Un pedagogista e un educatore in ogni scuola

Un pedagogista e un educatore in ogni scuola
Il Ministro conosce la legge?

di Enrico Maranzana

 

L’agenzia Adnkronos riferisce che il ministro Giannini, commentando gli esiti della consultazione on line, ha detto: “La proposta in cima alla ”classifica” attualmente riguarda la possibilità di inserire un pedagogista e un educatore in ogni scuola[i]. Specialisti che assistano studenti e famiglie nelle situazioni difficili. Un supporto anche per i prof, per sostenerli ad affrontare al meglio le problematiche più complesse che incontrano ogni giorno”.

Abissale la distanza tra il modello di scuola sotteso all’asserzione e la struttura decisionale dell’istituzione scolastica.

Sorprendente la disattenzione al significato delle parole.

Uno sfregio alla dignità del lavoro del docente.

 

L’educazione è il fine ultimo del sistema scolastico.

L’educazione è la responsabilità primaria di chi opera nella scuola, il carattere fondante la professionalità docente.

L’educazione è un processo articolato che la legge scandisce:

  • Il Consiglio di Circolo/di Istituto delibera “i criteri generali della programmazione educativa”;
  • Il Collegio dei docenti “Cura la programmazione dell’azione educativa”;
  • Il Consiglio di classe realizza il “coordinamento didattico e i rapporti interdisciplinari” per uniformare gli insegnamenti e orientarli verso i traguardi indicati dal Collegio.

Il comportamento di un ministro, di fronte alla richiesta formulata da alcuni docenti di delegare a terzi l’oggetto del mandato ricevuto, non avrebbe dovuto essere quello della condivisione ma del richiamo al rispetto delle regole.

 

[i] Un pedagogista e un educatore in ogni scuola   – Samuele Amendola 26-09-2014   19.54

Presenza all’interno di ogni scuola di ogni ordine e grado di un Pedagogista ed un Educatore che costituiscano l’Unità di Educativa Scolastica che ricoprano le Funzioni Strumentali attualmente svolte dai docenti svolgendo anche un ruolo di coordinamento e di supporto ai docenti, di consulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti. Le funzioni strumentali verrebbero stabilizzate ed esperite così da esperti in scienze dell’educazione e della formazione, assunti con concorso su base comunale così da garantire anche una conoscenza del territorio per favorire il lavoro di rete

Grande Scuola

GRANDE SCUOLA di Umberto Tenuta

CANTO 290 Facciamo grande la scuola!

Realizziamo una GRANDE SCUOLA!

Nella Scuola ci siamo anche NOI.

Noi che da mezzo secolo abbiamo raccolto l’appello di Rousseau, di Pestalozzi, di Froebel, di Rosmini, di Gabelli, delle grandi Sorelle Agazzi, della favolosa Maria Montessori.

E di TE, soprattutto di Te, Parroco di Barbiana!

 

Nel desolato panorama della Scuola italiana, sempre penultima in graduatoria, ci sono isole felici.

Isole verdi.

Isole di speranza.

Isole per i figli di chi alle Scuole del SUCCESSO FORMATIVO non può accedere.

Isole così piccole che le Carte geografiche non registrano!

Ma ci sono maestri grandi, Maestri che entrano nelle aule e le loro pene domestiche dimenticano.

Ed alla Scuola della loro anima fanno dono.

Il loro cuore danno.

Felici quei giovani figli di donna che maestri li hanno!

Ora a voi io dico: “uscite allo scoperto!”

Raccontate le vostre storie.

Dite che ieri e avant’ieri non avete fatto lezioni, perchè i vostri studenti erano impegnati a scoprire come si calcola l’area del QUADRATO.

Perchè i vostri allievi erano impegnati a scoprire che il FUTURO ANTERIORE è un tempo passato!

A scoprire come nasce la VITA in seme di zucca!

A scoprire le VESTIGIA ANTICHE del loro borgo.

A guardare la LUNA, il SOLE e le ALTRE STELLE.

Perchè i vostri allievi erano impegnati a leggere POESIE!

Sì, a leggere, non a tradurre in prosa, non a riassumere.

E voi piangevate assieme ai vostri allievi!

Uscite allo scoperto!

Uscite all’aria aperta.

SCUOLE APERTE!

Mica senza porte e senza finestre, come andava cianciando quel misero funzionario!

Scuole senza classi militari.

Scuole senza stratificazioni sociali.

Scuole della cooperazione internazionale.

Scuole della gioia di imparare.

CA’ ZOIOSE!

Amici cari, lasciateli cianciare di BUONASCUOLA.

Questi DON MILANI non lo hanno mai capito.

Nemmeno quando gliel’ha spiegato Papa Francesco!

Questi non capiscono.

Ma soprattutto non vogliono capire!

Sono irrecuperabili, loro, mica i loro studenti bocciati!

Abbandoniamoli al loro destino!

La SCUOLA DEL SUCCESSO FORMATIVO la realizzeremo NOI.

Ditemi di sì!

