Scuola penitenziario

SCUOLA PENITENZIARIO di Umberto Tenuta

CANTO 268 La scuola come luogo ove solo i giovani scontano la pena di essere nati da donna.

Solo i figli di donna sono condannati ad andare a scuola per alimentarsi di cultura e divenire adulti.

Le giovani piante crescono libere, alimentandosi dei sali della terra e della luce del sole.

Gli animali crescevano liberi nella foresta.

Solo l’uomo li ha legati alla mangiatoia.

Vi ha legato perfino i propri figli!

Fino a qualche secolo fa non esistevano scuole.

Ed i figli di donna diventavano uomini solo attraverso le relazioni sociali.

Nessuna condanna.

Solo nell’800 nasce l’obbligo di andare a scuola.

E cominciarono le pene.

La condanna ad imparare.

La condanna a diventare uomini.

Nasce l’uomo a fatica,

Ed è rischio di morte il nascimento (LEOPARDI).

Ed è quotidiana mortificazione l’andare a scuola!

Mortificazione dell’innato bisogno di alimentarsi e di crescere.

Mortificazione dell’innata curiosità umana![1]

Imparare a scuola è una condanna, è una pena, è una sofferenza immane.

Obbligo di andare a scuola, obbligo di stare seduti, immobili, in silenzio.

Obbligo di imparare quello che dice il Professore.

Che a te piaccia o non piaccia, non importa.

Che tu non sappia perchè imparare il Greco ed il Latino, non importa.

Che tu non sappia perchè imparare le parentisi Graffe e Tonde non importa.

Che tu non sappia perchè imparare le Guerre puniche non importa.

Che tu non sappia perchè imparare la stilobate, l’echino, l’armille della colonna dorica non importa.

Tu sei condannato ad imparare: la tua è una condanna, una pena, una sofferenza.

Quotidiana.

Ogni giorno ha la sua pena! Anche la domenica, il dì di festa.

Festa per la contadinella, non per te, studentella!

Esagerato!

Io?

Domandate ai giovani.

Questa è la sola INDAGINE che la Ministra dovrebbe fare.

Ma non la fa, statene certi.

Statene certi, o voi condannati, o voi studenti, o voi giovani nati di donna.

Non la fa.

Sennò dovrebbe chiedere al Ministro di Grazia e Giustizia di chiudere le… Scuole!

È possibile chiudere le Scuole?

No!

Perchè?

Non lo so.

Voi lo sapete?

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

 

[1] CURIOSITà VICO XXXIX. La Curiosità, proprietà connaturale dell’uomo, figliuola dell’ignoranza, che partorisce la Scienza, all’aprire che fa della nostra mente la Maraviglia, porta questo costume: ch’ove osserva straordinario effetto in natura, come cometa, parelio, o stella di mezzodì, subito domanda, che tal cosa voglia dire o significare. (PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA).

HODKIN R.A., La curiosità innata – Nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.

A difesa di un sostegno che sia veramente tale!

A difesa di un sostegno che sia veramente tale!

di Maurizio Tiriticco

Caro Raffaele!

Perché continui a darmi del LEI, quando ci conosciamo da secoli e abbiamo fatto lo stesso mestiere? Mi dispiace solo che TU debba pensare che io voglia tenere il bordone ai professori del liceo classico – o alle professoresse, se vuoi – in genere sputati disciplinaristi, anche se non tutti! E non sono affatto un licealista!

Anche se vengo da una formazione classica! Purtroppo? Non lo so! Comunque, ho sempre lavorato nell’istruzione tecnica e professionale, molto impegnative e molto interessanti, oggi e ancor più domani! E sostengo da sempre che, in una società della conoscenza, bisogna “fare con la testa e pensare con le mani”, oggi e ancor più domani, stante l’impetuoso sviluppo delle tecnologie. So benissimo che tra una traduzione dal greco e la realizzazione di un circuito elettrico non c’è affatto un abisso quanto ad impegno intellettuale, anche se qualcuno ci ha detto da sempre che esistono le professioni liberali, da una parte, e, dall’altra, i mestieri dei vili meccanici. Altrimenti, come avrebbero fatto le classi dominanti a tener bene sotto i loro piedi milioni di sfruttati? Anche con la benedizione della chiesa, a volte! Da sempre ci hanno detto che c’è chi ha in sorte di nascere ricco e chi di nascere povero! Beato quest’ultimo, perche le porte del cielo per lui sono aperte! So anche che fare il contadino oggi propone e impone conoscenze, anzi, competenze di alto livello, per stare al passo con i tempi, che solo qualche decennio fa erano assolutamente sconosciute, quando la zappa e il buon tempo la facevano da padroni.

Lo ripeto e lo confermo: sono per l’integrazione degli handicappati (li chiamo così perché il buonismo di altre espressioni non mi ha mai convinto e serve spesso a menare il can per l’aia) e so benissimo che una buona integrazione è in grado di suscitare in loro potenzialità enormi, inespresse e inaspettate. So anche – e te l’ho scritto – che ci sono handicappati che primeggiano nell’arte e nella scienza. In effetti, molti di loro hanno risorse nascoste che la discriminazione secolare a cui sono stati sottoposti ha sempre impedito di intercettare! Oscar Pistorius è campione olimpico, grazie alla sua forza di volontà, ma anche allo sviluppo scientifico e tecnologico. E che dire di Michel Petrucciani? E dei disegni di Stephen Wiltsshire? Di esempi ne abbiamo a iosa, con la “i” minuscola, per non far confusione con un cognome molto diffuso.

Ritengo, pertanto, che il processo di integrazione scolastica debba andare avanti, come lo avevamo progettato negli anni Sessanta e Settanta. Ed ero tra i pochi che credevano fortemente in questa innovazione! Rivoluzionaria per quei tempi! La mia vis polemica insorge quando qualcuno – Ianes o Janes che sia – ha detto e scritto – e L’HO LETTO, anche se porto gli occhiali a compensare il mio handicap visivo – che tutti gli insegnanti, DOMANI, saranno anche insegnanti di sostegno. Il che o è un sogno irrealizzabile o una “cavolata” – perdonami l’espressione romanesca grossa così! In primo luogo perché è la stessa funzione del sostegno che viene banalizzata, a meno che per sostegno non si intenda solo allacciare cappotti e spingere carrozzelle.

