazione al laboratorio Omniadue Lab di Dalmonte S. e
Picciolini C., in Orvieto, al rilascio dei certificati di analisi nel
settore oleicolo. (14A06186)

 

 

Pag. 24

 

 

 


DECRETO 24 luglio 2014


Conferma dell’incarico al Consorzio di Tutela Nocciola di Giffoni IGP
a svolgere le funzioni di cui all’articolo 14, comma 15, della legge
21 dicembre 1999, n. 526, per la IGP «Nocciola di Giffoni».
(14A06187)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 3 giugno 2014


Scioglimento della «Bedriaga societa’ cooperativa», in La Maddalena e
nomina del commissario liquidatore. (14A06224)

 

 

Pag. 26

 

 

 


DECRETO 16 giugno 2014


Scioglimento della «La Fenice societa’ cooperativa», in Ghisalba e
nomina del commissario liquidatore. (14A06225)

 

 

Pag. 27

 

 

 


DECRETO 24 giugno 2014


Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 21 luglio 1982,
n. 741 relativo agli aerosol, in attuazione della direttiva
2013/10/UE. (14A06291)

 

 

Pag. 28

 

 

 


DECRETO 7 luglio 2014


Nomina del commissario liquidatore della «Cooperativa Valsabbina
Agriforest – Soc. coop. a r.l.», in Vobarno. (14A06226)

 

 

Pag. 30

 

 

 


DECRETO 9 luglio 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Le Triremi – Societa’
cooperativa edilizia in liquidazione», in Roma e nomina del
commissario liquidatore. (14A06227)

 

 

Pag. 31

 

 

 


DECRETO 28 luglio 2014


Termini per la presentazione delle domande per l’accesso al credito
d’imposta per le nuove assunzioni di profili altamente qualificati di
cui all’articolo 24 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134.
(14A06212)

 

 

Pag. 31

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 17 luglio 2014


Classificazione, ai sensi dell’articolo 12, comma 5, della legge 8
novembre 2012, n. 189, di taluni medicinali per uso umano, approvati
con procedura centralizzata. (Determina n. 730/2014). (14A06211)

 

 

Pag. 44

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio del medicinale per uso umano «Fluibron Tosse Secca».
(14A06277)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio del medicinale per uso umano «Finasteride Doc». (14A06278)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio dei medicinali per uso umano «Amoxicillina Tecnigen –
Calcio Carbonato + Vitamina D3 Tecnigen». (14A06279)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio del medicinale per uso umano «Adenoplex Richter».
(14A06280)

 

 

Pag. 49

 

 

 


COMUNICATO


Trasferimento di titolarita’ dell’autorizzazione all’immissione in
commercio dei medicinali per uso umano «Depakin – Transene».
(14A06281)

 

 

Pag. 50

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


COMUNICATO


Modifica della denominazione di origine controllata e garantita dei
vini «Colli Asolani – Prosecco» o «Asolo – Prosecco» in «Asolo –
Prosecco» e del relativo disciplinare di produzione. (14A06123)

 

 

Pag. 50

 

 

PADIGLIONE ITALIA

 


COMUNICATO


Nomina di un componente della segreteria tecnica (14A06124)

 

 

Pag. 54

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA

 


COMUNICATO


Adozione del DPCM n. 1 del 23 luglio 2014, relativo al regolamento di
individuazione degli uffici inerenti il DIS, l’AISE e l’AISI.
(14A06283)

 

 

Pag. 55