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Marchio la Scuola non è

MARCHIO LA SCUOLA NON È di Umberto Tenuta

CANTO 289 La scuola non è un marchio!

Una marchio garantisce prodotti di qualità in serie.

La scuola vanta solo le eccezionalità.

Eccezionalità che essa stessa dichiara non sue.

Ma dei genitori che hanno trasmesso le loro doti ai figliuoli.

La Scuola è una istituzione che certifica.

Ti pesa e ti dice che il tuo peso è grande.

O che non vali niente!

 

Tu compri il Marchio.

Il Marchio è garanzia di Qualità.

Non scegli.

Ne prendi uno a caso.

Soddisfatti o rimborsati!

Se la Scuola dovesse rimborsare andrebbe in fallimento.

Quanti rimborsi la Scuola dovrebbe fare!

La Scuola non rimborsa.

Purtroppo!

Ahimé, quanti poeti non nascono a scuola!

Ahimé, quanti scienziati non nascono a Scuola!

Ahimé, quante oneste persone non nascono a Scuola!

Ahimé, quante persone occupate non nascono a Scuola!

Ma la Fabbrica non chiude.

Non chiude.

Sennò chi certificherebbe?

Li vedete voi le Verifiche che la Scuola fa?

Verifiche quotidiane.

Compiti a casa da correggere!

Verifiche mensili.

Fascicoli di prove da correggere.

Verifiche bimestrali.

Fascicoli di prove da correggere.

Verifiche trimestrali.

Fascicoli di prove da correggere.

Verifiche a Giugno ed a Settembre.

Per altro, tempo non resta.

Esami di Stato.

Perchè?

Le altre non erano prove di Stato?

Diploma di Maturità.

Chi lo vuole?

Lo Stato.

Solo lo Stato!

Altri non si fidano.

Ad altri affidano le prove di assunzione.

Il cane che si morde la coda.

Quale coda?

Ormai della Scuola chi si fida?

Chi il gruzzolo non ha per andare ad Alte Scuole.

Ma una domanda, a questo punto, io me la faccio.

Chi lavora nella Scuola lo sa che una scuola senza marchio lo marchia a lavorare solo per la sopravvivenza?

Amici miei, da sessant’anni io lotto per una Scuola del SUCCESSO FORMATIVO.

Leggete i miei CANTI.

E cantate con me!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Ai nastri di partenza il progetto “Sport di classe”

Ai nastri di partenza il progetto “Sport di classe”. Da dicembre al via le attività

Ai nastri di partenza. Il progetto “Sport di classe” prende il via in questi giorni. Più sport tra i banchi, tutor che affiancano gli insegnanti, un’attenzione particolare agli alunni con disabilità, maggiore formazione per i docenti. Sono solo alcune delle novità dell’iniziativa che vede Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Coni fare squadra per potenziare l’attività sportiva in aula, in particolare nella primaria, così come prevede anche il Piano de La Buona Scuola, il piano lanciato nello scorso mese di settembre dal Governo per la riforma del sistema di istruzione e formazione.

Con “Sport di classe” – che è rivolto a tutte le scuole primarie – arriva ora un nuovo sistema di governance dello sport nelle aule: per la prima volta le competenze del Miur e del Coni si integrano per un intervento qualificato, nella convinzione che l’educazione fisica sia fondamentale anche per lo sviluppo delle funzioni cognitive degli alunni.

In una circolare ministeriale appena diramata vengono fornite le indicazioni alle scuole che, per prendere parte al progetto, dovranno inviare la propria richiesta entro il 21 novembre 2014 (tramite il portale www.progettosportdiclasse.it).

Mentre c’è tempo fino al 13 novembre prossimo per presentare la domanda per gli aspiranti tutor.
Le attività di “Sport di classe” partiranno da dicembre 2014 e per questo anno scolastico è previsto il coinvolgimento delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria. Ma nel caso l’adesione delle scuole non dovesse essere totale c’è la possibilità di allargare anche alle prime e alle seconde.

Le classi coinvolte potranno contare su due ore a settimana di educazione fisica. Un tutor sportivo avrà il compito di affiancare gli insegnanti durante la progettazione e la realizzazione delle attività di educazione fisica (in armonia con le Indicazioni nazionali). Si tratta di un esperto con laurea in Scienze motorie o Diploma Isef. Sono previsti – con il contributo del Comitato Paralimpico, il Cip – percorsi mirati di integrazione per gli alunni con disabilità. Per la scuola primaria arrivano i Giochi invernali (tra gennaio e febbraio) e i Giochi di fine anno scolastico: dovranno promuovere il valore educativo e sociale dell’attività sportiva. Il progetto prevede poi più formazione e informazione, sia iniziale che in itinere, per gli insegnanti. Alle scuole che vogliono partecipare all’iniziativa viene invece chiesto di istituire un Centro sportivo scolastico (presieduto dal dirigente e composto dai docenti referenti di educazione fisica presso il plesso e dal tutor sportivo).

“Sport di classe” è stato presentato a settembre scorso dal ministro Stefania Giannini, dal presidente del Coni Giovanni Malagò, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Graziano del Rio, e da Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico. Ora il via alle attività.

