“La Buona Scuola” in tour

Scuola, Giannini: la “Buona Scuola” è occasione di dialogo

“Il Rapporto ‘La Buona Scuola’ parla anche degli studenti e agli studenti”. Lo dichiara il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. “Io chiedo ai nostri ragazzi e ai loro genitori di leggere con attenzione il documento che abbiamo prodotto perché è la prima volta che un governo anticipa le sue linee guida e le offre alla cittadinanza per una riflessione collettiva. Noi abbiamo esposto i nostri obiettivi e stiamo chiedendo a tutti di aiutarci a migliorarli attraverso una consultazione sul sito www.labuonascuola.gov.it. Stiamo prevedendo anche momenti di dibattito e raccolta di spunti off line attraverso un tour in giro per l’Italia. Abbiamo tutti un’occasione unica – sottolinea Giannini – per dire quello che pensiamo, per confrontarci. Il governo sta mettendo la scuola al centro del dibattito e questo non accadeva da anni”, chiude il Ministro.

“La Buona Scuola” in tour
Domani e lunedì il Ministro Giannini in Toscana

Prosegue il tour de “La Buona Scuola” con nuovi appuntamenti di confronto fra i vertici del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il territorio sul Rapporto pubblicato lo scorso 3 settembre dal Governo sul sito www.labuonascuola.gov.it. Prossime tappe in Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta. Centinaia di cittadini hanno già partecipato agli eventi degli scorsi giorni di Torino, L’Aquila, Bolzano, Napoli e Catania.

Il Ministro Stefania Giannini parlerà de “La Buona Scuola” domani, domenica 12 ottobre, a Pisa, all’Internet Festival, nel corso dell’evento “Agire per l’Agenda. L’Agenda Digitale, azioni e riflessioni per lo sviluppo”, in programma dalle 12.00 allo Spazio Geoide, in piazza dei Cavalieri. Lunedì 13 ottobre il Ministro farà altre due tappe in Toscana, a Lucca e a Prato. A Lucca si confronterà dalle 9 con i rappresentanti di studenti, genitori e docenti al liceo dove si è diplomata, il ‘Machiavelli’, in via degli Asili 35. Dalle 11.30 il Ministro sarà poi a Prato all’Istituto Tecnico ‘Tullio Buzzi’, in viale della Repubblica 9.

Giovedì 16 ottobre il Capo di Gabinetto del Miur, Alessandro Fusacchia, sarà in Emilia Romagna, a Ferrara, e in Veneto, a Padova. Sempre giovedì 16 ottobre, il Capo del Dipartimento per l’Istruzione, Luciano Chiappetta, è atteso in Lombardia, a Pavia e a Varese. Il giorno dopo Chiappetta si sposterà in Valle d’Aosta, ad Aosta. I dettagli di questi appuntamenti saranno caricati nelle prossime ore sul sito www.labuonascuola.gov.it nella sezione Eventi.

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PRECARI, IL 26 NOVEMBRE SENTENZA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

PRECARI, IL 26 NOVEMBRE SENTENZA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Il 26 novembre in Corte di Giustizia europea verrà letta e depositata la sentenza sul precariato scolastico. A darne notizia è l’avvocato Tommaso De Grandis, che rappresenta la Federazione Gilda Unams nella causa riguardante l’abuso dei contratti a tempo determinato per oltre 36 mesi e la violazione della normativa europea in materia.

Il verdetto arriverà dopo otto mesi dall’udienza che si è svolta a Lussemburgo il 27 marzo scorso e alla quale hanno partecipato gli avvocati dei docenti, l’Avvocatura dello Stato italiano e la Commissione Europea. E proprio l’organo esecutivo dell’Ue è stato un prezioso “alleato” per i precari della scuola italiana, sottolineando che la reiterazione dei contratti a tempo determinato avviene senza prevedere alcun criterio obiettivo e trasparente per verificare che il rinnovo risponda a un’esigenza temporanea reale, e bollando come arbitrario e vessatorio il comportamento dell’Amministrazione scolastica italiana nei confronti del personale da anni in attesa di stabilizzazione.

Tre like e tre dislike professionali sul Piano scuola

Tre like e tre dislike professionali sul Piano scuola

di Nicola Zuccherini

Il piano scuola del governo mi sembra un buon punto di partenza per rinnovare il sistema; né condivido l’opinione di quanti ci vedono un conflitto con la contrattazione: oltre alle leggi, sarà proprio un nuovo contratto a rendersi necessario per attuare le proposte del governo, così come usciranno dal dibattito pubblico e politico. C’è molto da discutere, però. Propongo in brevissimo i miei like e dislike, tre per parte e tutti sul piano strettamente professionale, al limite sindacale.

In tre punti “La buona scuola” mi sembra particolarmente efficace nell’incrociare gli aspetti più problematici del sistema: assunzioni dalle Gae, organico d’istituto e retribuzione premiale.

a) L’ingresso in ruolo del personale delle graduatorie a esaurimento ha tutti i limiti di una sanatoria (e i precari delle altre amministrazioni?) ma toglie di mezzo uno dei principali fattori di instabilità del sistema.

b) L’introduzione di un organico funzionale di istituto (o di rete), che è una necessità invocata da tempo e da tutti, cambia il contenuto professionale del mestiere dell’insegnante perché introduce nell’ordinamento il principio che si tratta di una professione plurale, che non si esaurisce nel fare lezione in una classe; e che di conseguenza per fare scuola non basta un numero di insegnanti pari a quello delle classi (salvo il sostegno).

c) Nella stessa direzione va il cosiddetto merito: l’introduzione della premialità pone in maniera forte e spero definitiva il problema di una professione che deve accettare responsabilità più precise e caricarsi di sistemi valutativi stringenti (che entrino nel “merito” del nostro lavoro, se si può giocare con le parole) se veramente ambisce a prestigio sociale e riconoscimento economico.