Insomma, un soggetto sceglie, per quello che ovviamente gli è concesso, un determinato lavoro! Non è detto che chi ha scelto di insegnare greco o chimica o impianti termoidraulici possa, debba e voglia diventare anche insegnante di sostegno! Tutto qui! E sai perché? Perché il sostegno è una cosa seria, e tu lo sai meglio di me! E non può essere IMPOSTO per ordinanza o decreto ministeriale! E dovresti essere d’accordo con me! Perché ambedue sappiano benissimo che il sostegno è un’attività troppo impegnativa perché possa essere spalmata su tutti gli insegnamenti disciplinari… indiscriminatamente!

Tutto qui, semplicemente!

Risposta a Iosa

Risposta a Iosa

di Salvatore Nocera

Ho letto con molto interesse il tuo intervento di critica a Tiriticco e di difesa di Ianes.

Anch’io condivido pienamente le critiche all’invadenza monocratica del docente per il sostegno, tramutato nella pratica in un sostituto del consiglio di classe e quindi non un facilitatore, ma un ostacolo all’inclusione scolastica.

Non condivido invece la tua critica di iatrogenesi alla normativa sui bes, poichè essa è propruio basata sullo sganciamento del giudizio dei docenti da quello dell’ASL ( si veda la Nota ministeriale prot. n. 2563 del 22/11/13, che espressamente afferma che, in presenza di certificazioni mediche che non riguardino nè la disabilità nè i dsa, il consiglio di classe è libero di adottare o meno il Pdp.

Anche la sperimentazione trentina di Ianes mi lascia perplesso,poichè l’ipotesi dell’80% dei docenti attuali per il sostegno mandati in compresenza nelle classi come docenti curricolari, corrisponde di fatto all’attuale presenza dei docenti per il sostegno; se anche questi docenti divenuti curricolari si isolassero con gli alunni con disabilitòà, per mancata capacità didattica e preparazione dei titolari delle discipline, non ci sarebbe alcuna differenza con gli attuali docenti per il sostegno delegati dai curricolari ad occuparsi del solo alunno con disabilità.

Occorre puntare sulla formazione iniziale ed obbligatoria in servizio sulle didattiche inclusive da parte dei docenti curricolari, sul tetto massimo di 22 alunni nelle classi con alunni con disabilità e nella capacità di coinvolgere i compagni.

Purtroppo attualmente però manca la formazione iniziale ed in servizio dei docenti curricolari; la normativa sul tetto massimo di alunni ( art 4 e 5 comma 2 dpr n. 81/09 ) è normalmente violata dagli Uffici scolastici regionali ed i compagni sono isolati dall’alunno con disabilità, come da te chiaramente dimostrato.

L’organico funzionale per il sostegno sarà importante ai fini della continuità didattica, purchè non sia di un singolo istituto ma di una rete di scuole per evitare carenze in singole scuole o sovrabbondanza in altre.

Esame di Stato – Tanto vale abolirlo

Esame di Stato – Tanto vale abolirlo

Dal 1997 il vecchio esame di maturità, che ha cambiato nome in esame di Stato,
ha subito vari rimaneggiamenti ma se l’intento dichiarato era il recupero di serietà
delle prove, la storia ci dice che l’obiettivo è stato un flop.
Questa la cronistoria:
Anni ’98 – 2001: commissione mista e abolizione dello scrutinio di ammissione,
ministro Berlinguer, la percentuale dei promossi sale al 96%.
Anni 2001-2006: commissione interna, ministro Moratti, la percentuale sale
ancora al 97% fino ad arrivare a punte del 99% nei licei.
Anni 2006 – a tutt’oggi: commissione mista, con reintroduzione dello scrutinio di
ammissione – ministro Fioroni, la percentuale sale ancora.
Il risultato di queste fasi alterne ma ricorrenti, è che nel’ultimo decennio il
numero dei promossi è salito progressivamente fino ad attestarsi all’attuale 99%, con
impercettibili variazioni nel corso degli anni.
Se ora si vuole nuovamente, come ha affermato il ministro Giannini, far fare al
pendolo – esame di stato un altro giro (l’ennesimo) in senso inverso, cioè ripristinare
la commissione tutta interna, suggeriamo di risparmiare del tutto su questa voce di
spesa e abolirlo completamente.
Infatti, forse a qualcuno è sfuggito che dal 2010 è stato introdotto l’obbligo della
sufficienza in tutte le materie per sostenere l’Esame. Che senso ha quindi che lo
“stesso” consiglio dei docenti della classe ri-valuti i “suoi” studenti una settimana dopo
che già li ha valutati in maniera sufficiente?
Allora, se non si vuole abolire l’esame, si prenda almeno in considerazione di
riconsiderarne l’abolizione del valore legale. Anche in considerazione del fatto che oggi
questo titolo di studio non assicura la certificazione delle competenze richieste dal
mondo del lavoro, come pure rilevato dall’ultimo Rapporto OCSE.
Inoltre, se il governo vuol essere coerente con quello spirito di ricostruzione della
meritocrazia che percorre il suo documento programmatico sulla scuola, sarebbe il
caso che si finisse di progettare interventi sull’istruzione solo con l‘ottica del risparmio
e senza tenere in alcun conto la “qualità” e forse il buon senso.

Scuola che muore

SCUOLA CHE MUORE SCUOLA CHE SI FA VIVA di Umberto Tenuta

CANTO 267 LA SCUOLA è MORTA, LA SCUOLA NASCE A NUOVA VITA

Una NUOVA SCUOLA nasce sulle ceneri della vecchia pur buona scuola.

Nasce la scuola dei giovani, la scuola della vita, la scuola dell’amore.

 

Io credo fermamente che occorra cambiar verso.

Anche alla scuola.

Soprattutto nella scuola.

Così non va.

Non va più.

Non è più sopportabile una scuola della mortalità umana.

Una scuola che quotidianamente certifica il suo insuccesso, la sua inadeguatezza al compito che la legge le attribuisce.

Se la scuola non garantisce il successo formativo a tutti i giovani, essa viene meno alla ragione del suo essere.

Per sopravvivere non le resta che cambiare verso.

Farsi scuola del successo formativo di tutti i giovani, nessuno escluso, ma tutti inclusi.

Questo non è impossibile.

Questo è possibile.

Basta che agli svogliati si dia uno scopo.

Basta l’amore.

Basta con il terrore.

Non atterrite, non atterrate, non gettate più a terra gli studenti!

La tenera pianticella, piegata, soffre, lacrima, si spezza!