Sviluppare una ricerca e all’innovazione responsabile per il cambiamento

Sviluppare una ricerca e all’innovazione responsabile per il cambiamento

Paolo Manzelli Presidente di Egocreanet egocreanet2012@gmail.com

EGOCREANET ONG//ONLUS è impegnata nel diffondere la cultura della sostenibilità e della responsabilità sociale con una prospettiva di favorire la innovazione aperta e dirompente e la comunicazione trasformativa al fine di rimodellare i criteri dello sviluppo sostenibile della futura societa’ dalla conoscenza . A tale scopo le attivita operative di promozione progettuale nell’ ambito di HORIZON 2020 sono intese a favorire la creazione di consorzi internazionali allo scopo produrre ricerca di sviluppo indirizzata all’ ottenimento di un equilibrio trans-disciplinare e multi attoriale tra le dimensioni sociali, economiche ed ambientali, sia a riguardo delle tematiche di ricerca che nelle scelte di investimento. Tali attivita’ progettuali di EGOCREANET sono decisamente orientare verso la partecipazione a bandi Europei che permettano di sostenere il finanziamento della ricerca di frontiera nei settori piu’ promettenti per valorizzare il cambiamento strutturale delle organizzazioni di ricerca pubbliche e private. Oltre a tali attivita progettuali Egocreanet e collaboratori, sviluppano iniziative congressuali e azioni di divulgazione e disseminazione di contenuti innovativi ITC ( su WEB, Blogs, Riviste on line, Facebook platforms .. ecc,, ) complessivamente adatte ad incoraggiare la modernizzazione della cultura scientifica e tecnologica negli istituti di ricerca al fine di catalizzare azioni comuni intese a sostenere il cambiamento strutturale nelle organizzazioni di ricerca indirizzato a promuovere la ricerca e all’innovazione responsabile. Nell’ insieme la mission di EGOCREANET e quella di mettere a punto sistemi avanzati di “Accelerazione della conoscenza” nel costruire la bio-economia (KBBE) tramite la organizzazione del management e la proliferazione di reti di conoscenza orientate nel produrre modelli e sistemi altamente complessi ed eterogenei, indirizzati al superamento delle condizioni meccaniche dello sviluppo della ormai obsolescente societa’ industriale. I criteri di scelta dei progetti ed attivita promosse da EGOCREANET ,sono principalmente guidati da principi di complementarietà ,e di collaborazione aperta tra partners e stakeholders, in modo da valorizzare interessi comuni e convergenti anziche’ aumentare la competitivita’ nell’ambito delle politiche di ricerca e innovazione Europee ed internazionali, favorendo in tal modo la crescita di sistematiche attivita’ di cooperazione tra i centri di ricerca Universitaria ed Industriale , che accettano di condividere dalle comuni caratteristiche strategie di investimenti a rischio ed a lungo termine in ricerca e nella innovazione responsabile per favorire lo sviluppo di tecnologie emergenti in una prospettiva di un netto avanzamento delle conoscenze ed impegno sociale ed economico (1)

La società industriale e il suo improrogabile futuro declino ,

La societa industriale non sembra poter avere possibilita di sopravvivenza per aver perseguito al di la di ogni ragionevole limite, criteri di sviluppo “meccanici” di indole estremamente riduttiva rispetto alla complessita della vita e della societa in trasformazione. Il processo di incremento della poverta’ nelle piu avanzate societa industriali ne è un evidente indicatore, mentre la alterazione dell’ ambiente provocata da un atteggiamento consumistico nella gestione delle risorse naturali sta creando danni irreversibili, con una dimensione di rischio di reazione dell’ ambiente che aumenta esponenzialmente. Pertanto la transizione verso la societa post industriale della conoscenza condivisa, che sara’ basata su criteri di innovazione e sviluppo della Knowledge based Bio-economy (KBBE ), necessita oggi di un management del rischio ( Chaos Management) capace di controllare e proporre indicazioni sul controllo del ampio rischio della permanenza di criteri di sviluppo industriale ormai quasi completamente obsoleti.

 

Il Progetto HORIZON su SCIENZA e SOCIETA in sigla, QUASSI ( Quantum Art , Science , Society for Dispuptive innovation and transformative communication) che proponiamo come EGOCREANET è orientato a promuovere ad un livello internazionale la ricerca e all’innovazione responsabile , che è basato sulla emergenza di appropriarsi di una “culture of uncertainty.” per comprendere il rischio di management di ricerca tra impresa e’ societa’ tale che possa condurre ad un vero e proprio disastro non piu’ convertibile (2)

Pertanto il Progetto QUASSI si propone una di sviluppare una azione di ampio valore di trasformazione della societa’ industriale nella futura societa’ della conoscenza il cui fulcro consiste nel management del rischio, modulato dalla responsabilità sociale delle ricerca e della d’impresa, quale elemento fondante di una nuova concezione dello sviluppo sociale ed economico la cui missione consiste pertanto nel supportare organizzazioni di ricerca nel re-indirizzare il loro potenziale di conoscenze proprio per sviluppare una strategie e un piano di azioni di ricerca ed di analisi delle sfide di attuazione e per dare un concreto sviluppo all’innovazione responsabile la quale risponda effettivamente ed efficacemente ad una profondo cambiamento transdisciplinare di impegno sociale ed internazionale (3)