I tre punti di maggior criticità del documento sono invece ruolo e destino degli Ata (e dei loro compiti e funzioni), ruolo del nuovo organico d’istituto o di rete, retribuzione.

a) Gli Ata, quelli che ci sono adesso e quelli che ci saranno se ce ne saranno. “La buona scuola” gli dedica quattro o cinque parole in tutto: troppo poche, visto che le mansioni che svolgono sono strategiche per la costruzione della qualità della scuola. Perché allora non chiamare anche loro a un percorso di qualificazione professionale che ne ridefinisca compiti e funzioni, magari anche nella direzione del controllo e del coordinamento di attività esternalizzate?

b) Il documento del governo prefigura un nuovo organico di rete destinato a sostituzioni, aumento del tempo scolastico e qualificazione dell’offerta formativa e formato dai soli insegnanti assunti dalle graduatorie a esaurimento. Costruire una sottocategoria con compiti sussidiari accanto a quella dei “veri” insegnanti, che resterebbero quelli “di classe” o “con cattedra”, rischia di dar vita a un ghetto di docenti sottoutilizzati e dequalificati, dai compiti incerti; mi sembra preferibile mettere tutti sullo stesso piano e impegnare le scuole a utilizzare tutte le risorse al meglio in una didattica flessibile e nel garantire il servizio con le sostituzioni (queste, poi, non si vede perché a regime non dovremmo farle tutti, in quota orario, anziché solo una parte di noi, cioè gli ex Gae).

c) Sessanta euro ogni tre anni, infine, sono proprio pochi e sanno di presa in giro, anche perché i meritevoli di domani finirebbero per guadagnare più o meno quanto guadagnano oggi senzanessuna valutazione, che non è un granché come incentivo. Vale la pena oggi chiedere agli insegnanti una sostanziale crescita di produttività (in termini di ore lavorate, di partecipazione alla gestione della scuola, di progettualità e flessibilità didattica, di responsabilità sui risultati) in cambio di un aumento sostanziale della retribuzione base e delle prospettive di miglioramento economico in carriera. Questa dei soldi l’ho tenuta per ultima, ma si poteva mettere per prima, perché da questo passaggio (più soldi in tasca, più responsabilità, più impegni) dipende tutto il resto, cioè tutto il destino del lavorare a scuola nei prossimi decenni.

La #buonascuola, gli uffici periferici allo sfascio, i diritti di lavoratori e alunni sacrificati

La #buonascuola, gli uffici periferici allo sfascio, i diritti di lavoratori e alunni sacrificati

 

Apprendiamo dagli uffici periferici dell’amministrazione che l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e tutte le sue diramazioni territoriali, Bari compresa, saranno impegnate a brevissimo in un’intensa e articolata campagna di “ascolto e consultazione” sul piano del Governo per la “buona scuola”. Nell’ambito di questa campagna si svolgerà la “settimana per la buona scuola”, tra il 20 e il 25 ottobre, però, molti non sanno che nella buona scuola non ci saranno probabilmente tutti i docenti necessari sui posti di sostegno, anche a causa della decisione dell’Amministrazione di precettare alcuni funzionari nella realizzazione della campagna. Insomma, come se quella che stiamo vivendo quest’anno (e ormai da qualche anno a questa parte) non sia una situazione di piena e grave emergenza per alunni e lavoratori precari (specie docenti di sostegno, penalizzati da tempi e modalità di assegnazione dei “posti in deroga”) l’Amministrazione decide che le priorità sono altre e, in questo frangente, che la priorità sia la propaganda a supporto del piano per la #buonascuola.

 

Questa anomalia, tuttavia, è soltanto l’ultima in ordine di tempo di un processo ben più lungo e ben più profondo di disfacimento dell’Amministrazione scolastica periferica che, oggi, si manifesta totalmente disorganizzata e inadeguata. Tempi e termini spesso indefiniti, incertezza nelle procedure e nell’esito, informatizzazione ancora parziale, comunicazioni lente e distorte tra uffici e tra gli uffici e le scuole, scarsa trasparenza e l’accesso agli uffici inibito spesso e per tempi troppo lunghi sono soltanto alcune delle manifestazioni critiche del progressivo smantellamento della funzione dell’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale. Uno smantellamento di risorse umane, finanziarie e strumentali a cui i dirigenti assistono senza opporre alcun progetto credibile che garantisca una tenuta minima delle funzioni degli uffici non in un orizzonte temporale lungo, ma persino nell’immediato futuro. Non è possibile immaginare che le stesse funzioni gestite fino ad ora dagli uffici possano essere garantite da un numero di dipendenti ormai scarso (i pensionamenti degli ultimi anni non sono mai stati sostituiti) o dal personale a vario titolo utilizzato (cioè temporaneamente “appoggiato” negli uffici), lavoratori che pure generosamente si attivano e si impegnano, ma spesso spremuti senza alcun riconoscimento e senza alcuna certezza del proprio ruolo e delle proprie prospettive professionali.

 

La grave disorganizzazione (voluta?) degli uffici periferici dell’Amministrazione, purtroppo, non è neutra: ha effetti pesantissimi sui diritti dei lavoratori, sui diritti degli alunni, sulla certezza e sulla qualità dell’offerta formativa, sull’organizzazione e sulla funzionalità delle scuole.

Riteniamo impossibile e inaccettabile continuare a parlare di #scuolebelle o di #buonascuola mentre le fondamenta su cui la scuola dovrebbe reggersi, gli uffici scolastici territoriali, col loro progressivo disfacimento non riescono a garantire neanche l’ordinario funzionamento dei nostri istituti.