Non spezzate i cuori dei giovani.

Non distruggete il loro amore.

Il loro amore per la vita.

Il loro desiderio di crescere, di divenire alti, adulti, uomini più di me, più di te.

Alimentatelo, questo desiderio, questo bisogno, questo innato amore della vita.

Vedete là, nel bosco, l’esile pioppo che succhia la sua linfa alla terra ed il suo ossigeno al sole, svettando in alto, sempre più in alto, excelsius!

La fame del bimbo che prontamente si attacca al seno materno e avidamente ne succhia il latte ora è fame di umana cultura, della cultura che l’uomo ha creato e che ora uomini fa nascere.

Scuola di cultura.

Scuola di amore del sapere.

Scuola di filosofia.

Scuola di vita.

Scuola che genera alla vita.

Come madre amorosa.

Madre che accarezza nel suo seno il figlio scalcitrante.

E non lo picchia.

Non lo punisce.

Non lo sgrida.

Tu sei la gioia della mamma tua!

Stai buono, ora ti accarezzo.

Ora ti faccio ascoltare la musica di Bach.

Anche di Mozart, quella che piace a te.

Lo so, Errico, un grande musicista tu diverrai.

Ora io ti nutro di Musica.

E nella scuola ti nutriranno di Musica.

La sentirai da lontano, la Musica, quando andrai a scuola.

La sentirai nei corridoi, corridoi adornati di quadri, di sculture, di pitture.

E tu salirai le scale, danzando.

La danza dei cigni, nella tua scuola.

Cigni, sì, cigni sarete tutti, sarai tu, figlio mio!

Musica, danza, ed altro ancora ti nutrirà, figlio mio!

Carta straccia le enciclopedie dei libri di testo.

Altro che biografie e bibliografie, bignamini di storia e di filosofia!

La filosofia nella scuola dell’infanzia, per cercare risposte alle tue domande sui perchè delle cose.

Poesia del tuo cuore fanciullo che la memoria non uccide.

Poesia del numero, numerus, ritmo, armonia, bellezza che il cosmo tiene.

Sì, loico tu sarai[1].

Altro che arido calcolatore, il mio bimbo!

Giovani calcolatrici viventi.

Prima le Tonde, poi le Quadre, infine le Graffe.

Professoressa tonda, quadra, sì, ma che pure graffia, proprio no!

Il mio bimbo non ama Te.

Il mio giovanetto ama la Professoressa di Greco che dalla viva voce di Omero l’Iliade gli fa ascoltare.

Egli ama la Professoressa di Latino che gli canta con voce di sirena.

Egli ama il Professore Dante Alì che la Divina gli fa sentire nel cuore.

A scuola egli va con amore, innamorato ormai di Sofia.

Zitti, zitti, zitti, perdinci!

Sì, egli l’ha già sposata, la sua Sofia!

Filosofo egli è!

Grazie, o Scuola del mio Filosofo.

Innamorato di Sofia, il mio giovane.

Di meglio, o Scuola di vita, non potevi fare!

Più morte non dai.

La mortalità scolastica è morta.

Scuola di Vita tu sei.

Tu partorisci uomini innamorati.

Altro che mortalità scolastica!

Altro che BUONA SCUOLA.

Tu sei una scuola di vita.

UNA SCUOLA VIVA!

 

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

[1] <<Matematici e poeti. In un saggio pubblicato a New York nel 1947 si legge: “La matematica è generalmente considerata proprio agli antipodi della poesia eppure la matematica e la poesia sono nella più stratta parentela, perché entrambe sono il frutto dell’immaginazione. La poesia è creazione, finzione: e la matematica è stata detta da un suo ammiratore la più sublime e la più meravigliosa delle finzioni” (D.E. SMITH, La poesia della matematica e altri saggi).

 

APPELLO A TUTTI I DIRIGENTI SCOLASTICI D’ITALIA

APPELLO A TUTTI I DIRIGENTI SCOLASTICI D’ITALIA

 

Gentili colleghi,

penso sia noto a tutti che nell’art. 10 del DDL n. 1577 è prevista la nostra esclusione dalla dirigenza unica dello  Stato. Se il Parlamento voterà  la sciagurata previsione rischiamo di perdere addirittura la qualifica dirigeniale: altro che riserva indiana, specificità e confinamento nell’Area V!

Se dovesse passare questo autentico disegno criminoso non potremmo più neanche ricorrere al Giudice per rivendicare la perequazione retributiva con gli altri dirigenti statali: se non saremo più dirigenti, o una sottospecie di dirigenti professional, addio perequzione

In questi mesi DIRIGENTISCUOLA si è spesa, oltre ogni limite, per rivendicare la dirigenza pleno iure in tutte le sedi. Ho  consegnto personalmente al ministro Madia ampia documentazione e interi dossier per dimostrare la palese  ingiustizia, tipica di un Pase al limite della schizofrenia.

Da una parte  Renzi che elogia la dirigenza scolastica affermando pubblicamente che  “Anche i presidi (sic!) sono prima di tutto dirigenti!”; dall’altra il citato art. 10 che prevede l’esclusione della dirigenza scolastica dal ruolo unico della dirigenza statale.

O Renzi è schizzato perché afferma una cosa e poi firma un DDL dove si afferma il contrario, o è consapevole e conscio che la categoria è così presa dai quotidini problemi di getione delle istituzioni scolstiche che non ha il tempo di interessarsi di queste problematche; oppure  ci sono poteri così forti che, per tutelare privilegi, riescono a emarginare la dirigenza scolastica “spiazzando” anche Renzi.

Noi, per le conoscenze che abbiamo di quello che succede dietro le quinte, propendiamo per questa’ultima ipotesi,  peraltro molto facile da prevedere,  visto il silenzio di tutte le altre OO.SS. che, peraltro, sono anche molto coerenti!! Come può chi ha confinato i dirigenti scolastici nella riserva indiana dell’Area V, chi ha tolto la R.I.A., chi ha avuto i propri tornaconti svendendo la categoria che avrebbe dovuto rappresentare e tutelare, invertire la tendenza?  Qualcuno potrebbe pretendere una dettagliata rendicontazione!!! Costoro possono, al massimo, far finta di sostenere la nostra causa, prendendo, ancora una volta, in giro la categoria.