@@@@@@@@@@@@@@@@@@

à FOSTERING RESPONSABLE RESEARCH & INNOVATION

QUASSI PROJECT -IDEA SEE THE TRANS-DISCIPLINARIETY BETWEEN THE “QUANTUM ART AND SCIENCE” AS A VECTOR OF SOCIAL CHANGE BASED ON RESPONSIBLE RESEARCH AND INNOVATION. .Summary: Conceptual stage

Development of future Knowledge Society is today an accelerated process of a deeply social change both in economic and cultural transformation , that need to become not merely based on a set of local policies and particular programs instituted for some specific results. It is important o underline that he contemporary crisis is not only structural -economic crisis ,but primarily it is an over-structural or a cultural-social crisis of post-industrial epoch. In that society transition contest looking forward to favor the development of the KBBE ( knowledge based Bio-economy) , EGOCREANET would develop a QUASSI -Social Innovation Lab. for experimenting Quantum Art and Science as a social enterprise in which the overcoming of the determinism and objectivity criteria of mechanical science , today it become to be the fundamental cultural and emphatic cultural and scientific challenge to going forward a deep change of the obsolete industrial society.

The QUASSI Proposal regards the way to overcome the many traditional preconception based on mechanical science reductionism ,which think that a complex system is nothing more that the linear summation of its individual components into a perspective on a linear time causality. This traditional mechanical conservative understanding was a very typical of scientific culture during all the industrial society times. .. The QUASSI pioneering project will be founded by an transdisciplinary extension of Quantum Knowledge to Life and Social sciences , as an emergent processes to drive with a conscious Quantum Creativity the contemporary social and cultural change

In fact the industrial system of production today may be seen as a generator of pollution and the systematic destroy of life and its bio-diversity in our planet. –In particular the QUASSI project proposal will be focus on the goal of the “Quantum Brain Theory” that permit to advance on our understanding of neurosciences in order to favour the creative and conscious brain function, so that offering potentially enormous benefits to change the industrial society. This goal can be enriched through the quantum art and science cultural movement that aim to improve future the basis for a better future and the bedrock of a knowledge-based society and a healthy economy.

Following the above aims and goals the QUASSI project would develop a great impact on quantum art and science with and for society innovation by enhancing creativity within and for future knowledge development , through co-organizing with a network of partners: festivals , exibitions , and other performances, lectures, readings, forecasting ,case studies , interviews, .. .etc.. in presence and on line using various platforms , in order to strengthen the cultural-political change through an innovative Horizon programs on Science and Society about responsible research and innovation. The goal of QUASSI proposal therefore is to sensitize artists, researches and industry-managers in a knowledge sharing of a new trans-disciplinary perspective, in order to generate a great impact of the growth of the creative responsibility of the mankind’s future. (4)

TYPE OF PARTNER SOUGHT

PARTNER’s Search: This cultural and scientific and social performances requested by the QUASSI project idea are characterized by high complexity ability of show critical and creative ability . They can come from all over the world, and would be oriented to the aims and the goals of the calls that will be choosed to find the necessary finances for develop and implement the QUASSI approach on Responsible Research and Innovation. Partners and stakehoders interested to participate to the QUASSI -Project-Proposal may send a mail to Paolo Manzelli <egocreanet2012@gmail.com>         

 

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

BIBLIO ON LINE: (1)-http://www.caosmanagement.it/182-l-imminente-rischio-di-collasso-della-societo-industriale ; http://gsjournal.net/Science-Journals/Communications-Ecology%20-%20Life/Social%20Sciences/Download/5741

(2) – Organization in World Risk Society. http://www.sagepub.in/upm-data/15510_Chapter_1.pdf

(3) . Nell’ ambito di tale MISSION , Egocreanet si propone a partire da NOV 2014 di realizzare un consorzio internazionale per partecipare al Call Topic: H2020-ISSI-2015-1, al fine di sostenere il cambiamento strutturale nelle organizzazioni di ricerca per promuovere la ricerca e all’innovazione responsabile: vedi: https://www.b2match.eu/science-society-2015/participants/31; http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2422-issi-5-2015.html H2020-ISSI-2015-1Sub call of: H2020-ISSI-2014-2015 . ( DEAD . 16-09-2015)

(4) -FOSTERING RESPONSABLE RESEARCH & INNOVATION (RRI) : http://www.rri-tools.eu/documents/10182/18424/RRITools_D5.1-CoverageofRRIinSTIEvaluations.pdf/b6c1ee51-a754-42e8-9b26-d62ecc8c52af; Science in Society website: http://ec.europa.eu/research/science-society rri@mail.wvu.edu; http://ec.europa.eu/research/science-society/document_library/pdf_06/responsible-research-and-innovation-leaflet_en.pdf,