 

Chiediamo ai rappresentanti istituzionali locali e nazionali e ai dirigenti dell’amministrazione di farsi carico di un rapido intervento per garantire il ripristino di livelli accettabili di funzionamento degli uffici. Noi, come Organizzazioni Sindacali, non ci limiteremo ad assistere inermi alla cartolarizzazione delle funzioni dell’amministrazione, ma soprattutto dei diritti di lavoratori e alunni.

 

E. FALCO D. MAIORANO  C. CALLEA V.F. LOZITO A.G. ELEFANTE
FLC CGIL Bari – CISL scuola UIL scuola SNALS-Confsal GILDA-Unams

 

Personale Ata, dimenticato nelle linee guida per la “buona scuola”

da La Tecnica della Scuola

Personale Ata, dimenticato nelle linee guida per la “buona scuola”

Non si può certo dire che gli Ata siano stati al centro dell’attenzione del documento la Buona scuola. Anzi son stati davvero maltrattati. Dimenticati, come se non fossero operatori dell’istruzione a tutti gli effetti.

Ecco perché giunge una mozione per chiedere al Governo di assumere tutte le opportune iniziative “al fine di chiudere la graduatoria relativa al personale Ata impiegato nelle scuole trasformandola in graduatoria ad esaurimento analogamente a quella dei docenti”, ma anche per prevedere entro il 2015 – nelle linee guida sulla Buona Scuola – la stabilizzazione del personale Ata su tutti i posti vacanti e disponibili, superando l’attuale distinzione tra organico di diritto e di fatto.

E’ stata presentata dai deputati all’Ars Sicilia del Partito Democratico Mariella Maggio, Baldo Gucciardi, Antonella Milazzo e Giovanni Panepinto. Nel documento si chiede anche che, a partire dall’anno scolastico in corso, la graduatoria provinciale permanente Ata sia trasformata in una graduatoria provinciale ad esaurimento, con la possibilità di aggiornamento triennale e inserimento a pettine in altra provincia o regione, diversa da quella di immissione in ruolo del candidato.

I parlamentari regionali propongono pure di effettuare “un attento e puntuale monitoraggio, verificando la ripartizione dei contingenti concordata tra Miur, Usr e sindacati sulla programmazione triennale precedente di assunzioni a tempo indeterminato di personale Ata, secondo lo schema di decreto interministeriale che ne ha dato attuazione, essendo evidente la disomogeneità tra Nord, Centro, e Sud sulla ripartizione dei contingenti, assegnando maggiori posti in deroga”.

“L’attuale situazione – spiega Mariella Maggio – non tutela i predetti lavoratori precari, non coprendo stabilmente né i posti vacanti e disponibili su base provinciale, né garantendo organici funzionali alle effettive esigenze delle scuole o reti di scuole statali”.

Bisognerà attendere martedì per l’audizione in Commissione Lavoro.

Graduatorie permanenti Ata: valutabili i progetti Miur-Regione per raggiungere i 24 mesi

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie permanenti Ata: valutabili i progetti Miur-Regione per raggiungere i 24 mesi

A Pavia il Giudice del lavoro ha rilevato che il servizio prestato nell’ambito dei progetti regionali è valutabile, a prescindere se l’aspirante all’epoca fosse o meno inserito negli elenchi prioritari.

Alcuni uffici scolastici hanno negato la valutabilità del servizio prestato nelle attività progettuali svolte nell’ambito degli accordi Miur-Regioni previsti dal D.L. 134/2009 conv. in L. 167/2009, nei confronti del personale che ha prestato detta attività senza essere inserito negli elenchi prioritari.

In particolare, un’assistente amministrativa che aspirava all’accesso alla graduatoria provinciale permanente per il profilo di assistente amministrativo, si era vista negare l’inserimento in graduatoria per la mancata valutazione, al fine del raggiungimento del requisito minimo di 24 mesi di servizio, dell’attività svolta nel medesimo profilo professionale nell’ambito dei progetti regionali.

L’amministrazione scolastica aveva sostenuto, che il servizio prestato nell’ambito delle attività progettuali non era utile ai fini del raggiungimento dei 24 mesi di servizio richiesti per l’accesso alla graduatoria permanente Ata, in quanto l’aspirante non era inserita negli elenchi prioritari ma era stata reclutata per lo svolgimento delle attività progettuali dalle graduatorie di istituto.

Avverso il mancato inserimento in graduatoria l’assistente amministrativa ha proposto ricorso al Giudice del lavoro, evidenziando l’illegittimità della condotta dell’amministrazione per contrasto con le disposizioni di cui al D.L. 134/2009 conv. in L. 167/2009 e con i relativi decreti ministeriali attuativi (D.M. 100/2009, D.M. 68/2010 e D.M. 92/2011) nonché con lo stesso bando della procedura.

Con sentenza deposita l’8 ottobre, il Tribunale di Pavia ha accolto il ricorso, rilevando l’illegittimità della condotta dell’amministrazione scolastica e disponendo l’inserimento della ricorrente nella graduatoria permanente.

In particolare, il Giudice del lavoro di Pavia ha rilevato che il servizio prestato nell’ambito dei progetti regionali è valutabile, a prescindere se l’aspirante all’epoca fosse o meno inserito negli elenchi prioritari, tenuto conto che l’art.1 comma 3 del D.L. 134/09 conv. in L.167/09 ha previsto che al personale inserito negli elenchi prioritari, nonché a quello che ha svolto i progetti regionali è riconosciuta la valutazione dell’intero anno di servizio ai fini dell’attribuzione del punteggio nelle graduatorie permanenti di cui al citato articolo 554 del D.Lvo 297/94 e che detta previsione è stata ribadita nei decreti ministeriali attuativi nonché nel bando relativo al concorso per soli titoli per l’accesso alle graduatorie permanenti del personale Ata.