Coerentemente e conseguenzialmente, DIRIGENTICUOLA ha proclamato lo stato di agitazione della categoria (All. 1); ha invitato tutte le OO.SS. a fare altrettanto; ha presentato, disgiuntamente e congiuntmento alla Confedir,  un emendamento (All.2) per eliminare dall’art. 10 il sintagma Esclusione dai suddetti ruoli unici della dirigenza scolastica”; ha allertato tutte le forze politiche; ha organizzato convegni in tutta Italia per illustrare la complessa problamatica e …. svegliare le coscienze.

Ora invita tutta la categoria a esternare il proprio malcontento, la propria indignazione, la propria rabbia alle istituzioni, inviando una semplice mail al decisore politico rimettendone copia a DIRIGENTISCUOLA – dirigentiscuola@libero.it –  DIRIGENTISCUOLA  provvederà, con propria delegazione,  a stampare  e a consegnare il tutto alle autorità politiche e governative.

     Invitiamo tutti a reagire, a prescindere dall’appartennza politica o iscrizione ad altre OO.SS. Il problema riguarda l’intera categoria che, mai come in questa occasione, deve essere unita.

    La categoria deve rendersi conto che divisi non si va da nessuna parte. Bisognerebbe “copiare” dall’A.N.M., un’associazione alla quale sono iscritti tutti i magistrati. Questa è la loro forza.  Noi, invece, siamo divisi in decine di sigle, anche di poche decine di soci. Le nostre associazioni crescono come i funghi e con l’unico obiettivo di dare visibilità a chi le rappresenta.  

E’ ORA DI ESSERE UNITI, ALZARE LA VOCE E FARE

PRESSING SUL GOVERNO E SUL PARLAMENTO.

 

Alleghiamo un fac-simile di nota di protesta, con i relativi indirizzi (All. 3). E’ solo un fac-simile in word in modo che  ognuno può modificarlo esternando il proprio risentimento, la propria indignazione e la propria rabbia.

La I commissione del Senato, su esplicita nostra richiesta, ha fissato un’audizione per martedì 7  p.v. .  Da tale data ogni momento è buono per inondare di mail le sedi del potere.

     E’ ora di dire “basta” a questa emarginazione e di bloccare la previsione scellerata dell’art. 10. La stessa nota può essere inviata anche ai gruppi parlamentri, a singoli deputati, ai componenti della I Commissione del Senato, ecc…

    Ora o mai più, cari colleghi. Se facciamo passare il testo stando in silenzio potremo solo recitare il mea culpa. Inutile illudersi. Nessuna OO.SS. muoverà un dito per noi. Qualcuno farà un po’ di ammuina perché l’abbiamo provocato, perché deve dimostrare ai propri soci che li sta tutelando, che li difende. Ma, in realtà, non farà niente di incisivo per non  perdere i “privilegi acquisiti” .  La prova provata è stato l’incontro del 12 giugno con il ministro Madia: nessuno ha perorato la nostra causa, come abbiamo denunciato con il nostro comunicato. Lo abbiamo fatto solo noi presenti come Confedir, scatenendo le reazioni del presidentissimo, a vita, rappresentante del sindacato maggioritario della categoria; lo stesso che rappresenta, quale presidente della CIDA- FP,  anche  altre categorie di dirigenti.

Idem per i rappresentanti di tutte le altre OO.SS. Come si può pensare che rappresentanti di sigle di comparto, ossia di lavoratori, possano tutelare dei datori di lavoro appartenenti alle aree dirigenziali? Sono categorie diverse e con interessi contrapposti. Peccato che la categoria non ne prende atto!

Vogliono dimostrare che non è così? Lo facciano!Sottoscrivano anche loro l’emendamento che ci interessa; lo sostengano; proclamino anche loro lo stato di agitazione della categoria. Noi saremo ben lieti. Non ci interessa la primogenitura.

Cari colleghi urge far sentire forte la nostra voce. Se perdiamo questa occasione dovremo prendercela solo con noi stessi. Senza il nostro tangibile e compatto sforzo, senza il “nostro grido di dolore” corriamo il rischio che l’art. 10 sarà votato così come è stato formulato. Ed allora a nulla servirà cospargerci la testa di cenere per aver contribuito alla morte della dirigenza e alla più che legittima  speranza di perequzione retributiva. Troviamo, quindi, il tempo per farci sentire in modo determinato e deciso. Basta con questa assurda situazione: alla dirigenza scolastica il doppio delle competenze, il doppio delle responsabilità e la metà della retribuzione degli altri dirigenti; ergo, onori inversamente proporzionali agli oneri: una intollerabile assurdità. Non è certo un castigo di Dio! I responsabili li conosciamo: siamo noi. Siamo stati noi a permettere a chi doveva rappresentarci di svenderci……. E, naturalmente, non senza tornaconti!

Il Segretario Generale Dirigentiscuola e Segretario Generale aggiunto Confedir
Attilio Fratta

Allegati

Una rispostina a Tiriticco

Una rispostina a Tiriticco

di Raffaele Iosa

Gentile isp. Tiriticco

non mi fa alcun dolore dirle che in questa sua visione della disabilità la mia “distanza” da lei è abissale.
Anzi, la sua replica mi conferma purtroppo che sento in Lei un pregiudizio antico tipico dei “colleghi” delle superiori. Per me roba vecchia. Anzi ri-sento echi di quella professoressa di Don Milani, anche se in modo grazie a dio meno greve. La prego di rileggere la pag. 46 della “Lettera” da dove si dice “..cretini sono sempre i figli degli altri”.

Le rispondo solo con 5 piccole cose, da ex maestro elementare

1 Sono migliaia i ragazzi con disabilità che saprebbero benissimo capire il S. Bernardo di Dante ma non gli è permesso perché i “licei” (perfino con gli impliciti) disincentivano l’ingresso di differenze. D’altra parte per un alunno sordo oralista all’insegnante curricolare liceale non servirebbe fare “l’architetto pur essendo geometra”, basterebbe ricordarsi di parlare rivolgendo la sua bocca verso gli occhi dell’alunno, parlare forse un po’ più lento. Dunque puro buon senso. Ma Le potrei raccontare centinaia di storiacce perfino ridicole. Da qui la proposta di Ianes (non si scrive con la J) di migliorare le competenze di tutti, e di integrare meglio competenze di sostegno con competenze curricolari. Nella proposta c’è proprio l’idea di “superare” il distacco dilagante tra sostegni e curricolari, non c’è alcuna idea di ridurre ma di fare comunità. Ma rispetto le sue opinioni su una presunta falcidie di posti, cosa che io non vedo proprio. E’ la democrazia, ed è solo salute avere opinioni diverse.