 

P.D.P. come compilarlo e come difenderlo

AID Roma. P.D.P. come compilarlo e come difenderlo

Sabato 8 novembre p.v. dalle 9.30 alle 12.30, presso la sede della sezione, in via dei Lincei 93, secondo piano, si terrà l’Assemblea generale dei soci dal titolo:
 “P.D.P. come compilarlo e come difenderlo”
 All’incontro saranno presenti due insegnanti, formatori nazionali AID.
Info: http://dislessia.org/SezRoma/index.html

DSA,BES e LINGUE

AID Reggio Calabria. Convegno regionale “DSA,BES e LINGUE”

La sezione AID di Reggio Calabria organizza per sabato 15 novembre 2014, il convegno regionale dal titolo:
“DSA,BES e LINGUE …”
Il corso è destinato al personale scolastico delle scuole statali e paritarie, di ogni ordine e grado, della provincia di Reggio Calabria.
Si terrà dalle ore 8:30 alle ore 18:30 presso la “Sala Calipari” , Palazzo della Regione (RC).
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 13 novembre 2014, alla mail: ctshrc@gmail.com o tramite fax al n° 0965 79 41 56
Sarà rilasciato uno specifico attestato di partecipazione ai partecipanti a entrambi le sessioni del mattino e del pomeriggio.
Info: Tel.: 0965 75 14 65

Scuola, la didattica si rinnova con lezioni video e tablet al posto dei libri

da La Stampa

Scuola, la didattica si rinnova con lezioni video e tablet al posto dei libri

In futuro stop alle lezioni frontali. Si ridefinisce il rapporto fra spazi, tempi e metodi di apprendimento
GENOVA

Stop alle lezioni frontali, pause ogni dieci minuti di lezione, tablet al posto dei libri di testo, lezioni in videoconferenza per gli alunni delle piccole scuole di montagna o delle isole minori. È la scuola del futuro che punta a sradicare vecchi modelli e punta su una didattica innovativa disegnata da «Avanguardie educative». Il progetto è stato presentato ad ABCD+Orientamenti, il Salone dell’ educazione, dell’orientamento e del lavoro in corso a Genova.

 

Il progetto ridefinisce il rapporto fra spazi, tempi e metodi di apprendimento. Negli istituti che hanno aderito gli spazi sono riorganizzati per essere sfruttati al meglio ed è in vigore il metodo dell’apprendimento intervallato, dove ogni 10 minuti di lezione i ragazzi possono prendersi una pausa, ci sono tablet al posto dei libri di testo. Il materiale didattico è in rete. E c’è chi ha scelto la didattica capovolta al posto delle lezioni frontali: a scuola attività collettive, laboratori, ricerche con la guida dell’insegnante, a casa si studia ciò che è emerso da quanto fatto a scuola in gruppo.

 

«Con Avanguardie educative – commenta Giovanni Biondi, presidente dell’Indire, istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa – il nostro istituto partecipa alla realizzazione della `Buona scuola´, portando un contributo di qualità che si basa su esperienze concrete sperimentate in alcune scuole e caratterizzate da una forte innovazione didattica».

 

Indire ha presentato anche due modelli didattici realizzati appositamente per le piccole scuole di montagna e sulle isole minori. In questo caso, il maestro sarà innovativo, moderno, potrà fare lezione in videoconferenza, una sorta di maestro virtuale. Ad andare a scuole in zone disagiate, sono 900 mila studenti, 1400 gli istituti coinvolti. Solo in Liguria sono oltre 26 mila gli studenti che frequentano i 32 istituti scolastici in comuni montani.

 

Il progetto «Piccole scuole crescono», vuole essere un network aperto a tutti gli istituti interessati a introdurre formule didattiche innovative che possano fronteggiare i ricorrenti problemi delle scuole isolate. I nuovi modelli didattici saranno orientati sulla didattica condivisa, dove classi di scuole diverse potranno confrontarsi in videoconferenza e quella dell’ambiente di apprendimento allargato, in questo caso gli studenti di classi diverse lavorano a un progetto disciplinare comune.

Scuola, Cgil: “Stato non paga supplenze: docenti mandino le bollette a Renzi”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, Cgil: “Stato non paga supplenze: docenti mandino le bollette a Renzi”

Una vera e propria campagna, quella lanciata dalla Cgil emiliano romagnola, che arriva dopo anni di denunce, appelli pubblici, scioperi e manifestazioni, tutti inascoltati

Sono dipendenti dello Stato, eppure lo Stato versa loro lo stipendio con mesi di ritardo, costringendoli a rimandare il pagamento dell’affitto, delle bollette, a chiedere aiuto alle famiglie. Così, per centinaia di ‘supplenti brevi’ in Italia lavorare è quasi un incubo. “Non si può più andare avanti in questo modo – attacca Raffaella Morsia, segretario generale della Flc Cgil Emilia Romagna – invito i supplenti a inviare le bollette da pagare direttamente al premier Matteo Renzi e al ministro Stefania Giannini, perché o si protesta, o la situazione non cambierà mai”.