21 e il 22 novembre 2014, XII Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole

da La Tecnica della Scuola

21 e il 22 novembre 2014, XII Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole

L.L.

Cittadinanzattiva invita le scuole ad aderire alle iniziative previste compilando, entro il 31 ottobre 2014, l’apposito modulo per ricevere il kit didattico gratuito

Anche quest’anno si svolgerà la Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole, promossa dal settore Scuola di Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna Impararesicuri.

Arrivata alla sua XII edizione, la campagna per il 2014 prevede le seguenti fasi di lavoro:

  1. monitoraggio di un campione di edifici scolastici sulla Sicurezza, qualità, accessibilità a scuola che si è conclusa a giugno 2014 e i cui dati sono stati resi noti in un rapporto nazionale presentato a Roma lo scorso 18 Settembre;
  2. realizzazione della XII Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole che si svolgerà il 21 e il 22 novembre grazie anche alla ricezione di materiale gratuito prodotto per l’occasione;
  3. IX Edizione del Premio delle Buone Pratiche di Educazione alla Sicurezza ed alla Salute a Scuola “Vito Scafidi”(aprile 2015).

Le scuole che vorranno aderire alla Giornata potranno richiedere il kit gratuito (differente a seconda dell’ordine di scuola), compilando l’apposito modulo on line, che si trova sul sito www.cittadinanzattiva.it sezione scuola, entro e non oltre il 31 ottobre (fino ad esaurimento del materiale). Per tutti gli istituti che non potranno ricevere il materiale, sarà possibile scaricarlo direttamente dal sito www.cittadinanzattiva.it, sezione scuola, dal mese di novembre 2014.

Maturità, i commissari tutti interni sono un regalo alle scuole private

da La Tecnica della Scuola

Maturità, i commissari tutti interni sono un regalo alle scuole private

Lo sostiene Vito Meloni, responsabile scuola PRC-SE: la ‘grande innovazione’ di Renzi è solo una ricetta già sperimentate con esiti disastrosi dalle destre. Nel 2002 ci provò il ministro Moratti, ma venne presto cancellata tra l’indignazione generale. Chi vuole esprimere il proprio parere in merito può partecipare al nostro sondaggio.

E’ destinata a far discutere la decisione del Miur di introdurre le commissioni della maturità con tutti i commissari  Interni ed il solo presidente che arriva da un altro istituto. Il provvedimento viene considerato da molti principalmente come un mezzo per risparmiare, con nessuna valenza didattica.
Ma non solo: c’è anche chi parla di “ennesimo regalo alle scuole private”. A sostenere questa tesi è anche Vito Meloni, responsabile nazionale scuola PRC-SE. “La ‘grande innovazione’ di Renzi e dei suoi ministri – sostiene Meloni – non fa altro che riproporre, nella scuola come in altri campi, le ricette già sperimentate con esiti disastrosi dalle destre nel recente passato. Le commissioni di soli docenti interni, infatti, furono introdotte nel 2002 dall’allora ministra Moratti, e furono cancellate dopo qualche anno a seguito dell’indignazione di tutto il mondo della scuola”.
Secondo il rappresentante PRC-SE, quindi, si starebbero gettando le basi per un percorso già ampiamente bocciato. Ma che alcuni raggruppamenti politici caldeggiano comunque da tempo. “La modifica delle commissioni d’esame completerebbe il ridisegno della scuola di Renzi e della Giannini che ripercorre integralmente i contenuti della proposte di legge Aprea, condivisa nella scorsa legislatura anche dal PD”.
Per questi motivi, Meloni e il suo partito stanno in queste ore manifestando “in piazza con gli studenti e gli insegnanti anche contro questa ulteriore proposta indecente”.
A sentire, però, le dichiarazioni del ministro Giannini e del suo entourage la decisione è già stata presa: mancherebbe solo l’ufficialità, che potrebbe arrivare nelle prossime settimane attraverso un provvedimento ministeriale.

Per esprimere il proprio parere sull’argomento, La Tecnica della Scuola ha preparato un sondaggio: per  partecipare clicca qui.

Gli studenti chiedono un’educazione al senso critico

da La Tecnica della Scuola

Gli studenti chiedono un’educazione al senso critico

Ma che scuola vogliono gli studenti italiani per il futuro dell’Italia? Una domanda importante che ha trovato risposta nelle 100 piazze italiane dove oggi si è manifestato contro quella che sembra essere una riforma della scuola calata dall’alto.

Gli studenti italiani sono scesi in piazza per chiedere una scuola diversa da quella che propone il governo Renzi.

Una scuola che rimetta al centro i valori di democrazia e collegialità, una scuola inclusiva, dove lo sviluppo educativo si basi sul senso critico e l’analisi argomentativa, una scuola che restituisca la rappresentanza agli studenti.

Ascoltando la voce di centinaia di giovani, è ricorrente la bocciatura senza assoluzione dei test Invalsi, giudicati dagli stessi studenti uno strumento autistico, che non apre lo sviluppo della mente umana, al senso critico e all’analisi argomentativa, ma piuttosto allontana gli studenti da una formazione basata sul confronto, sulle emozioni e sull’approfondimento critico. In buona sostanza gli studenti chiedono una scuola che si basi sulla trilogia educativa del logos, ethos e pathos.

Continuando di questo passo, asseriscono alcuni studenti, rischiamo di annientare dei sani principi educativi, favorendo invece alcuni meccanismi mentali tipici dei giochi a quiz e dei test a risposta multipla.