2. D’altra parte le sue preoccupazioni sono poco significative e il timore per i licei non esiste. L’85% dei ragazzi con disabilità sono negli istituti professionali, per due ragioni: la prima per le opinioni di professionisti simili a Lei, la seconda per un “sano realismo” (come propone la Carta ONU per i diritti dei disabili) che chi si occupa di disabilità fa da sempre: non tutti ingegneri e dottori, ma cittadini sovrani, quindi scelte che realisticamente giovino sui “potenziali” dei disabili, non nello stigma. D’altra parte il pianeta disabilità è così composito che meriterebbe parlarne al plurale, sempre.

3. Mi fa piacere che Lei ricordi la Legge 517, che purtroppo però riguardava solo la scuola dell’obbligo. Infatti per far entrare i disabili nelle superiori ci è voluta una Sentenza della Corte Costituzionale, perchè la politica non era in grado di decidere, proprio riprendendo osservazioni simili alle sue su S. Bernardo. Quindi lei ha lottato “per noi” e la ringrazio molto. Mi pare meno per “lei” e i professori liceali. Ma non si preoccupi, siamo realisti : un ragazzo Down bravo cameriere dopo un buon professionale alberghiero ci fa impazzire di gioia senza disturbare i licei. Merito della sua “intelligenza emotiva” di cui ho già scritto. Ci pare così di cambiare il mondo più che le sue tesi “strutturali” sulle riforme scolastiche. La vita è così breve per tutti noi che già questo successo ci basta, quasi ci avanza e ne vorremmo donare a Lei anche un pezzetto di soddisfazione civile.

4. Disgraziatamente (o per fortuna?) la società porta oggi nelle scuole un’eterogeneità del tutto nuova, che va oltre l’handicap e i BES. C’è una crisi delle didattiche tradizionali “strutturale” (questa sì), cui non sappiamo rispondere bene. E di cui nessuno parla. Riguarda tutti sia gli handicappati che i normali, a citare il suo linguaggio. Non ho mai detto (e neppure Ianes) che i docenti curricolari devono diventare docenti di sostegno, ma Le ricordo che la Legge (la Legge) dice (per tutti gli ordini di scuola) che l’insegnante di sostegno è dato alla classe e non all’alunno disabile e che l’attività di sostegno alla persona è attività di tutti i docenti, con le modulazioni opportune e ovviamente realistiche (non siamo utopici), comunque in modo di comunità professionale riflessiva. Quindi servirebbe formazione, almeno quella di base per parlare in faccia ad un sordo, per tutti i docenti e una struttura curricolare che sappia partire dai potenziali di tutti. C’è una società eterogenea cui la scuola non sa cosa dire. Non abbiamo mai creduto che un professore di greco abbia ” perso tempo” con la zona prossimale di sviluppo di Vigotsky, che invece farebbe bene anche per i genietti dei licei e non solo per gli sfigati dal destino. Forse però servirebbe a tutti, anche ai docenti universitari che fanno lezioni desolanti con pessime didattiche.

5. La prego non solo di studiare, come sono sicuro lei fa da sempre, ma se le è possibile La prego di andare anche a vedere un certo numero di licei che invece accolgono disabili (anche gravi!) con ottimi risultati, e dove anche i docenti curricolari fanno “sostegno diffuso”. Non sono tutti, ma neanche pochi. Se Le serve le mando gli indirizzi. Perché non c’è handicap grave o no, ma persone tutte con diversissimi deficit e diversissimi potenziali. Non ascolti solo i professori che Le dicono che è impossibile perché loro sono…disciplinari. Nel suo articolo mi aveva perfino fatto balenare la buona idea che Lei pensasse ai docenti non solo come disciplinisti e quindi penso sarà capace di citare alcune alternative da suggerire oltre la sola presenza del sostegno.
Le do del Lei perché, a dir la verità, non ci siamo mai parlati personalmente, e perché do del tu solo ai miei amici. Non occorre essere amici nel lavoro e in politica. Il caso ha voluto che siamo stati perfettamente d’accordo contro i BES, e questa volta invece tra di noi il disaccordo è totale. C’ est la vie. Mi piace comunque che il nostro confronto sia senza veli e del tutto democratico, quindi tra colleghi cittadini con libertà di pensiero e di opinione. Mi basta darle del collega, non certo nemico (ci mancherebbe altro, ma “diversi “ sì). Ma neppure amico. Quindi le dico serenamente che mi batterò sempre contro tesi come le sue, con le armi miti della parola, del pensiero, del dialogo possibile anche che se mi rendo conto difficile. Altrimenti il “caro amico” saprebbe di ammuina che non mi piace da sempre.

Dal suo collega Raf Iosa

Dislessia Un corso gratuito per i genitori

Dislessia Un corso gratuito per i genitori.

Il corso gratuito, finanziato dall’associazione di Meratecon patrocinio del Comune di Merate, avrà inizio il 4 ottobre e prevede otto incontri nell’arco di tre mesi tra ottobre e dicembre nella sala civica di viale Lombardia a Merate dalle 10 alle 12.
È rivolto ai genitori di bambini e ragazzi dislessici, agli operatori e a chiunque sia interessato. Il corso insegna l’evoluzione della dislessia e della discalculia e la loro ricaduta sulla vita scolastica ed emotiva dei ragazzi e le norme e i diritti che tutelano i ragazzi affetti dal disturbo all’interno del percorso scolastico. Si comincia il 4 ottobre con un incontro su dislessia e la Dsa. La settimana successiva (11 ottobre) si parla della Dsa e degli strumenti compensativi, mentre quella dopo (18 ottobre) si discuterà della legge 170/10. Riabilitazione e recupero saranno gli argomenti del 25 ottobre. L’8 novembre si parlerà di discalculia e matematica mentre il 15 di Dsa e italiano. Dsa e inglese saranno oggetto dell’incontro del 22 novembre. Infine il 13 dicembre incontro conclusivo.
L’iscrizione è gratuita ma occorre registrarsi sul sito dell’associazione (http://www.dietrolalavagna.it)