Una vera e propria campagna, quella lanciata dalla Cgil emiliano romagnola, che arriva dopo anni di denunce, appelli pubblici, scioperi e manifestazioni, tutti inascoltati, volti a chiedere provvedimenti utili a snellire il procedimento burocratico che determina il ritardo nel pagamento degli stipendi dei supplenti brevi. Quei lavoratori, cioè, chiamati dalle scuole a sostituire gli insegnanti assenti per periodi di tempo limitati: giorni, settimane o, a volte, qualche mese. Tanto che ogni anno sono centinaia i supplenti delle scuole elementari, medie o superiori che si trovano a dover fare i conti con una busta paga che non arriva, e spese su spese da pagare: il denaro per spostarsi nella città dove si trova la scuola che li ha chiamati, il vitto, l’alloggio.

Qui in Emilia, ad esempio, è capitato più volte che il proprietario di un’abitazione affittata da un supplente chiamasse la scuola presso cui era impiegato per chiedere una garanzia sull’affitto non pagato, così da non buttarlo fuori di casa – racconta Morsia – o ancora, che un preside prestasse di tasca propria qualche euro a un supplente che non aveva il denaro necessario a pagarsi il vitto”. Ad oggi, spiega la Cgil, nessuno dei supplenti entrati in servizio a settembre ha ancora visto un euro di stipendio. “Non sappiamo quantificare di preciso quanti siano i lavoratori in questa situazione in Italia – continua il segretario della Flc Emilia Romagna – anche perché molti supplenti brevi, che in pratica sono l’ultimo anello della catena alimentare della scuola, i più precari tra i precari, spesso hanno paura a denunciare queste difficoltà. Ma non credo di sbagliare se dico che sono centinaia”.

Il problema, ancora una volta, è la burocrazia. Le scuole, infatti, comunicano le supplenze fatte dai docenti al ministero dell’Economia, ma i fondi per le retribuzioni arrivano dal bilancio del ministero dell’Istruzione. E siccome la procedura spesso si inceppa, scattano i ritardi. “Noi abbiamo provato a più riprese a chiedere al Tesoro di risolvere la situazione – sottolinea Morsia – ma il Miur dice che è colpa del Mef, e il Mef che è responsabilità del Miur. E chi ne fa le spese? Ovviamente il lavoratore, già costretto a pagare di tasca propria trasferte e pernottamenti”.

Così c’è chi è costretto a rinunciare a una supplenza perché non ha il denaro per mantenersi in attesa che lo Stato lo retribuisca. O chi, ancora, a metà incarico si licenzia. E poi ci sono le scuole, che puntualmente comunicano al ministero il fabbisogno finanziario necessario a pagare i docenti temporanei senza ricevere risposta. “Siamo a novembre – racconta Fernando Tribi, direttore amministrativo delle scuole superiori Mattei di Fiorenzuola D’Arda, in provincia di Piacenza – e non abbiamo ancora ricevuto un euro dal ministero, quindi non siamo in grado di pagare i colleghi che dall’inizio dell’anno stanno sostituendo chi è assente consentendo così il regolare funzionamento delle attività didattiche. Tra l’altro molti di questi supplenti sono fuorisede e vivono enormi difficoltà nel saldare i debiti contratti, ad esempio, per affittare una casa o una stanza. La situazione è drammatica e vergognosa. Quando il governo Renzi aveva detto che stava studiando un provvedimento per eliminare le supplenze non credevo intendesse eliminare prima i supplenti”.

In più, le scuole non hanno ancora ricevuto dallo Stato i fondi necessari a finanziare l’attività didattica, ad esempio per pagare le bollette o comprare nuovo materiale. Solitamente tali risorse vengono erogate in due tranche, una relativa ai primi 8 mesi dell’anno scolastico, e una per gli ultimi 4. “Ma non sono arrivati nemmeno quelli – conferma Tribi – quindi la situazione è gravissima per tutti. Altro che ‘buona scuola’, per ora abbiamo una scuola assolutamente stracciona, che peraltro espone i propri lavoratori a situazioni incresciose nello stesso luogo dove dovremmo insegnare ai ragazzi il rispetto per il prossimo”.

Il caso dei supplenti senza stipendio dal 19 settembre “Un’umiliazione”

da la Repubblica

Il caso dei supplenti senza stipendio dal 19 settembre “Un’umiliazione”

La Cgil e i docenti pagati con mesi di ritardo “Invieremo le bollette a premier e ministro”