La scuola dei test e dell’Invalsi è un grande fallimento, perché non favorisce il riconoscimento delle vere competenze e nemmeno quello delle conoscenze. Nei test a risposta multipla, emerge soltanto l’abilità del selezionare, nel più breve tempo possibile, tra diverse risposte quella corretta.

Gli studenti manifestano chiedendo una scuola che sappia ascoltare i problemi dei giovani, in cui esista sempre un Consiglio d’Istituto in cui esista una buona rappresentanza studentesca. In buona sostanza gli studenti dicono no alla privatizzazione della scuola pubblica, respingono al mittente di Renzi l’idea di fare della scuola un’azienda privata.

L’istruzione è un bene pubblico, un principio costituzionale, quindi i privati devono restare fuori dalle scuole. Le logiche del libero mercato non possono influenzare il settore dell’istruzione e dell’educazione, che deve restare pubblica e dove deve essere garantita la libertà d’insegnamento. In buona sostanza dalle 100 piazze italiane dal popolo degli studenti, che hanno partecipato in massa a questa giornata dedicata alla scuola pubblica, arriva una sonora bocciatura al piano scuola della Giannini e di Renzi

Ferie precari: soluzione in vista?

da La Tecnica della Scuola

Ferie precari: soluzione in vista?

Finalmente, dopo un anno che lo chiedevano, il M5S è riuscito a far calendarizzare in Commissione Lavoro la proposta di legge relativa al pagamento delle ferie non fruite dei docenti precari.

Purtroppo, però, ieri si è assistito, durante la seduta, solo a un rinvio della discussione su un argomento cruciale, che accentua l’annoso divario tra docenti di ruolo e docenti precari. L’on. Silvia Chimienti, che si sta spendendo ampiamente per questa causa, ha comunque intenzione, nei prossimi giorni, di sottolineare alla commissione intera il furto delle ferie (1200€ annui in busta paga) che si sta perpetrando dal 2012 ad oggi a danno di chi è già estremamente svantaggiato in quanto non gode delle ferie estive e non percepisce scatti stipendiali, pur svolgendo svolge le stesse identiche mansioni dei colleghi di ruolo.

In sostanza la proposta di legge, presentata il 21 gennaio 2014, chiede l’abrogazione dei commi 54 e 56 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, e modifica all’articolo 5 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in materia di fruizione delle ferie da parte del personale della scuola.

Infatti le disposizioni in tema di ferie del personale della scuola sono state profondamente modificate rispetto al contenuto del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) del comparto di riferimento, stipulato il 29 novembre 2007, da due normative distinte a tutto danno dei docenti precari.

Il Ccnl del 29 novembre 2007, tuttora in vigore e mai rinnovato, agli articoli 13 e 19 disciplina il regime delle ferie, dei permessi e delle assenze, distinguendo in modo chiaro le fattispecie a seconda che si tratti di personale docente assunto a tempo determinato.

L’articolo 13, comma 9, stabilisce infatti che per il personale docente a tempo indeterminato, “le ferie devono essere fruite…] durante i periodi di sospensione dell’attività didattica; durante la rimanente parte dell’anno, la fruizione delle ferie è consentita al personale docente per un periodo non superiore a sei giornate lavorative”.

L’articolo 19 invece si riferisce al personale assunto a tempo determinato e specifica che, per questa categoria “la fruizione delle ferie nei periodi di sospensione delle lezioni nel corso dell’anno scolastico non è obbligatoria”.

Ma la normativa introdotta dalla Legge di Stabilità del governo Monti ha radicalmente mutato le cose a sfavore dei precari, i quali, molto spesso con contratto al 30 giugno, non possono usufruire delle mensilità retribuite di luglio e di agosto, come invece avviene per i docenti di ruolo. In sintesi i docenti con contratto al 30 giugno non ricevono più il pagamento delle ferie non godute, in quanto sono costretti a prendere le ferie nei giorni di sospensione delle lezioni (ad esempio le vacanze di Natale o di Pasqua). Le giornate retribuite calano dunque vertiginosamente.

Si determina, inoltre, un’ulteriore e gravissima sperequazione di trattamento tra docenti di ruolo e precari, per i quali dovrebbero valere le stesse norme contrattuali e le stesse tutele, e che invece sono stati ulteriormente penalizzati a livello economico dal diverso meccanismo di calcolo delle ferie, che si traduce in un consistente taglio dello stipendio.

Il divieto complessivo di monetizzazione delle ferie non fruite per tutto il personale della pubblica amministrazione, scuola compresa, ha praticamente fregato i precari, i quali si ritrovano ad avere una perdita netta di circa 1.000 euro.

Con la proposta di legge del M5S si interviene su entrambe le normative che hanno in rapida successione modificato il regime delle ferie del personale della scuola e disatteso il decreto legislativo n. 165 del 2001 in materia di contrattazione collettiva. Con l’articolo 1 si abrogano i commi 54 e 56 della legge n. 228 del 2012, mentre con l’articolo 2 si interviene nuovamente sul testo del decreto-legge n. 95 del 2012, specificando che la disciplina contenuta all’articolo 5, comma 8, non si applica al personale scolastico, senza però introdurre l’obbligatorietà della fruizione delle ferie nei giorni di sospensione dell’attività didattica e ripristinando in buona sostanza la situazione pregressa, in cui il personale assunto a tempo determinato vedeva monetizzate le ferie non fruite durante il rapporto di lavoro. La cifra così ottenuta, pari a circa 1.000 euro per i docenti sotto contratto dal 1° settembre al 30 giugno, veniva corrisposta tra il gennaio e il marzo dell’anno successivo e costituiva una sorta di risarcimento economico per i periodi di disoccupazione.