Dei BES e degli H

Dei BES e degli H

di Maurizio Tiriticco

Caro Raffaele! Hai ragione! Io non mi sono mai occupato di alunni H, per cui qualche abbaglio l’ho preso e lo prenderò ancora, ma… E qui c’è il “ma”! Un “ma” grosso così! Anche perché ho una certa esperienza di scuola, di alunni, di funzione docente e comportamento insegnante, e così via! Ciò che mi ha preoccupato e che preoccuperà gli insegnanti tutti è l’uscita di Ianes! E vorrei pensare che non sia così, se è vero che Ianes è uno specialista del problema degli handicappati! Ha detto, o avrebbe detto, che in avvenire gli insegnanti tutti saranno anche insegnanti di sostegno! Ciò mi ha profondamente stupito, in prima battuta anche piacevolmente! E perché, allora, non pensare che tutti gli infermieri saranno chirurghi? Che tutti i geometri saranno Renzo Piano? Ed io, che canticchio sotto la doccia, non potrei essere un valido tenore? No, caro Raffaele! Follia pura! Soprattutto perché i casi di handicap sono infiniti! E non dirò mai “diversamente abile”, perché è una presa per i fondelli: purtroppo si tratta di uno strano gergo ormai in uso da molti anni, forse per attenuare la gravità di certe situazioni oppure…per “prenderci in giro”. Chissà!!!

Quante volte mi è capitato che un insegnante di sostegno mi dicesse che per il caso che gli era stato affidato non si sentiva affatto preparato? E poi sappiamo benissimo quanto valgono i titoli di studio che rilasciamo ad alunni handicappati gravi! Un titolo che difficilmente potranno spendere! Se non mai!!! E così si illude l’alunno e la sua famiglia! Sai benissimo che ci sono forme difficilissime di handicap che alcuni soggetti riescono a contenere, ad aggirare e a battere (nel mondo della musica, della ricerca scientifica, dell’informatica e delle tecnologie avanzate), ma sono sempre casi che si possono contare sulle dita! Ciò non toglie che la scelta che facemmo nel lontano 1977 – ed io la sostenni e la sposai – è stata una scelta difficile e rischiosa. Ed è una scelta dalla quale non dobbiamo tornare indietro, mai! Una scelta che in molti all’estero ci invidiano! Ma non si può pensare che un insegnante “normale”, anzi tutti gli insegnanti italiani “normali”, possano e debbano essere anche di sostegno! E che tipo di concorso dovrebbero sostenere per dimostrare di saper affrontare tutte le situazioni di handicap – non chiamiamolo disagio – che sono infinite? Sai meglio di me che ci sono forme di handicap gravi (non chiedermi le definizioni scientifiche, perché non le conosco) che comportano seri disturbi al lavoro di una classe, anche in presenza di un validissimo insegnante di sostegno.

Mi sai dire che cosa accadrebbe, quando in un liceo classico si deve affrontare l’idealismo o in un professionale realizzare un circuito elettrico in corrente continua con collegamenti in serie e in parallelo? Tutto si può fare, ovviamente, ma sempre in dipendenza del livello di gravità dell’handicap. Come farebbe un docente di lettere, anche di sostegno, a “leggere” la preghiera di San Bernardo o il canto delle macchie lunari, tra i più ostici e difficili, se l’alunno handicappato grave obbedisce solo ai suoi impulsi? Per dirla con un’espressione “gentile”! Insomma la botte piena e la moglie ubriaca sono due eventi che da sempre non stanno insieme! Bisogna ricorrere alla saggezza popolare per dimostrare che, se si fa una cosa difficile, è difficile farne un’altra egualmente difficile! E scusami il bisticcio di parole!

E allora, diamo pane al pane e vino al vino! Diciamo chiaramente che le casse sono vuote e che, tra le tante cose a cui dobbiamo rinunciare, siamo costretti a liquidare una delle conquiste di cui siamo sempre andati fino a ieri a testa alta! Per ragioni molto semplici e banali: non ci sono più soldi!!! Ma allora si abbia anche il coraggio di cancellare la 517! Saremmo tutti più onesti! E finalmente la finiremo di menare il can per l’aia con l’amena invenzione dei BES. L’obiettivo era un altro! Altro che preoccuparsi di bisogni speciali! Convegni, seminari, parole alte e… al vento più che altro! Insomma, “gira e rigira il cetriolo torna sempre al c… dell’ortolano”. Non sono io che sono volgare! Sono volgari quelli che da mesi ci prendono per i fondelli!

Inventiamo una banconota

 

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Premio per la scuola “Inventiamo una banconota” 2014-2015

Al via la seconda edizione del Premio, iniziativa della Banca d’Italia e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri.

Gli studenti delle scuole italiane primarie e secondarie sono invitati a ideare il bozzetto di una banconota “immaginaria” celebrativa dell’EXPO 2015, il cui tema è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.

Si intende così collegare il Premio “Inventiamo una banconota” – che si propone di stimolare nei ragazzi la conoscenza della Banca d’Italia e dell’attività di produzione delle banconote – con le tematiche sociali e culturali dell’alimentazione, dell’ambiente, della crescita sostenibile, della cooperazione per lo sviluppo, contribuendo anche per tale via al successo dell’Esposizione Universale.

Nota 2 ottobre 2014, MIURAOODGOS/Prot. 5808

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari
LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico
per la scuola in lingua italiana della Provincia di BOLZANO

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di TRENTO

All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO

All’ Intendente Scolastico
per la scuola delle località ladine
BOLZANO

Al Sovrintendente agli Studi
della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
AOSTA

 

e p. c.        Al Capo Dipartimento dell’Istruzione

SEDE

 

Al Capo di Gabinetto

SEDE

 

All’Ufficio Stampa

SEDE

 

Alla Banca d’Italia

Servizio Banconote

premioperlascuola@bancaditalia.it

 

Alla Banca d’Italia

Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio

Divisione Educazione finanziaria

educazione.finanziaria@bancaditalia.it

 

Al Ministero per gli Affari Esteri

DGSP- Uff.V – Sez. I Ordinamenti e

politiche scolastiche

dgsp5@esteri.it

 

 

Oggetto: Premio “Inventiamo una banconota” per le scuole primarie e gli istituti di istruzione secondaria di primo e di secondo grado – Edizione 2014/2015 – Bando e Regolamento

 

Anche per l’anno scolastico 2014-2015 la Banca d’Italia e la Direzione per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca istituiscono il Premio per la scuola “Inventiamo una banconota”, rivolto agli studenti delle scuole italiane e italiane all’estero, dalle primarie alle secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie.