SARA ha cominciato a lavorare il 19 settembre in una scuola elementare a Sant’Agata bolognese. Una sostituzione sino ai primi di novembre. Terminata. Ma non ancora pagata. Lo stipendio per i supplenti non arriva. «Già il viaggio, trenta chilometri al giorno, e i pasti erano a mio carico, ma pur di lavorare accetti tutto. Però insegnare senza essere pagati, se non dopo mesi, è assurdo. Ho fatto anche una sostituzione di una settimana a Castenaso, ma la scuola mi ha già detto che non ha i soldi. Non si può continuare così, io ho 35 anni e sono costretta a vivere ancora con i miei genitori, un’umiliazione». Nella situazione di Sara ci sono decine di insegnanti in provincia di Bologna chiamati per supplenze brevi dagli istituti, dalla primaria alle superiori. Le scuole comunicano al ministero dell’Economia le supplenze fatte dai docenti. I ritardi sono nell’accreditamento dei soldi, che arrivano dal bilancio del dicastero all’Istruzione. Non c’è coordinamento, il sistema si inceppa continuamente. Anche prima dell’estate: chi aveva lavorato a maggio è stato pagato a fine settembre. La Cgil protesta: «Il Tesoro deve pagare, senza più fumosi passaggi. È inaccettabile che si ignori il diritto di chi lavora e ha più bisogno». Bussano i supplenti, ma anche i loro padroni di casa. «In qualche caso chiamano le scuole chiedendo la garanzia per l’affitto», racconta Raffaella Morsia. «Così non si può andare avanti», aggiunge Francesca Ruocco. «Diremo ai supplenti di inviare le bollette da pagare a Renzi e al ministro Giannini».

Pronto il regolamento sulla seconda prova agli esami di stato

da La Tecnica della Scuola

Pronto il regolamento sulla seconda prova agli esami di stato

Sarebbe in dirittura d’arrivo il provvedimento che interverrà solo sulla seconda prova d’esame per renderla coerente con le novità ordinamentali introdotte dalla riforma delle superiori targata Gelmini

Lo scrive Il Sole 24 Ore che segnala le possibili novità, come l’introduzione delle “scienze naturali” come materia caratterizzante, assieme a matematica e fisica, al liceo scientifico opzione scienze applicate.

Nel regolamento, all’attenzione della ministra, il testo che individua solamente le materie caratterizzanti per ciascun corso di studio tra le quali, a fine gennaio, il ministro di turno potrà scegliere come traccia per la seconda prova scritta dell’esame.

Per il liceo classico e scientifico non cambierà praticamente nulla.

Al classico si confermerà la scelta tra latino e greco.

Allo scientifico tra matematica e fisica.

Per il liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale, la scelta della seconda materia scritta si farà tra diritto ed economia politica e, appunto, scienze umane.

Nei tecnici, settore economico, si darà più peso all’economia aziendale, alle lingue straniere e all’informatica.

L’esame di Stato 2015 inizierà con il primo scritto di italiano, mercoledì 17 giugno.

Il giorno successivo, giovedì 18, è in calendario la seconda prova di indirizzo e poi toccherà alla terza prova, predisposta dalle singole commissioni.

AA.VV., Autovalutazione d’istituto & professionalità docente

Scheda definitiva Autovalutazione

INDICE

 

INTRODUZIONE

Tommaso Montefusco

 

Capitolo 1

L’AUTOVALUTAZIONE COME MEZZO DI SVILUPPO PROFESSIONALE E CIVILE

Mario De Pasquale

 

Capitolo 2

GLI STRUMENTI OPERATIVI DELL’AUTOVALUTAZIONE

Tommaso Montefusco

 

Capitolo 3

UNA STORIA LUNGA UN QUARTO DI SECOLO. LA NORMATIVA DELL’AUTOVALUTAZIONE

Tommaso Montefusco

 

Capitolo 4

COSA S’INTENDE PER PROFESSIONALITÀ DOCENTE?

Giovanna D’Onghia

 

Capitolo 5

LE COMPETENZE PROFESSIONALI PER LA SCUOLA

Valeria Brunetti

 

Capitolo 6

IL NODO DELLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DEL DOCENTE: CHI CERTIFICA COSA

Valeria Brunetti

 

Capitolo 7

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO E DEL COLLEGIO DEI DOCENTI NELLA VALORIZZAZIONE DELLA PROFESSIONALITÀ DOCENTE

Giovanna D’Onghia

Assunzioni in ruolo col contagocce?

da La Tecnica della Scuola

Assunzioni in ruolo col contagocce?

Le 150mila assunzioni previste dal Governo Renzi potrebbero essere di meno. Secondo il Centro Studi della Camera i posti effettivamente disponibili sono legati al turn over perché lo splafonamento del tetto degli organici è riserva di legge (art. 19, comma 7 Dl n. 98/2011 convertito dalla legge n. 111/2011).

Come accennato in un nostro precedente articolo  potrebbero sparire quasi nel nulla, come sono nati, i favolosi ed epocali 150mila posti da destinare alle prossime immissioni in ruolo.

Purtroppo è così. Per questo molti precari non crederanno alla loro assunzione fino a quando non avranno in mano il loro contratto. Dal prossimo primo settembre, infatti, potrebbero essere disponibili non più di 40-50mila cattedre per tutti gli ordini e gradi di scuola.

C’è infatti un vincolo ben preciso che non può essere ignorato. Secondo la tesi del servizio Studi della Camera i posti effettivamente disponibili sono legati al turn over perché lo splafonamento del tetto degli organici è riserva di legge (art. 19, comma 7 Dl n. 98/2011 convertito dalla legge n. 111/2011).