Con questa proposta di legge si ritorna alle disposizioni contenute nel contratto collettivo di categoria, in cui si prevedeva una forma compensativa per i docenti precari non fruitori di ferie durante il periodo scolastico attraverso la monetizzazione dei giorni di ferie maturati e non goduti.

Si tratta di un atto necessario per restituire dignità a una categoria da troppi anni vittima di provvedimenti ingiusti e vessatori, che oltre ad aver condizionato la continuità e la qualità della didattica, ora risultano anche lesivi di diritti costituzionalmente garantiti.

Questa la questione. In sostanza ieri, però, nulla di fatto. Ma Silvia Chimienti fa come Padre Cristoforo nei Promessi sposi: fa capire che non se ne andrà prima di essere ascoltata.

I precari e le loro ferie dovranno aspettare, dunque, la prossima settimana.

Assegnate le risorse per la valorizzazione delle eccellenze a.s. 2013/2014

da La Tecnica della Scuola

Assegnate le risorse per la valorizzazione delle eccellenze a.s. 2013/2014

L.L.

Gli studenti che hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore con la votazione di 100 e lode nello scorso anno scolastico riceveranno 450 euro pro-capite

Con la C.M. n. 46 del 9 ottobre 2014 il Miur ha comunicato che, a seguito degli esiti del monitoraggio condotto dalla Direzione generale per i sistemi informativi, con provvedimento direttoriale n. 715 del 9 ottobre 2014 è stato determinato l’importo di euro 450,00 da assegnare pro-capite agli studenti che hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore con la votazione di 100 e lode nello scorso anno scolastico e sono anche state definite le risorse finanziarie da destinare alle relative istituzioni scolastiche.

Da quest’anno finanziario le risorse verranno erogate tramite gli Uffici scolastici regionali, sulla base del numero degli stessi beneficiari individuati per ciascuna regione, i quali, appena riceveranno tali fondi, provvederanno a loro volta ad assegnare le specifiche risorse finanziarie alle scuole statali e paritarie del proprio territorio sulla base del numero degli alunni meritevoli.

I dirigenti scolastici interessati sono invitati a procedere alla premiazione degli studenti meritevoli, nel corso di cerimonie che potranno essere organizzate anche in accordo con gli enti locali, dopo avere individuato una delle forme di incentivo previste dall’art. 4 del decreto legislativo 29 dicembre 2007 n. 262, vale a dire:

  1. benefiteaccreditamenti per l’accesso a biblioteche, musei, istituti e luoghi della cultura;
  2. ammissione a tirocini formativi;
  3. partecipazioneadiniziative formative organizzate da centri scientificinazionalicondestinazione rivolta alla qualità della formazione scolastica;
  4. viaggi di istruzione e visite presso centri specialistici;
  5. benefici di tipo economico;
  6. altreformediincentivo secondo intese e accordi stabiliti con soggetti pubblici e privati.

Con la circolare in commento il Miur fa anche sapere che è in corso la rilevazione degli studenti che hanno raggiunto i risultati più elevati nell’ambito della gare e competizioni riguardanti le eccellenze individuate negli specifici ambiti disciplinari con la tabella A allegata al decreto ministeriale del 30 luglio 2013.

Rottamazioni di acronimi: da Miur a Miaf?

da La Tecnica della Scuola

Rottamazioni di acronimi: da Miur a Miaf?

Realmente verrà cambiato il nome al MIUR in Ministero dell’istruzione ed alta formazione (MIAF)?

A luglio sulla governance degli enti di ricerca si diceva così: “Secondo la risoluzione la governance del sistema della ricerca deve essere ricondotta alla Presidenza del Consiglio e si deve realizzare attraverso tre livelli: la definizione delle politiche della ricerca e dei relativi stanziamenti, tramite la costituzione di un Comitato interministeriale della ricerca (CIR), presieduto dal Presidente del Consiglio, che sviluppa gli atti di indirizzo e le priorità strategiche; la gestione degli strumenti di finanziamento, tramite l’Agenzia nazionale della ricerca (ANR) con compiti di gestione centralizzata di tutti i finanziamenti dedicati alla ricerca, elaborazione bandi, assegnazione, supporto alla pianificazione e realizzazione di domande di accesso ai fondi europei, valutazione dei progetti di ricerca con referee esterni e study sessions, adottando meccanismi e schemi di organizzazione e valutazione simili a quelli dell’European Research Council (ERC); i soggetti attuatori delle politiche di ricerca, cioè il sistema unitario degli EPR, delle università, dei consorzi, delle imprese e degli altri soggetti attuatori, che, in piena autonomia responsabile, implementano le linee programmatiche e gli obiettivi generali delineati dal CIR e declinati nel PNR. Quanto al Miur, va trasformato in Ministero dell’istruzione ed alta formazione (MIAF) e le sue attuali competenze nella ricerca (così come quelle degli altri ministeri) dovranno essere trasferite alla Presidenza del Consiglio.

Oggi si scrive: “Tra i punti qualificanti per riformare il settore della ricerca c’è in particolare la proposta di creare un’Agenzia nazionale della ricerca sul modello di quella francese (Anr) che si interfacci direttamente con la Presidenza del Consiglio con «compiti di gestione centralizzata di tutti i finanziamenti dedicati alla ricerca, elaborazione bandi, assegnazione, supporto alla pianificazione e realizzazione di domande di accesso ai fondi europei, valutazione dei progetti di ricerca. La definizione delle politiche della ricerca e dei relativi stanziamenti avverrà quindi tramite una sorta di cabina di regia interministeriale che segnalerà indirizzi e priorità strategiche “.  Da quanto detto a luglio, rimane solo da aspettare se realmente verrà cambiato il nome al MIUR  in Ministero dell’istruzione ed alta formazione (MIAF).