 

L’iniziativa si propone di coinvolgere gli studenti e i loro insegnanti in un percorso storico-artistico di studio e ricerca, che possa se possibile essere integrato nella normale attività didattica, finalizzato alla realizzazione del bozzetto di una banconota “immaginaria” celebrativa dell’EXPO 2015, il cui tema è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. La partecipazione è riservata alle singole classi, secondo le indicazioni tematiche e tecniche contenute nel Regolamento allegato.

 

Le classi aderenti potranno avvalersi, per la loro preparazione, degli strumenti messi a disposizione dalla Banca d’Italia, in particolare del sito web https://premioscuola.bancaditalia.it, creato appositamente per il Concorso.

Per favorire il lavoro delle scuole, le Filiali periferiche della Banca d’Italia adotteranno opportune iniziative di presentazione del nuovo Premio, anche organizzando nei propri Uffici specifici incontri con i Dirigenti scolastici e i Docenti. Ove richiesto, forniranno un supporto educativo ai percorsi interdisciplinari scelti dai partecipanti, anche assicurando la diretta   partecipazione ad incontri organizzati presso le scuole.

 

Particolarmente utile, ai fini della partecipazione all’iniziativa, potrà inoltre risultare, laddove possibile, la visita della mostra, che si terrà a Roma presso i locali di Villa Huffer, in via Nazionale 191, dalla metà di novembre alla metà di dicembre 2014, dove saranno esposti tutti i bozzetti realizzati dagli studenti che hanno partecipato alla prima edizione del Premio, dedicata al tema dell’Europa.

 

Per partecipare alla seconda edizione del Premio sarà necessaria un’iscrizione, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2014 all’’indirizzo di posta elettronica premioperlascuola@bancaditalia.it

Il termine per la presentazione dei progetti è fissato per il 2 marzo 2015.

 

Le classi delle scuole primarie avranno la possibilità di realizzare il bozzetto con tecnica digitale o su supporto cartaceo con tecniche tradizionali: in quest’ultimo caso, dovranno inviare il bozzetto, insieme alla relazione accompagnatoria, a mezzo servizio postale alla Banca d’Italia, al seguente indirizzo: Banca d’Italia – Servizio Banconote, Via Tuscolana 417 – 00181 Roma.

 

Le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado dovranno realizzare il bozzetto con tecniche digitali e trasmettere l’elaborato, con la relazione accompagnatoria, mediante l’apposita applicazione informatica, per l’acceso alla quale saranno fornite le necessarie credenziali dopo l’iscrizione; tale modalità dovrà essere utilizzata anche dalle scuole primarie che optino per la tecnica digitale.

 

La selezione dei tre lavori vincitori, uno per ogni categoria – scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado – avverrà entro l’ultima decade di aprile 2015.

Le classi vincitrici saranno invitate alla cerimonia di premiazione presso il Servizio Banconote della Banca d’Italia in Roma, nella prima decade di maggio 2015, e avranno la possibilità di visitare lo stabilimento di produzione dell’euro.

 

Gli Istituti cui appartengono le classi vincitrici riceveranno un contributo in denaro, pari a 10.000,00 euro, per il supporto e lo sviluppo delle attività didattiche.

 

Le modalità di partecipazione e di svolgimento del Premio, le tematiche da sviluppare e le caratteristiche tecniche del bozzetto, distinte per le tre categorie, sono contenute nel Regolamento, che si allega unitamente alla scheda di iscrizione, e nel sito già citato: https://premioscuola.bancaditalia.it.

 

Per assistenza o per altri chiarimenti ci si può rivolgere agli Uffici preposti della Banca d’Italia, scrivendo al pure già richiamato indirizzo email: premioperlascuola@bancaditalia.it.

 

Si pregano le SS.LL. di dare la massima diffusione all’iniziativa e si ringrazia per la consueta e indispensabile collaborazione.

 

Il Direttore Generale

F.to Carmela Palumbo

 

Allegati:

  • Bando e Regolamento del Premio
  • Scheda di iscrizione

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 229

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 229 del 2-10-2014

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

DECRETO 23 settembre 2014


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 2,35%, indicizzati all’inflazione europea, con godimento
15 marzo 2014 e scadenza 15 settembre 2024, sesta e settima tranche.
(14A07460)

 

 

Pag. 1

 

 

 

DECRETO 23 settembre 2014


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 2,55%, indicizzati all’inflazione europea, con godimento
15 settembre 2009 e scadenza 15 settembre 2041, dodicesima e
tredicesima tranche. (14A07461)

 

 

Pag. 2

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro
poliennali 1,50%, con godimento 1° luglio 2014 e scadenza 1° agosto
2019, settima e ottava tranche. (14A07462)

 

 

Pag. 4

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 

DECRETO 26 marzo 2014


Elenco dei soggetti beneficiari delle agevolazioni di cui
all’articolo 14, comma 1, del decreto n. 593 dell’8 agosto 2000, per
l’anno 2011. (Decreto n. 1105). (14A07419)

 

 

Pag. 6

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 

DECRETO 27 agosto 2014


Modifiche al disciplinare per le scorte tecniche ai veicoli
eccezionali e ai trasporti in condizioni di eccezionalita’, approvato
con decreto 18 luglio 1997, e successive modificazioni. (14A07408)

 

 

Pag. 10

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 

DECRETO 1 settembre 2014


Iscrizione di varieta’ ortive nel relativo registro nazionale.
(14A07386)

 

 

Pag. 12

 

 

 

DECRETO 8 settembre 2014


Conferma dell’incarico al Consorzio per la Tutela della IGP Fungo di
Borgotaro a svolgere le funzioni di cui all’art. 14, comma 15, della
legge 21 dicembre 1999, n. 526 per la IGP «Fungo di Borgotaro».
(14A07395)

 

 

Pag. 13

 

 

 

DECRETO 9 settembre 2014


Riconoscimento del Consorzio per la Tutela dell’olio extravergine di
oliva DOP Terre Aurunche e attribuzione dell’incarico di svolgere le
funzioni di cui all’articolo 14, comma 15, della legge 21 dicembre
1999, n. 526 per la DOP «Terre Aurunche». (14A07394)

 

 

Pag. 14

 

 

 

DECRETO 18 settembre 2014


Modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di
origine controllata «Alto Adige» o «dell’Alto Adige» (in lingua
tedesca «Südtirol» o «Südtiroler»). (14A07418)

 

 

Pag. 16

 

 

 