In sostanza, se non vengono modificate le tabelle, le dotazioni organiche 2012/2013 del personale docente, educativo ed ata nella scuola non si toccano in quanto già rideterminate dall’anno scolastico 2011/2012, perchè “a decorrere dall’a.s. 2012/2013, le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed ATA della scuola non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche determinata nell’a.s. 2011/2012″.

Va peggio per gli Ata, che, come ormai si sa, escono bastonati dalla Buona scuola di Renzi: infatti i posti ata esternalizzati negli anni 2012 e seguenti potrebbero essere scorporati. Col risultato che, andando in pensione i titolari, verrebbe meno l’onere di sostituzione con altro personale.

Altro che 150mila assunzioni. Dal dire al fare c’è di mezzo la necessità di nuove regole. Se no saranno le solite assunzioni col contagocce di ogni anno.

1.800 proposte per “La buona scuola”

da La Tecnica della Scuola

1.800 proposte per “La buona scuola”

Sarebbero 1.800 le proposte lanciate attraverso la consultazione on line su ‘La Buona scuola’. Lo ha detto la ministra dell’istruzione, Stefania Giannini all’Adnkronos.

La consultazione, dice la ministra, “si sta rivelando un bell’esercizio democratico e di riflessione sui temi dell’istruzione. Non penso solo ai numeri ma alla qualità della risposta. Abbiamo consegnato agli italiani un documento di oltre cento pagine su cui riflettere. Abbiamo annunciato un piano di assunzioni che ci servirà per avere tutti i docenti di cui abbiamo bisogno”.

“Vogliamo più musica, Storia dell’Arte, laboratori rinnovati nella concezione e nel loro utilizzo, vogliamo darei ai ragazzi le competenze di cui hanno bisogno. Abbiamo chiesto al paese di aiutarci a migliorare il documento ‘La Buona Scuola’ e l’Italia lo sta facendo. Abbiamo ancora undici giorni davanti, mi auguro – ha concluso – che l’interazione continui. Sul sito, nei dibattiti e attraverso le ultime tappe del tour con cui stiamo portando il nostro piano in giro per il Paese”.

Le proposte hanno animato, scrive sempre l’agenzia Adnkronos, in particolare alcune ‘stanze’. Nella ‘Sblocca Scuola’ sono arrivate 598 proposte, si parla di Burocrazia e altre novità per cambiare pelle alla scuola. La proposta in cima alla ”classifica” attualmente riguarda la possibilità di inserire un pedagogista e un educatore in ogni scuola. Specialisti che assistano studenti e famiglie nelle situazioni difficili. Un supporto anche per i prof, per sostenerli ad affrontare al meglio le problematiche più complesse che incontrano ogni giorno.

Meno costi per le famiglie (128 proposte, si parla soprattutto del tema annoso dei libri): la più votata è una proposta sulla detraibilità dei costi per le scuole. Questa è una stanza molto frequentata da ragazzi e genitori.

E ancora, laboratori palestre d’innovazione (121 proposte): qui parlano sia studenti che docenti, si discute molto del profilo dell’assistente tecnico, dell’introduzione del voto della pratica accanto a quello della teoria nelle materie in cui è previsto il laboratorio. Come potenziare i laboratori? La proposta che sta riscuotendo più successo è quella di inserire un assistente tecnico nelle scuole per insegnare ai prof come usare gli strumenti tecnologici, per curarne la manutenzione, per poterli finalmente usare.

Storia dell’Arte 2.0 (105 proposte): dall’arte in lingua inglese alle agevolazioni economiche per poter visitare i musei. In questa stanza intervengono tanti studenti e docenti che chiedono risvolti anche pratici dal momento che si pensa a mettere mano alla Storia dell’Arte.O arte a km 0 ovvero dare più spazio alla Storia dell’Arte, fino ad adesso un po’ maltrattata, andando alla scoperta dell’Italia. Senza spostarsi troppo, si può imparare a conoscere e valorizzare ciò che si ha attorno.

Non manca poi la proposta di creare una rete unica per tutte le scuole, come succede per il gas o l’acqua sfruttando il sistema Byod (bring your own device) che prevede che prof e studenti portino il proprio tablet a scuola. La connessione sarebbe veloce e sicura, e per ottenerla si propone di utilizzare contratti a livello globale, con la partecipazione delle maggiori compagnie telefoniche. Insomma, una sorta di cloud scolastico.

Si chiede quindi di introdurre Diritto ed economia fin dalle superiori, anche utilizzando contenuti digitali ed esperienze sul campo. Questo, per preparare al meglio i ragazzi a essere onesti e responsabili cittadini del domani. E ancora, lavorare a progetti, unendo il divertimento anche alla formazione di un’impresa. Utilizzando i fondi pubblici e privati disponibili, i ragazzi potrebbero diventare veri e propri project manager. Ma anche stage in azienda per combattere la dispersione scolastica. La Formazione professionale deve essere una opportunità per tutti gli studenti italiani, in tutte le regioni.