Prove di autunno caldo: 100.000 studenti in piazza

da tuttoscuola.com

Contro la ‘Buona Scuola’ e il ‘Job Act’
Prove di autunno caldo: 100.000 studenti in piazza

Migliaia di ragazzi – 100.000 secondo le associazioni studentesche (Udu, Uds, Rete degli studenti) che hanno promosso la protesta – sono scesi in piazza oggi in tutta Italia per la prima mobilitazione dell’anno scolastico 2014-2015.

Hanno gridato slogan contro la #Buonascuola, la riforma proposta dal governo Renzi, ma anche contro il Jobs Act. In un dettagliato servizio l’Ansa fa il resoconto della giornata:  a Milano è stato rovesciato un sacchetto di letame davanti all’università Cattolica, a Palermo uova contro la sede della Banca d’Italia, a Roma striscioni al Colosseo e sulle gradinate del ministero dell’Istruzione.

Quasi un centinaio i cortei da Nord a Sud con lo slogan: “La Grande Bellezza siamo noi“. Al loro fianco i Cobas per chiedere – ha spiegato il loro leader storico Piero Bernocchi – “massicci investimenti, lo sblocco del contratto e che siano recuperati i 300 euro mensili netti“.

Schierata con gli studenti pure la Flc-Cgil. “Il Governo Renzi vuole eliminare i diritti nel lavoro con la cancellazione dell’art.18, precarizzare ulteriormente il lavoro, ridurre i salari e – ha affermato il segretario generale Mimmo Pantaleo – continuare a tagliare risorse alla scuola e alle università pubbliche“.

A Torino i manifestanti hanno bruciato quattro fantocci di cartone, raffiguranti Matteo Renzi, Stefania Giannini, Silvio Berlusconi e Maria Stella Gelmini lasciando scritte con vernice spray sulle vetrine di una filiale della banca Unicredit.

A Roma un gruppo di docenti precari è sceso in strada con grandi ‘matitoni’ rossi di cartapesta. “Abbiamo scelto la matita perchè è un simbolo, strumento del nostro mestiere – ha spiegato Maria, professoressa di Inglese e precaria da 16 anni – Oggi siamo qui per contrastare questa riforma della scuola firmata da Matteo Renzi che di buono non ha nulla. Anzi impoverisce e distrugge la scuola pubblica. Cresceranno generazioni di robottini senza capacità critica e indottrinati a fare tutti la stessa cosa“.

Circa 2.000 gli studenti che hanno sfilato per le vie di Firenze, a Cosenza lancio di uova contro la sede del Pd ed alcune banche mentre a Potenza un migliaio di studenti delle scuole superiori lucane ha protestato chiedendo finanziamenti, tutela degli istituti scolastici e difesa dell’ambiente.

Da Cagliari il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha respinto le accuse. “In quasi tutta Italia oggi gli studenti scioperano contro la riforma de #labuonascuola, con l’accusa che così ‘si vuole svendere la scuola pubblica ai privati’. Questa mentalità vecchia è quella che ha contribuito a portarci al 44% di disoccupazione giovanile, a 2 milioni di Neet e a tassi di dispersione scolastica sopra il 17%. Sono numeri che non possiamo permetterci, e con la riforma vogliamo invertire la tendenza, avvicinando i giovani al mondo del lavoro” ha assicurato.

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 237

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 237 del 11-10-2014

Sommario

DECRETI PRESIDENZIALI

 

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30 settembre 2014


Primo stanziamento per la realizzazione degli interventi di cui
all’articolo 5, comma 2, lettera d) della legge 24 febbraio 1992, n.
225 e successive modifiche ed integrazioni. Eccezionali eventi
meteorologici verificatisi nei giorni dal 25 al 26 dicembre 2013, dal
4 al 5 e dal 16 al 20 gennaio 2014 nel territorio della regione
Liguria. (14A07781)

 

 

Pag. 1

 

 

 

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30 settembre 2014


Primo stanziamento per la realizzazione degli interventi di cui
all’articolo 5, comma 2, lettera e) della legge 24 febbraio 1992, n.
225 e successive modifiche ed integrazioni. Eccezionali eventi
meteorologici che hanno colpito il territorio della regione Marche
nei giorni dal 1° al 6 marzo 2011. (14A07782)

 

 

Pag. 2

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 

DECRETO 12 settembre 2014


Modifica delle condizioni d’impiego dei prodotti fitosanitari
contenenti la sostanza fluazifop-p di fonte diversa da quella
valutata e approvata con il regolamento (UE) n. 788/2011, in
conformita’ al regolamento (CE) n. 1107/2009. (14A07765)

 

 

Pag. 3

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 

DECRETO 1 ottobre 2014


Modifiche al decreto 3 marzo 2000, n. 15 concernente la ripartizione
del traffico aereo sul sistema aeroportuale milanese e successive
modifiche ed integrazioni. (14A07841)

 

 

Pag. 14

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 

DECRETO 19 settembre 2014


Riconoscimento del Consorzio di tutela della denominazione di origine
protetta Terre Tollesi o Tullum, in Tollo e attribuzione
dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione,
valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli
interessi di cui all’articolo 17, comma 1 e 4, del d.lgs. 8 aprile
2010, n. 61 per la DOC «Terre Tollesi» o «Tullum». (14A07690)

 

 

Pag. 14

 

 

 

DECRETO 29 settembre 2014


Norme transitorie per la commercializzazione di materiale di
moltiplicazione certificato di alcune varieta’ di pesco a condizioni
meno rigorose. (14A07711)

 

 