DECRETO 22 settembre 2014


Invito alla presentazione di progetti di ricerca per l’attuazione del
programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2013 –
2015. (14A07409)

 

 

Pag. 19

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

DECRETO 7 agosto 2014


Attuazione dell’articolo 4, commi da 2 a 10 e 14, del decreto-legge
23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge
21 febbraio 2014, n. 9, relativo all’istituzione di un credito
d’imposta per le imprese sottoscrittrici di accordi di programma nei
Siti inquinati di interesse nazionale. (14A07417)

 

 

Pag. 23

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 

DETERMINA 26 settembre 2014


Proroga smaltimento scorte del medicinale per uso umano «Brimoftal»
in seguito alla determina di rinnovo dell’autorizzazione
all’immissione in commercio, secondo procedura decentralizzata, con
conseguente modifica stampati. (Determina FV n. 312/2014). (14A07490)

 

 

Pag. 28

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Procaptan». (14A07396)

 

 

Pag. 29

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Captopril e Idroclorotiazide Sandoz» (14A07397)

 

 

Pag. 30

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Coversyl». (14A07398)

 

 

Pag. 30

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Krenosin». (14A07401)

 

 

Pag. 31

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Neoprex». (14A07402)

 

 

Pag. 31

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della proroga scorte relativamente al medicinale per
uso umano «Captopril e Idroclorotiazide Hexal». (14A07403)

 

 

Pag. 32

 

 

 

COMUNICATO


Modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio di taluni
medicinali per uso umano (14A07404)

 

 

Pag. 32

 

 

 

COMUNICATO


Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio
del medicinale per uso umano «Soluzioni concentrate senza glucosio
per emodialisi (Range F.U.N.)». (14A07405)

 

 

Pag. 32

 

 

 

COMUNICATO


Comunicato di rettifica relativo all’estratto della determinazione n.
734/2002 del 22 ottobre 2002 recante l’autorizzazione all’immissione
in commercio del medicinale per uso umano «Bicavera». (14A07434)

 

 

Pag. 33

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

COMUNICATO


Approvazione della consegna anticipata provvisoria alla provincia di
Potenza di tutte le opere relative al tratto della «strada di
collegamento dell’abitato di Muro Lucano con la S.S. 401 Ofantina»,
di cui ai progetti n. 39/60/COM/6057/02 e n. 39/60/COM/6057/03-01.
(14A07416)

 

 

Pag. 33

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO AMMINISTRATIVO

 

COMUNICATO


Avviso relativo al d.P.C.M. 2 settembre 2014 recante i criteri e le
modalita’ di dismissione della partecipazione detenuta indirettamente
dal Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di Rai Way
S.p.A. (14A07488)

 

 

Pag. 33

 

 

 

COMUNICATO


Avviso relativo al d.P.C.M. 6 agosto 2014 recante la disciplina delle
attivita’ di coordinamento della Presidenza del Consiglio dei
ministri propedeutiche all’esercizio dei poteri speciali sugli
assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza
nazionale, e sulle attivita’ di rilevanza strategica nei settori
dell’energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni. (14A07489)

 

 

Pag. 33

Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti

Scuola e internet, il 2 ottobre al Miur presentazione della II edizione del progetto “Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti”

Giovedì 2 ottobre alle ore 10.30, presso la Sala della Comunicazione del Miur, verrà presentata la II edizione di “Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti”.

Il progetto, nato da una collaborazione tra Miur e AICA – Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico – ha l’obiettivo di educare gli studenti ad un uso corretto di Internet come fonte di informazioni anche per le loro ricerche scolastiche.

Dopo il successo della passata edizione, anche quest’anno squadre di studenti delle scuole superiori di tutta Italia torneranno a sfidarsi in una competizione on line: in 80 minuti, i ragazzi dovranno rispondere, utilizzando correttamente le risorse offerte dal Web, a una serie di quesiti. Quest’anno, il tema scelto per la gara è l’Expo2015.

In questa edizione di Webtrotter, l’importanza didattica dell’iniziativa viene ulteriormente sviluppata con una proposta di formazione rivolta ai docenti. Durante la mattinata le scuole vincitrici della passata edizione racconteranno la loro esperienza.

Giornalisti e operatori interessati a seguire l’evento possono accreditarsi scrivendo alla e-mail: uffstampa@istruzione.it

Nota 2 ottobre 2014, Prot. MIURAOODGOS n. 5810

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Concorso Nazionale “IN MEMORIA DI OLGA” – VII Edizione A. S. 2014-2015

Il Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria e la Società Astronomica Italiana – sezione Calabria -, di intesa con la Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale d’istruzione del MIUR indicono la VII Edizione del Concorso Nazionale “In memoria di Olga”.
Il concorso fu istituito nel maggio 2008 per ricordare la bambina Olga Panuccio, vittima di una feroce aggressione insieme con i suoi genitori e deceduta il 1° aprile 2008.
Il concorso è articolato nelle seguenti sezioni:
– Disegno, riservato alla Scuola dell’Infanzia, con tema “Disegnate il Cielo”;
– Testo Illustrato e Testo, riservati alla Scuola Primaria, con tema “Raccontate il Cielo”.
Tra le numerose storie del mito, molte, relative proprio a giovani vite interrotte, sono state associate alle stelle, come le Iadi o le Pleiadi.
L’insegnante potrà fare riferimento ad esse, se lo ritiene opportuno; la Sezione Calabria della Società Astronomica Italiana è a disposizione per eventuali chiarimenti.
Le opere, individuali, devono recare, oltre al nome dell’alunno che le ha realizzate, la firma dell’insegnante e la scuola di appartenenza.
È ammessa una sola opera per alunno partecipante e non più di cinque per scuola.
Le Composizioni (prosa o poesia) non devono superare le 80 righe (4 pagine); i Disegni possono avere un formato massimo A3, con piena libertà riguardo alla tecnica impiegata.
La data di scadenza per la presentazione dei lavori è fissata per il giorno 31 ottobre 2014.
Ai tre migliori lavori di ciascuna classifica e relativa sezione saranno assegnati come premi strumenti astronomici e libri.
La premiazione avrà luogo a Reggio Calabria nel salone della Provincia il 20 novembre 2013 in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
I lavori devono essere inviati al seguente indirizzo (farà fede il timbro postale):
Laboratorio di Didattica Pitagora Planetario Provincia
Casella Postale 32
89100 Reggio Calabria.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela PALUMBO