Pag. 16

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

DECRETO 8 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa Fattorini
stazione ferroviaria di Cuneo – Societa’ cooperativa in
liquidazione», in Cuneo e nomina del commissario liquidatore.
(14A07687)

 

 

Pag. 18

 

 

 

DECRETO 8 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «ABC Societa’ cooperativa
sociale», in Firenze e nomina del commissario liquidatore. (14A07688)

 

 

Pag. 18

 

 

 

DECRETO 8 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cos.Pi. societa’
cooperativa», in Pistoia e nomina del commissario liquidatore.
(14A07689)

 

 

Pag. 19

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.p.a. Plasma, in Piacenza. (14A07656)

 

 

Pag. 20

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.r.l. Hitec, in Montefredane. (14A07657)

 

 

Pag. 21

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.p.a. Prometa, in Montefredane. (14A07658)

 

 

Pag. 22

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.r.l. Innse Macchine Utensili, in Brescia. (14A07659)

 

 

Pag. 24

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.p.a. Saimp Sistemi, in Padova. (14A07660)

 

 

Pag. 25

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.p.a. Mandelli 2, in Montefredane. (14A07661)

 

 

Pag. 26

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.r.l. SITI, in Piacenza. (14A07662)

 

 

Pag. 27

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.r.l. Mandelli – Cincinnati Milacron Aerospace, in Piacenza.
(14A07663)

 

 

Pag. 28

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.p.a. Spring, in Piacenza. (14A07664)

 

 

Pag. 30

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.p.a. Mandelli Finanziaria, in Piacenza. (14A07665)

 

 

Pag. 31

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Chiusura della procedura di amministrazione straordinaria della
S.r.l. TESI, in Piacenza. (14A07666)

 

 

Pag. 32

 

 

 

DECRETO 25 settembre 2014


Proroga della gestione commissariale della «Compagnia delle Puglie a
r.l.», in San Severo. (14A07686)

 

 

Pag. 33

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Quetiapina Alter» (14A07691)

 

 

Pag. 34

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Artrosilene» (14A07692)

 

 

Pag. 34

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Benzac» (14A07693)

 

 

Pag. 34

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Levodropropizina EG» (14A07694)

 

 

Pag. 35

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Meropenem Kabi» (14A07695)

 

 

Pag. 35

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Novalgina» (14A07696)

 

 

Pag. 35

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Oki» (14A07697)

 

 

Pag. 36

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione della variazione relativamente al medicinale per uso
umano «Oki infiammazione e dolore». (14A07698)

 

 

Pag. 36

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Mabelio» (14A07699)

 

 

Pag. 36

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Pantoprazolo Teva» (14A07700)

 

 

Pag. 37

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Pravastatina Sandoz GmbH» (14A07701)

 

 

Pag. 38

 

 

 

COMUNICATO


Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso
umano «Escitalopram Laboratori Alter» (14A07702)

 

 

Pag. 38

 

 

 

COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Tobral»
(14A07703)

 

 

Pag. 39

 

 

 

COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Movicol»
(14A07704)

 

 

Pag. 40

 

 

 

COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Norvasc»
(14A07705)

 

 

Pag. 40

 

 

 

COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Gentalyn Beta»
(14A07706)

 

 

Pag. 40

 

 

 

COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Coverex-as»
(14A07707)

 

 

Pag. 41

 

 

 

COMUNICATO


Importazione parallela del medicinale per uso umano «Pyralvex»
(14A07708)

 

 

Pag. 41

Europe Coding Week

Dall’11 al 17 ottobre prossimi la Europe Coding Week, ecco come partecipare

“Al via da sabato 11 ottobre la settimana europea della programmazione. La Commissione Europea, attraverso il gruppo degli Young Advisors del Vice Presidente Neelie Kroes, ha infatti lanciato l’iniziativa Europe Code Week(http://events.codeweek.eu/) per favorire l’organizzazione di eventi e di opportunità di apprendimento informali e intuitive che avvicinino giovani e giovanissimi alla programmazione, al pensiero computazionale e al problem solving.

Le cose intorno a noi stanno cambiando in fretta. Molti degli oggetti che ci circondano contengono microprocessori che aspettano solo di essere programmati. La programmazione è il linguaggio delle cose. Conoscere il linguaggio delle cose offre di fatto l’opportunità di dar vita alle idee sfruttando l’enorme potenziale degli oggetti “smart” che abbiamo attorno. E’ riconosciuto che la programmazione stimola il pensiero creativo, che è un fattore essenziale per la crescita individuale e per la competitività del nostro paese.

L’edizione 2014 dell’Europe Code Week si svolgerà dall’11 al 17 ottobrenel semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, e offrirà una ricchissima agenda di eventi a carattere locale, nazionale ed internazionale direttamente fruibili dalle Scuole e dai ragazzi in presenza e online. La settimana europea della programmazione sarà anche l’occasione in cui il MIUR rilancerà l’iniziativa “Programma il futuro”, nata grazie alla collaborazione fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Cini – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica e comunicata negli scorsi giorni alle scuole attraverso una apposita circolare (http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs230914)

L’impatto del CodeWeek dipende dal coinvolgimento delle Scuole, che possono partecipare veicolando l’informazione ai propri studenti, organizzando iniziative al proprio interno, partecipando alle numerose iniziative organizzate da associazioni, università e aziende, o riutilizzando nell’ambito della propria attività didattica i materiali e gli strumenti sviluppati nel corso del CodeWeek. Per favorire la circolazione delle informazioni legate al CodeWeek e la creazione di una rete di competenze e interesse, le Scuole sono invitate a raccogliere l’invito del MIUR del 23/09/2014 e compilare il modulo online di adesione al CodeWeek indicando un proprio referente: http://codeweek.it/scuole/